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luglio - agosto - Carte Bollate

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AlTA cucInA – Realizzare piatti memorabili facendo la… spesina<br />

Le nozze coi fichi secchi?<br />

Facilissimo se fai lo chef<br />

A.A.A. Chef 32enne quasi affermato,<br />

cerca disperatamente<br />

pura soddisfazione e compiacimento<br />

per raccogliere<br />

brandelli della sua carriera e tornare<br />

un domani sulla cresta dell’onda. Segni<br />

particolari: carcerato da quattro anni.<br />

Con questa inserzione potrebbe annunciarsi<br />

un nostro compagno Davide Sobacchi,<br />

che ha superato la severa scuola<br />

dell’Alma, dove i guru della cucina insegnano.<br />

Il carcere non ha attenuato la<br />

sua passione e la capacità di adattarsi<br />

alle varie situazioni, cercando, inventando<br />

e lavorando con le sue mani gli<br />

ingredienti poveri che passano sopravvitto<br />

e carrello per trasformarli in alta<br />

cucina. Come? Ce lo racconta lui.<br />

Ricercare pura soddisfazione e<br />

compiacimento? Beh non è certo<br />

impossibile, più improbabile forse,<br />

visto che pure noi detenuti mangiamo<br />

e così pure gli agenti di polizia<br />

penitenziaria nonché direttori e<br />

comandanti.<br />

Il caso ha voluto che a me capitasse<br />

una chance in quel di Vercelli per<br />

mostrare cosa volesse dire l’alta cucina,<br />

eseguita solo con pochi strumenti<br />

e materie prime, fuori normalissime,<br />

ma qui alle volte “eccezionali”.<br />

Un gruppo di persone eminenti si<br />

meravigliava alla vista dei piatti,<br />

quasi tavolozze di un artista, piene<br />

di entusiasmo e colore: due crostini<br />

che parevano farfalle, un mix di<br />

mele e pomodori tagliati finissimi e<br />

ricomposti come un torrione circon-<br />

dato da veli di speck a fiore,<br />

un risotto alla parmigiana<br />

diventato “spumeggio” con<br />

buccia d’arancia e un po’<br />

di spumante, una lonza,<br />

“Re” degli animali nella<br />

sua incantevole colorazione<br />

rosata, fasciata di erbe<br />

aromatiche e profumi e poi<br />

le delizie del palato: dolci<br />

semplici come una crostata<br />

di mele tiepida abbinata a<br />

una panna allo zafferano,<br />

e una gelatina di moscato<br />

con macedonia insieme a<br />

un infuso caldo di cioccolato<br />

e peperoncino.<br />

Forse ho esagerato dicendo<br />

semplici, ma il tutto era<br />

per lo stupore, la meraviglia<br />

di occhi, naso e palato,<br />

la magia di sapori uniti<br />

in un’armonia improbabile<br />

creata dalla sorpresa del<br />

luogo: il carcere.<br />

“All’origine del gusto alberga<br />

la bellezza”, qui tutto<br />

questo non potrebbe esserci<br />

ogni giorno? Immagina…<br />

Puoi! È uno slogan<br />

legato a una pubblicità che<br />

mi è rimasto molto impresso,<br />

soprattutto dopo aver cavalcato<br />

l’onda come chef molto richiesto, ed<br />

essermi ritrovato poi a dover affrontare<br />

il duro rigore di un carcere.<br />

Come potevo fare dopo aver lavorato<br />

con panieri ricchissimi, servito<br />

caviale e filetto, aragoste e tartufi,<br />

aver utilizzato tecnologie<br />

avanzatissime che mi permettevano<br />

di fondere insieme<br />

armonia, praticità e<br />

gusto, adattarmi al rigore<br />

imposto dalle rigide e poco<br />

permissive (e poco fantasiose,<br />

direi) regole di un<br />

carcere?<br />

Ho provato a ricordare ciò<br />

che mi era stato insegnato,<br />

e nella tradizione ho riscoperto<br />

quello che andavo<br />

cercando: materie prime<br />

semplici, il fascino di impastare<br />

e lavorare una sfo-<br />

glia e una pasta all’uovo, l’utilizzo<br />

non di ipertecnologia, ma di semplici<br />

forni caserecci e prima ancora<br />

sgabelli, armadi e stagnola. Il risultato?<br />

Beh che mi crediate o meno, lo<br />

stupore l’ho ricreato sia per i miei<br />

commensali che per me, provando<br />

maggiori emozioni per una manualità<br />

necessaria se non indispensabile<br />

a portare una magia a tavola.<br />

In quel di Vercelli lo sanno bene: una<br />

tavolata di educatori, volontari, direttore<br />

e comandante, hanno avuto<br />

modo di vedere concretizzarsi con<br />

poche cose, un pranzo definito stupore<br />

per la semplicità delle cose e le<br />

armonie di gusti. Come lo vedete un<br />

tiepido di mele con salsa fondente e<br />

panna allo zafferano?<br />

O una lonza di maiale fasciata di<br />

erbe aromatiche e profumi con pere<br />

glassate? Immagina… Puoi!<br />

dav i d e SoBaccHi e FRance Sco RoSSi<br />

carte<strong>Bollate</strong><br />

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