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La plastica oggi e domani Novembre e Dicembre 2016

La Plastica Oggi e Domani rivista dedicata al settore materie plastiche che fornisce, un’informazione esaustiva sulle nuove tecnologie, i materiali e le applicazioni.

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energia<br />

centrali termiche. L’unità di cogenerazione non<br />

doveva quindi essere di grandissima potenza,<br />

consentendo di orientarsi su un cogeneratore<br />

a motore endotermico, in possesso di un’efficienza<br />

elettrica maggiore rispetto ad uno a turbina.<br />

<strong>La</strong> macchina prescelta fu un Caterpillar<br />

3520 a gas naturale, capace di produrre in continuità<br />

2 MW elettrici con un’efficienza del 40 per<br />

cento circa. Oltre al lavoro meccanico, l’unità<br />

produce quasi 2,5 MW di energia termica, gran<br />

parte della quale viene utilizzata utilmente nell’impianto.<br />

L’impianto è gestito in modalità ESCo<br />

da E.ON Connecting Energies, unit internazionale<br />

del Gruppo E.ON specializzata in soluzioni<br />

energetiche integrate per realtà commerciali,<br />

industriali e per il settore pubblico.<br />

L’utilizzo dell’energia<br />

Per quanto riguarda l’energia elettrica, il cogeneratore<br />

opera in parallelo rete e fornisce alla<br />

rete di distribuzione interna, come abbiamo visto,<br />

2 MWel. L’elettricità viene usata per azionare<br />

varie macchine preposte a lavorazioni del film<br />

di PVC, soprattutto goffratrici e stampatrici.<br />

L’utilizzo del calore richiede invece un impianto<br />

di cattura e distribuzione complesso. <strong>La</strong> distribuzione<br />

primaria del calore di processo nello<br />

stabilimento di Gorla Minore si basa su di un<br />

circuito ad olio diatermico alla temperatura media<br />

di 250 gradi centigradi (255 gradi in entrata<br />

e 240 in uscita).<br />

Il circuito dell’olio diatermico porta calore nei vari<br />

reparti dello stabilimento, dove viene usato in<br />

vari modi, per esempio per generare vapore con<br />

delle unità evaporatrici, oppure viene utilizzato<br />

direttamente da alcuni macchinari produttivi.<br />

L’olio viene mantenuto in temperatura da una<br />

caldaia a gas da 4,7 MWt (una seconda da 4<br />

MWt viene tenuta di riserva), cui si affianca una<br />

caldaia a recupero della potenza di 860 kWt alimentata<br />

dal calore recuperato dai fumi di scarico<br />

del cogeneratore. I fumi hanno una temperatura<br />

di 480 gradi in entrata e 270 gradi in uscita dalla<br />

caldaia a recupero. Dal cogeneratore viene recuperato<br />

anche calore a temperatura più bassa<br />

di quella dei fumi, e per la precisione dalle camice<br />

dei cilindri e dal radiatore dell’olio lubrificante.<br />

In totale viene recuperato circa 1 MWt<br />

sfruttando il circuito primario acqua motore a 95<br />

gradi in mandata e 89 in ritorno al motore. Il circuito<br />

secondario acqua calda recupera tale calore<br />

attraverso uno scambiatore a piastre.<br />

L’acqua calda del secondario passa da 70 a 82<br />

gradi e successivamente attraversa un economizzatore<br />

che estrae dai fumi di scarico a 270<br />

gradi altri 400 kWt. I fumi vengono poi dispersi<br />

in atmosfera ad una temperatura di 150 gradi.<br />

Il circuito dell’acqua calda esce dall’economizzatore<br />

a 90 gradi centigradi. L’utilizzo di questa<br />

energia termica varia secondo la stagione. In<br />

inverno, l’acqua alimenta il circuito di riscaldamento<br />

degli ambienti con una temperatura di ritorno<br />

di 70 gradi e una portata di 50 metri<br />

cubi/ora. In estate, invece, l’acqua calda a 90<br />

gradi alimenta un assorbitore a bromuro di litio<br />

con una potenza di 700 kWfr che fornisce acqua<br />

fredda a 7 gradi ad un circuito che opera a 12<br />

gradi in ritorno. L’acqua calda del circuito esce<br />

dall’assorbitore a 70 gradi e rientra in circolo.<br />

L’acqua refrigerata invece serve<br />

all’impianto di raffrescamento degli<br />

edifici e a fornire freddo di processo<br />

(per esempio per raffreddare<br />

gli stampi) in aggiunta a<br />

Impianto di rigenerazione<br />

presso lo stabilimento<br />

Alfatherm di Gorla Minore (VA)<br />

quello prodotto dai chiller elettrici. In estate la<br />

portata del circuito d’acqua primario è di circa<br />

45 metri cubi/ora.<br />

L’acqua refrigerata confluisce in una vasca di<br />

accumulo dove viene suddivisa nei vari circuiti<br />

alimentati anche dagli altri quattro chiller elettrici,<br />

tre della capacità di 150 kWfr ciascuno ed<br />

uno da 280 kWfr.<br />

<strong>La</strong> gestione di E.ON<br />

e l’outsourcing energetico<br />

<strong>La</strong> complessità dei vari sistemi di recupero dell’energia<br />

termica si ripaga con un’efficienza molto<br />

elevata e la possibilità di utilizzare anche calore<br />

a bassa temperatura. Rimane comunque<br />

vero che la gestione e l’ottimizzazione del funzionamento<br />

di un simile impianto è un compito<br />

che richiede continua applicazione e costante<br />

aggiornamento agli standard tecnici e alle normative.<br />

È per questo che Alfatherm ha affidato<br />

a E.ON l’intero impianto di cogenerazione con<br />

i relativi recuperi termici e frigoriferi. Avendo assunto<br />

la proprietà e la gestione dell’impianto,<br />

E.ON fornisce ad Alfatherm energia elettrica,<br />

calore e freddo, sulla base del modello ESCo<br />

(Energy Service Company). In questo modo,<br />

Alfatherm non impegna risorse finanziarie e gestionali<br />

nell’acquisto e nell’esercizio dell’impianto<br />

di cogenerazione, mantenendo tali risorse libere<br />

per effettuare investimenti sull’innovazione nel<br />

proprio core business e restando altamente<br />

competitiva sul mercato globale.<br />

Un altro esempio di energy outsourcing operato<br />

da E.ON è quello recentemente siglato con il<br />

Gruppo Granarolo, uno dei leader italiani nell’alimentare.<br />

E.ON ha rilevato dal Gruppo impianti<br />

di cogenerazione per una potenza complessiva<br />

di 14 MW, che ora gestisce per conto<br />

dell’azienda, fornendo a Granarolo il suo fabbisogno<br />

di elettricità e calore di processo prodotto<br />

con unità di cogenerazione. Le risorse finanziarie<br />

liberate e recuperate sono state<br />

investite dal Gruppo per migliorare la propria<br />

competitività.<br />

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