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settimanale AQUILE del 17 marzo 2017

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L’editoriale<br />

di Rodolfo Casentini<br />

«Grazie Bielsa» firmato Inzaghi<br />

La sorte o il destino come ognuno preferisce chiamarlo,<br />

questa estate ha sorriso a Simone Inzaghi che era praticamente<br />

già a Salerno ad organizzare la nuova stagione<br />

di serie B <strong>del</strong>la squadra granata con tutto il suo<br />

staff, quando Lotito lo chiamò al telefono dicendogli<br />

«Simone vieni a Roma, per te c’è la panchina <strong>del</strong>la<br />

Lazio». A Simone non pareva vero, e senza pensarci su<br />

ha riacceso di corsa la macchina e in tre ore era già davanti<br />

ai cancelli di Formello per andare a firmare il contratto<br />

che lo avrebbe finalmente realizzato. La<br />

sostituzione di Pioli nel finale <strong>del</strong>la scorsa stagione<br />

sempre sulla panchina <strong>del</strong>la Lazio, era si una grande<br />

soddisfazione, ma poter finalmente preparare e avere<br />

una squadra fin dal principio, insegnare ciò che lui<br />

crede, è qualcosa di incredibile per chi come lui, ha la<br />

Lazio nel sangue, nel cuore , nel midollo. Diciassette<br />

anni fatti con questa maglia biancoceleste, prima a sudare<br />

sul campo, a segnare gol, a far vincere questa<br />

squadra, poi a insegnare calcio ai giovani, prima allievi,<br />

poi la primavera, vincendo anche qui qualcosa d’importante.<br />

La prima squadra è però tutto un altro mondo, un<br />

mondo affascinante ma al tempo stesso cinico e cru<strong>del</strong>e,<br />

dove non si aspetta nessuno, dove spesso viene<br />

fagocitata e bruciata, una intera reputazione costruita<br />

nel tempo, figuriamoci per un esordiente che ne ha appena<br />

annusato l’odore con le sette partite di qualche<br />

mese addietro. Ma il destino è beffardo qualche volta<br />

anche in positivo. La vicenda Bielsa la conosciamo tutti<br />

quindi è inutile stare qui a ripeterla per l’ennesima volta,<br />

quello che invece vogliamo sottolineare è come la rinuncia<br />

<strong>del</strong> maestro argentino abbia spalancato le porte a un<br />

maestro giovane che nessuno conosceva e a cui pochissimi<br />

hanno dato la fiducia vera, quella che si sente.<br />

Anche la Lazio in questo senso non è esente da colpe,<br />

aveva Inzaghi già dentro le sue fila e lo aveva inviato a<br />

Salerno a farsi le ossa perché probabilmente per quanto<br />

bravo, non lo riteneva ancora pronto per questo oceano<br />

infestato dagli squali quale la serie A, cercando di fare<br />

la corte a un personaggio mediaticamente molto affascinante<br />

ma che tecnicamente aveva e ha tutt’ora, idee<br />

intransigenti e talmente rigide da pensare che certe<br />

volte litighi e sia insoddisfatto perfino di se stesso.<br />

Bielsa non aveva però solo idee ferree ma anche molti<br />

capricci che indubbiamente non fanno di lui un personaggio<br />

tra virgolette “Normale” anzi, spesso il tifoso lo<br />

vede come uno schizofrenico, come un visionario. I successi<br />

sul campo effettivamente non sono stati così tanti<br />

al tal punto da avere il titolo di guru o maestro come se<br />

nel panorama calcistico mondiale, Bielsa fosse quello<br />

che ha dimostrato più di tutti come si gioca al calcio.<br />

Però proprio questo suo modo anomalo di impattarsi<br />

nel calcio, che diventa di difficile interpretazione per chi<br />

invece vive quotidianamente una sorta di normalità calcistica,<br />

ha fatto si che tutti lo ritenessero un maestro di<br />

calcio da dove attingere perle di saggezza strategica.<br />

Quindi la piazza di Roma sponda Lazio, nel momento in<br />

cui “il Loco” ufficialmente rinuncia alla panchina, insorge<br />

contro la dirigenza colpevole secondo loro di essersi<br />

fatto sfuggire una figura calcistica mondiale, e<br />

tutto per i soliti motivi che da anni inducono una parte<br />

<strong>del</strong>la tifoseria a contestare sempre e comunque , qualsiasi<br />

cosa faccia questa società. Immaginate quindi che<br />

tipo di ambiente potesse esserci quel 9 luglio <strong>del</strong> 2016<br />

e immaginate la società che sotto massiccia contestazione,<br />

annunciava al popolo laziale l’ingaggio di Simone<br />

Inzaghi come prossimo allenatore. Subito le reazioni furono<br />

veementi, Inzaghi dovette subire di tutto e di più<br />

dai tifosi che erano sospinti a piè paro dalla stampa locale<br />

che aveva fiutato il sangue <strong>del</strong>la ferita ancora<br />

aperta nella società e voleva dare il morso finale per arrivare<br />

magari a far deporre lo scettro al nemico giurato.<br />

Ma Inzaghi in realtà era l’unica figura che poteva reggere<br />

l’urto di tutto questo. Era l’unica persona che con <strong>17</strong><br />

anni di Lazio sulle spalle, con la conoscenza come<br />

pochi <strong>del</strong>l’ambiente Lazio, forse più <strong>del</strong> presidente<br />

stesso, con la Lazialità dentro al cuore, che poteva far<br />

si che si potesse ricominciare una nuova stagione isolando<br />

la squadra e chiedendo loro di darsi un obiettivo<br />

ben preciso, riportare la Lazio nell’Europa, magari<br />

quella che conta di più, e ricreare fiducia in un ambiente<br />

devastato e esacerbato come quello laziale. Molti giocatori<br />

sono alla Lazio da diversi anni quindi sapevano già<br />

perfettamente, il significato <strong>del</strong>le parole <strong>del</strong> tecnico piacentino,<br />

e cosa Inzaghi voleva da loro, collaborazione,<br />

rimettersi in gioco, avere le palle belle forti e resistenti<br />

oltre che immensamente grosse. Solo così c’erano speranze<br />

di poter riuscire nell’intento. Nessuno dava due<br />

soldi a Inzaghi all’inizio di questa avventura, ma il destino<br />

lo ha premiato in questo senso perché gli ha permesso<br />

di far vedere a tutti che anche se si è giovani per<br />

questo mestiere, si può insegnare calcio e motivare giocatori<br />

dal carisma e dalla reputazione importante, e lo<br />

si può fare bene. Ed è questo che ha convinto tutta la<br />

rosa a remare nella stessa direzione in un mondo <strong>del</strong><br />

calcio dove parliamoci chiaro, i giocatori spesso riescono<br />

a fare e disfare a loro piacimento anche le annate<br />

<strong>del</strong>le squadre e le carriere degli allenatori. Oggi ammiriamo<br />

la nostra Lazio sul campo combattere per un<br />

posto al sole, speriamo di festeggiare insieme posizioni<br />

finali di campionato prestigiose e magari anche la<br />

Coppa Italia. Sarebbe una gran bella soddisfazione per<br />

uno come lui con la Lazio nel sangue.


Lazio - To<br />

Post<br />

Stagione 20<br />

a cura di Car<br />

Di Rodolfo Casentini<br />

PIÙ E ME<br />

IL MIGLIORE<br />

Felipe Anderson<br />

IL PEGGIORE<br />

se si può dire peggiore...<br />

Milinkovic<br />

PIÙ:<br />

KIA: A grande richiesta la fenomenale macchina gri<br />

battaglia (esatto opposto rispetto alla gara contro l<br />

MOLINARO: L’esterno <strong>del</strong> Toro attribuisce i giusti m<br />

CINQUANTASEI: punti rappresentano il secondo sc<br />

FELIPE: pensare che un fenomeno <strong>del</strong> genere è ap<br />

BALDE: ormai avviato sulla strada dei top players.<br />

CIRO: E sono diciassette. Il suo numero fortunato c<br />

JORDAN E FORTUNA: che rosa ragazzi… e c’era c<br />

MENO:<br />

18:000: Ancora deserto dei tartari all’Olimpico. Il la<br />

non meritano nulla.<br />

ITURBE: La pippa da 30 ml dimostra tutta la sua inf


16/20<strong>17</strong><br />

Partita<br />

rino 3-1<br />

lo Cagnetti<br />

NO DI LAZIO - TORINO<br />

ffata Keita Immobile Anderson timbra una vittoria fondamentale contro un Toro da<br />

a roma).<br />

eriti alla prestazione stellare <strong>del</strong>la Lazio. Bravo e Good luck.<br />

ore <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>la Lazio dopo ventotto gare. Meditate gufi meditate.<br />

pena al terzo gol stagionale lascia di stucco.<br />

oincide con il gol alla sua ex…e il record dei bomber lotitiani…<br />

i diceva che era ristretta…uhauhauhauhau<br />

ziale resta uno spettacolare tifoso da pantofole e patatine. Vergogna. Gli assenti<br />

eriorità in campo cercando solamente le gambe biancocelesti. Piccolo giocatore.


di Arianna Michettoni<br />

I Precedenti<br />

Contando i soli precedenti nella massima serie e, nello specifico, soltanto le sfide giocate nel capoluogo<br />

sardo, la sfida è sostanzialmente bilanciata: 11 vittorie per parte e 9 le volte in cui il match si è concluso in<br />

parità. Impossibile non fare un salto indietro nel tempo: prima metà degli anni ’70, Cagliari e Lazio sono<br />

fra le grandi <strong>del</strong> campionato e vincono i loro primi scudetti – il Cagliari nella stagione 1969-70, la Lazio nel<br />

1973-74. Le due squadre costruirono le rispettive vittorie finali grazie anche alle doppie affermazioni <strong>del</strong>l’una<br />

sull’altra. Mentre, nelle sole gare giocate a Cagliari, il risultato 4-1 coincide sia con la migliore vittoria<br />

casalinga per i sardi che con la migliore affermazione esterna per la Lazio – prima di campionato <strong>del</strong>la stagione<br />

2008-09: la doppietta di Mauro Zarate, unita alle reti di Foggia e Pandev, affonda un Cagliari che era<br />

passato in vantaggio con Larrivey. Ancora meglio nel passato recente: due le vittorie consecutive dei biancocelesti,<br />

l’ultima, il 4 Aprile 2015, arrivata con un 1 a 3 firmato Klose, Biglia e Parolo.<br />

Le Statistiche<br />

– Al Cagliari non resta che onorare il campionato, la Lazio ha molto più in palio: lo dimostra l’opposto stato<br />

di forma <strong>del</strong>le due formazioni. I sardi sono reduci da due sconfitte consecutive, la Lazio ha inanellato 4 vittorie<br />

di fila – dal computo è escluso il successo in Coppa Italia. Le 58 reti subite finora fanno <strong>del</strong> Cagliari<br />

la seconda peggior difesa <strong>del</strong> campionato: un dato che letto in ottica occasioni d’attacco create dalla Lazio<br />

può lasciar ben sperare al comparto offensivo dei biancocelesti. Immobile e Keita detengono la miglior<br />

media biancoceleste tra marcature (o partecipazioni ad esse) e minuti giocati, record che ha contribuito<br />

alla conquista dei 56 punti – secondo miglior risultato <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>la Lazio. Il Cagliari,invece, ha sempre<br />

subito gol nelle ultime 24 gare giocate in Serie A.


di Arianna Michettoni<br />

Ad analizzarlo oggi, il campionato,<br />

si potrebbe avere la tentazione<br />

di lasciarsi trascinare<br />

dall'ovvietà che alcuni verdetti<br />

suggeriscono. Per prevenire<br />

una certa vacuità di pensiero,<br />

allora, e soprattutto per tenere<br />

vivo l'interesse oltre la serenità<br />

di giudizio, è bene costruire. Insomma,<br />

i mattoncini sono i soliti,<br />

quelli dati in dotazione ad<br />

ogni inizio di campionato: cambia<br />

giusto qualche pezzetto tra<br />

retrocessioni e promozioni, pur<br />

tuttavia restando immutata la<br />

sostanza – ovvio che, salvo exploit,<br />

chi mette piede in Serie A<br />

ha come fine primario il restarci.<br />

Quindi, recuperando il filo <strong>del</strong><br />

discorso, ecco spiegati i proclami<br />

al ritorno di Zeman: il Pescara<br />

vince tanto e bene e<br />

allora, nonostante la classifica<br />

lo condanni brutalmente, meglio<br />

insinuare il dubbio: può la<br />

nuova guida tecnica portare il<br />

Pescara ad una miracolosa salvezza?<br />

Dovrebbe – ma il condizionale<br />

è d'obbligo – seguire un<br />

serio e perentorio diniego, non<br />

fosse che la speranzella (con<br />

connotazione negativa) alimenta<br />

non solo la Serie A, ma<br />

anche l'economia ad essa legata<br />

– per cui si spinge la nascita<br />

di un nuovo interesse nelle<br />

prodezze di undici ragazzetti impelagati<br />

nel fondo <strong>del</strong>la classifica.<br />

Con cotanto antefatto, tutto<br />

quel che segue è di facile ed immediata<br />

interpretazione: la Juventus<br />

vince ancora, per giunta<br />

contro una <strong>del</strong>le poche squadre<br />

sulla carta capace di impensierirla.<br />

Cosa fare dunque: ammettere<br />

che il campionato sia<br />

davvero finito a Marzo, con partite<br />

che precipitano nei dati<br />

d'ascolto, o inventare ad arte un<br />

caso atto a suscitare scalpore e<br />

distrarre i tifosi dandogli in<br />

pasto il finto litigio sportivo?<br />

Stante lo schieramento di opinionisti,<br />

volti noti e figuranti balzati<br />

agli onori <strong>del</strong>la cronaca per<br />

aver espresso un parere sulla<br />

vicenda rigore-Juventus-Milan,<br />

diventa ridondante denunciare<br />

la mistificazione <strong>del</strong>la realtà calcistica.<br />

Poi ancora, a gettare<br />

benzina sul fuoco, si assegnano<br />

penalties dubbi al Napoli, si<br />

scrollano le spalle di fronte al risultato<br />

tennistico tra Inter ed<br />

Atalanta, e si mente sapendo di<br />

mentire sul momento negativo<br />

<strong>del</strong>la roma, ancor più aggravato<br />

da una vittoria viziata dal solito<br />

favore arbitrale. Da questo lugubre<br />

prospetto ne emerge, come<br />

luce nella notte, la Lazio: una<br />

squadra che, di tutte le sorprese,<br />

ne mostra sempre la penultima.<br />

È lecito aspettarsi che<br />

ci sia ancora altro, qualcosa che<br />

travalichi l'unità tra gruppo ed<br />

allenatore – e la ritrovata compattezza<br />

con parte dei suoi sostenitori;<br />

qualcosa che sfondi le<br />

più rosee aspettative. Una forza<br />

che ha già costretto, seppur a<br />

denti stretti, i più noti format<br />

pallonari a dedicare la giusta attenzione<br />

ai biancocelesti – una<br />

piccola rivincita verso chi voleva<br />

la squadra di Inzaghi già<br />

spacciata ancor prima di iniziare.<br />

E invece, passo dopo<br />

passo, imparando prima a camminare<br />

e poi a correre, i biancocelesti<br />

sono già quarti. Adagio<br />

ma non troppo, adagio maestoso:<br />

la Lazio è una sinfonia, al<br />

tempo definirla un capolavoro.


KIAmatela Lazio<br />

di Carlo Cagnetti<br />

Contro il Toro battagliero di Sinisa (a differenza <strong>del</strong> Toro scansatosi contro la roma….)<br />

la Lazio arpiona la quarta vittoria consecutiva, la quinta in sei gare (e se non c’era il<br />

furto rossonero staremmo a parlare di sei vittorie consecutive…), si riappropria <strong>del</strong><br />

quarto posto temporaneamente scippato dall’Inter super pubblicizzata dai giornali<br />

(chissà se i cinesi sono amici dei direttori o degli editori…) e super aiutata da avversari<br />

in tenuta balneare come l’Atalanta, e ammucchia ben 56 punti, secondo miglior risultato<br />

di sempre dopo 28 gare. Insomma, tutto bene madama la marchesa, anche riguardo alla<br />

terrificante macchina da gol firmata KIA, ovvero Keita (meraviglioso il suo docile shoot<br />

all’angolino), Immobile (<strong>17</strong> gol alla faccia di chi rimpiangeva Klose…), Anderson (altra<br />

gara da urlo, finalmente impreziosita dal gol che inseguiva da tanto tempo). Lo ripeterò<br />

fino allo struggimento: non si è raggiunto nulla, bisognerà lottare alla morte in queste<br />

dieci guerre che ci separano dalla fine <strong>del</strong> campionato e poi si tireranno le fatidiche<br />

somme. Nessun rimorso, nessun lamento, linea di condotta combattimento…<br />

Riguardo al nostro premio Cuore di Lazio la gara contro i granata ha confermato i primi<br />

tre (Immobile, Parolo e Anderson) al comando <strong>del</strong>la classifica generale; nelle votazioni<br />

<strong>del</strong>la partita il migliore è risultato Immobile, con Keita e Anderson a stretto giro di posta.<br />

Unica nota stonata l’incomprensibile insufficienza affibbiata a Wallace da parte <strong>del</strong>la<br />

Gazzetta, evidentemente abituata a fenomeni come Murillo e Miranda…


Specifichiamo che in merito ai criteri di valutazione abbiamo preferito scegliere la sommatoria<br />

dei voti piuttosto che la media per premiare il giocatore che assomma più presenze<br />

e che quindi dimostra di avere maggiore continuità di rendimento e minore<br />

morbilità. Ricordiamo inoltre che la classifica <strong>del</strong> nostro premio è la risultante <strong>del</strong>le votazioni<br />

dei quotidiani sportivi più venduti, e cioè il Corriere <strong>del</strong>lo Sport e la Gazzetta<br />

<strong>del</strong>lo Sport, e che la classifica la potete anche trovare nel numero <strong>del</strong> <strong>settimanale</strong><br />

Aquile, e che uscirà venerdì 10 <strong>marzo</strong>, come al solito ricchissimo di servizi, tra cui<br />

quelli sulla partita contro il Torino, oltre ad inchieste importanti, in attesa <strong>del</strong>la trasferta<br />

sarda da vincere ad ogni costo. Per chi volesse leggerlo è sufficiente visitare il sito<br />

www.cuoredilazio.it ed andare alla sezione magazine.<br />

Intanto ecco i prospetti, sia generale che quello relativo alla classifica di <strong>marzo</strong>, limitati<br />

alle prime posizioni dopo le ventotto gare giocate dalla Lazio.<br />

CLASSIFICA GENERALE<br />

AGGIORNATA ALLA 28esima GIORNATA<br />

GIOCATORE PARTITE GIOCATE PUNTI TOTALI<br />

1) Immobile 27 351<br />

2) Parolo 27 338<br />

3) F.Anderson 26 331,5<br />

CLASSIFICA DEL MESE DI MARZO 20<strong>17</strong><br />

GIOCATORE PARTITE GIOCATE PUNTI MESE<br />

1) Immobile 2 30<br />

2) Keita 2 27,5<br />

3) Lulic 2 26,5


Il sonno <strong>del</strong>la ragione<br />

genera opinionisti<br />

di Arianna Michettoni<br />

C’è bisogno di una sorta di attitudine all’indignazione:<br />

lo sdegno si nutre di una sapiente<br />

gestualità, e bisogna imparare a<br />

storcere il naso, a mostrare il giusto sconcerto.<br />

Va dosato, riletto di situazione in situazione;<br />

mai sciupato, mai banalizzato.<br />

L’indignazione è quasi elitaria: non tutti possono<br />

esibirla, tanto che a volte quella di<br />

pochi basta per tutti. L’indignazione trova la<br />

sua essenza nell’opinione che ne segue, anch’essa,<br />

il più <strong>del</strong>le volte, nient’affatto spontanea:<br />

ogni parola viene pronunciata con la<br />

sapiente arte <strong>del</strong>l’affabulatore, una pratica<br />

tanto simile al tessere la tela <strong>del</strong> ragno dove<br />

poi intrappolare le proprie vittime. L’indignazione,<br />

l’opinione e, ultimo tassello ma più<br />

importante, la diffusione, sono quindi costruite<br />

certamente secondo un obiettivo o un<br />

tornaconto: ne sono la prova le polemiche<br />

strumentalizzate che tengono in pugno il dibattito<br />

nostrano. Chi è che decide? Usando<br />

i sempre cari tecnicismi, l’esatta definizione<br />

sta nell’opinion leader: un utente attivo <strong>del</strong><br />

network che interpreta il significato – o il<br />

contenuto dei messaggi mediatici – per<br />

utenti medio-bassi dei media. Tipicamente<br />

l’opinion leader è tenuto in grande considerazione<br />

da coloro che accettano le sue opinioni,<br />

sebbene la leadership sia solitamente<br />

limitata ad alcuni argomenti: ad esempio, il<br />

calcio.<br />

Gli opinion leaders biancocelesti son noti<br />

alla maggioranza: il più <strong>del</strong>le volte è a loro<br />

che ci si rivolge, e soprattutto loro hanno<br />

l’onore e l’onere di filtrare e contestualizzare.<br />

Un potere tanto grande in poche, piccole<br />

mani: può sollevare proteste o creare entu-


siasmi, dal nulla o porzionando – mistificando<br />

– la realtà; può chiedere il sostegno<br />

per una causa, la preferenza di una scelta, la<br />

fiducia incondizionata che si accorda ad un<br />

condottiero. Può – ed è tanto ingenuo sperare<br />

che se ne astenga quanto è lecito esercitare,<br />

piegandola, questa forza – inventare<br />

o causare l’indignazione. Che è un sentimento<br />

assai potente: tocca corde di malcontento<br />

o acuisce la frustrazione <strong>del</strong> fruitore,<br />

ridotto a mero colino di una situazione frammentata<br />

e che mai potrà percepire nella sua<br />

interezza. Il comunicatore (o opinionista)<br />

biancoceleste preferisce, attualizzando al<br />

fatto odierno, inarcare un sopracciglio al<br />

presunto accordo tra De Vrij e l’Inter: con<br />

due o tre aggettivi ad esprimere sorpresa,<br />

sdegno e disapprovazione per la condotta<br />

societaria la notizia è già pronta e il ricevente,<br />

l’utente medio-basso, spacchetta<br />

l’idea che gli viene regalata e che non tarda<br />

a fare sua. Così per l’ingaggio sull’ipotesi di<br />

rinnovo Keita, così per le sirene spagnole<br />

(Villarreal, che tanto non serve spaziare con<br />

la fantasia per creare scompiglio) per Inzaghi.<br />

Tutto è frutto di una costruzione <strong>del</strong>l’indignazione,<br />

cui segue la formulazione di<br />

un’opinione da diffondere, verso il basso,<br />

alle masse – impreparate o incapaci di arginare<br />

tale fenomeno. Perché la massa ha insita<br />

una sorta di addormentamento <strong>del</strong>la<br />

coscienza: si ha insomma la consapevolezza<br />

di dover esprimere un parere o un giudizio<br />

su questo o quell’argomento, ma è un diritto/dovere<br />

che felicemente si <strong>del</strong>ega – per<br />

inadeguatezza, forza <strong>del</strong> gruppo o, semplicemente,<br />

noia – al prossimo. Quante volte, nel<br />

momento in cui ci si deve esprimere, si usa<br />

la felice formula: “son d’accordo con chi mi<br />

ha preceduto”?<br />

E molto spesso l’opinion leadership si accompagna<br />

ad una seconda pratica, difficile<br />

da riconoscere ma ancora più invasiva: la distrazione<br />

di massa, ovvero l’attenzione <strong>del</strong><br />

pubblico deviata – in questo caso dai meriti<br />

e dallo stato di forma <strong>del</strong>la Lazio. Sfruttare<br />

l’emozione è un buon metodo per provocare<br />

un corto circuito su un’analisi razionale e, in-<br />

fine, sul senso critico <strong>del</strong>l’individuo. Qualcosa<br />

di aberrante, soprattutto se osservato<br />

nelle discrepanze comunicative <strong>del</strong>le realtà<br />

calcistiche romane: da un lato vi è la bistrattata<br />

squadra di Lotito, di cui è fatto emergere<br />

sempre il lato negativo – secondo una prassi<br />

di gradimento ormai consolidata – e dall’altra<br />

si notano gli sfacciati favoreggiamenti ai<br />

giallorossi, non ultima la vicenda legata a<br />

Sky (il cui interesse è certamente legato alla<br />

permanenza romanista nella coppa i cui diritti<br />

sono in esclusiva) che, pur di appoggiare<br />

Totti & Co., avalla e si fa carico di<br />

iniziative promozionali per i tifosi (il costo<br />

scontato <strong>del</strong> biglietto ha come obiettivo lo<br />

stadio pieno, tanto più che per tale motivo è<br />

stata cancella la diretta in chiaro <strong>del</strong>l’evento)<br />

– in barba agli abbonati di fede diversa, e<br />

con il benestare degli… opinionisti.<br />

Non esiste una reale alternativa all’opinion<br />

leading, se non il limitare il pensiero eterodiretto<br />

e credere e far valere la bontà <strong>del</strong>la<br />

propria opinione, basata sulla capacità di discernimento<br />

di ognuno. È proprio quel che<br />

una volta si esortava nel prossimo: pensa<br />

con la tua testa!, gli si diceva; e differire con<br />

una reazione imprevista, credere nel proprio<br />

disaccordo e, soprattutto, proporsi una<br />

chiave di lettura libera da ogni condizionamento.<br />

Dietro ogni categoria – che sia il giornalista,<br />

l’opinionista o la semplice persona<br />

informata sui fatti – c’è, in fin dei conti, un<br />

essere umano – e l’essere umano può sbagliare,<br />

tanto più nella sua condiscendenza;<br />

non è un demerito scorgere l’errore altrui ed<br />

allontanarsi dal suo punto di vista. Nella vita<br />

come nel calcio – che <strong>del</strong>la vita è solo un divertissement:<br />

oltre Sky, oltre la firma sul cartaceo,<br />

oltre chi, dotato di microfono,<br />

catechizza l’ascoltatore. Poi il resto vien da<br />

se: il leader in questione minimizzerà il pensiero<br />

libero, proponendo la sua voce come<br />

unica via percorribile – al contrario di chi, allontanandosene,<br />

si è smarrito; avrà ancora<br />

il suo fe<strong>del</strong>e seguito, ma diminuito da un numero<br />

di risvegli.


LAZIO D'ACCIAO<br />

TORO DOMATO<br />

di Orlando De Rossi<br />

Termina con un netto 3-1 il volteggio <strong>del</strong>le aquile<br />

nella 28^ giornata di campionato Serie A TIM, le vittime<br />

sportive dei biancocelesti oggi sono i granata<br />

<strong>del</strong> Torino che subiscono le marcature di Ciro Immobile,<br />

Keita Balde Diao, Felipe Anderson.<br />

Inizia il volo famelico dei rapaci con carattere e determinazione,<br />

squadra posizionata in campo dalla<br />

supercoppia Inzaghi Massimiliano Farris con il solito<br />

3/4/1/2, con massima interscambiabilità dei ruoli, tra<br />

i giocatori <strong>del</strong>la S.S. Lazio c'e' magia c'e' complicità<br />

c'e' carattere.<br />

S.S. Lazio che piomba subito sulla sua preda e la<br />

chiude, come fa quasi sempre all'Olimpico, dentro la<br />

propria metà campo, non c'e' partita non c'e' ragione<br />

di esserci in virtù anche <strong>del</strong>le differenze plateali tecnico<br />

tattiche che le due compagini propongono in<br />

campo, il Toro concede diverse categorie ai biancocelesti.<br />

Bello l'impostazionismo difensivo che richiama il<br />

pressing <strong>del</strong>le punte granata e le rende inermi, Stefan<br />

de Vrij con Wesley Hoedt rendono partecipe Thomas<br />

Strakosha nel gioco arretrato, e da li inizia l'azione<br />

con Biglia che richiama il pallone ormai in fase solitaria<br />

pronto a velocizzare la manovra ed aprire le<br />

varie soluzioni di gioco.<br />

Bella come sempre la nostra S.S. Lazio, noi non abbiamo<br />

bisogno di battere squadre che si fermano, a<br />

noi piace la battaglia, ed il Toro ci ha onorato di questo<br />

e rendiamo grazie a Mihajlovic.<br />

Toro che comunque riesce a restare indenne fino alla<br />

fine <strong>del</strong> primo tempo, anche se le occasioni per passare<br />

in vantaggio le aquile ne hanno create diverse,<br />

soprattutto con Ciro Immobile che spreca un po per<br />

colpa sua ed un po per sfortuna.<br />

Radu deve cedere il campo a Lukaku per infortunio,<br />

sorte che poteva capitare anche a Biglia, per un<br />

brutto colpo preso da Iturbe, arbitro Mazzoleni insufficiente<br />

da subito e per tutta la gara con scelte a dir<br />

poco oscene.<br />

Dunque primo tempo che si chiude con reti inviolate,<br />

si riparte con Wallace al posto di Stefan de Vrij, che<br />

resta negli spogliatoi per un problema fisico.<br />

S.S. Lazio che riprende da dove aveva lasciato, ovvero<br />

dalla pressione continua che costringe il toro<br />

nei 35 metri difensivi.<br />

I frutti vengono raccolti quando ormai non il Toro non<br />

riesce più a venirne fuori in nessun modo, aquile ancora<br />

più decise e determinate che portano vari mucchioni<br />

dentro l'area di rigore di Hart.<br />

Palla che viene messa in area di rigore, spizzata di<br />

Moretti, e Ciro Immobile, spunta come un "rapace"<br />

alle spalle di tutti sul palo opposto e la butta in fondo<br />

alla rete.<br />

Curva Nord esplode con tutta la sua lazialità, e soprattutto<br />

con il suo LAZIALISMO ATTIVO, ovvero<br />

tutto quello che serve ad essere partecipi attivamente<br />

alla vita <strong>del</strong>la nostra amata S.S. Lazio.<br />

Partita che normalmente si sarebbe spenta, anche<br />

perchè dopo aver spaccato una partita dominata gli<br />

avversari potrebbero avere avuto un contraccolpo<br />

psicologico.<br />

Invece che ti fà il Toro, graffiato nell'animo, si butta


in avanti generosamente, e dopo che Liajc cede il<br />

posto a Maxi Lopez, proprio quest'ultimo mette in<br />

pari la gara sugli sviluppi di un calcio piazzato, dove<br />

di testa approfitta <strong>del</strong>la copertura approssimativa di<br />

Milinkovic e Senad Lulic, non è il primo gol <strong>del</strong> genere<br />

che si prende in questa stagione.<br />

Ma quando parlavo di valori impari tra i biancoceleti<br />

ed i granata, mi riferivo al fatto che Inzaghi ha potuto<br />

mettere in campo un giocatore come Keita Balde<br />

Diao.<br />

Il canovaccio non cambia mai, è sempre la squadra<br />

capitolina a tenere il pallino <strong>del</strong> gioco in mano, e comunque<br />

sugli sviluppi di un'azione di ripartenza la<br />

palla viene servita a Keita Balde Diao che con un tiro<br />

a giro mette alle spalle di Hart una palla disegnata<br />

dal Parmigianino.<br />

Partita e tifosi che riprendono fiato dopo la doccia<br />

gelata subita , al minuto numero 87 (una volta c'era<br />

uno che aveva quel numero con noi, me ne sono ampiamente<br />

dimenticato) la S.S. Lazio deve solo far scivolare<br />

il tempo.<br />

Invece no, di birra in corpo i ragazzi di Inzaghi ne<br />

hanno da vendere, e continuano nella loro supremazia<br />

fin quando anche Felipe Anderson trova il gol con<br />

un'azione che lo porta a tu per tu con il povero Hart,<br />

3-1 e partita chiusa.<br />

Strakosha in continua escaletion vero capo <strong>del</strong>la sua<br />

area, li comanda lui ed i suoi compagni lo sanno, cresce<br />

anche con il gioco con i piedi, sicurezza.<br />

Difesa veramente ermetica, soprattutto con Stefan de<br />

Vrij nel primo tempo, Belotti al cospetto di questo<br />

maestoso difensore sembra un gattino batuffoloso<br />

che ha bisogno di coccole,ministro <strong>del</strong>la difesa con<br />

incarichi agli affari interni.<br />

Wallace subentra a Stefan de Vrij, paga in principio<br />

qualche minuto di poco affiatamento con Wesley<br />

Hoedt ma il ragazzo ci sa fare e recupera, gran fisico,<br />

grande tenacia, e Belotti prende il coraggio di uscire<br />

dalla cesta a prendere un po di lattuccio, ma sempre<br />

ben controllato, muro.<br />

Wesley Hoedt quello che ha più margine di miglioramento<br />

di tutti, e continua a dimostrarlo, gasato dalla<br />

convocazione orange a volte esagera e imposterebbe<br />

tutti i palloni anche quelli che passano dai<br />

piedi di Biglia, a tutto c'e' un limite, alla tua crescita<br />

no, fosforo difensivo.<br />

Radu gioca poco purtroppo ma era in palla, peccato<br />

per il suo infortunio, gli subentra Lukaku che viene<br />

messo come esterno basso nelle primissime battute,<br />

ma poi spinge come un'ala corsa, potenza, e qualche<br />

distrazione, in generale prestazione di valore, predatore<br />

esterno.<br />

Centrocampo che è composto da calciatori di assoluto<br />

valore, cosi com'e' è il più completo <strong>del</strong>l'intero<br />

campionato, anche per rendimento dei suoi interpreti.<br />

Biglia prende una brutta botta da iturbe, nonostante<br />

claudichi per tutto il match riesce a dare il suo contributo,<br />

guerriero dal grande cuore, capitano insostituibile.<br />

Parolo, ma che Parolo fatti, tanti fatti, corre come<br />

sempre si inserisce come sempre e come sempre<br />

aiuta tutta la barca ad uscire fuori da ondate improvvise,<br />

Parolo è musica Metal, spacca.<br />

Senad Lulic, un pistone di una macchina di alta cilindrata,<br />

avanti e indietro, e poi sotto e poi sopra, e poi<br />

cross e poi si torna a difendere, e ala, e mezz'ala, essenziale<br />

.<br />

Basta vera spina nel fianco <strong>del</strong>la difesa granata,<br />

spinge come un forsennato partendo da una posizione<br />

altissima, spesso e volentieri più alto di felipe,<br />

il miglior campionato da quando indossa l'aquila sul<br />

petto, puntuale.<br />

Milinkovic, messo in una morsa da una gabbia, Mihajlovic<br />

ossessionato dalla sua posizione gli concede<br />

poco ma quello che gli riesce lo fa bene, non<br />

proprio la sua partita ma tanto lavoro oscuro, supermontagnaessenziale.<br />

Attacco irritante nelle scelte di interpretazione e di<br />

sviluppo <strong>del</strong>la manovra, spesso si concede un tempo<br />

in più alla giocata e si sbaglia, ma alla distanza esce<br />

fuori e vince la partita.<br />

Ciro Immobile innervosito dal questo dualismo<br />

creato a dovere dalla stampa, non c'e' dualismo Ciro,<br />

quello forte sei tu, magari il gallo lo diventerà, ma ora<br />

sei il più forte attaccante italiano, non sono il numero<br />

di gol che contano, ma anche quello che fai per la tua<br />

squadra.<br />

Sei un vero leader e la squadra te lo riconosce, mettitelo<br />

in testa tu ora, sei fortissimo, bomber azzurro.<br />

Felipe Anderson oggi torna su livelli eccellenti, a<br />

volte è come leggere una poesia incantevole, ma<br />

quando sbaglia le scelte è come se ti tirassero un<br />

secchio di acqua gelata, alla lunga però ha la meglio<br />

sulla fascia, ha la meglio quando si mette trequartista,<br />

ha la meglio quando imposta vicino a biglia, ma<br />

quanto sei poliedrico Pipe, il gol è il giusto premio a<br />

tutti i km che hai fatto, in fiducia.<br />

Keita Balde Diao, subentra al posto di Biglia, come<br />

sempre spacca, stravolge distrugge la partita.<br />

Non era al massimo <strong>del</strong>la condizione, e per fortuna<br />

pensa se fosse stato in forma, si inventa un gol che<br />

il miglior Del Piero potrebbe stringergli la mano, ed<br />

in barba ai soloni si mette sotto la curva a godersi i<br />

decibel che salgono, mentre commenta esterefatto<br />

la sua perla, bambino d'oro.<br />

Oggi la grande bellezza si chiama S.S. Lazio, sono<br />

contento che oggi si accorgono di Inzaghi, e poco<br />

conta se in ritardo, l'Inzaghismo prende piede a<br />

Marzo ma è nato a Luglio.<br />

Trenta sono i punti che mancano alla termine, perchè<br />

porsi limiti? Io credo in questa squadra che dimostra<br />

di avere un carattere infinito, e un'amalgama di spogliatoio<br />

un'alchimia magica, noi vi amiamo, e il LA-<br />

ZIALISMO CON L'INZAGHISMO SONO PRONTI A<br />

STUPIRE ANCORA. FORZA LAZIO SEMPRE!!


il voto d<br />

ai giornalisti d<br />

Perchè i giornalisti sportivi non possono subire il giudizio dei tifosi che sono<br />

vogliamo dare voce ai tifosi e dargli la possibilità di esprimere loro dei voti ne<br />

Prenderemo in considerazione tutti quei giornalisti attivi che seguono la Lazio<br />

registrati. Ci limiteremo solamente a menzionare quei giornalisti regolarment<br />

non ufficialmente giornalisti che collaborano con realtà locali consolidate. Ten<br />

giornalisti) è un giornalista che non ha bisogno di sostenere degli esami speci<br />

regolarmente renumerati su testate registrate. Il giornalista professionista inve<br />

lavoro,deve avere una laurea e aver sostenuto un esame specifico presieduto<br />

e voi tifosi potrete votarli liberamente inviandoci una mail con i voti a: redazione<br />

e le testate scritte. Noi ci limiteremo solamente a scrivere i voti arrivati met<br />

arrivano 5 voti di cui 2 voti sono 7 e 3 voti sono 6, noi scriveremo il prevalente<br />

ELENCO DEI GIORNALISTI RAGGRUPPATI PER TESTATA, RADIO, TV SITI INTERNET<br />

CORRIERE DELLO SPORT STADIO<br />

PATANIA (1/1998)<br />

RINDONE (1/2002)<br />

VOCALELLI (1/1983)<br />

GAZZETTA DELLO SPORT<br />

CIERI (1/1994)<br />

BERARDINO (1/1996)<br />

IL MESSAGGERO<br />

ABBATE (2/2010-3/2016)<br />

MAGLIOCCHETTI (1/2001)<br />

CASSETTA (2/2012)<br />

DE BARI (1/1986)<br />

BERNARDINI (1/2013)<br />

IL TEMPO<br />

SALOMONE (1/1994)<br />

CHERUBINI (2/2013)<br />

BALDINACCI (2/2014)<br />

PIERETTI (1/2009)<br />

REPUBBLICA<br />

ERCOLE (2/2014)<br />

CARDONE (1/1995)<br />

RADIO RADIO<br />

CERICOLA (2/1996)<br />

GIANNANTONIO (1/2008)<br />

FOCOLARI (1/1972)<br />

MELLI(1/1969)<br />

MORETTI (1/1993)<br />

CITTACELESTE.IT<br />

BENEDETTI (1/2003)<br />

TERENZI (2/2015)<br />

SKY SPORT<br />

PETRUCCI (1/2003)<br />

DE GRANDIS (1/1990)<br />

TOMEI (2/2008)<br />

BAIOCCHINI (1/2011)<br />

LAZIO CHANNEL<br />

SPERATI (2/2009)<br />

LAZIO PRESS<br />

DI IORIO (2/2014)<br />

LAZIOPOLIS<br />

CERRACCHIO (1/1983)<br />

CERRACCHIO SERENA (2/2010)<br />

L’ULTIMA RIBATTUTA<br />

SIGNORELLI (2/2016)<br />

ELLE RADIO<br />

GALDINO (2/2014)<br />

MP NEWS<br />

STAITI (2/1984)<br />

RETE ORO<br />

LACAGNINA (2/1990)<br />

calcio d’autore<br />

RADIO INCONTRO OLYMPIA<br />

TURCO (1/2003)<br />

CAPODAGLIO (2/1992)<br />

COLANTONI (2/2004)<br />

CACIALLI (2/2000)<br />

SIMONCELLI (2/2004)<br />

VENANZANGELI (2/2010)


l tifoso<br />

i fede laziale<br />

i primi fruitori <strong>del</strong> loro servizio attraverso un voto? Con questa rubrica noi<br />

confronti dei giornalisti sportivi e anche le loro testate,che seguono la Lazio.<br />

attraverso le testate di giornale, radio e tv private, siti internet riconosciuti e<br />

e iscritti all’albo sia come pubblcisti , sia come professionisti, e gli opinionisti<br />

iamo a specificare che il giornalista pubblicista ( categoria 2 per l’ordine dei<br />

fici ma basta aver raccolto nell’arco di due anni, un minimo di 60 articoli scritti<br />

ce (categoria 1 per l’ordine dei giornalisti) oltre a fare esclusivamente questo<br />

dallo stesso ordine. Noi qui cercheremo di fare un elenco dei giornalisti attivi<br />

@cuoredilazio.it Vi preghiamo di votare solo i giornalisti presenti nell’elenco<br />

tendo mano mano settimanalmente, il voto prevalente ( esempio: se a tizio<br />

e cioè 6)<br />

ROSCITO (2/2014)<br />

BORGHESI (2/2012)<br />

RADIO SEI<br />

ZAPPULLA (2/2005)<br />

BALDINI (2/2008)<br />

ANSELMI (2/2011)<br />

BUZZANCA (1/2011)<br />

DE DILECTIS (2/2013)<br />

DE ANGELIS (2/1989)<br />

LA PENNA (1/2004)<br />

RAI<br />

ORSINI (1/1997)<br />

TOLFA (1/1988)<br />

BUTTAFUOCO (1/1988)<br />

RADIO DIMENSIONE SUONO<br />

SARZANINI (1/2003)<br />

CERTO (1/1997)<br />

TELEROMA 56<br />

PLASTINO (2/1986)<br />

goal di notte<br />

GOLD TV<br />

GALASSO (2/1981)<br />

quelli di meeting<br />

GAZZETTA BIANCOCELESTE<br />

GARGINI (2/2004)<br />

FUSILLO (2/1997)<br />

ESPOSITO (2/1995)<br />

LEGENDA<br />

1: GIORNALISTA PROFESSIONISTA<br />

2: GIORNALISTA PUBBLICISTA<br />

ANNO: ISCRIZIONE ALL’ALBO<br />

Alcuni giornalisti sono stati<br />

inseriti solo nelle testate dei<br />

quotidiani per cui lavorano<br />

principalmente e non nelle radio<br />

con cui collaborano.<br />

CONDUTTORI, OSPITI, OPINIONISTI<br />

NON ISCRITTI ALL’ALBO<br />

DEI GIORNALISTI<br />

ARTIBANI (radio incontro olympia)<br />

DITTA (radio incontro olympia)<br />

SCARCELLI (radio incontro olympia)<br />

GRECO STEFANO (sito millenovecento)<br />

GRIFANTINI (radio incontro olympia)<br />

PEDONE ENRICO (radio incontro olympia)<br />

RASTELLI (radiosei)<br />

PANTANO (radiosei)<br />

ODDI (radiosei)<br />

FACCO (radiosei)<br />

WILSON (radiosei)<br />

D’AMICO ( rai- goal di notte)<br />

GIORDANO (radiosei)<br />

MORABITO (free)<br />

ANELLUCCI (radio incontro olympia)<br />

DI GIOVAMBATTISTA (radio radio)<br />

ORSI (radio radio)


il voto d<br />

ai giornalisti d<br />

ELENCO DEI GIORNALISTI RAGGRUPPATI PER TESTATA, RADIO, TV SITI INTERNET<br />

CORRIERE DELLO SPORT STADIO<br />

PATANIA (1/1998)<br />

RINDONE (1/2002)<br />

VOCALELLI (1/1983)<br />

GAZZETTA DELLO SPORT<br />

CIERI (1/1994)<br />

BERARDINO (1/1996)<br />

IL MESSAGGERO<br />

ABBATE (2/2010-3/2016)<br />

MAGLIOCCHETTI (1/2001)<br />

CASSETTA (2/2012)<br />

DE BARI (1/1986)<br />

BERNARDINI (1/2013)<br />

IL TEMPO<br />

SALOMONE (1/1994)<br />

CHERUBINI (2/2013)<br />

BALDINACCI (2/2014)<br />

PIERETTI (1/2009)<br />

REPUBBLICA<br />

ERCOLE (2/2014)<br />

CARDONE (1/1995)<br />

RADIO RADIO<br />

CERICOLA (2/1996)<br />

GIANNANTONIO (1/2008)<br />

FOCOLARI (1/1972)<br />

MELLI(1/1969)<br />

MORETTI (1/1993)<br />

CITTACELESTE.IT<br />

BENEDETTI (1/2003)<br />

TERENZI (2/2015)<br />

SKY SPORT<br />

PETRUCCI (1/2003)<br />

DE GRANDIS (1/1990)<br />

TOMEI (2/2008)<br />

BAIOCCHINI (1/2011)<br />

LAZIO CHANNEL<br />

SPERATI (2/2009)<br />

LAZIO PRESS<br />

DI IORIO (2/2014)<br />

LAZIOPOLIS<br />

CERRACCHIO (1/1983)<br />

CERRACCHIO SERENA (2/2010)<br />

L’ULTIMA RIBATTUTA<br />

SIGNORELLI (2/2016)<br />

ELLE RADIO<br />

GALDINO (2/2014)<br />

MP NEWS<br />

STAITI (2/1984)<br />

RETE ORO<br />

LACAGNINA (2/1990)<br />

calcio d’autore<br />

RADIO INCONTRO OLYMPIA<br />

TURCO (1/2003)<br />

CAPODAGLIO (2/1992)<br />

COLANTONI (2/2004)<br />

CACIALLI (2/2000)<br />

SIMONCELLI (2/2004)<br />

VENANZANGELI (2/2010)<br />

In questa prima settimana di questa nuova rubrica da noi istituita, abbiamo raggiunto i 400<br />

voti attraverso le vostre mail giunte in redazione. Un grazie veramente sincero perchè ci<br />

permette di postare il vostro esclusivo voto prevalente e il vostro pensiero in merito.<br />

TOP<br />

Questa settimana per voto prevalente raccolto troviamo nella<br />

Top:<br />

FRANCO MELLI: voto prevalente 6,5<br />

tifosi sembrano aver apprezzato il suo piglio nel difendere l’operato<br />

di Inzaghi contro l’esaltazione di tutto ciò che è sponda opposta.<br />

GIANLUCA CHERBINI: voto prevalente 6,5<br />

Molti tifosi ci fanno ossevare la crescita di questo giornalista in<br />

forza al quotidiano “Il Tempo” e inviato di Radio Olympia, rispetto<br />

al passato.<br />

VINCENZO CERRACCHIO: voto prevalente 6,5<br />

Molti tifosi motivano il buon voto facendo notare la differenza di<br />

professionalità <strong>del</strong>la vecchia generazione di giornalisti come lui,<br />

con la nuova, spesso superficiale.<br />

FLOP<br />

Questa settimana per voto prevalente raccolto troviamo nella<br />

Flop:<br />

FURIO FOCOLARI: voto prevalente 4,5<br />

A molti tifosi non sta bene il suo continuo cambiamento di giudizio<br />

a seconda di come tira il vento <strong>del</strong>la classifica.<br />

ALBERTO ABBATE: voto prevalente 4<br />

Viene giudicato negativamente per la sua “ troppa attenzione”<br />

alle cose negative <strong>del</strong>la Lazio, quasi fossero scientemente preparate.<br />

STEFANO BENDETTI: voto prevalente 3,5<br />

A lui principalmente non viene perdonato questo modo di scrivere<br />

news sul suo sito dove diciamo cosi, ci sono le news a<br />

“telenovela” cioè a puntate. scucita davvero molta irritazione.


l tifoso<br />

i fede laziale<br />

ROSCITO (2/2014)<br />

BORGHESI (2/2012)<br />

RADIO SEI<br />

ZAPPULLA (2/2005)<br />

BALDINI (2/2008)<br />

ANSELMI (2/2011)<br />

BUZZANCA (1/2011)<br />

DE DILECTIS (2/2013)<br />

DE ANGELIS (2/1989)<br />

LA PENNA (1/2004)<br />

RAI<br />

ORSINI (1/1997)<br />

TOLFA (1/1988)<br />

BUTTAFUOCO (1/1988)<br />

RADIO DIMENSIONE SUONO<br />

SARZANINI (1/2003)<br />

CERTO (1/1997)<br />

TELEROMA 56<br />

PLASTINO (2/1986)<br />

goal di notte<br />

GOLD TV<br />

GALASSO (2/1981)<br />

quelli di meeting<br />

GAZZETTA BIANCOCELESTE<br />

GARGINI (2/2004)<br />

FUSILLO (2/1997)<br />

ESPOSITO (2/1995)<br />

LEGENDA<br />

1: GIORNALISTA PROFESSIONISTA<br />

2: GIORNALISTA PUBBLICISTA<br />

ANNO: ISCRIZIONE ALL’ALBO<br />

Alcuni giornalisti sono stati<br />

inseriti solo nelle testate dei<br />

quotidiani per cui lavorano<br />

principalmente e non nelle radio<br />

con cui collaborano.<br />

CONDUTTORI, OSPITI, OPINIONISTI<br />

NON ISCRITTI ALL’ALBO<br />

DEI GIORNALISTI<br />

ARTIBANI (radio incontro olympia)<br />

DITTA (radio incontro olympia)<br />

SCARCELLI (radio incontro olympia)<br />

GRECO STEFANO (sito millenovecento)<br />

GRIFANTINI (radio incontro olympia)<br />

PEDONE ENRICO (radio incontro olympia)<br />

RASTELLI (radiosei)<br />

PANTANO (radiosei)<br />

ODDI (radiosei)<br />

FACCO (radiosei)<br />

WILSON (radiosei)<br />

D’AMICO ( rai- goal di notte)<br />

GIORDANO (radiosei)<br />

MORABITO (free)<br />

ANELLUCCI (radio incontro olympia)<br />

DI GIOVAMBATTISTA (radio radio)<br />

ORSI (radio radio)<br />

CASENTINI (sito cuoredilazio- quelli di meeting)<br />

CAGNETTI (sito cuoredilazio- quelli di meeting)<br />

MICHETTONI(sito cuoredilazio- quelli di meeting)<br />

TOP<br />

Questa settimana per voto prevalente raccolto troviamo nella<br />

Top:<br />

FERNANDO ORSI: voto prevalente 6,5<br />

I tifosi apprezzano molto la sua obiettività di giudizio e il lottare<br />

duramente per difendere la Lazio quando merita, contro tutti gli<br />

altri nell’emittente romana dove collabora.<br />

RICCARDO RASTELLI: voto prevalente 7<br />

Il rappresentante <strong>del</strong>la Curva Nord in quest’ultimo periodo è<br />

stato molto apprezzato per la chiarezza dei suoi interventi in<br />

radio nella trasmissione “ La Voce <strong>del</strong>la Nord” e per la lotta alla<br />

stampa rea secondo molti, di attaccare gratuitamente la Lazio<br />

quando dovrebbe sospingerla di più.<br />

CRISTIANO DITTA: voto prevalente 6<br />

per molti è un conduttore obiettivo, pacato, lucido nei giudizi.<br />

CONDUTTORI, OSPITI, OPINIONISTI<br />

NON ISCRITTI ALL’ALBO<br />

DEI GIORNALISTI<br />

FLOP<br />

Questa settimana per voto prevalente raccolto troviamo nella<br />

Flop:<br />

FRANCESCO SCARCELLI: voto prevalente 4,5<br />

Molti scrivono che il conduttore radiofonico rimane troppo prevenuto<br />

verso l’operato <strong>del</strong>la Lazio nel complessivo e dovrebbe riuscire<br />

a giudicare certi aspetti a prescindere dalla sua battaglia<br />

verso Lotito.<br />

STEFANO GRECO: media voto 3<br />

Molti ci hanno scritto questo (testuale) “ Ancora qualcuno va dietro<br />

a Greco?” detto questo, detto tutto.<br />

VINCENZO MORABITO: voto prevalente 3,5<br />

Anche qui viene giudcato il personaggio come troppo prevenuto<br />

verso la dirigenza <strong>del</strong>la Lazio e spesso si lascia andare a scritti<br />

sui social verso i tifosi che si contrappongono a lui, non degni di<br />

un professionista come lui. Molti poi gli rinfacciano qualche giocatore<br />

non troppo positivo portato alla Lazio


FRASCHETTA DA I FRATELLI<br />

FRASCHETTA DA I FRATELLI<br />

FRASCHETTA DA I FRATELLI

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