La plastica oggi e domani Novembre e Dicembre 2016
La Plastica Oggi e Domani rivista dedicata al settore materie plastiche che fornisce, un’informazione esaustiva sulle nuove tecnologie, i materiali e le applicazioni. La Plastica Oggi e Domani rivista dedicata al settore materie plastiche che fornisce, un’informazione esaustiva sulle nuove tecnologie, i materiali e le applicazioni.
ANNO V - NUMERO 4 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2016 www.interprogettied.com K 2016 Aumentano i visitatori dai paesi oltreoceano AXTROLAB L’affermazione di un modello di distribuzione AUTOMAZIONE Un successo costruito con le proprie mani la plastic a OGGI e DOMANI
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ANNO V - NUMERO 4 - NOVEMBRE/DICEMBRE <strong>2016</strong><br />
www.interprogettied.com<br />
K <strong>2016</strong><br />
Aumentano i visitatori<br />
dai paesi oltreoceano<br />
AXTROLAB<br />
L’affermazione di un modello<br />
di distribuzione<br />
AUTOMAZIONE<br />
Un successo costruito<br />
con le proprie mani<br />
la<br />
plastic a<br />
OGGI<br />
e<br />
DOMANI
TUTTO IN<br />
UNICO GESTO,<br />
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ANNO V - NUMERO 4 - NOVEMBRE/DICEMBRE <strong>2016</strong><br />
K <strong>2016</strong><br />
Aumentano i visitatori<br />
dai paesi oltreoceano<br />
AXTROLAB<br />
L’affermazione di un modello<br />
di distribuzione<br />
AUTOMAZIONE<br />
Un successo costruito<br />
con le proprie mani<br />
www.interprogettied.com<br />
sommario<br />
la plastic a<br />
OGGI<br />
e<br />
DOMANI<br />
la<br />
plastic a<br />
OGGI<br />
e<br />
DOMANI<br />
4<br />
Storia di copertina<br />
14<br />
Attualità<br />
28<br />
Stampaggio a iniezione<br />
L’eccellenza del servizio<br />
quale risposta indispensabile<br />
per una domanda in costante<br />
evoluzione<br />
K <strong>2016</strong>: aumentano<br />
le visite da paesi<br />
oltreoceano<br />
Presse elettriche entry-level<br />
per componenti di qualità<br />
9<br />
Editoriale<br />
I risultati della K confermano<br />
un settore in salute<br />
10<br />
Axtrolab<br />
L’affermazione di un modello<br />
di distribuzione<br />
18<br />
Attualità<br />
24<br />
Appuntamenti<br />
26<br />
Energia<br />
30<br />
Estrusione<br />
Bicchieratrici automatiche<br />
ad alta capacità produttiva<br />
<strong>La</strong> trigenerazione nella<br />
produzione di film plastici<br />
2 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
sommario<br />
32<br />
Estrusione<br />
34<br />
Automazione<br />
Un successo costruito<br />
con le proprie mani<br />
ANNO V – N. 4 NOVEMBRE/DICEMBRE <strong>2016</strong><br />
42<br />
Automazione/Strumentazione<br />
44<br />
Automazione<br />
Industry 4.0: una rivoluzione<br />
anche per modelli di business<br />
e professioni<br />
52<br />
Materiali<br />
Isolanti tecnici per la<br />
protezione dall’umidità<br />
37<br />
Saldatura<br />
38<br />
Automazione<br />
Il controllo di processo<br />
nella fabbrica intelligente<br />
48<br />
Materiali<br />
Serramenti in PVC per finestre<br />
“intelligenti”<br />
54<br />
Materiali<br />
56<br />
Elenco inserzionisti<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 3
storia<br />
di copertina<br />
L’eccellenza del servizio quale<br />
risposta indispensabile per una<br />
domanda in costante evoluzione<br />
Renato Moretto, presidente<br />
dell’omonima società,<br />
si sofferma sulla nuova<br />
realtà del mercato e sulle<br />
priorità che deve rispettare<br />
un fornitore di sistemi<br />
completi di automazione.<br />
di Francesco Goi<br />
Industry 4.0: una formula molto utilizzata,<br />
troppo in qualche caso, per rappresentare<br />
la crescita del ruolo dell’elettronica nel settore<br />
manifatturiero.<br />
Nell’intervista a uno dei costruttori di riferimento<br />
nel campo delle apparecchiature per la lavorazione<br />
delle materie plastiche sviluppiamo<br />
questo tema e le altre priorità emerse anche in<br />
occasione della recente K di Düsseldorf.<br />
L'esclusivo<br />
Moisture Meter<br />
Moretto<br />
per il controllo<br />
dell'umidità<br />
del granulo<br />
plastico in-line,<br />
on-line<br />
e real-time<br />
POD - Sig. Moretto, la Sua azienda ha sempre<br />
puntato sull’innovazione delle tecnologie. Ora<br />
però sembra riduttivo parlare di sviluppo di macchine<br />
e attrezzature: come si sono evolute le<br />
vostre strategie in funzione delle esigenze attuali<br />
del mercato?<br />
In effetti, in questi ultimi anni la trasformazione<br />
è stata profonda. È cambiato il mondo e, di conseguenza,<br />
anche l’approccio al business, in<br />
funzione delle mutate necessità del mercato.<br />
Da parte nostra siamo impegnati a uniformarci<br />
ai nuovi parametri. Con il terzo millennio, l’avvento<br />
di Internet ha accelerato notevolmente i<br />
cicli. A risentirne è stata soprattutto la produzione,<br />
sempre più spesso soggetta a modifiche<br />
anche subito dopo i costanti investimenti sostenuti<br />
per la sua programmazione. All’inizio degli<br />
anni Ottanta conobbi uno statunitense, autore<br />
di un importante testo di economia, che mi anticipò<br />
l’avvento dei nuovi cicli, talvolta di durata<br />
non superiore a tre mesi. In effetti, è stato così.<br />
Attualmente occorre non sovradimensionare le<br />
aziende, accrescendo i costi, ed essere particolarmente<br />
elastici per rispondere al continuo<br />
cambiamento delle necessità del mercato.<br />
Con Internet, in particolare, è stato possibile accelerare<br />
il processo. <strong>La</strong> produzione richiede<br />
tradizione, continuità, costanza: accelerando,<br />
questi meccanismi vengono forzati e, in parte,<br />
si rigenera l’apparato.<br />
In altre parole, occorre essere veloci, elastici e<br />
competitivi, altrimenti si è fuori.<br />
I mercati emergenti crescono velocemente ma,<br />
prima di tutto, occorre confrontarsi con la “filiera<br />
corta”. Si sono sviluppate diverse mega-industrie,<br />
in grado di investire contemporaneamente<br />
in diversi Paesi, generando siti produttivi e ser-
storia<br />
di copertina<br />
Renato Moretto, presidente<br />
di Moretto SpA<br />
vizi molto vicini al cliente finale. Quest’ultimo è<br />
molto esigente e pretende che la catena dei<br />
fornitori sia molto corta: funziona così nei maggiori<br />
settori industriali, partendo dall’automotive.<br />
<strong>La</strong> Fiat 500, che mio padre mi acquistò nel<br />
1968, l’ho aspettata sei mesi; <strong>oggi</strong> un’auto di<br />
grossa cilindrata viene consegnata in un mese,<br />
pur essendo molto più complessa e avendo un<br />
numero di componenti cinque volte superiore<br />
a quello della mia prima automobile.<br />
POD - Un’azienda come Moretto, partita con<br />
una struttura familiare, ma presente in tutto il<br />
mondo con filiali e un’organizzazione commerciale<br />
articolata, rappresenta il modello più adatto<br />
per gestire questo cambiamento?<br />
Non credo che ci sia un modello che funzioni<br />
più di un altro. Occorre essere molto vicini ai<br />
clienti e in grado di garantire servizi, che <strong>oggi</strong><br />
prevalgono sul prodotto. Se analizziamo l’impegno<br />
sostenuto per completare una vendita<br />
o una fornitura, ritengo che siano molto superiori<br />
gli sforzi compiuti per assicurare un servizio efficace<br />
rispetto a quelli richiesti per la realizzazione<br />
del prodotto. <strong>La</strong> tendenza è questa: filiera<br />
corta ed esasperazione dei servizi, per raggiungere<br />
l’eccellenza.<br />
POD - <strong>La</strong> certezza che l’impiego delle materie<br />
plastiche è destinato ancora ad aumentare rappresenta<br />
un incentivo a perseguire la crescita<br />
con tutte le forze?<br />
<strong>La</strong> tecnologia delle materie plastiche consente<br />
la produzione di un manufatto in un’unica fase,<br />
cosa impossibile con ogni altro materiale.<br />
Nell’era del metallo era necessario estrarre il<br />
minerale, fonderlo per fare i pani, rifonderlo per<br />
costruire il pezzo, lavorarlo e trattarlo in superficie.<br />
Nel nostro settore viene caricato il granulo<br />
nella macchina ed esce il pezzo finito in una<br />
sola fase. Anche questo è in linea con il concetto<br />
della filiera corta: niente magazzino, la<br />
macchina viene accesa solo quando serve, i<br />
costi di produzione ridotti al minimo.<br />
Inoltre, giorno dopo giorno, vengono messi a<br />
punto nuovi materiali, con caratteristiche sempre<br />
più performanti. Alcuni polimeri <strong>oggi</strong> resistono<br />
alla temperatura fino a 600°C, quasi<br />
come i metalli. E non abbiamo ancora raggiunto<br />
il massimo. Anzi, abbiamo solo scoperto la<br />
punta dell’iceberg; senza esagerare, si può affermare<br />
che le materie plastiche stanno vivendo<br />
la fase iniziale del loro sviluppo. Quindi, c’è<br />
motivo per ben sperare.<br />
POD - Ogni tre anni alla K di Düsseldorf viene<br />
proposto il meglio dello sviluppo tecnologico.<br />
Quali impressioni ha riportato partecipando all’edizione<br />
di quest’anno?<br />
In Europa la K rappresenta certamente la fiera<br />
di riferimento e costituisce una vetrina che mette<br />
in luce la potenzialità dell’industria del settore.<br />
Quest’anno si è avuta soprattutto la percezione<br />
dell’integrazione dell’elettronica e in particolare<br />
di Internet, con l’industria manifatturiera.<br />
Questo argomento prevaricante ha messo in<br />
secondo piano la presentazione delle novità<br />
più significative, che non sono state molte.<br />
È questo il risultato di Industry 4.0, un nuovo<br />
punto di partenza, che qualcuno ha definito la<br />
quarta rivoluzione industriale. L’integrazione del<br />
digitale nell’industria manifatturiera produce<br />
un’unica catena produttiva, sempre legata alla<br />
filiera corta.<br />
Occorre distinguere l’industria che realizza<br />
prodotti di consumo da quella che si dedica<br />
all’automazione, all’engineering, quella in cui<br />
noi operiamo.<br />
Molte grandi aziende devono riempire un business<br />
plan, ma non sempre hanno le idee ben<br />
definite su quello che vogliono comprare. Si richiedono,<br />
pertanto, competenze esterne, per<br />
la corretta gestione dei servizi di automazione.<br />
Noi fornitori dobbiamo essere in grado di proporre<br />
un pacchetto completo. È questa la complessità<br />
e la sfida del nostro lavoro: la capacità di inter-<br />
L’headquarter a Massanzago (PD)<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 5
storia<br />
di copertina<br />
strare capacità ed efficienza più di quanto sia<br />
pensabile, per le tracce negative lasciate da<br />
qualcuno. È giusto cogliere le opportunità, ma<br />
questo non significa essere opportunisti.<br />
Il cosiddetto Sistema Italia, con i relativi comportamenti<br />
non proprio trasparenti, tuttora può<br />
penalizzare anche le strutture più consolidate.<br />
Constatiamo, peraltro, una continua crescita<br />
dell’apprezzamento per il nostro lavoro, l’obiettivo<br />
che maggiormente perseguiamo.<br />
Ma non siamo ancora arrivati: per me è fondamentale<br />
sapere di aver fatto qualcosa di<br />
utile, che è stato apprezzato. Si lavora per vincere,<br />
ossia per soddisfare pienamente le<br />
aspettative del cliente.<br />
POD - Le scelte del cliente della fascia più alta<br />
sono tuttora condizionate dalla nazionalità del<br />
costruttore?<br />
Essere italiani non è ancora un vantaggio:<br />
sono convinto che una Moretto tedesca potrebbe<br />
sostenere un prezzo maggiore del 10-<br />
15%. Ma questo non ci condiziona: come ho<br />
già osservato in altre occasioni, non vogliamo<br />
diventare i più grandi, ma soprattutto i più<br />
bravi. Mi sta bene che il cliente che si rivolge<br />
a noi abbia le aspettative più alte: non è un<br />
problema, anzi è uno stimolo accettare questa<br />
sfida. E lavoreremo per questo. Sono importanti<br />
il fatturato e la marginalità, ma il mio<br />
Reparto produttivo<br />
pretare correttamente il bisogno del cliente.<br />
I singoli prodotti rappresentano i componenti<br />
di questa nuova realtà e la loro eccellenza è<br />
fondamentale per soddisfare le aspettative del<br />
cliente su tutta la sua filiera produttiva. Noi rappresentiamo<br />
l’engineering che serve la società<br />
specializzata.<br />
POD - Quindi, l’espressione “partner dei clienti”,<br />
usata anche troppo, in questo caso è corretta…<br />
È corretta perché il cliente sa quale deve essere<br />
il suo risultato finale, ma si affida a terzi<br />
per conseguirlo.<br />
Questa nuova realtà cambia il modo di fare<br />
marketing, di realizzare le vendite e richiede<br />
risorse umane fresche, preparate e disposte<br />
ad affrontare con entusiasmo un compito diverso<br />
rispetto a quello tradizionale.<br />
POD - Un imprenditore come Lei, che è stato<br />
leader anche alcuni decenni fa con un approccio<br />
più tradizionale, non è in parte spaventato<br />
da questo cambiamento radicale?<br />
Se è consapevole di quello che sta accadendo,<br />
si spaventa; qualcuno, invece, si lancia allo sbaraglio<br />
perché gli sembra doveroso “partecipare”<br />
a questo trend, senza tuttavia disporre delle capacità<br />
sufficienti per sostenerlo. Questo finisce<br />
per penalizzare anche chi affronta le cose seriamente:<br />
quante volte abbiamo dovuto dimoobiettivo<br />
è quello che ho espresso poco fa:<br />
essere i primi!<br />
POD - In presenza della situazione attuale, è<br />
più difficile sviluppare strategie per il medio<br />
termine?<br />
Assolutamente sì. Occorre avere la capacità<br />
di andare avanti e di interpretare i bisogni dei<br />
clienti, la cosa più difficile.<br />
Ancora più difficile è mantenere il contatto e soddisfare<br />
anche i clienti di fascia media: infatti, occorre<br />
saper decidere anche cosa non fare. È inevitabile<br />
tralasciare i progetti a breve e quelli che<br />
non hanno la possibilità di avere un ritorno che<br />
si trasformi in un vantaggio per l’azienda.<br />
POD - Per concludere, quali sono le priorità<br />
per l’anno che sta per iniziare?<br />
Il 2017 sarà un anno decisivo. L’attività sarà<br />
suddivisa tra la costruzione dei prodotti standard<br />
e quelli di engineering customizzati.<br />
Verranno praticamente raddoppiate le capacità<br />
produttive. Abbiamo recentemente acquisito<br />
un’area industriale, sempre nella provincia<br />
di Padova, in cui realizzeremo prodotti standard<br />
con sistemi evoluti.<br />
È stata anche triplicata l’area dello stabilimento<br />
situato in Polonia, a Częstochowa, che fornirà<br />
i componenti per i prodotti standard.<br />
Presso la Casa Madre di Massanzago, che<br />
verrà ampliata di 10.000 m 2 , svilupperemo l’attività<br />
di engineering.<br />
Questa netta suddivisione dell’attività rappresenta<br />
una scelta strategica, che era necessaria<br />
per darci una dimensione e una struttura adeguata<br />
per essere competitivi sui prodotti standard<br />
e rispettare le aspettative su quelli customizzati.<br />
Per lo sviluppo di questi progetti le<br />
risorse umane rivestono un ruolo determinante:<br />
specialmente nell’engineering la normalità non<br />
basta più, occorrono persone speciali.<br />
Saranno necessarie figure con elevata preparazione<br />
per sostenere questo progetto che vuole<br />
guardare al futuro con un po’ di orgoglio, ma soprattutto<br />
con la precisa volontà di leadership.
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editoriale<br />
I risultati della K confermano<br />
un settore in salute<br />
Le migliori attese sono state rispettate. <strong>La</strong> K ha<br />
confermato la ripresa del settore, ormai consolidata<br />
su gran parte dei principali mercati: i<br />
maggiori operatori del settore hanno manifestato soddisfazione<br />
per la presenza numerosa e qualificata ai<br />
loro stand; in particolare, si è registrata una partecipazione<br />
significativa anche da parte degli operatori<br />
extra-europei, nonostante da anni si organizzino fiere<br />
qualificate in tutti i principali mercati.<br />
Le innovazioni rispondenti alle esigenze più sentite<br />
del mercato, il risparmio energetico, i nuovi materiali<br />
sono stati i temi che hanno riscosso il maggiore interesse.<br />
Altissima la percentuale dei visitatori che hanno<br />
espresso giudizi molto positivi sulla riuscita della manifestazione.<br />
Come ha sottolineato anche il presidente di Assocomaplast<br />
Grassi, “i costruttori italiani presenti alla K<br />
hanno riscontrato una maggiore professionalità rispetto<br />
al passato da parte degli operatori incontrati in fiera e<br />
una loro concreta propensione agli investimenti”.<br />
Negli ultimi mesi del <strong>2016</strong> si è registrata una ripresa<br />
significativa dell’esportazione di macchine, attrezzature<br />
e stampi, tanto che i risultati finali dovrebbero<br />
avvicinarsi a quelli record del 2015.<br />
Le vendite in Europa raggiungono il 58%, in lieve<br />
calo rispetto all’anno precedente, a causa soprattutto<br />
della situazione critica della Russia: nei primi nove<br />
mesi dell’anno è risultato inferiore di circa 11 milioni<br />
di euro rispetto all’anno precedente.<br />
Nel continente americano si segnala un’importante<br />
crescita delle vendite in Messico e in Argentina, mentre<br />
si registra un arretramento negli Usa, in Canada e<br />
in Brasile.<br />
Positivi i risultati nel continente asiatico, sia nel Medio<br />
Oriente, sia in Estremo Oriente (+42% India, +9%<br />
Cina, +39% Corea del Sud, + 62% Vietnam).<br />
Nel continente africano il calo delle vendite nell’area<br />
del Mediterraneo è stato compensato da una forte<br />
crescita nella fascia sub-sahariana, e in particolare<br />
nel Sudafrica.<br />
Dunque anche il 2017 si presenta sotto buoni auspici:<br />
in assenza di fattori politici penalizzanti, il mercato<br />
internazionale delle materie plastiche dovrebbe poter<br />
contare su una situazione di stabilità e anche la migliore<br />
tecnologia italiana dovrebbe confermare la sua<br />
affermazione presso i mercati più qualificati.<br />
Francesco Goi<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 9
axtrolab<br />
L’affermazione di un modello<br />
di distribuzione<br />
Il modello del Gruppo Arcoplex, basato sull’approccio consulenziale<br />
al distributore, è stato apprezzato e applicato dai grandi produttori<br />
internazionali per sviluppare la loro presenza sui nuovi mercati.<br />
di Francesco Goi<br />
Giacomo Scanzi, amministratore<br />
delegato di Arcoplex Group<br />
Un altro anno positivo ha caratterizzato<br />
l’andamento del Gruppo Arcoplex<br />
che ha consolidato il rapporto con i<br />
fornitori e ottenuto un consenso sempre più<br />
condiviso da parte del mercato: ne parliamo<br />
con Giacomo Scanzi, amministratore delegato<br />
del Gruppo.<br />
POD - Sig. Scanzi, qual è il Suo giudizio sull’andamento<br />
del settore distribuzione nell’anno<br />
<strong>2016</strong> e quali le aspettative per il 2017?<br />
Malgrado un avvio sotto tono e una chiusura<br />
caratterizzata da una domanda più debole,<br />
l’impegno profuso da tutta la squadra Arcoplex<br />
ha prodotto risultati che consentono di giudicare<br />
l’anno molto soddisfacente.<br />
Per il 2017, che affrontiamo con ottimismo grazie<br />
ad una struttura e ad un ruolo sempre più<br />
consolidati, non si possono nascondere le incertezze<br />
legate all’influenza dell’evoluzione politica<br />
sull’economia: una parte del nostro risultato<br />
sarà legato a questi fattori che non è<br />
possibile governare.<br />
POD - Quali sono stati i momenti fondamentali<br />
vissuti nel <strong>2016</strong> dal Gruppo Arcoplex?<br />
10 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
axtrolab<br />
Lo stand di Arcoplex Group a Ecomondo<br />
Sicuramente occorre sottolineare le ottime performance<br />
ottenute con i produttori strategici<br />
nelle grandi commodities, nei polimeri tecnici<br />
e nei biopolimeri compostabili.<br />
Si è avuta, inoltre, una crescita costante delle<br />
nostre start-up, che ci dà grande soddisfazione<br />
e sarà alla base degli investimenti che svilupperemo<br />
in alcune nuove aree di mercato.<br />
Certamente la fornitura di un supporto tecnico<br />
efficiente si è confermata una scelta vincente:<br />
Axtrolab, proponendosi nelle diverse regioni<br />
italiane, ha confermato l’ottimo riscontro ottenuto<br />
negli anni precedenti, rivelandosi una scelta<br />
strategica vincente del Gruppo Arcoplex che<br />
ha fatto anche da portavoce delle partnership<br />
che il Gruppo ha realizzato.<br />
In altri termini, ha portato la voce del produttore<br />
a spiegare gli aspetti tecnici che fanno parte<br />
del DNA di Arcoplex, e questo è il passaggio<br />
fondamentale che abbiamo voluto trasmettere<br />
nel corso di questi anni.<br />
POD - Axtrolab è operativo dal 2012: quali novità<br />
sono previste nella seconda fase di sviluppo<br />
del progetto?<br />
Attraverso il nuovo sistema informativo installato<br />
per tutte le società del Gruppo, Axtrolab diventerà<br />
uno dei due fulcri del nostro CRM, la cui<br />
impostazione sarà certamente condizionata<br />
dal nostro approccio consulenziale al mercato<br />
che, sempre di più, si propone di conoscere<br />
“dal di dentro” le esigenze e le peculiarità del<br />
trasformatore. Axtrolab è, e sarà, il motore di<br />
un nuovo modo di fare la distribuzione delle<br />
materie plastiche.<br />
POD - Dopo gli anni della crisi, della post-crisi<br />
e della ripresa, il mercato italiano è più facilmente<br />
definibile?<br />
Certamente è più maturo e controllabile: certi<br />
fenomeni di scorrettezza commerciale rimangono,<br />
ma non sono più ricollegabili alla volontà<br />
dei produttori di vendere a qualsiasi costo. Le<br />
scorrettezze restano, ma nell’ambito di un territorio<br />
che dev’essere tenuto sotto controllo dagli<br />
organi competenti.<br />
Il mercato italiano è certamente più lineare rispetto<br />
a qualche anno fa, peraltro i passaggi “a ondate”dei<br />
broker, condizionano l’attività di chi è<br />
interessato a svolgere un certo tipo di funzione.<br />
POD - Arcoplex può contare su una serie di<br />
fornitori molto autorevoli: quali sono le maggiori<br />
soddisfazioni raggiunte, legate al positivo funzionamento<br />
di queste partnership?<br />
Ciò che maggiormente mi ha inorgoglito è il riconoscimento,<br />
da parte di grandi produttori internazionali,<br />
che il modello di Arcoplex è stato<br />
applicato per aprire nuovi mercati, in cui la distribuzione<br />
è partner dei produttori.<br />
Quello che abbiamo apprezzato, soprattutto<br />
negli ultimi mesi, è un forte desiderio da parte<br />
di alcuni produttori di ritornare maggiormente<br />
alle origini della relazione produttore-distributore<br />
in cui la condivisione degli obiettivi dev’essere<br />
di altissimo livello. In un recente passato, il produttore<br />
era soprattutto interessato al rispetto<br />
delle previsioni di vendita e al rispetto del budget.<br />
Oggi si è ritornati ad un’impostazione più<br />
industriale e meno finanziaria, una svolta che<br />
certamente ci trova d’accordo.<br />
POD - Nel novembre scorso avete partecipato<br />
un’altra volta alla fiera Ecomondo. Qual è il suo<br />
giudizio sulla riuscita della manifestazione?<br />
Nel nostro ambito, Ecomondo ha confermato<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 11
axtrolab<br />
un forte interesse per il biopolimero compostabile:<br />
al nostro stand sono convenuti visitatori<br />
veramente interessati.<br />
Per quanto riguarda l’intero settore del riciclo,<br />
ritengo si sia maggiormente affermata la consapevolezza<br />
secondo cui le tecnologie applicate<br />
in questo ambito non debbano rappresentare<br />
un mezzo per raggiungere risultati<br />
economici più brillanti, ma per migliorare la<br />
qualità della vita. Questo nonostante le nostre<br />
normative non siano così chiare da essere totalmente<br />
rispettate.<br />
POD - Ritiene che, sul mercato italiano, sarebbe<br />
utile organizzare una fiera specifica per i materiali<br />
plastici?<br />
Potrebbe essere utile sviluppare una formula<br />
innovativa, meno interessante realizzare un<br />
evento sulla falsariga di quelli attualmente esistenti,<br />
talvolta poco rispondenti alle reali esigenze<br />
dei trasformatori.<br />
<strong>La</strong>boratorio di Axtrolab<br />
Come realizzare qualcosa di innovativo rappresenta<br />
un tema su cui anche noi stiamo riflettendo<br />
con interesse. Sarebbe utile trovare<br />
una formula che produca un maggior entusiasmo<br />
da parte di espositori e visitatori.<br />
L’Ecomondo, come peraltro il Fakuma, rispondono<br />
a questa esigenza e fa piacere notarlo<br />
come espositori o visitatori.<br />
12 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani<br />
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K <strong>2016</strong>: aumentano le visite<br />
da paesi oltreoceano<br />
Foto Messe Düsseldorf/ctillmann<br />
<strong>La</strong> fiera numero 1 per l’industria delle materie plastiche ha accolto 230<br />
mila visitatori, tra cui molti top manager disposti a investire. In crescita<br />
la partecipazione dall’Asia, ma anche da Africa e America Centrale.<br />
Oltre diecimila gli operatori provenienti dall’Italia, primo paese<br />
rappresentato dopo la Germania.<br />
internazionale delle materie<br />
plastiche e della gomma è in buona<br />
L’industria<br />
forma. Questa branca può contare<br />
su un mercato di consumatori finali in crescita<br />
globale e con elevati standard di qualità, e<br />
rappresenta un segmento con grande forza<br />
innovativa lungo l’intera catena di creazione<br />
del valore. <strong>La</strong> congiuntura favorevole di questo<br />
ramo economico e le positive prospettive<br />
per il futuro hanno distinto la principale manifestazione<br />
del settore, creando un’atmosfera<br />
straordinaria fra i 3.285 espositori presenti alla<br />
K <strong>2016</strong> di Düsseldorf. Le aziende hanno affermato<br />
di aver stretto molti nuovi contatti, alcuni<br />
dei quali si sono già tradotti in contratti<br />
firmati durante le otto giornate della fiera.<br />
Ulrich Reifenhäuser, presidente del Consiglio<br />
degli Espositori della K <strong>2016</strong>, fa il punto della<br />
situazione: “Non ho mai visto prima a una fiera<br />
tanti clienti pronti a decidere e a investire! Il<br />
numero e il volume degli affari, conclusi in parte<br />
con grande spontaneità, così come le numerose<br />
richieste concrete per nuovi progetti<br />
superano di gran lunga le nostre aspettative.<br />
Era chiaro fin dalla prima giornata di fiera che<br />
i clienti non volevano soltanto informarsi circa<br />
le nuove tecnologie, ma acquistarle per davvero.<br />
In tutti i segmenti che serviamo e in tutte<br />
le regioni del mondo si sta investendo molto”.<br />
Questa valutazione ha trovato conferma in<br />
pressoché tutti i settori offerti in fiera. Gli espositori<br />
hanno riscontrato all’unanimità una grande<br />
serietà dei visitatori durante le trattative di<br />
affari e una notevole disponibilità a investire.<br />
Inoltre sono stati evidenziati l’ulteriore incremento<br />
dell’internazionalità e l’altissima competenza<br />
professionale del pubblico specializzato,<br />
così come la presenza ben superiore<br />
alla media a Düsseldorf di top manager e titolari<br />
d’impresa.<br />
230.000 visitatori provenienti da più di 160<br />
Paesi sono stati accolti nei padiglioni della K<br />
<strong>2016</strong> durante le otto giornate di fiera.<br />
All’edizione precedente, svoltasi nel 2013,<br />
avevano partecipato 218.000 visitatori e 3.220<br />
espositori. Werner Matthias Dornscheidt, presidente<br />
del Consiglio di amministrazione della<br />
Messe Düsseldorf, è entusiasta: “Già il semplice<br />
numero di esperti in visita alla K <strong>2016</strong><br />
14 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
attualità<br />
conferma con chiarezza il richiamo e l’importanza<br />
di questa fiera, considerando anche il<br />
fatto che è ancora una volta superiore a quello<br />
dell’edizione precedente, svoltasi nel 2013.<br />
Possiamo registrare una costante domanda<br />
a buoni livelli proveniente dalla Germania e<br />
un interesse in crescita più che proporzionale<br />
da parte dell’estero, soprattutto dai Paesi oltreoceano.<br />
È noto in tutto il mondo che la K<br />
di Düsseldorf rappresenta la piattaforma di<br />
innovazione dell’intero settore. Una visita a<br />
questa fiera è semplicemente imprescindibile<br />
per chiunque voglia stare al passo con la concorrenza”.<br />
I risultati del sondaggio condotto tra i visitatori<br />
sorreggono le impressioni degli espositori in<br />
merito all’internazionalità degli ospiti presenti,<br />
ulteriormente accresciuta: circa il 70% degli<br />
operatori specializzati arrivava dall’estero. Più<br />
del 40% di tutti i visitatori stranieri è giunto sulle<br />
sponde del Reno proveniente da Paesi oltreoceano:<br />
addirittura da Etiopia, Bangladesh,<br />
Costa Rica, Costa d’Avorio, Giamaica, Oman,<br />
Madagascar, Mauritius, Suriname e Togo.<br />
Come previsto, la quota di esperti provenienti<br />
dall’Asia rappresenta il gruppo più nutrito fra i<br />
visitatori stranieri ed è ancora una volta aumen-<br />
tata: gli esperti provenienti dall’Asia – meridionale,<br />
orientale e centrale – erano quasi 30.000.<br />
Gli ospiti arrivati dall’India erano nuovamente<br />
la compagine più numerosa, ma si è registrato<br />
anche un forte aumento delle presenze provenienti<br />
da Cina, Corea del Sud e Iran.<br />
Praticamente invariato il numero dei visitatori<br />
giunti dagli Usa e Canada, pari a circa il 6%<br />
delle presenze straniere.<br />
Per quanto concerne gli ospiti provenienti dai<br />
vicini Paesi europei, ha dominato l’Italia con<br />
più di 10.000 visitatori, seguita dai Paesi Bassi<br />
(circa 9.500), Francia (circa 6.700), Belgio (circa<br />
6.300), Spagna e Polonia (circa 5.000 ciascuna).<br />
È sensibilmente aumentato l’interesse<br />
da parte di Turchia, Ungheria e Grecia.<br />
Circa la metà<br />
dei visitatori<br />
ha dichiarato<br />
di aver voluto<br />
aspettare<br />
la fiera prima<br />
di realizzare<br />
qualsiasi<br />
progetto<br />
di acquisto<br />
Senza distinzione di provenienza, straordinariamente<br />
alta la quota dei dirigenti presenti fra<br />
i visitatori specializzati. Circa due terzi fanno<br />
parte dell’alta o media dirigenza. Quasi il 60%<br />
ha poteri decisionali o è fortemente coinvolto<br />
nelle scelte di investimento per le rispettive<br />
aziende. <strong>La</strong> K gioca un ruolo di primo piano<br />
per la determinazione degli investimenti da<br />
effettuare: circa la metà dei visitatori ha dichiarato<br />
di aver voluto aspettare la fiera prima di<br />
realizzare qualsiasi progetto di acquisto.<br />
Gli espositori di tutti i settori della manifestazione<br />
si erano preparati per mesi alla K <strong>2016</strong>,<br />
per essere in grado di affrontare la concorrenza<br />
internazionale con innovazioni convincenti.<br />
E hanno raccolto enorme consenso: i visitatori<br />
erano entusiasti della profusione di nuovi sviluppi<br />
tecnologici presentati dai produttori di<br />
materie prime, costruttori di macchinari e produttori<br />
di semilavorati e parti tecniche. Più del<br />
70% degli ospiti ha confermato di aver ottenuto<br />
informazioni su novità e trend di attualità.<br />
Moltissimi visitatori hanno poi dichiarato di voler<br />
tradurre immediatamente queste nuove conoscenze<br />
in investimenti: il 60% dei decision maker<br />
industriali ha affermato di essere giunto in<br />
fiera con concrete intenzioni di acquisto, il 58%<br />
aveva già individuato nuovi fornitori. Con l’aiuto<br />
dei nuovi acquisti, i visitatori perseguono in<br />
primo luogo tre obiettivi per la propria azienda:<br />
ampliamento della gamma di prodotti, sviluppo<br />
delle capacità produttive e incremento dell’efficienza.<br />
Gli esiti del sondaggio effettuato fra<br />
i visitatori confermano la positiva situazione<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 15
attualità<br />
economica anche per quanto riguarda i settori<br />
a valle dell’industria delle materie plastiche e<br />
della gomma: il 60% ritiene l’attuale situazione<br />
“molto positiva” o “positiva”, mentre la stessa<br />
percentuale ritiene addirittura che ci sarà un<br />
miglioramento entro i prossimi dodici mesi.<br />
L’efficienza dell’energia, dei materiali e delle<br />
risorse sono stati i temi dominanti alla K <strong>2016</strong>;<br />
molto interesse hanno sollevato anche i nuovi<br />
materiali, i concetti di riciclaggio innovativi, i<br />
nuovi campi di applicazione per le bioplastiche<br />
e le tecnologie di produzione additiva.<br />
Impianti e servizi intelligenti, veloci e flessibili<br />
erano molto richiesti da parte dei clienti; il tema<br />
dell’Industria 4.0 ha prevalso non solo in conferenze<br />
e dibattiti, ma è stato presente e percepibile<br />
anche presso numerosi stand. Su<br />
questo argomento, Ulrich Reifenhäuser ha<br />
commentato: “Le opportunità offerte<br />
dall’Internet delle Cose risvegliano un grande<br />
e serio interesse, soprattutto fra i clienti più<br />
giovani e pratici di IT di tutto il mondo.<br />
L’Industria 4.0 è un tema del futuro che ci terrà<br />
L’efficienza dell’energia, dei materiali e delle risorse sono stati i temi<br />
dominanti alla K <strong>2016</strong><br />
occupati per molti anni a venire”. Le costruzioni<br />
meccaniche e di impianti, con più di<br />
1.900 espositori il più vasto settore espositivo<br />
della K <strong>2016</strong> erano a loro volta al centro dell’interesse<br />
dei visitatori; più di due terzi di tutti<br />
gli esperti intervistati hanno citato questo segmento<br />
al primo posto. Il 46% ha dichiarato di<br />
interessarsi soprattutto delle materie prime e<br />
ausiliarie, per il 25% la ragione principale della<br />
visita in fiera erano i semilavorati e le parti tecniche<br />
in <strong>plastica</strong> o gomma (erano possibili più<br />
risposte). Benché il ramo della gomma sia il<br />
minore dei due settori, la sua presenza alla K<br />
<strong>2016</strong> è stata ben visibile, sottolineando la propria<br />
importanza per il campo della mobilità,<br />
tempo libero, vita domestica ed energia.<br />
I visitatori provenivano da tutte le più importanti<br />
industrie utilizzatrici: dal settore edilizio a quello<br />
automobilistico, dal packaging alla tecnologia<br />
elettrica e medicale, fino ad arrivare all’agricoltura.<br />
Complessivamente, all’offerta esposta nei<br />
19 padiglioni sono stati assegnati nuovamente<br />
i migliori giudizi: il 97% dei visitatori ha assicurato<br />
di aver raggiunto in pieno i propri obiettivi<br />
di visita in fiera, mentre il 96% si è dichiarato<br />
favorevolmente colpito dall’offerta della K <strong>2016</strong>.<br />
Anche il programma complementare della fiera<br />
ha suscitato grande interesse presso gli<br />
esperti di tutto il mondo, primi fra tutti la mostra<br />
speciale “Plastics shape the future” e lo<br />
Science Campus. <strong>La</strong> mostra speciale – forum<br />
centrale per lo scambio di informazioni, idee<br />
e opinioni al padiglione 6 - è venuta a integrare<br />
già per la nona volta il programma della fiera<br />
K. Quest’anno, le singole giornate a tema hanno<br />
illustrato in che misura la <strong>plastica</strong> incida<br />
sulla creazione di moderni ambienti di vita. Il<br />
programma comprendeva sia dibattiti di<br />
esperti che interessanti dimostrazioni, attività<br />
sportive ed esperimenti appassionanti. Lo<br />
Science Campus ha offerto agli espositori e<br />
visitatori della K <strong>2016</strong> una panoramica sintetica<br />
delle attività e dei risultati scientifici nel<br />
campo delle materie plastiche e della gomma,<br />
aprendo l’opportunità di entrare in contatto<br />
con numerose università, istituti e organizzazioni<br />
promotrici.<br />
<strong>La</strong> prossima K si svolgerà a Düsseldorf dal<br />
16 al 23 ottobre 2019. l<br />
16 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
attualità<br />
Bio-on produrrà biopolimeri speciali<br />
Bio-on inizierà a produrre direttamente<br />
biopolimeri speciali attraverso un nuovo<br />
impianto da 1.000 tonnellate/anno che<br />
verrà completato nel corso del 2017 con<br />
un investimento previsto di 15 milioni<br />
di euro. <strong>La</strong> novità è contenuta nel nuovo<br />
piano industriale 2017-2020 presentato<br />
da Marco Astorri, presidente e Ceo di<br />
Bio-on SpA. L'ingresso nell'innovativo<br />
settore della produzione di bioplastiche<br />
speciali ad alta marginalità si affianca all'attività<br />
di ricerca e sviluppo di biopolimeri<br />
biodegradabili al 100% e all’attività<br />
di concessione di licenze di produzione<br />
su cui si è sviluppata la società fin dalla<br />
sua fondazione nel 2007.<br />
Grazie agli oltre 50 brevetti registrati<br />
negli ultimi 9 anni Bio-on è <strong>oggi</strong> fra i leader<br />
nelle tecnologie per la chimica ecosostenibile<br />
e nello sviluppo industriale<br />
della produzione di PHAs (o poli-idrossi-alcanoati).<br />
I PHAs sono bioplastiche<br />
che possono sostituire numerosi polimeri<br />
tradizionali, <strong>oggi</strong> ottenuti con processi<br />
petrolchimici utilizzando idrocarburi.<br />
I PHAs messi a punto da Bio-on<br />
garantiscono le medesime proprietà termomeccaniche<br />
col vantaggio di essere<br />
completamente biodegradabili in modo<br />
naturale a fine uso.<br />
Le bioplastiche PHAs sviluppate da<br />
Bio-on, sono ottenute da fonti vegetali<br />
Marco Astorri, presidente<br />
e Ceo di Bio-on SpA<br />
rinnovabili (come ad esempio i residui<br />
della produzione dello zucchero di barbabietola<br />
o canna) senza alcuna competizione<br />
con le filiere alimentari, sono<br />
completamente ecosostenibili e biodegradabili<br />
in natura al 100%. Le ricerche<br />
e i nuovi brevetti depositati da Bio-on dimostrano<br />
che possono essere utilizzate<br />
con successo anche in medicina o per<br />
realizzare prodotti cosmetici perché grazie<br />
all'estrema biocompatibilità sono sicuri<br />
per la salute umana. Bio-on controlla<br />
ora l’intera filiera tecnologica per la produzione<br />
e l’utilizzo di vari gradi di bioplastiche<br />
PHAs.<br />
<strong>La</strong> neonata divisione “Production”<br />
sfrutterà i nuovi brevetti e prodotti sviluppati<br />
in particolare per la cosmetica<br />
(uso di microperline di bio<strong>plastica</strong> per<br />
sostituire le micro particelle di <strong>plastica</strong><br />
presenti nei cosmetici, che provocano<br />
inquinamento e sono già state vietate in<br />
alcuni Paesi come negli Stati Uniti attraverso<br />
il Microbead-Free Waters Act of<br />
2015).<br />
In base al nuovo piano di sviluppo Bioon<br />
prevede di avere un'offerta di prodotti<br />
per la cosmetica a partire dal 2018. <strong>La</strong><br />
produzione si estenderà poi ai prodotti<br />
per la teranostica (uso di microcapsule<br />
in bio<strong>plastica</strong> per realizzare indagini diagnostiche<br />
o terapie antitumorali) e il biorecovery<br />
o bio-remediation (uso di bio<strong>plastica</strong><br />
per rimediare allo sversamento<br />
di idrocarburi in mare o terra).<br />
“Licensing” e “production” sono le<br />
due principali linee di business su cui si<br />
basa il nuovo piano industriale di Bioon.<br />
Il Piano prevede una crescita endogena<br />
del 78% (CAGR 2015-2020), con<br />
un fatturato target nel 2020 pari a 140<br />
milioni di euro ed un target Ebitda del<br />
59%, in linea con le marginalità attuali,<br />
pari a 85 milioni di euro ed una generazione<br />
di cassa oltre 60 milioni di euro. Il<br />
nuovo piano industriale prevede una crescita<br />
del fatturato bilanciata e coerente<br />
fra il nuovo business “production” e<br />
quello già avviato del “licensing”, creando<br />
in futuro anche un positivo ulteriore<br />
effetto “boosting” di quest’ultimo.<br />
Il fatturato di piano 2017 e 2018 del<br />
“licensing” è sostanzialmente coperto<br />
da ordini in corso di formalizzazione o<br />
in fase di negoziazione per circa 68 milioni<br />
di euro. Sono inoltre presenti attualmente<br />
nel “sales funnel” commerciale,<br />
numerose opportunità che<br />
complessivamente ammontano a circa<br />
80 milioni di euro. <strong>La</strong> scelta di Bio-on di<br />
entrare nel settore produttivo è stata guidata<br />
dalla straordinaria ed estrema flessibilità<br />
applicativa delle bioplastiche<br />
PHAs e dal rapido sviluppo del mercato<br />
che determinerà diversi livelli di prezzo<br />
in funzione dell'applicazione e del segmento<br />
di mercato.<br />
Come conseguenza Bio-on applicherà<br />
una politica di licensing che sarà maggiormente<br />
focalizzata su settori e segmenti<br />
produttivi, specifiche aree geografiche<br />
e fasce di prezzo. <strong>La</strong> produzione<br />
invece si svilupperà esclusivamente nelle<br />
bioplastiche speciali ad alto contenuto<br />
tecnologico e alta marginalità.<br />
“Siamo orgogliosi di dare il nostro<br />
contributo in un settore così importante<br />
per migliorare la salute delle persone”,<br />
dice Marco Astorri presidente di Bio-on.<br />
“Continueremo a farlo ampliando ancora<br />
di più la nostra presenza diretta nel settore<br />
dalla cosmetica alla bio medicina e<br />
nano-medicina”.<br />
18 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
attualità<br />
Macchine per il packaging: riprende la corsa<br />
delle tecnologie made in Italy<br />
I costruttori italiani di macchine<br />
automatiche per il confezionamento<br />
e l’imballaggio rafforzano nel <strong>2016</strong><br />
la loro leadership mondiale, facendo<br />
registrare una crescita prossima al<br />
2% nel giro d’affari totale.<br />
Secondo i dati preconsuntivi del<br />
Centro Studi Ucima (l’Associazione<br />
nazionale di categoria), il fatturato<br />
di settore dovrebbe infatti superare<br />
i 6.300 milioni di euro, contro i<br />
6.197 milioni di fine 2015.<br />
Determinanti per il conseguimento<br />
di questo importante risultato le<br />
ottime performance sul mercato<br />
italiano che ha fatto registrare una<br />
crescita a doppia cifra del 10,4%<br />
raggiungendo i 1.318 milioni di<br />
euro. Nei dodici mesi passati si è<br />
pertanto rafforzato il trend positivo<br />
in corso dal 2015, quando il fatturato<br />
realizzato sul mercato domestico<br />
era cresciuto del 2%.<br />
“Siamo molto soddisfatti dell’andamento<br />
del mercato italiano, che<br />
rimane per tutte le aziende un’importante<br />
palestra per testare le più<br />
avanzate tecnologie sviluppate”,<br />
dichiara il presidente di Ucima,<br />
Enrico Aureli.<br />
“Siamo inoltre fiduciosi che questo<br />
trend positivo possa continuare anche<br />
il prossimo anno grazie alle agevolazioni<br />
previste nel Piano Industry<br />
4.0 varato dal Governo e dal Ministro<br />
Calenda che ha confermato, ancora<br />
una volta, la sua attenzione verso il<br />
vero manifatturiero italiano”.<br />
Meno brillanti invece i risultati delle<br />
vendite oltreconfine che restano stabili<br />
(-0,1% sul 2015 pari, in valori<br />
assoluti, a 4.997 milioni di euro). A<br />
incidere negativamente, i rallentamenti<br />
in atto in tre importanti regioni:<br />
Medio Oriente, Asia e Est Europa.<br />
Secondo gli ultimi dati disaggregati<br />
disponibili e relativi ai primi<br />
nove mesi dell’anno, infatti, la macro<br />
regione Medio Oriente e Asia<br />
ha fatto registrare un calo del 7,6%<br />
mentre in Est Europa la contrazione<br />
è stata del 4,5%.<br />
In particolare, tali risultati sono<br />
attribuibili alle crisi socio-economiche<br />
in atto in alcuni importanti mercati<br />
di sbocco: Turchia (-19,6%),<br />
Cina (-47,2%), Algeria (-18,3%),<br />
Arabia saudita (-11,5%).<br />
Ancora in stallo inoltre il mercato<br />
brasiliano che crolla di un ulteriore<br />
38,5%. Positivo, al contrario, l’andamento<br />
in altri importanti mercati<br />
che sembrano aver dunque superato<br />
il difficile momento congiunturale:<br />
le performance migliori spettano a<br />
Indonesia (+23,8%) e Egitto<br />
(+15,2%). Da record anche l’andamento<br />
del Messico: +35% sui primi<br />
novi mesi del 2015.<br />
Per quanto riguarda il 2017, le<br />
previsioni dell’Associazione sono<br />
caute.“<strong>La</strong> raccolta ordini sui mercati<br />
esteri ha registrato negli ultimi due<br />
trimestri una contrazione che probabilmente<br />
si rifletterà sui fatturati<br />
dei primi sei mesi del prossimo<br />
anno. L’onda lunga delle crisi diffuse<br />
a macchia di leopardo in vari Paesi<br />
del mondo continua a rallentare la<br />
nostra corsa”, commenta Aureli.<br />
“Crediamo pertanto di poter ragionevolmente<br />
prevedere il mantenimento<br />
del trend di crescita registrato<br />
quest’anno”.<br />
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attualità<br />
Inno.Pro.Wire, al via la produzione dei primi manufatti<br />
Una giornata formativa dedicata a Life-Inno.Pro.Wire, per<br />
fare il punto sullo stato di avanzamento del progetto finanziato<br />
dall’Unione Europea e nato dalla partnership tra il Gruppo<br />
Industriale Maccaferri (con Officine Maccaferri SpA e Samp<br />
SpA) e RadiciGroup (con Radici Novacips SpA, headquarter<br />
dell’Area di Business Performance Plastics). Una sfida che si<br />
propone di elaborare un processo innovativo e di minore impatto<br />
sull’ambiente, per la produzione di fili di acciaio estrusi destinati<br />
alla realizzazione di strutture protettive e di contenimento in<br />
rete metallica. L’aspetto di innovazione sostenibile di questo<br />
progetto è legato all’utilizzo di polimeri su base poliammidica<br />
come valida alternativa al PVC per il rivestimento di tali fili di<br />
acciaio.<br />
Il workshop, organizzato presso l’Istituto Chimico Natta di<br />
Bergamo, ha visto la partecipazione, oltre che degli studenti,<br />
di Giuseppe Riva, direttore Plastics Europe Italia, di Ruggero<br />
Targhetta, presidente Euris srl, e di Gioia Garavini di<br />
Ecoinnovazione srl.<br />
“Il progetto, che si trova <strong>oggi</strong> in una fase avanzata, ha portato<br />
alla scelta di un compound PA6 da poliammide di riciclo che<br />
garantisce il miglior rapporto costi/benefici”, ha spiegato Cesare<br />
Clausi, Global Sales Manager di RadiciGroup Performance<br />
Plastics. “Il suo utilizzo assicura inoltre la migliore performance<br />
in termini di impatto ambientale. Le eccellenti caratteristiche<br />
tecniche di questo materiale consentono una riduzione pari al<br />
20% dello spessore della copertura del filo e un incremento<br />
del 30-50% della durata di vita del manufatto finale, il gabbione<br />
metallico. Inoltre la poliammide garantisce una migliore resistenza<br />
ai danneggiamenti meccanici durante l’installazione e<br />
l’uso dei gabbioni”.<br />
In particolare, Radici Novacips, da sempre impegnata sul<br />
fronte della sostenibilità, mette a disposizione del progetto<br />
Inno.Pro.Wire le competenze sviluppate nella valutazione degli<br />
impatti ambientali di prodotti e processi, nonché l’affidabilità<br />
dei cosiddetti dati “primari” rilevati presso i propri stabilimenti<br />
di Chignolo d’Isola e Villa d’Ogna (Bergamo) con una metodologia<br />
robusta e certificata (EPD Environmental Product<br />
Declaration) per il testing della Product Environmental Footprint<br />
(PEF), etichetta ambientale che la Comunità Europea promuove<br />
al fine di consapevolizzare anche il consumatore finale relativamente<br />
all’impatto dei prodotti. Il processo di recupero degli<br />
scarti poliammidici, già attualmente dotato di EPD ® S-P-00708<br />
(www.environdec.com), contribuirà<br />
a fornire una solida base di dati e informazioni<br />
per sviluppare l’impronta<br />
ambientale del prodotto formulato per<br />
l’applicazione specifica di Maccaferri.<br />
Il kick off meeting del progetto risale<br />
a ottobre 2014, mentre la conclusione<br />
dovrebbe essere nella seconda<br />
metà del 2017. Ad <strong>oggi</strong>,<br />
RadiciGroup ha individuato il materiale<br />
e in collaborazione con Officine<br />
Maccaferri sono già state fatte tutte<br />
le valutazioni e le prove tecniche necessarie<br />
a validare il prodotto e la sua<br />
applicazione. Nelle settimane successive<br />
è prevista la produzione in serie<br />
dei gabbioni.<br />
“Si può dunque affermare”, ha sottolineato<br />
Maurizio Degli Esposti,<br />
Process Industrial Manager di Officine<br />
Maccaferri SpA, “che grazie a questo progetto industriale dimostrativo,<br />
si è molto vicini allo sviluppo di una metodologia<br />
replicabile per la produzione a basso impatto ambientale di fili<br />
d’acciaio rivestiti per estrusione con polimeri eco-sostenibili e<br />
all’implementazione di una linea “demo” di produzione, sviluppata<br />
e realizzata da Samp SpA, per dimostrare il risparmio di materiale<br />
ed energia, documentando il rendimento del processo e le prestazioni<br />
del prodotto”.<br />
Obiettivo principale di questo progetto è mettere a disposizione<br />
del mondo delle costruzioni prodotti e processi innovativi e sostenibili<br />
che possano poi essere considerati Best<br />
AvailableTechnique e andare ad aggiornare i documenti di riferimento<br />
sulle migliori tecniche disponibili per il settore industriale<br />
di pertinenza (Ferrous Metal Processing e Polymer Production).<br />
Una perfetta case history anche per gli studenti di<br />
“Poliammide di Classe”, un progetto cogestito da Radici -<br />
Group e dall’Istituto Chimico Natta di Bergamo e che, nell’anno<br />
scolastico 2015-<strong>2016</strong>, ha coinvolto in giornate di docenza<br />
i ragazzi su temi quali Project Management, Polimeri,<br />
Analisi del Ciclo di Vita.<br />
20 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
attualità<br />
Ad Automation Fair protagonista la Connected Enterprise<br />
Più di 10.000 professionisti hanno partecipato<br />
ad Atlanta, gli scorsi 9 e 10 novembre,<br />
alla venticinquesima edizione di Automation<br />
Fair per scoprire come un’azienda industriale<br />
più connessa diventa più competitiva. L'evento<br />
Automation Fair, organizzato da Rockwell<br />
Automation e dai membri della sua rete<br />
PartnerNetwork, è il maggior forum/fiera a<br />
sfondo educativo dedicato all'informazione e<br />
all'automazione industriale. “<strong>La</strong> combinazione<br />
di innovazione tecnologica e competenze in<br />
ambito applicativo sta trasformando i processi<br />
industriali, e creando i presupposti per una<br />
maggiore integrazione e competitività delle<br />
aziende”, afferma Blake Moret, presidente e<br />
Ceo di Rockwell Automation. “<strong>La</strong> nostra visione,<br />
denominata Connected Enterprise, combina<br />
potenza, controllo e soluzioni informatiche per<br />
rispondere alla crescente domanda di produttività<br />
a livello globale”. Fondamentale per realizzare<br />
la Connected Enterprise è far convergere<br />
information technology (IT) e operation technology<br />
(OT) funzioni che, storicamente, hanno<br />
sempre operato in modo indipendente.<br />
Oggi, la convergenza di IT e OT diventa un fattore<br />
chiave di successo poiché consente alle<br />
aziende industriali di raccogliere, analizzare e<br />
trasformare i dati in informazioni utili per ottenere<br />
risultati di business tangibili, rendendo<br />
la produzione più sicura, prevedibile e sostenibile.<br />
Forte di una storia societaria di 110 anni<br />
come leader nel settore dell'automazione e delle<br />
soluzioni IT per l’industria, Rockwell<br />
Automation ha esteso la propria offerta di soluzioni<br />
a supporto delle informazioni. Questa<br />
espansione è stata pensata per aiutare le aziende<br />
a collegare, gestire, convalidare e ottimizzare<br />
la produzione con strumenti scalabili di analisi,<br />
con soluzioni basate sulle informazioni e strumenti<br />
di collaborazione. L’edizione <strong>2016</strong> di<br />
Automation Fair ha visto la partecipazione di<br />
oltre 100 espositori che hanno presentato e<br />
mostrato le ultime innovazioni nel campo dell’automazione.<br />
Il programma della fiera ha previsto<br />
anche 9 forum di settore, 19 laboratori<br />
pratici e 93 sessioni tecniche progettate per<br />
ampliare le conoscenze dei partecipanti e l'uso<br />
delle più recenti tecnologie di controllo, potenza<br />
e quelle avanzate di produzione e informazione<br />
aziendale.<br />
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<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 21
attualità<br />
Marchesini Group inaugura il più grande polo italiano<br />
delle macchine per termoformatura<br />
È stato inaugurato lo scorso ottobre<br />
il nuovo stabilimento produttivo<br />
di Marchesini Group a Carpi<br />
(MO). Con i suoi 14 mila metri quadrati<br />
è il più grande polo italiano<br />
delle macchine per la termoformatura,<br />
la tecnica di stampaggio di<br />
materie plastiche a caldo utilizzata<br />
per la realizzazione dei blister farmaceutici.<br />
Per costruire questo stabilimento<br />
– su cui il Gruppo ha investito<br />
14 milioni di euro – è stato<br />
necessario il lavoro di oltre 300 persone;<br />
altre 150 saranno impiegate<br />
stabilmente al suo interno una volta<br />
che la fabbrica sarà a regime e altre<br />
50 ancora, soprattutto tecnici e ingegneri<br />
carpigiani e modenesi, verranno<br />
assunte a partire dal prossimo<br />
anno.<br />
“Il nuovo stabilimento Mar -<br />
chesini di Carpi” - ha affermato il<br />
ministro dell’Ambiente e della tutela<br />
del territorio Gian Luca Galletti - “è<br />
la sintesi di ciò che serve al Paese<br />
per crescere: una tecnologia sostenibile,<br />
un investimento che porta<br />
nuove opportunità di lavoro e<br />
sviluppo territoriale, puntando con<br />
decisione sulla componente ambientale”.<br />
“Con l’accordo storico raggiunto<br />
alla Cop21 di Parigi” - ha proseguito<br />
il ministro - “il mondo ha<br />
scelto il modello produttivo della<br />
decarbonizzazione, della rigenerazione,<br />
della sostenibilità: c’è un’imprenditoria<br />
nazionale che lo sta capendo<br />
prima di altri e che per<br />
questo motivo sarà immediatamente<br />
e a lungo competitiva sul<br />
mercato.<br />
Ancora una volta dall’Emilia-<br />
Romagna arriva un grande segnale<br />
di un’Italia che riparte e si propone<br />
come guida europea della green<br />
economy”.<br />
“Quella di Carpi è stata costruita<br />
e crescerà come una fabbrica intelligente<br />
e moderna, con ritmi di produzione<br />
industriali, ma qualità sartoriale<br />
dei prodotti”, ha sottolineato<br />
Maurizio Marchesini. “Le tecnologie<br />
usate ci permetteranno di ottenere<br />
copertura energetica da fonti rinnovabili<br />
e di ridurre al minimo le<br />
emissioni dannose. Ogni ambiente<br />
di lavoro è stato inoltre realizzato<br />
ricorrendo esclusivamente a prodotti<br />
e tecnologie Made in Italy. Oggi<br />
non stiamo inaugurando solo una<br />
fabbrica, ma stiamo festeggiando<br />
un modo di fare impresa e di valorizzare<br />
il nostro territorio”.<br />
Secondo Stefano Bonaccini , “il<br />
Gruppo Marchesini rappresenta un<br />
modello del fare buona impresa:<br />
ricerca e sviluppo, radicamento territoriale<br />
e continua crescita sui mercati<br />
internazionali, responsabilità<br />
sociale d’impresa e forte coesione<br />
interna, grande attenzione alla persona<br />
e agli ambienti di lavoro, formazione<br />
continua. E sull’innovazione<br />
stiamo spingendo come<br />
Regione per centrare le priorità fissate<br />
nell’ambito del Patto per il<br />
<strong>La</strong>voro sottoscritto con imprese,<br />
sindacati, enti locali, università,<br />
centri di ricerca e associazioni: più<br />
crescita e occupazione. Stiamo<br />
mettendo in campo politiche anticicliche<br />
attraverso ingenti investimenti<br />
pubblici e pochi giorni fa abbiamo<br />
deciso un investimento<br />
strategico sulle competenze per<br />
l’industria 4.0: 10 milioni di euro,<br />
risorse del Fondo sociale europeo,<br />
per la realizzazione su tutto il territorio<br />
regionale di seminari, percorsi<br />
formativi e azioni mirate alle imprese<br />
per sostenere processi diffusi<br />
di digitalizzazione, internazionalizzazione<br />
e sviluppo sostenibile. Un<br />
investimento articolato per accrescere<br />
le competenze e la qualità di<br />
tutte le aziende che <strong>oggi</strong> compongono<br />
le filiere produttive regionali<br />
trainate da imprese leader come il<br />
Gruppo Marchesini. Che poi la crescita<br />
del Gruppo passi per il magnifico<br />
stabilimento inaugurato<br />
<strong>oggi</strong> a Carpi, nell’area colpita dal<br />
sisma, che mai si è fermata, ripartendo<br />
ancora più forte e competitiva,<br />
è un bellissimo segnale che<br />
va a merito anche di questo territorio<br />
e della gente che lo abita”.<br />
Plastica e chimica di base: premiati i migliori studenti<br />
Da Alessandria a Venezia, dalla Sardegna alla Sicilia passando<br />
per Genova, Fermo, Perugia, Salerno, e Taranto, oltre 1500 ragazzi<br />
di elementari e medie si sono messi in gioco e hanno realizzato con<br />
creatività e competenza manufatti, ricerche, filmati, e-book e presentazioni<br />
sul tema della chimica di base e della <strong>plastica</strong>.<br />
Il Premio Nazionale Federchimica Giovani - sezione Chimica di<br />
Base e Plastica ha visto la partecipazione di oltre 50 scuole e i vincitori<br />
(13 tra scuole elementari e medie) si sono ritrovati <strong>oggi</strong> al Festival<br />
della Scienza di Genova per la Cerimonia conclusiva della XIX edizione<br />
del concorso. Quest’ultimo è stato realizzato da Assobase e<br />
PlasticsEurope Italia, le associazioni di Federchimica che rappresentano<br />
il comparto industriale della chimica di base e delle materie<br />
plastiche, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione,<br />
dell’Università e della Ricerca.<br />
PlasticsEurope Italia è presente al Festival della Scienza con un<br />
proprio laboratorio didattico dedicato alla <strong>plastica</strong>, “Plastica: istruzioni<br />
per l’uso e il riuso”, presso Palazzo Ducale - Munizioniere, per far<br />
scoprire ai visitatori i benefici derivanti dal suo utilizzo.<br />
22 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
attualità<br />
Macchine per materie plastiche e gomma: l’export torna a crescere<br />
Le rilevazioni Istat relative al commercio estero italiano di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma<br />
riferite al gennaio-settembre dell'anno in corso, a confronto con il medesimo periodo del 2015, confermano la crescita<br />
delle importazioni (+8,5%) e il ritorno in territorio positivo dell’export (+1,5%), che si manifesta dopo la flessione dei mesi<br />
precedenti e che è essenzialmente riconducibile alla ripresa delle vendite all’estero di macchine a iniezione e stampi.<br />
L’analisi delle macro-aree di destinazione delle vendite all’estero evidenzia le seguenti situazioni. Il primo quadrante di<br />
riferimento, ovvero l’Europa, perde un paio di punti percentuali di share, fermandosi al 58% del totale, alla luce della contrazione,<br />
seppure modesta, delle forniture. Infatti, in tale ambito, i mercati dell’Unione hanno segnato un -1,8% (determinato<br />
da diminuzioni anche di un certo rilievo delle vendite in Paesi primari quali Germania, Regno Unito, Romania e Austria)<br />
mentre quelli extra Ue un -0,5%; quest’ultimo è il risultato di maggiori forniture diffuse in diversi mercati che hanno<br />
mitigato l’andamento ancora fortemente rallentato delle vendite alla Russia.<br />
Il Messico (+105%) traina le esportazioni verso l’area Nafta; relativamente al Sudamerica, ancora segnali decisamente<br />
negativi dal Brasile. Nel Far East bene la Cina (+9%) e l’India (+42%). Nell’area mediorientale l’Iran segna un +64%.<br />
Per quanto riguarda l’Africa si nota un sensibile calo medio delle vendite in Marocco e Tunisia e una forte crescita di<br />
quelle in Sudafrica. Quasi dimezzato l’export verso l’Oceania.<br />
Nuove soluzioni finanziarie per i progetti di efficienza energetica<br />
Durante il convegno Assoesco al Key<br />
Energy di Rimini, si è fatto il punto sull’evoluzione<br />
del settore dell’efficienza energetica,<br />
chiarendo come l’evidente risparmio<br />
per gli utenti finali offerto dalle nuove<br />
tecnologie e il sistema di incentivazione,<br />
primo fra tutti i Certificati Bianchi, abbiano<br />
contribuito in modo significativo allo sviluppo<br />
dello stesso. Tuttavia le criticità<br />
emerse recentemente, legate al sistema<br />
normativo, rischiano di comprometterne<br />
seriamente lo sviluppo. Le buone notizie<br />
sono le soluzioni finanziarie innovative che<br />
alcuni Fondi di Investimento sono pronti<br />
a offrire alle ESCo e la forte componente<br />
Smart sviluppata dalle società di servizi<br />
energetici integrati. Per migliorare le prestazioni<br />
di efficienza energetica, infatti, è necessaria una gestione<br />
intelligente dei consumi elettrici e termici, ai fini dell’ottenimento<br />
di risparmi certi e misurabili.<br />
Una parte del convegno è stata dedicata agli aspetti finanziari,<br />
con interventi da parte dei rappresentanti dei fondi di<br />
investimento Susi Partners e Adaxia Capital Partners, che<br />
hanno illustrato il nuovo approccio alla finanziabilità dei progetti<br />
di efficienza energetica. Le soluzioni proposte sono<br />
una grande opportunità per le Energy Service Company in<br />
quanto non richiedono immobilizzazioni di capitale. Il finanziamento,<br />
che remunera il progetto e il capitale investito, è<br />
dato in base alla solvibilità dell’utente finale, ai risparmi energetici<br />
ottenuti, all’affidabilità della ESCo e delle tecnologie<br />
utilizzate.<br />
Roberto Olivieri,<br />
presidente di Assoesco<br />
Il convegno Assoesco ha inoltre messo<br />
in luce l’attuale situazione normativa: dopo<br />
un’analisi dettagliata delle criticità regolamentari,<br />
sono state date alcune anticipazioni<br />
sulla bozza del Decreto Ministeriale,<br />
relativamente al quale l’Associazione richiede<br />
maggiore chiarezza: sulla addizionalità;<br />
nella definizione delle tempistiche<br />
di valutazione dei progetti; sul doppio ruolo<br />
del GSE sia come valutatore dei progetti<br />
che come verificatore; sugli impegni in<br />
capo ai soggetti obbligati in considerazione<br />
dei prossimi obiettivi Ue al 2030; nella gestione<br />
del pregresso; nella costituzione di<br />
un Comitato composto da Ministero, Enea,<br />
RSE e associazioni di categoria (consumatori,<br />
industriali, soggetti obbligati,<br />
ESCo) col ruolo di controllo, vigilanza, conciliazione e in<br />
qualità di garante della trasparenza del meccanismo…<br />
“Siamo in un momento cruciale per lo sviluppo del settore.<br />
L’associazione è in crescita e proseguirà la sua missione<br />
istituzionale e operativa, testimoniata da questo incontro<br />
che ha saputo dare, anche col contributo di alcuni fondi d’investimento,<br />
risposte concrete in un momento di difficoltà<br />
di accesso al credito da parte delle imprese e di incertezza<br />
normativa per l’efficienza energetica”, afferma Roberto<br />
Olivieri, presidente di Assoesco. “Le ESCo con la certezza<br />
normativa sono pronte a investire massicciamente nel sistema<br />
Italia realizzando efficienza energetica e sostenibilità<br />
ambientale con garanzia di risparmi economici per i consumatori<br />
finali”.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 23
appuntamenti<br />
A Mecspe le tecnologie per le lavorazioni della <strong>plastica</strong><br />
L’industria delle materie plastiche<br />
ha registrato negli ultimi anni<br />
uno sviluppo significativo attraverso<br />
la produzione di materiali diversi<br />
fra loro per aspetto e caratteristiche.<br />
+6,4% è l’indice positivo segnato<br />
dal comparto nel mese di<br />
agosto secondo gli ultimi dati Istat<br />
rispetto ad agosto 2015, a conferma<br />
di come il settore sia cuore pulsante<br />
nel manifatturiero e protagonista<br />
nel processo di crescita<br />
del sistema produttivo intrapreso<br />
dal Paese, che <strong>oggi</strong> ha il nome di<br />
“Industria 4.0”.<br />
<strong>La</strong> prossima edizione di Mecspe<br />
(Fiere di Parma, dal 23 al 25 marzo<br />
2017), che ha l’obiettivo di mostrare<br />
la via italiana al manifatturiero<br />
digitale di nuova generazione, adattando<br />
al nostro contesto industriale<br />
l’approccio innovativo rappresentato<br />
dalla “fabbrica intelligente”,<br />
dedicherà, come da tradizione, ampio<br />
spazio alle materie plastiche e<br />
alle possibili applicazioni al servizio<br />
del mondo industriale e professionale.<br />
Oltre al salone Eurostampi,<br />
Macchine e Subfornitura Plastica,<br />
rivolto direttamente ai fornitori della<br />
filiera, che prenderà in esame le<br />
differenti lavorazioni della <strong>plastica</strong><br />
(dallo stampaggio e termoformatura,<br />
al soffiaggio, estrusione, serigrafia,<br />
verniciatura) e le lavorazioni<br />
della gomma nell’apposita<br />
area dedicata, la manifestazione<br />
proporrà ai visitatori numerose<br />
unità dimostrative per coniugare<br />
al know-how produttivo delle PMI<br />
le migliori soluzioni offerte dal mercato<br />
e raggiungere così standard<br />
di maggiore efficienza e produttività.<br />
Tra queste la Piazza della<br />
Progettazione e del Design, coordinata<br />
da Materioteca ® , avrà come<br />
tema centrale “Luce, colore e ombre<br />
nella trasparenza”. L’iniziativa<br />
giocherà con la trasparenza, la luce<br />
e i cromatismi dei materiali plastici,<br />
mostrandone caratteristiche e proprietà<br />
attraverso l’esposizione di<br />
un’ampia varietà di oggetti e di applicazioni,<br />
alla riscoperta dei materiali<br />
trasparenti più tradizionali,<br />
come il metacrilato o il policarbonato,<br />
delle interessanti nuove applicazioni<br />
del PVC e di materiali<br />
meno diffusi, come il SAN (stirene<br />
acrilonitrile), caratterizzato dalle<br />
resistenze chimiche e al graffio<br />
molto alte.<br />
“Materioteca si rivolge ai progettisti<br />
per aiutarli nella scelta delle<br />
migliori soluzioni destinate a un<br />
uso pratico e immediato” - spiega<br />
Diana Castiglione, direttrice di<br />
Materioteca, partner di Mecspe da<br />
otto edizioni. “L’innovazione ha<br />
molti attori: nuovi materiali, nuove<br />
tecnologie ma anche nuovi modi<br />
di applicare tecnologie e materiali<br />
ben conosciuti. Per far toccare con<br />
mano questa complessa articolazione<br />
scegliamo con cura cosa<br />
esporre. Di fatto, offriamo un servizio<br />
allo stesso tempo di informazione<br />
esperta e di ispirazione ai visitatori<br />
in fiera, alternando il nuovo<br />
all’inconsueto”.<br />
Tra le iniziative speciali in programma<br />
spazio anche alla stampa<br />
3D industriale con Produzione additiva<br />
4.0: dal progetto all’oggetto<br />
- Creare e produrre combinando<br />
tecnologie e materiali differenti,<br />
un’area dove sarà possibile vedere<br />
dal vivo tutte le fasi di realizzazione<br />
di un oggetto ottenuto dalla combinazione<br />
di due parti di materiali<br />
differenti (opachi e trasparenti, rigidi<br />
e flessibili), assemblati al termine<br />
di due procedimenti di stampa<br />
che prevedono l’impiego di due<br />
distinte tecnologie di stampa 3D<br />
professionali.<br />
In questo modo si potrà testare<br />
sul campo il potenziale della manifattura<br />
additiva, verificando i tempi<br />
reali di stampa, la risoluzione<br />
degli oggetti prodotti, i materiali<br />
impiegati, toccando con mano i<br />
pezzi appena “sfornati” dalle stampanti<br />
3D. Le stampanti saranno in<br />
funzione per tutto il tempo della<br />
manifestazione, presidiate da personale<br />
tecnico e commerciale, in<br />
grado di rispondere a ogni domanda<br />
dei visitatori. Una parte dell’area<br />
sarà dedicata ai software che hanno<br />
consentito di realizzare i modelli<br />
degli oggetti e di prepararli per la<br />
stampa 3D.<br />
Infine, a completare l’offerta<br />
Mecspe dedicata al mondo delle<br />
materie plastiche e della gomma,<br />
la Piazza Plastica & Automotive,<br />
un’area dimostrativa esperienziale<br />
focalizzata su tecnologie e materiali<br />
d’eccellenza utilizzati nel settore<br />
automotive, l’Area Gomma High<br />
Tech, interamente dedicata all’eccellenza<br />
del manifatturiero made<br />
in Italy nel comparto degli elastomeri<br />
termoplastici e il <strong>La</strong>boratorio<br />
di produzione Cnos Fap, che costituirà<br />
un’occasione per ribadire<br />
il sodalizio scuola-impresa.<br />
Attraverso la presentazione dell’innovativo<br />
modello didattico /esperienziale<br />
adottato dai Centri di<br />
Formazione Professionale Sa lesiani,<br />
infatti, sarà mostrato un esempio<br />
concreto della strada che la scuola<br />
deve seguire per implementare i<br />
propri programmi e adattarsi alle<br />
esigenze di un mercato 4.0.<br />
24 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
appuntamenti<br />
L’agenda<br />
Arabplast<br />
8-10 gennaio 2017<br />
Dubai, Emirati Arabi Uniti<br />
www.arabplast.info<br />
Plasticvision India<br />
19-23 gennaio 2017<br />
Mumbay, India<br />
www.plastivision.org<br />
Inter<strong>plastica</strong><br />
24-27 gennaio 2017<br />
Mosca, Russia<br />
www.inter<strong>plastica</strong>.de<br />
Swiss Plastics<br />
24-27 gennaio 2017<br />
Lucerna, Svizzera<br />
www.swissplastics-expo.ch<br />
Plastec West<br />
7-9 febbraio 2017<br />
Anaheim, Usa<br />
www.plastecwest.com<br />
Plastics Vietnam<br />
22-24 febbraio 2017<br />
Hochiminh City, Vietnam<br />
www.plastics-vietnam.in<br />
Polyurethanex<br />
28 febbraio-2 marzo 2017<br />
Mosca, Russia<br />
www.mirexpo.ru<br />
Saudi Plastics & Petrochem<br />
27 febbraio-2 marzo 2017<br />
Jeddah, Arabia Saudita<br />
www.saudipp.com<br />
UzChemPlastExpo<br />
15-17 marzo 2017<br />
Tashkent, Uzbekistan<br />
www.ieg.uz<br />
Arburg Technology Days<br />
15-18 marzo 2017<br />
Lossburg, Germania<br />
www.arburg.com<br />
Oman Plast<br />
21-23 marzo 2017<br />
Muscat, Oman<br />
www.silverstaroman.com<br />
Mecspe<br />
23-25 marzo 2017<br />
Parma<br />
www.mecspe.com<br />
Interpack<br />
4-10 maggio 2017<br />
Düsseldorf, Germania<br />
www.interpack.de<br />
VinylPlus<br />
10-11 maggio 2017<br />
Berlino, Germania<br />
www.vinylplus.eu<br />
Chinaplas<br />
16-19 maggio 2017<br />
Guangzhou, Cina<br />
www.chinaplasonline.com<br />
Iranplast<br />
26-29 settembre 2017<br />
Teheran, Iran<br />
www.iranplast.ir<br />
Fakuma<br />
17-21 ottobre 2017<br />
Friedrichschafen, Germania<br />
www.fakuma-messe.de<br />
Plastimagen<br />
7-10 novembre 2017<br />
Città del Messico, Messico<br />
www.plastimagen.com.mx<br />
Plast<br />
29-maggio-1 giugno 2018<br />
Milano<br />
www.plastonline.org<br />
<strong>La</strong> misura del colore non è mai stata così semplice<br />
Excellence in<br />
Colour Management<br />
www.konicaminolta.eu<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 25
energia<br />
<strong>La</strong> trigenerazione nella<br />
produzione di film plastici<br />
Alfatherm ha affidato a E.ON la gestione energetica dell’impianto<br />
di Gorla Minore (VA), con i relativi recuperi termici e frigoriferi.<br />
Sulla base del modello ESCo (Energy Service Company), non è richiesto<br />
l’impegno di risorse finanziarie e gestionali nell’acquisto<br />
e nell’esercizio dell’impianto di cogenerazione.<br />
a cura di Francesco Goi<br />
Leader europea nella produzione di film<br />
e foglie in PVC rigido, semirigido e plastificato,<br />
con tre stabilimenti nella provincia<br />
di Varese, Alfatherm è un’azienda integrata<br />
con impianti produttivi dedicati ognuno ad una<br />
specifica tipologia di lavorazioni e prodotti. Così,<br />
nello stabilimento di Gorla Minore si effettua la<br />
lavorazione del film di PVC con una varietà di<br />
metodi e per sbocchi produttivi diversi: stampa<br />
a rotocalco, goffratura, verniciatura, calandratura<br />
di film per termoformatura e film laminato per<br />
imballaggio alimentare in atmosfera protettiva.<br />
Lo stabilimento di Venegono Superiore è impegnato<br />
nella produzione del film di PVC, mentre<br />
a Gallarate ci si occupa della calandratura di foglie<br />
a base di PVC plastificato e rigido e della<br />
spalmatura per l’ottenimento di finte pelli espanse<br />
a base di PVC plastificato.<br />
Circa il 60 per cento delle produzioni Alfatherm<br />
prende la strada dei mercati esteri, trovando utilizzi<br />
in un’ampia gamma di applicazioni, nei settori<br />
dell’arredamento, dell’imballaggio alimentare, della<br />
cartotecnica, delle etichette termoretraibili (film<br />
per “sleeves” e capsule), dell’adesivizzazione,<br />
della stampa pubblicitaria e dei nastri adesivi.<br />
<strong>La</strong> lavorazione del PVC<br />
<strong>La</strong> trasformazione del PVC grezzo in semilavorati<br />
e in prodotti, al centro dell’attività di Alfatherm,<br />
richiede grandi quantità di energia, sotto forma<br />
di elettricità, di calore e di energia frigorifera.<br />
Tradizionalmente, mentre l‘energia elettrica viene<br />
prelevata da rete, il calore viene fornito da caldaie<br />
a gas naturale cui sono collegati dei circuiti<br />
di distribuzione dell’energia termica sotto forma<br />
di vapore secco in pressione oppure olio diatermico.<br />
L’energia frigorifera viene invece fornita<br />
da chiller elettrici.<br />
L’impianto energetico di Alfatherm nello stabilimento<br />
di Gorla Minore era esattamente di questo<br />
tipo, con due centrali termiche, quando nel 2008<br />
la direzione aziendale decise di effettuare un intervento<br />
sull’impianto volto a migliorarne l’efficienza<br />
energetica. Tecnicamente venne scelta<br />
la soluzione della trigenerazione, la produzione<br />
combinata a partire da una stessa fonte primaria<br />
(gas naturale) di energia elettrica, termica e frigorifera.<br />
Il cogeneratore venne dimensionato<br />
con l’obiettivo di affiancarsi a una parte delle dotazioni<br />
energetiche già esistenti, permettendo<br />
di dismetterne alcune, eliminando una delle due<br />
26 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
energia<br />
centrali termiche. L’unità di cogenerazione non<br />
doveva quindi essere di grandissima potenza,<br />
consentendo di orientarsi su un cogeneratore<br />
a motore endotermico, in possesso di un’efficienza<br />
elettrica maggiore rispetto ad uno a turbina.<br />
<strong>La</strong> macchina prescelta fu un Caterpillar<br />
3520 a gas naturale, capace di produrre in continuità<br />
2 MW elettrici con un’efficienza del 40 per<br />
cento circa. Oltre al lavoro meccanico, l’unità<br />
produce quasi 2,5 MW di energia termica, gran<br />
parte della quale viene utilizzata utilmente nell’impianto.<br />
L’impianto è gestito in modalità ESCo<br />
da E.ON Connecting Energies, unit internazionale<br />
del Gruppo E.ON specializzata in soluzioni<br />
energetiche integrate per realtà commerciali,<br />
industriali e per il settore pubblico.<br />
L’utilizzo dell’energia<br />
Per quanto riguarda l’energia elettrica, il cogeneratore<br />
opera in parallelo rete e fornisce alla<br />
rete di distribuzione interna, come abbiamo visto,<br />
2 MWel. L’elettricità viene usata per azionare<br />
varie macchine preposte a lavorazioni del film<br />
di PVC, soprattutto goffratrici e stampatrici.<br />
L’utilizzo del calore richiede invece un impianto<br />
di cattura e distribuzione complesso. <strong>La</strong> distribuzione<br />
primaria del calore di processo nello<br />
stabilimento di Gorla Minore si basa su di un<br />
circuito ad olio diatermico alla temperatura media<br />
di 250 gradi centigradi (255 gradi in entrata<br />
e 240 in uscita).<br />
Il circuito dell’olio diatermico porta calore nei vari<br />
reparti dello stabilimento, dove viene usato in<br />
vari modi, per esempio per generare vapore con<br />
delle unità evaporatrici, oppure viene utilizzato<br />
direttamente da alcuni macchinari produttivi.<br />
L’olio viene mantenuto in temperatura da una<br />
caldaia a gas da 4,7 MWt (una seconda da 4<br />
MWt viene tenuta di riserva), cui si affianca una<br />
caldaia a recupero della potenza di 860 kWt alimentata<br />
dal calore recuperato dai fumi di scarico<br />
del cogeneratore. I fumi hanno una temperatura<br />
di 480 gradi in entrata e 270 gradi in uscita dalla<br />
caldaia a recupero. Dal cogeneratore viene recuperato<br />
anche calore a temperatura più bassa<br />
di quella dei fumi, e per la precisione dalle camice<br />
dei cilindri e dal radiatore dell’olio lubrificante.<br />
In totale viene recuperato circa 1 MWt<br />
sfruttando il circuito primario acqua motore a 95<br />
gradi in mandata e 89 in ritorno al motore. Il circuito<br />
secondario acqua calda recupera tale calore<br />
attraverso uno scambiatore a piastre.<br />
L’acqua calda del secondario passa da 70 a 82<br />
gradi e successivamente attraversa un economizzatore<br />
che estrae dai fumi di scarico a 270<br />
gradi altri 400 kWt. I fumi vengono poi dispersi<br />
in atmosfera ad una temperatura di 150 gradi.<br />
Il circuito dell’acqua calda esce dall’economizzatore<br />
a 90 gradi centigradi. L’utilizzo di questa<br />
energia termica varia secondo la stagione. In<br />
inverno, l’acqua alimenta il circuito di riscaldamento<br />
degli ambienti con una temperatura di ritorno<br />
di 70 gradi e una portata di 50 metri<br />
cubi/ora. In estate, invece, l’acqua calda a 90<br />
gradi alimenta un assorbitore a bromuro di litio<br />
con una potenza di 700 kWfr che fornisce acqua<br />
fredda a 7 gradi ad un circuito che opera a 12<br />
gradi in ritorno. L’acqua calda del circuito esce<br />
dall’assorbitore a 70 gradi e rientra in circolo.<br />
L’acqua refrigerata invece serve<br />
all’impianto di raffrescamento degli<br />
edifici e a fornire freddo di processo<br />
(per esempio per raffreddare<br />
gli stampi) in aggiunta a<br />
Impianto di rigenerazione<br />
presso lo stabilimento<br />
Alfatherm di Gorla Minore (VA)<br />
quello prodotto dai chiller elettrici. In estate la<br />
portata del circuito d’acqua primario è di circa<br />
45 metri cubi/ora.<br />
L’acqua refrigerata confluisce in una vasca di<br />
accumulo dove viene suddivisa nei vari circuiti<br />
alimentati anche dagli altri quattro chiller elettrici,<br />
tre della capacità di 150 kWfr ciascuno ed<br />
uno da 280 kWfr.<br />
<strong>La</strong> gestione di E.ON<br />
e l’outsourcing energetico<br />
<strong>La</strong> complessità dei vari sistemi di recupero dell’energia<br />
termica si ripaga con un’efficienza molto<br />
elevata e la possibilità di utilizzare anche calore<br />
a bassa temperatura. Rimane comunque<br />
vero che la gestione e l’ottimizzazione del funzionamento<br />
di un simile impianto è un compito<br />
che richiede continua applicazione e costante<br />
aggiornamento agli standard tecnici e alle normative.<br />
È per questo che Alfatherm ha affidato<br />
a E.ON l’intero impianto di cogenerazione con<br />
i relativi recuperi termici e frigoriferi. Avendo assunto<br />
la proprietà e la gestione dell’impianto,<br />
E.ON fornisce ad Alfatherm energia elettrica,<br />
calore e freddo, sulla base del modello ESCo<br />
(Energy Service Company). In questo modo,<br />
Alfatherm non impegna risorse finanziarie e gestionali<br />
nell’acquisto e nell’esercizio dell’impianto<br />
di cogenerazione, mantenendo tali risorse libere<br />
per effettuare investimenti sull’innovazione nel<br />
proprio core business e restando altamente<br />
competitiva sul mercato globale.<br />
Un altro esempio di energy outsourcing operato<br />
da E.ON è quello recentemente siglato con il<br />
Gruppo Granarolo, uno dei leader italiani nell’alimentare.<br />
E.ON ha rilevato dal Gruppo impianti<br />
di cogenerazione per una potenza complessiva<br />
di 14 MW, che ora gestisce per conto<br />
dell’azienda, fornendo a Granarolo il suo fabbisogno<br />
di elettricità e calore di processo prodotto<br />
con unità di cogenerazione. Le risorse finanziarie<br />
liberate e recuperate sono state<br />
investite dal Gruppo per migliorare la propria<br />
competitività.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 27
stampaggio<br />
a iniezione<br />
Presse elettriche entry-level<br />
per componenti di qualità<br />
Le presse Allrounder Golden Electric<br />
sono disponibili in quattro taglie<br />
con forza di chiusura compresa<br />
tra 600 e 2.000 kN (foto Arburg)<br />
Produrre manufatti tecnici<br />
sofisticati a costi convenienti<br />
è possibile, secondo Arburg.<br />
A Swiss Plastics 2017<br />
il costruttore intende dimostrarlo<br />
esponendo una pressa della serie<br />
elettrica entry-level,<br />
che realizzerà sul posto<br />
un connettore per l’industria.<br />
Alla prossima fiera Swiss Plastics 2017,<br />
in programma a Lucerna dal 24 al 26<br />
gennaio 2017, Arburg presenterà un<br />
nuovo modo di produrre manufatti di qualità a<br />
prezzi convenienti. Una pressa Allrounder 470<br />
E Golden Electric della nuova serie elettrica<br />
entry-level mostrerà la produzione di un connettore<br />
come esempio di manufatto tecnico<br />
presso il proprio stand C1061 nel padiglione<br />
1. Grazie al design standardizzato, la macchina<br />
offre un eccellente rapporto prezzo/prestazioni.<br />
Un robot lineare Multilift Select si occupa<br />
della movimentazione dei pezzi.<br />
"I nostri clienti in Svizzera si vanno convertendo<br />
in misura sempre più massiccia alle macchine<br />
elettriche. <strong>La</strong> maggior parte delle presse sono<br />
ad azionamento elettrico”, spiega Marcel<br />
Spadini, responsabile della filiale svizzera di<br />
Arburg. Le macchine elettriche Arburg della<br />
fascia alta, denominate Alldrive, possono eseguire<br />
lavorazioni speciali ad alte prestazioni e<br />
adattate individualmente all’applicazione prevista.<br />
Accanto alle Alldrive, Arburg ha introdotto<br />
la scorsa primavera la serie Golden Electric<br />
che consente l’ingresso, a costi convenienti,<br />
nel segmento delle presse elettriche. Come le<br />
loro controparti idrauliche della serie Golden<br />
Edition, accolta con grande successo, le nuove<br />
presse elettriche offrono un ottimale rapporto<br />
prezzo/prestazioni grazie al design standardizzato,<br />
che prevede ad esempio una combinazione<br />
fissa di luce tra le colonne, forza di<br />
chiusura e dimensioni del gruppo d’iniezione.<br />
Alte prestazioni, precisione<br />
ed efficienza energetica<br />
Le presse Allrounder Golden Electric sono disponibili<br />
in quattro taglie con forza di chiusura<br />
compresa tra 600 e 2.000 kN. Queste presse<br />
elettriche entry-level sono progettate per una<br />
produzione efficiente e precisa di manufatti<br />
sofisticati dal punto di vista tecnico.<br />
<strong>La</strong> doppia ginocchiera a cinque punti di chiusura<br />
assicura cicli rapidi ad alte prestazioni.<br />
<strong>La</strong> vite regolata secondo la posizione garantisce<br />
la produzione di manufatti di qualità.<br />
<strong>La</strong> nuova serie elettrica si caratterizza altresì<br />
28 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
stampaggio<br />
a iniezione<br />
per i motori e i servo inverter raffreddati con liquido<br />
oltre che per i vantaggi in termini di efficienza<br />
energetica, cicli a secco brevi ed elevata<br />
riproducibilità. A confronto delle presse<br />
idrauliche standard, l’alta efficienza dei servomotori,<br />
l’adattamento in continuo della potenza<br />
e il recupero dell’energia di frenata consentono<br />
di ottenere notevoli risparmi energetici, fino al<br />
55%. Le presse sono inoltre semplici da mantenere<br />
grazie ai gruppi d’iniezione pivotanti, i<br />
moduli cilindro plug-in e i sistemi di lubrificazione<br />
e raffreddamento migliorati.<br />
Stampaggio tecnico: una Allrounder<br />
Golden Electric produrrà connettori<br />
in polipropilene per il settore elettrico<br />
nel corso della fiera Swiss Plastics<br />
2017 (foto Arburg)<br />
Ideali per la produzione di<br />
componenti tecnici di qualità<br />
Queste presse elettriche entry-level sono particolarmente<br />
adatte per la produzione riproducibile<br />
e a costi convenienti di componenti di alta qualità<br />
per l’industria elettrica. Arburg lo dimostrerà in<br />
occasione di Swiss Plastics 2017 con la produzione<br />
di un componente tecnico stampato in polipropilene:<br />
una pressa Allrounder 470 E Golden<br />
Electric con forza di chiusura di 1.000 kN dotata<br />
di un gruppo di iniezione da 290 produrrà 16<br />
connettori Skintop ® con fissaggio a vite M12 in<br />
un tempo di ciclo di 18 secondi. Questi componenti<br />
sono utilizzati per stringere, allineare e sigillare<br />
i cavi elettrici e comprendono anche un<br />
meccanismo che attenua le sollecitazioni. Il peso<br />
del manufatto è di 2 grammi. Un robot lineare<br />
Multilift Select provvede a eseguire le operazioni<br />
di movimentazione.<br />
L’automazione conveniente<br />
Multilift Select è il robot lineare entry-level di<br />
Arburg. È equipaggiato con due azionamenti<br />
servo elettrici ed è totalmente integrato nel sistema<br />
di controllo macchina Selogica. Ciò significa<br />
che l’utilizzatore può fare affidamento<br />
su un unico set di dati, un ambiente di programmazione<br />
conosciuto e l’ottimale sincronizzazione<br />
di robot e pressa. Inoltre, la funzione<br />
di autoapprendimento facilita la programmazione<br />
del robot.<br />
I vantaggi di questa strategia sono evidenti. I<br />
tempi di programmazione e le procedure di<br />
conversione sono ridotte al minimo mentre le<br />
sequenze di movimentazione diventano in generale<br />
più affidabili; infine le spese per il training<br />
risultano assai più contenute.<br />
Fra i principali costruttori di tecnologie per lo stampaggio a iniezione<br />
Il costruttore tedesco di presse Arburg fa<br />
parte dei produttori leader mondiali di presse<br />
per stampaggio a iniezione con forze di<br />
chiusura tra 125 e 5.000 kN. L'azienda offre<br />
inoltre sistemi robot, soluzioni "chiavi in<br />
mano" specifiche per clienti e settori e altre<br />
unità periferiche. Dal 2013 la gamma di prodotti<br />
per la lavorazione delle materie plastiche<br />
è completata da un sistema innovativo<br />
per la produzione additiva.<br />
Ogni attività dell'azienda è incentrata<br />
sul concetto di efficienza produttiva<br />
lungo l'intera catena di<br />
creazione del valore. L'obiettivo è<br />
consentire di produrre pezzi in <strong>plastica</strong>,<br />
dai singoli componenti alla<br />
produzione in serie, garantendo la<br />
massima qualità a costi unitari ridotti<br />
al minimo, ad esempio per il<br />
settore automobilistico e del packaging,<br />
per l'elettronica, la comunicazione<br />
e l'intrattenimento, la tecnologia<br />
medicale o gli elettrodomestici.<br />
Il supporto di prima qualità direttamente in<br />
loco viene garantito da una efficiente rete<br />
internazionale di assistenza e vendita:<br />
Arburg è rappresentata, da proprie organizzazioni<br />
con 33 sedi, in 25 paesi e da partner<br />
commerciali in più di 50 paesi. <strong>La</strong> produzione<br />
avviene esclusivamente nella casa<br />
madre di Loßburg (Germania). Dei 2.550<br />
collaboratori totali, 2.100 lavorano in<br />
Germania e altri 450 negli stabilimenti sparsi<br />
nel mondo. Arburg è una delle prime aziende<br />
ad aver ottenuto nel 2012 la tripla certificazione:<br />
ISO 9001 (qualità), ISO 14001<br />
(ambiente) e ISO 50001 (energia).<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 29
estrusione<br />
Esterno dello stand<br />
IPM a K <strong>2016</strong><br />
Bicchieratrici automatiche<br />
ad alta capacità produttiva<br />
Entusiasmo, successo e idee per orientare la propria tecnologia nei<br />
prossimi anni. Sono alcuni frutti della partecipazione di IPM a K <strong>2016</strong>,<br />
dove ha esposto le sue ultime innovazioni per l’estrusione di tubi e profili.<br />
di Alessandro Bignami<br />
Una K oltre le già altissime aspettative.<br />
Grazie non solo all’enorme quantità di<br />
visitatori accorsi, ma anche per il loro<br />
interesse a investire e il crescente numero di paesi<br />
rappresentati. Per IPM, specialista nella costruzione<br />
di macchinari per l’estrusione di tubi e<br />
profili in materie plastiche, è stato ancora una<br />
volta un evento spartiacque, capace di orientare<br />
le scelte tecnologiche dei prossimi anni.<br />
Oltre a trasmetterci l’entusiasmo con cui ha vissuto<br />
gli otto giorni di fiera, Silvia Geminiani, cofondatrice<br />
dell’azienda, ci ha descritto le innovazioni<br />
chiave che caratterizzano alcune delle<br />
tecnologie esposte allo stand IPM.<br />
POD - Come è andata questa edizione della<br />
K? È stata all’altezza delle grandi aspettative<br />
della vigilia?<br />
Direi che è andata oltre le nostre più ottimistiche<br />
previsioni. Sono rimasta sorpresa dall’afflusso<br />
di persone, che è stato notevole e costante<br />
fin dall’apertura dei cancelli il primo<br />
giorno. Il nostro stand è stato visitato da moltissimi<br />
operatori provenienti da ogni continente.<br />
Sono rimasta entusiasta di vedere tante<br />
delegazioni di paesi lontani in cerca di novità,<br />
di soluzioni alternative e soprattutto pronte a<br />
investire. È chiaro che la K rappresenta e richiama<br />
una percentuale sempre più ampia<br />
del comparto delle materie plastiche, a livello<br />
mondiale.<br />
POD - <strong>La</strong> notevole affluenza al vostro stand<br />
si deve anche al modo in cui avete preparato<br />
la fiera?<br />
Indubbiamente. È un evento unico e ineguagliabile.<br />
Perciò va preparato con largo anticipo<br />
e curato nei minimi particolari. A partire, naturalmente,<br />
dalla messa a punto delle tecnologie<br />
da esporre. <strong>La</strong> scelta delle macchine è fondamentale.<br />
Le tecnologie che abbiamo esposto<br />
in fiera sono il frutto del lavoro degli ultimi<br />
anni, che in molti casi si è ispirato a idee raccolte<br />
proprio alla precedente edizione della K.<br />
Otto giorni immersi nel panorama internazionale,<br />
che si concentra in questo evento, consentono<br />
a noi imprenditori di captare in modo<br />
diretto le esigenze degli utilizzatori e di orientare<br />
di conseguenza le scelte tecnologiche<br />
per i prossimi anni.<br />
30 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
estrusione<br />
singolo bicchiere, aumentando così la qualità<br />
complessiva del prodotto ottenuto. I bicchieri<br />
eventualmente non a norma vengono scartati<br />
automaticamente prima di arrivare alla fase di<br />
imballaggio.<br />
Lo staff di IPM a K <strong>2016</strong><br />
POD - Parliamo di alcune innovazioni che avete<br />
esposto in questa edizione…<br />
Per K <strong>2016</strong> il nostro obiettivo è stato puntare sull’alta<br />
capacità produttiva. Consideri che dopo anni<br />
di crisi del settore, che ha assottigliato i margini,<br />
più che mai nel mercato dei tubi di <strong>plastica</strong>, la<br />
possibilità di produrre fino a quattro volte di più –<br />
quasi a parità di investimento – fa la differenza.<br />
Per questo abbiamo presentato in anteprima<br />
macchine con capacità produttive molto elevate<br />
che hanno suscitato un grande interesse. Si tratta<br />
di quattro nuove macchine ed altrettanti brevetti.<br />
POD - Può descriverne una?<br />
Delle due bicchieratrici per tubi in PVC e PP<br />
esposte, la BA 200 Rieber System, a nostro avviso,<br />
rappresenta il modello più completo <strong>oggi</strong><br />
disponibile sul mercato. <strong>La</strong> sua forza è la grande<br />
flessibilità: con questa macchina il trasformatore<br />
può ottenere pressoché qualsiasi tipo di bicchiere<br />
gli venga richiesto. È una macchina sulla quale<br />
sono presenti ben due tecnologie brevettate.<br />
Una di queste, in particolare, viene definita “copia-campione”.<br />
Le spiego perché: generalmente,<br />
brusche modifiche delle condizioni ambientali,<br />
come l’improvviso aumento o diminuzione della<br />
temperatura all’interno dello stabilimento, la continua<br />
apertura di un portone, il non funzionamento<br />
di alcune resistenze possono influire sul riscaldamento<br />
od il raffreddamento del tubo, con<br />
ripercussioni importanti sul prodotto finale. <strong>La</strong><br />
nostra macchina risolve questo problema autoregolando<br />
i tempi di riscaldamento e/o raffreddamento,<br />
in modo da garantire la produzione<br />
in serie di tubi con le stesse caratteristiche tecniche,<br />
dimensioni e tolleranze del bicchiere campione<br />
inizialmente impostato. A Düsseldorf , i visitatori<br />
sono stati sorpresi da questa tecnologia,<br />
i cui vantaggi sono evidenti e immediati.<br />
POD - E il secondo brevetto…<br />
Questa macchina, utilizzata in una linea di estrusione<br />
in cui anche l’imballaggio è completamente<br />
automatizzato, ha una capacità produttiva<br />
così alta che non consente all’operatore di eseguire<br />
un test di qualità ogni 20-30 tubi, come si<br />
fa tradizionalmente. Perciò abbiamo brevettato<br />
un sistema per testare in modo automatico ogni<br />
POD - Quale ruolo rivestono le persone nel raggiungimento<br />
di questi risultati?<br />
Un ruolo fondamentale. Dietro ogni successo<br />
c’è un grande lavoro di squadra. Un contributo<br />
essenziale viene dai numerosi giovani impegnati<br />
nei nostri uffici di ingegneria/ricerca e sviluppo<br />
coadiuvati dai colleghi senior che mettono a<br />
loro disposizione la propria esperienza. Fonda -<br />
mentale è anche l’apporto dei tecnici che si occupano<br />
del post-vendita, sempre in viaggio nel<br />
mondo ad avviare le macchine consegnate ai<br />
vari clienti: consideri che IPM esporta circa l’85%<br />
del proprio fatturato in ben 121 Paesi. Il lavoro<br />
di squadra è fondamentale per decidere in che<br />
direzione andare, quali macchine costruire e<br />
quali migliorare. L’esperienza dei senior alleata<br />
con la freschezza e la flessibilità degli junior è<br />
la ragione del nostro successo.<br />
POD - Qual è <strong>oggi</strong> il livello di competenza dei<br />
giovani che entrano in azienda?<br />
<strong>La</strong> loro preparazione tecnica è buona, seppur<br />
prevalentemente teorica. Comunque, inseriti in<br />
un ambiente stimolante, i neo-assunti imparano<br />
in fretta ad applicare ciò che hanno in precedenza<br />
studiato. IPM crede e dà spazio ai giovani,<br />
soprattutto in vista di una cultura industriale sempre<br />
più digitalizzata o, come si usa dire, 4.0.<br />
Interno dello stand IPM
estrusione<br />
Linea di coestrusione a 5 strati<br />
I visitatori della K <strong>2016</strong> hanno<br />
avuto la possibilità di vedere in azione<br />
le ultime soluzioni high tech ideate<br />
dai tecnici Bandera per il settore<br />
del packaging e del converting. Un<br />
esempio per tutti, una linea di coestrusione<br />
film in bolla 5 strati altamente<br />
flessibile: ideale per la produzione<br />
sia di film barriera che di<br />
film poliolefinico, dotata di un dispositivo<br />
innovativo specificatamente<br />
progettato in Bandera per<br />
migliorare la qualità del film.<br />
In concomitanza con la fiera, a<br />
Busto Arsizio (VA) Bandera ha aperto<br />
le porte della nuova struttura The<br />
House of Extrusion per ospitare un<br />
nuovo Open House: un’occasione<br />
per vedere in funzione altre linee<br />
film in bolla e linee con tecnologia<br />
di estrusione a testa piana per il settore<br />
del packaging rigido.<br />
Secondo l’azienda, è fondamentale<br />
coniugare specializzazione e flessibilità:<br />
“due concetti che, se di primo<br />
acchito possono sembrare in contraddizione,<br />
nella realtà sono sempre<br />
più al centro delle richieste dei market<br />
player”. Due concetti che sottendono<br />
alla scelta di Bandera di agire da vero<br />
e proprio precursore nello sviluppo<br />
di nuove tecnologie. Le linee serie<br />
SmartFlex ® e TechnoFlex Plus ® sono<br />
la dimostrazione tangibile di questa<br />
scelta: in grado di produrre diverse<br />
tipologie di film, mantengono performance<br />
ottimali, di alta qualità.<br />
Ulteriore dimostrazione della scelta<br />
intrapresa è la linea di estrusione 7<br />
strati: collaudata l’anno scorso presso<br />
il centro R&S Bandera, è la soluzione<br />
che offre la massima produttività di<br />
film poliolefinico in abbinamento alla<br />
produzione di film ad alta barriera.<br />
Ultimo, ma non certo per importanza,<br />
è il tema dell’efficienza<br />
energetica degli impianti industriali:<br />
fortemente impegnata nella<br />
proget tazione di linee che garantiscano<br />
il contenimento dei consumi<br />
energetici, Bandera ha scelto<br />
di collaborare con aziende specializzate<br />
per sviluppare nuove soluzioni<br />
in grado di rispondere a tali<br />
esigenze.<br />
Bandera punta a garantire il<br />
massimo rapporto prestazioni/costo,<br />
tenendo in considerazione anche<br />
i certi ficati bianchi , un fattore<br />
economico che si è dimostrato decisamente<br />
importante.<br />
Ecco alcune caratteristiche di<br />
TechnoFlex Plus, la linea soffio 5<br />
strati in azione alla K <strong>2016</strong>:<br />
• materiali: LDPE e mescole con<br />
LLDPE, mLLDPE, EVA, HDPE e<br />
MDPE, EVOH, PA;<br />
• larghezza utile in piatto: fino a<br />
2.400 mm rifilata; film tubolare:<br />
2.500 mm;<br />
• gamma spessori: da 20 a 200 µm;<br />
• produttività: 700 kg/h per film in<br />
PE; 500 kg/h per film barriera.<br />
<strong>La</strong> linea è così configurata: sistema<br />
di dosaggio gravimetrico<br />
in continuo a perdita di peso, a 25<br />
componenti; 2 estrusori Ø 75 mm,<br />
per gli strati intermedi; 3 estrusori<br />
Ø 65 mm, 2 per gli strati esterni e<br />
1 per lo strato centrale; testa di<br />
coestrusione a 5 strati con filiera<br />
Ø 500 mm e sistema IBC; sistema<br />
automatico di controllo IBC a 8<br />
sensori ad ultrasuoni con controllo<br />
larghezza; anello di raffreddamento<br />
ad alta efficienza a triplo<br />
flusso; sistema automatico di misurazione<br />
e controllo dello spessore;<br />
speciale sistema di misurazione<br />
dello strato barriera; sistema<br />
guidabolla a due gabbie; traino superiore<br />
rotante, larghezza rulli<br />
2.600 mm, motori tipo “Torque”,<br />
scivoli di appiattimento e guide laterali<br />
con rullini in fibra di carbonio;<br />
dispositivo tensionatore serie<br />
FTA, per una migliore planarità del<br />
film; trattamento corona a doppio<br />
lato; avvolgitore a doppia stazione,<br />
in configurazione back-to-back<br />
con modalità di avvolgimento per<br />
contatto, assiale e con gap, scarico<br />
automatico della bobina e sistema<br />
di caricamento del mandrino;<br />
innovativo software di supervisione<br />
di linea di ultima generazione,<br />
completo di controllo attivo del<br />
dosaggio e cambio formato automatico.<br />
Le previsioni per i settori del packaging<br />
e del converting sono di un<br />
futuro in crescita: un mercato globale<br />
decisamente importante per<br />
Bandera.<br />
Le richieste di soluzioni dalla tecnologia<br />
innovativa sono in aumento<br />
e provengono da ogni angolo del<br />
pianeta, mentre la tendenza europea,<br />
ormai consolidata, è di ricercare<br />
film sempre più tecnici e performanti,<br />
al minor costo possibile,<br />
e di passare dal film monostrato al<br />
3 strati, per arrivare alle innovative<br />
linee di estrusione a 5, 7, 9 e addirittura<br />
11 strati, in base alla tipologia<br />
di prodotto finale.<br />
<strong>La</strong> scelta di Bandera di mantenere<br />
il 100% di ricerca e sviluppo, progettazione<br />
e fabbricazione al proprio interno,<br />
compresa tutta l’area di testing<br />
delle linee, mantenendo il know-how<br />
in azienda, ha lo scopo di soddisfare<br />
prontamente, e con soluzioni all’avanguardia,<br />
ogni richiesta della clientela,<br />
anche la più esigente.<br />
32 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
estrusione<br />
Quando l’estrusione diventa semplice<br />
Forse non si tratterà di un record mondiale, ma sicuramente<br />
Macchi ha dato spettacolo a K <strong>2016</strong> fabbricando,<br />
senza sosta, 1300 kg/h di film coestruso per buste flessibili<br />
laminate a 5 strati.<br />
Presso il proprio stand in fiera, Macchi ha registrato<br />
oltre 1000 visitatori, tutti raccolti sotto le ali della torreggiante<br />
linea di estrusione, tra le ultimissime novità nella<br />
serie di sistemi di coestrusione per film soffiato ad alta<br />
capacità appartenenti alla generazione POD. A fare da<br />
sfondo alla linea, uno scenario in stile italiano squisitamente<br />
elegante, che richiamava la nuova immagine aziendale<br />
in bianco e nero, e una folla di visitatori altamente<br />
qualificati impegnati a stringere nuovi contatti commerciali,<br />
destinati a generare un gran numero di contratti di<br />
vendita, alcuni dei quali firmati direttamente sul posto.<br />
Come rivelano i commenti condivisi dagli oltre 230.000<br />
operatori dell’industria delle materie plastiche che hanno<br />
invaso la città tedesca di Düsseldorf in occasione del<br />
principale appuntamento fieristico dedicato al settore,<br />
l’edizione <strong>2016</strong> è stata pervasa da un’atmosfera di generale<br />
ottimismo.<br />
nel prossimo futuro, restano chiaramente orientate a<br />
un’estrusione di film più “tradizionale”, a dimostrazione<br />
di come i concetti di industria 2.0 e 3.0 godano ancora<br />
di ottima salute, ma segnano comunque una differenza<br />
rispetto alla realtà attuale nel segmento delle produzioni<br />
più sofisticate. L’azienda continua dunque a navigare su<br />
una rotta ben precisa, le cui parole d’ordine sono flessibilità,<br />
semplicità e abilità.<br />
L’obiettivo finale consiste nel semplificare la gestione<br />
delle linee, comprese quelle più sofisticate, da parte degli<br />
operatori, in modo tale da abbattere i fermi macchina e<br />
ridurre i tempi dei cambi di produzione. È questo il prossimo<br />
passo da compiere per garantire l’efficacia veramente<br />
globale di un processo di fabbricazione ottimale,<br />
in cui costi e prestazioni procedono di pari passo con<br />
sostenibilità e flessibilità: fattori essenziali in un’industria<br />
degli imballaggi flessibili in cui gli agi degli ordini a lungo<br />
termine appartengono ormai al passato e i cambi rapidi<br />
di produzione rappresentano ormai un imperativo quotidiano.<br />
Macchi, che sin dall’inizio ha creduto e investito cifre<br />
L’evento da poco concluso segue un’edizione 2013<br />
che, per quanto considerata un punto di svolta dopo anni<br />
di dura recessione economica, si era conclusa in un clima<br />
di cauta attesa in cui nessuno si sentiva disposto a scommettere<br />
alcunché sull’avvenire. Quella del <strong>2016</strong>, invece,<br />
si è rivelata l’edizione “delle conferme”, con solide aspettative<br />
per il futuro e priva di incertezze, alla quale ha dato<br />
il suo contributo un settore dei film plastici attualmente<br />
in piena ripresa.<br />
Le novità di Macchi, pur tenendo conto dei vari trend<br />
e indicazioni sulla possibile evoluzione dell’industria 4.0<br />
importanti nella filosofia POD, si è rivelata un vero pioniere<br />
in questa tecnologia e, con oltre 40 linee vendute<br />
in tutto il mondo, ha dettato il ritmo dell’evoluzione, riuscendo<br />
ad acquisire una vasta e insuperata esperienza,<br />
dalla quale è nata un’intera gamma di soluzioni POD. Il<br />
fatto che il concetto POD sia stato riproposto da Macchi<br />
alla K <strong>2016</strong> sottolinea una volta di più che si tratta di una<br />
tecnologia destinata ad evolversi ulteriormente, essendo<br />
stato ampiamente dimostrato che rappresenta il futuro<br />
per la coestrusione di film che erano stati erroneamente<br />
considerati banali commodities.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 33
automazione<br />
Un successo<br />
costruito con<br />
le proprie mani<br />
Con il claim “innovation with<br />
our hands”, Gimatic evoca non<br />
solo le mani di presa per robot,<br />
uno dei suoi prodotti di punta<br />
per l’industria delle materie<br />
plastiche, ma anche un approccio<br />
particolarmente concreto<br />
verso le necessità del mercato.<br />
di Alessandro Bignami<br />
Robot con<br />
cambia utensile<br />
automatico EQC<br />
Un approccio concreto, abituato a trovare<br />
soluzioni per le reali necessità del<br />
mercato. Perfino lo slogan, “innovation<br />
with our hands”, evoca il valore del lavoro quotidiano<br />
rivolto alla costruzione di prodotti e soluzioni,<br />
oltre a essere un gioco di parole legato<br />
alle mani di presa per robot e agli altri componenti<br />
per lo stampaggio delle materie plastiche,<br />
uno dei settori di riferimento in cui opera<br />
Gimatic. L’automazione pneumatica (handling),<br />
l’automazione elettrica (mechatronics) e i sensori<br />
sono le altre divisioni produttive della società.<br />
In uno scenario economico certo non facile,<br />
Gimatic sta vivendo anni di espansione,<br />
anche nel <strong>2016</strong> con un tasso di crescita a due<br />
cifre, grazie al processo di internazionalizzazione,<br />
al continuo rinnovamento dei prodotti e<br />
alla diversificazione dei settori di applicazione.<br />
Ne abbiamo parlato con Giuseppe Cardovino,<br />
Responsabile del Marketing Strategico.<br />
POD - Sig. Cardovino, è soddisfatto dell’anno<br />
che si sta chiudendo?<br />
Sono molto soddisfatto dei risultati. Il fatturato<br />
consolidato del <strong>2016</strong> si attesterà a circa 32 milioni<br />
di euro, segnando nuovamente una crescita<br />
a due cifre, stimata attorno al 15%. È stato<br />
un anno di cui possiamo andare fieri.<br />
Abbiamo continuato a rafforzare la presenza<br />
diretta sui mercati esteri, con l’apertura di due<br />
nuove filiali, in Polonia e Giappone. L’ingresso<br />
del fondo di investimento Agic Capital, che ora<br />
ha la maggioranza delle quote della società,<br />
ci ha consentito di accelerare la costruzione<br />
della nostra rete internazionale, con speciale<br />
attenzione all’area asiatica. Le prospettive e<br />
l’entusiasmo per il piano industriale del prossimo<br />
quinquennio sono davvero grandi. Siamo<br />
convinti di poter guardare realisticamente a<br />
obiettivi prestigiosi.<br />
POD - Prima il passaggio di proprietà nel 2013,<br />
poi l’ingresso del nuovo fondo: state vivendo un<br />
periodo di intensa trasformazione e sviluppo…<br />
Sì, anche se in realtà la guida e l’impostazione<br />
della società non sono sostanzialmente cambiate.<br />
Stiamo attuando un programma di crescita<br />
già delineato dalla precedente proprietà.<br />
Un programma imperniato soprattutto sulla volontà<br />
di seguire da vicino il cliente, spesso un<br />
player internazionale, nei paesi e nei mercati<br />
dove opera, attraverso l’apertura di nostre filiali<br />
sul territorio. Questa strategia sta funzionando<br />
e ha la piena fiducia del nuovo fondo di investimento.<br />
POD - Qual è il Suo giudizio sulla partecipazione<br />
alla K <strong>2016</strong>?<br />
Per Gimatic questa edizione aveva un’importanza<br />
strategica. Rispetto alla K 2013, infatti,<br />
l’azienda si è presentata con un assetto pro-<br />
<strong>La</strong> sede di Gimatic<br />
a Roncadelle (BS)<br />
34 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
automazione<br />
Sistema di riconoscimento Rfid<br />
fondamente rinnovato, sia in termini di organizzazione,<br />
sia di offerta produttiva. Tra sede<br />
centrale e filiali, allora eravamo una novantina,<br />
<strong>oggi</strong> siamo circa in 150 e con ambizioni di ulteriore<br />
crescita. K <strong>2016</strong> è stata l’occasione giusta<br />
per dire al mercato che puntiamo alla leadership<br />
e che abbiamo tutte le credenziali per<br />
raggiungerla.<br />
POD - Avete presentato molte novità?<br />
Tra prodotti nuovi o aggiornati e l’aggiunta di<br />
alcune serie di componenti, abbiamo promosso<br />
oltre 40 novità, un numero impressionante.<br />
E tra queste, c’erano numerose proposte rilevanti<br />
sia per lo stampaggio delle materie plastiche,<br />
sia in generale per l’automazione.<br />
Abbiamo accolto più del triplo dei visitatori<br />
dell’edizione precedente, ma soprattutto si è<br />
alzato drasticamente il tasso internazionale dei<br />
contatti. Se prima la netta maggioranza proveniva<br />
dai mercati centroeuropei di lingua tedesca,<br />
questa volta il rapporto si è invertito: circa<br />
l’80% dei visitatori passati dal nostro stand arrivava<br />
da altre parti del mondo, soprattutto<br />
Cambia utensile manuale QCY<br />
dall’Asia. Molti operatori attivi proprio su quei<br />
mercati lontani dove abbiamo cominciato a far<br />
sentire la nostra presenza – come Cina, Corea<br />
e Giappone – ci hanno cercato, incuriositi e desiderosi<br />
di conoscerci meglio.<br />
POD - E di conoscere meglio i vostri prodotti<br />
innovativi…<br />
Certo, anche se <strong>oggi</strong>, in realtà, realizzare prodotti<br />
nuovi solo per sfruttare l’“effetto novità”<br />
non è sufficiente ad affermarsi. Occorre che<br />
i prodotti innovativi nascano dalle richieste<br />
reali del mercato e che soddisfino concretamente<br />
le sue necessità. In questo senso, confidiamo<br />
molto nel lavoro delle filiali, che rappresentano<br />
gli occhi e le orecchie con cui<br />
Gimatic riesce a percepire i bisogni presenti<br />
nei mercati locali.<br />
POD - Ci fa l’esempio di alcune soluzioni, fra<br />
quelle esposte, particolarmente utili alle esigenze<br />
attuali del mercato?<br />
<strong>La</strong> soluzione che ha destato maggiore attenzione<br />
alla K è stato il cambia utensile automatico<br />
EQC - Electronic Quick Changer. Oltre a presentare<br />
tutti gli avanzamenti della nostra gamma<br />
di prodotti meccatronici, questo dispositivo offre<br />
all’operatore il vantaggio di comandare il sistema<br />
di aggancio e di sgancio dalla parte statica<br />
del macchinario, cioè dal rack dove sono collocati<br />
i diversi utensili a disposizione del robot.<br />
In sostanza – ed è questo un aspetto cruciale<br />
– l’operatore non deve comandare il gancio attraverso<br />
i cavi di potenza lungo il braccio del<br />
robot, ma soltanto attraverso la parte statica. In<br />
questo modo non è necessario dotarsi di pesanti<br />
e ingombranti catene portacavi. E soprattutto<br />
non ci sono più cavi in movimento, con<br />
una netta diminuzione degli interventi di manutenzione<br />
e del carico elettrico del robot, che<br />
non deve più alimentare il dispositivo.<br />
Con la parte elettronica dell’EQC, abbiamo presentato<br />
inoltre due proposte, che a breve lanceremo<br />
come prodotti nuovi. Anzitutto il sistema<br />
di riconoscimento Contactless Rfid, composto<br />
da due parti: una attiva posta sul braccio robot,<br />
una passiva posizionata sull’utensile. Il sistema<br />
serve a trasmettere informazioni dall’utensile<br />
al robot: in tal modo quest’ultimo è in grado di<br />
riconoscere se sta prelevando l’utensile corretto<br />
per il lavoro da eseguire.<br />
In secondo luogo, questa celletta di memoria<br />
contiene i codici dei componenti e consente<br />
di sapere come, quando e a chi tali componenti<br />
vanno ordinati per essere sostituiti. In una logica<br />
di manutenzione predittiva, il dispositivo, sulla<br />
base dei cicli di lavoro programmati, riesce anche<br />
a prevedere quando la macchina rischierà<br />
di subire un guasto.<br />
POD - Quali altre innovazioni sono da menzionare?<br />
Oltre che sull’EQC, occorre soffermarsi sul<br />
cambia utensile manuale QCY. Si tratta del tradizionale<br />
cambia utensile rotondo, ormai considerato<br />
standard nel mercato dei robot cartesiani<br />
a tre assi. È totalmente compatibile con i<br />
precedenti modelli: non è necessario realizzare<br />
alcun retrofitting per le mani di presa già installate,<br />
basta sostituire il cambia utensile precedentemente<br />
utilizzato. Questo componente<br />
mantiene infatti stessi standard e dimensioni,<br />
aggiungendo però alcune funzioni. Fra queste,<br />
la principale è quella della valvola dell’aria integrata<br />
per la chiusura automatica sia del flusso<br />
di aria compressa, sia del vuoto, prima che il<br />
sistema sia completamente sganciato. Questa<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 35
automazione<br />
<strong>La</strong> qualità è il primo<br />
obiettivo dell’azienda<br />
valvola a rubinetto rotante risolve il problema<br />
delle valvole di non ritorno a sfera, cioè l’elevata<br />
forza di spinta necessaria per l’aggancio e i<br />
movimenti incontrollati degli attuatori durante<br />
lo sganciamento.<br />
Alla K <strong>2016</strong> ha destato un notevole interesse,<br />
inoltre, l’unità di blocco per cambia utensili<br />
LOQC. Il dispositivo aumenta la sicurezza meccanica,<br />
bloccando la maniglia del cambia utensile<br />
solo se correttamente agganciata, e quella<br />
elettrica, emettendo un segnale solo quando<br />
è bloccata. Questo segnale darà il consenso<br />
per il movimento del robot. In caso di aggancio<br />
non corretto, o di un urto distruttivo sull’LOQC,<br />
o di un guasto elettrico del sensore, il segnale<br />
cessa e il robot si ferma. Così si incrementa innanzitutto<br />
la sicurezza dell’operatore, ma anche<br />
del macchinario. Stiamo puntando molto sul<br />
tema della sicurezza, proponendo anche alcuni<br />
standard, visto che ancora non esiste una normativa<br />
specifica per questi prodotti.<br />
POD - Non vi limitate dunque a conservare i<br />
risultati raggiunti, ma continuate a spingere su<br />
ricerca e innovazione…<br />
Il 10% del fatturato viene investito in R&D, che<br />
svolgiamo anche in collaborazione con enti di<br />
ricerca, università, consulenti esterni, oltre che<br />
con l’assunzione di specialisti al nostro interno.<br />
Lo scopo è sviluppare non solo prodotti nuovi<br />
e performanti, ma anche in grado di essere veramente<br />
utili in determinate applicazioni e con<br />
un prezzo accettabile.<br />
POD - Suppongo che i vostri componenti siano<br />
oggetto di molti tentativi di imitazione: come<br />
riuscite a mantenervi sopra il livello di questi<br />
concorrenti?<br />
Cerchiamo di realizzare sistemi che contengano<br />
molto del nostro know how produttivo, rendendo<br />
più difficile il lavoro a chi è interessato<br />
a copiare. Certi tipi di lavorazione, per esempio,<br />
o di trattamento delle superfici, sono frutto di<br />
anni di esperienze e non sono facilmente replicabili.<br />
Inoltre, la nostra gamma è stata progettata<br />
per rivolgersi a un mercato molto vasto<br />
e ha richiesto quindi importanti investimenti negli<br />
stampi, nei materiali, nei componenti, che<br />
hanno portato alla registrazione di circa 180<br />
brevetti, validi in molte parti del mondo. Non<br />
tutti i concorrenti sono in grado o sono disposti<br />
a fare altrettanto.<br />
POD - Quali sono stati, in questi anni, i fattori<br />
determinanti per crescere in un mercato complesso<br />
e, in certi casi, ancora in difficoltà?<br />
Una scelta vincente è stata quella di aver diversificato<br />
molto. <strong>La</strong> nostra offerta comprende prodotti<br />
destinati allo stampaggio delle materie plastiche,<br />
all’automotive, alle macchine utensili, al<br />
farmaceutico, all’alimentare, al tessile… Non<br />
siamo legati alle vicissitudini di un singolo settore.<br />
<strong>La</strong> diversificazione non riguarda solo la gamma<br />
produttiva, ma anche la presenza sul territorio,<br />
dandoci la possibilità di sfruttare il trend positivo<br />
di una certa area geografica, se la situazione<br />
complessiva è in stallo. Quel che conta di più,<br />
infine, è trovare delle soluzioni per un cliente,<br />
per un settore, per un problema. E ci piace farlo<br />
con le nostre mani, “with our hands”, come dice<br />
il claim che stiamo usando: mani sia come metafora<br />
del nostro lavoro quotidiano, sia come<br />
richiamo alle mani di presa, alle pinze, che realizziamo<br />
per i robot.<br />
POD - Con quale spirito sta affrontando questa<br />
sfida che ha intrapreso due anni fa, entrando<br />
in Gimatic?<br />
Sono molto soddisfatto dell’evoluzione che<br />
l’azienda sta vivendo. Cerco di tracciare delle<br />
linee guida, di coordinare le diverse attività, in<br />
particolare quelle affidate alle figure e alle strutture<br />
commerciali, che seguono in modo capillare<br />
e in prima linea il territorio. Ciò non significa<br />
“portarle per mano”, ma creare sinergie, legami<br />
fra le diverse risorse in campo.<br />
Ho lavorato a lungo sul territorio sia localmente,<br />
sia in vari paesi del mondo: ora in Gimatic posso<br />
mettere a frutto questa esperienza e impegnarmi<br />
a trasmetterla alla rete commerciale.<br />
POD - Quali sono i prossimi obiettivi?<br />
C’è ancora molto da fare per il processo di internazionalizzazione.<br />
Nei prossimi anni vedremo<br />
la crescita e lo sviluppo di nuove filiali. Già nel<br />
2017 saranno inaugurate tre sedi all’estero, strutturate<br />
diversamente fra loro. <strong>La</strong> filiale che sorgerà<br />
in Serbia, in particolare, avrà un’impostazione<br />
innovativa, affiancando alla divisione commerciale<br />
quella di engineering e di sviluppo dei prodotti.<br />
Sarà una porta strategica per accedere<br />
più facilmente ai mercati dell’Europa orientale.<br />
Verrà aperta inoltre una sede in India, con il supporto<br />
di alcune associazioni di settore che stanno<br />
lavorando per sviluppare un tessuto di aziende<br />
italiane nel paese asiatico, che è un mercato<br />
vasto e difficile da affrontare. Per quanto riguarda<br />
i prodotti, la nostra attività di ricerca sui dispositivi<br />
meccatronici continuerà incessantemente.<br />
Proseguiremo sulla strada dell’Industry 4.0, con<br />
dispositivi in grado di comunicare il maggior numero<br />
di informazioni ai sistemi. Stiamo integrando<br />
inoltre soluzioni che abbassano ulteriormente<br />
l’assorbimento energetico delle nostre pinze.<br />
Infine molta attenzione sarà rivolta alla valutazione<br />
di materiali diversi, tra cui il titanio per alcuni<br />
prodotti miniaturizzati.<br />
36 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
saldatura<br />
Ridurre al minimo le saldature manuali<br />
Nel sito della vecchia cava di ghiaia di<br />
Schafisheim, in Svizzera, sta sorgendo un enorme<br />
centro logistico: comprenderà la più grande<br />
panetteria di tutta la Confederazione, in grado<br />
di produrre 60.000 tonnellate di pane e prodotti<br />
da forno all’anno, oltre a due magazzini per freschi<br />
e surgelati, un magazzino sopraelevato<br />
con collegamento diretto alla ferrovia e una<br />
centrale energetica. Il nuovo centro di distribuzione<br />
servirà circa un terzo dei punti vendita<br />
Coop nel Paese.<br />
Un insieme di decisioni strategiche prese in<br />
sede progettuale – dalla logistica facilitante per<br />
i collegamenti, alla realizzazione in loco di una<br />
centrale a biomassa – consentirà al distributore<br />
di generi alimentari di risparmiare fino a 10.000<br />
tonnellate di CO 2 all'anno.<br />
Le grandi dimensioni del cantiere hanno richiesto<br />
particolari accorgimenti sotto molti<br />
aspetti, compreso il particolare non trascurabile<br />
dell’impermeabilizzazione delle superfici. <strong>La</strong><br />
vastità delle aree prese in esame rendeva necessario<br />
effettuare le saldature dei manti sintetici<br />
impermeabilizzanti in modo per quanto<br />
possibile automatizzato, e allo stesso tempo<br />
la presenza di aree difficili da raggiungere ha<br />
reso opportuno l’utilizzo di apparecchiature<br />
leggere e maneggevoli. Per questo sono state<br />
scelte le saldatrici Uniroof AT prodotte da<br />
Leister, multinazionale svizzera leader nelle soluzioni<br />
di saldatura per materie plastiche.<br />
Uniroof AT è una macchina automatica in<br />
grado di effettuare molte delle tipologie di saldatura<br />
che si affrontano in copertura, riducendo<br />
di conseguenza le saldature manuali, frequentemente<br />
“tallone d’Achille”<br />
per gli impermeabilizzatori.<br />
Un esempio su tutti, la capacità<br />
di saldare a soli 100<br />
mm da parapetti o lucernari<br />
grazie ad una larghezza molto contenuta del<br />
telaio della macchina, ma anche la possibilità<br />
di saldare in automatico all’interno di canali di<br />
gronda o in spazi ristretti grazie al limitato ingombro<br />
del carrello posteriore, solamente 200<br />
mm.<br />
Il carrello posteriore, inoltre, può essere fatto<br />
scorrere lateralmente così da azzerare praticamente<br />
il rischio che la macchina si trovi a “camminare”<br />
su una superficie resa irregolare dai<br />
fissaggi meccanici. E la qualità della saldatura<br />
ne trae beneficio.<br />
Nel cantiere di Schafisheim, la saldatrice<br />
Uniroof AT si è imposta grazie alla sua maneggevolezza<br />
che le consente di saldare anche in<br />
spazi ridotti, come le aree poste dietro i tubi dei<br />
ponteggi o vicino ai parapetti. Inoltre, con soli<br />
17 kg di peso, Uniroof AT è decisamente più<br />
leggera di altre saldatrici della stessa categoria,<br />
facilitandone la trasportabilità in cantiere.<br />
<strong>La</strong> flessibilità di Uniroof e la sua capacità di<br />
saldare dove altrimenti si dovrebbe ricorrere<br />
alla saldatura manuale si traducono, innanzitutto,<br />
in maggiore qualità dei processi e maggiore<br />
produttività.<br />
Uniroof è in grado di saldare, a una velocità<br />
fino a 3m/min, manti di spessore 1,8 mm: nei<br />
grossi cantieri come quello di Shafisheim,<br />
Uniroof è il complemento ideale di saldatrici<br />
di maggiori dimensioni, come Varimat V2.<br />
Uniroof è molto apprezzata anche dai piccoli<br />
posatori che decidono di fare un salto di qualità<br />
e investire nella prima saldatrice automatica.<br />
Uniroof AT, dotata di display digitale, è in grado<br />
di gestire “ad anello chiuso” i parametri di saldatura<br />
(temperatura e velocità del flusso d’aria)<br />
garantendo così un’eccellente affidabilità di<br />
saldatura. Inoltre dà all’operatore la possibilità<br />
di impostare facilmente i parametri grazie al<br />
display di chiara lettura e di visualizzare la tensione<br />
di alimentazione della macchina, evitando<br />
in partenza le brutte sorprese che le cadute di<br />
tensione possono generare in cantiere.<br />
Il design accurato e lineare di Uniroof rende<br />
questa saldatrice facile da maneggiare in tutte<br />
le condizioni, anche le più difficili: consente di<br />
dribblare gli ostacoli, senza mai perdere di vista<br />
la sicurezza, che in un cantiere deve essere ai<br />
massimi livelli nel pieno rispetto delle normative<br />
vigenti. Leister ha dedicato grande attenzione<br />
anche all’aspetto dell’affidabilità: la nuova<br />
saldatrice ha schede elettroniche sigillate per<br />
offrire la migliore protezione da umidità e polvere.<br />
Inoltre sia il motore di avanzamento che<br />
il motore della soffiante sono di tipo brushless,<br />
quindi con richiesta di manutenzione praticamente<br />
annullata.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 37
automazione<br />
Il controllo di processo<br />
nella fabbrica intelligente<br />
Dopo aver raggiunto posizioni di vertice nel settore del controllo<br />
macchine, in Italia B&R Automazione Industriale punta, con la piattaforma<br />
DCS APROL, ad affermarsi anche nel business del controllo di processo.<br />
Una nuova sfida alla vigilia dei 30 anni della filiale.<br />
di Alessandro Bignami<br />
Integrazione <strong>oggi</strong> è un termine molto usato<br />
fra i player dell’automazione. Parlando con<br />
Nicoletta Ghironi, Marketing & Communi -<br />
cation Manager di B&R Automazione Indu -<br />
striale Srl, si comprende meglio, in realtà, come<br />
questo concetto abbia modificato concretamente<br />
il modo di pensare e di fare l’automazione,<br />
di fabbrica e di processo, aprendo di<br />
fatto la strada a una nuova rivoluzione industriale,<br />
che in Germania ha preso il nome di<br />
Industry 4.0, mentre negli Stati Uniti viene associata<br />
soprattutto all’espressione Internet of<br />
Things: due vie che – secondo Ghironi – convergono<br />
verso l’era della fabbrica intelligente.<br />
Fra pochi mesi, nell’aprile del 2017, B&R festeggerà<br />
i 30 anni della filiale italiana, avamposto<br />
chiave in un mercato che si posiziona<br />
fra i primi quattro al mondo per la società con<br />
sede centrale a Eggelsberg, in Austria. Per<br />
prepararsi al meglio al traguardo, dopo aver<br />
consolidato la propria posizione nel settore<br />
del controllo macchine e dell’automazione di<br />
fabbrica, nel corso del <strong>2016</strong> la filiale ha presentato<br />
ufficialmente il DCS aperto APROL,<br />
che segna un altro cambio paradigmatico per<br />
il mondo dell’automazione industriale italiana,<br />
Nicoletta Ghironi, Marketing<br />
& Communication Manager<br />
di B&R Automazione Industriale Srl<br />
questa volta focalizzato sulle tecnologie per<br />
il controllo di processo.<br />
38 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
POD - D’altronde il motion control è all’origine<br />
della vostra storia…<br />
Sì, siamo molto noti per il controllo ad alte prestazioni,<br />
velocità e precisione. Ma a renderci<br />
diversi, già all’inizio, è stata la scelta di integrare<br />
tutti i sistemi e le apparecchiature in un<br />
unico ambiente di sviluppo. Nel tempo molti<br />
si sono adeguati a questo modello, perché è<br />
risultato vincente. Ma noi abbiamo progettato<br />
fin da subito orientandoci verso un ambiente<br />
unico e integrato: è una cosa diversa dall’associare<br />
pezzi che non erano stati concepiti per<br />
stare insieme. Per noi tutto è realmente inteautomazione<br />
Le Automation Academy<br />
di B&R sono dedicate al training<br />
continuo del personale<br />
POD - Ing. Ghironi, come sta andando la vostra<br />
attività nel nostro paese?<br />
I risultati del <strong>2016</strong> sono in linea con le attese.<br />
<strong>La</strong> crescita è costante, anno dopo anno, talvolta<br />
perfino superiore alle previsioni. <strong>La</strong> novità<br />
importante per l’Italia riguarda l’ingresso nel<br />
business del controllo di processo, che abbiamo<br />
ufficializzato con la presentazione della piattaforma<br />
DCS APROL. Per una questione di<br />
scelte strategiche, nel nostro paese B&R aveva<br />
preferito finora concentrarsi sul settore del controllo<br />
macchine, conquistando una posizione<br />
di rilievo.<br />
grato: la sicurezza, la configurazione, l’interfaccia<br />
uomo-macchina, la diagnostica e via<br />
dicendo, con un crescente sfruttamento delle<br />
tecnologie web, che garantiscono un accesso<br />
facilitato ovunque e su qualunque piattaforma.<br />
Le interfacce imitano per grafica e funzionalità<br />
gli schermi dei dispositivi mobili che siamo<br />
abituati a usare tutti i giorni. E un’interfaccia<br />
intuitiva non rappresenta solo un aspetto ergonomico,<br />
ma anche un fattore importante per<br />
la sicurezza di operatori e impianti: consente<br />
infatti di comprendere meglio ciò che sta accadendo<br />
in fabbrica e di intervenire rapidamente<br />
in caso di bisogno. Sono temi ormai<br />
parte del nostro DNA, come abbiamo nuovamente<br />
mostrato ai visitatori dell’ultima edizione<br />
di SPS IPC Drives Italia.<br />
POD - Parlando proprio di Italia, pensate di replicare<br />
questo successo anche nel settore del<br />
controllo di processo?<br />
I presupposti ci sono tutti per portare, anche<br />
nel controllo di processo, un modo nuovo, più<br />
semplice e sostenibile per ottimizzare la produzione.<br />
Nell’aprile dell’anno prossimo la filiale<br />
italiana di B&R celebrerà il suo primo<br />
trentennale. Un grande traguardo in uno dei<br />
mercati più importanti per l’azienda a livello<br />
globale. Era importante dunque rompere gli<br />
indugi e mettere al servizio del nostro paese<br />
l’esperienza e le tecnologie per il controllo di<br />
processo, che per altro B&R installa nel mondo<br />
da tempo.<br />
<strong>La</strong> logica resterà, nelle cinque sedi italiane, la<br />
stessa che finora è stata alla base del successo<br />
nel controllo macchine: staff commerciale con<br />
un’ottima preparazione tecnica, proporzione<br />
di due a uno fra figure tec nico/applicative e<br />
commerciali; addestramento presso la casa<br />
madre dei giovani ingegneri assunti, su progetti<br />
che simulano situazioni reali; ambiente unico<br />
di sviluppo e utilizzo di hardware standard; affiancamento<br />
del cliente già in fase di progettazione<br />
e consulenza nell’implementazione del<br />
sistema.<br />
POD - Un approccio che deve avere alle spalle<br />
un forte impegno nella formazione…<br />
Per noi la formazione è centrale, sia nei confronti<br />
del cliente che può così acquisire padronanza<br />
della nostra architettura, sia, naturalmente,<br />
delle nostre risorse interne. In tutti i circa<br />
80 paesi in cui siamo presenti con sedi locali,<br />
si trovano le Automation Academy di B&R, dedicate<br />
al training continuo del personale. In<br />
Italia il centro di formazione è attivo sia nella<br />
sede di centrale di Milano, sia in quella<br />
Bologna. I nostri ingegneri devono saper comprendere<br />
ciò che richiede l’utilizzatore e reagire<br />
con prontezza e competenza. Per poter affrontare<br />
ogni situazione con professionalità, la competenza<br />
tecnica va accompagnata dalla capacità<br />
di lavorare in condizioni di stress e di<br />
gestire la relazione con il cliente e il team di lavoro.<br />
Per essere preparati a tutto ciò, le figure<br />
che operano sul campo, anche in Italia, svolgono<br />
inizialmente un training intensivo di quattro<br />
mesi e mezzo, denominato Engineering<br />
Camp, presso gli headquarter austriaci.<br />
Dopodiché sono davvero in grado di confrontarsi<br />
con le sfide più complesse. Il training specialistico<br />
APROL Engineering Camp è invece<br />
mirato al controllo di processo e alle applicazioni<br />
del sistema APROL.<br />
POD - Quali sono le caratteristiche essenziali<br />
di APROL?<br />
Già apprezzato nel mondo con migliaia di installazioni<br />
funzionanti in diversi settori industriali,<br />
APROL offre l’opportunità di comprendere e<br />
controllare la produzione in modo efficiente. <strong>La</strong><br />
sua filosofia cambia le regole del gioco: non<br />
serve essere grandi colossi industriali per ottimizzare<br />
la produzione e beneficiare di una migliore<br />
marginalità; gli strumenti che consentono<br />
di avere grandi risultati sono alla portata anche<br />
delle piccole aziende. APROL è una soluzione<br />
di controllo per molteplici discipline: automazione<br />
di impianto, di fabbrica, delle infrastrutture<br />
e di processo. All'interno di un unico ambiente<br />
di sviluppo integrato, veicola funzioni estrema-<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 39
automazione<br />
mente evolute, che spaziano dall'energy monitoring<br />
al condition monitoring, dal controllo<br />
di processo avanzato alla acquisizione e all’analisi<br />
dei dati di processo. Fino ad arrivare<br />
all’analisi e alla business intelligence. Ognuno<br />
di questi strumenti è volto a una gestione intelligente<br />
degli impianti. <strong>La</strong> straordinaria accessibilità<br />
e trasparenza delle informazioni di processo<br />
portano, in ultima analisi, all'efficienza e<br />
all'ottimizzazione della produzione.<br />
POD - Anche nel controllo di processo applicate<br />
la logica dell’integrazione completa?<br />
Certamente. E in questa logica rientra l’utilizzo<br />
di hardware standard. Addirittura si può sfruttare<br />
per il controllo di processo il nostro stesso<br />
hardware già diffuso nel mondo per il controllo<br />
delle macchine. In questo modo è possibile<br />
mantenere il costo e la facile reperibilità di un<br />
hardware standard, oltre naturalmente alla piena<br />
compatibilità con tutta la gamma di prodotti<br />
B&R e con l’ambiente di sviluppo Automation<br />
Studio. Ancora una volta un ottimo esempio è<br />
APROL, che è totalmente integrabile con il sistema<br />
di controllo macchine di B&R. Inoltre<br />
APROL si distingue per il fatto di essere a tutti<br />
gli effetti un DCS completo, che comprende<br />
funzioni di business intelligence e di controllo<br />
avanzato delle prestazioni, funzioni che di solito<br />
le suite non includono se non con ulteriori installazioni<br />
e licenze che incidono sul prezzo<br />
complessivo. Infine sono impressionanti la modularità<br />
e la scalabilità di questo sistema. Il<br />
committente può iniziare con l’implementazione<br />
di un pacchetto che comprende 50 punti di<br />
controllo e una CPU con semplici funzioni di<br />
monitoraggio, se è quanto gli serve al momento,<br />
contenendo così l’investimento iniziale allo<br />
stretto necessario. Poi, se serve aggiungere<br />
altre parti di impianto, può estendere a piacimento<br />
l’applicazione con altri punti di controllo<br />
arrivando anche a 500 mila tag, sufficienti, per<br />
intenderci, a gestire due raffinerie.<br />
All’occorrenza può inoltre sviluppare altre funzioni<br />
senza cambiare piattaforma e senza rifare<br />
APROL è una piattaforma che comprende funzioni di business intelligence<br />
e di controllo avanzato delle prestazioni<br />
l’applicazione iniziale, ma integrando semplicemente<br />
nuove parti di software. In altre parole,<br />
il cliente non perde nulla del precedente investimento.<br />
Sempre con l’intento di salvaguardare<br />
le installazioni già fatte, i nostri sistemi sono in<br />
grado di accogliere i segnali dai dispositivi di<br />
altre marche per andare a gestire tutto il brown<br />
field. Non si può infatti pensare di realizzare<br />
solo nuove applicazioni. Nella maggior parte<br />
dei casi, infatti, dobbiamo mettere a frutto e ottimizzare<br />
impianti già esistenti. APROL è ideale<br />
per fare questo.<br />
POD - Ritiene quindi APROL, e il pensiero tecnologico<br />
che ne sta alla base, una soluzione<br />
adatta all’industria italiana?<br />
Alla lunga, vincolare il cliente alla propria tecnologia,<br />
senza dargli benefici concreti, non funziona.<br />
Non stupisce che le aziende del nostro<br />
paese guardino con una certa diffidenza ai sistemi<br />
troppo “monolitici”. Gli imprenditori italiani,<br />
capaci di grandi eccellenze nonostante i limiti<br />
del sistema Paese, preferiscono essere “artefici<br />
del proprio destino”: in altre parole non tollerano<br />
volentieri soluzioni non flessibili e poco aperte<br />
40 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
automazione<br />
a evoluzioni successive. In realtà hanno in mente<br />
chiaramente dove vogliono arrivare, e cioè<br />
alla realizzazione della fabbrica intelligente, in<br />
cui convergono i principi dell’Industry 4.0 e<br />
dell’Internet of Things. Quindi APROL è quello<br />
che serve e che può consentire loro di restare<br />
al vertice di un mercato in continua evoluzione,<br />
arrivandoci per piccoli passi, con razionalità e<br />
misurando man mano i benefici concreti.<br />
POD - E i vostri sistemi che ruolo giocano in<br />
questo scenario?<br />
I nostri sistemi possono traghettare gli utilizzatori<br />
verso quella direzione. Per rendersene conto,<br />
mi piacerebbe invitare i potenziali committenti<br />
a visitare la nostra sede centrale, situata a 30<br />
km a nord di Salisburgo, dove da anni ogni livello<br />
e parte della fabbrica sono automatizzati<br />
e in comunicazione con gli altri. Abbiamo sperimentato<br />
in prima persona cosa significa costruire<br />
una fabbrica intelligente. Insomma, le<br />
tecnologie ci sono: spetta ora alle industrie, al<br />
loro management, attraversare questo passaggio<br />
epocale. Sono cauta a spendere la parola<br />
rivoluzione, perché in realtà si tratta di un processo<br />
non immediato, ma graduale, che non<br />
fa piazza pulita di quanto è stato fatto finora. Si<br />
può anzi lavorare sui singoli moduli senza neppure<br />
interrompere la produzione.<br />
POD - Può darci una sua definizione di fabbrica<br />
intelligente?<br />
<strong>La</strong> fabbrica intelligente pone al centro l’interoperabilità.<br />
Attraverso questa, è possibile raccogliere<br />
intelligenza da tutti i dispositivi in grado<br />
di generarla, mettendola poi a disposizione<br />
dove e nelle modalità in cui serve, dalla linea<br />
all’ufficio amministrativo e al magazzino,<br />
attraverso punti di archiviazione<br />
ed elaborazione che<br />
possiamo identificare con il termine<br />
cloud. Non solo è necessario<br />
che i diversi elementi della fabbrica<br />
comunichino e condividano<br />
dati, ma anche che vengano selezionati quelli<br />
più utili per le specifiche esigenze dei diversi<br />
operatori. In pratica, la fabbrica intelligente sa<br />
sfruttare le grandi moli di dati, “distilla i big<br />
data” in informazioni utili e di interesse.<br />
L’obiettivo è aumentare la capacità, la differenziazione<br />
e la qualità della produzione. Non<br />
aggiungo “a minor costo”, perché da tempo<br />
questo aspetto non è più un obiettivo ma una<br />
necessità. Nella fabbrica intelligente tutto è<br />
tracciato. Anche le parti periferiche – sensori,<br />
sistemi di trasporto evoluti, veicoli autonomi,<br />
robot e sistemi di visione – appartengono a un<br />
unico sistema di automazione e sono governati<br />
dalla stessa intelligenza.<br />
Sensori induttivi per la misura della distanza<br />
Grazie a curve di calibrazione linearizzate integrate,<br />
i nuovi sensori induttivi per la misura<br />
della distanza IR08, IR12 e IR18 della famiglia<br />
AlphaProx di Baumer permettono di analizzare<br />
i risultati di misura senza alcuna necessità di<br />
ulteriori integrazioni, semplificando il lavoro<br />
dell’utilizzatore, e senza avere il minimo impatto<br />
sul costo. Le misure complesse sono così superate.<br />
Un nuovo sensore che consente l’autoapprendimento<br />
di un punto e permette di impostare<br />
sempre il valore di riferimento (valore 0),<br />
che col tempo potrebbe derivare, garantendo<br />
così una misura lineare di planarità o di deformazione<br />
meccanica precisa e ripetibile con un<br />
ottimo guadagno elettrico.<br />
Questa innovazione semplifica anche l’installazione<br />
del sensore, laddove le tolleranze<br />
meccaniche potrebbero influenzare la precisione<br />
di misura o non permettere una adeguata<br />
installazione meccanica.<br />
Le tolleranze di installazione sono eliminate<br />
direttamente nel sensore, garantendo misure<br />
riproducibili e riducendo i costi di installazione.<br />
<strong>La</strong> curva di amplificazione del segnale di<br />
uscita può essere adattata individualmente alle<br />
diverse applicazioni tramite una funzione di apprendimento<br />
su 2 punti. Tipicamente queste<br />
funzioni vengono associate a sensori di altre<br />
tecnologie di misura come quelle fotoelettriche,<br />
ultrasuoni, magnetostrittive dove i sensori apprendono<br />
un valore minimo e massimo di campo<br />
di misura lineare.<br />
Per le applicazioni in cui, oltre al segnale analogico,<br />
deve essere generato anche un segnale<br />
di commutazione digitale in determinati punti<br />
del suo campo di misura, Baumer offre anche<br />
modelli AlphaProx con un’uscita digitale programmabile.<br />
Questa combinazione di due uscite<br />
nello stesso sensore permette di installare<br />
il sensore anche in luoghi dove non c’è spazio<br />
per due sensori (due sensori in uno), riducendo<br />
altresì i costi.<br />
Il Gruppo Baumer è leader a livello internazionale<br />
per lo sviluppo e la produzione di sensori,<br />
encoder, strumenti di misura e di componenti<br />
per l'elaborazione automatizzata delle<br />
immagini.<br />
Baumer unisce una tecnologia innovativa a<br />
un servizio assistenza orientato al cliente per<br />
soluzioni intelligenti per l'automazione di fabbrica<br />
e dei processi e offre per questi un'ampia<br />
gamma di prodotti e di tecnologia.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 41
automazione/<br />
strumentazione<br />
Sensori: protagonisti silenziosi dell'automazione industriale<br />
Sono piccoli, quasi invisibili e lavorano incessantemente<br />
alla base della piramide dell’automazione;<br />
eppure sono proprio i sensori a dar<br />
vita a produzioni efficienti, rapide e affidabili.<br />
Senza di loro non potrebbero esserci il controllo<br />
della qualità, la tracciabilità dei prodotti lungo la<br />
filiera produttiva, lo smistamento dei materiali,<br />
la generazione e l’elaborazione di dati per un<br />
continuo miglioramento delle performance produttive<br />
e per la manutenzione predittiva.<br />
I sensori sono quindi i protagonisti silenziosi<br />
nell’Industry 4.0, ed è per questo motivo che<br />
Sick ha riservato loro una linea Prime, ossia una<br />
selezione di prodotti che propone solo il meglio<br />
della tecnologia attualmente disponibile. <strong>La</strong> categoria<br />
Prime di Sick, infatti, è in continua espansione<br />
e accoglie unicamente i sensori con i più<br />
alti standard qualitativi presenti sul mercato, che<br />
garantiscono affidabilità anche nel lungo periodo.<br />
Per riuscire a mantenere questa promessa, tutti<br />
i sensori vengono testati nelle condizioni più<br />
stressanti, fino a raggiungere il massimo grado<br />
di robustezza ed attendibilità persino nelle condizioni<br />
più estreme. Ogni famiglia di prodotto<br />
viene inoltre declinata in numerose varianti di<br />
materiali, come il Vistal ® o il Teflon ® , per resistere<br />
negli ambienti più gravosi.<br />
Il dipartimento di Ricerca e Sviluppo di Sick<br />
lavora per perfezionare sempre più anche l’intelligenza<br />
dei dispositivi. L’interfaccia IO-Link,<br />
ad esempio, consente una comunicazione bidirezionale<br />
con i controller per lo scambio di informazioni<br />
di processo, atte a monitorare da remoto<br />
ogni aspetto della produzione e renderla<br />
così ancora più efficiente. Al contempo, i sensori<br />
smart consentono di minimizzare il rischio di<br />
malfunzionamenti segnalando interventi di manutenzione<br />
predittiva, evitando blocchi lavorativi<br />
dovuti alla rottura dei componenti dei sistemi.<br />
<strong>La</strong> complessità tecnologica di cui sono dotati<br />
i sensori viene tradotta in un’eccezionale semplicità<br />
di utilizzo: installazione rapida e facile<br />
anche in sistemi già esistenti e funzioni teachin<br />
consentono l’utilizzo delle soluzioni Prime<br />
persino a chi non conosce i linguaggi di programmazione.<br />
In caso di un cambio nella produzione<br />
che richiede una nuova parametrizzazione,<br />
i dispositivi possono essere configurati<br />
in modo intuitivo, abbattendo sensibilmente il<br />
downtime.<br />
<strong>La</strong> gamma di sensori Prime è la più ampia<br />
al mondo e, grazie alle continue novità e release<br />
di prodotto, trova impiego in qualsiasi settore<br />
industriale: dall’automotive al packaging, dalle<br />
materie plastiche all’alimentare, dal petrolchimico<br />
al food e al minerario, qualunque sia l’esigenza,<br />
esiste già un sensore Sick capace di<br />
soddisfarla.<br />
All’interno della linea Prime si trovano numerose<br />
categorie di prodotto, quali barriere fotoelettriche,<br />
laser scanner, encoder, sensori di misura<br />
e ottici. Proprio tra i sensori di visione spicca<br />
la serie W, dotata di IO-Link e capace di lavorare<br />
nelle situazioni ambientali più complesse,<br />
anche in presenza di polvere, in condizioni di<br />
scarsa luce ambientale, con vibrazioni e con<br />
temperature di lavoro comprese tra i -40°C e i<br />
+60°C. Il rilevamento preciso di tutti gli oggetti,<br />
persino quelli lucidi e riflettenti è sempre garantito<br />
da Siric, l’ottica Asic ® di Sick.<br />
Un esempio delle grandi performance offerte<br />
da questi dispositivi è rappresentato dalla famiglia<br />
W4S-3 Inox, che racchiude la migliore tecnologia<br />
fotoelettrica in una custodia in acciaio<br />
inossidabile 14435/AISI 316L progettata per le<br />
elevate richieste delle industrie di processo, dell’imballaggio<br />
alimentare e delle bevande, del settore<br />
farmaceutico, dei semiconduttori e del solare,<br />
dove sono impiegati detergenti aggressivi,<br />
disinfettanti e vapori corrosivi. W4S-3 Inox offre<br />
l’affidabilità di un funzionamento continuo con<br />
tutti i cicli di pulizia attualmente in uso, superando<br />
ampiamente i requisiti del grado IP69K.<br />
Dal punto di vista fotoelettrico, W4S-3 Inox<br />
offre massima immunità alla luce ambientale<br />
grazie anche al doppio LED presente nei soppressori<br />
di sfondo o di primo piano, in grado<br />
di compensare i disturbi provenienti da fonti<br />
passive presenti nell’ambiente, insieme alla capacità<br />
di rilevare oggetti molto scuri. L’impiego<br />
della nuova tecnologia PinPoint e LED su tutta<br />
la serie permette ai sensori di emettere una<br />
luce più focalizzata e omogenea, fino ad arrivare<br />
alla versione laser-simile. <strong>La</strong> precisa geometria<br />
della luce, visibile sul target, semplifica l’allineamento<br />
e la messa in funzione del sensore<br />
e consente di rilevare oggetti più piccoli a distanze<br />
maggiori.<br />
Sempre nella serie W trova posto W2S-2, il<br />
primo mini-sensore fotoelettrico di distanza con<br />
auto-collimazione e tecnologia PinPoint LED 2.0<br />
capace di vedere sia il nero più nero sia oggetti<br />
trasparenti, grazie agli innovativi interruttori con<br />
BGS che riconoscono gli oggetti di un nero particolarmente<br />
intenso con un fattore di riflessione<br />
pari all'1%.<br />
<strong>La</strong> ricca serie W è in continuo sviluppo e nella<br />
prima parte del 2017 è attesa l’uscita di nuovi<br />
prodotti dalle prestazioni uniche, che ridefiniranno,<br />
ancora una volta, gli standard qualitativi<br />
del mercato.<br />
42 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
automazione/<br />
strumentazione<br />
Strumenti per la misurazione del colore<br />
Konica Minolta Sensing – produttore d’eccellenza di apparecchi<br />
per la misurazione del colore di oggetti e di sorgenti luminose<br />
– sta lanciando sul mercato due nuovi strumenti dedicati<br />
alle misurazioni di interni ed esterni nel settore dell’automobile.<br />
Il primo – CM-25cG – è uno spettrofotometro con caratteristiche<br />
peculiari per la misurazione di interni, in quanto analizza simultaneamente<br />
colore e gloss. Il secondo – CM-M6 – è uno spettrofotometro<br />
multi angolo particolarmente adatto per l’analisi<br />
delle finiture esterne della carrozzeria.<br />
I due strumenti – presentati alla K <strong>2016</strong>, la fiera interna -<br />
zionale delle materie plastiche e della gomma che si è recentemente<br />
conclusa in Germania – sono stati sviluppati in stretta<br />
collaborazione con i principali produttori dell’automotive al<br />
fine di mettere a punto soluzioni in grado di rispondere alle<br />
loro esigenze di produzione e di controllo qualità lungo tutto<br />
l’asse della supply-chain. Grazie all’utilizzo di questi nuovi dispositivi,<br />
i clienti dell’industria automobilistica ma anche quelli<br />
di altri comparti industriali, avranno la possibilità di aumentare<br />
la loro produttività, rendendola dunque più efficiente con una<br />
riduzione dei costi.<br />
Con una serie di caratteristiche uniche, il CM-25cG è uno<br />
spettrofotometro portatile e compatto con geometria 45°/c (circolare):<br />
0° e un sensore di gloss a 60° di alta qualità per la misurazione<br />
simultanea di colore e gloss sui materiali e su rivestimenti<br />
interni di autoveicoli.<br />
Oltre ad essere pienamente compatibile con i modelli precedenti,<br />
il CM-25cG offre un sistema ottico circolare perfetto, in<br />
grado di ottenere, in meno di 1 secondo, i più alti livelli di accuratezza<br />
e di ripetibilità, specialmente su superfici strutturate,<br />
indipendentemente dall’angolo e dalla direzione della misurazione<br />
di colore e gloss con aperture da 7 mm o da 3 mm interscambiabili<br />
fra loro.<br />
Il CM-25cg è leggero e offre uno display FTP ampio e “user<br />
friendly”, che permette di leggere e gestire le informazioni<br />
relative alle misurazioni sia per via numerica che per via grafica.<br />
Il CM-25cG è il primo strumento con geometria 45°/0° ad offrire,<br />
per un corretto posizionamento del campione, un sistema di<br />
visualizzazione ottica.<br />
Tutti i CM-25cG garantiscono elevati livelli di accuratezza e<br />
di performance e sono, di default, a bassa tolleranza (CT), riducono<br />
quindi al minimo l’errore interstrumentale, con ΔE*ab<br />
0.15 (cacolato su una media di 12 piastrelle BCRA).<br />
Il CM-M6 è uno spettrofotometro multi angolo portatile progettato<br />
in particolare per la misurazione accurata, facile e veloce<br />
del colore di qualsiasi parte esterna di autoveicoli lungo la linea<br />
di produzione e, quindi, su superfici metalliche e plastiche anche<br />
Spettrofotometro CM-25cG<br />
Spettrofotometro CM-M6<br />
con verniciature particolari. Grazie al design ottico e all’area di<br />
misura da 6 mm, nonché all’utilizzo di un doppio sistema di illuminazione<br />
brevettato, con illuminazione diretta a 45° e la possibilità<br />
di osservazione a 6 angoli (-15°, 15°, 25°, 45°, 75°, 110°<br />
aspeculare), questo innovativo spettrofotometro consente di ottenere<br />
risultati precisi e stabili perfino su superfici curve con un<br />
raggio R=300. Componenti auto quali paraurti anteriori e posteriori,<br />
specchietti o maniglie potranno quindi essere misurati rapidamente<br />
e direttamente nell’ambito della linea di produzione.<br />
Compatto e leggero, il CM-M6 permette una facile impugnatura<br />
a una o due mani, oltre a un facile posizionamento, con<br />
un display a colori ad alta risoluzione e retro illuminato che<br />
semplifica la lettura dei dati anche in ambienti con scarsa luminosità.<br />
<strong>La</strong> costruzione solida e robusta e la forma elegante<br />
e leggera, rendono il CM-M6 lo strumento ottimale per la misurazione<br />
di parti e zone critiche, altrimenti impossibili per gli<br />
strumenti multi angolo convenzionali.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 43
Industry 4.0: una rivoluzione<br />
anche per modelli di business<br />
e professioni<br />
<strong>La</strong> cultura 4.0 avrà un grande impatto non solo sulla produzione,<br />
ma anche su organizzazione strategica e competenze degli operatori.<br />
Se ne è parlato alla conferenza stampa in cui Messe Frankfurt<br />
ha presentato i partner di SPS Italia e gli eventi del 2017,<br />
che contribuiranno a diffondere sul territorio la quarta<br />
rivoluzione industriale.<br />
a cura di Alessandro Bignami<br />
Per molti è la quarta rivoluzione industriale.<br />
Per alcuni è in realtà un processo<br />
evolutivo destinato a modificare profondamente,<br />
oltre ai sistemi produttivi, i modelli di<br />
business che conosciamo. Di certo l’Industry<br />
4.0 sarà un trend dominante anche nel 2017.<br />
Un trend che Messe Frankfurt mostra di voler<br />
seguire con grande attenzione e con diversi<br />
eventi dedicati. In una recente conferenza stampa<br />
a Milano, l’ente fieristico ha presentato gli appuntamenti<br />
in calendario per il prossimo anno,<br />
a partire da SPS IPC Drives Italia, che si terrà a<br />
Parma, dal 23 al 25 maggio 2017. L’incontro ha<br />
dato voce anche ai partner di SPS Italia e ha<br />
ospitato una tavola rotonda che ha visto alcuni<br />
grandi player dell’automazione confrontarsi sui<br />
temi della tecnologia e della professionalità per<br />
la quarta rivoluzione industriale.<br />
Un anno di appuntamenti<br />
con la cultura 4.0<br />
Riconosciuta come il riferimento del settore,<br />
SPS Italia colleziona ancora nuove aziende<br />
espositrici e gli organizzatori calcolano per<br />
la settima edizione una previsione di crescita<br />
del 5%.<br />
Dopo i saluti di Donald Wich, amministratore<br />
delegato di Messe Frankfurt Italia, Francesca<br />
Selva, Vice President Marketing & Events, ha<br />
illustrato il quartiere con i nuovi padiglioni<br />
espositivi coinvolti. “In linea con il trend di crescita<br />
del comparto dell’automazione e dell’interesse<br />
da parte dell’industria manifatturiera<br />
per l'evento (nel <strong>2016</strong> +22% i visitatori e +11%<br />
gli espositori), l’edizione 2017 si presenterà<br />
44 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
automazione<br />
L’amministratore delegato di Messe<br />
Frankfurt Italia Donald Wich<br />
Francesca Selva, Vice President Marketing & Events, ha illustrato il quartiere<br />
di SPS Italia con i nuovi padiglioni espositivi coinvolti<br />
con un nuovo layout espositivo su 4 padiglioni.<br />
<strong>La</strong> nuova organizzazione consentirà di rendere<br />
più coinvolgente la fruizione dell’esposizione,<br />
garantendo ai visitatori due accessi<br />
al quartiere fieristico e bilanciando i flussi di<br />
visite agli stand fin dalle prime ore delle giornate<br />
di visita”.<br />
Confermato il progetto Know how 4.0 che sarà<br />
posizionato sempre nel padiglione 4 e metterà<br />
in mostra le demo funzionanti di applicazioni<br />
4.0 delle aziende che aderiscono al progetto.<br />
Nella stessa area i Digital Innovation Hub (DIH)<br />
– iniziativa sostenuta dalla Commissione<br />
Europea nell’ambito del progetto I4MS (ICT<br />
Innovation for Manufacturing SMEs) per portare<br />
innovazione nelle aziende e supportare le PMI<br />
nella digitalizzazione dei processi operativi –<br />
potranno fare mentoring e coaching gratuito<br />
alle aziende desiderose di conoscere le ultime<br />
novità in campo tecnologico e digitale.<br />
Annunciato quindi calendario degli appuntamenti<br />
del 2017 che, dopo la fiera di maggio,<br />
proseguirà con E2Forum (Milano, giugno),<br />
Forum Meccatronica (Ancona, 28 settembre)<br />
e Forum Telecontrollo (Verona, 24-26 ottobre),<br />
oltre a una serie di momenti di confronto per<br />
la diffusione di una cultura 4.0 capillare sul<br />
territorio.<br />
<strong>La</strong> conferenza stampa è stata l’occasione per<br />
presentare e dare voce ai partner che accompagneranno<br />
il percorso annuale: Anie (Anie<br />
Automazione e Anie AssoAscensori); Assofluid;<br />
PoliMi; PwC e il Comitato Scientifico SPS Italia<br />
rappresentato per l’occasione da Maurizio<br />
Mangiarotti di Johnson&Johnson.<br />
Giuliano Busetto, neoeletto presidente di<br />
Federazione Anie ha voluto sottolineare: “<strong>La</strong><br />
collaborazione tra Anie Automazione e Messe<br />
Frankfurt Italia, iniziata sette anni fa con la<br />
Fiera SPS di Parma, si è poi evoluta e strutturata<br />
con la gestione condivisa dei due eventi<br />
principali di Anie Automazione, ovvero il<br />
Forum Telecontrollo e il Forum Meccatronica.<br />
Entrambe le manifestazioni stanno crescendo<br />
in maniera significativa grazie al supporto<br />
qualificato delle aziende associate ma anche<br />
grazie alla competenza organizzativa di<br />
Messe Frankfurt. Gli appuntamenti del 2017<br />
saranno entrambi ispirati alla convergenza<br />
digitale e saranno i due momenti più significativi,<br />
assieme alla fiera, dove i soci di Anie<br />
Automazione potranno mostrare le loro innovazioni<br />
tecnologiche”.<br />
Giambattista Gruosso, professore del Po -<br />
litecnico di Milano ha presentato i risultati<br />
dell’Osservatorio itinerante “Mappatura delle<br />
competenze meccatroniche in Italia”, svolto<br />
quest’anno sulle province di Modena, Parma,<br />
Reggio Emilia e Bologna. Ne è emerso un territorio<br />
ricco e variegato, che ospita un tessuto<br />
di aziende ad alta vocazione tecnologica e<br />
di innovazione insieme ad una forte componente<br />
di settori tradizionali con aziende di dimensioni.<br />
“I risultati mostrano una equa ripartizione<br />
dei settori produttivi del campione di<br />
aziende in Macchine, Beni di consumo e<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 45
automazione<br />
Servizi, con una prevalenza di PMI rispetto<br />
alla grande impresa”, ha dichiarato Gruosso.<br />
“Le aziende del territorio, nei settori considerati,<br />
sono altamente competitive con una spesa<br />
media dell’1% del fatturato in R&D. Numeri<br />
che guardati rispetto al piano Calenda su<br />
Industria 4.0 indicano queste province come<br />
fortemente lanciate nella direzione giusta. 5%<br />
è il numero di PMI e startup innovative presenti<br />
sul territorio rispetto al numero totale italiano,<br />
di cui 30% a vocazione industriale. A<br />
dimostrazione di un territorio 4.0 in grado di<br />
pensare alla propria innovazione e al rilancio<br />
del manifatturiero”.<br />
Riflettendo sulla rivoluzione dell’Industry 4.0,<br />
Gruosso ha anche sottolineato che “interoperabilità<br />
e condivisione dei dati portano non solo<br />
grandi vantaggi, ma anche più rischi, a fronte<br />
di una conoscenza delle nuove tecnologie non<br />
ancora sufficientemente diffusa”. “Oggi il fenomeno<br />
4.0” – ha concluso – “sta generando<br />
competitività soprattutto su fabbrica e processi;<br />
bisogna ora vedere quanti passi avanti si stanno<br />
compiendo anche nella concezione dei prodotti<br />
finali”.<br />
Quest’anno SPS Italia ha scelto tra i suoi Partner<br />
PwC, che anche in questo ambito si distingue<br />
per la capacità di offrire servizi avanzati che<br />
coprono l’intero spettro della domanda: dal disegno<br />
strategico all’esecuzione. Nell’area<br />
EMEA il team Industry 4.0 di PwC ha baricentro<br />
tedesco e si articola in tutti i Paesi con rappresentanti<br />
nazionali in grado di mantenere gli<br />
standard operativi ai massimi livelli di eccellenza<br />
e di operare a livello internazionale con<br />
i propri esperti. In Italia PwC si è mossa da tempo<br />
con un’offerta di servizi di primo livello, che<br />
integrano competenze fondamentali per supportare<br />
il progetto di trasformazione digitale<br />
nelle grandi aziende e nelle PMI.<br />
“Se guardiamo cosa sta accadendo nel mondo<br />
e, in particolare, in Germania, spesso è impossibile<br />
distinguere cosa debba essere classificato<br />
come Industry 4.0 e cosa possa ancora<br />
essere parte del modello operativo tradizionale”,<br />
ha affermato Gabriele Caragnano, Partner<br />
PwC. “In fondo, poco importa se il miglioramento<br />
dell’EBIT venga da un approccio purista<br />
o ibrido. Il fine non è quello di utilizzare uno specifico<br />
strumento o di vantarsi di farlo, ma rimane<br />
pur sempre quello di creare valore per gli azionisti.<br />
In ogni caso, dobbiamo tutti riconoscere<br />
nel Piano Industry 4.0 del nostro Governo una<br />
eccezionale opportunità di incentivazione degli<br />
Un momento della tavola rotonda sul tema<br />
dei profili professionali per la nuova manifattura<br />
investimenti nei settori manifatturieri, che ha finalmente<br />
riportato l’attenzione della nostra politica<br />
industriale sulle fabbriche italiane”.<br />
Secondo Caragnano l’Industry 4.0 va letta attraverso<br />
tre campi di applicazione. Il primo riguarda<br />
l’integrazione fra la linea verticale dell’industria<br />
– engineering, sviluppo del prodotto<br />
– e quella orizzontale: linea produttiva, end-toend.<br />
Il secondo campo consiste nella digitalizzazione<br />
di prodotti e servizi. Il terzo spazia<br />
verso la creazione di modelli di business e<br />
l’apertura di nuovi mercati. “L’analisi della grande<br />
mole di dati generati dalla connessione totale<br />
e dall’Internet of things porta alla preziosa<br />
capacità di prevedere”, spiega Caragnano.<br />
“Predire – la domanda di mercato, il funzionamento<br />
della macchina , gli eventuali rischi sul<br />
prodotto finale ecc – sta diventando una funzione<br />
fondamentale della tecnologia”.<br />
<strong>La</strong> tavola rotonda: tecnologia<br />
e professionalità per la quarta<br />
rivoluzione industriale<br />
L’ultimo intervento istituzionale, a cura di<br />
Maurizio Mangiarotti di Johnson&Johnson,<br />
46 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
automazione<br />
membro del Comitato Scientifico di SPS Italia,<br />
ha anticipato alcuni temi sviluppati nella successiva<br />
tavola rotonda “Tecnologia e<br />
Professionalità per la quarta rivoluzione industriale”.<br />
“In Italia ci sono ancora difficoltà a<br />
reperire personale con le competenze adatte<br />
per accelerare il processo Industry 4.0”, ha<br />
detto Mangiarotti. Insieme alle conoscenze<br />
tecnologiche, il manager ha indicato, fra i requisiti<br />
più importanti, “la capacità di leggere<br />
i processi anche a livello di supply chain e di<br />
‘despecializzarsi’ in favore di competenze più<br />
trasversali”.<br />
Sulla via dell’Industry 4.0 per Mangiarotti conterà<br />
inoltre “fare in modo che questa trasformazione<br />
tecnologica crei davvero valore: per<br />
riuscirci occorrerà saper coinvolgere il top<br />
management sull’importanza di ogni cambiamento<br />
innovativo”. Infine, ha chiuso Man -<br />
giarotti, “servirà collaborare sempre.di più<br />
con enti stranieri e università”.<br />
Nel corso della tavola rotonda cha ha affrontato<br />
il tema dei profili professionali per la nuova manifattura,<br />
Mirko Otranto di SEW Eurodrive ha<br />
spiegato “che non conta tanto il talento individuale,<br />
quanto la capacità di fare squadra”.<br />
Secondo Arianna Radin, ricercatrice di sociologia<br />
che collabora con Pilz Italia, nella<br />
smart factory tendono a essere superate le<br />
categorie tradizionali che si attribuiscono alle<br />
risorse umane, e in particolare “viene meno<br />
la polarizzazione fra colletti bianchi e colletti<br />
blu, fra chi progetta e chi fa”, per far posto<br />
allo sciame della “swarm organization, basata<br />
sulla contaminazione, la formazione e la condivisione<br />
delle best practice”. “L’innovazione<br />
non è più solo tecnologica e rivolta allo sviluppo<br />
del prodotto, ma è anche sociale”, ha<br />
continuato Radin.<br />
Secondo Marino Crippa di Bosch Rexroth<br />
“Industry 4.0 non va in realtà intesa come una<br />
rivoluzione, ma come una evoluzione, mentre<br />
destinati a cambiare radicalmente sono i modelli<br />
di business”.<br />
Roberto Zuffada di Siemens ha evidenziato<br />
quanto siano cruciali “le competenze digitali,<br />
che non vanno considerate in contrapposizione<br />
con le competenze di processo: non è importante<br />
solo l’innovazione tecnologica, ma anche<br />
l’esperienza”.<br />
Stefano Ragazzi di Rockwell Automation ha parlato<br />
dello “sforzo di chi costruisce e progetta<br />
tecnologie nel mascherare la complessità, contribuendo<br />
a ridurre il gap di conoscenze tecniche<br />
tra il fornitore e l’utilizzatore delle soluzioni”.<br />
Marco Spimpolo di Omron è tornato sul tema<br />
del superamento dell’iperspecializzazione:<br />
“Essere un grande esperto di una singola disciplina<br />
non sempre serve. Nel futuro l’industria<br />
chiederà trasversalità e una visione più ampia<br />
e orizzontale delle tecnologie di automazione<br />
industriale”.<br />
Sebastian Bicelli di Camozzi ha portato il punto<br />
di vista di un componentista, mettendo in luce<br />
l’effetto dirompente e non facile da gestire delle<br />
tecnologie intelligenti all’interno dello stabilimento,<br />
soprattutto.in rapporto alla delicata questione<br />
dell’interazione fra uomini e macchine.<br />
“Quando abbiamo installato il primo robot collaborativo,<br />
gli operatori sono rimasti scioccati<br />
e in un primo momento hanno temuto di venire<br />
presto sostituiti. Lo scopo invece è aumentare<br />
la produttività e riuscire a prevedere il funzionamento<br />
delle macchine”.<br />
Le competenze tecniche per noi restano imprescindibili”<br />
– è intervenuto infine Fabio<br />
Melegrani di B&R Automation – “anche per le<br />
figure commerciali e del marketing”.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 47
materiali<br />
Serramenti in PVC<br />
per finestre “intelligenti”<br />
Le finestre “ad alta tecnologia”<br />
sono un elemento chiave della<br />
home automation. Tra i loro<br />
obiettivi: la protezione<br />
dall’esterno e il comfort<br />
climatico a fronte di un minor<br />
dispendio energetico. Si<br />
prestano a essere realizzate con<br />
serramenti in PVC, soprattutto<br />
per le proprietà di isolamento<br />
termico ed elettrico del<br />
materiale.<br />
a cura di Marco Piana<br />
Direttore tecnico PVC Forum Italia<br />
Aprire o chiudere una finestra. Un gesto<br />
quotidiano al quale non ci si fa più<br />
caso, che però può assumere significati<br />
molto diversi. Si può chiudere una finestra<br />
per allontanare i rumori, per non fare entrare il<br />
freddo o, più semplicemente, per ritrovare la<br />
privacy.<br />
Il componente edilizio “finestra” è sicuramente<br />
quello che assolve al maggior numero di funzioni<br />
abitative. Ed è forse per questo che il componente<br />
è stato ed è tuttora oggetto di studi e<br />
ricerche tecnologiche che tendono a migliorarne<br />
le prestazioni globali.<br />
Non è casuale, poi, che in un momento in cui<br />
si assume maggiore concretezza la filosofia<br />
dell’automazione e della gestione centralizzata<br />
e integrata delle funzioni normalmente svolte<br />
da sistemi separati (dal controllo climatico alla<br />
sicurezza, dalla comunicazione all’illuminazione),<br />
si guardi alla finestra con particolare<br />
interesse.<br />
In quest’ottica la finestra può dare ancora di<br />
più e le sue prestazioni possono essere spinte<br />
oltre i limiti imposti da un suo utilizzo classico<br />
tipicamente “manuale”: può diventare, insomma,<br />
intelligente (o “domotica”).<br />
Gli esempi di finestre ad “alta tecnologia” non<br />
mancano, specialmente nei paesi che si considerano<br />
patrie dell’home automation come<br />
Giappone, Stati Uniti e Francia. In molti casi, si<br />
tratta di modelli inseriti in contesti lontani dalla<br />
realtà: di prototipi, insomma, che vogliono misurarsi<br />
con i limiti offerti dalla tecnologia.<br />
Il discorso può essere affrontato in un modo<br />
diverso ma più funzionale e pratico. <strong>La</strong> finestra<br />
intelligente, quindi, non come gadget da inserire<br />
a tutti i costi per rendere più sofisticate e<br />
più “in” la casa, ma come sistema multifunzionale<br />
integrato che assicuri maggiore sicurezza<br />
Profili di serramenti in PVC<br />
48 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
materiali<br />
e confort e, perché no, che contribuisca a ridurre<br />
le spese per l’energia termica o elettrica.<br />
Per far questo è necessario rivedere i ruoli della<br />
finestra per poi confrontare questi con ciò che<br />
offre il mercato in termini di tecnologia e dei<br />
relativi costi. Solo da questo confronto è possibile<br />
verificare come possano essere automatizzate<br />
o rese “intelligenti” alcune funzioni.<br />
<strong>La</strong> caratteristica principale della finestra è quella<br />
di essere trasparente, quindi di consentire<br />
dall’interno una visione dell’ambiente esterno<br />
pubblico. È una funzione molto importante nella<br />
quale il componente si pone come interfaccia<br />
tra l’ambiente della casa, privato, e l’ambiente<br />
esterno pubblico.<br />
<strong>La</strong> possibilità di aprire un serramento, quindi<br />
di eliminare la barriera che separa il pubblico<br />
dal privato, è un’esigenza irrinunciabile.<br />
<strong>La</strong> trasparenza della finestra garantisce il passaggio<br />
della luce, quindi l’illuminazione naturale<br />
dell’ambiente interno, mentre la presenza di<br />
un elemento separatore, come il vetro, rappresenta<br />
una barriera più o meno efficace al passaggio<br />
del rumore, del freddo nei mesi invernali<br />
e del caldo in quelli estivi.<br />
Le condizioni di benessere possono essere<br />
garantite, durante tutto l’anno, anche attraverso<br />
la ventilazione che si può ottenere semplicemente<br />
aprendo una o più finestre presenti nell’appartamento.<br />
<strong>La</strong> finestra, infine, è anche sicurezza, quindi<br />
componente indispensabile affinché ogni tentativo<br />
di intrusione o di furto venga bloccato o<br />
almeno rallentato e scoraggiato.<br />
Sicurezza, controllo climatico dell’ambiente e<br />
illuminazione sono anche le funzioni minime<br />
che ogni edificio deve essere in grado di ga-<br />
rantire a chi lo abita. Si può quindi verificare<br />
come la finestra, toccando in qualche modo<br />
tutte queste funzioni, sia un componente edilizio<br />
multifunzionale.<br />
Per comprendere meglio il passaggio della finestra<br />
da componente tradizionale a componente<br />
tecnologico automatizzato o intelligente,<br />
è utile allargare il campo di azione partendo<br />
proprio dal sistema edilizio nel suo insieme.<br />
Negli edifici “tradizionali” funzioni diverse<br />
sono gestite da sistemi diversi. L’impianto di<br />
riscaldamento, ad esempio, è dotato di un<br />
termostato che rileva la temperatura in ambiente<br />
e sulla base di questa accende, spegne<br />
o regola il generatore di calore. Così<br />
come un impianto di allarme attraverso una<br />
serie di sensori di vario tipo, controlla l’ambiente<br />
e, in caso di pericolo, emette una segnalazione<br />
di allarme, insomma avvisa che<br />
qualcosa di strano, qualcosa di anomalo sta<br />
succedendo. Il sistema che regola l’impianto<br />
di riscaldamento e il sistema antifurto, ma di<br />
esempi se ne potrebbero fare tanti, sono completamente<br />
separati, quindi non sono in grado<br />
di scambiarsi informazioni e di interagire tra<br />
loro in alcun modo. Negli edifici automatizzati,<br />
invece, più funzioni, anche differenti tra loro,<br />
possono interagire e fare capo a un unico<br />
punto di controllo. Sistema di sicurezza, sistema<br />
di controllo impianti e sistema di comunicazione<br />
possono in questo modo scambiarsi<br />
delle informazioni.<br />
<strong>La</strong> convenienza a centralizzare tutte le funzioni<br />
di controllo e gestione di un edificio la si deve<br />
ricevere in due aspetti peculiari: la semplificazione<br />
concettuale dell’intero processo e, soprattutto,<br />
la sinergia che ne può derivare.<br />
Il controllo delle informazioni<br />
Come funziona un sistema di automazione?<br />
Ogni funzione elementare è caratterizzata da<br />
tre componenti: l’elemento sensore che rileva<br />
l’evento, l’elemento intelligente che lo analizza<br />
e l’elemento attuatore che interviene modificando<br />
la situazione ritenuta anomala. In un sistema<br />
di controllo della temperatura, ad esempio,<br />
se la sonda o il sensore di zona rileva un<br />
aumento della temperatura ambiente è necessario<br />
diminuire l’erogazione del calore.<br />
Il sensore comunica alla centralina di controllo<br />
l’aumento di temperatura e questa, dopo aver<br />
vagliato l’informazione, spegne la caldaia oppure<br />
agisce su un organo di regolazione (pompa<br />
di circolazione, valvola motorizzata, ecc.).<br />
<strong>La</strong> stessa cosa, naturalmente, accade per gli<br />
altri sistemi come quello antifurto o quello di rilevazione<br />
delle fughe di gas.<br />
Gli elementi direttamente in contatto con gli<br />
eventi, insomma “gli occhi” dei sistemi di gestione,<br />
sono i sensori. Ora è chiaro che aumentando<br />
le funzioni di controllo e gestione aumenta<br />
la necessità di installare dei sensori, quindi<br />
di collegarli, con un sistema trasmissivo, alla<br />
centralina di controllo.<br />
Il sistema di collegamento più semplice è quello<br />
che si effettua attraverso una coppia di fili<br />
che, partendo dalla centralina di controllo, si<br />
connettono ai vari sensori. Nei collegamenti di<br />
questo tipo, in realtà, è possibile realizzare dei<br />
loop, dei circuiti ad anello, nei quali più sensori<br />
possono essere collegati in serie.<br />
Un’alternativa al collegamento diretto tradizionale<br />
è quella rappresentata dalle onde convogliate,<br />
molto utilizzate nei sistemi ad uso domestico e<br />
residenziale. Come mezzo di trasmissione viene<br />
impiegato il normale impianto elettrico o una trasmissione<br />
di dati via onde. Le più importanti<br />
aziende che si interessano di automazione hanno<br />
sviluppato protocolli gestionali di domotica<br />
in cui sensori, trasmissione dei dati, centraline<br />
di acquisizione e gestione sono molto perfezionate,<br />
comandate in modo facile da Smartphone.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 49
materiali<br />
I componenti per l’automazione<br />
funzionale<br />
Molti dei componenti comunemente utilizzati<br />
per l’automazione degli edifici, e in modo particolare<br />
i sensori, possono essere installati direttamente<br />
sul serramento. <strong>La</strong> disponibilità dei<br />
prodotti è veramente sorprendente.<br />
I sensori che normalmente vengono montati<br />
direttamente sul serramento sono i sensori elettromeccanici<br />
e a contatto magnetico che segnalano<br />
lo stato di allarme utilizzando l’azionamento<br />
meccanico di un contatto.<br />
Fanno parte della famiglia dei sensori elettromeccanici<br />
i rilevatori ad interruzione di collegamento:<br />
sono costituiti da un collegamento<br />
stabilito da un filo sottile o da una sottile striscia<br />
conduttrice riportata sul vetro o sulla superficie<br />
da proteggere: la segnalazione di allarme è<br />
data dalla rottura del filo o dalla striscia a seguito<br />
di tentativi di interruzione o di scasso.<br />
Tra i sensori elettromeccanici, infine, vanno segnalati<br />
quelli che si usano per proteggere le<br />
tapparelle.<br />
I rilevatori a contatto magnetico, che utilizzano<br />
un principio di funzionamento completamente<br />
differente, sono costituiti essenzialmente da<br />
due parti, una delle quali è un magnete permanente.<br />
Una parte del sensore viene montata sul telaio<br />
del serramento mentre l’altra, il magnete permanente,<br />
viene montata sulla parete mobile<br />
(l’anta).<br />
L’allontanamento delle due parti, come ad<br />
esempio l’apertura dell’anta, provoca la segnalazione<br />
d’allarme.<br />
I sensori di vibrazione sono dispositivi che, se<br />
applicati alla superficie del serramento, sono<br />
in grado di sentire le eventuali vibrazioni provocate<br />
da un tentativo di scasso.<br />
I sensori microfonici dei vetri sono particolari<br />
sensori che vengono utilizzati per proteggere<br />
le superfici dei vetri. Sono costituiti essenzialmente<br />
da una capsula microfonica che rileva<br />
le frequenze generate al momento della rottura<br />
Nei serramenti in PVC possono<br />
correre cavi elettrici reali e virtuali<br />
collegando sensori e attuatori<br />
per le diverse esigenze della domotica<br />
del futuro<br />
del vetro dando la segnalazione di allarme.<br />
Una delle innovazioni tecnologiche più recenti<br />
in fatto di vetri propone delle lastre che possono<br />
diventare opache o completamente trasparenti<br />
in tempo reale: basta girare un attuatore.<br />
Per l’automazione dei serramenti sono naturalmente<br />
disponibili sistemi elettrici per alzare<br />
o abbassare avvolgibili, schermi oscuranti o<br />
motorizzati di ogni tipo per aprire o chiudere<br />
in modo del tutto automatico le ante dei serramenti<br />
stessi.<br />
I componenti sino ad ora descritti trovano la<br />
loro collocazione fisica proprio sulla finestra.<br />
Altri componenti, pur essendo montati all’esterno<br />
della finestra (dentro o fuori il locale)<br />
hanno con la finestra un legame comunque<br />
funzionale.<br />
È’ il caso, ad esempio, dei rilevatori di fughe di<br />
gas che potrebbero automatizzare, attraverso<br />
la centralina di controllo, l’apertura del serramento<br />
stesso, o l’attivazione di un ventilatore<br />
ad esso integrato, per cambiare l’aria.<br />
<strong>La</strong> finestra intelligente in PVC<br />
Gli obiettivi della finestra intelligente, o automatizzata<br />
che dir si voglia, sono chiari: aumentare<br />
la sicurezza antintrusione, prevenire i pericoli<br />
dovuti ad eventuale incendio o di fughe<br />
di gas, migliorare il confort termico e il raffrescamento<br />
degli ambienti. <strong>La</strong> disponibilità di<br />
tecnologie, come si è visto, è notevole: la finestra<br />
intelligente, quindi, non è utopia ma realtà.<br />
Esistono comunque dei problemi: tra questi i<br />
costi superiori, l’affidabilità nel tempo dei vari<br />
componenti, la necessità di manutenzione e<br />
controlli e la mancanza di uno standard sui sistemi<br />
di controllo e gestione degli edifici.<br />
Per ovviare a questi problemi, e per creare un<br />
mercato ai serramenti automatizzati, è di primaria<br />
importanza definire degli standard per la predisposizione<br />
dei serramenti anche a un inserimento<br />
successivo dei sistemi di automazione.<br />
L’interazione più importante di un serramento<br />
evoluto avviene con l’aspetto termico e con la<br />
ventilazione degli ambienti, con l’oscuramento,<br />
con la sicurezza, con il rumore esterno. L’utilizzo<br />
di tecnologie interattive con l’utente finale porta<br />
inoltre il progettista alla consapevolezza che i<br />
serramenti in materiale plastico (per esempio il<br />
PVC) possono assumere un ruolo decisivo per<br />
le scelte funzionali. L’aspetto più innovativo che<br />
coinvolge il serramento in PVC è in effetti il PVC<br />
stesso. Questo è un materiale plastico che presenta<br />
tre prestazioni di fondamentale importanza:<br />
è isolante termico; è isolante elettrico; è “sordo”<br />
alla trasmissione delle vibrazioni.<br />
Quindi con una sola soluzione si può attuare ciò<br />
che dovrebbe essere ritrovato in più materiali differenti.<br />
Il serramento in PVC si presta a essere<br />
coinvolto molto facilmente nella progettazione<br />
di una finestra intelligente e rientrare a pieno diritto<br />
nel nuovo approccio dato dalla BIM (Building<br />
Information Modelling).<br />
I profili in PVC sono degli isolatori quasi perfetti.<br />
All’interno di essi possono correre cavi elettrici<br />
reali e virtuali collegando sensori e attuatori per<br />
le diverse esigenze della domotica di <strong>domani</strong>.<br />
50 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
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ANNO V - NUMERO 2 - MAGGIO / GIUGNO <strong>2016</strong><br />
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ANNOVII NUMERO3 GIUGNO/LUGLIO<strong>2016</strong><br />
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Pag. 04<br />
Pag. 26<br />
Pag. 30<br />
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❏ contrassegno 43,00 €<br />
Estero: ❏ spedizione ordinaria 58,50 €<br />
❏ spedizione prioritaria Europa 65,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 92,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />
Italia: ❏ spedizione ordinaria 61,00 €<br />
❏ contrassegno 65,00 €<br />
Estero: ❏ spedizione ordinaria 89,50 €<br />
❏ spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 125,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />
Italia: ❏ spedizione ordinaria 61,00 €<br />
❏ contrassegno 65,00 €<br />
Estero: ❏ spedizione ordinaria 89,50 €<br />
❏ spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 125,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />
Indirizzo a cui vanno effettuate le spedizioni:<br />
Nome ..............................................................................................<br />
Cognome ........................................................................................<br />
Ditta/ente ........................................................................................<br />
Via ...................................................................................................<br />
Città ...............................................................................................<br />
Prov .................Cap ..........................Naz .......................................<br />
Tel....................................................................................................<br />
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materiali<br />
Per evitare la formazione di condensa<br />
è indispensabile che la coibentazione<br />
delle condutture degli impianti di<br />
refrigerazione e di condizionamento<br />
sia appropriata (foto Cefep).<br />
Isolanti tecnici per<br />
la protezione dall’umidità<br />
Eliminare la condensa<br />
nei componenti degli impianti<br />
di refrigerazione<br />
e condizionamento utilizzando<br />
schiume elastomeriche flessibili.<br />
Le soluzioni proposte da Cefep,<br />
l’associazione che aggrega<br />
i principali produttori europei<br />
di materiali isolanti FEF e PEF.<br />
Superfici asciutte e sistemi protetti: per<br />
impedire la formazione di fenomeni<br />
di condensa nei componenti degli<br />
impianti di refrigerazione e condizionamento<br />
è di fondamentale importanza prevedere una<br />
loro adeguata coibentazione. Sottovalutare<br />
la problematica determina rischi quali pareti<br />
inumidite, merci deteriorate e avarie impiantistiche<br />
che richiedono interventi di riparazione.<br />
Per scegliere il materiale isolante più idoneo<br />
è tuttavia necessario prestare la massima<br />
attenzione ad alcuni aspetti tra i quali la scelta<br />
dello spessore e la valutazione della sua<br />
emissività verso l‘esterno. Ralf Springub,<br />
membro del consiglio di amministrazione di<br />
Cefep – che ha sede a Celle, in Germania –<br />
spiega in questi termini la problematica: “Oltre<br />
all’umidità dell’aria, alla temperatura dell’ambiente<br />
e del fluido contenuto nell’impianto,<br />
anche le caratteristiche specifiche dell’isolante<br />
prescelto svolgono un ruolo fondamentale;<br />
l’utilizzo di materiali isolanti a celle chiuse<br />
piuttosto che a celle aperte, rappresenta un<br />
vantaggio indiscutibile”.<br />
L’isolamento termico degli impianti tecnologici<br />
è molto efficace quando è correttamente installato.<br />
Oltre a minimizzare le perdite di energia,<br />
il suo impiego negli impianti di refrigerazione<br />
ha uno scopo aggiuntivo: impedire la<br />
formazione di condensa che compare, generalmente,<br />
quando la temperatura del fluido<br />
nelle tubazioni è inferiore a quella dell’ambiente<br />
che lo circonda.<br />
In questa circostanza, l’aria a contatto della<br />
tubazione fredda raggiunge la propria temperatura<br />
di rugiada e, nel caso in cui la sua<br />
temperatura continuasse a diminuire, l’acqua<br />
in eccesso presente nella sua molecola tenderebbe<br />
a depositarsi sulle superfici sotto<br />
forma di umidità (condensa). Il fenomeno induce<br />
non solo corrosioni e comparsa di muffe<br />
ma può pregiudicare anche l’efficienza dell’isolamento<br />
termico. <strong>La</strong> condensa costituisce<br />
un pericolo per le condutture funzionanti a<br />
temperature inferiori a quelle del punto di congelamento.<br />
Qui la condensa, congelando a<br />
contatto con le superfici, obbliga l’impianto<br />
a regimi di funzionamento molto onerosi dal<br />
punto di vista energetico. Per prevenire perdite<br />
di energia e impedire il danneggiamento<br />
degli impianti occorre dunque evitare che la<br />
temperatura sulla superficie del materiale isolante<br />
scenda sotto quella del punto di rugiada<br />
dell’aria ambiente.<br />
Superfici nere, miglior controllo<br />
delle temperature<br />
“Le caratteristiche del materiale isolante sono<br />
importanti per stabilirne l’idoneità all’impiego<br />
negli impianti di refrigerazione e condiziona-<br />
52 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
mento”, come illustra Ralf Springub. <strong>La</strong> temperatura<br />
superficiale del materiale deve essere<br />
mantenuta a un livello tale da garantire<br />
che il punto di rugiada dell’aria resti all’esterno<br />
della coibentazione. L’emissività e la conduttività<br />
termica specifica del materiale isolante<br />
svolgono in questo caso un ruolo<br />
determinante. Mentre il coefficiente di assorbimento<br />
indica la capacità del materiale di<br />
assorbire le onde elettromagnetiche dall’ambiente,<br />
il valore correlato dell’emissività descrive<br />
la capacità di un materiale di emettere<br />
energia attraverso l’irraggiamento termico.<br />
Grazie al proprio elevato valore di emissività,<br />
le superfici nere non riflettenti<br />
sono tra le più adatte per garantire<br />
il corretto controllo delle temperature<br />
superficiali.<br />
Il vapore acqueo non viene diffuso<br />
all’interno dei componenti<br />
impiantistici.<br />
<strong>La</strong> funzione principale dell’isolamento<br />
è quella di evitare il propagarsi<br />
dell’umidità. Il parametro<br />
µ definisce la resistenza alla diffusione<br />
del vapore acqueo del<br />
materiale isolante, indicando<br />
contemporaneamente il livello di<br />
protezione dall’umidità cui è soggetta<br />
la superficie esterna della<br />
tubazione: maggiore è la resistenza,<br />
più elevata è la protezione.<br />
Da questo punto di vista i<br />
materiali isolanti a celle chiuse<br />
risultano avvantaggiati possedendo<br />
una “barriera al vapore”<br />
integrata. Nel caso specifico delle schiume<br />
elastomeriche flessibili lo spessore della barriera<br />
vapore è corrispondente a quello del<br />
materiale isolante tanto che nemmeno una<br />
scalfittura superficiale ne può pregiudicare<br />
le prestazioni.<br />
Nei materiali a celle aperte invece la barriera<br />
al vapore si riduce allo spessore del rivestimento<br />
esterno che deve impedire il passagmateriali<br />
gio del vapore acqueo. Come afferma Ralf<br />
Springub, “gli isolanti tecnici a base di schiume<br />
elastomeriche flessibili non sono solo in<br />
grado di evitare l’umidità sulle superfici ma,<br />
grazie alla propria struttura a celle chiuse,<br />
sono completamente impermeabili: fattore<br />
che stabilizza in modo costante e duraturo le<br />
prestazioni del materiale”.<br />
Flessibilità e versatilità<br />
Lo spessore dello strato di materiale isolante<br />
dipende dall’interazione tra due parametri:<br />
la resistenza alla diffusione del vapore e la<br />
conduttività termica. Ottimizzare i due parametri<br />
significa utilizzare spessori più sottili e<br />
distanze tra le tubazioni coibentate tali da ridurre<br />
il rischio di una limitata circolazione<br />
dell’aria, fenomeno che potrebbe influire in<br />
modo negativo sulle temperature superficiali<br />
dei materiali isolanti e favorire la formazione<br />
di condense. Per evitare poi la formazione di<br />
ponti termici va prevista anche la coibenta-<br />
zione di valvole, flange e staffe. I materiali<br />
isolanti a base di FEF sono particolarmente<br />
efficaci rispetto ai rivestimenti convenzionali<br />
e/o altri materiali in quanto non richiedono ulteriori<br />
barriere protettive. Grazie alla propria<br />
flessibilità sono facilmente adattabili e possono<br />
essere tagliati senza l’utilizzo di utensili<br />
Le schiume elastomeriche flessibili<br />
(FEF) opache e nere fanno sì che la<br />
loro temperatura superficiale possa<br />
mantenersi al di sopra di quella<br />
ambientale, sfavorendo la comparsa<br />
di fenomeni di formazione della<br />
condensa (foto Cefep).<br />
specifici. Le caratteristiche dei componenti<br />
delle schiume elastomeriche permettono incollaggi<br />
a regola d’arte, totalmente impermeabili<br />
e in grado di garantire la protezione<br />
integrale del sistema.<br />
Maggiori informazioni sui prodotti e sui loro<br />
vantaggi applicativi possono essere consultati<br />
da progettisti e utenti attraverso il sito dell'associazione<br />
www.cefep.it.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 53
materiali<br />
Soluzioni innovative a base di polietilene<br />
Stand up pouch<br />
È ben noto che le tendenze globali e le variazioni demografiche<br />
spingono i clienti a richiedere tecnologie plastiche innovative.<br />
<strong>La</strong> crescita della popolazione mondiale, l’espansione della<br />
classe media e dell’urbanizzazione sono alcuni dei fattori di<br />
mercato che alimentano la crescita dell’industria delle materie<br />
plastiche. In occasione della K <strong>2016</strong>, The Dow Chemical<br />
Company (NYSE: Dow) ha presentato, attraverso la divisione<br />
Performance Plastics, soluzioni innovative su scala mondiale,<br />
sostenute da progetti di investimenti in grado di soddisfare la<br />
domanda.<br />
Dow ha effettuato investimenti significativi nel creare nuove<br />
strutture per far fronte alla crescente domanda globale di polietilene<br />
e altri materiali specialty. Tra questi rientra la joint<br />
venture Sadara in Arabia Saudita volta a sostenere le regioni<br />
in rapida crescita in Europa Orientale, Turchia, Medio Oriente,<br />
Africa e Asia Pacifico, oltre ai nuovi progetti lungo la Costa<br />
statunitense del Golfo per supportare la crescita nelle<br />
Americhe.<br />
“Siamo impegnati a favorire la crescita dei nostri clienti attraverso una<br />
maggiore offerta di prodotti di polietilene e soluzioni innovative di scala<br />
mondiale”, afferma Diego Donoso, Business President, Dow & Specialty<br />
Plastics. “Sadara e i nostri progetti lungo la Costa statunitense del Golfo<br />
rafforzeranno la presenza globale Dow, consentendo di avvicinarci ai clienti<br />
mediante l’offerta di materie prime ad alte prestazioni che sostengono l’innovazione<br />
e la crescita”. Inoltre, ciò che consente a Dow di sostenere la<br />
crescita dei clienti su scala globale e locale sono principalmente i sette<br />
Pack Studios, strategicamente localizzati in diverse parti del mondo: Brasile,<br />
Italia, Cina, Singapore, Svizzera e Stati Uniti. <strong>La</strong> rete globale dei Pack<br />
Studios, costituita da esperti, attrezzature e capacità di collaudo per il<br />
settore del packaging, accelera lo sviluppo congiunto di soluzioni innovative<br />
e sostenibili per il mercato degli imballaggi.<br />
Per penetrare nel mercato delle bevande in Africa Occidentale, Dow e<br />
Finepack Industries in Ghana collaborano allo sviluppo di una pellicola sostenibile,<br />
la prima nel suo genere in questa regione: un<br />
film retraibile per assemblaggio da 55 micron, un’eccezione<br />
in un mercato dominato da pellicole da 80 micron.<br />
In Brasile, Dow e Adecol, un dinamico produttore di<br />
adesivi, hanno collaborato alla strategia di Adecol per<br />
espandere il proprio campo di applicazione. Adecol necessitava<br />
di un adesivo termofusibile (HMA, Hot Melt<br />
Adhesive) di alta qualità, che consentisse di offrire una<br />
soluzione differenziata ai propri clienti. <strong>La</strong> combinazione<br />
fra le competenze in materia di scienza dei materiali Dow<br />
e la conoscenza del mercato di Adecol ha permesso a<br />
quest’ultima di introdurre con successo Performelt, una<br />
nuova soluzione HMA personalizzata, pensata per un’ampia<br />
gamma di applicazioni nel packaging.<br />
Per i clienti che cercano un tocco estremamente morbido<br />
e un’esperienza sensoriale, PoucHug di Dow<br />
offre ai produttori di packaging una nuova soluzione innovativa<br />
allo scopo di migliorare la presenza sul mercato,<br />
la funzionalità e l’efficienza di conversione, oltre all’opportunità di fornire<br />
un’intera struttura a base di poliolefine per soddisfare la crescente tendenza<br />
verso un’estetica di alto livello, più autentica e naturale.<br />
In risposta alle necessità di migliorare efficienza di conversione, efficienza<br />
del packaging e sostenibilità, le nuove resine Agility Dow sono state sviluppate<br />
per far fronte agli attuali limiti di prestazione del packaging. <strong>La</strong><br />
nuova linea per il mercato dei rivestimenti per estrusione (EC, Extrusion<br />
Coating) consente di ottenere migliori prestazioni in termini di produzione,<br />
meccanica, ottica e flessibilità, espandendo l’attuale famiglia delle resine<br />
Agility per creare rivestimenti più veloci e leggeri.<br />
<strong>La</strong> presenza globale degli asset Dow, le competenze di scala mondiale,<br />
le pluripremiate soluzioni innovative e la collaborazione con i partner consentono<br />
alla società di continuare a fornire soluzioni innovative che rispondano<br />
alle sfide globali e di generare opportunità trainanti per la crescita<br />
mondiale nell’industria delle materie plastiche.<br />
Contenitore per la conservazione di pastiglie di cloro<br />
Produttore di contenitori in <strong>plastica</strong> per il settore industriale, Isi Plast propone sul mercato il<br />
Mu5700m4/Onu, il contenitore con una capacità raso bordo da 5,8 l, ideale per il confezionamento<br />
e la conservazione delle pastiglie di cloro. Quest’ultimo rappresenta il principale prodotto chimico<br />
da utilizzare per una corretta manutenzione e disinfezione delle piscine (pubbliche o private che<br />
siano). Diventa quindi di fondamentale importanza conservare le pastiglie di cloro all’interno di<br />
contenitori atti a garantire la qualità del prodotto stesso.<br />
Il contenitore Mu5700m4/Onu, realizzato con materiale plastico di prima scelta (PP), risponde<br />
a pieno alle diverse normative indispensabili per ottenere la conformità al trasporto di merci<br />
pericolose solide. È un contenitore robusto (fascia superiore), sicuro (sigillo che garantisce l’inviolabilità<br />
del prodotto alla prima apertura, pratico e maneggevole (manico basculante in <strong>plastica</strong>).<br />
Il design troncoconico consente di impilare i contenitori per esposizione a scaffale e una ottimizzazione<br />
degli spazi a magazzino.<br />
Mu5700m4/Onu è personalizzabile tramite l’applicazione di etichette IML che riproducono<br />
grafiche con immagini ad alta risoluzione.<br />
54 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
materiali<br />
Costruire con murature portanti: l’uso dell’EPS per edifici sicuri<br />
Le lastre in EPS, come ogni altro isolante<br />
termico, assolvono alla funzione di ridurre<br />
le dispersioni termiche della struttura senza<br />
interagire con la funzione portante della stessa.<br />
Servono a proteggere gli ambienti dal<br />
freddo e dal caldo e possono essere posate<br />
all’interno, in intercapedine o all’esterno del<br />
muro (cappotto), ma anche per isolare tetti<br />
e fondamenta. Vengono spesso impiegate<br />
in interventi di riqualificazione sull’esistente.<br />
Il polistirene, isolante termico e acustico,<br />
viene impiegato anche per realizzare “casseri<br />
isolanti a rimanere” e ottenere così edifici<br />
antisismici con una struttura a muri portanti<br />
e solai in calcestruzzo armato isolati.<br />
Rimanendo in opera il cassero in EPS garantisce<br />
un elevato e continuo isolamento<br />
termico della struttura, mentre la gettata solidale<br />
di calcestruzzo offre elevate prestazioni<br />
di resistenza meccanica. <strong>La</strong> costruzione di<br />
edifici realizzata con questa tecnica permette<br />
di ottenere tre vantaggi primari: creare un<br />
edificio sicuro e affidabile; realizzare l’opera<br />
in tempi brevi (4-6 mesi); fornire edifici a<br />
costi sostenibili e paritetici alle soluzioni non<br />
antisismiche.<br />
Questi sistemi nascono molti anni fa ed<br />
evolvono in modo significativo quando il<br />
processo edificatorio diventa “processo qualificato”,<br />
ovvero dal momento in cui viene<br />
utilizzato l’EPS sia per la funzione di cassero<br />
a perdere che di isolamento termico e acustico<br />
dell’edificio. Questa razionalizzazione<br />
e sinergia del cassero-isolante ha permesso<br />
di progettare e di realizzare sistemi innovativi<br />
definiti SAAD (sistemi ad armatura diffusa),<br />
costituiti da pareti verticali e solai che possono<br />
essere usati anche singolarmente per<br />
intervenire nella riqualificazione degli edifici<br />
parzialmente danneggiati.<br />
Sono migliorativi rispetto al sistema costruttivo<br />
tradizionale costituito da travi + pilastri,<br />
risultano più sicuri e sono stati impiegati<br />
con successo in diverse aree a forte<br />
sismicità in tutto il mondo.<br />
Compound di schermatura contro le interferenze elettromagnetiche<br />
Alla K <strong>2016</strong> di Düsseldorf, Ensinger<br />
ha presentato i nuovi compound<br />
Tecacomp Emi per all<strong>oggi</strong>amenti plastici<br />
con funzione di schermatura. Tramite<br />
l’aggiunta di cariche assorbenti, l’azienda<br />
è riuscita ad attenuare le risonanze<br />
e, quindi, a minimizzare in misura significativa<br />
i cali di schermatura.<br />
Le attuali tecnologie richiedono una<br />
quantità sempre maggiore di dispositivi<br />
elettronici in spazi ridotti, mentre le densità<br />
di potenza e le frequenze dei componenti<br />
elettrici vanno incrementandosi.<br />
Gli sviluppatori hanno quindi in carico<br />
la sfida di disegnare i nuovi componenti<br />
in una maniera tale che i diversi dispositivi<br />
elettronici non interferiscano tra<br />
di loro a causa delle onde elettromagnetiche.<br />
Negli all<strong>oggi</strong>amenti metallici o rivestiti<br />
con metallo, e in maniera simile<br />
nel caso dei materiali plastici conduttivi,<br />
esiste il rischio che si generino riflessioni<br />
multiple (risonanze ambientali) soprattutto<br />
alle frequenze più alte. Tutto questo<br />
determina una diminuzione dell’efficacia<br />
di schermatura a frequenze diverse, e<br />
può portare a malfunzionamenti o mettere<br />
a repentaglio la sicurezza.<br />
I compound Tecacomp Emi eliminano<br />
questi cali di efficacia nella schermatura,<br />
un risultato che Ensinger ha ottenuto<br />
utilizzando nel materiale plastico additivi<br />
assorbenti che evitano le riflessioni non<br />
volute delle onde elettromagnetiche.<br />
Prima della messa in opera, tutti i dispositivi<br />
elettrici ed elettronici devono<br />
essere testati per la compatibilità elettromagnetica<br />
(EMC) ai fini dell’ottenimento<br />
del marchio CE. I nuovi compound<br />
Ensinger rendono più semplice<br />
il superamento del test CE, grazie a una<br />
maggiore sicurezza operativa anche alle<br />
frequenze più alte.<br />
Con Tecacomp Emi, Ensinger fornisce<br />
un nuovo materiale destinato alle tecnologie<br />
di all<strong>oggi</strong>amento che presenta<br />
dei vantaggi aggiuntivi rispetto ai classici<br />
all<strong>oggi</strong>amenti metallici o in <strong>plastica</strong> rivestita<br />
in metallo. I nuovi compound,<br />
intrinsecamente conduttivi, possono essere<br />
direttamente stampati a iniezione,<br />
con una libertà assoluta di design che<br />
consente la realizzazione di forme strutturali<br />
complesse.<br />
Inoltre la funzione di schermatura è<br />
presente già dopo lo stampaggio a iniezione,<br />
senza necessità di ulteriori lavorazioni<br />
per applicare eventuali strati aggiuntivi.<br />
Inoltre, non sono necessari altri<br />
post-trattamenti come sbavatura o applicazioni<br />
di inserti. Infine, lo stampaggio<br />
a iniezione consente produzioni economiche<br />
su larga scala.<br />
I compound Tecacomp Emi offrono<br />
proprietà affidabili di schermatura indipendentemente<br />
da possibili fluttuazioni<br />
di spessore e, inoltre, l’effetto non viene<br />
compromesso da graffi o scheggiature.<br />
<strong>La</strong> protezione dalle scariche elettrostatiche<br />
(ESD) è fornita intrinsecamente<br />
dal materiale e non solo da una superficie<br />
rivestita di metallo.<br />
Rispetto agli all<strong>oggi</strong>amenti metallici,<br />
inoltre, l’utilizzo di questi compound<br />
consente anche ottimizzazioni di peso<br />
significative.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 55
ANNO V - NUMERO 4 - NOVEMBRE/DICEMBRE <strong>2016</strong><br />
K <strong>2016</strong><br />
Aumentano i visitatori<br />
dai paesi oltreoceano<br />
AXTROLAB<br />
L’affermazione di un modello<br />
di distribuzione<br />
AUTOMAZIONE<br />
Un successo costruito<br />
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inserzionisti<br />
la<br />
plastic a<br />
OGGI<br />
e<br />
DOMANI<br />
ANNO V NUMERO 4<br />
NOVEMBRE/DICEMBRE <strong>2016</strong><br />
la<br />
plastic a<br />
OGGI<br />
e<br />
DOMANI<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: Francesco Goi (f.goi@interprogettied.com)<br />
REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com)<br />
<strong>La</strong>ura Grimoldi (l.grimoldi@interprogettied.com)<br />
GRAFICA: Studio Grafico Page di De Rosa Vincenzo - www.studiograficopage.it<br />
In questo numero<br />
abbiamo parlato di...<br />
(in nero sono indicate le inserzioni<br />
pubblicitarie)<br />
ALFATHERM........................................................26<br />
ANIE AUTOMAZIONE ...........................................44<br />
ARBURG .............................................................28<br />
ARCOPLEX TRADING........BATTENTE DI I COP., 10<br />
B&R..............................................................38, 44<br />
BANDERA ...........................................................32<br />
BAUMER.............................................................41<br />
BAUSANO & FIGLI .............................................13<br />
BIO-ON...............................................................18<br />
BOSCH REXROTH................................................44<br />
CAMOZZI ............................................................44<br />
CEFEP ................................................................52<br />
COLOR TECH........................................................7<br />
DOW...................................................................54<br />
E.ON CONNECTING ENERGIES.............................26<br />
EIOM....................................................................8<br />
ENSINGER ..........................................................55<br />
GIMATIC.........................................................1, 34<br />
IMG ...........................................................2A COP.<br />
INNO.PRO.WIRE ..................................................20<br />
INTERPROGETTI EDITORI..............3A COP., 12, 51<br />
IPM ....................................................................30<br />
ISI PLAST............................................................54<br />
K <strong>2016</strong> ...............................................................14<br />
KONICA MINOLTA ........................................25, 43<br />
LEISTER.......................................................19, 37<br />
MACCHI...............................................33, 4A COP.<br />
MARCHESINI GROUP...........................................22<br />
MECSPE .............................................................24<br />
MESSE FRANKFURT............................................44<br />
MONTENEGRO ...................................................21<br />
MORETTO..............................................1A COP., 4<br />
OFFICINE MACCAFERRI.......................................20<br />
OMRON ..............................................................44<br />
PILZ ITALIA .........................................................44<br />
PLASTICS EUROPE..............................................22<br />
PVC FORUM........................................................48<br />
PWC ...................................................................44<br />
RADICIGROUP.....................................................20<br />
ROCKWELL AUTOMATION .............................21, 44<br />
SAMP .................................................................20<br />
SEW EURODRIVE ................................................44<br />
SICK ...................................................................42<br />
SIEMENS ............................................................44<br />
SPS IPC DRIVES ITALIA .......................................44<br />
UCIMA ................................................................19<br />
WINTAL MACHINES...........................................17<br />
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