La plastica oggi e domani Novembre e Dicembre 2016

estrusione
singolo bicchiere, aumentando così la qualità
complessiva del prodotto ottenuto. I bicchieri
eventualmente non a norma vengono scartati
automaticamente prima di arrivare alla fase di
imballaggio.
Lo staff di IPM a K 2016
POD - Parliamo di alcune innovazioni che avete
esposto in questa edizione…
Per K 2016 il nostro obiettivo è stato puntare sull’alta
capacità produttiva. Consideri che dopo anni
di crisi del settore, che ha assottigliato i margini,
più che mai nel mercato dei tubi di plastica, la
possibilità di produrre fino a quattro volte di più –
quasi a parità di investimento – fa la differenza.
Per questo abbiamo presentato in anteprima
macchine con capacità produttive molto elevate
che hanno suscitato un grande interesse. Si tratta
di quattro nuove macchine ed altrettanti brevetti.
POD - Può descriverne una?
Delle due bicchieratrici per tubi in PVC e PP
esposte, la BA 200 Rieber System, a nostro avviso,
rappresenta il modello più completo oggi
disponibile sul mercato. La sua forza è la grande
flessibilità: con questa macchina il trasformatore
può ottenere pressoché qualsiasi tipo di bicchiere
gli venga richiesto. È una macchina sulla quale
sono presenti ben due tecnologie brevettate.
Una di queste, in particolare, viene definita “copia-campione”.
Le spiego perché: generalmente,
brusche modifiche delle condizioni ambientali,
come l’improvviso aumento o diminuzione della
temperatura all’interno dello stabilimento, la continua
apertura di un portone, il non funzionamento
di alcune resistenze possono influire sul riscaldamento
od il raffreddamento del tubo, con
ripercussioni importanti sul prodotto finale. La
nostra macchina risolve questo problema autoregolando
i tempi di riscaldamento e/o raffreddamento,
in modo da garantire la produzione
in serie di tubi con le stesse caratteristiche tecniche,
dimensioni e tolleranze del bicchiere campione
inizialmente impostato. A Düsseldorf , i visitatori
sono stati sorpresi da questa tecnologia,
i cui vantaggi sono evidenti e immediati.
POD - E il secondo brevetto…
Questa macchina, utilizzata in una linea di estrusione
in cui anche l’imballaggio è completamente
automatizzato, ha una capacità produttiva
così alta che non consente all’operatore di eseguire
un test di qualità ogni 20-30 tubi, come si
fa tradizionalmente. Perciò abbiamo brevettato
un sistema per testare in modo automatico ogni
POD - Quale ruolo rivestono le persone nel raggiungimento
di questi risultati?
Un ruolo fondamentale. Dietro ogni successo
c’è un grande lavoro di squadra. Un contributo
essenziale viene dai numerosi giovani impegnati
nei nostri uffici di ingegneria/ricerca e sviluppo
coadiuvati dai colleghi senior che mettono a
loro disposizione la propria esperienza. Fonda -
mentale è anche l’apporto dei tecnici che si occupano
del post-vendita, sempre in viaggio nel
mondo ad avviare le macchine consegnate ai
vari clienti: consideri che IPM esporta circa l’85%
del proprio fatturato in ben 121 Paesi. Il lavoro
di squadra è fondamentale per decidere in che
direzione andare, quali macchine costruire e
quali migliorare. L’esperienza dei senior alleata
con la freschezza e la flessibilità degli junior è
la ragione del nostro successo.
POD - Qual è oggi il livello di competenza dei
giovani che entrano in azienda?
La loro preparazione tecnica è buona, seppur
prevalentemente teorica. Comunque, inseriti in
un ambiente stimolante, i neo-assunti imparano
in fretta ad applicare ciò che hanno in precedenza
studiato. IPM crede e dà spazio ai giovani,
soprattutto in vista di una cultura industriale sempre
più digitalizzata o, come si usa dire, 4.0.
Interno dello stand IPM