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luglio - agosto - Carte Bollate

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MArocco – La lunga storia della colonizzazione europea<br />

Cinquant’ anni di lotta<br />

per l’indipendenza<br />

durante l’occupazione Francese<br />

e Spagnola, il risentimento<br />

per il dominio straniero ribollì<br />

per quarant’anni fino alla riconquista<br />

dell’indipendenza. Nell’ultima<br />

contesa per l’Africa, all’inizio del<br />

XX secolo, Gran Bretagna, Francia,<br />

Germania e Spagna rivaleggiarono per<br />

dominare il Marocco, una delle poche<br />

zone del continente che erano sfuggite<br />

fino a quel momento alla stretta coloniale.<br />

Era scampato al colonialismo non<br />

perché considerato inutile - al contrario,<br />

era e rimane strategicamente molto importante<br />

- ma perché era una nazione<br />

antica e indipendente con una società<br />

organizzata capace di resistere, che lo<br />

rendeva diverso dal contenente nero<br />

con il suo tribalismo arcaico. Inoltre il<br />

Marocco esisteva come nazione musulmana<br />

da più di 1000 anni, aveva una lunga<br />

tradizione di regime dinastico, aveva<br />

la propria cultura, città antiche come<br />

Fez, Marrakech e Tangeri e un passato<br />

di tenace indipendenza. Fino al nuovo<br />

secolo il paese era sopravvissuto mettendo<br />

le potenze Europee una contro<br />

l’atra, ma in breve i rivali vennero eliminati.<br />

In cambio della libertà d’azione in<br />

Marocco, la Francia accettò la colonizzazione<br />

della Libia da parte dell’Italia e poi<br />

concluse un accordo simile con la Gran<br />

Bretagna, a cui fu data carta bianca in<br />

Egitto. La Francia si ritrovò quindi con<br />

due soli altri pretendenti con cui lottare:<br />

la Germania, Kaiser Guglielmo era sbarcato<br />

a Tangeri e aveva in seguito inviato<br />

una cannoniera ad Agadir per dimostrare<br />

il proprio “interesse” e la Spagna che,<br />

grazie all’occupazione secolare delle<br />

enclave di Ceuta e Melilla sulla costa<br />

settentrionale, reclamava diritti storici<br />

sul Marocco. Quando i plenipotenziari<br />

europei si incontrarono al Reina Cristina<br />

nel porto spagnolo di Algeciras, nel<br />

gennaio del 1906, per decidere del futuro<br />

del paese, la Gran Bretagna e l’Italia<br />

appoggiarono la Francia che, con il trattato<br />

di Algeciras, affermava la propria<br />

posizione privilegiata in Marocco e dava<br />

il via alle riforme. Con la prima guerra<br />

mondiale che incombeva, la Germania si<br />

ritirò, ricevendo in “dono” dalla Francia<br />

del Camerun. La Spagna firmò un accordo<br />

segreto con la Francia per delimitare<br />

22 carte<strong>Bollate</strong><br />

le rispettive sfere di influenza in Marocco.<br />

I paesi europei che reclamavano una<br />

fetta della torta marocchina erano così<br />

ridotti a due.<br />

Il figliol prodigo<br />

Nel frattempo il Marocco era in crisi. Il<br />

sultano Moulay el Hassan, un re forte<br />

che passò la maggior parte del suo regno<br />

a domare le tribù ribelli, era morto<br />

all’improvviso nel 1894. Gli succedette<br />

il figlio Abdel Aziz, uno spendaccione<br />

dal carattere debole che svuotò le casse<br />

del tesoro con spese stravaganti come<br />

macchine fotografiche d’oro, pianoforti<br />

che nessuno sapeva suonare, una barca<br />

a motore tedesca con il meccanico, un<br />

autobus dorato inservibile in un Marocco<br />

dove non c’erano strade. Per risolvere<br />

la crisi finanziaria, vennero contratti<br />

enormi prestiti con un consorzio bancario<br />

francese. Per ripagarli il Marocco<br />

dovette rinunciare alle quote doganali;<br />

ci furono quindi rivolte contro la crescente<br />

influenza degli “infedeli” e l’invasione<br />

delle truppe francesi nelle regioni<br />

ai confini con l’Algeria. Una rivolta, appoggiata<br />

dai potenti capi tribù del Sud,<br />

si concluse nel 1908 con la destituzione<br />

di Abdel Aziz da parte del fratello Hafid.<br />

Ma il nuovo governante non era in grado<br />

di imporre la sua autorità a un paese coperto<br />

di debiti, attaccato dall’esterno e<br />

minato dal dissenso interno. Nel 1912 fu<br />

costretto a firmare il trattatoo del protettorato,<br />

grazie al quale la Francia diventava<br />

responsabile degli affari esteri e della<br />

difesa e si impegnava a mettere in atto<br />

delle riforme. Hafid abdicò immediatamente<br />

a favore del<br />

suo fratellastro,<br />

Moulay Youssef.<br />

Come feci notare<br />

lo storico americano<br />

Edmund Burke,<br />

Il Marocco entrava<br />

traballante nell’età<br />

moderna.<br />

La spartizione<br />

del paese<br />

Dopo il 1912 la<br />

Francia prese il<br />

controllo del ”Marocco<br />

utile“ (le<br />

il mareSciallo lyaUtey<br />

aBdel Hafid<br />

città principali nelle pianure centrali e<br />

i territori al confine con l’Algeria). Alla<br />

Spagna toccarono le briciole, l’aspro Rif,<br />

vicino alle enclave spagnole, e nel Sud<br />

l’enclave di Ifni, la striscia di Tarfaya e il<br />

Sahara occidentale, Rio de Oro. Grazie<br />

alla posizione strategica, Tangeri e l’area<br />

circostante divennero “zona internazionale”.<br />

I diplomatici stranieri avevano<br />

esteso la loro influenza in città: grazie<br />

a loro era stato costruito il faro di Cap<br />

Spartel e istituito un piano di igiene.<br />

Le opere utili, credevano, avrebbero<br />

favorito i buoni rapporti e nessuno, soprattutto<br />

la Gran Bretagna, voleva che<br />

la Spagna controllasse entrambi i lati<br />

dello stretto di Gibilterra. Ogni nazione<br />

rappresentata nella zona internazionale<br />

aveva la propria moneta e gestiva i propri<br />

uffici postali e banche. L’espansione<br />

in Marocco di Francia e Spagna venne<br />

accolta da una feroce resistenza. Non<br />

appena venne firmato a Fez il trattato<br />

sul protettorato, le mura della città<br />

furono assediate dalle tribù<br />

guerriere e la Francia sedò la<br />

rivolta solo nel 1934.<br />

Il metodo Lyautey<br />

Il maresciallo Lyautey, primo<br />

“generale residente “ francese,<br />

era un soldato esperto<br />

e un idealista coraggioso.<br />

Credeva che il concetto di<br />

protettorato dovesse essere<br />

scrupolosamente rispettato,<br />

agendo con l’approvazione<br />

del sultano, in collaborazione<br />

con il governo, il makhzen,<br />

l’élite marocchina. Lyautey

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