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La plastica oggi e domani Novembre e Dicembre 2016

La Plastica Oggi e Domani rivista dedicata al settore materie plastiche che fornisce, un’informazione esaustiva sulle nuove tecnologie, i materiali e le applicazioni.

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ANNO V - NUMERO 4 - NOVEMBRE/DICEMBRE <strong>2016</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

K <strong>2016</strong><br />

Aumentano i visitatori<br />

dai paesi oltreoceano<br />

AXTROLAB<br />

L’affermazione di un modello<br />

di distribuzione<br />

AUTOMAZIONE<br />

Un successo costruito<br />

con le proprie mani<br />

la<br />

plastic a<br />

OGGI<br />

e<br />

DOMANI


TUTTO IN<br />

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ANNO V - NUMERO 4 - NOVEMBRE/DICEMBRE <strong>2016</strong><br />

K <strong>2016</strong><br />

Aumentano i visitatori<br />

dai paesi oltreoceano<br />

AXTROLAB<br />

L’affermazione di un modello<br />

di distribuzione<br />

AUTOMAZIONE<br />

Un successo costruito<br />

con le proprie mani<br />

www.interprogettied.com<br />

sommario<br />

la plastic a<br />

OGGI<br />

e<br />

DOMANI<br />

la<br />

plastic a<br />

OGGI<br />

e<br />

DOMANI<br />

4<br />

Storia di copertina<br />

14<br />

Attualità<br />

28<br />

Stampaggio a iniezione<br />

L’eccellenza del servizio<br />

quale risposta indispensabile<br />

per una domanda in costante<br />

evoluzione<br />

K <strong>2016</strong>: aumentano<br />

le visite da paesi<br />

oltreoceano<br />

Presse elettriche entry-level<br />

per componenti di qualità<br />

9<br />

Editoriale<br />

I risultati della K confermano<br />

un settore in salute<br />

10<br />

Axtrolab<br />

L’affermazione di un modello<br />

di distribuzione<br />

18<br />

Attualità<br />

24<br />

Appuntamenti<br />

26<br />

Energia<br />

30<br />

Estrusione<br />

Bicchieratrici automatiche<br />

ad alta capacità produttiva<br />

<strong>La</strong> trigenerazione nella<br />

produzione di film plastici<br />

2 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


sommario<br />

32<br />

Estrusione<br />

34<br />

Automazione<br />

Un successo costruito<br />

con le proprie mani<br />

ANNO V – N. 4 NOVEMBRE/DICEMBRE <strong>2016</strong><br />

42<br />

Automazione/Strumentazione<br />

44<br />

Automazione<br />

Industry 4.0: una rivoluzione<br />

anche per modelli di business<br />

e professioni<br />

52<br />

Materiali<br />

Isolanti tecnici per la<br />

protezione dall’umidità<br />

37<br />

Saldatura<br />

38<br />

Automazione<br />

Il controllo di processo<br />

nella fabbrica intelligente<br />

48<br />

Materiali<br />

Serramenti in PVC per finestre<br />

“intelligenti”<br />

54<br />

Materiali<br />

56<br />

Elenco inserzionisti<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 3


storia<br />

di copertina<br />

L’eccellenza del servizio quale<br />

risposta indispensabile per una<br />

domanda in costante evoluzione<br />

Renato Moretto, presidente<br />

dell’omonima società,<br />

si sofferma sulla nuova<br />

realtà del mercato e sulle<br />

priorità che deve rispettare<br />

un fornitore di sistemi<br />

completi di automazione.<br />

di Francesco Goi<br />

Industry 4.0: una formula molto utilizzata,<br />

troppo in qualche caso, per rappresentare<br />

la crescita del ruolo dell’elettronica nel settore<br />

manifatturiero.<br />

Nell’intervista a uno dei costruttori di riferimento<br />

nel campo delle apparecchiature per la lavorazione<br />

delle materie plastiche sviluppiamo<br />

questo tema e le altre priorità emerse anche in<br />

occasione della recente K di Düsseldorf.<br />

L'esclusivo<br />

Moisture Meter<br />

Moretto<br />

per il controllo<br />

dell'umidità<br />

del granulo<br />

plastico in-line,<br />

on-line<br />

e real-time<br />

POD - Sig. Moretto, la Sua azienda ha sempre<br />

puntato sull’innovazione delle tecnologie. Ora<br />

però sembra riduttivo parlare di sviluppo di macchine<br />

e attrezzature: come si sono evolute le<br />

vostre strategie in funzione delle esigenze attuali<br />

del mercato?<br />

In effetti, in questi ultimi anni la trasformazione<br />

è stata profonda. È cambiato il mondo e, di conseguenza,<br />

anche l’approccio al business, in<br />

funzione delle mutate necessità del mercato.<br />

Da parte nostra siamo impegnati a uniformarci<br />

ai nuovi parametri. Con il terzo millennio, l’avvento<br />

di Internet ha accelerato notevolmente i<br />

cicli. A risentirne è stata soprattutto la produzione,<br />

sempre più spesso soggetta a modifiche<br />

anche subito dopo i costanti investimenti sostenuti<br />

per la sua programmazione. All’inizio degli<br />

anni Ottanta conobbi uno statunitense, autore<br />

di un importante testo di economia, che mi anticipò<br />

l’avvento dei nuovi cicli, talvolta di durata<br />

non superiore a tre mesi. In effetti, è stato così.<br />

Attualmente occorre non sovradimensionare le<br />

aziende, accrescendo i costi, ed essere particolarmente<br />

elastici per rispondere al continuo<br />

cambiamento delle necessità del mercato.<br />

Con Internet, in particolare, è stato possibile accelerare<br />

il processo. <strong>La</strong> produzione richiede<br />

tradizione, continuità, costanza: accelerando,<br />

questi meccanismi vengono forzati e, in parte,<br />

si rigenera l’apparato.<br />

In altre parole, occorre essere veloci, elastici e<br />

competitivi, altrimenti si è fuori.<br />

I mercati emergenti crescono velocemente ma,<br />

prima di tutto, occorre confrontarsi con la “filiera<br />

corta”. Si sono sviluppate diverse mega-industrie,<br />

in grado di investire contemporaneamente<br />

in diversi Paesi, generando siti produttivi e ser-


storia<br />

di copertina<br />

Renato Moretto, presidente<br />

di Moretto SpA<br />

vizi molto vicini al cliente finale. Quest’ultimo è<br />

molto esigente e pretende che la catena dei<br />

fornitori sia molto corta: funziona così nei maggiori<br />

settori industriali, partendo dall’automotive.<br />

<strong>La</strong> Fiat 500, che mio padre mi acquistò nel<br />

1968, l’ho aspettata sei mesi; <strong>oggi</strong> un’auto di<br />

grossa cilindrata viene consegnata in un mese,<br />

pur essendo molto più complessa e avendo un<br />

numero di componenti cinque volte superiore<br />

a quello della mia prima automobile.<br />

POD - Un’azienda come Moretto, partita con<br />

una struttura familiare, ma presente in tutto il<br />

mondo con filiali e un’organizzazione commerciale<br />

articolata, rappresenta il modello più adatto<br />

per gestire questo cambiamento?<br />

Non credo che ci sia un modello che funzioni<br />

più di un altro. Occorre essere molto vicini ai<br />

clienti e in grado di garantire servizi, che <strong>oggi</strong><br />

prevalgono sul prodotto. Se analizziamo l’impegno<br />

sostenuto per completare una vendita<br />

o una fornitura, ritengo che siano molto superiori<br />

gli sforzi compiuti per assicurare un servizio efficace<br />

rispetto a quelli richiesti per la realizzazione<br />

del prodotto. <strong>La</strong> tendenza è questa: filiera<br />

corta ed esasperazione dei servizi, per raggiungere<br />

l’eccellenza.<br />

POD - <strong>La</strong> certezza che l’impiego delle materie<br />

plastiche è destinato ancora ad aumentare rappresenta<br />

un incentivo a perseguire la crescita<br />

con tutte le forze?<br />

<strong>La</strong> tecnologia delle materie plastiche consente<br />

la produzione di un manufatto in un’unica fase,<br />

cosa impossibile con ogni altro materiale.<br />

Nell’era del metallo era necessario estrarre il<br />

minerale, fonderlo per fare i pani, rifonderlo per<br />

costruire il pezzo, lavorarlo e trattarlo in superficie.<br />

Nel nostro settore viene caricato il granulo<br />

nella macchina ed esce il pezzo finito in una<br />

sola fase. Anche questo è in linea con il concetto<br />

della filiera corta: niente magazzino, la<br />

macchina viene accesa solo quando serve, i<br />

costi di produzione ridotti al minimo.<br />

Inoltre, giorno dopo giorno, vengono messi a<br />

punto nuovi materiali, con caratteristiche sempre<br />

più performanti. Alcuni polimeri <strong>oggi</strong> resistono<br />

alla temperatura fino a 600°C, quasi<br />

come i metalli. E non abbiamo ancora raggiunto<br />

il massimo. Anzi, abbiamo solo scoperto la<br />

punta dell’iceberg; senza esagerare, si può affermare<br />

che le materie plastiche stanno vivendo<br />

la fase iniziale del loro sviluppo. Quindi, c’è<br />

motivo per ben sperare.<br />

POD - Ogni tre anni alla K di Düsseldorf viene<br />

proposto il meglio dello sviluppo tecnologico.<br />

Quali impressioni ha riportato partecipando all’edizione<br />

di quest’anno?<br />

In Europa la K rappresenta certamente la fiera<br />

di riferimento e costituisce una vetrina che mette<br />

in luce la potenzialità dell’industria del settore.<br />

Quest’anno si è avuta soprattutto la percezione<br />

dell’integrazione dell’elettronica e in particolare<br />

di Internet, con l’industria manifatturiera.<br />

Questo argomento prevaricante ha messo in<br />

secondo piano la presentazione delle novità<br />

più significative, che non sono state molte.<br />

È questo il risultato di Industry 4.0, un nuovo<br />

punto di partenza, che qualcuno ha definito la<br />

quarta rivoluzione industriale. L’integrazione del<br />

digitale nell’industria manifatturiera produce<br />

un’unica catena produttiva, sempre legata alla<br />

filiera corta.<br />

Occorre distinguere l’industria che realizza<br />

prodotti di consumo da quella che si dedica<br />

all’automazione, all’engineering, quella in cui<br />

noi operiamo.<br />

Molte grandi aziende devono riempire un business<br />

plan, ma non sempre hanno le idee ben<br />

definite su quello che vogliono comprare. Si richiedono,<br />

pertanto, competenze esterne, per<br />

la corretta gestione dei servizi di automazione.<br />

Noi fornitori dobbiamo essere in grado di proporre<br />

un pacchetto completo. È questa la complessità<br />

e la sfida del nostro lavoro: la capacità di inter-<br />

L’headquarter a Massanzago (PD)<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 5


storia<br />

di copertina<br />

strare capacità ed efficienza più di quanto sia<br />

pensabile, per le tracce negative lasciate da<br />

qualcuno. È giusto cogliere le opportunità, ma<br />

questo non significa essere opportunisti.<br />

Il cosiddetto Sistema Italia, con i relativi comportamenti<br />

non proprio trasparenti, tuttora può<br />

penalizzare anche le strutture più consolidate.<br />

Constatiamo, peraltro, una continua crescita<br />

dell’apprezzamento per il nostro lavoro, l’obiettivo<br />

che maggiormente perseguiamo.<br />

Ma non siamo ancora arrivati: per me è fondamentale<br />

sapere di aver fatto qualcosa di<br />

utile, che è stato apprezzato. Si lavora per vincere,<br />

ossia per soddisfare pienamente le<br />

aspettative del cliente.<br />

POD - Le scelte del cliente della fascia più alta<br />

sono tuttora condizionate dalla nazionalità del<br />

costruttore?<br />

Essere italiani non è ancora un vantaggio:<br />

sono convinto che una Moretto tedesca potrebbe<br />

sostenere un prezzo maggiore del 10-<br />

15%. Ma questo non ci condiziona: come ho<br />

già osservato in altre occasioni, non vogliamo<br />

diventare i più grandi, ma soprattutto i più<br />

bravi. Mi sta bene che il cliente che si rivolge<br />

a noi abbia le aspettative più alte: non è un<br />

problema, anzi è uno stimolo accettare questa<br />

sfida. E lavoreremo per questo. Sono importanti<br />

il fatturato e la marginalità, ma il mio<br />

Reparto produttivo<br />

pretare correttamente il bisogno del cliente.<br />

I singoli prodotti rappresentano i componenti<br />

di questa nuova realtà e la loro eccellenza è<br />

fondamentale per soddisfare le aspettative del<br />

cliente su tutta la sua filiera produttiva. Noi rappresentiamo<br />

l’engineering che serve la società<br />

specializzata.<br />

POD - Quindi, l’espressione “partner dei clienti”,<br />

usata anche troppo, in questo caso è corretta…<br />

È corretta perché il cliente sa quale deve essere<br />

il suo risultato finale, ma si affida a terzi<br />

per conseguirlo.<br />

Questa nuova realtà cambia il modo di fare<br />

marketing, di realizzare le vendite e richiede<br />

risorse umane fresche, preparate e disposte<br />

ad affrontare con entusiasmo un compito diverso<br />

rispetto a quello tradizionale.<br />

POD - Un imprenditore come Lei, che è stato<br />

leader anche alcuni decenni fa con un approccio<br />

più tradizionale, non è in parte spaventato<br />

da questo cambiamento radicale?<br />

Se è consapevole di quello che sta accadendo,<br />

si spaventa; qualcuno, invece, si lancia allo sbaraglio<br />

perché gli sembra doveroso “partecipare”<br />

a questo trend, senza tuttavia disporre delle capacità<br />

sufficienti per sostenerlo. Questo finisce<br />

per penalizzare anche chi affronta le cose seriamente:<br />

quante volte abbiamo dovuto dimoobiettivo<br />

è quello che ho espresso poco fa:<br />

essere i primi!<br />

POD - In presenza della situazione attuale, è<br />

più difficile sviluppare strategie per il medio<br />

termine?<br />

Assolutamente sì. Occorre avere la capacità<br />

di andare avanti e di interpretare i bisogni dei<br />

clienti, la cosa più difficile.<br />

Ancora più difficile è mantenere il contatto e soddisfare<br />

anche i clienti di fascia media: infatti, occorre<br />

saper decidere anche cosa non fare. È inevitabile<br />

tralasciare i progetti a breve e quelli che<br />

non hanno la possibilità di avere un ritorno che<br />

si trasformi in un vantaggio per l’azienda.<br />

POD - Per concludere, quali sono le priorità<br />

per l’anno che sta per iniziare?<br />

Il 2017 sarà un anno decisivo. L’attività sarà<br />

suddivisa tra la costruzione dei prodotti standard<br />

e quelli di engineering customizzati.<br />

Verranno praticamente raddoppiate le capacità<br />

produttive. Abbiamo recentemente acquisito<br />

un’area industriale, sempre nella provincia<br />

di Padova, in cui realizzeremo prodotti standard<br />

con sistemi evoluti.<br />

È stata anche triplicata l’area dello stabilimento<br />

situato in Polonia, a Częstochowa, che fornirà<br />

i componenti per i prodotti standard.<br />

Presso la Casa Madre di Massanzago, che<br />

verrà ampliata di 10.000 m 2 , svilupperemo l’attività<br />

di engineering.<br />

Questa netta suddivisione dell’attività rappresenta<br />

una scelta strategica, che era necessaria<br />

per darci una dimensione e una struttura adeguata<br />

per essere competitivi sui prodotti standard<br />

e rispettare le aspettative su quelli customizzati.<br />

Per lo sviluppo di questi progetti le<br />

risorse umane rivestono un ruolo determinante:<br />

specialmente nell’engineering la normalità non<br />

basta più, occorrono persone speciali.<br />

Saranno necessarie figure con elevata preparazione<br />

per sostenere questo progetto che vuole<br />

guardare al futuro con un po’ di orgoglio, ma soprattutto<br />

con la precisa volontà di leadership.


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editoriale<br />

I risultati della K confermano<br />

un settore in salute<br />

Le migliori attese sono state rispettate. <strong>La</strong> K ha<br />

confermato la ripresa del settore, ormai consolidata<br />

su gran parte dei principali mercati: i<br />

maggiori operatori del settore hanno manifestato soddisfazione<br />

per la presenza numerosa e qualificata ai<br />

loro stand; in particolare, si è registrata una partecipazione<br />

significativa anche da parte degli operatori<br />

extra-europei, nonostante da anni si organizzino fiere<br />

qualificate in tutti i principali mercati.<br />

Le innovazioni rispondenti alle esigenze più sentite<br />

del mercato, il risparmio energetico, i nuovi materiali<br />

sono stati i temi che hanno riscosso il maggiore interesse.<br />

Altissima la percentuale dei visitatori che hanno<br />

espresso giudizi molto positivi sulla riuscita della manifestazione.<br />

Come ha sottolineato anche il presidente di Assocomaplast<br />

Grassi, “i costruttori italiani presenti alla K<br />

hanno riscontrato una maggiore professionalità rispetto<br />

al passato da parte degli operatori incontrati in fiera e<br />

una loro concreta propensione agli investimenti”.<br />

Negli ultimi mesi del <strong>2016</strong> si è registrata una ripresa<br />

significativa dell’esportazione di macchine, attrezzature<br />

e stampi, tanto che i risultati finali dovrebbero<br />

avvicinarsi a quelli record del 2015.<br />

Le vendite in Europa raggiungono il 58%, in lieve<br />

calo rispetto all’anno precedente, a causa soprattutto<br />

della situazione critica della Russia: nei primi nove<br />

mesi dell’anno è risultato inferiore di circa 11 milioni<br />

di euro rispetto all’anno precedente.<br />

Nel continente americano si segnala un’importante<br />

crescita delle vendite in Messico e in Argentina, mentre<br />

si registra un arretramento negli Usa, in Canada e<br />

in Brasile.<br />

Positivi i risultati nel continente asiatico, sia nel Medio<br />

Oriente, sia in Estremo Oriente (+42% India, +9%<br />

Cina, +39% Corea del Sud, + 62% Vietnam).<br />

Nel continente africano il calo delle vendite nell’area<br />

del Mediterraneo è stato compensato da una forte<br />

crescita nella fascia sub-sahariana, e in particolare<br />

nel Sudafrica.<br />

Dunque anche il 2017 si presenta sotto buoni auspici:<br />

in assenza di fattori politici penalizzanti, il mercato<br />

internazionale delle materie plastiche dovrebbe poter<br />

contare su una situazione di stabilità e anche la migliore<br />

tecnologia italiana dovrebbe confermare la sua<br />

affermazione presso i mercati più qualificati.<br />

Francesco Goi<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 9


axtrolab<br />

L’affermazione di un modello<br />

di distribuzione<br />

Il modello del Gruppo Arcoplex, basato sull’approccio consulenziale<br />

al distributore, è stato apprezzato e applicato dai grandi produttori<br />

internazionali per sviluppare la loro presenza sui nuovi mercati.<br />

di Francesco Goi<br />

Giacomo Scanzi, amministratore<br />

delegato di Arcoplex Group<br />

Un altro anno positivo ha caratterizzato<br />

l’andamento del Gruppo Arcoplex<br />

che ha consolidato il rapporto con i<br />

fornitori e ottenuto un consenso sempre più<br />

condiviso da parte del mercato: ne parliamo<br />

con Giacomo Scanzi, amministratore delegato<br />

del Gruppo.<br />

POD - Sig. Scanzi, qual è il Suo giudizio sull’andamento<br />

del settore distribuzione nell’anno<br />

<strong>2016</strong> e quali le aspettative per il 2017?<br />

Malgrado un avvio sotto tono e una chiusura<br />

caratterizzata da una domanda più debole,<br />

l’impegno profuso da tutta la squadra Arcoplex<br />

ha prodotto risultati che consentono di giudicare<br />

l’anno molto soddisfacente.<br />

Per il 2017, che affrontiamo con ottimismo grazie<br />

ad una struttura e ad un ruolo sempre più<br />

consolidati, non si possono nascondere le incertezze<br />

legate all’influenza dell’evoluzione politica<br />

sull’economia: una parte del nostro risultato<br />

sarà legato a questi fattori che non è<br />

possibile governare.<br />

POD - Quali sono stati i momenti fondamentali<br />

vissuti nel <strong>2016</strong> dal Gruppo Arcoplex?<br />

10 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


axtrolab<br />

Lo stand di Arcoplex Group a Ecomondo<br />

Sicuramente occorre sottolineare le ottime performance<br />

ottenute con i produttori strategici<br />

nelle grandi commodities, nei polimeri tecnici<br />

e nei biopolimeri compostabili.<br />

Si è avuta, inoltre, una crescita costante delle<br />

nostre start-up, che ci dà grande soddisfazione<br />

e sarà alla base degli investimenti che svilupperemo<br />

in alcune nuove aree di mercato.<br />

Certamente la fornitura di un supporto tecnico<br />

efficiente si è confermata una scelta vincente:<br />

Axtrolab, proponendosi nelle diverse regioni<br />

italiane, ha confermato l’ottimo riscontro ottenuto<br />

negli anni precedenti, rivelandosi una scelta<br />

strategica vincente del Gruppo Arcoplex che<br />

ha fatto anche da portavoce delle partnership<br />

che il Gruppo ha realizzato.<br />

In altri termini, ha portato la voce del produttore<br />

a spiegare gli aspetti tecnici che fanno parte<br />

del DNA di Arcoplex, e questo è il passaggio<br />

fondamentale che abbiamo voluto trasmettere<br />

nel corso di questi anni.<br />

POD - Axtrolab è operativo dal 2012: quali novità<br />

sono previste nella seconda fase di sviluppo<br />

del progetto?<br />

Attraverso il nuovo sistema informativo installato<br />

per tutte le società del Gruppo, Axtrolab diventerà<br />

uno dei due fulcri del nostro CRM, la cui<br />

impostazione sarà certamente condizionata<br />

dal nostro approccio consulenziale al mercato<br />

che, sempre di più, si propone di conoscere<br />

“dal di dentro” le esigenze e le peculiarità del<br />

trasformatore. Axtrolab è, e sarà, il motore di<br />

un nuovo modo di fare la distribuzione delle<br />

materie plastiche.<br />

POD - Dopo gli anni della crisi, della post-crisi<br />

e della ripresa, il mercato italiano è più facilmente<br />

definibile?<br />

Certamente è più maturo e controllabile: certi<br />

fenomeni di scorrettezza commerciale rimangono,<br />

ma non sono più ricollegabili alla volontà<br />

dei produttori di vendere a qualsiasi costo. Le<br />

scorrettezze restano, ma nell’ambito di un territorio<br />

che dev’essere tenuto sotto controllo dagli<br />

organi competenti.<br />

Il mercato italiano è certamente più lineare rispetto<br />

a qualche anno fa, peraltro i passaggi “a ondate”dei<br />

broker, condizionano l’attività di chi è<br />

interessato a svolgere un certo tipo di funzione.<br />

POD - Arcoplex può contare su una serie di<br />

fornitori molto autorevoli: quali sono le maggiori<br />

soddisfazioni raggiunte, legate al positivo funzionamento<br />

di queste partnership?<br />

Ciò che maggiormente mi ha inorgoglito è il riconoscimento,<br />

da parte di grandi produttori internazionali,<br />

che il modello di Arcoplex è stato<br />

applicato per aprire nuovi mercati, in cui la distribuzione<br />

è partner dei produttori.<br />

Quello che abbiamo apprezzato, soprattutto<br />

negli ultimi mesi, è un forte desiderio da parte<br />

di alcuni produttori di ritornare maggiormente<br />

alle origini della relazione produttore-distributore<br />

in cui la condivisione degli obiettivi dev’essere<br />

di altissimo livello. In un recente passato, il produttore<br />

era soprattutto interessato al rispetto<br />

delle previsioni di vendita e al rispetto del budget.<br />

Oggi si è ritornati ad un’impostazione più<br />

industriale e meno finanziaria, una svolta che<br />

certamente ci trova d’accordo.<br />

POD - Nel novembre scorso avete partecipato<br />

un’altra volta alla fiera Ecomondo. Qual è il suo<br />

giudizio sulla riuscita della manifestazione?<br />

Nel nostro ambito, Ecomondo ha confermato<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 11


axtrolab<br />

un forte interesse per il biopolimero compostabile:<br />

al nostro stand sono convenuti visitatori<br />

veramente interessati.<br />

Per quanto riguarda l’intero settore del riciclo,<br />

ritengo si sia maggiormente affermata la consapevolezza<br />

secondo cui le tecnologie applicate<br />

in questo ambito non debbano rappresentare<br />

un mezzo per raggiungere risultati<br />

economici più brillanti, ma per migliorare la<br />

qualità della vita. Questo nonostante le nostre<br />

normative non siano così chiare da essere totalmente<br />

rispettate.<br />

POD - Ritiene che, sul mercato italiano, sarebbe<br />

utile organizzare una fiera specifica per i materiali<br />

plastici?<br />

Potrebbe essere utile sviluppare una formula<br />

innovativa, meno interessante realizzare un<br />

evento sulla falsariga di quelli attualmente esistenti,<br />

talvolta poco rispondenti alle reali esigenze<br />

dei trasformatori.<br />

<strong>La</strong>boratorio di Axtrolab<br />

Come realizzare qualcosa di innovativo rappresenta<br />

un tema su cui anche noi stiamo riflettendo<br />

con interesse. Sarebbe utile trovare<br />

una formula che produca un maggior entusiasmo<br />

da parte di espositori e visitatori.<br />

L’Ecomondo, come peraltro il Fakuma, rispondono<br />

a questa esigenza e fa piacere notarlo<br />

come espositori o visitatori.<br />

12 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani<br />

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K <strong>2016</strong>: aumentano le visite<br />

da paesi oltreoceano<br />

Foto Messe Düsseldorf/ctillmann<br />

<strong>La</strong> fiera numero 1 per l’industria delle materie plastiche ha accolto 230<br />

mila visitatori, tra cui molti top manager disposti a investire. In crescita<br />

la partecipazione dall’Asia, ma anche da Africa e America Centrale.<br />

Oltre diecimila gli operatori provenienti dall’Italia, primo paese<br />

rappresentato dopo la Germania.<br />

internazionale delle materie<br />

plastiche e della gomma è in buona<br />

L’industria<br />

forma. Questa branca può contare<br />

su un mercato di consumatori finali in crescita<br />

globale e con elevati standard di qualità, e<br />

rappresenta un segmento con grande forza<br />

innovativa lungo l’intera catena di creazione<br />

del valore. <strong>La</strong> congiuntura favorevole di questo<br />

ramo economico e le positive prospettive<br />

per il futuro hanno distinto la principale manifestazione<br />

del settore, creando un’atmosfera<br />

straordinaria fra i 3.285 espositori presenti alla<br />

K <strong>2016</strong> di Düsseldorf. Le aziende hanno affermato<br />

di aver stretto molti nuovi contatti, alcuni<br />

dei quali si sono già tradotti in contratti<br />

firmati durante le otto giornate della fiera.<br />

Ulrich Reifenhäuser, presidente del Consiglio<br />

degli Espositori della K <strong>2016</strong>, fa il punto della<br />

situazione: “Non ho mai visto prima a una fiera<br />

tanti clienti pronti a decidere e a investire! Il<br />

numero e il volume degli affari, conclusi in parte<br />

con grande spontaneità, così come le numerose<br />

richieste concrete per nuovi progetti<br />

superano di gran lunga le nostre aspettative.<br />

Era chiaro fin dalla prima giornata di fiera che<br />

i clienti non volevano soltanto informarsi circa<br />

le nuove tecnologie, ma acquistarle per davvero.<br />

In tutti i segmenti che serviamo e in tutte<br />

le regioni del mondo si sta investendo molto”.<br />

Questa valutazione ha trovato conferma in<br />

pressoché tutti i settori offerti in fiera. Gli espositori<br />

hanno riscontrato all’unanimità una grande<br />

serietà dei visitatori durante le trattative di<br />

affari e una notevole disponibilità a investire.<br />

Inoltre sono stati evidenziati l’ulteriore incremento<br />

dell’internazionalità e l’altissima competenza<br />

professionale del pubblico specializzato,<br />

così come la presenza ben superiore<br />

alla media a Düsseldorf di top manager e titolari<br />

d’impresa.<br />

230.000 visitatori provenienti da più di 160<br />

Paesi sono stati accolti nei padiglioni della K<br />

<strong>2016</strong> durante le otto giornate di fiera.<br />

All’edizione precedente, svoltasi nel 2013,<br />

avevano partecipato 218.000 visitatori e 3.220<br />

espositori. Werner Matthias Dornscheidt, presidente<br />

del Consiglio di amministrazione della<br />

Messe Düsseldorf, è entusiasta: “Già il semplice<br />

numero di esperti in visita alla K <strong>2016</strong><br />

14 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


attualità<br />

conferma con chiarezza il richiamo e l’importanza<br />

di questa fiera, considerando anche il<br />

fatto che è ancora una volta superiore a quello<br />

dell’edizione precedente, svoltasi nel 2013.<br />

Possiamo registrare una costante domanda<br />

a buoni livelli proveniente dalla Germania e<br />

un interesse in crescita più che proporzionale<br />

da parte dell’estero, soprattutto dai Paesi oltreoceano.<br />

È noto in tutto il mondo che la K<br />

di Düsseldorf rappresenta la piattaforma di<br />

innovazione dell’intero settore. Una visita a<br />

questa fiera è semplicemente imprescindibile<br />

per chiunque voglia stare al passo con la concorrenza”.<br />

I risultati del sondaggio condotto tra i visitatori<br />

sorreggono le impressioni degli espositori in<br />

merito all’internazionalità degli ospiti presenti,<br />

ulteriormente accresciuta: circa il 70% degli<br />

operatori specializzati arrivava dall’estero. Più<br />

del 40% di tutti i visitatori stranieri è giunto sulle<br />

sponde del Reno proveniente da Paesi oltreoceano:<br />

addirittura da Etiopia, Bangladesh,<br />

Costa Rica, Costa d’Avorio, Giamaica, Oman,<br />

Madagascar, Mauritius, Suriname e Togo.<br />

Come previsto, la quota di esperti provenienti<br />

dall’Asia rappresenta il gruppo più nutrito fra i<br />

visitatori stranieri ed è ancora una volta aumen-<br />

tata: gli esperti provenienti dall’Asia – meridionale,<br />

orientale e centrale – erano quasi 30.000.<br />

Gli ospiti arrivati dall’India erano nuovamente<br />

la compagine più numerosa, ma si è registrato<br />

anche un forte aumento delle presenze provenienti<br />

da Cina, Corea del Sud e Iran.<br />

Praticamente invariato il numero dei visitatori<br />

giunti dagli Usa e Canada, pari a circa il 6%<br />

delle presenze straniere.<br />

Per quanto concerne gli ospiti provenienti dai<br />

vicini Paesi europei, ha dominato l’Italia con<br />

più di 10.000 visitatori, seguita dai Paesi Bassi<br />

(circa 9.500), Francia (circa 6.700), Belgio (circa<br />

6.300), Spagna e Polonia (circa 5.000 ciascuna).<br />

È sensibilmente aumentato l’interesse<br />

da parte di Turchia, Ungheria e Grecia.<br />

Circa la metà<br />

dei visitatori<br />

ha dichiarato<br />

di aver voluto<br />

aspettare<br />

la fiera prima<br />

di realizzare<br />

qualsiasi<br />

progetto<br />

di acquisto<br />

Senza distinzione di provenienza, straordinariamente<br />

alta la quota dei dirigenti presenti fra<br />

i visitatori specializzati. Circa due terzi fanno<br />

parte dell’alta o media dirigenza. Quasi il 60%<br />

ha poteri decisionali o è fortemente coinvolto<br />

nelle scelte di investimento per le rispettive<br />

aziende. <strong>La</strong> K gioca un ruolo di primo piano<br />

per la determinazione degli investimenti da<br />

effettuare: circa la metà dei visitatori ha dichiarato<br />

di aver voluto aspettare la fiera prima di<br />

realizzare qualsiasi progetto di acquisto.<br />

Gli espositori di tutti i settori della manifestazione<br />

si erano preparati per mesi alla K <strong>2016</strong>,<br />

per essere in grado di affrontare la concorrenza<br />

internazionale con innovazioni convincenti.<br />

E hanno raccolto enorme consenso: i visitatori<br />

erano entusiasti della profusione di nuovi sviluppi<br />

tecnologici presentati dai produttori di<br />

materie prime, costruttori di macchinari e produttori<br />

di semilavorati e parti tecniche. Più del<br />

70% degli ospiti ha confermato di aver ottenuto<br />

informazioni su novità e trend di attualità.<br />

Moltissimi visitatori hanno poi dichiarato di voler<br />

tradurre immediatamente queste nuove conoscenze<br />

in investimenti: il 60% dei decision maker<br />

industriali ha affermato di essere giunto in<br />

fiera con concrete intenzioni di acquisto, il 58%<br />

aveva già individuato nuovi fornitori. Con l’aiuto<br />

dei nuovi acquisti, i visitatori perseguono in<br />

primo luogo tre obiettivi per la propria azienda:<br />

ampliamento della gamma di prodotti, sviluppo<br />

delle capacità produttive e incremento dell’efficienza.<br />

Gli esiti del sondaggio effettuato fra<br />

i visitatori confermano la positiva situazione<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 15


attualità<br />

economica anche per quanto riguarda i settori<br />

a valle dell’industria delle materie plastiche e<br />

della gomma: il 60% ritiene l’attuale situazione<br />

“molto positiva” o “positiva”, mentre la stessa<br />

percentuale ritiene addirittura che ci sarà un<br />

miglioramento entro i prossimi dodici mesi.<br />

L’efficienza dell’energia, dei materiali e delle<br />

risorse sono stati i temi dominanti alla K <strong>2016</strong>;<br />

molto interesse hanno sollevato anche i nuovi<br />

materiali, i concetti di riciclaggio innovativi, i<br />

nuovi campi di applicazione per le bioplastiche<br />

e le tecnologie di produzione additiva.<br />

Impianti e servizi intelligenti, veloci e flessibili<br />

erano molto richiesti da parte dei clienti; il tema<br />

dell’Industria 4.0 ha prevalso non solo in conferenze<br />

e dibattiti, ma è stato presente e percepibile<br />

anche presso numerosi stand. Su<br />

questo argomento, Ulrich Reifenhäuser ha<br />

commentato: “Le opportunità offerte<br />

dall’Internet delle Cose risvegliano un grande<br />

e serio interesse, soprattutto fra i clienti più<br />

giovani e pratici di IT di tutto il mondo.<br />

L’Industria 4.0 è un tema del futuro che ci terrà<br />

L’efficienza dell’energia, dei materiali e delle risorse sono stati i temi<br />

dominanti alla K <strong>2016</strong><br />

occupati per molti anni a venire”. Le costruzioni<br />

meccaniche e di impianti, con più di<br />

1.900 espositori il più vasto settore espositivo<br />

della K <strong>2016</strong> erano a loro volta al centro dell’interesse<br />

dei visitatori; più di due terzi di tutti<br />

gli esperti intervistati hanno citato questo segmento<br />

al primo posto. Il 46% ha dichiarato di<br />

interessarsi soprattutto delle materie prime e<br />

ausiliarie, per il 25% la ragione principale della<br />

visita in fiera erano i semilavorati e le parti tecniche<br />

in <strong>plastica</strong> o gomma (erano possibili più<br />

risposte). Benché il ramo della gomma sia il<br />

minore dei due settori, la sua presenza alla K<br />

<strong>2016</strong> è stata ben visibile, sottolineando la propria<br />

importanza per il campo della mobilità,<br />

tempo libero, vita domestica ed energia.<br />

I visitatori provenivano da tutte le più importanti<br />

industrie utilizzatrici: dal settore edilizio a quello<br />

automobilistico, dal packaging alla tecnologia<br />

elettrica e medicale, fino ad arrivare all’agricoltura.<br />

Complessivamente, all’offerta esposta nei<br />

19 padiglioni sono stati assegnati nuovamente<br />

i migliori giudizi: il 97% dei visitatori ha assicurato<br />

di aver raggiunto in pieno i propri obiettivi<br />

di visita in fiera, mentre il 96% si è dichiarato<br />

favorevolmente colpito dall’offerta della K <strong>2016</strong>.<br />

Anche il programma complementare della fiera<br />

ha suscitato grande interesse presso gli<br />

esperti di tutto il mondo, primi fra tutti la mostra<br />

speciale “Plastics shape the future” e lo<br />

Science Campus. <strong>La</strong> mostra speciale – forum<br />

centrale per lo scambio di informazioni, idee<br />

e opinioni al padiglione 6 - è venuta a integrare<br />

già per la nona volta il programma della fiera<br />

K. Quest’anno, le singole giornate a tema hanno<br />

illustrato in che misura la <strong>plastica</strong> incida<br />

sulla creazione di moderni ambienti di vita. Il<br />

programma comprendeva sia dibattiti di<br />

esperti che interessanti dimostrazioni, attività<br />

sportive ed esperimenti appassionanti. Lo<br />

Science Campus ha offerto agli espositori e<br />

visitatori della K <strong>2016</strong> una panoramica sintetica<br />

delle attività e dei risultati scientifici nel<br />

campo delle materie plastiche e della gomma,<br />

aprendo l’opportunità di entrare in contatto<br />

con numerose università, istituti e organizzazioni<br />

promotrici.<br />

<strong>La</strong> prossima K si svolgerà a Düsseldorf dal<br />

16 al 23 ottobre 2019. l<br />

16 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


attualità<br />

Bio-on produrrà biopolimeri speciali<br />

Bio-on inizierà a produrre direttamente<br />

biopolimeri speciali attraverso un nuovo<br />

impianto da 1.000 tonnellate/anno che<br />

verrà completato nel corso del 2017 con<br />

un investimento previsto di 15 milioni<br />

di euro. <strong>La</strong> novità è contenuta nel nuovo<br />

piano industriale 2017-2020 presentato<br />

da Marco Astorri, presidente e Ceo di<br />

Bio-on SpA. L'ingresso nell'innovativo<br />

settore della produzione di bioplastiche<br />

speciali ad alta marginalità si affianca all'attività<br />

di ricerca e sviluppo di biopolimeri<br />

biodegradabili al 100% e all’attività<br />

di concessione di licenze di produzione<br />

su cui si è sviluppata la società fin dalla<br />

sua fondazione nel 2007.<br />

Grazie agli oltre 50 brevetti registrati<br />

negli ultimi 9 anni Bio-on è <strong>oggi</strong> fra i leader<br />

nelle tecnologie per la chimica ecosostenibile<br />

e nello sviluppo industriale<br />

della produzione di PHAs (o poli-idrossi-alcanoati).<br />

I PHAs sono bioplastiche<br />

che possono sostituire numerosi polimeri<br />

tradizionali, <strong>oggi</strong> ottenuti con processi<br />

petrolchimici utilizzando idrocarburi.<br />

I PHAs messi a punto da Bio-on<br />

garantiscono le medesime proprietà termomeccaniche<br />

col vantaggio di essere<br />

completamente biodegradabili in modo<br />

naturale a fine uso.<br />

Le bioplastiche PHAs sviluppate da<br />

Bio-on, sono ottenute da fonti vegetali<br />

Marco Astorri, presidente<br />

e Ceo di Bio-on SpA<br />

rinnovabili (come ad esempio i residui<br />

della produzione dello zucchero di barbabietola<br />

o canna) senza alcuna competizione<br />

con le filiere alimentari, sono<br />

completamente ecosostenibili e biodegradabili<br />

in natura al 100%. Le ricerche<br />

e i nuovi brevetti depositati da Bio-on dimostrano<br />

che possono essere utilizzate<br />

con successo anche in medicina o per<br />

realizzare prodotti cosmetici perché grazie<br />

all'estrema biocompatibilità sono sicuri<br />

per la salute umana. Bio-on controlla<br />

ora l’intera filiera tecnologica per la produzione<br />

e l’utilizzo di vari gradi di bioplastiche<br />

PHAs.<br />

<strong>La</strong> neonata divisione “Production”<br />

sfrutterà i nuovi brevetti e prodotti sviluppati<br />

in particolare per la cosmetica<br />

(uso di microperline di bio<strong>plastica</strong> per<br />

sostituire le micro particelle di <strong>plastica</strong><br />

presenti nei cosmetici, che provocano<br />

inquinamento e sono già state vietate in<br />

alcuni Paesi come negli Stati Uniti attraverso<br />

il Microbead-Free Waters Act of<br />

2015).<br />

In base al nuovo piano di sviluppo Bioon<br />

prevede di avere un'offerta di prodotti<br />

per la cosmetica a partire dal 2018. <strong>La</strong><br />

produzione si estenderà poi ai prodotti<br />

per la teranostica (uso di microcapsule<br />

in bio<strong>plastica</strong> per realizzare indagini diagnostiche<br />

o terapie antitumorali) e il biorecovery<br />

o bio-remediation (uso di bio<strong>plastica</strong><br />

per rimediare allo sversamento<br />

di idrocarburi in mare o terra).<br />

“Licensing” e “production” sono le<br />

due principali linee di business su cui si<br />

basa il nuovo piano industriale di Bioon.<br />

Il Piano prevede una crescita endogena<br />

del 78% (CAGR 2015-2020), con<br />

un fatturato target nel 2020 pari a 140<br />

milioni di euro ed un target Ebitda del<br />

59%, in linea con le marginalità attuali,<br />

pari a 85 milioni di euro ed una generazione<br />

di cassa oltre 60 milioni di euro. Il<br />

nuovo piano industriale prevede una crescita<br />

del fatturato bilanciata e coerente<br />

fra il nuovo business “production” e<br />

quello già avviato del “licensing”, creando<br />

in futuro anche un positivo ulteriore<br />

effetto “boosting” di quest’ultimo.<br />

Il fatturato di piano 2017 e 2018 del<br />

“licensing” è sostanzialmente coperto<br />

da ordini in corso di formalizzazione o<br />

in fase di negoziazione per circa 68 milioni<br />

di euro. Sono inoltre presenti attualmente<br />

nel “sales funnel” commerciale,<br />

numerose opportunità che<br />

complessivamente ammontano a circa<br />

80 milioni di euro. <strong>La</strong> scelta di Bio-on di<br />

entrare nel settore produttivo è stata guidata<br />

dalla straordinaria ed estrema flessibilità<br />

applicativa delle bioplastiche<br />

PHAs e dal rapido sviluppo del mercato<br />

che determinerà diversi livelli di prezzo<br />

in funzione dell'applicazione e del segmento<br />

di mercato.<br />

Come conseguenza Bio-on applicherà<br />

una politica di licensing che sarà maggiormente<br />

focalizzata su settori e segmenti<br />

produttivi, specifiche aree geografiche<br />

e fasce di prezzo. <strong>La</strong> produzione<br />

invece si svilupperà esclusivamente nelle<br />

bioplastiche speciali ad alto contenuto<br />

tecnologico e alta marginalità.<br />

“Siamo orgogliosi di dare il nostro<br />

contributo in un settore così importante<br />

per migliorare la salute delle persone”,<br />

dice Marco Astorri presidente di Bio-on.<br />

“Continueremo a farlo ampliando ancora<br />

di più la nostra presenza diretta nel settore<br />

dalla cosmetica alla bio medicina e<br />

nano-medicina”.<br />

18 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


attualità<br />

Macchine per il packaging: riprende la corsa<br />

delle tecnologie made in Italy<br />

I costruttori italiani di macchine<br />

automatiche per il confezionamento<br />

e l’imballaggio rafforzano nel <strong>2016</strong><br />

la loro leadership mondiale, facendo<br />

registrare una crescita prossima al<br />

2% nel giro d’affari totale.<br />

Secondo i dati preconsuntivi del<br />

Centro Studi Ucima (l’Associazione<br />

nazionale di categoria), il fatturato<br />

di settore dovrebbe infatti superare<br />

i 6.300 milioni di euro, contro i<br />

6.197 milioni di fine 2015.<br />

Determinanti per il conseguimento<br />

di questo importante risultato le<br />

ottime performance sul mercato<br />

italiano che ha fatto registrare una<br />

crescita a doppia cifra del 10,4%<br />

raggiungendo i 1.318 milioni di<br />

euro. Nei dodici mesi passati si è<br />

pertanto rafforzato il trend positivo<br />

in corso dal 2015, quando il fatturato<br />

realizzato sul mercato domestico<br />

era cresciuto del 2%.<br />

“Siamo molto soddisfatti dell’andamento<br />

del mercato italiano, che<br />

rimane per tutte le aziende un’importante<br />

palestra per testare le più<br />

avanzate tecnologie sviluppate”,<br />

dichiara il presidente di Ucima,<br />

Enrico Aureli.<br />

“Siamo inoltre fiduciosi che questo<br />

trend positivo possa continuare anche<br />

il prossimo anno grazie alle agevolazioni<br />

previste nel Piano Industry<br />

4.0 varato dal Governo e dal Ministro<br />

Calenda che ha confermato, ancora<br />

una volta, la sua attenzione verso il<br />

vero manifatturiero italiano”.<br />

Meno brillanti invece i risultati delle<br />

vendite oltreconfine che restano stabili<br />

(-0,1% sul 2015 pari, in valori<br />

assoluti, a 4.997 milioni di euro). A<br />

incidere negativamente, i rallentamenti<br />

in atto in tre importanti regioni:<br />

Medio Oriente, Asia e Est Europa.<br />

Secondo gli ultimi dati disaggregati<br />

disponibili e relativi ai primi<br />

nove mesi dell’anno, infatti, la macro<br />

regione Medio Oriente e Asia<br />

ha fatto registrare un calo del 7,6%<br />

mentre in Est Europa la contrazione<br />

è stata del 4,5%.<br />

In particolare, tali risultati sono<br />

attribuibili alle crisi socio-economiche<br />

in atto in alcuni importanti mercati<br />

di sbocco: Turchia (-19,6%),<br />

Cina (-47,2%), Algeria (-18,3%),<br />

Arabia saudita (-11,5%).<br />

Ancora in stallo inoltre il mercato<br />

brasiliano che crolla di un ulteriore<br />

38,5%. Positivo, al contrario, l’andamento<br />

in altri importanti mercati<br />

che sembrano aver dunque superato<br />

il difficile momento congiunturale:<br />

le performance migliori spettano a<br />

Indonesia (+23,8%) e Egitto<br />

(+15,2%). Da record anche l’andamento<br />

del Messico: +35% sui primi<br />

novi mesi del 2015.<br />

Per quanto riguarda il 2017, le<br />

previsioni dell’Associazione sono<br />

caute.“<strong>La</strong> raccolta ordini sui mercati<br />

esteri ha registrato negli ultimi due<br />

trimestri una contrazione che probabilmente<br />

si rifletterà sui fatturati<br />

dei primi sei mesi del prossimo<br />

anno. L’onda lunga delle crisi diffuse<br />

a macchia di leopardo in vari Paesi<br />

del mondo continua a rallentare la<br />

nostra corsa”, commenta Aureli.<br />

“Crediamo pertanto di poter ragionevolmente<br />

prevedere il mantenimento<br />

del trend di crescita registrato<br />

quest’anno”.<br />

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attualità<br />

Inno.Pro.Wire, al via la produzione dei primi manufatti<br />

Una giornata formativa dedicata a Life-Inno.Pro.Wire, per<br />

fare il punto sullo stato di avanzamento del progetto finanziato<br />

dall’Unione Europea e nato dalla partnership tra il Gruppo<br />

Industriale Maccaferri (con Officine Maccaferri SpA e Samp<br />

SpA) e RadiciGroup (con Radici Novacips SpA, headquarter<br />

dell’Area di Business Performance Plastics). Una sfida che si<br />

propone di elaborare un processo innovativo e di minore impatto<br />

sull’ambiente, per la produzione di fili di acciaio estrusi destinati<br />

alla realizzazione di strutture protettive e di contenimento in<br />

rete metallica. L’aspetto di innovazione sostenibile di questo<br />

progetto è legato all’utilizzo di polimeri su base poliammidica<br />

come valida alternativa al PVC per il rivestimento di tali fili di<br />

acciaio.<br />

Il workshop, organizzato presso l’Istituto Chimico Natta di<br />

Bergamo, ha visto la partecipazione, oltre che degli studenti,<br />

di Giuseppe Riva, direttore Plastics Europe Italia, di Ruggero<br />

Targhetta, presidente Euris srl, e di Gioia Garavini di<br />

Ecoinnovazione srl.<br />

“Il progetto, che si trova <strong>oggi</strong> in una fase avanzata, ha portato<br />

alla scelta di un compound PA6 da poliammide di riciclo che<br />

garantisce il miglior rapporto costi/benefici”, ha spiegato Cesare<br />

Clausi, Global Sales Manager di RadiciGroup Performance<br />

Plastics. “Il suo utilizzo assicura inoltre la migliore performance<br />

in termini di impatto ambientale. Le eccellenti caratteristiche<br />

tecniche di questo materiale consentono una riduzione pari al<br />

20% dello spessore della copertura del filo e un incremento<br />

del 30-50% della durata di vita del manufatto finale, il gabbione<br />

metallico. Inoltre la poliammide garantisce una migliore resistenza<br />

ai danneggiamenti meccanici durante l’installazione e<br />

l’uso dei gabbioni”.<br />

In particolare, Radici Novacips, da sempre impegnata sul<br />

fronte della sostenibilità, mette a disposizione del progetto<br />

Inno.Pro.Wire le competenze sviluppate nella valutazione degli<br />

impatti ambientali di prodotti e processi, nonché l’affidabilità<br />

dei cosiddetti dati “primari” rilevati presso i propri stabilimenti<br />

di Chignolo d’Isola e Villa d’Ogna (Bergamo) con una metodologia<br />

robusta e certificata (EPD Environmental Product<br />

Declaration) per il testing della Product Environmental Footprint<br />

(PEF), etichetta ambientale che la Comunità Europea promuove<br />

al fine di consapevolizzare anche il consumatore finale relativamente<br />

all’impatto dei prodotti. Il processo di recupero degli<br />

scarti poliammidici, già attualmente dotato di EPD ® S-P-00708<br />

(www.environdec.com), contribuirà<br />

a fornire una solida base di dati e informazioni<br />

per sviluppare l’impronta<br />

ambientale del prodotto formulato per<br />

l’applicazione specifica di Maccaferri.<br />

Il kick off meeting del progetto risale<br />

a ottobre 2014, mentre la conclusione<br />

dovrebbe essere nella seconda<br />

metà del 2017. Ad <strong>oggi</strong>,<br />

RadiciGroup ha individuato il materiale<br />

e in collaborazione con Officine<br />

Maccaferri sono già state fatte tutte<br />

le valutazioni e le prove tecniche necessarie<br />

a validare il prodotto e la sua<br />

applicazione. Nelle settimane successive<br />

è prevista la produzione in serie<br />

dei gabbioni.<br />

“Si può dunque affermare”, ha sottolineato<br />

Maurizio Degli Esposti,<br />

Process Industrial Manager di Officine<br />

Maccaferri SpA, “che grazie a questo progetto industriale dimostrativo,<br />

si è molto vicini allo sviluppo di una metodologia<br />

replicabile per la produzione a basso impatto ambientale di fili<br />

d’acciaio rivestiti per estrusione con polimeri eco-sostenibili e<br />

all’implementazione di una linea “demo” di produzione, sviluppata<br />

e realizzata da Samp SpA, per dimostrare il risparmio di materiale<br />

ed energia, documentando il rendimento del processo e le prestazioni<br />

del prodotto”.<br />

Obiettivo principale di questo progetto è mettere a disposizione<br />

del mondo delle costruzioni prodotti e processi innovativi e sostenibili<br />

che possano poi essere considerati Best<br />

AvailableTechnique e andare ad aggiornare i documenti di riferimento<br />

sulle migliori tecniche disponibili per il settore industriale<br />

di pertinenza (Ferrous Metal Processing e Polymer Production).<br />

Una perfetta case history anche per gli studenti di<br />

“Poliammide di Classe”, un progetto cogestito da Radici -<br />

Group e dall’Istituto Chimico Natta di Bergamo e che, nell’anno<br />

scolastico 2015-<strong>2016</strong>, ha coinvolto in giornate di docenza<br />

i ragazzi su temi quali Project Management, Polimeri,<br />

Analisi del Ciclo di Vita.<br />

20 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


attualità<br />

Ad Automation Fair protagonista la Connected Enterprise<br />

Più di 10.000 professionisti hanno partecipato<br />

ad Atlanta, gli scorsi 9 e 10 novembre,<br />

alla venticinquesima edizione di Automation<br />

Fair per scoprire come un’azienda industriale<br />

più connessa diventa più competitiva. L'evento<br />

Automation Fair, organizzato da Rockwell<br />

Automation e dai membri della sua rete<br />

PartnerNetwork, è il maggior forum/fiera a<br />

sfondo educativo dedicato all'informazione e<br />

all'automazione industriale. “<strong>La</strong> combinazione<br />

di innovazione tecnologica e competenze in<br />

ambito applicativo sta trasformando i processi<br />

industriali, e creando i presupposti per una<br />

maggiore integrazione e competitività delle<br />

aziende”, afferma Blake Moret, presidente e<br />

Ceo di Rockwell Automation. “<strong>La</strong> nostra visione,<br />

denominata Connected Enterprise, combina<br />

potenza, controllo e soluzioni informatiche per<br />

rispondere alla crescente domanda di produttività<br />

a livello globale”. Fondamentale per realizzare<br />

la Connected Enterprise è far convergere<br />

information technology (IT) e operation technology<br />

(OT) funzioni che, storicamente, hanno<br />

sempre operato in modo indipendente.<br />

Oggi, la convergenza di IT e OT diventa un fattore<br />

chiave di successo poiché consente alle<br />

aziende industriali di raccogliere, analizzare e<br />

trasformare i dati in informazioni utili per ottenere<br />

risultati di business tangibili, rendendo<br />

la produzione più sicura, prevedibile e sostenibile.<br />

Forte di una storia societaria di 110 anni<br />

come leader nel settore dell'automazione e delle<br />

soluzioni IT per l’industria, Rockwell<br />

Automation ha esteso la propria offerta di soluzioni<br />

a supporto delle informazioni. Questa<br />

espansione è stata pensata per aiutare le aziende<br />

a collegare, gestire, convalidare e ottimizzare<br />

la produzione con strumenti scalabili di analisi,<br />

con soluzioni basate sulle informazioni e strumenti<br />

di collaborazione. L’edizione <strong>2016</strong> di<br />

Automation Fair ha visto la partecipazione di<br />

oltre 100 espositori che hanno presentato e<br />

mostrato le ultime innovazioni nel campo dell’automazione.<br />

Il programma della fiera ha previsto<br />

anche 9 forum di settore, 19 laboratori<br />

pratici e 93 sessioni tecniche progettate per<br />

ampliare le conoscenze dei partecipanti e l'uso<br />

delle più recenti tecnologie di controllo, potenza<br />

e quelle avanzate di produzione e informazione<br />

aziendale.<br />

>> Sistemi integrati di estrusione e movimentazione delle materie prime. Dalla<br />

ricezione e pesatura delle materie prime al dosaggio ed all’estrusione, per arrivare al<br />

confezionamento, Coperion e Coperion K-Tron offrono anni di esperienza nel processo<br />

partendo da un solo fornitore. >> www.coperion.com | www.coperionktron.com<br />

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per un ampia gamma di applicazioni e sistemi<br />

> Gestione della progettazione completa<br />

> Componenti principali del processo provenienti da una singola fonte<br />

> Servizio di assistenza globale per servire in modo ottimale le vostre esigenze<br />

e fornire supporto locale<br />

> estrusori > dosatori > componenti > trasporto pneumatico > sistemi completi<br />

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<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 21


attualità<br />

Marchesini Group inaugura il più grande polo italiano<br />

delle macchine per termoformatura<br />

È stato inaugurato lo scorso ottobre<br />

il nuovo stabilimento produttivo<br />

di Marchesini Group a Carpi<br />

(MO). Con i suoi 14 mila metri quadrati<br />

è il più grande polo italiano<br />

delle macchine per la termoformatura,<br />

la tecnica di stampaggio di<br />

materie plastiche a caldo utilizzata<br />

per la realizzazione dei blister farmaceutici.<br />

Per costruire questo stabilimento<br />

– su cui il Gruppo ha investito<br />

14 milioni di euro – è stato<br />

necessario il lavoro di oltre 300 persone;<br />

altre 150 saranno impiegate<br />

stabilmente al suo interno una volta<br />

che la fabbrica sarà a regime e altre<br />

50 ancora, soprattutto tecnici e ingegneri<br />

carpigiani e modenesi, verranno<br />

assunte a partire dal prossimo<br />

anno.<br />

“Il nuovo stabilimento Mar -<br />

chesini di Carpi” - ha affermato il<br />

ministro dell’Ambiente e della tutela<br />

del territorio Gian Luca Galletti - “è<br />

la sintesi di ciò che serve al Paese<br />

per crescere: una tecnologia sostenibile,<br />

un investimento che porta<br />

nuove opportunità di lavoro e<br />

sviluppo territoriale, puntando con<br />

decisione sulla componente ambientale”.<br />

“Con l’accordo storico raggiunto<br />

alla Cop21 di Parigi” - ha proseguito<br />

il ministro - “il mondo ha<br />

scelto il modello produttivo della<br />

decarbonizzazione, della rigenerazione,<br />

della sostenibilità: c’è un’imprenditoria<br />

nazionale che lo sta capendo<br />

prima di altri e che per<br />

questo motivo sarà immediatamente<br />

e a lungo competitiva sul<br />

mercato.<br />

Ancora una volta dall’Emilia-<br />

Romagna arriva un grande segnale<br />

di un’Italia che riparte e si propone<br />

come guida europea della green<br />

economy”.<br />

“Quella di Carpi è stata costruita<br />

e crescerà come una fabbrica intelligente<br />

e moderna, con ritmi di produzione<br />

industriali, ma qualità sartoriale<br />

dei prodotti”, ha sottolineato<br />

Maurizio Marchesini. “Le tecnologie<br />

usate ci permetteranno di ottenere<br />

copertura energetica da fonti rinnovabili<br />

e di ridurre al minimo le<br />

emissioni dannose. Ogni ambiente<br />

di lavoro è stato inoltre realizzato<br />

ricorrendo esclusivamente a prodotti<br />

e tecnologie Made in Italy. Oggi<br />

non stiamo inaugurando solo una<br />

fabbrica, ma stiamo festeggiando<br />

un modo di fare impresa e di valorizzare<br />

il nostro territorio”.<br />

Secondo Stefano Bonaccini , “il<br />

Gruppo Marchesini rappresenta un<br />

modello del fare buona impresa:<br />

ricerca e sviluppo, radicamento territoriale<br />

e continua crescita sui mercati<br />

internazionali, responsabilità<br />

sociale d’impresa e forte coesione<br />

interna, grande attenzione alla persona<br />

e agli ambienti di lavoro, formazione<br />

continua. E sull’innovazione<br />

stiamo spingendo come<br />

Regione per centrare le priorità fissate<br />

nell’ambito del Patto per il<br />

<strong>La</strong>voro sottoscritto con imprese,<br />

sindacati, enti locali, università,<br />

centri di ricerca e associazioni: più<br />

crescita e occupazione. Stiamo<br />

mettendo in campo politiche anticicliche<br />

attraverso ingenti investimenti<br />

pubblici e pochi giorni fa abbiamo<br />

deciso un investimento<br />

strategico sulle competenze per<br />

l’industria 4.0: 10 milioni di euro,<br />

risorse del Fondo sociale europeo,<br />

per la realizzazione su tutto il territorio<br />

regionale di seminari, percorsi<br />

formativi e azioni mirate alle imprese<br />

per sostenere processi diffusi<br />

di digitalizzazione, internazionalizzazione<br />

e sviluppo sostenibile. Un<br />

investimento articolato per accrescere<br />

le competenze e la qualità di<br />

tutte le aziende che <strong>oggi</strong> compongono<br />

le filiere produttive regionali<br />

trainate da imprese leader come il<br />

Gruppo Marchesini. Che poi la crescita<br />

del Gruppo passi per il magnifico<br />

stabilimento inaugurato<br />

<strong>oggi</strong> a Carpi, nell’area colpita dal<br />

sisma, che mai si è fermata, ripartendo<br />

ancora più forte e competitiva,<br />

è un bellissimo segnale che<br />

va a merito anche di questo territorio<br />

e della gente che lo abita”.<br />

Plastica e chimica di base: premiati i migliori studenti<br />

Da Alessandria a Venezia, dalla Sardegna alla Sicilia passando<br />

per Genova, Fermo, Perugia, Salerno, e Taranto, oltre 1500 ragazzi<br />

di elementari e medie si sono messi in gioco e hanno realizzato con<br />

creatività e competenza manufatti, ricerche, filmati, e-book e presentazioni<br />

sul tema della chimica di base e della <strong>plastica</strong>.<br />

Il Premio Nazionale Federchimica Giovani - sezione Chimica di<br />

Base e Plastica ha visto la partecipazione di oltre 50 scuole e i vincitori<br />

(13 tra scuole elementari e medie) si sono ritrovati <strong>oggi</strong> al Festival<br />

della Scienza di Genova per la Cerimonia conclusiva della XIX edizione<br />

del concorso. Quest’ultimo è stato realizzato da Assobase e<br />

PlasticsEurope Italia, le associazioni di Federchimica che rappresentano<br />

il comparto industriale della chimica di base e delle materie<br />

plastiche, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione,<br />

dell’Università e della Ricerca.<br />

PlasticsEurope Italia è presente al Festival della Scienza con un<br />

proprio laboratorio didattico dedicato alla <strong>plastica</strong>, “Plastica: istruzioni<br />

per l’uso e il riuso”, presso Palazzo Ducale - Munizioniere, per far<br />

scoprire ai visitatori i benefici derivanti dal suo utilizzo.<br />

22 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


attualità<br />

Macchine per materie plastiche e gomma: l’export torna a crescere<br />

Le rilevazioni Istat relative al commercio estero italiano di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma<br />

riferite al gennaio-settembre dell'anno in corso, a confronto con il medesimo periodo del 2015, confermano la crescita<br />

delle importazioni (+8,5%) e il ritorno in territorio positivo dell’export (+1,5%), che si manifesta dopo la flessione dei mesi<br />

precedenti e che è essenzialmente riconducibile alla ripresa delle vendite all’estero di macchine a iniezione e stampi.<br />

L’analisi delle macro-aree di destinazione delle vendite all’estero evidenzia le seguenti situazioni. Il primo quadrante di<br />

riferimento, ovvero l’Europa, perde un paio di punti percentuali di share, fermandosi al 58% del totale, alla luce della contrazione,<br />

seppure modesta, delle forniture. Infatti, in tale ambito, i mercati dell’Unione hanno segnato un -1,8% (determinato<br />

da diminuzioni anche di un certo rilievo delle vendite in Paesi primari quali Germania, Regno Unito, Romania e Austria)<br />

mentre quelli extra Ue un -0,5%; quest’ultimo è il risultato di maggiori forniture diffuse in diversi mercati che hanno<br />

mitigato l’andamento ancora fortemente rallentato delle vendite alla Russia.<br />

Il Messico (+105%) traina le esportazioni verso l’area Nafta; relativamente al Sudamerica, ancora segnali decisamente<br />

negativi dal Brasile. Nel Far East bene la Cina (+9%) e l’India (+42%). Nell’area mediorientale l’Iran segna un +64%.<br />

Per quanto riguarda l’Africa si nota un sensibile calo medio delle vendite in Marocco e Tunisia e una forte crescita di<br />

quelle in Sudafrica. Quasi dimezzato l’export verso l’Oceania.<br />

Nuove soluzioni finanziarie per i progetti di efficienza energetica<br />

Durante il convegno Assoesco al Key<br />

Energy di Rimini, si è fatto il punto sull’evoluzione<br />

del settore dell’efficienza energetica,<br />

chiarendo come l’evidente risparmio<br />

per gli utenti finali offerto dalle nuove<br />

tecnologie e il sistema di incentivazione,<br />

primo fra tutti i Certificati Bianchi, abbiano<br />

contribuito in modo significativo allo sviluppo<br />

dello stesso. Tuttavia le criticità<br />

emerse recentemente, legate al sistema<br />

normativo, rischiano di comprometterne<br />

seriamente lo sviluppo. Le buone notizie<br />

sono le soluzioni finanziarie innovative che<br />

alcuni Fondi di Investimento sono pronti<br />

a offrire alle ESCo e la forte componente<br />

Smart sviluppata dalle società di servizi<br />

energetici integrati. Per migliorare le prestazioni<br />

di efficienza energetica, infatti, è necessaria una gestione<br />

intelligente dei consumi elettrici e termici, ai fini dell’ottenimento<br />

di risparmi certi e misurabili.<br />

Una parte del convegno è stata dedicata agli aspetti finanziari,<br />

con interventi da parte dei rappresentanti dei fondi di<br />

investimento Susi Partners e Adaxia Capital Partners, che<br />

hanno illustrato il nuovo approccio alla finanziabilità dei progetti<br />

di efficienza energetica. Le soluzioni proposte sono<br />

una grande opportunità per le Energy Service Company in<br />

quanto non richiedono immobilizzazioni di capitale. Il finanziamento,<br />

che remunera il progetto e il capitale investito, è<br />

dato in base alla solvibilità dell’utente finale, ai risparmi energetici<br />

ottenuti, all’affidabilità della ESCo e delle tecnologie<br />

utilizzate.<br />

Roberto Olivieri,<br />

presidente di Assoesco<br />

Il convegno Assoesco ha inoltre messo<br />

in luce l’attuale situazione normativa: dopo<br />

un’analisi dettagliata delle criticità regolamentari,<br />

sono state date alcune anticipazioni<br />

sulla bozza del Decreto Ministeriale,<br />

relativamente al quale l’Associazione richiede<br />

maggiore chiarezza: sulla addizionalità;<br />

nella definizione delle tempistiche<br />

di valutazione dei progetti; sul doppio ruolo<br />

del GSE sia come valutatore dei progetti<br />

che come verificatore; sugli impegni in<br />

capo ai soggetti obbligati in considerazione<br />

dei prossimi obiettivi Ue al 2030; nella gestione<br />

del pregresso; nella costituzione di<br />

un Comitato composto da Ministero, Enea,<br />

RSE e associazioni di categoria (consumatori,<br />

industriali, soggetti obbligati,<br />

ESCo) col ruolo di controllo, vigilanza, conciliazione e in<br />

qualità di garante della trasparenza del meccanismo…<br />

“Siamo in un momento cruciale per lo sviluppo del settore.<br />

L’associazione è in crescita e proseguirà la sua missione<br />

istituzionale e operativa, testimoniata da questo incontro<br />

che ha saputo dare, anche col contributo di alcuni fondi d’investimento,<br />

risposte concrete in un momento di difficoltà<br />

di accesso al credito da parte delle imprese e di incertezza<br />

normativa per l’efficienza energetica”, afferma Roberto<br />

Olivieri, presidente di Assoesco. “Le ESCo con la certezza<br />

normativa sono pronte a investire massicciamente nel sistema<br />

Italia realizzando efficienza energetica e sostenibilità<br />

ambientale con garanzia di risparmi economici per i consumatori<br />

finali”.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 23


appuntamenti<br />

A Mecspe le tecnologie per le lavorazioni della <strong>plastica</strong><br />

L’industria delle materie plastiche<br />

ha registrato negli ultimi anni<br />

uno sviluppo significativo attraverso<br />

la produzione di materiali diversi<br />

fra loro per aspetto e caratteristiche.<br />

+6,4% è l’indice positivo segnato<br />

dal comparto nel mese di<br />

agosto secondo gli ultimi dati Istat<br />

rispetto ad agosto 2015, a conferma<br />

di come il settore sia cuore pulsante<br />

nel manifatturiero e protagonista<br />

nel processo di crescita<br />

del sistema produttivo intrapreso<br />

dal Paese, che <strong>oggi</strong> ha il nome di<br />

“Industria 4.0”.<br />

<strong>La</strong> prossima edizione di Mecspe<br />

(Fiere di Parma, dal 23 al 25 marzo<br />

2017), che ha l’obiettivo di mostrare<br />

la via italiana al manifatturiero<br />

digitale di nuova generazione, adattando<br />

al nostro contesto industriale<br />

l’approccio innovativo rappresentato<br />

dalla “fabbrica intelligente”,<br />

dedicherà, come da tradizione, ampio<br />

spazio alle materie plastiche e<br />

alle possibili applicazioni al servizio<br />

del mondo industriale e professionale.<br />

Oltre al salone Eurostampi,<br />

Macchine e Subfornitura Plastica,<br />

rivolto direttamente ai fornitori della<br />

filiera, che prenderà in esame le<br />

differenti lavorazioni della <strong>plastica</strong><br />

(dallo stampaggio e termoformatura,<br />

al soffiaggio, estrusione, serigrafia,<br />

verniciatura) e le lavorazioni<br />

della gomma nell’apposita<br />

area dedicata, la manifestazione<br />

proporrà ai visitatori numerose<br />

unità dimostrative per coniugare<br />

al know-how produttivo delle PMI<br />

le migliori soluzioni offerte dal mercato<br />

e raggiungere così standard<br />

di maggiore efficienza e produttività.<br />

Tra queste la Piazza della<br />

Progettazione e del Design, coordinata<br />

da Materioteca ® , avrà come<br />

tema centrale “Luce, colore e ombre<br />

nella trasparenza”. L’iniziativa<br />

giocherà con la trasparenza, la luce<br />

e i cromatismi dei materiali plastici,<br />

mostrandone caratteristiche e proprietà<br />

attraverso l’esposizione di<br />

un’ampia varietà di oggetti e di applicazioni,<br />

alla riscoperta dei materiali<br />

trasparenti più tradizionali,<br />

come il metacrilato o il policarbonato,<br />

delle interessanti nuove applicazioni<br />

del PVC e di materiali<br />

meno diffusi, come il SAN (stirene<br />

acrilonitrile), caratterizzato dalle<br />

resistenze chimiche e al graffio<br />

molto alte.<br />

“Materioteca si rivolge ai progettisti<br />

per aiutarli nella scelta delle<br />

migliori soluzioni destinate a un<br />

uso pratico e immediato” - spiega<br />

Diana Castiglione, direttrice di<br />

Materioteca, partner di Mecspe da<br />

otto edizioni. “L’innovazione ha<br />

molti attori: nuovi materiali, nuove<br />

tecnologie ma anche nuovi modi<br />

di applicare tecnologie e materiali<br />

ben conosciuti. Per far toccare con<br />

mano questa complessa articolazione<br />

scegliamo con cura cosa<br />

esporre. Di fatto, offriamo un servizio<br />

allo stesso tempo di informazione<br />

esperta e di ispirazione ai visitatori<br />

in fiera, alternando il nuovo<br />

all’inconsueto”.<br />

Tra le iniziative speciali in programma<br />

spazio anche alla stampa<br />

3D industriale con Produzione additiva<br />

4.0: dal progetto all’oggetto<br />

- Creare e produrre combinando<br />

tecnologie e materiali differenti,<br />

un’area dove sarà possibile vedere<br />

dal vivo tutte le fasi di realizzazione<br />

di un oggetto ottenuto dalla combinazione<br />

di due parti di materiali<br />

differenti (opachi e trasparenti, rigidi<br />

e flessibili), assemblati al termine<br />

di due procedimenti di stampa<br />

che prevedono l’impiego di due<br />

distinte tecnologie di stampa 3D<br />

professionali.<br />

In questo modo si potrà testare<br />

sul campo il potenziale della manifattura<br />

additiva, verificando i tempi<br />

reali di stampa, la risoluzione<br />

degli oggetti prodotti, i materiali<br />

impiegati, toccando con mano i<br />

pezzi appena “sfornati” dalle stampanti<br />

3D. Le stampanti saranno in<br />

funzione per tutto il tempo della<br />

manifestazione, presidiate da personale<br />

tecnico e commerciale, in<br />

grado di rispondere a ogni domanda<br />

dei visitatori. Una parte dell’area<br />

sarà dedicata ai software che hanno<br />

consentito di realizzare i modelli<br />

degli oggetti e di prepararli per la<br />

stampa 3D.<br />

Infine, a completare l’offerta<br />

Mecspe dedicata al mondo delle<br />

materie plastiche e della gomma,<br />

la Piazza Plastica & Automotive,<br />

un’area dimostrativa esperienziale<br />

focalizzata su tecnologie e materiali<br />

d’eccellenza utilizzati nel settore<br />

automotive, l’Area Gomma High<br />

Tech, interamente dedicata all’eccellenza<br />

del manifatturiero made<br />

in Italy nel comparto degli elastomeri<br />

termoplastici e il <strong>La</strong>boratorio<br />

di produzione Cnos Fap, che costituirà<br />

un’occasione per ribadire<br />

il sodalizio scuola-impresa.<br />

Attraverso la presentazione dell’innovativo<br />

modello didattico /esperienziale<br />

adottato dai Centri di<br />

Formazione Professionale Sa lesiani,<br />

infatti, sarà mostrato un esempio<br />

concreto della strada che la scuola<br />

deve seguire per implementare i<br />

propri programmi e adattarsi alle<br />

esigenze di un mercato 4.0.<br />

24 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


appuntamenti<br />

L’agenda<br />

Arabplast<br />

8-10 gennaio 2017<br />

Dubai, Emirati Arabi Uniti<br />

www.arabplast.info<br />

Plasticvision India<br />

19-23 gennaio 2017<br />

Mumbay, India<br />

www.plastivision.org<br />

Inter<strong>plastica</strong><br />

24-27 gennaio 2017<br />

Mosca, Russia<br />

www.inter<strong>plastica</strong>.de<br />

Swiss Plastics<br />

24-27 gennaio 2017<br />

Lucerna, Svizzera<br />

www.swissplastics-expo.ch<br />

Plastec West<br />

7-9 febbraio 2017<br />

Anaheim, Usa<br />

www.plastecwest.com<br />

Plastics Vietnam<br />

22-24 febbraio 2017<br />

Hochiminh City, Vietnam<br />

www.plastics-vietnam.in<br />

Polyurethanex<br />

28 febbraio-2 marzo 2017<br />

Mosca, Russia<br />

www.mirexpo.ru<br />

Saudi Plastics & Petrochem<br />

27 febbraio-2 marzo 2017<br />

Jeddah, Arabia Saudita<br />

www.saudipp.com<br />

UzChemPlastExpo<br />

15-17 marzo 2017<br />

Tashkent, Uzbekistan<br />

www.ieg.uz<br />

Arburg Technology Days<br />

15-18 marzo 2017<br />

Lossburg, Germania<br />

www.arburg.com<br />

Oman Plast<br />

21-23 marzo 2017<br />

Muscat, Oman<br />

www.silverstaroman.com<br />

Mecspe<br />

23-25 marzo 2017<br />

Parma<br />

www.mecspe.com<br />

Interpack<br />

4-10 maggio 2017<br />

Düsseldorf, Germania<br />

www.interpack.de<br />

VinylPlus<br />

10-11 maggio 2017<br />

Berlino, Germania<br />

www.vinylplus.eu<br />

Chinaplas<br />

16-19 maggio 2017<br />

Guangzhou, Cina<br />

www.chinaplasonline.com<br />

Iranplast<br />

26-29 settembre 2017<br />

Teheran, Iran<br />

www.iranplast.ir<br />

Fakuma<br />

17-21 ottobre 2017<br />

Friedrichschafen, Germania<br />

www.fakuma-messe.de<br />

Plastimagen<br />

7-10 novembre 2017<br />

Città del Messico, Messico<br />

www.plastimagen.com.mx<br />

Plast<br />

29-maggio-1 giugno 2018<br />

Milano<br />

www.plastonline.org<br />

<strong>La</strong> misura del colore non è mai stata così semplice<br />

Excellence in<br />

Colour Management<br />

www.konicaminolta.eu<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 25


energia<br />

<strong>La</strong> trigenerazione nella<br />

produzione di film plastici<br />

Alfatherm ha affidato a E.ON la gestione energetica dell’impianto<br />

di Gorla Minore (VA), con i relativi recuperi termici e frigoriferi.<br />

Sulla base del modello ESCo (Energy Service Company), non è richiesto<br />

l’impegno di risorse finanziarie e gestionali nell’acquisto<br />

e nell’esercizio dell’impianto di cogenerazione.<br />

a cura di Francesco Goi<br />

Leader europea nella produzione di film<br />

e foglie in PVC rigido, semirigido e plastificato,<br />

con tre stabilimenti nella provincia<br />

di Varese, Alfatherm è un’azienda integrata<br />

con impianti produttivi dedicati ognuno ad una<br />

specifica tipologia di lavorazioni e prodotti. Così,<br />

nello stabilimento di Gorla Minore si effettua la<br />

lavorazione del film di PVC con una varietà di<br />

metodi e per sbocchi produttivi diversi: stampa<br />

a rotocalco, goffratura, verniciatura, calandratura<br />

di film per termoformatura e film laminato per<br />

imballaggio alimentare in atmosfera protettiva.<br />

Lo stabilimento di Venegono Superiore è impegnato<br />

nella produzione del film di PVC, mentre<br />

a Gallarate ci si occupa della calandratura di foglie<br />

a base di PVC plastificato e rigido e della<br />

spalmatura per l’ottenimento di finte pelli espanse<br />

a base di PVC plastificato.<br />

Circa il 60 per cento delle produzioni Alfatherm<br />

prende la strada dei mercati esteri, trovando utilizzi<br />

in un’ampia gamma di applicazioni, nei settori<br />

dell’arredamento, dell’imballaggio alimentare, della<br />

cartotecnica, delle etichette termoretraibili (film<br />

per “sleeves” e capsule), dell’adesivizzazione,<br />

della stampa pubblicitaria e dei nastri adesivi.<br />

<strong>La</strong> lavorazione del PVC<br />

<strong>La</strong> trasformazione del PVC grezzo in semilavorati<br />

e in prodotti, al centro dell’attività di Alfatherm,<br />

richiede grandi quantità di energia, sotto forma<br />

di elettricità, di calore e di energia frigorifera.<br />

Tradizionalmente, mentre l‘energia elettrica viene<br />

prelevata da rete, il calore viene fornito da caldaie<br />

a gas naturale cui sono collegati dei circuiti<br />

di distribuzione dell’energia termica sotto forma<br />

di vapore secco in pressione oppure olio diatermico.<br />

L’energia frigorifera viene invece fornita<br />

da chiller elettrici.<br />

L’impianto energetico di Alfatherm nello stabilimento<br />

di Gorla Minore era esattamente di questo<br />

tipo, con due centrali termiche, quando nel 2008<br />

la direzione aziendale decise di effettuare un intervento<br />

sull’impianto volto a migliorarne l’efficienza<br />

energetica. Tecnicamente venne scelta<br />

la soluzione della trigenerazione, la produzione<br />

combinata a partire da una stessa fonte primaria<br />

(gas naturale) di energia elettrica, termica e frigorifera.<br />

Il cogeneratore venne dimensionato<br />

con l’obiettivo di affiancarsi a una parte delle dotazioni<br />

energetiche già esistenti, permettendo<br />

di dismetterne alcune, eliminando una delle due<br />

26 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


energia<br />

centrali termiche. L’unità di cogenerazione non<br />

doveva quindi essere di grandissima potenza,<br />

consentendo di orientarsi su un cogeneratore<br />

a motore endotermico, in possesso di un’efficienza<br />

elettrica maggiore rispetto ad uno a turbina.<br />

<strong>La</strong> macchina prescelta fu un Caterpillar<br />

3520 a gas naturale, capace di produrre in continuità<br />

2 MW elettrici con un’efficienza del 40 per<br />

cento circa. Oltre al lavoro meccanico, l’unità<br />

produce quasi 2,5 MW di energia termica, gran<br />

parte della quale viene utilizzata utilmente nell’impianto.<br />

L’impianto è gestito in modalità ESCo<br />

da E.ON Connecting Energies, unit internazionale<br />

del Gruppo E.ON specializzata in soluzioni<br />

energetiche integrate per realtà commerciali,<br />

industriali e per il settore pubblico.<br />

L’utilizzo dell’energia<br />

Per quanto riguarda l’energia elettrica, il cogeneratore<br />

opera in parallelo rete e fornisce alla<br />

rete di distribuzione interna, come abbiamo visto,<br />

2 MWel. L’elettricità viene usata per azionare<br />

varie macchine preposte a lavorazioni del film<br />

di PVC, soprattutto goffratrici e stampatrici.<br />

L’utilizzo del calore richiede invece un impianto<br />

di cattura e distribuzione complesso. <strong>La</strong> distribuzione<br />

primaria del calore di processo nello<br />

stabilimento di Gorla Minore si basa su di un<br />

circuito ad olio diatermico alla temperatura media<br />

di 250 gradi centigradi (255 gradi in entrata<br />

e 240 in uscita).<br />

Il circuito dell’olio diatermico porta calore nei vari<br />

reparti dello stabilimento, dove viene usato in<br />

vari modi, per esempio per generare vapore con<br />

delle unità evaporatrici, oppure viene utilizzato<br />

direttamente da alcuni macchinari produttivi.<br />

L’olio viene mantenuto in temperatura da una<br />

caldaia a gas da 4,7 MWt (una seconda da 4<br />

MWt viene tenuta di riserva), cui si affianca una<br />

caldaia a recupero della potenza di 860 kWt alimentata<br />

dal calore recuperato dai fumi di scarico<br />

del cogeneratore. I fumi hanno una temperatura<br />

di 480 gradi in entrata e 270 gradi in uscita dalla<br />

caldaia a recupero. Dal cogeneratore viene recuperato<br />

anche calore a temperatura più bassa<br />

di quella dei fumi, e per la precisione dalle camice<br />

dei cilindri e dal radiatore dell’olio lubrificante.<br />

In totale viene recuperato circa 1 MWt<br />

sfruttando il circuito primario acqua motore a 95<br />

gradi in mandata e 89 in ritorno al motore. Il circuito<br />

secondario acqua calda recupera tale calore<br />

attraverso uno scambiatore a piastre.<br />

L’acqua calda del secondario passa da 70 a 82<br />

gradi e successivamente attraversa un economizzatore<br />

che estrae dai fumi di scarico a 270<br />

gradi altri 400 kWt. I fumi vengono poi dispersi<br />

in atmosfera ad una temperatura di 150 gradi.<br />

Il circuito dell’acqua calda esce dall’economizzatore<br />

a 90 gradi centigradi. L’utilizzo di questa<br />

energia termica varia secondo la stagione. In<br />

inverno, l’acqua alimenta il circuito di riscaldamento<br />

degli ambienti con una temperatura di ritorno<br />

di 70 gradi e una portata di 50 metri<br />

cubi/ora. In estate, invece, l’acqua calda a 90<br />

gradi alimenta un assorbitore a bromuro di litio<br />

con una potenza di 700 kWfr che fornisce acqua<br />

fredda a 7 gradi ad un circuito che opera a 12<br />

gradi in ritorno. L’acqua calda del circuito esce<br />

dall’assorbitore a 70 gradi e rientra in circolo.<br />

L’acqua refrigerata invece serve<br />

all’impianto di raffrescamento degli<br />

edifici e a fornire freddo di processo<br />

(per esempio per raffreddare<br />

gli stampi) in aggiunta a<br />

Impianto di rigenerazione<br />

presso lo stabilimento<br />

Alfatherm di Gorla Minore (VA)<br />

quello prodotto dai chiller elettrici. In estate la<br />

portata del circuito d’acqua primario è di circa<br />

45 metri cubi/ora.<br />

L’acqua refrigerata confluisce in una vasca di<br />

accumulo dove viene suddivisa nei vari circuiti<br />

alimentati anche dagli altri quattro chiller elettrici,<br />

tre della capacità di 150 kWfr ciascuno ed<br />

uno da 280 kWfr.<br />

<strong>La</strong> gestione di E.ON<br />

e l’outsourcing energetico<br />

<strong>La</strong> complessità dei vari sistemi di recupero dell’energia<br />

termica si ripaga con un’efficienza molto<br />

elevata e la possibilità di utilizzare anche calore<br />

a bassa temperatura. Rimane comunque<br />

vero che la gestione e l’ottimizzazione del funzionamento<br />

di un simile impianto è un compito<br />

che richiede continua applicazione e costante<br />

aggiornamento agli standard tecnici e alle normative.<br />

È per questo che Alfatherm ha affidato<br />

a E.ON l’intero impianto di cogenerazione con<br />

i relativi recuperi termici e frigoriferi. Avendo assunto<br />

la proprietà e la gestione dell’impianto,<br />

E.ON fornisce ad Alfatherm energia elettrica,<br />

calore e freddo, sulla base del modello ESCo<br />

(Energy Service Company). In questo modo,<br />

Alfatherm non impegna risorse finanziarie e gestionali<br />

nell’acquisto e nell’esercizio dell’impianto<br />

di cogenerazione, mantenendo tali risorse libere<br />

per effettuare investimenti sull’innovazione nel<br />

proprio core business e restando altamente<br />

competitiva sul mercato globale.<br />

Un altro esempio di energy outsourcing operato<br />

da E.ON è quello recentemente siglato con il<br />

Gruppo Granarolo, uno dei leader italiani nell’alimentare.<br />

E.ON ha rilevato dal Gruppo impianti<br />

di cogenerazione per una potenza complessiva<br />

di 14 MW, che ora gestisce per conto<br />

dell’azienda, fornendo a Granarolo il suo fabbisogno<br />

di elettricità e calore di processo prodotto<br />

con unità di cogenerazione. Le risorse finanziarie<br />

liberate e recuperate sono state<br />

investite dal Gruppo per migliorare la propria<br />

competitività.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 27


stampaggio<br />

a iniezione<br />

Presse elettriche entry-level<br />

per componenti di qualità<br />

Le presse Allrounder Golden Electric<br />

sono disponibili in quattro taglie<br />

con forza di chiusura compresa<br />

tra 600 e 2.000 kN (foto Arburg)<br />

Produrre manufatti tecnici<br />

sofisticati a costi convenienti<br />

è possibile, secondo Arburg.<br />

A Swiss Plastics 2017<br />

il costruttore intende dimostrarlo<br />

esponendo una pressa della serie<br />

elettrica entry-level,<br />

che realizzerà sul posto<br />

un connettore per l’industria.<br />

Alla prossima fiera Swiss Plastics 2017,<br />

in programma a Lucerna dal 24 al 26<br />

gennaio 2017, Arburg presenterà un<br />

nuovo modo di produrre manufatti di qualità a<br />

prezzi convenienti. Una pressa Allrounder 470<br />

E Golden Electric della nuova serie elettrica<br />

entry-level mostrerà la produzione di un connettore<br />

come esempio di manufatto tecnico<br />

presso il proprio stand C1061 nel padiglione<br />

1. Grazie al design standardizzato, la macchina<br />

offre un eccellente rapporto prezzo/prestazioni.<br />

Un robot lineare Multilift Select si occupa<br />

della movimentazione dei pezzi.<br />

"I nostri clienti in Svizzera si vanno convertendo<br />

in misura sempre più massiccia alle macchine<br />

elettriche. <strong>La</strong> maggior parte delle presse sono<br />

ad azionamento elettrico”, spiega Marcel<br />

Spadini, responsabile della filiale svizzera di<br />

Arburg. Le macchine elettriche Arburg della<br />

fascia alta, denominate Alldrive, possono eseguire<br />

lavorazioni speciali ad alte prestazioni e<br />

adattate individualmente all’applicazione prevista.<br />

Accanto alle Alldrive, Arburg ha introdotto<br />

la scorsa primavera la serie Golden Electric<br />

che consente l’ingresso, a costi convenienti,<br />

nel segmento delle presse elettriche. Come le<br />

loro controparti idrauliche della serie Golden<br />

Edition, accolta con grande successo, le nuove<br />

presse elettriche offrono un ottimale rapporto<br />

prezzo/prestazioni grazie al design standardizzato,<br />

che prevede ad esempio una combinazione<br />

fissa di luce tra le colonne, forza di<br />

chiusura e dimensioni del gruppo d’iniezione.<br />

Alte prestazioni, precisione<br />

ed efficienza energetica<br />

Le presse Allrounder Golden Electric sono disponibili<br />

in quattro taglie con forza di chiusura<br />

compresa tra 600 e 2.000 kN. Queste presse<br />

elettriche entry-level sono progettate per una<br />

produzione efficiente e precisa di manufatti<br />

sofisticati dal punto di vista tecnico.<br />

<strong>La</strong> doppia ginocchiera a cinque punti di chiusura<br />

assicura cicli rapidi ad alte prestazioni.<br />

<strong>La</strong> vite regolata secondo la posizione garantisce<br />

la produzione di manufatti di qualità.<br />

<strong>La</strong> nuova serie elettrica si caratterizza altresì<br />

28 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


stampaggio<br />

a iniezione<br />

per i motori e i servo inverter raffreddati con liquido<br />

oltre che per i vantaggi in termini di efficienza<br />

energetica, cicli a secco brevi ed elevata<br />

riproducibilità. A confronto delle presse<br />

idrauliche standard, l’alta efficienza dei servomotori,<br />

l’adattamento in continuo della potenza<br />

e il recupero dell’energia di frenata consentono<br />

di ottenere notevoli risparmi energetici, fino al<br />

55%. Le presse sono inoltre semplici da mantenere<br />

grazie ai gruppi d’iniezione pivotanti, i<br />

moduli cilindro plug-in e i sistemi di lubrificazione<br />

e raffreddamento migliorati.<br />

Stampaggio tecnico: una Allrounder<br />

Golden Electric produrrà connettori<br />

in polipropilene per il settore elettrico<br />

nel corso della fiera Swiss Plastics<br />

2017 (foto Arburg)<br />

Ideali per la produzione di<br />

componenti tecnici di qualità<br />

Queste presse elettriche entry-level sono particolarmente<br />

adatte per la produzione riproducibile<br />

e a costi convenienti di componenti di alta qualità<br />

per l’industria elettrica. Arburg lo dimostrerà in<br />

occasione di Swiss Plastics 2017 con la produzione<br />

di un componente tecnico stampato in polipropilene:<br />

una pressa Allrounder 470 E Golden<br />

Electric con forza di chiusura di 1.000 kN dotata<br />

di un gruppo di iniezione da 290 produrrà 16<br />

connettori Skintop ® con fissaggio a vite M12 in<br />

un tempo di ciclo di 18 secondi. Questi componenti<br />

sono utilizzati per stringere, allineare e sigillare<br />

i cavi elettrici e comprendono anche un<br />

meccanismo che attenua le sollecitazioni. Il peso<br />

del manufatto è di 2 grammi. Un robot lineare<br />

Multilift Select provvede a eseguire le operazioni<br />

di movimentazione.<br />

L’automazione conveniente<br />

Multilift Select è il robot lineare entry-level di<br />

Arburg. È equipaggiato con due azionamenti<br />

servo elettrici ed è totalmente integrato nel sistema<br />

di controllo macchina Selogica. Ciò significa<br />

che l’utilizzatore può fare affidamento<br />

su un unico set di dati, un ambiente di programmazione<br />

conosciuto e l’ottimale sincronizzazione<br />

di robot e pressa. Inoltre, la funzione<br />

di autoapprendimento facilita la programmazione<br />

del robot.<br />

I vantaggi di questa strategia sono evidenti. I<br />

tempi di programmazione e le procedure di<br />

conversione sono ridotte al minimo mentre le<br />

sequenze di movimentazione diventano in generale<br />

più affidabili; infine le spese per il training<br />

risultano assai più contenute.<br />

Fra i principali costruttori di tecnologie per lo stampaggio a iniezione<br />

Il costruttore tedesco di presse Arburg fa<br />

parte dei produttori leader mondiali di presse<br />

per stampaggio a iniezione con forze di<br />

chiusura tra 125 e 5.000 kN. L'azienda offre<br />

inoltre sistemi robot, soluzioni "chiavi in<br />

mano" specifiche per clienti e settori e altre<br />

unità periferiche. Dal 2013 la gamma di prodotti<br />

per la lavorazione delle materie plastiche<br />

è completata da un sistema innovativo<br />

per la produzione additiva.<br />

Ogni attività dell'azienda è incentrata<br />

sul concetto di efficienza produttiva<br />

lungo l'intera catena di<br />

creazione del valore. L'obiettivo è<br />

consentire di produrre pezzi in <strong>plastica</strong>,<br />

dai singoli componenti alla<br />

produzione in serie, garantendo la<br />

massima qualità a costi unitari ridotti<br />

al minimo, ad esempio per il<br />

settore automobilistico e del packaging,<br />

per l'elettronica, la comunicazione<br />

e l'intrattenimento, la tecnologia<br />

medicale o gli elettrodomestici.<br />

Il supporto di prima qualità direttamente in<br />

loco viene garantito da una efficiente rete<br />

internazionale di assistenza e vendita:<br />

Arburg è rappresentata, da proprie organizzazioni<br />

con 33 sedi, in 25 paesi e da partner<br />

commerciali in più di 50 paesi. <strong>La</strong> produzione<br />

avviene esclusivamente nella casa<br />

madre di Loßburg (Germania). Dei 2.550<br />

collaboratori totali, 2.100 lavorano in<br />

Germania e altri 450 negli stabilimenti sparsi<br />

nel mondo. Arburg è una delle prime aziende<br />

ad aver ottenuto nel 2012 la tripla certificazione:<br />

ISO 9001 (qualità), ISO 14001<br />

(ambiente) e ISO 50001 (energia).<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 29


estrusione<br />

Esterno dello stand<br />

IPM a K <strong>2016</strong><br />

Bicchieratrici automatiche<br />

ad alta capacità produttiva<br />

Entusiasmo, successo e idee per orientare la propria tecnologia nei<br />

prossimi anni. Sono alcuni frutti della partecipazione di IPM a K <strong>2016</strong>,<br />

dove ha esposto le sue ultime innovazioni per l’estrusione di tubi e profili.<br />

di Alessandro Bignami<br />

Una K oltre le già altissime aspettative.<br />

Grazie non solo all’enorme quantità di<br />

visitatori accorsi, ma anche per il loro<br />

interesse a investire e il crescente numero di paesi<br />

rappresentati. Per IPM, specialista nella costruzione<br />

di macchinari per l’estrusione di tubi e<br />

profili in materie plastiche, è stato ancora una<br />

volta un evento spartiacque, capace di orientare<br />

le scelte tecnologiche dei prossimi anni.<br />

Oltre a trasmetterci l’entusiasmo con cui ha vissuto<br />

gli otto giorni di fiera, Silvia Geminiani, cofondatrice<br />

dell’azienda, ci ha descritto le innovazioni<br />

chiave che caratterizzano alcune delle<br />

tecnologie esposte allo stand IPM.<br />

POD - Come è andata questa edizione della<br />

K? È stata all’altezza delle grandi aspettative<br />

della vigilia?<br />

Direi che è andata oltre le nostre più ottimistiche<br />

previsioni. Sono rimasta sorpresa dall’afflusso<br />

di persone, che è stato notevole e costante<br />

fin dall’apertura dei cancelli il primo<br />

giorno. Il nostro stand è stato visitato da moltissimi<br />

operatori provenienti da ogni continente.<br />

Sono rimasta entusiasta di vedere tante<br />

delegazioni di paesi lontani in cerca di novità,<br />

di soluzioni alternative e soprattutto pronte a<br />

investire. È chiaro che la K rappresenta e richiama<br />

una percentuale sempre più ampia<br />

del comparto delle materie plastiche, a livello<br />

mondiale.<br />

POD - <strong>La</strong> notevole affluenza al vostro stand<br />

si deve anche al modo in cui avete preparato<br />

la fiera?<br />

Indubbiamente. È un evento unico e ineguagliabile.<br />

Perciò va preparato con largo anticipo<br />

e curato nei minimi particolari. A partire, naturalmente,<br />

dalla messa a punto delle tecnologie<br />

da esporre. <strong>La</strong> scelta delle macchine è fondamentale.<br />

Le tecnologie che abbiamo esposto<br />

in fiera sono il frutto del lavoro degli ultimi<br />

anni, che in molti casi si è ispirato a idee raccolte<br />

proprio alla precedente edizione della K.<br />

Otto giorni immersi nel panorama internazionale,<br />

che si concentra in questo evento, consentono<br />

a noi imprenditori di captare in modo<br />

diretto le esigenze degli utilizzatori e di orientare<br />

di conseguenza le scelte tecnologiche<br />

per i prossimi anni.<br />

30 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


estrusione<br />

singolo bicchiere, aumentando così la qualità<br />

complessiva del prodotto ottenuto. I bicchieri<br />

eventualmente non a norma vengono scartati<br />

automaticamente prima di arrivare alla fase di<br />

imballaggio.<br />

Lo staff di IPM a K <strong>2016</strong><br />

POD - Parliamo di alcune innovazioni che avete<br />

esposto in questa edizione…<br />

Per K <strong>2016</strong> il nostro obiettivo è stato puntare sull’alta<br />

capacità produttiva. Consideri che dopo anni<br />

di crisi del settore, che ha assottigliato i margini,<br />

più che mai nel mercato dei tubi di <strong>plastica</strong>, la<br />

possibilità di produrre fino a quattro volte di più –<br />

quasi a parità di investimento – fa la differenza.<br />

Per questo abbiamo presentato in anteprima<br />

macchine con capacità produttive molto elevate<br />

che hanno suscitato un grande interesse. Si tratta<br />

di quattro nuove macchine ed altrettanti brevetti.<br />

POD - Può descriverne una?<br />

Delle due bicchieratrici per tubi in PVC e PP<br />

esposte, la BA 200 Rieber System, a nostro avviso,<br />

rappresenta il modello più completo <strong>oggi</strong><br />

disponibile sul mercato. <strong>La</strong> sua forza è la grande<br />

flessibilità: con questa macchina il trasformatore<br />

può ottenere pressoché qualsiasi tipo di bicchiere<br />

gli venga richiesto. È una macchina sulla quale<br />

sono presenti ben due tecnologie brevettate.<br />

Una di queste, in particolare, viene definita “copia-campione”.<br />

Le spiego perché: generalmente,<br />

brusche modifiche delle condizioni ambientali,<br />

come l’improvviso aumento o diminuzione della<br />

temperatura all’interno dello stabilimento, la continua<br />

apertura di un portone, il non funzionamento<br />

di alcune resistenze possono influire sul riscaldamento<br />

od il raffreddamento del tubo, con<br />

ripercussioni importanti sul prodotto finale. <strong>La</strong><br />

nostra macchina risolve questo problema autoregolando<br />

i tempi di riscaldamento e/o raffreddamento,<br />

in modo da garantire la produzione<br />

in serie di tubi con le stesse caratteristiche tecniche,<br />

dimensioni e tolleranze del bicchiere campione<br />

inizialmente impostato. A Düsseldorf , i visitatori<br />

sono stati sorpresi da questa tecnologia,<br />

i cui vantaggi sono evidenti e immediati.<br />

POD - E il secondo brevetto…<br />

Questa macchina, utilizzata in una linea di estrusione<br />

in cui anche l’imballaggio è completamente<br />

automatizzato, ha una capacità produttiva<br />

così alta che non consente all’operatore di eseguire<br />

un test di qualità ogni 20-30 tubi, come si<br />

fa tradizionalmente. Perciò abbiamo brevettato<br />

un sistema per testare in modo automatico ogni<br />

POD - Quale ruolo rivestono le persone nel raggiungimento<br />

di questi risultati?<br />

Un ruolo fondamentale. Dietro ogni successo<br />

c’è un grande lavoro di squadra. Un contributo<br />

essenziale viene dai numerosi giovani impegnati<br />

nei nostri uffici di ingegneria/ricerca e sviluppo<br />

coadiuvati dai colleghi senior che mettono a<br />

loro disposizione la propria esperienza. Fonda -<br />

mentale è anche l’apporto dei tecnici che si occupano<br />

del post-vendita, sempre in viaggio nel<br />

mondo ad avviare le macchine consegnate ai<br />

vari clienti: consideri che IPM esporta circa l’85%<br />

del proprio fatturato in ben 121 Paesi. Il lavoro<br />

di squadra è fondamentale per decidere in che<br />

direzione andare, quali macchine costruire e<br />

quali migliorare. L’esperienza dei senior alleata<br />

con la freschezza e la flessibilità degli junior è<br />

la ragione del nostro successo.<br />

POD - Qual è <strong>oggi</strong> il livello di competenza dei<br />

giovani che entrano in azienda?<br />

<strong>La</strong> loro preparazione tecnica è buona, seppur<br />

prevalentemente teorica. Comunque, inseriti in<br />

un ambiente stimolante, i neo-assunti imparano<br />

in fretta ad applicare ciò che hanno in precedenza<br />

studiato. IPM crede e dà spazio ai giovani,<br />

soprattutto in vista di una cultura industriale sempre<br />

più digitalizzata o, come si usa dire, 4.0.<br />

Interno dello stand IPM


estrusione<br />

Linea di coestrusione a 5 strati<br />

I visitatori della K <strong>2016</strong> hanno<br />

avuto la possibilità di vedere in azione<br />

le ultime soluzioni high tech ideate<br />

dai tecnici Bandera per il settore<br />

del packaging e del converting. Un<br />

esempio per tutti, una linea di coestrusione<br />

film in bolla 5 strati altamente<br />

flessibile: ideale per la produzione<br />

sia di film barriera che di<br />

film poliolefinico, dotata di un dispositivo<br />

innovativo specificatamente<br />

progettato in Bandera per<br />

migliorare la qualità del film.<br />

In concomitanza con la fiera, a<br />

Busto Arsizio (VA) Bandera ha aperto<br />

le porte della nuova struttura The<br />

House of Extrusion per ospitare un<br />

nuovo Open House: un’occasione<br />

per vedere in funzione altre linee<br />

film in bolla e linee con tecnologia<br />

di estrusione a testa piana per il settore<br />

del packaging rigido.<br />

Secondo l’azienda, è fondamentale<br />

coniugare specializzazione e flessibilità:<br />

“due concetti che, se di primo<br />

acchito possono sembrare in contraddizione,<br />

nella realtà sono sempre<br />

più al centro delle richieste dei market<br />

player”. Due concetti che sottendono<br />

alla scelta di Bandera di agire da vero<br />

e proprio precursore nello sviluppo<br />

di nuove tecnologie. Le linee serie<br />

SmartFlex ® e TechnoFlex Plus ® sono<br />

la dimostrazione tangibile di questa<br />

scelta: in grado di produrre diverse<br />

tipologie di film, mantengono performance<br />

ottimali, di alta qualità.<br />

Ulteriore dimostrazione della scelta<br />

intrapresa è la linea di estrusione 7<br />

strati: collaudata l’anno scorso presso<br />

il centro R&S Bandera, è la soluzione<br />

che offre la massima produttività di<br />

film poliolefinico in abbinamento alla<br />

produzione di film ad alta barriera.<br />

Ultimo, ma non certo per importanza,<br />

è il tema dell’efficienza<br />

energetica degli impianti industriali:<br />

fortemente impegnata nella<br />

proget tazione di linee che garantiscano<br />

il contenimento dei consumi<br />

energetici, Bandera ha scelto<br />

di collaborare con aziende specializzate<br />

per sviluppare nuove soluzioni<br />

in grado di rispondere a tali<br />

esigenze.<br />

Bandera punta a garantire il<br />

massimo rapporto prestazioni/costo,<br />

tenendo in considerazione anche<br />

i certi ficati bianchi , un fattore<br />

economico che si è dimostrato decisamente<br />

importante.<br />

Ecco alcune caratteristiche di<br />

TechnoFlex Plus, la linea soffio 5<br />

strati in azione alla K <strong>2016</strong>:<br />

• materiali: LDPE e mescole con<br />

LLDPE, mLLDPE, EVA, HDPE e<br />

MDPE, EVOH, PA;<br />

• larghezza utile in piatto: fino a<br />

2.400 mm rifilata; film tubolare:<br />

2.500 mm;<br />

• gamma spessori: da 20 a 200 µm;<br />

• produttività: 700 kg/h per film in<br />

PE; 500 kg/h per film barriera.<br />

<strong>La</strong> linea è così configurata: sistema<br />

di dosaggio gravimetrico<br />

in continuo a perdita di peso, a 25<br />

componenti; 2 estrusori Ø 75 mm,<br />

per gli strati intermedi; 3 estrusori<br />

Ø 65 mm, 2 per gli strati esterni e<br />

1 per lo strato centrale; testa di<br />

coestrusione a 5 strati con filiera<br />

Ø 500 mm e sistema IBC; sistema<br />

automatico di controllo IBC a 8<br />

sensori ad ultrasuoni con controllo<br />

larghezza; anello di raffreddamento<br />

ad alta efficienza a triplo<br />

flusso; sistema automatico di misurazione<br />

e controllo dello spessore;<br />

speciale sistema di misurazione<br />

dello strato barriera; sistema<br />

guidabolla a due gabbie; traino superiore<br />

rotante, larghezza rulli<br />

2.600 mm, motori tipo “Torque”,<br />

scivoli di appiattimento e guide laterali<br />

con rullini in fibra di carbonio;<br />

dispositivo tensionatore serie<br />

FTA, per una migliore planarità del<br />

film; trattamento corona a doppio<br />

lato; avvolgitore a doppia stazione,<br />

in configurazione back-to-back<br />

con modalità di avvolgimento per<br />

contatto, assiale e con gap, scarico<br />

automatico della bobina e sistema<br />

di caricamento del mandrino;<br />

innovativo software di supervisione<br />

di linea di ultima generazione,<br />

completo di controllo attivo del<br />

dosaggio e cambio formato automatico.<br />

Le previsioni per i settori del packaging<br />

e del converting sono di un<br />

futuro in crescita: un mercato globale<br />

decisamente importante per<br />

Bandera.<br />

Le richieste di soluzioni dalla tecnologia<br />

innovativa sono in aumento<br />

e provengono da ogni angolo del<br />

pianeta, mentre la tendenza europea,<br />

ormai consolidata, è di ricercare<br />

film sempre più tecnici e performanti,<br />

al minor costo possibile,<br />

e di passare dal film monostrato al<br />

3 strati, per arrivare alle innovative<br />

linee di estrusione a 5, 7, 9 e addirittura<br />

11 strati, in base alla tipologia<br />

di prodotto finale.<br />

<strong>La</strong> scelta di Bandera di mantenere<br />

il 100% di ricerca e sviluppo, progettazione<br />

e fabbricazione al proprio interno,<br />

compresa tutta l’area di testing<br />

delle linee, mantenendo il know-how<br />

in azienda, ha lo scopo di soddisfare<br />

prontamente, e con soluzioni all’avanguardia,<br />

ogni richiesta della clientela,<br />

anche la più esigente.<br />

32 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


estrusione<br />

Quando l’estrusione diventa semplice<br />

Forse non si tratterà di un record mondiale, ma sicuramente<br />

Macchi ha dato spettacolo a K <strong>2016</strong> fabbricando,<br />

senza sosta, 1300 kg/h di film coestruso per buste flessibili<br />

laminate a 5 strati.<br />

Presso il proprio stand in fiera, Macchi ha registrato<br />

oltre 1000 visitatori, tutti raccolti sotto le ali della torreggiante<br />

linea di estrusione, tra le ultimissime novità nella<br />

serie di sistemi di coestrusione per film soffiato ad alta<br />

capacità appartenenti alla generazione POD. A fare da<br />

sfondo alla linea, uno scenario in stile italiano squisitamente<br />

elegante, che richiamava la nuova immagine aziendale<br />

in bianco e nero, e una folla di visitatori altamente<br />

qualificati impegnati a stringere nuovi contatti commerciali,<br />

destinati a generare un gran numero di contratti di<br />

vendita, alcuni dei quali firmati direttamente sul posto.<br />

Come rivelano i commenti condivisi dagli oltre 230.000<br />

operatori dell’industria delle materie plastiche che hanno<br />

invaso la città tedesca di Düsseldorf in occasione del<br />

principale appuntamento fieristico dedicato al settore,<br />

l’edizione <strong>2016</strong> è stata pervasa da un’atmosfera di generale<br />

ottimismo.<br />

nel prossimo futuro, restano chiaramente orientate a<br />

un’estrusione di film più “tradizionale”, a dimostrazione<br />

di come i concetti di industria 2.0 e 3.0 godano ancora<br />

di ottima salute, ma segnano comunque una differenza<br />

rispetto alla realtà attuale nel segmento delle produzioni<br />

più sofisticate. L’azienda continua dunque a navigare su<br />

una rotta ben precisa, le cui parole d’ordine sono flessibilità,<br />

semplicità e abilità.<br />

L’obiettivo finale consiste nel semplificare la gestione<br />

delle linee, comprese quelle più sofisticate, da parte degli<br />

operatori, in modo tale da abbattere i fermi macchina e<br />

ridurre i tempi dei cambi di produzione. È questo il prossimo<br />

passo da compiere per garantire l’efficacia veramente<br />

globale di un processo di fabbricazione ottimale,<br />

in cui costi e prestazioni procedono di pari passo con<br />

sostenibilità e flessibilità: fattori essenziali in un’industria<br />

degli imballaggi flessibili in cui gli agi degli ordini a lungo<br />

termine appartengono ormai al passato e i cambi rapidi<br />

di produzione rappresentano ormai un imperativo quotidiano.<br />

Macchi, che sin dall’inizio ha creduto e investito cifre<br />

L’evento da poco concluso segue un’edizione 2013<br />

che, per quanto considerata un punto di svolta dopo anni<br />

di dura recessione economica, si era conclusa in un clima<br />

di cauta attesa in cui nessuno si sentiva disposto a scommettere<br />

alcunché sull’avvenire. Quella del <strong>2016</strong>, invece,<br />

si è rivelata l’edizione “delle conferme”, con solide aspettative<br />

per il futuro e priva di incertezze, alla quale ha dato<br />

il suo contributo un settore dei film plastici attualmente<br />

in piena ripresa.<br />

Le novità di Macchi, pur tenendo conto dei vari trend<br />

e indicazioni sulla possibile evoluzione dell’industria 4.0<br />

importanti nella filosofia POD, si è rivelata un vero pioniere<br />

in questa tecnologia e, con oltre 40 linee vendute<br />

in tutto il mondo, ha dettato il ritmo dell’evoluzione, riuscendo<br />

ad acquisire una vasta e insuperata esperienza,<br />

dalla quale è nata un’intera gamma di soluzioni POD. Il<br />

fatto che il concetto POD sia stato riproposto da Macchi<br />

alla K <strong>2016</strong> sottolinea una volta di più che si tratta di una<br />

tecnologia destinata ad evolversi ulteriormente, essendo<br />

stato ampiamente dimostrato che rappresenta il futuro<br />

per la coestrusione di film che erano stati erroneamente<br />

considerati banali commodities.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 33


automazione<br />

Un successo<br />

costruito con<br />

le proprie mani<br />

Con il claim “innovation with<br />

our hands”, Gimatic evoca non<br />

solo le mani di presa per robot,<br />

uno dei suoi prodotti di punta<br />

per l’industria delle materie<br />

plastiche, ma anche un approccio<br />

particolarmente concreto<br />

verso le necessità del mercato.<br />

di Alessandro Bignami<br />

Robot con<br />

cambia utensile<br />

automatico EQC<br />

Un approccio concreto, abituato a trovare<br />

soluzioni per le reali necessità del<br />

mercato. Perfino lo slogan, “innovation<br />

with our hands”, evoca il valore del lavoro quotidiano<br />

rivolto alla costruzione di prodotti e soluzioni,<br />

oltre a essere un gioco di parole legato<br />

alle mani di presa per robot e agli altri componenti<br />

per lo stampaggio delle materie plastiche,<br />

uno dei settori di riferimento in cui opera<br />

Gimatic. L’automazione pneumatica (handling),<br />

l’automazione elettrica (mechatronics) e i sensori<br />

sono le altre divisioni produttive della società.<br />

In uno scenario economico certo non facile,<br />

Gimatic sta vivendo anni di espansione,<br />

anche nel <strong>2016</strong> con un tasso di crescita a due<br />

cifre, grazie al processo di internazionalizzazione,<br />

al continuo rinnovamento dei prodotti e<br />

alla diversificazione dei settori di applicazione.<br />

Ne abbiamo parlato con Giuseppe Cardovino,<br />

Responsabile del Marketing Strategico.<br />

POD - Sig. Cardovino, è soddisfatto dell’anno<br />

che si sta chiudendo?<br />

Sono molto soddisfatto dei risultati. Il fatturato<br />

consolidato del <strong>2016</strong> si attesterà a circa 32 milioni<br />

di euro, segnando nuovamente una crescita<br />

a due cifre, stimata attorno al 15%. È stato<br />

un anno di cui possiamo andare fieri.<br />

Abbiamo continuato a rafforzare la presenza<br />

diretta sui mercati esteri, con l’apertura di due<br />

nuove filiali, in Polonia e Giappone. L’ingresso<br />

del fondo di investimento Agic Capital, che ora<br />

ha la maggioranza delle quote della società,<br />

ci ha consentito di accelerare la costruzione<br />

della nostra rete internazionale, con speciale<br />

attenzione all’area asiatica. Le prospettive e<br />

l’entusiasmo per il piano industriale del prossimo<br />

quinquennio sono davvero grandi. Siamo<br />

convinti di poter guardare realisticamente a<br />

obiettivi prestigiosi.<br />

POD - Prima il passaggio di proprietà nel 2013,<br />

poi l’ingresso del nuovo fondo: state vivendo un<br />

periodo di intensa trasformazione e sviluppo…<br />

Sì, anche se in realtà la guida e l’impostazione<br />

della società non sono sostanzialmente cambiate.<br />

Stiamo attuando un programma di crescita<br />

già delineato dalla precedente proprietà.<br />

Un programma imperniato soprattutto sulla volontà<br />

di seguire da vicino il cliente, spesso un<br />

player internazionale, nei paesi e nei mercati<br />

dove opera, attraverso l’apertura di nostre filiali<br />

sul territorio. Questa strategia sta funzionando<br />

e ha la piena fiducia del nuovo fondo di investimento.<br />

POD - Qual è il Suo giudizio sulla partecipazione<br />

alla K <strong>2016</strong>?<br />

Per Gimatic questa edizione aveva un’importanza<br />

strategica. Rispetto alla K 2013, infatti,<br />

l’azienda si è presentata con un assetto pro-<br />

<strong>La</strong> sede di Gimatic<br />

a Roncadelle (BS)<br />

34 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


automazione<br />

Sistema di riconoscimento Rfid<br />

fondamente rinnovato, sia in termini di organizzazione,<br />

sia di offerta produttiva. Tra sede<br />

centrale e filiali, allora eravamo una novantina,<br />

<strong>oggi</strong> siamo circa in 150 e con ambizioni di ulteriore<br />

crescita. K <strong>2016</strong> è stata l’occasione giusta<br />

per dire al mercato che puntiamo alla leadership<br />

e che abbiamo tutte le credenziali per<br />

raggiungerla.<br />

POD - Avete presentato molte novità?<br />

Tra prodotti nuovi o aggiornati e l’aggiunta di<br />

alcune serie di componenti, abbiamo promosso<br />

oltre 40 novità, un numero impressionante.<br />

E tra queste, c’erano numerose proposte rilevanti<br />

sia per lo stampaggio delle materie plastiche,<br />

sia in generale per l’automazione.<br />

Abbiamo accolto più del triplo dei visitatori<br />

dell’edizione precedente, ma soprattutto si è<br />

alzato drasticamente il tasso internazionale dei<br />

contatti. Se prima la netta maggioranza proveniva<br />

dai mercati centroeuropei di lingua tedesca,<br />

questa volta il rapporto si è invertito: circa<br />

l’80% dei visitatori passati dal nostro stand arrivava<br />

da altre parti del mondo, soprattutto<br />

Cambia utensile manuale QCY<br />

dall’Asia. Molti operatori attivi proprio su quei<br />

mercati lontani dove abbiamo cominciato a far<br />

sentire la nostra presenza – come Cina, Corea<br />

e Giappone – ci hanno cercato, incuriositi e desiderosi<br />

di conoscerci meglio.<br />

POD - E di conoscere meglio i vostri prodotti<br />

innovativi…<br />

Certo, anche se <strong>oggi</strong>, in realtà, realizzare prodotti<br />

nuovi solo per sfruttare l’“effetto novità”<br />

non è sufficiente ad affermarsi. Occorre che<br />

i prodotti innovativi nascano dalle richieste<br />

reali del mercato e che soddisfino concretamente<br />

le sue necessità. In questo senso, confidiamo<br />

molto nel lavoro delle filiali, che rappresentano<br />

gli occhi e le orecchie con cui<br />

Gimatic riesce a percepire i bisogni presenti<br />

nei mercati locali.<br />

POD - Ci fa l’esempio di alcune soluzioni, fra<br />

quelle esposte, particolarmente utili alle esigenze<br />

attuali del mercato?<br />

<strong>La</strong> soluzione che ha destato maggiore attenzione<br />

alla K è stato il cambia utensile automatico<br />

EQC - Electronic Quick Changer. Oltre a presentare<br />

tutti gli avanzamenti della nostra gamma<br />

di prodotti meccatronici, questo dispositivo offre<br />

all’operatore il vantaggio di comandare il sistema<br />

di aggancio e di sgancio dalla parte statica<br />

del macchinario, cioè dal rack dove sono collocati<br />

i diversi utensili a disposizione del robot.<br />

In sostanza – ed è questo un aspetto cruciale<br />

– l’operatore non deve comandare il gancio attraverso<br />

i cavi di potenza lungo il braccio del<br />

robot, ma soltanto attraverso la parte statica. In<br />

questo modo non è necessario dotarsi di pesanti<br />

e ingombranti catene portacavi. E soprattutto<br />

non ci sono più cavi in movimento, con<br />

una netta diminuzione degli interventi di manutenzione<br />

e del carico elettrico del robot, che<br />

non deve più alimentare il dispositivo.<br />

Con la parte elettronica dell’EQC, abbiamo presentato<br />

inoltre due proposte, che a breve lanceremo<br />

come prodotti nuovi. Anzitutto il sistema<br />

di riconoscimento Contactless Rfid, composto<br />

da due parti: una attiva posta sul braccio robot,<br />

una passiva posizionata sull’utensile. Il sistema<br />

serve a trasmettere informazioni dall’utensile<br />

al robot: in tal modo quest’ultimo è in grado di<br />

riconoscere se sta prelevando l’utensile corretto<br />

per il lavoro da eseguire.<br />

In secondo luogo, questa celletta di memoria<br />

contiene i codici dei componenti e consente<br />

di sapere come, quando e a chi tali componenti<br />

vanno ordinati per essere sostituiti. In una logica<br />

di manutenzione predittiva, il dispositivo, sulla<br />

base dei cicli di lavoro programmati, riesce anche<br />

a prevedere quando la macchina rischierà<br />

di subire un guasto.<br />

POD - Quali altre innovazioni sono da menzionare?<br />

Oltre che sull’EQC, occorre soffermarsi sul<br />

cambia utensile manuale QCY. Si tratta del tradizionale<br />

cambia utensile rotondo, ormai considerato<br />

standard nel mercato dei robot cartesiani<br />

a tre assi. È totalmente compatibile con i<br />

precedenti modelli: non è necessario realizzare<br />

alcun retrofitting per le mani di presa già installate,<br />

basta sostituire il cambia utensile precedentemente<br />

utilizzato. Questo componente<br />

mantiene infatti stessi standard e dimensioni,<br />

aggiungendo però alcune funzioni. Fra queste,<br />

la principale è quella della valvola dell’aria integrata<br />

per la chiusura automatica sia del flusso<br />

di aria compressa, sia del vuoto, prima che il<br />

sistema sia completamente sganciato. Questa<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 35


automazione<br />

<strong>La</strong> qualità è il primo<br />

obiettivo dell’azienda<br />

valvola a rubinetto rotante risolve il problema<br />

delle valvole di non ritorno a sfera, cioè l’elevata<br />

forza di spinta necessaria per l’aggancio e i<br />

movimenti incontrollati degli attuatori durante<br />

lo sganciamento.<br />

Alla K <strong>2016</strong> ha destato un notevole interesse,<br />

inoltre, l’unità di blocco per cambia utensili<br />

LOQC. Il dispositivo aumenta la sicurezza meccanica,<br />

bloccando la maniglia del cambia utensile<br />

solo se correttamente agganciata, e quella<br />

elettrica, emettendo un segnale solo quando<br />

è bloccata. Questo segnale darà il consenso<br />

per il movimento del robot. In caso di aggancio<br />

non corretto, o di un urto distruttivo sull’LOQC,<br />

o di un guasto elettrico del sensore, il segnale<br />

cessa e il robot si ferma. Così si incrementa innanzitutto<br />

la sicurezza dell’operatore, ma anche<br />

del macchinario. Stiamo puntando molto sul<br />

tema della sicurezza, proponendo anche alcuni<br />

standard, visto che ancora non esiste una normativa<br />

specifica per questi prodotti.<br />

POD - Non vi limitate dunque a conservare i<br />

risultati raggiunti, ma continuate a spingere su<br />

ricerca e innovazione…<br />

Il 10% del fatturato viene investito in R&D, che<br />

svolgiamo anche in collaborazione con enti di<br />

ricerca, università, consulenti esterni, oltre che<br />

con l’assunzione di specialisti al nostro interno.<br />

Lo scopo è sviluppare non solo prodotti nuovi<br />

e performanti, ma anche in grado di essere veramente<br />

utili in determinate applicazioni e con<br />

un prezzo accettabile.<br />

POD - Suppongo che i vostri componenti siano<br />

oggetto di molti tentativi di imitazione: come<br />

riuscite a mantenervi sopra il livello di questi<br />

concorrenti?<br />

Cerchiamo di realizzare sistemi che contengano<br />

molto del nostro know how produttivo, rendendo<br />

più difficile il lavoro a chi è interessato<br />

a copiare. Certi tipi di lavorazione, per esempio,<br />

o di trattamento delle superfici, sono frutto di<br />

anni di esperienze e non sono facilmente replicabili.<br />

Inoltre, la nostra gamma è stata progettata<br />

per rivolgersi a un mercato molto vasto<br />

e ha richiesto quindi importanti investimenti negli<br />

stampi, nei materiali, nei componenti, che<br />

hanno portato alla registrazione di circa 180<br />

brevetti, validi in molte parti del mondo. Non<br />

tutti i concorrenti sono in grado o sono disposti<br />

a fare altrettanto.<br />

POD - Quali sono stati, in questi anni, i fattori<br />

determinanti per crescere in un mercato complesso<br />

e, in certi casi, ancora in difficoltà?<br />

Una scelta vincente è stata quella di aver diversificato<br />

molto. <strong>La</strong> nostra offerta comprende prodotti<br />

destinati allo stampaggio delle materie plastiche,<br />

all’automotive, alle macchine utensili, al<br />

farmaceutico, all’alimentare, al tessile… Non<br />

siamo legati alle vicissitudini di un singolo settore.<br />

<strong>La</strong> diversificazione non riguarda solo la gamma<br />

produttiva, ma anche la presenza sul territorio,<br />

dandoci la possibilità di sfruttare il trend positivo<br />

di una certa area geografica, se la situazione<br />

complessiva è in stallo. Quel che conta di più,<br />

infine, è trovare delle soluzioni per un cliente,<br />

per un settore, per un problema. E ci piace farlo<br />

con le nostre mani, “with our hands”, come dice<br />

il claim che stiamo usando: mani sia come metafora<br />

del nostro lavoro quotidiano, sia come<br />

richiamo alle mani di presa, alle pinze, che realizziamo<br />

per i robot.<br />

POD - Con quale spirito sta affrontando questa<br />

sfida che ha intrapreso due anni fa, entrando<br />

in Gimatic?<br />

Sono molto soddisfatto dell’evoluzione che<br />

l’azienda sta vivendo. Cerco di tracciare delle<br />

linee guida, di coordinare le diverse attività, in<br />

particolare quelle affidate alle figure e alle strutture<br />

commerciali, che seguono in modo capillare<br />

e in prima linea il territorio. Ciò non significa<br />

“portarle per mano”, ma creare sinergie, legami<br />

fra le diverse risorse in campo.<br />

Ho lavorato a lungo sul territorio sia localmente,<br />

sia in vari paesi del mondo: ora in Gimatic posso<br />

mettere a frutto questa esperienza e impegnarmi<br />

a trasmetterla alla rete commerciale.<br />

POD - Quali sono i prossimi obiettivi?<br />

C’è ancora molto da fare per il processo di internazionalizzazione.<br />

Nei prossimi anni vedremo<br />

la crescita e lo sviluppo di nuove filiali. Già nel<br />

2017 saranno inaugurate tre sedi all’estero, strutturate<br />

diversamente fra loro. <strong>La</strong> filiale che sorgerà<br />

in Serbia, in particolare, avrà un’impostazione<br />

innovativa, affiancando alla divisione commerciale<br />

quella di engineering e di sviluppo dei prodotti.<br />

Sarà una porta strategica per accedere<br />

più facilmente ai mercati dell’Europa orientale.<br />

Verrà aperta inoltre una sede in India, con il supporto<br />

di alcune associazioni di settore che stanno<br />

lavorando per sviluppare un tessuto di aziende<br />

italiane nel paese asiatico, che è un mercato<br />

vasto e difficile da affrontare. Per quanto riguarda<br />

i prodotti, la nostra attività di ricerca sui dispositivi<br />

meccatronici continuerà incessantemente.<br />

Proseguiremo sulla strada dell’Industry 4.0, con<br />

dispositivi in grado di comunicare il maggior numero<br />

di informazioni ai sistemi. Stiamo integrando<br />

inoltre soluzioni che abbassano ulteriormente<br />

l’assorbimento energetico delle nostre pinze.<br />

Infine molta attenzione sarà rivolta alla valutazione<br />

di materiali diversi, tra cui il titanio per alcuni<br />

prodotti miniaturizzati.<br />

36 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


saldatura<br />

Ridurre al minimo le saldature manuali<br />

Nel sito della vecchia cava di ghiaia di<br />

Schafisheim, in Svizzera, sta sorgendo un enorme<br />

centro logistico: comprenderà la più grande<br />

panetteria di tutta la Confederazione, in grado<br />

di produrre 60.000 tonnellate di pane e prodotti<br />

da forno all’anno, oltre a due magazzini per freschi<br />

e surgelati, un magazzino sopraelevato<br />

con collegamento diretto alla ferrovia e una<br />

centrale energetica. Il nuovo centro di distribuzione<br />

servirà circa un terzo dei punti vendita<br />

Coop nel Paese.<br />

Un insieme di decisioni strategiche prese in<br />

sede progettuale – dalla logistica facilitante per<br />

i collegamenti, alla realizzazione in loco di una<br />

centrale a biomassa – consentirà al distributore<br />

di generi alimentari di risparmiare fino a 10.000<br />

tonnellate di CO 2 all'anno.<br />

Le grandi dimensioni del cantiere hanno richiesto<br />

particolari accorgimenti sotto molti<br />

aspetti, compreso il particolare non trascurabile<br />

dell’impermeabilizzazione delle superfici. <strong>La</strong><br />

vastità delle aree prese in esame rendeva necessario<br />

effettuare le saldature dei manti sintetici<br />

impermeabilizzanti in modo per quanto<br />

possibile automatizzato, e allo stesso tempo<br />

la presenza di aree difficili da raggiungere ha<br />

reso opportuno l’utilizzo di apparecchiature<br />

leggere e maneggevoli. Per questo sono state<br />

scelte le saldatrici Uniroof AT prodotte da<br />

Leister, multinazionale svizzera leader nelle soluzioni<br />

di saldatura per materie plastiche.<br />

Uniroof AT è una macchina automatica in<br />

grado di effettuare molte delle tipologie di saldatura<br />

che si affrontano in copertura, riducendo<br />

di conseguenza le saldature manuali, frequentemente<br />

“tallone d’Achille”<br />

per gli impermeabilizzatori.<br />

Un esempio su tutti, la capacità<br />

di saldare a soli 100<br />

mm da parapetti o lucernari<br />

grazie ad una larghezza molto contenuta del<br />

telaio della macchina, ma anche la possibilità<br />

di saldare in automatico all’interno di canali di<br />

gronda o in spazi ristretti grazie al limitato ingombro<br />

del carrello posteriore, solamente 200<br />

mm.<br />

Il carrello posteriore, inoltre, può essere fatto<br />

scorrere lateralmente così da azzerare praticamente<br />

il rischio che la macchina si trovi a “camminare”<br />

su una superficie resa irregolare dai<br />

fissaggi meccanici. E la qualità della saldatura<br />

ne trae beneficio.<br />

Nel cantiere di Schafisheim, la saldatrice<br />

Uniroof AT si è imposta grazie alla sua maneggevolezza<br />

che le consente di saldare anche in<br />

spazi ridotti, come le aree poste dietro i tubi dei<br />

ponteggi o vicino ai parapetti. Inoltre, con soli<br />

17 kg di peso, Uniroof AT è decisamente più<br />

leggera di altre saldatrici della stessa categoria,<br />

facilitandone la trasportabilità in cantiere.<br />

<strong>La</strong> flessibilità di Uniroof e la sua capacità di<br />

saldare dove altrimenti si dovrebbe ricorrere<br />

alla saldatura manuale si traducono, innanzitutto,<br />

in maggiore qualità dei processi e maggiore<br />

produttività.<br />

Uniroof è in grado di saldare, a una velocità<br />

fino a 3m/min, manti di spessore 1,8 mm: nei<br />

grossi cantieri come quello di Shafisheim,<br />

Uniroof è il complemento ideale di saldatrici<br />

di maggiori dimensioni, come Varimat V2.<br />

Uniroof è molto apprezzata anche dai piccoli<br />

posatori che decidono di fare un salto di qualità<br />

e investire nella prima saldatrice automatica.<br />

Uniroof AT, dotata di display digitale, è in grado<br />

di gestire “ad anello chiuso” i parametri di saldatura<br />

(temperatura e velocità del flusso d’aria)<br />

garantendo così un’eccellente affidabilità di<br />

saldatura. Inoltre dà all’operatore la possibilità<br />

di impostare facilmente i parametri grazie al<br />

display di chiara lettura e di visualizzare la tensione<br />

di alimentazione della macchina, evitando<br />

in partenza le brutte sorprese che le cadute di<br />

tensione possono generare in cantiere.<br />

Il design accurato e lineare di Uniroof rende<br />

questa saldatrice facile da maneggiare in tutte<br />

le condizioni, anche le più difficili: consente di<br />

dribblare gli ostacoli, senza mai perdere di vista<br />

la sicurezza, che in un cantiere deve essere ai<br />

massimi livelli nel pieno rispetto delle normative<br />

vigenti. Leister ha dedicato grande attenzione<br />

anche all’aspetto dell’affidabilità: la nuova<br />

saldatrice ha schede elettroniche sigillate per<br />

offrire la migliore protezione da umidità e polvere.<br />

Inoltre sia il motore di avanzamento che<br />

il motore della soffiante sono di tipo brushless,<br />

quindi con richiesta di manutenzione praticamente<br />

annullata.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 37


automazione<br />

Il controllo di processo<br />

nella fabbrica intelligente<br />

Dopo aver raggiunto posizioni di vertice nel settore del controllo<br />

macchine, in Italia B&R Automazione Industriale punta, con la piattaforma<br />

DCS APROL, ad affermarsi anche nel business del controllo di processo.<br />

Una nuova sfida alla vigilia dei 30 anni della filiale.<br />

di Alessandro Bignami<br />

Integrazione <strong>oggi</strong> è un termine molto usato<br />

fra i player dell’automazione. Parlando con<br />

Nicoletta Ghironi, Marketing & Communi -<br />

cation Manager di B&R Automazione Indu -<br />

striale Srl, si comprende meglio, in realtà, come<br />

questo concetto abbia modificato concretamente<br />

il modo di pensare e di fare l’automazione,<br />

di fabbrica e di processo, aprendo di<br />

fatto la strada a una nuova rivoluzione industriale,<br />

che in Germania ha preso il nome di<br />

Industry 4.0, mentre negli Stati Uniti viene associata<br />

soprattutto all’espressione Internet of<br />

Things: due vie che – secondo Ghironi – convergono<br />

verso l’era della fabbrica intelligente.<br />

Fra pochi mesi, nell’aprile del 2017, B&R festeggerà<br />

i 30 anni della filiale italiana, avamposto<br />

chiave in un mercato che si posiziona<br />

fra i primi quattro al mondo per la società con<br />

sede centrale a Eggelsberg, in Austria. Per<br />

prepararsi al meglio al traguardo, dopo aver<br />

consolidato la propria posizione nel settore<br />

del controllo macchine e dell’automazione di<br />

fabbrica, nel corso del <strong>2016</strong> la filiale ha presentato<br />

ufficialmente il DCS aperto APROL,<br />

che segna un altro cambio paradigmatico per<br />

il mondo dell’automazione industriale italiana,<br />

Nicoletta Ghironi, Marketing<br />

& Communication Manager<br />

di B&R Automazione Industriale Srl<br />

questa volta focalizzato sulle tecnologie per<br />

il controllo di processo.<br />

38 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


POD - D’altronde il motion control è all’origine<br />

della vostra storia…<br />

Sì, siamo molto noti per il controllo ad alte prestazioni,<br />

velocità e precisione. Ma a renderci<br />

diversi, già all’inizio, è stata la scelta di integrare<br />

tutti i sistemi e le apparecchiature in un<br />

unico ambiente di sviluppo. Nel tempo molti<br />

si sono adeguati a questo modello, perché è<br />

risultato vincente. Ma noi abbiamo progettato<br />

fin da subito orientandoci verso un ambiente<br />

unico e integrato: è una cosa diversa dall’associare<br />

pezzi che non erano stati concepiti per<br />

stare insieme. Per noi tutto è realmente inteautomazione<br />

Le Automation Academy<br />

di B&R sono dedicate al training<br />

continuo del personale<br />

POD - Ing. Ghironi, come sta andando la vostra<br />

attività nel nostro paese?<br />

I risultati del <strong>2016</strong> sono in linea con le attese.<br />

<strong>La</strong> crescita è costante, anno dopo anno, talvolta<br />

perfino superiore alle previsioni. <strong>La</strong> novità<br />

importante per l’Italia riguarda l’ingresso nel<br />

business del controllo di processo, che abbiamo<br />

ufficializzato con la presentazione della piattaforma<br />

DCS APROL. Per una questione di<br />

scelte strategiche, nel nostro paese B&R aveva<br />

preferito finora concentrarsi sul settore del controllo<br />

macchine, conquistando una posizione<br />

di rilievo.<br />

grato: la sicurezza, la configurazione, l’interfaccia<br />

uomo-macchina, la diagnostica e via<br />

dicendo, con un crescente sfruttamento delle<br />

tecnologie web, che garantiscono un accesso<br />

facilitato ovunque e su qualunque piattaforma.<br />

Le interfacce imitano per grafica e funzionalità<br />

gli schermi dei dispositivi mobili che siamo<br />

abituati a usare tutti i giorni. E un’interfaccia<br />

intuitiva non rappresenta solo un aspetto ergonomico,<br />

ma anche un fattore importante per<br />

la sicurezza di operatori e impianti: consente<br />

infatti di comprendere meglio ciò che sta accadendo<br />

in fabbrica e di intervenire rapidamente<br />

in caso di bisogno. Sono temi ormai<br />

parte del nostro DNA, come abbiamo nuovamente<br />

mostrato ai visitatori dell’ultima edizione<br />

di SPS IPC Drives Italia.<br />

POD - Parlando proprio di Italia, pensate di replicare<br />

questo successo anche nel settore del<br />

controllo di processo?<br />

I presupposti ci sono tutti per portare, anche<br />

nel controllo di processo, un modo nuovo, più<br />

semplice e sostenibile per ottimizzare la produzione.<br />

Nell’aprile dell’anno prossimo la filiale<br />

italiana di B&R celebrerà il suo primo<br />

trentennale. Un grande traguardo in uno dei<br />

mercati più importanti per l’azienda a livello<br />

globale. Era importante dunque rompere gli<br />

indugi e mettere al servizio del nostro paese<br />

l’esperienza e le tecnologie per il controllo di<br />

processo, che per altro B&R installa nel mondo<br />

da tempo.<br />

<strong>La</strong> logica resterà, nelle cinque sedi italiane, la<br />

stessa che finora è stata alla base del successo<br />

nel controllo macchine: staff commerciale con<br />

un’ottima preparazione tecnica, proporzione<br />

di due a uno fra figure tec nico/applicative e<br />

commerciali; addestramento presso la casa<br />

madre dei giovani ingegneri assunti, su progetti<br />

che simulano situazioni reali; ambiente unico<br />

di sviluppo e utilizzo di hardware standard; affiancamento<br />

del cliente già in fase di progettazione<br />

e consulenza nell’implementazione del<br />

sistema.<br />

POD - Un approccio che deve avere alle spalle<br />

un forte impegno nella formazione…<br />

Per noi la formazione è centrale, sia nei confronti<br />

del cliente che può così acquisire padronanza<br />

della nostra architettura, sia, naturalmente,<br />

delle nostre risorse interne. In tutti i circa<br />

80 paesi in cui siamo presenti con sedi locali,<br />

si trovano le Automation Academy di B&R, dedicate<br />

al training continuo del personale. In<br />

Italia il centro di formazione è attivo sia nella<br />

sede di centrale di Milano, sia in quella<br />

Bologna. I nostri ingegneri devono saper comprendere<br />

ciò che richiede l’utilizzatore e reagire<br />

con prontezza e competenza. Per poter affrontare<br />

ogni situazione con professionalità, la competenza<br />

tecnica va accompagnata dalla capacità<br />

di lavorare in condizioni di stress e di<br />

gestire la relazione con il cliente e il team di lavoro.<br />

Per essere preparati a tutto ciò, le figure<br />

che operano sul campo, anche in Italia, svolgono<br />

inizialmente un training intensivo di quattro<br />

mesi e mezzo, denominato Engineering<br />

Camp, presso gli headquarter austriaci.<br />

Dopodiché sono davvero in grado di confrontarsi<br />

con le sfide più complesse. Il training specialistico<br />

APROL Engineering Camp è invece<br />

mirato al controllo di processo e alle applicazioni<br />

del sistema APROL.<br />

POD - Quali sono le caratteristiche essenziali<br />

di APROL?<br />

Già apprezzato nel mondo con migliaia di installazioni<br />

funzionanti in diversi settori industriali,<br />

APROL offre l’opportunità di comprendere e<br />

controllare la produzione in modo efficiente. <strong>La</strong><br />

sua filosofia cambia le regole del gioco: non<br />

serve essere grandi colossi industriali per ottimizzare<br />

la produzione e beneficiare di una migliore<br />

marginalità; gli strumenti che consentono<br />

di avere grandi risultati sono alla portata anche<br />

delle piccole aziende. APROL è una soluzione<br />

di controllo per molteplici discipline: automazione<br />

di impianto, di fabbrica, delle infrastrutture<br />

e di processo. All'interno di un unico ambiente<br />

di sviluppo integrato, veicola funzioni estrema-<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 39


automazione<br />

mente evolute, che spaziano dall'energy monitoring<br />

al condition monitoring, dal controllo<br />

di processo avanzato alla acquisizione e all’analisi<br />

dei dati di processo. Fino ad arrivare<br />

all’analisi e alla business intelligence. Ognuno<br />

di questi strumenti è volto a una gestione intelligente<br />

degli impianti. <strong>La</strong> straordinaria accessibilità<br />

e trasparenza delle informazioni di processo<br />

portano, in ultima analisi, all'efficienza e<br />

all'ottimizzazione della produzione.<br />

POD - Anche nel controllo di processo applicate<br />

la logica dell’integrazione completa?<br />

Certamente. E in questa logica rientra l’utilizzo<br />

di hardware standard. Addirittura si può sfruttare<br />

per il controllo di processo il nostro stesso<br />

hardware già diffuso nel mondo per il controllo<br />

delle macchine. In questo modo è possibile<br />

mantenere il costo e la facile reperibilità di un<br />

hardware standard, oltre naturalmente alla piena<br />

compatibilità con tutta la gamma di prodotti<br />

B&R e con l’ambiente di sviluppo Automation<br />

Studio. Ancora una volta un ottimo esempio è<br />

APROL, che è totalmente integrabile con il sistema<br />

di controllo macchine di B&R. Inoltre<br />

APROL si distingue per il fatto di essere a tutti<br />

gli effetti un DCS completo, che comprende<br />

funzioni di business intelligence e di controllo<br />

avanzato delle prestazioni, funzioni che di solito<br />

le suite non includono se non con ulteriori installazioni<br />

e licenze che incidono sul prezzo<br />

complessivo. Infine sono impressionanti la modularità<br />

e la scalabilità di questo sistema. Il<br />

committente può iniziare con l’implementazione<br />

di un pacchetto che comprende 50 punti di<br />

controllo e una CPU con semplici funzioni di<br />

monitoraggio, se è quanto gli serve al momento,<br />

contenendo così l’investimento iniziale allo<br />

stretto necessario. Poi, se serve aggiungere<br />

altre parti di impianto, può estendere a piacimento<br />

l’applicazione con altri punti di controllo<br />

arrivando anche a 500 mila tag, sufficienti, per<br />

intenderci, a gestire due raffinerie.<br />

All’occorrenza può inoltre sviluppare altre funzioni<br />

senza cambiare piattaforma e senza rifare<br />

APROL è una piattaforma che comprende funzioni di business intelligence<br />

e di controllo avanzato delle prestazioni<br />

l’applicazione iniziale, ma integrando semplicemente<br />

nuove parti di software. In altre parole,<br />

il cliente non perde nulla del precedente investimento.<br />

Sempre con l’intento di salvaguardare<br />

le installazioni già fatte, i nostri sistemi sono in<br />

grado di accogliere i segnali dai dispositivi di<br />

altre marche per andare a gestire tutto il brown<br />

field. Non si può infatti pensare di realizzare<br />

solo nuove applicazioni. Nella maggior parte<br />

dei casi, infatti, dobbiamo mettere a frutto e ottimizzare<br />

impianti già esistenti. APROL è ideale<br />

per fare questo.<br />

POD - Ritiene quindi APROL, e il pensiero tecnologico<br />

che ne sta alla base, una soluzione<br />

adatta all’industria italiana?<br />

Alla lunga, vincolare il cliente alla propria tecnologia,<br />

senza dargli benefici concreti, non funziona.<br />

Non stupisce che le aziende del nostro<br />

paese guardino con una certa diffidenza ai sistemi<br />

troppo “monolitici”. Gli imprenditori italiani,<br />

capaci di grandi eccellenze nonostante i limiti<br />

del sistema Paese, preferiscono essere “artefici<br />

del proprio destino”: in altre parole non tollerano<br />

volentieri soluzioni non flessibili e poco aperte<br />

40 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


automazione<br />

a evoluzioni successive. In realtà hanno in mente<br />

chiaramente dove vogliono arrivare, e cioè<br />

alla realizzazione della fabbrica intelligente, in<br />

cui convergono i principi dell’Industry 4.0 e<br />

dell’Internet of Things. Quindi APROL è quello<br />

che serve e che può consentire loro di restare<br />

al vertice di un mercato in continua evoluzione,<br />

arrivandoci per piccoli passi, con razionalità e<br />

misurando man mano i benefici concreti.<br />

POD - E i vostri sistemi che ruolo giocano in<br />

questo scenario?<br />

I nostri sistemi possono traghettare gli utilizzatori<br />

verso quella direzione. Per rendersene conto,<br />

mi piacerebbe invitare i potenziali committenti<br />

a visitare la nostra sede centrale, situata a 30<br />

km a nord di Salisburgo, dove da anni ogni livello<br />

e parte della fabbrica sono automatizzati<br />

e in comunicazione con gli altri. Abbiamo sperimentato<br />

in prima persona cosa significa costruire<br />

una fabbrica intelligente. Insomma, le<br />

tecnologie ci sono: spetta ora alle industrie, al<br />

loro management, attraversare questo passaggio<br />

epocale. Sono cauta a spendere la parola<br />

rivoluzione, perché in realtà si tratta di un processo<br />

non immediato, ma graduale, che non<br />

fa piazza pulita di quanto è stato fatto finora. Si<br />

può anzi lavorare sui singoli moduli senza neppure<br />

interrompere la produzione.<br />

POD - Può darci una sua definizione di fabbrica<br />

intelligente?<br />

<strong>La</strong> fabbrica intelligente pone al centro l’interoperabilità.<br />

Attraverso questa, è possibile raccogliere<br />

intelligenza da tutti i dispositivi in grado<br />

di generarla, mettendola poi a disposizione<br />

dove e nelle modalità in cui serve, dalla linea<br />

all’ufficio amministrativo e al magazzino,<br />

attraverso punti di archiviazione<br />

ed elaborazione che<br />

possiamo identificare con il termine<br />

cloud. Non solo è necessario<br />

che i diversi elementi della fabbrica<br />

comunichino e condividano<br />

dati, ma anche che vengano selezionati quelli<br />

più utili per le specifiche esigenze dei diversi<br />

operatori. In pratica, la fabbrica intelligente sa<br />

sfruttare le grandi moli di dati, “distilla i big<br />

data” in informazioni utili e di interesse.<br />

L’obiettivo è aumentare la capacità, la differenziazione<br />

e la qualità della produzione. Non<br />

aggiungo “a minor costo”, perché da tempo<br />

questo aspetto non è più un obiettivo ma una<br />

necessità. Nella fabbrica intelligente tutto è<br />

tracciato. Anche le parti periferiche – sensori,<br />

sistemi di trasporto evoluti, veicoli autonomi,<br />

robot e sistemi di visione – appartengono a un<br />

unico sistema di automazione e sono governati<br />

dalla stessa intelligenza.<br />

Sensori induttivi per la misura della distanza<br />

Grazie a curve di calibrazione linearizzate integrate,<br />

i nuovi sensori induttivi per la misura<br />

della distanza IR08, IR12 e IR18 della famiglia<br />

AlphaProx di Baumer permettono di analizzare<br />

i risultati di misura senza alcuna necessità di<br />

ulteriori integrazioni, semplificando il lavoro<br />

dell’utilizzatore, e senza avere il minimo impatto<br />

sul costo. Le misure complesse sono così superate.<br />

Un nuovo sensore che consente l’autoapprendimento<br />

di un punto e permette di impostare<br />

sempre il valore di riferimento (valore 0),<br />

che col tempo potrebbe derivare, garantendo<br />

così una misura lineare di planarità o di deformazione<br />

meccanica precisa e ripetibile con un<br />

ottimo guadagno elettrico.<br />

Questa innovazione semplifica anche l’installazione<br />

del sensore, laddove le tolleranze<br />

meccaniche potrebbero influenzare la precisione<br />

di misura o non permettere una adeguata<br />

installazione meccanica.<br />

Le tolleranze di installazione sono eliminate<br />

direttamente nel sensore, garantendo misure<br />

riproducibili e riducendo i costi di installazione.<br />

<strong>La</strong> curva di amplificazione del segnale di<br />

uscita può essere adattata individualmente alle<br />

diverse applicazioni tramite una funzione di apprendimento<br />

su 2 punti. Tipicamente queste<br />

funzioni vengono associate a sensori di altre<br />

tecnologie di misura come quelle fotoelettriche,<br />

ultrasuoni, magnetostrittive dove i sensori apprendono<br />

un valore minimo e massimo di campo<br />

di misura lineare.<br />

Per le applicazioni in cui, oltre al segnale analogico,<br />

deve essere generato anche un segnale<br />

di commutazione digitale in determinati punti<br />

del suo campo di misura, Baumer offre anche<br />

modelli AlphaProx con un’uscita digitale programmabile.<br />

Questa combinazione di due uscite<br />

nello stesso sensore permette di installare<br />

il sensore anche in luoghi dove non c’è spazio<br />

per due sensori (due sensori in uno), riducendo<br />

altresì i costi.<br />

Il Gruppo Baumer è leader a livello internazionale<br />

per lo sviluppo e la produzione di sensori,<br />

encoder, strumenti di misura e di componenti<br />

per l'elaborazione automatizzata delle<br />

immagini.<br />

Baumer unisce una tecnologia innovativa a<br />

un servizio assistenza orientato al cliente per<br />

soluzioni intelligenti per l'automazione di fabbrica<br />

e dei processi e offre per questi un'ampia<br />

gamma di prodotti e di tecnologia.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 41


automazione/<br />

strumentazione<br />

Sensori: protagonisti silenziosi dell'automazione industriale<br />

Sono piccoli, quasi invisibili e lavorano incessantemente<br />

alla base della piramide dell’automazione;<br />

eppure sono proprio i sensori a dar<br />

vita a produzioni efficienti, rapide e affidabili.<br />

Senza di loro non potrebbero esserci il controllo<br />

della qualità, la tracciabilità dei prodotti lungo la<br />

filiera produttiva, lo smistamento dei materiali,<br />

la generazione e l’elaborazione di dati per un<br />

continuo miglioramento delle performance produttive<br />

e per la manutenzione predittiva.<br />

I sensori sono quindi i protagonisti silenziosi<br />

nell’Industry 4.0, ed è per questo motivo che<br />

Sick ha riservato loro una linea Prime, ossia una<br />

selezione di prodotti che propone solo il meglio<br />

della tecnologia attualmente disponibile. <strong>La</strong> categoria<br />

Prime di Sick, infatti, è in continua espansione<br />

e accoglie unicamente i sensori con i più<br />

alti standard qualitativi presenti sul mercato, che<br />

garantiscono affidabilità anche nel lungo periodo.<br />

Per riuscire a mantenere questa promessa, tutti<br />

i sensori vengono testati nelle condizioni più<br />

stressanti, fino a raggiungere il massimo grado<br />

di robustezza ed attendibilità persino nelle condizioni<br />

più estreme. Ogni famiglia di prodotto<br />

viene inoltre declinata in numerose varianti di<br />

materiali, come il Vistal ® o il Teflon ® , per resistere<br />

negli ambienti più gravosi.<br />

Il dipartimento di Ricerca e Sviluppo di Sick<br />

lavora per perfezionare sempre più anche l’intelligenza<br />

dei dispositivi. L’interfaccia IO-Link,<br />

ad esempio, consente una comunicazione bidirezionale<br />

con i controller per lo scambio di informazioni<br />

di processo, atte a monitorare da remoto<br />

ogni aspetto della produzione e renderla<br />

così ancora più efficiente. Al contempo, i sensori<br />

smart consentono di minimizzare il rischio di<br />

malfunzionamenti segnalando interventi di manutenzione<br />

predittiva, evitando blocchi lavorativi<br />

dovuti alla rottura dei componenti dei sistemi.<br />

<strong>La</strong> complessità tecnologica di cui sono dotati<br />

i sensori viene tradotta in un’eccezionale semplicità<br />

di utilizzo: installazione rapida e facile<br />

anche in sistemi già esistenti e funzioni teachin<br />

consentono l’utilizzo delle soluzioni Prime<br />

persino a chi non conosce i linguaggi di programmazione.<br />

In caso di un cambio nella produzione<br />

che richiede una nuova parametrizzazione,<br />

i dispositivi possono essere configurati<br />

in modo intuitivo, abbattendo sensibilmente il<br />

downtime.<br />

<strong>La</strong> gamma di sensori Prime è la più ampia<br />

al mondo e, grazie alle continue novità e release<br />

di prodotto, trova impiego in qualsiasi settore<br />

industriale: dall’automotive al packaging, dalle<br />

materie plastiche all’alimentare, dal petrolchimico<br />

al food e al minerario, qualunque sia l’esigenza,<br />

esiste già un sensore Sick capace di<br />

soddisfarla.<br />

All’interno della linea Prime si trovano numerose<br />

categorie di prodotto, quali barriere fotoelettriche,<br />

laser scanner, encoder, sensori di misura<br />

e ottici. Proprio tra i sensori di visione spicca<br />

la serie W, dotata di IO-Link e capace di lavorare<br />

nelle situazioni ambientali più complesse,<br />

anche in presenza di polvere, in condizioni di<br />

scarsa luce ambientale, con vibrazioni e con<br />

temperature di lavoro comprese tra i -40°C e i<br />

+60°C. Il rilevamento preciso di tutti gli oggetti,<br />

persino quelli lucidi e riflettenti è sempre garantito<br />

da Siric, l’ottica Asic ® di Sick.<br />

Un esempio delle grandi performance offerte<br />

da questi dispositivi è rappresentato dalla famiglia<br />

W4S-3 Inox, che racchiude la migliore tecnologia<br />

fotoelettrica in una custodia in acciaio<br />

inossidabile 14435/AISI 316L progettata per le<br />

elevate richieste delle industrie di processo, dell’imballaggio<br />

alimentare e delle bevande, del settore<br />

farmaceutico, dei semiconduttori e del solare,<br />

dove sono impiegati detergenti aggressivi,<br />

disinfettanti e vapori corrosivi. W4S-3 Inox offre<br />

l’affidabilità di un funzionamento continuo con<br />

tutti i cicli di pulizia attualmente in uso, superando<br />

ampiamente i requisiti del grado IP69K.<br />

Dal punto di vista fotoelettrico, W4S-3 Inox<br />

offre massima immunità alla luce ambientale<br />

grazie anche al doppio LED presente nei soppressori<br />

di sfondo o di primo piano, in grado<br />

di compensare i disturbi provenienti da fonti<br />

passive presenti nell’ambiente, insieme alla capacità<br />

di rilevare oggetti molto scuri. L’impiego<br />

della nuova tecnologia PinPoint e LED su tutta<br />

la serie permette ai sensori di emettere una<br />

luce più focalizzata e omogenea, fino ad arrivare<br />

alla versione laser-simile. <strong>La</strong> precisa geometria<br />

della luce, visibile sul target, semplifica l’allineamento<br />

e la messa in funzione del sensore<br />

e consente di rilevare oggetti più piccoli a distanze<br />

maggiori.<br />

Sempre nella serie W trova posto W2S-2, il<br />

primo mini-sensore fotoelettrico di distanza con<br />

auto-collimazione e tecnologia PinPoint LED 2.0<br />

capace di vedere sia il nero più nero sia oggetti<br />

trasparenti, grazie agli innovativi interruttori con<br />

BGS che riconoscono gli oggetti di un nero particolarmente<br />

intenso con un fattore di riflessione<br />

pari all'1%.<br />

<strong>La</strong> ricca serie W è in continuo sviluppo e nella<br />

prima parte del 2017 è attesa l’uscita di nuovi<br />

prodotti dalle prestazioni uniche, che ridefiniranno,<br />

ancora una volta, gli standard qualitativi<br />

del mercato.<br />

42 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


automazione/<br />

strumentazione<br />

Strumenti per la misurazione del colore<br />

Konica Minolta Sensing – produttore d’eccellenza di apparecchi<br />

per la misurazione del colore di oggetti e di sorgenti luminose<br />

– sta lanciando sul mercato due nuovi strumenti dedicati<br />

alle misurazioni di interni ed esterni nel settore dell’automobile.<br />

Il primo – CM-25cG – è uno spettrofotometro con caratteristiche<br />

peculiari per la misurazione di interni, in quanto analizza simultaneamente<br />

colore e gloss. Il secondo – CM-M6 – è uno spettrofotometro<br />

multi angolo particolarmente adatto per l’analisi<br />

delle finiture esterne della carrozzeria.<br />

I due strumenti – presentati alla K <strong>2016</strong>, la fiera interna -<br />

zionale delle materie plastiche e della gomma che si è recentemente<br />

conclusa in Germania – sono stati sviluppati in stretta<br />

collaborazione con i principali produttori dell’automotive al<br />

fine di mettere a punto soluzioni in grado di rispondere alle<br />

loro esigenze di produzione e di controllo qualità lungo tutto<br />

l’asse della supply-chain. Grazie all’utilizzo di questi nuovi dispositivi,<br />

i clienti dell’industria automobilistica ma anche quelli<br />

di altri comparti industriali, avranno la possibilità di aumentare<br />

la loro produttività, rendendola dunque più efficiente con una<br />

riduzione dei costi.<br />

Con una serie di caratteristiche uniche, il CM-25cG è uno<br />

spettrofotometro portatile e compatto con geometria 45°/c (circolare):<br />

0° e un sensore di gloss a 60° di alta qualità per la misurazione<br />

simultanea di colore e gloss sui materiali e su rivestimenti<br />

interni di autoveicoli.<br />

Oltre ad essere pienamente compatibile con i modelli precedenti,<br />

il CM-25cG offre un sistema ottico circolare perfetto, in<br />

grado di ottenere, in meno di 1 secondo, i più alti livelli di accuratezza<br />

e di ripetibilità, specialmente su superfici strutturate,<br />

indipendentemente dall’angolo e dalla direzione della misurazione<br />

di colore e gloss con aperture da 7 mm o da 3 mm interscambiabili<br />

fra loro.<br />

Il CM-25cg è leggero e offre uno display FTP ampio e “user<br />

friendly”, che permette di leggere e gestire le informazioni<br />

relative alle misurazioni sia per via numerica che per via grafica.<br />

Il CM-25cG è il primo strumento con geometria 45°/0° ad offrire,<br />

per un corretto posizionamento del campione, un sistema di<br />

visualizzazione ottica.<br />

Tutti i CM-25cG garantiscono elevati livelli di accuratezza e<br />

di performance e sono, di default, a bassa tolleranza (CT), riducono<br />

quindi al minimo l’errore interstrumentale, con ΔE*ab<br />

0.15 (cacolato su una media di 12 piastrelle BCRA).<br />

Il CM-M6 è uno spettrofotometro multi angolo portatile progettato<br />

in particolare per la misurazione accurata, facile e veloce<br />

del colore di qualsiasi parte esterna di autoveicoli lungo la linea<br />

di produzione e, quindi, su superfici metalliche e plastiche anche<br />

Spettrofotometro CM-25cG<br />

Spettrofotometro CM-M6<br />

con verniciature particolari. Grazie al design ottico e all’area di<br />

misura da 6 mm, nonché all’utilizzo di un doppio sistema di illuminazione<br />

brevettato, con illuminazione diretta a 45° e la possibilità<br />

di osservazione a 6 angoli (-15°, 15°, 25°, 45°, 75°, 110°<br />

aspeculare), questo innovativo spettrofotometro consente di ottenere<br />

risultati precisi e stabili perfino su superfici curve con un<br />

raggio R=300. Componenti auto quali paraurti anteriori e posteriori,<br />

specchietti o maniglie potranno quindi essere misurati rapidamente<br />

e direttamente nell’ambito della linea di produzione.<br />

Compatto e leggero, il CM-M6 permette una facile impugnatura<br />

a una o due mani, oltre a un facile posizionamento, con<br />

un display a colori ad alta risoluzione e retro illuminato che<br />

semplifica la lettura dei dati anche in ambienti con scarsa luminosità.<br />

<strong>La</strong> costruzione solida e robusta e la forma elegante<br />

e leggera, rendono il CM-M6 lo strumento ottimale per la misurazione<br />

di parti e zone critiche, altrimenti impossibili per gli<br />

strumenti multi angolo convenzionali.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 43


Industry 4.0: una rivoluzione<br />

anche per modelli di business<br />

e professioni<br />

<strong>La</strong> cultura 4.0 avrà un grande impatto non solo sulla produzione,<br />

ma anche su organizzazione strategica e competenze degli operatori.<br />

Se ne è parlato alla conferenza stampa in cui Messe Frankfurt<br />

ha presentato i partner di SPS Italia e gli eventi del 2017,<br />

che contribuiranno a diffondere sul territorio la quarta<br />

rivoluzione industriale.<br />

a cura di Alessandro Bignami<br />

Per molti è la quarta rivoluzione industriale.<br />

Per alcuni è in realtà un processo<br />

evolutivo destinato a modificare profondamente,<br />

oltre ai sistemi produttivi, i modelli di<br />

business che conosciamo. Di certo l’Industry<br />

4.0 sarà un trend dominante anche nel 2017.<br />

Un trend che Messe Frankfurt mostra di voler<br />

seguire con grande attenzione e con diversi<br />

eventi dedicati. In una recente conferenza stampa<br />

a Milano, l’ente fieristico ha presentato gli appuntamenti<br />

in calendario per il prossimo anno,<br />

a partire da SPS IPC Drives Italia, che si terrà a<br />

Parma, dal 23 al 25 maggio 2017. L’incontro ha<br />

dato voce anche ai partner di SPS Italia e ha<br />

ospitato una tavola rotonda che ha visto alcuni<br />

grandi player dell’automazione confrontarsi sui<br />

temi della tecnologia e della professionalità per<br />

la quarta rivoluzione industriale.<br />

Un anno di appuntamenti<br />

con la cultura 4.0<br />

Riconosciuta come il riferimento del settore,<br />

SPS Italia colleziona ancora nuove aziende<br />

espositrici e gli organizzatori calcolano per<br />

la settima edizione una previsione di crescita<br />

del 5%.<br />

Dopo i saluti di Donald Wich, amministratore<br />

delegato di Messe Frankfurt Italia, Francesca<br />

Selva, Vice President Marketing & Events, ha<br />

illustrato il quartiere con i nuovi padiglioni<br />

espositivi coinvolti. “In linea con il trend di crescita<br />

del comparto dell’automazione e dell’interesse<br />

da parte dell’industria manifatturiera<br />

per l'evento (nel <strong>2016</strong> +22% i visitatori e +11%<br />

gli espositori), l’edizione 2017 si presenterà<br />

44 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


automazione<br />

L’amministratore delegato di Messe<br />

Frankfurt Italia Donald Wich<br />

Francesca Selva, Vice President Marketing & Events, ha illustrato il quartiere<br />

di SPS Italia con i nuovi padiglioni espositivi coinvolti<br />

con un nuovo layout espositivo su 4 padiglioni.<br />

<strong>La</strong> nuova organizzazione consentirà di rendere<br />

più coinvolgente la fruizione dell’esposizione,<br />

garantendo ai visitatori due accessi<br />

al quartiere fieristico e bilanciando i flussi di<br />

visite agli stand fin dalle prime ore delle giornate<br />

di visita”.<br />

Confermato il progetto Know how 4.0 che sarà<br />

posizionato sempre nel padiglione 4 e metterà<br />

in mostra le demo funzionanti di applicazioni<br />

4.0 delle aziende che aderiscono al progetto.<br />

Nella stessa area i Digital Innovation Hub (DIH)<br />

– iniziativa sostenuta dalla Commissione<br />

Europea nell’ambito del progetto I4MS (ICT<br />

Innovation for Manufacturing SMEs) per portare<br />

innovazione nelle aziende e supportare le PMI<br />

nella digitalizzazione dei processi operativi –<br />

potranno fare mentoring e coaching gratuito<br />

alle aziende desiderose di conoscere le ultime<br />

novità in campo tecnologico e digitale.<br />

Annunciato quindi calendario degli appuntamenti<br />

del 2017 che, dopo la fiera di maggio,<br />

proseguirà con E2Forum (Milano, giugno),<br />

Forum Meccatronica (Ancona, 28 settembre)<br />

e Forum Telecontrollo (Verona, 24-26 ottobre),<br />

oltre a una serie di momenti di confronto per<br />

la diffusione di una cultura 4.0 capillare sul<br />

territorio.<br />

<strong>La</strong> conferenza stampa è stata l’occasione per<br />

presentare e dare voce ai partner che accompagneranno<br />

il percorso annuale: Anie (Anie<br />

Automazione e Anie AssoAscensori); Assofluid;<br />

PoliMi; PwC e il Comitato Scientifico SPS Italia<br />

rappresentato per l’occasione da Maurizio<br />

Mangiarotti di Johnson&Johnson.<br />

Giuliano Busetto, neoeletto presidente di<br />

Federazione Anie ha voluto sottolineare: “<strong>La</strong><br />

collaborazione tra Anie Automazione e Messe<br />

Frankfurt Italia, iniziata sette anni fa con la<br />

Fiera SPS di Parma, si è poi evoluta e strutturata<br />

con la gestione condivisa dei due eventi<br />

principali di Anie Automazione, ovvero il<br />

Forum Telecontrollo e il Forum Meccatronica.<br />

Entrambe le manifestazioni stanno crescendo<br />

in maniera significativa grazie al supporto<br />

qualificato delle aziende associate ma anche<br />

grazie alla competenza organizzativa di<br />

Messe Frankfurt. Gli appuntamenti del 2017<br />

saranno entrambi ispirati alla convergenza<br />

digitale e saranno i due momenti più significativi,<br />

assieme alla fiera, dove i soci di Anie<br />

Automazione potranno mostrare le loro innovazioni<br />

tecnologiche”.<br />

Giambattista Gruosso, professore del Po -<br />

litecnico di Milano ha presentato i risultati<br />

dell’Osservatorio itinerante “Mappatura delle<br />

competenze meccatroniche in Italia”, svolto<br />

quest’anno sulle province di Modena, Parma,<br />

Reggio Emilia e Bologna. Ne è emerso un territorio<br />

ricco e variegato, che ospita un tessuto<br />

di aziende ad alta vocazione tecnologica e<br />

di innovazione insieme ad una forte componente<br />

di settori tradizionali con aziende di dimensioni.<br />

“I risultati mostrano una equa ripartizione<br />

dei settori produttivi del campione di<br />

aziende in Macchine, Beni di consumo e<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 45


automazione<br />

Servizi, con una prevalenza di PMI rispetto<br />

alla grande impresa”, ha dichiarato Gruosso.<br />

“Le aziende del territorio, nei settori considerati,<br />

sono altamente competitive con una spesa<br />

media dell’1% del fatturato in R&D. Numeri<br />

che guardati rispetto al piano Calenda su<br />

Industria 4.0 indicano queste province come<br />

fortemente lanciate nella direzione giusta. 5%<br />

è il numero di PMI e startup innovative presenti<br />

sul territorio rispetto al numero totale italiano,<br />

di cui 30% a vocazione industriale. A<br />

dimostrazione di un territorio 4.0 in grado di<br />

pensare alla propria innovazione e al rilancio<br />

del manifatturiero”.<br />

Riflettendo sulla rivoluzione dell’Industry 4.0,<br />

Gruosso ha anche sottolineato che “interoperabilità<br />

e condivisione dei dati portano non solo<br />

grandi vantaggi, ma anche più rischi, a fronte<br />

di una conoscenza delle nuove tecnologie non<br />

ancora sufficientemente diffusa”. “Oggi il fenomeno<br />

4.0” – ha concluso – “sta generando<br />

competitività soprattutto su fabbrica e processi;<br />

bisogna ora vedere quanti passi avanti si stanno<br />

compiendo anche nella concezione dei prodotti<br />

finali”.<br />

Quest’anno SPS Italia ha scelto tra i suoi Partner<br />

PwC, che anche in questo ambito si distingue<br />

per la capacità di offrire servizi avanzati che<br />

coprono l’intero spettro della domanda: dal disegno<br />

strategico all’esecuzione. Nell’area<br />

EMEA il team Industry 4.0 di PwC ha baricentro<br />

tedesco e si articola in tutti i Paesi con rappresentanti<br />

nazionali in grado di mantenere gli<br />

standard operativi ai massimi livelli di eccellenza<br />

e di operare a livello internazionale con<br />

i propri esperti. In Italia PwC si è mossa da tempo<br />

con un’offerta di servizi di primo livello, che<br />

integrano competenze fondamentali per supportare<br />

il progetto di trasformazione digitale<br />

nelle grandi aziende e nelle PMI.<br />

“Se guardiamo cosa sta accadendo nel mondo<br />

e, in particolare, in Germania, spesso è impossibile<br />

distinguere cosa debba essere classificato<br />

come Industry 4.0 e cosa possa ancora<br />

essere parte del modello operativo tradizionale”,<br />

ha affermato Gabriele Caragnano, Partner<br />

PwC. “In fondo, poco importa se il miglioramento<br />

dell’EBIT venga da un approccio purista<br />

o ibrido. Il fine non è quello di utilizzare uno specifico<br />

strumento o di vantarsi di farlo, ma rimane<br />

pur sempre quello di creare valore per gli azionisti.<br />

In ogni caso, dobbiamo tutti riconoscere<br />

nel Piano Industry 4.0 del nostro Governo una<br />

eccezionale opportunità di incentivazione degli<br />

Un momento della tavola rotonda sul tema<br />

dei profili professionali per la nuova manifattura<br />

investimenti nei settori manifatturieri, che ha finalmente<br />

riportato l’attenzione della nostra politica<br />

industriale sulle fabbriche italiane”.<br />

Secondo Caragnano l’Industry 4.0 va letta attraverso<br />

tre campi di applicazione. Il primo riguarda<br />

l’integrazione fra la linea verticale dell’industria<br />

– engineering, sviluppo del prodotto<br />

– e quella orizzontale: linea produttiva, end-toend.<br />

Il secondo campo consiste nella digitalizzazione<br />

di prodotti e servizi. Il terzo spazia<br />

verso la creazione di modelli di business e<br />

l’apertura di nuovi mercati. “L’analisi della grande<br />

mole di dati generati dalla connessione totale<br />

e dall’Internet of things porta alla preziosa<br />

capacità di prevedere”, spiega Caragnano.<br />

“Predire – la domanda di mercato, il funzionamento<br />

della macchina , gli eventuali rischi sul<br />

prodotto finale ecc – sta diventando una funzione<br />

fondamentale della tecnologia”.<br />

<strong>La</strong> tavola rotonda: tecnologia<br />

e professionalità per la quarta<br />

rivoluzione industriale<br />

L’ultimo intervento istituzionale, a cura di<br />

Maurizio Mangiarotti di Johnson&Johnson,<br />

46 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


automazione<br />

membro del Comitato Scientifico di SPS Italia,<br />

ha anticipato alcuni temi sviluppati nella successiva<br />

tavola rotonda “Tecnologia e<br />

Professionalità per la quarta rivoluzione industriale”.<br />

“In Italia ci sono ancora difficoltà a<br />

reperire personale con le competenze adatte<br />

per accelerare il processo Industry 4.0”, ha<br />

detto Mangiarotti. Insieme alle conoscenze<br />

tecnologiche, il manager ha indicato, fra i requisiti<br />

più importanti, “la capacità di leggere<br />

i processi anche a livello di supply chain e di<br />

‘despecializzarsi’ in favore di competenze più<br />

trasversali”.<br />

Sulla via dell’Industry 4.0 per Mangiarotti conterà<br />

inoltre “fare in modo che questa trasformazione<br />

tecnologica crei davvero valore: per<br />

riuscirci occorrerà saper coinvolgere il top<br />

management sull’importanza di ogni cambiamento<br />

innovativo”. Infine, ha chiuso Man -<br />

giarotti, “servirà collaborare sempre.di più<br />

con enti stranieri e università”.<br />

Nel corso della tavola rotonda cha ha affrontato<br />

il tema dei profili professionali per la nuova manifattura,<br />

Mirko Otranto di SEW Eurodrive ha<br />

spiegato “che non conta tanto il talento individuale,<br />

quanto la capacità di fare squadra”.<br />

Secondo Arianna Radin, ricercatrice di sociologia<br />

che collabora con Pilz Italia, nella<br />

smart factory tendono a essere superate le<br />

categorie tradizionali che si attribuiscono alle<br />

risorse umane, e in particolare “viene meno<br />

la polarizzazione fra colletti bianchi e colletti<br />

blu, fra chi progetta e chi fa”, per far posto<br />

allo sciame della “swarm organization, basata<br />

sulla contaminazione, la formazione e la condivisione<br />

delle best practice”. “L’innovazione<br />

non è più solo tecnologica e rivolta allo sviluppo<br />

del prodotto, ma è anche sociale”, ha<br />

continuato Radin.<br />

Secondo Marino Crippa di Bosch Rexroth<br />

“Industry 4.0 non va in realtà intesa come una<br />

rivoluzione, ma come una evoluzione, mentre<br />

destinati a cambiare radicalmente sono i modelli<br />

di business”.<br />

Roberto Zuffada di Siemens ha evidenziato<br />

quanto siano cruciali “le competenze digitali,<br />

che non vanno considerate in contrapposizione<br />

con le competenze di processo: non è importante<br />

solo l’innovazione tecnologica, ma anche<br />

l’esperienza”.<br />

Stefano Ragazzi di Rockwell Automation ha parlato<br />

dello “sforzo di chi costruisce e progetta<br />

tecnologie nel mascherare la complessità, contribuendo<br />

a ridurre il gap di conoscenze tecniche<br />

tra il fornitore e l’utilizzatore delle soluzioni”.<br />

Marco Spimpolo di Omron è tornato sul tema<br />

del superamento dell’iperspecializzazione:<br />

“Essere un grande esperto di una singola disciplina<br />

non sempre serve. Nel futuro l’industria<br />

chiederà trasversalità e una visione più ampia<br />

e orizzontale delle tecnologie di automazione<br />

industriale”.<br />

Sebastian Bicelli di Camozzi ha portato il punto<br />

di vista di un componentista, mettendo in luce<br />

l’effetto dirompente e non facile da gestire delle<br />

tecnologie intelligenti all’interno dello stabilimento,<br />

soprattutto.in rapporto alla delicata questione<br />

dell’interazione fra uomini e macchine.<br />

“Quando abbiamo installato il primo robot collaborativo,<br />

gli operatori sono rimasti scioccati<br />

e in un primo momento hanno temuto di venire<br />

presto sostituiti. Lo scopo invece è aumentare<br />

la produttività e riuscire a prevedere il funzionamento<br />

delle macchine”.<br />

Le competenze tecniche per noi restano imprescindibili”<br />

– è intervenuto infine Fabio<br />

Melegrani di B&R Automation – “anche per le<br />

figure commerciali e del marketing”.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 47


materiali<br />

Serramenti in PVC<br />

per finestre “intelligenti”<br />

Le finestre “ad alta tecnologia”<br />

sono un elemento chiave della<br />

home automation. Tra i loro<br />

obiettivi: la protezione<br />

dall’esterno e il comfort<br />

climatico a fronte di un minor<br />

dispendio energetico. Si<br />

prestano a essere realizzate con<br />

serramenti in PVC, soprattutto<br />

per le proprietà di isolamento<br />

termico ed elettrico del<br />

materiale.<br />

a cura di Marco Piana<br />

Direttore tecnico PVC Forum Italia<br />

Aprire o chiudere una finestra. Un gesto<br />

quotidiano al quale non ci si fa più<br />

caso, che però può assumere significati<br />

molto diversi. Si può chiudere una finestra<br />

per allontanare i rumori, per non fare entrare il<br />

freddo o, più semplicemente, per ritrovare la<br />

privacy.<br />

Il componente edilizio “finestra” è sicuramente<br />

quello che assolve al maggior numero di funzioni<br />

abitative. Ed è forse per questo che il componente<br />

è stato ed è tuttora oggetto di studi e<br />

ricerche tecnologiche che tendono a migliorarne<br />

le prestazioni globali.<br />

Non è casuale, poi, che in un momento in cui<br />

si assume maggiore concretezza la filosofia<br />

dell’automazione e della gestione centralizzata<br />

e integrata delle funzioni normalmente svolte<br />

da sistemi separati (dal controllo climatico alla<br />

sicurezza, dalla comunicazione all’illuminazione),<br />

si guardi alla finestra con particolare<br />

interesse.<br />

In quest’ottica la finestra può dare ancora di<br />

più e le sue prestazioni possono essere spinte<br />

oltre i limiti imposti da un suo utilizzo classico<br />

tipicamente “manuale”: può diventare, insomma,<br />

intelligente (o “domotica”).<br />

Gli esempi di finestre ad “alta tecnologia” non<br />

mancano, specialmente nei paesi che si considerano<br />

patrie dell’home automation come<br />

Giappone, Stati Uniti e Francia. In molti casi, si<br />

tratta di modelli inseriti in contesti lontani dalla<br />

realtà: di prototipi, insomma, che vogliono misurarsi<br />

con i limiti offerti dalla tecnologia.<br />

Il discorso può essere affrontato in un modo<br />

diverso ma più funzionale e pratico. <strong>La</strong> finestra<br />

intelligente, quindi, non come gadget da inserire<br />

a tutti i costi per rendere più sofisticate e<br />

più “in” la casa, ma come sistema multifunzionale<br />

integrato che assicuri maggiore sicurezza<br />

Profili di serramenti in PVC<br />

48 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


materiali<br />

e confort e, perché no, che contribuisca a ridurre<br />

le spese per l’energia termica o elettrica.<br />

Per far questo è necessario rivedere i ruoli della<br />

finestra per poi confrontare questi con ciò che<br />

offre il mercato in termini di tecnologia e dei<br />

relativi costi. Solo da questo confronto è possibile<br />

verificare come possano essere automatizzate<br />

o rese “intelligenti” alcune funzioni.<br />

<strong>La</strong> caratteristica principale della finestra è quella<br />

di essere trasparente, quindi di consentire<br />

dall’interno una visione dell’ambiente esterno<br />

pubblico. È una funzione molto importante nella<br />

quale il componente si pone come interfaccia<br />

tra l’ambiente della casa, privato, e l’ambiente<br />

esterno pubblico.<br />

<strong>La</strong> possibilità di aprire un serramento, quindi<br />

di eliminare la barriera che separa il pubblico<br />

dal privato, è un’esigenza irrinunciabile.<br />

<strong>La</strong> trasparenza della finestra garantisce il passaggio<br />

della luce, quindi l’illuminazione naturale<br />

dell’ambiente interno, mentre la presenza di<br />

un elemento separatore, come il vetro, rappresenta<br />

una barriera più o meno efficace al passaggio<br />

del rumore, del freddo nei mesi invernali<br />

e del caldo in quelli estivi.<br />

Le condizioni di benessere possono essere<br />

garantite, durante tutto l’anno, anche attraverso<br />

la ventilazione che si può ottenere semplicemente<br />

aprendo una o più finestre presenti nell’appartamento.<br />

<strong>La</strong> finestra, infine, è anche sicurezza, quindi<br />

componente indispensabile affinché ogni tentativo<br />

di intrusione o di furto venga bloccato o<br />

almeno rallentato e scoraggiato.<br />

Sicurezza, controllo climatico dell’ambiente e<br />

illuminazione sono anche le funzioni minime<br />

che ogni edificio deve essere in grado di ga-<br />

rantire a chi lo abita. Si può quindi verificare<br />

come la finestra, toccando in qualche modo<br />

tutte queste funzioni, sia un componente edilizio<br />

multifunzionale.<br />

Per comprendere meglio il passaggio della finestra<br />

da componente tradizionale a componente<br />

tecnologico automatizzato o intelligente,<br />

è utile allargare il campo di azione partendo<br />

proprio dal sistema edilizio nel suo insieme.<br />

Negli edifici “tradizionali” funzioni diverse<br />

sono gestite da sistemi diversi. L’impianto di<br />

riscaldamento, ad esempio, è dotato di un<br />

termostato che rileva la temperatura in ambiente<br />

e sulla base di questa accende, spegne<br />

o regola il generatore di calore. Così<br />

come un impianto di allarme attraverso una<br />

serie di sensori di vario tipo, controlla l’ambiente<br />

e, in caso di pericolo, emette una segnalazione<br />

di allarme, insomma avvisa che<br />

qualcosa di strano, qualcosa di anomalo sta<br />

succedendo. Il sistema che regola l’impianto<br />

di riscaldamento e il sistema antifurto, ma di<br />

esempi se ne potrebbero fare tanti, sono completamente<br />

separati, quindi non sono in grado<br />

di scambiarsi informazioni e di interagire tra<br />

loro in alcun modo. Negli edifici automatizzati,<br />

invece, più funzioni, anche differenti tra loro,<br />

possono interagire e fare capo a un unico<br />

punto di controllo. Sistema di sicurezza, sistema<br />

di controllo impianti e sistema di comunicazione<br />

possono in questo modo scambiarsi<br />

delle informazioni.<br />

<strong>La</strong> convenienza a centralizzare tutte le funzioni<br />

di controllo e gestione di un edificio la si deve<br />

ricevere in due aspetti peculiari: la semplificazione<br />

concettuale dell’intero processo e, soprattutto,<br />

la sinergia che ne può derivare.<br />

Il controllo delle informazioni<br />

Come funziona un sistema di automazione?<br />

Ogni funzione elementare è caratterizzata da<br />

tre componenti: l’elemento sensore che rileva<br />

l’evento, l’elemento intelligente che lo analizza<br />

e l’elemento attuatore che interviene modificando<br />

la situazione ritenuta anomala. In un sistema<br />

di controllo della temperatura, ad esempio,<br />

se la sonda o il sensore di zona rileva un<br />

aumento della temperatura ambiente è necessario<br />

diminuire l’erogazione del calore.<br />

Il sensore comunica alla centralina di controllo<br />

l’aumento di temperatura e questa, dopo aver<br />

vagliato l’informazione, spegne la caldaia oppure<br />

agisce su un organo di regolazione (pompa<br />

di circolazione, valvola motorizzata, ecc.).<br />

<strong>La</strong> stessa cosa, naturalmente, accade per gli<br />

altri sistemi come quello antifurto o quello di rilevazione<br />

delle fughe di gas.<br />

Gli elementi direttamente in contatto con gli<br />

eventi, insomma “gli occhi” dei sistemi di gestione,<br />

sono i sensori. Ora è chiaro che aumentando<br />

le funzioni di controllo e gestione aumenta<br />

la necessità di installare dei sensori, quindi<br />

di collegarli, con un sistema trasmissivo, alla<br />

centralina di controllo.<br />

Il sistema di collegamento più semplice è quello<br />

che si effettua attraverso una coppia di fili<br />

che, partendo dalla centralina di controllo, si<br />

connettono ai vari sensori. Nei collegamenti di<br />

questo tipo, in realtà, è possibile realizzare dei<br />

loop, dei circuiti ad anello, nei quali più sensori<br />

possono essere collegati in serie.<br />

Un’alternativa al collegamento diretto tradizionale<br />

è quella rappresentata dalle onde convogliate,<br />

molto utilizzate nei sistemi ad uso domestico e<br />

residenziale. Come mezzo di trasmissione viene<br />

impiegato il normale impianto elettrico o una trasmissione<br />

di dati via onde. Le più importanti<br />

aziende che si interessano di automazione hanno<br />

sviluppato protocolli gestionali di domotica<br />

in cui sensori, trasmissione dei dati, centraline<br />

di acquisizione e gestione sono molto perfezionate,<br />

comandate in modo facile da Smartphone.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 49


materiali<br />

I componenti per l’automazione<br />

funzionale<br />

Molti dei componenti comunemente utilizzati<br />

per l’automazione degli edifici, e in modo particolare<br />

i sensori, possono essere installati direttamente<br />

sul serramento. <strong>La</strong> disponibilità dei<br />

prodotti è veramente sorprendente.<br />

I sensori che normalmente vengono montati<br />

direttamente sul serramento sono i sensori elettromeccanici<br />

e a contatto magnetico che segnalano<br />

lo stato di allarme utilizzando l’azionamento<br />

meccanico di un contatto.<br />

Fanno parte della famiglia dei sensori elettromeccanici<br />

i rilevatori ad interruzione di collegamento:<br />

sono costituiti da un collegamento<br />

stabilito da un filo sottile o da una sottile striscia<br />

conduttrice riportata sul vetro o sulla superficie<br />

da proteggere: la segnalazione di allarme è<br />

data dalla rottura del filo o dalla striscia a seguito<br />

di tentativi di interruzione o di scasso.<br />

Tra i sensori elettromeccanici, infine, vanno segnalati<br />

quelli che si usano per proteggere le<br />

tapparelle.<br />

I rilevatori a contatto magnetico, che utilizzano<br />

un principio di funzionamento completamente<br />

differente, sono costituiti essenzialmente da<br />

due parti, una delle quali è un magnete permanente.<br />

Una parte del sensore viene montata sul telaio<br />

del serramento mentre l’altra, il magnete permanente,<br />

viene montata sulla parete mobile<br />

(l’anta).<br />

L’allontanamento delle due parti, come ad<br />

esempio l’apertura dell’anta, provoca la segnalazione<br />

d’allarme.<br />

I sensori di vibrazione sono dispositivi che, se<br />

applicati alla superficie del serramento, sono<br />

in grado di sentire le eventuali vibrazioni provocate<br />

da un tentativo di scasso.<br />

I sensori microfonici dei vetri sono particolari<br />

sensori che vengono utilizzati per proteggere<br />

le superfici dei vetri. Sono costituiti essenzialmente<br />

da una capsula microfonica che rileva<br />

le frequenze generate al momento della rottura<br />

Nei serramenti in PVC possono<br />

correre cavi elettrici reali e virtuali<br />

collegando sensori e attuatori<br />

per le diverse esigenze della domotica<br />

del futuro<br />

del vetro dando la segnalazione di allarme.<br />

Una delle innovazioni tecnologiche più recenti<br />

in fatto di vetri propone delle lastre che possono<br />

diventare opache o completamente trasparenti<br />

in tempo reale: basta girare un attuatore.<br />

Per l’automazione dei serramenti sono naturalmente<br />

disponibili sistemi elettrici per alzare<br />

o abbassare avvolgibili, schermi oscuranti o<br />

motorizzati di ogni tipo per aprire o chiudere<br />

in modo del tutto automatico le ante dei serramenti<br />

stessi.<br />

I componenti sino ad ora descritti trovano la<br />

loro collocazione fisica proprio sulla finestra.<br />

Altri componenti, pur essendo montati all’esterno<br />

della finestra (dentro o fuori il locale)<br />

hanno con la finestra un legame comunque<br />

funzionale.<br />

È’ il caso, ad esempio, dei rilevatori di fughe di<br />

gas che potrebbero automatizzare, attraverso<br />

la centralina di controllo, l’apertura del serramento<br />

stesso, o l’attivazione di un ventilatore<br />

ad esso integrato, per cambiare l’aria.<br />

<strong>La</strong> finestra intelligente in PVC<br />

Gli obiettivi della finestra intelligente, o automatizzata<br />

che dir si voglia, sono chiari: aumentare<br />

la sicurezza antintrusione, prevenire i pericoli<br />

dovuti ad eventuale incendio o di fughe<br />

di gas, migliorare il confort termico e il raffrescamento<br />

degli ambienti. <strong>La</strong> disponibilità di<br />

tecnologie, come si è visto, è notevole: la finestra<br />

intelligente, quindi, non è utopia ma realtà.<br />

Esistono comunque dei problemi: tra questi i<br />

costi superiori, l’affidabilità nel tempo dei vari<br />

componenti, la necessità di manutenzione e<br />

controlli e la mancanza di uno standard sui sistemi<br />

di controllo e gestione degli edifici.<br />

Per ovviare a questi problemi, e per creare un<br />

mercato ai serramenti automatizzati, è di primaria<br />

importanza definire degli standard per la predisposizione<br />

dei serramenti anche a un inserimento<br />

successivo dei sistemi di automazione.<br />

L’interazione più importante di un serramento<br />

evoluto avviene con l’aspetto termico e con la<br />

ventilazione degli ambienti, con l’oscuramento,<br />

con la sicurezza, con il rumore esterno. L’utilizzo<br />

di tecnologie interattive con l’utente finale porta<br />

inoltre il progettista alla consapevolezza che i<br />

serramenti in materiale plastico (per esempio il<br />

PVC) possono assumere un ruolo decisivo per<br />

le scelte funzionali. L’aspetto più innovativo che<br />

coinvolge il serramento in PVC è in effetti il PVC<br />

stesso. Questo è un materiale plastico che presenta<br />

tre prestazioni di fondamentale importanza:<br />

è isolante termico; è isolante elettrico; è “sordo”<br />

alla trasmissione delle vibrazioni.<br />

Quindi con una sola soluzione si può attuare ciò<br />

che dovrebbe essere ritrovato in più materiali differenti.<br />

Il serramento in PVC si presta a essere<br />

coinvolto molto facilmente nella progettazione<br />

di una finestra intelligente e rientrare a pieno diritto<br />

nel nuovo approccio dato dalla BIM (Building<br />

Information Modelling).<br />

I profili in PVC sono degli isolatori quasi perfetti.<br />

All’interno di essi possono correre cavi elettrici<br />

reali e virtuali collegando sensori e attuatori per<br />

le diverse esigenze della domotica di <strong>domani</strong>.<br />

50 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


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Eliminare la condensa<br />

nei componenti degli impianti<br />

di refrigerazione<br />

e condizionamento utilizzando<br />

schiume elastomeriche flessibili.<br />

Le soluzioni proposte da Cefep,<br />

l’associazione che aggrega<br />

i principali produttori europei<br />

di materiali isolanti FEF e PEF.<br />

Superfici asciutte e sistemi protetti: per<br />

impedire la formazione di fenomeni<br />

di condensa nei componenti degli<br />

impianti di refrigerazione e condizionamento<br />

è di fondamentale importanza prevedere una<br />

loro adeguata coibentazione. Sottovalutare<br />

la problematica determina rischi quali pareti<br />

inumidite, merci deteriorate e avarie impiantistiche<br />

che richiedono interventi di riparazione.<br />

Per scegliere il materiale isolante più idoneo<br />

è tuttavia necessario prestare la massima<br />

attenzione ad alcuni aspetti tra i quali la scelta<br />

dello spessore e la valutazione della sua<br />

emissività verso l‘esterno. Ralf Springub,<br />

membro del consiglio di amministrazione di<br />

Cefep – che ha sede a Celle, in Germania –<br />

spiega in questi termini la problematica: “Oltre<br />

all’umidità dell’aria, alla temperatura dell’ambiente<br />

e del fluido contenuto nell’impianto,<br />

anche le caratteristiche specifiche dell’isolante<br />

prescelto svolgono un ruolo fondamentale;<br />

l’utilizzo di materiali isolanti a celle chiuse<br />

piuttosto che a celle aperte, rappresenta un<br />

vantaggio indiscutibile”.<br />

L’isolamento termico degli impianti tecnologici<br />

è molto efficace quando è correttamente installato.<br />

Oltre a minimizzare le perdite di energia,<br />

il suo impiego negli impianti di refrigerazione<br />

ha uno scopo aggiuntivo: impedire la<br />

formazione di condensa che compare, generalmente,<br />

quando la temperatura del fluido<br />

nelle tubazioni è inferiore a quella dell’ambiente<br />

che lo circonda.<br />

In questa circostanza, l’aria a contatto della<br />

tubazione fredda raggiunge la propria temperatura<br />

di rugiada e, nel caso in cui la sua<br />

temperatura continuasse a diminuire, l’acqua<br />

in eccesso presente nella sua molecola tenderebbe<br />

a depositarsi sulle superfici sotto<br />

forma di umidità (condensa). Il fenomeno induce<br />

non solo corrosioni e comparsa di muffe<br />

ma può pregiudicare anche l’efficienza dell’isolamento<br />

termico. <strong>La</strong> condensa costituisce<br />

un pericolo per le condutture funzionanti a<br />

temperature inferiori a quelle del punto di congelamento.<br />

Qui la condensa, congelando a<br />

contatto con le superfici, obbliga l’impianto<br />

a regimi di funzionamento molto onerosi dal<br />

punto di vista energetico. Per prevenire perdite<br />

di energia e impedire il danneggiamento<br />

degli impianti occorre dunque evitare che la<br />

temperatura sulla superficie del materiale isolante<br />

scenda sotto quella del punto di rugiada<br />

dell’aria ambiente.<br />

Superfici nere, miglior controllo<br />

delle temperature<br />

“Le caratteristiche del materiale isolante sono<br />

importanti per stabilirne l’idoneità all’impiego<br />

negli impianti di refrigerazione e condiziona-<br />

52 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


mento”, come illustra Ralf Springub. <strong>La</strong> temperatura<br />

superficiale del materiale deve essere<br />

mantenuta a un livello tale da garantire<br />

che il punto di rugiada dell’aria resti all’esterno<br />

della coibentazione. L’emissività e la conduttività<br />

termica specifica del materiale isolante<br />

svolgono in questo caso un ruolo<br />

determinante. Mentre il coefficiente di assorbimento<br />

indica la capacità del materiale di<br />

assorbire le onde elettromagnetiche dall’ambiente,<br />

il valore correlato dell’emissività descrive<br />

la capacità di un materiale di emettere<br />

energia attraverso l’irraggiamento termico.<br />

Grazie al proprio elevato valore di emissività,<br />

le superfici nere non riflettenti<br />

sono tra le più adatte per garantire<br />

il corretto controllo delle temperature<br />

superficiali.<br />

Il vapore acqueo non viene diffuso<br />

all’interno dei componenti<br />

impiantistici.<br />

<strong>La</strong> funzione principale dell’isolamento<br />

è quella di evitare il propagarsi<br />

dell’umidità. Il parametro<br />

µ definisce la resistenza alla diffusione<br />

del vapore acqueo del<br />

materiale isolante, indicando<br />

contemporaneamente il livello di<br />

protezione dall’umidità cui è soggetta<br />

la superficie esterna della<br />

tubazione: maggiore è la resistenza,<br />

più elevata è la protezione.<br />

Da questo punto di vista i<br />

materiali isolanti a celle chiuse<br />

risultano avvantaggiati possedendo<br />

una “barriera al vapore”<br />

integrata. Nel caso specifico delle schiume<br />

elastomeriche flessibili lo spessore della barriera<br />

vapore è corrispondente a quello del<br />

materiale isolante tanto che nemmeno una<br />

scalfittura superficiale ne può pregiudicare<br />

le prestazioni.<br />

Nei materiali a celle aperte invece la barriera<br />

al vapore si riduce allo spessore del rivestimento<br />

esterno che deve impedire il passagmateriali<br />

gio del vapore acqueo. Come afferma Ralf<br />

Springub, “gli isolanti tecnici a base di schiume<br />

elastomeriche flessibili non sono solo in<br />

grado di evitare l’umidità sulle superfici ma,<br />

grazie alla propria struttura a celle chiuse,<br />

sono completamente impermeabili: fattore<br />

che stabilizza in modo costante e duraturo le<br />

prestazioni del materiale”.<br />

Flessibilità e versatilità<br />

Lo spessore dello strato di materiale isolante<br />

dipende dall’interazione tra due parametri:<br />

la resistenza alla diffusione del vapore e la<br />

conduttività termica. Ottimizzare i due parametri<br />

significa utilizzare spessori più sottili e<br />

distanze tra le tubazioni coibentate tali da ridurre<br />

il rischio di una limitata circolazione<br />

dell’aria, fenomeno che potrebbe influire in<br />

modo negativo sulle temperature superficiali<br />

dei materiali isolanti e favorire la formazione<br />

di condense. Per evitare poi la formazione di<br />

ponti termici va prevista anche la coibenta-<br />

zione di valvole, flange e staffe. I materiali<br />

isolanti a base di FEF sono particolarmente<br />

efficaci rispetto ai rivestimenti convenzionali<br />

e/o altri materiali in quanto non richiedono ulteriori<br />

barriere protettive. Grazie alla propria<br />

flessibilità sono facilmente adattabili e possono<br />

essere tagliati senza l’utilizzo di utensili<br />

Le schiume elastomeriche flessibili<br />

(FEF) opache e nere fanno sì che la<br />

loro temperatura superficiale possa<br />

mantenersi al di sopra di quella<br />

ambientale, sfavorendo la comparsa<br />

di fenomeni di formazione della<br />

condensa (foto Cefep).<br />

specifici. Le caratteristiche dei componenti<br />

delle schiume elastomeriche permettono incollaggi<br />

a regola d’arte, totalmente impermeabili<br />

e in grado di garantire la protezione<br />

integrale del sistema.<br />

Maggiori informazioni sui prodotti e sui loro<br />

vantaggi applicativi possono essere consultati<br />

da progettisti e utenti attraverso il sito dell'associazione<br />

www.cefep.it.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 53


materiali<br />

Soluzioni innovative a base di polietilene<br />

Stand up pouch<br />

È ben noto che le tendenze globali e le variazioni demografiche<br />

spingono i clienti a richiedere tecnologie plastiche innovative.<br />

<strong>La</strong> crescita della popolazione mondiale, l’espansione della<br />

classe media e dell’urbanizzazione sono alcuni dei fattori di<br />

mercato che alimentano la crescita dell’industria delle materie<br />

plastiche. In occasione della K <strong>2016</strong>, The Dow Chemical<br />

Company (NYSE: Dow) ha presentato, attraverso la divisione<br />

Performance Plastics, soluzioni innovative su scala mondiale,<br />

sostenute da progetti di investimenti in grado di soddisfare la<br />

domanda.<br />

Dow ha effettuato investimenti significativi nel creare nuove<br />

strutture per far fronte alla crescente domanda globale di polietilene<br />

e altri materiali specialty. Tra questi rientra la joint<br />

venture Sadara in Arabia Saudita volta a sostenere le regioni<br />

in rapida crescita in Europa Orientale, Turchia, Medio Oriente,<br />

Africa e Asia Pacifico, oltre ai nuovi progetti lungo la Costa<br />

statunitense del Golfo per supportare la crescita nelle<br />

Americhe.<br />

“Siamo impegnati a favorire la crescita dei nostri clienti attraverso una<br />

maggiore offerta di prodotti di polietilene e soluzioni innovative di scala<br />

mondiale”, afferma Diego Donoso, Business President, Dow & Specialty<br />

Plastics. “Sadara e i nostri progetti lungo la Costa statunitense del Golfo<br />

rafforzeranno la presenza globale Dow, consentendo di avvicinarci ai clienti<br />

mediante l’offerta di materie prime ad alte prestazioni che sostengono l’innovazione<br />

e la crescita”. Inoltre, ciò che consente a Dow di sostenere la<br />

crescita dei clienti su scala globale e locale sono principalmente i sette<br />

Pack Studios, strategicamente localizzati in diverse parti del mondo: Brasile,<br />

Italia, Cina, Singapore, Svizzera e Stati Uniti. <strong>La</strong> rete globale dei Pack<br />

Studios, costituita da esperti, attrezzature e capacità di collaudo per il<br />

settore del packaging, accelera lo sviluppo congiunto di soluzioni innovative<br />

e sostenibili per il mercato degli imballaggi.<br />

Per penetrare nel mercato delle bevande in Africa Occidentale, Dow e<br />

Finepack Industries in Ghana collaborano allo sviluppo di una pellicola sostenibile,<br />

la prima nel suo genere in questa regione: un<br />

film retraibile per assemblaggio da 55 micron, un’eccezione<br />

in un mercato dominato da pellicole da 80 micron.<br />

In Brasile, Dow e Adecol, un dinamico produttore di<br />

adesivi, hanno collaborato alla strategia di Adecol per<br />

espandere il proprio campo di applicazione. Adecol necessitava<br />

di un adesivo termofusibile (HMA, Hot Melt<br />

Adhesive) di alta qualità, che consentisse di offrire una<br />

soluzione differenziata ai propri clienti. <strong>La</strong> combinazione<br />

fra le competenze in materia di scienza dei materiali Dow<br />

e la conoscenza del mercato di Adecol ha permesso a<br />

quest’ultima di introdurre con successo Performelt, una<br />

nuova soluzione HMA personalizzata, pensata per un’ampia<br />

gamma di applicazioni nel packaging.<br />

Per i clienti che cercano un tocco estremamente morbido<br />

e un’esperienza sensoriale, PoucHug di Dow<br />

offre ai produttori di packaging una nuova soluzione innovativa<br />

allo scopo di migliorare la presenza sul mercato,<br />

la funzionalità e l’efficienza di conversione, oltre all’opportunità di fornire<br />

un’intera struttura a base di poliolefine per soddisfare la crescente tendenza<br />

verso un’estetica di alto livello, più autentica e naturale.<br />

In risposta alle necessità di migliorare efficienza di conversione, efficienza<br />

del packaging e sostenibilità, le nuove resine Agility Dow sono state sviluppate<br />

per far fronte agli attuali limiti di prestazione del packaging. <strong>La</strong><br />

nuova linea per il mercato dei rivestimenti per estrusione (EC, Extrusion<br />

Coating) consente di ottenere migliori prestazioni in termini di produzione,<br />

meccanica, ottica e flessibilità, espandendo l’attuale famiglia delle resine<br />

Agility per creare rivestimenti più veloci e leggeri.<br />

<strong>La</strong> presenza globale degli asset Dow, le competenze di scala mondiale,<br />

le pluripremiate soluzioni innovative e la collaborazione con i partner consentono<br />

alla società di continuare a fornire soluzioni innovative che rispondano<br />

alle sfide globali e di generare opportunità trainanti per la crescita<br />

mondiale nell’industria delle materie plastiche.<br />

Contenitore per la conservazione di pastiglie di cloro<br />

Produttore di contenitori in <strong>plastica</strong> per il settore industriale, Isi Plast propone sul mercato il<br />

Mu5700m4/Onu, il contenitore con una capacità raso bordo da 5,8 l, ideale per il confezionamento<br />

e la conservazione delle pastiglie di cloro. Quest’ultimo rappresenta il principale prodotto chimico<br />

da utilizzare per una corretta manutenzione e disinfezione delle piscine (pubbliche o private che<br />

siano). Diventa quindi di fondamentale importanza conservare le pastiglie di cloro all’interno di<br />

contenitori atti a garantire la qualità del prodotto stesso.<br />

Il contenitore Mu5700m4/Onu, realizzato con materiale plastico di prima scelta (PP), risponde<br />

a pieno alle diverse normative indispensabili per ottenere la conformità al trasporto di merci<br />

pericolose solide. È un contenitore robusto (fascia superiore), sicuro (sigillo che garantisce l’inviolabilità<br />

del prodotto alla prima apertura, pratico e maneggevole (manico basculante in <strong>plastica</strong>).<br />

Il design troncoconico consente di impilare i contenitori per esposizione a scaffale e una ottimizzazione<br />

degli spazi a magazzino.<br />

Mu5700m4/Onu è personalizzabile tramite l’applicazione di etichette IML che riproducono<br />

grafiche con immagini ad alta risoluzione.<br />

54 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


materiali<br />

Costruire con murature portanti: l’uso dell’EPS per edifici sicuri<br />

Le lastre in EPS, come ogni altro isolante<br />

termico, assolvono alla funzione di ridurre<br />

le dispersioni termiche della struttura senza<br />

interagire con la funzione portante della stessa.<br />

Servono a proteggere gli ambienti dal<br />

freddo e dal caldo e possono essere posate<br />

all’interno, in intercapedine o all’esterno del<br />

muro (cappotto), ma anche per isolare tetti<br />

e fondamenta. Vengono spesso impiegate<br />

in interventi di riqualificazione sull’esistente.<br />

Il polistirene, isolante termico e acustico,<br />

viene impiegato anche per realizzare “casseri<br />

isolanti a rimanere” e ottenere così edifici<br />

antisismici con una struttura a muri portanti<br />

e solai in calcestruzzo armato isolati.<br />

Rimanendo in opera il cassero in EPS garantisce<br />

un elevato e continuo isolamento<br />

termico della struttura, mentre la gettata solidale<br />

di calcestruzzo offre elevate prestazioni<br />

di resistenza meccanica. <strong>La</strong> costruzione di<br />

edifici realizzata con questa tecnica permette<br />

di ottenere tre vantaggi primari: creare un<br />

edificio sicuro e affidabile; realizzare l’opera<br />

in tempi brevi (4-6 mesi); fornire edifici a<br />

costi sostenibili e paritetici alle soluzioni non<br />

antisismiche.<br />

Questi sistemi nascono molti anni fa ed<br />

evolvono in modo significativo quando il<br />

processo edificatorio diventa “processo qualificato”,<br />

ovvero dal momento in cui viene<br />

utilizzato l’EPS sia per la funzione di cassero<br />

a perdere che di isolamento termico e acustico<br />

dell’edificio. Questa razionalizzazione<br />

e sinergia del cassero-isolante ha permesso<br />

di progettare e di realizzare sistemi innovativi<br />

definiti SAAD (sistemi ad armatura diffusa),<br />

costituiti da pareti verticali e solai che possono<br />

essere usati anche singolarmente per<br />

intervenire nella riqualificazione degli edifici<br />

parzialmente danneggiati.<br />

Sono migliorativi rispetto al sistema costruttivo<br />

tradizionale costituito da travi + pilastri,<br />

risultano più sicuri e sono stati impiegati<br />

con successo in diverse aree a forte<br />

sismicità in tutto il mondo.<br />

Compound di schermatura contro le interferenze elettromagnetiche<br />

Alla K <strong>2016</strong> di Düsseldorf, Ensinger<br />

ha presentato i nuovi compound<br />

Tecacomp Emi per all<strong>oggi</strong>amenti plastici<br />

con funzione di schermatura. Tramite<br />

l’aggiunta di cariche assorbenti, l’azienda<br />

è riuscita ad attenuare le risonanze<br />

e, quindi, a minimizzare in misura significativa<br />

i cali di schermatura.<br />

Le attuali tecnologie richiedono una<br />

quantità sempre maggiore di dispositivi<br />

elettronici in spazi ridotti, mentre le densità<br />

di potenza e le frequenze dei componenti<br />

elettrici vanno incrementandosi.<br />

Gli sviluppatori hanno quindi in carico<br />

la sfida di disegnare i nuovi componenti<br />

in una maniera tale che i diversi dispositivi<br />

elettronici non interferiscano tra<br />

di loro a causa delle onde elettromagnetiche.<br />

Negli all<strong>oggi</strong>amenti metallici o rivestiti<br />

con metallo, e in maniera simile<br />

nel caso dei materiali plastici conduttivi,<br />

esiste il rischio che si generino riflessioni<br />

multiple (risonanze ambientali) soprattutto<br />

alle frequenze più alte. Tutto questo<br />

determina una diminuzione dell’efficacia<br />

di schermatura a frequenze diverse, e<br />

può portare a malfunzionamenti o mettere<br />

a repentaglio la sicurezza.<br />

I compound Tecacomp Emi eliminano<br />

questi cali di efficacia nella schermatura,<br />

un risultato che Ensinger ha ottenuto<br />

utilizzando nel materiale plastico additivi<br />

assorbenti che evitano le riflessioni non<br />

volute delle onde elettromagnetiche.<br />

Prima della messa in opera, tutti i dispositivi<br />

elettrici ed elettronici devono<br />

essere testati per la compatibilità elettromagnetica<br />

(EMC) ai fini dell’ottenimento<br />

del marchio CE. I nuovi compound<br />

Ensinger rendono più semplice<br />

il superamento del test CE, grazie a una<br />

maggiore sicurezza operativa anche alle<br />

frequenze più alte.<br />

Con Tecacomp Emi, Ensinger fornisce<br />

un nuovo materiale destinato alle tecnologie<br />

di all<strong>oggi</strong>amento che presenta<br />

dei vantaggi aggiuntivi rispetto ai classici<br />

all<strong>oggi</strong>amenti metallici o in <strong>plastica</strong> rivestita<br />

in metallo. I nuovi compound,<br />

intrinsecamente conduttivi, possono essere<br />

direttamente stampati a iniezione,<br />

con una libertà assoluta di design che<br />

consente la realizzazione di forme strutturali<br />

complesse.<br />

Inoltre la funzione di schermatura è<br />

presente già dopo lo stampaggio a iniezione,<br />

senza necessità di ulteriori lavorazioni<br />

per applicare eventuali strati aggiuntivi.<br />

Inoltre, non sono necessari altri<br />

post-trattamenti come sbavatura o applicazioni<br />

di inserti. Infine, lo stampaggio<br />

a iniezione consente produzioni economiche<br />

su larga scala.<br />

I compound Tecacomp Emi offrono<br />

proprietà affidabili di schermatura indipendentemente<br />

da possibili fluttuazioni<br />

di spessore e, inoltre, l’effetto non viene<br />

compromesso da graffi o scheggiature.<br />

<strong>La</strong> protezione dalle scariche elettrostatiche<br />

(ESD) è fornita intrinsecamente<br />

dal materiale e non solo da una superficie<br />

rivestita di metallo.<br />

Rispetto agli all<strong>oggi</strong>amenti metallici,<br />

inoltre, l’utilizzo di questi compound<br />

consente anche ottimizzazioni di peso<br />

significative.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 55


ANNO V - NUMERO 4 - NOVEMBRE/DICEMBRE <strong>2016</strong><br />

K <strong>2016</strong><br />

Aumentano i visitatori<br />

dai paesi oltreoceano<br />

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ANNO V NUMERO 4<br />

NOVEMBRE/DICEMBRE <strong>2016</strong><br />

la<br />

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OGGI<br />

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DOMANI<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: Francesco Goi (f.goi@interprogettied.com)<br />

REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com)<br />

<strong>La</strong>ura Grimoldi (l.grimoldi@interprogettied.com)<br />

GRAFICA: Studio Grafico Page di De Rosa Vincenzo - www.studiograficopage.it<br />

In questo numero<br />

abbiamo parlato di...<br />

(in nero sono indicate le inserzioni<br />

pubblicitarie)<br />

ALFATHERM........................................................26<br />

ANIE AUTOMAZIONE ...........................................44<br />

ARBURG .............................................................28<br />

ARCOPLEX TRADING........BATTENTE DI I COP., 10<br />

B&R..............................................................38, 44<br />

BANDERA ...........................................................32<br />

BAUMER.............................................................41<br />

BAUSANO & FIGLI .............................................13<br />

BIO-ON...............................................................18<br />

BOSCH REXROTH................................................44<br />

CAMOZZI ............................................................44<br />

CEFEP ................................................................52<br />

COLOR TECH........................................................7<br />

DOW...................................................................54<br />

E.ON CONNECTING ENERGIES.............................26<br />

EIOM....................................................................8<br />

ENSINGER ..........................................................55<br />

GIMATIC.........................................................1, 34<br />

IMG ...........................................................2A COP.<br />

INNO.PRO.WIRE ..................................................20<br />

INTERPROGETTI EDITORI..............3A COP., 12, 51<br />

IPM ....................................................................30<br />

ISI PLAST............................................................54<br />

K <strong>2016</strong> ...............................................................14<br />

KONICA MINOLTA ........................................25, 43<br />

LEISTER.......................................................19, 37<br />

MACCHI...............................................33, 4A COP.<br />

MARCHESINI GROUP...........................................22<br />

MECSPE .............................................................24<br />

MESSE FRANKFURT............................................44<br />

MONTENEGRO ...................................................21<br />

MORETTO..............................................1A COP., 4<br />

OFFICINE MACCAFERRI.......................................20<br />

OMRON ..............................................................44<br />

PILZ ITALIA .........................................................44<br />

PLASTICS EUROPE..............................................22<br />

PVC FORUM........................................................48<br />

PWC ...................................................................44<br />

RADICIGROUP.....................................................20<br />

ROCKWELL AUTOMATION .............................21, 44<br />

SAMP .................................................................20<br />

SEW EURODRIVE ................................................44<br />

SICK ...................................................................42<br />

SIEMENS ............................................................44<br />

SPS IPC DRIVES ITALIA .......................................44<br />

UCIMA ................................................................19<br />

WINTAL MACHINES...........................................17<br />

INTERPROGETTI EDITORI S.R.L.<br />

Via Maggiolino, 34 F - 23849 Rogeno LC<br />

Redazione, vendite e abbonamenti<br />

Tel./fax 031 4128181<br />

www.interprogettied.com<br />

DIRETTORE COMMERCIALE: Marika Poltresi<br />

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Flavio Mariani (f.mariani@interprogettied.com)<br />

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Estero: spedizione ordinaria € 60,00, spedizione prioritaria Europa € 70,00<br />

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L’Iva sugli abbonamenti nonché sulla vendita dei fascicoli separati è assolta dall’editore<br />

ai sensi dell’art. 74 primo comma lettera C del 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni<br />

e integrazioni. Pertanto non può essere rilasciata fattura.<br />

Registrazione Tribunale di Milano n. 315 in data 03/06/2010<br />

Direttore Responsabile: Francesco Goi<br />

Finito di stampare il 30/12/<strong>2016</strong> presso Imprimart S.r.l.<br />

Piazza Martiri di Fossoli, 22 - 20832 Desio (MB)<br />

Informativa ai sensi dell’art. 13 d. leg. 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per<br />

l’invio della rivista e per svolgere le attività a ciò connesse. Titolare del trattamento è Interprogetti Editori<br />

S.r.l. - Via Maggiolino, 34 F - 23849 Rogeno (LC). Le categorie di soggetti incaricati al trattamento dei dati<br />

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e spedizione delle riviste, al call center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi<br />

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e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano con il predetto titolare<br />

attingono nello svolgimento della propria attività giornalistica per le finalità di informazione connesse<br />

allo svolgimento della stessa.<br />

I soggetti che possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i predetti professionisti, nonché<br />

gli addetti preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art. 7 d. lgs.<br />

196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, tra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi<br />

al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che, ai sensi dell’art. 138 d. lgs. 196/2003, non<br />

è esercitabile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera a), d.<br />

lgs. 196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionale, limitatamente alla fonte della notizia.<br />

56 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


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