Arconaleno 04/2016
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ARCOBALENO<br />
voci e percorsi delle branche assoraider<br />
Periodico dell’Associazione Italiana di Scautismo Raider - www.assoraider.it N°4 Anno XXII - novembre <strong>2016</strong><br />
all’interno:<br />
Fratellanza contro Terrorismo<br />
La Zampa di Akela<br />
Lo Scelto di Chiara<br />
La Compagnia Volscos ... si presenta<br />
Speciale PugliaCamp<strong>2016</strong><br />
Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/03 (conv. in L.27/02/20<strong>04</strong>) n° 46 art. 1 comma 1 - DCB Cagliari
Associazione Italiana<br />
di Scautismo Raider<br />
“ASSORAIDER”<br />
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ARCOBALENO<br />
è dedicata ai giovani<br />
e a tutti coloro che<br />
intendono reagire<br />
al dilagare di egoismi e<br />
vogliono dimostrare la<br />
possibilità di una<br />
fraternità mondiale<br />
come quella scaut.<br />
La rivista contiene inserti<br />
riservati ai lupetti,<br />
esploratori ed esploratrici,<br />
rover e scolte,<br />
raider e nautici.<br />
ARCOBALENO<br />
voci e percorsi delle branche assoraider<br />
Arcobaleno - Redazione e Amministrazione:<br />
09122 Cagliari - Via Marini, 11 - Tel. 070 522212 - Fax 178 6014514<br />
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Anno XXII - Numero 4 - novembre <strong>2016</strong>. Autorizzazione del Tribunale<br />
di Cagliari n. 24 del 23.06.1995. ASSORAIDER - Associazione Italiana di<br />
Scautismo Raider - iscritta nel Registro degli Operatori di Comunicazione<br />
in data 13/07/2011 con numero 21321 presso Ufficio ROC del Corecom<br />
Lazio. Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale<br />
D.L.353/03 (conv. in L.27/02/20<strong>04</strong>) n° 46 art. 1 comma 1 - DCB Cagliari.<br />
Direttore Responsabile: Franceco Cerlienco<br />
Direttore di Redazione: Salvatore Roggero - naz.pubblicazioni@assoraider.it<br />
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ARCOBALENO<br />
vuole assolvere alla<br />
funzione di collegamento<br />
fra tutti gli iscritti<br />
all’Associazione<br />
nonché<br />
con i genitori dei più<br />
giovani iscritti<br />
perché seguano<br />
quanto viene offerto<br />
ai loro figli in fatto<br />
di formazione del<br />
carattere del<br />
futuro cittadino.<br />
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Immagine di Copertina: 40° Sezione di Pomezia<br />
Progetto grafico e realizzazione, stampa e allestimento: S&D sas<br />
simodei@tiscali.it / simonetti@deidda studio grafico pubblicitario<br />
Questo numero è stato consegnato alla stampa il 30.11.<strong>2016</strong><br />
La tiratura di questo numero è di 2.000 copie.<br />
Impegnano la responsabilità della rivista solamente gli editoriali e<br />
gli articoli non firmati. Per gli articoli firmati la responsabilità rimane<br />
all’autore. La riproduzione di articoli, foto e disegni pubblicati su<br />
questa rivista è ammessa a condizione che ne venga citata la fonte.<br />
Il materiale inviato ad Arcobaleno non si restituisce.<br />
Arcobaleno è una rivista inviata gratuitamente agli iscritti dell’Assoraider<br />
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con le stesse modalità del tesseramento con Causale: abbonamento riviste.
Fratellanza contro Terrorismo<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
In una recente occasione, ben prima<br />
che i tremendi fatti di Parigi<br />
o Bruxelles scuotessero il cuore<br />
dell’Europa, Papa Francesco ha indicato<br />
la Fratellanza quale strumento di<br />
lotta al terrorismo.<br />
Alla luce degli episodi recenti che, in<br />
qualche maniera stanno condizionando<br />
la nostra società e la nostra vita,<br />
vorrei affrontare in questo editoriale il<br />
tema. Reputo opportuno partire proprio<br />
dall’indicazione del Papa che, in<br />
quanto scaut, possiamo condividere<br />
e fare nostra. Già BP infatti, consapevole<br />
delle atrocità della guerra, aveva<br />
indicato nella fratellanza scaut la possibilità<br />
di coesione internazionale tra<br />
popoli, identificando<br />
negli ideali<br />
del movimento il<br />
comune denominatore<br />
su cui costruire<br />
un rapporto con<br />
tradizioni, culture<br />
e, soprattutto, credi<br />
religiosi differenti.<br />
In una conversazione<br />
tra scaut,<br />
l’editoriale sarebbe<br />
concluso qui: abbiamo<br />
trovato la<br />
soluzione, anzi tra<br />
scaut non abbiamo<br />
problemi, la nostra<br />
fratellanza batte il<br />
terrorismo. Tuttavia,<br />
la società in cui<br />
siamo inseriti va in<br />
una direzione differente, poco chiara.<br />
Si erigono muri, si evocano barriere, si<br />
instaurano politiche economiche che<br />
penalizzano taluni a vantaggio di altri.<br />
Oppure si propongono soluzioni di<br />
apparente buon cuore, si pronunciano<br />
parole di grande levatura morale, ma le<br />
soluzioni al problema non si vedono.<br />
Eppure sono sotto gli occhi di tutti: lo<br />
viviamo nello scautismo. Bisogna tornare<br />
al comune denominatore di uomini<br />
e donne che vogliono vivere in pace.<br />
Bisogna rifarsi alle regole del vivere<br />
comune, la famosa e ormai scomparsa<br />
educazione civica ad esempio, in cui,<br />
su un tappeto di educazione condivisa<br />
si costruisce la convivenza delle diver-<br />
L’EDITORIALE 3
sità. Ce lo insegna lo scautismo: non<br />
esiste uno scaut cristiano, musulmano,<br />
ebreo, induista che non condivida o<br />
rispetti la legge scaut.<br />
D’altronde, chi non condivide valori<br />
quali l’onore, il rispetto, la tutela del<br />
debole e dell’ambiente? Dovrebbero<br />
essere il patrimonio interiore di ogni<br />
uomo e di ciascuna donna.<br />
Non è così? Cerchiamo di capire il perché<br />
e troviamo una soluzione affinché<br />
ciò sia possibile.<br />
Si tratta di aprire quella che tecnicamente<br />
si chiama “concertazione”, ovvero<br />
una trattativa.<br />
Ma se le parti in campo condividono,<br />
credono nella stessa legge e ne rispettano<br />
il contenuto, la trattativa avrà<br />
delle buone possibilità di successo.<br />
Senza giochi, senza scherzi, senza interessi<br />
latenti e subdoli.<br />
Chi crede nella legge scaut non si siede<br />
al tavolo con questo spirito.<br />
In conclusione, noi scaut abbiamo una<br />
grande possibilità: quella di spiegare<br />
alla società ed al mondo cosa ci ha fatto<br />
interiorizzare la nostra legge, una<br />
regola di vita condivisibile “indipendentemente<br />
da razza, religione o condizione”,<br />
sperando che, gettandone il<br />
seme intorno a tutti noi, possa rapidamente<br />
fiorire nel cuore di tutti.<br />
Vittorio Sanese<br />
4 L’EDITORIALE<br />
FONDAZIONE<br />
BROWNSEA<br />
ONLUS<br />
Lo Scautismo educa alla fratellanza<br />
tra i popoli, alla lealtà nelle relazioni,<br />
all’economicità dei processi, alla<br />
gratuità del servizio. La Fondazione<br />
Brownsea svolge azioni di solidarietà<br />
che si fondano su questi principi dal<br />
1983, quando un gruppo di Scout aprì<br />
il primo progetto di Cooperazione Internazione<br />
all’autosviluppo in Kenya.<br />
Il modello di cooperazione della rete<br />
Harambee-Browsea si fonda sul metodo<br />
scout ed è caratterizzato da un<br />
approccio educativo verso i soggetti<br />
coinvolti; è ispirato a valori di solidarietà,<br />
fratellanza internazionale,<br />
valorizzazione delle diversità e risoluzione<br />
pacifica dei conflitti.<br />
Harambee in swahili significa “lavorare<br />
insieme”, è il motto che accomuna<br />
i progetti che nel tempo si sono<br />
creati nei diversi Paesi, è il basarsi su<br />
piccole o grandi azioni concrete progettate<br />
assieme alla popolazione ne-<br />
gli obiettivi, nelle metodologie, nelle<br />
realizzazioni e nella gestione.<br />
Per questo la Fondazione Brownsea<br />
invita a scoprire un nuovo modo di es-<br />
sere solidali, e non solo di fare solida-<br />
riet<br />
à,<br />
per essere sì mani, ma soprat-<br />
tutt<br />
tt<br />
o occhi e orecchie in terra d’Africa,<br />
per sfruttare al meglio l’occasione<br />
un<br />
ica che avrete di capire una realtà,<br />
non solo con la testa, ma con tutti voi<br />
stessi, col corpo e con il cuore.<br />
www.brownsea.it
uona caccia, sono Chiara un’esploratrice del Reparto James<br />
Cook di Barletta. Sono al mio ultimo anno di reparto e sto<br />
per arrivare alla fine del sentiero che mi porterà al raggiungimento<br />
della mia meta, la Compagnia. Questi quattro anni nel reparto<br />
sono stati anni caratterizzati da avventure, insegnamenti, giochi,<br />
soddisfazioni e obbiettivi che ho raggiunto alle volte anche con fatica,<br />
cercando, nonostante le difficoltà lungo il percorso, di andare<br />
avanti sempre con il sorriso sulle lebbra. Ho imparato che lavorando<br />
con il sorriso il lavoro riesce meglio, ma mi ci è voluto un po’ per capirlo,<br />
e credo che quest’anno l’abbia capito più che mai. Essere arrivata<br />
quasi alla fine di questo percorso dopo aver raggiunto il sogno,<br />
l’ambizione di tutti coloro che mettono piede nel reparto è molto<br />
gratificante. Ancor di più sorprendente è stato ricevere il distintivo<br />
simbolo dell’enorme fatica fatta per raggiungere l’obbiettivo in un<br />
occasione del tutto straordinaria. Ricevere il distintivo dell’Esploratore<br />
Scelto è un emozione che non si prova tutti i giorni, è una sensazione<br />
bellissima ed è molto emozionante riceverlo davanti al tuo reparto, ma riceverlo durante la cerimonia di<br />
apertura del campo Interregionale svoltosi dal 31 luglio all’8 agosto è un’altra cosa. Non mi sarei mai aspettata<br />
di dover ricevere il distintivo e la pergamena che attesta il termine dell’Impresa Personale davanti a tutta la<br />
regione, è stato bellissimo. Mi sono emozionata parecchio. Diventare Esploratore Scelto significa continuare a<br />
mettersi in gioco più di prima, e ciò forse viene dalla scelta della propria Impresa Personale. La scelta della mia<br />
Impresa è stata abbastanza difficile, in quanto non avevo la più pallida idea di cosa avrei potuto realizzare.<br />
Dopo qualche notte in bianco e attente osservazioni, la mia attenzione è caduta sulla modernizzazione di un<br />
gazebo presente all’interno della mia sezione. È stato molto divertente utilizzare materiali mai visti in vita<br />
mia… mi sono sentita importante quando ho preso in mano la smerigliatrice, colei che mi ha fatto compagnia<br />
per quasi metà del lavoro svolto. Aver reso il gazebo un bel posto accogliente dotato di panche con schienale,<br />
tavolino arricchito da un disegno raffigurante una Rosa Dei Venti orientata, un tetto costituito da una rete<br />
metallica sovrastata da una pianta rampicante e aver aggiunto quattro tavole rappresentanti i simboli delle<br />
quattro branche sulla cima del tetto è stato un lavoro molto faticoso. Sono stata impegnata per circa 5 mesi,<br />
mesi che hanno portato soddisfazioni ma anche delusioni e parecchi errori. Mi è capitato più di una volta,<br />
soprattutto nella fase della progettazione, di sbagliare e commettere errori. Non ci si deve mai arrendere a<br />
causa delle difficoltà che si possono incontrare durante il percorso. Quando ho terminato il lavoro e ho visto<br />
il risultato finale mi sono sentita al settimo cielo, è stata una<br />
soddisfazione immensa vedere che nonostante le difficoltà, i<br />
pianti e le notti in bianco il lavoro sia uscito bene, e che magari<br />
abbia superato le tue aspettative, è una delle cose più belle<br />
al mondo. Ma ciò è stato possibile grazie al supporto, alla pazienza<br />
e alla disponibilità dei miei Capi Reparto. Ringrazio loro<br />
per avermi supportato e sopportato sette giorni su sette e per<br />
avermi ascoltato e consigliato. Concludo dicendo che diventare<br />
Esploratore Scelto non significa aver terminato di imparare,<br />
di mettersi in gioco e di sbagliare, ma significa aver raggiunto<br />
una propria maturità interiore e aver capito che la strada per<br />
raggiungere la propria meta sarà sempre piena di difficoltà, ma<br />
il cammino verso la meta dipende da te, non farti scoraggiare<br />
dalle difficoltà, guarda avanti e continua con il sorriso e vedrai<br />
che la strada sarà meno difficile. Buona Caccia!<br />
Chiara - Reparto James Cook - Barletta
uona caccia! Siamo la pattuglia Toro,<br />
composta da capi, vice capi e (per l’occasione)<br />
terzi di pattuglia del Reparto<br />
Turus di Roma 2.<br />
Siamo appena tornati dal Teknicamp <strong>2016</strong> del Lazio,<br />
svoltosi il 2,3 e 4 settembre nella base scaut<br />
“La Valletta”, a nord di Roma.<br />
Eccezionalmente quest’anno il Teknicamp si è<br />
svolto in concomitanza con il campo delle Space<br />
Skills, al quale hanno partecipato le sei pattuglie<br />
vincitrici dell’attività nazionale dell’anno<br />
2015/<strong>2016</strong>. Nonostante avessimo attività diverse,<br />
nei momenti comuni, come i pasti e i fuochi<br />
di bivacco, abbiamo avuto la possibilità di conoscere<br />
pattuglie di altre regioni d’Italia ed è stato<br />
davvero interessante!<br />
Siamo molto entusiasti nel raccontarvi questa<br />
fantastica esperienza, che è stata allo stesso<br />
tempo divertente ed istruttiva per tutti noi, infatti<br />
abbiamo avuto modo di apprendere molte<br />
nozioni utili per il conseguimento delle specialità<br />
di PIONERISMO e METEOROLOGIA, intervallando<br />
momenti di lavoro con momenti di svago.<br />
Il gruppo di PIONERISMO si è esercitato con le<br />
legature e ha realizzato due costruzioni pioneristiche<br />
ed i relativi modellini in scala.<br />
Sono stati due progetti frutto di duro lavoro, fra<br />
il legare e il sollevare i pali sotto al sole cocente.<br />
Invece il gruppo di METEOROLOGIA si è dedicato<br />
allo studio di vari fenomeni atmosferici, prima<br />
dal punto di vista teorico e poi mettendo in pratica<br />
le nozioni apprese, attraverso la realizzazione<br />
di strumenti che messi assieme compongono<br />
una stazione meteorologica. Abbiamo imparato<br />
come realizzare un pluviometro (per misurare la<br />
pioggia), un barometro (per la pressione atmosferica)<br />
ed un anemometro (per la velocità del<br />
vento). Abbiamo svolto delle simulazioni e dei<br />
giochi “rinfrescanti”. Inoltre a fine campo, abbiamo<br />
ospitato per una notte le pattuglie Falco e<br />
Pipistrello del Reparto Kamelot (Cagliari 1) nella<br />
nostra sede. Il giorno seguente insieme a loro e<br />
all’ alta pattuglia del Reparto La Rocca (Ardea),<br />
abbiamo fatto un giro di Roma a tappe, divisi in<br />
3 gruppi, tra i monumenti più importanti. È stata<br />
una gita davvero istruttiva per chi (come alcuni<br />
dei nostri ospiti) non aveva mai visitato la città,<br />
ma anche un’opportunità per noi di Roma di rivedere<br />
i monumenti in un modo “non tradizionale”<br />
e un’occasione per conoscere meglio esploratori<br />
di altri reparti.<br />
Pattuglia Toro - Reparto Turus - Roma2
uona caccia a tutti!! Sono Lorenzo della Pattuglia<br />
Falco. Oggi vi racconto del campo che questo<br />
Settembre abbiamo svolto insieme alle altre cinque<br />
Pattuglie che hanno vinto l’Attività Nazionale. Come premio<br />
siamo stati per tre giorni in una base Scaut vicino a Roma,<br />
facendo un campo incentrato sulla sopravvivenza. Per poter<br />
dormire durante questo campo avremmo dovuto evitare di<br />
utilizzare le Jamboree tranne se avesse piovuto. Per questo<br />
il pomeriggio abbiamo dovuto costruirci un riparo dalla<br />
forma semisferica utilizzando canne abbastanza flessibili<br />
e un rivestimento che lo rendesse impermeabile solo che<br />
non avendolo terminato quella notte abbiamo dormito<br />
in Tenda. La mattina successiva li abbiamo terminati con<br />
qualche difficoltà dovuta alle canne che si spezzavano…<br />
Il pomeriggio abbiamo costruito dopo le opportune<br />
spiegazioni una trappola per animali efficace e semplice.<br />
La notte, dopo cena, abbiamo fatto una grande e divertente<br />
partita di “Caccia al Guidone” insieme agli esploratori del<br />
TK Lazio; quando questa partita è terminata i capi ci hanno<br />
fatto uno scherzo dicendoci di prepararci per l’Hike, ma<br />
immediatamente dopo ci hanno richiamato per metterci<br />
al corrente dello scherzo, così tutti quanti siamo andati a<br />
dormire nelle tende, sollevati. Il giorno seguente, domenica,<br />
abbiamo costruito un fornello di emergenza e provato ad<br />
accendere il fuoco con mezzi di fortuna, facendo la scintilla<br />
con una batteria e una spugnetta d’acciaio. Dopo l’ultimo<br />
Ammaina Bandiera abbiamo caricato i materiali e tutti<br />
quanti sono tornati nelle proprie città, tranne il mio reparto,<br />
perché noi quella notte siamo stati ospitati per dormire<br />
nella Sezione di Roma 2. L’indomani mattina verso le 8:30<br />
eravamo pronti a partire per una grandissima caccia al Tesoro<br />
svoltasi nel centro della capitale. Ogni pattuglia seguiva<br />
tappe diverse. La mia è partita dal Circo Massimo di cui<br />
abbiamo dovuto misurare il perimetro nel modo più veloce<br />
possibile, successivamente siamo saliti sull’Aventino nel<br />
Giardino degli Aranci dove si trova una terrazza che presenta<br />
un grandissimo effetto ottico: dalla terrazza si vede in<br />
lontananza la cupola della Basilica di San Pietro, ma se ti<br />
allontani dalla terrazza la cupola sembra molto più vicina.<br />
Dopodichè siamo andati al Colosseo dove abbiamo dovuto<br />
chiedere a dei turisti dei proverbi tipici della loro nazione e<br />
farceli scrivere sul Quaderno di Caccia, secondo me è stata<br />
tra le più difficili perché le persone non capivano bene la<br />
richiesta ma in compenso abbiamo trovato un gruppo di<br />
Scaut Portoghesi. Poi siamo andati alla bellissima fontana di<br />
Trevi dove abbiamo dovuto lanciare una monetina nell’acqua<br />
poi esprimere un desiderio, scriverlo su dei bigliettini in<br />
forma anonima, pescarli, leggerli e tenerli per noi. Dopo<br />
questa prova ci è stato comunicato di andare a raggiungere i<br />
capi per il pranzo nel Pincio, vicino a Villa Borghese.È stato,<br />
nel complesso, molto emozionante e avventuroso, e ci ha<br />
permesso di vivere una grandiosa esperienza di “scautismo<br />
urbano” in una delle più belle città del mondo.<br />
Lorenzo, Ptg Falco - Reparto Kamelot - Sezione Cagliari 1
Posti d’Azione<br />
<br />
uona Caccia Esploratori! In questo numero<br />
parleremo degli ultimi due posti d’azione che<br />
si possono occupare in un campo o in un’uscita:<br />
naturalista e topografo.<br />
Il topografo sa orientarsi trovando<br />
il punto sulla carta , tra<br />
marce all’azimuth e percorsi<br />
rettificati, organizza giochi e<br />
attività di orientamento per<br />
insegnare ai piedi teneri.<br />
Ovviamente sa usare la bussola<br />
e ne conosce i vari tipi ,<br />
possiede un ottimo spirito di<br />
osservazione e cura il materiale<br />
topografico della pattuglia.<br />
Il naturalista è un ottimo<br />
osservatore, sa riconoscere<br />
piante e animali, conduce<br />
ricerche sulla fauna e la flora<br />
della zona in cui farete il<br />
campo. Ma non solo: conosce<br />
la flora della nazione con particolare<br />
riferimento alla regione<br />
in cui vive. Inoltre, durante<br />
il campo ,si occupa anche di<br />
adottare tutte quelle norme<br />
e piccoli accorgimenti per<br />
ridurre al massimo l’impatto<br />
ambientale: uso di prodotti<br />
biodegradabili, raccolta differenziata<br />
e riciclaggio.
uona caccia! Siamo Nicole e Claudia della Pattuglia<br />
Tigre del Reparto Pegaso (Lido dei Pini) e vogliamo<br />
condividere con voi la nostra esperienza del campo<br />
estivo di quest’anno! Il giorno 21 luglio ci siamo riuniti nella<br />
nostra sede scaut, assieme alla nostra Compagnia Black<br />
Hills, per partire alla volta di Presenzano, in provincia di Caserta.<br />
Abbiamo incontrato lì il Reparto Nuvola Rossa – della<br />
neonata Sezione di Ariccia - suddiviso in due pattuglie,<br />
Orsi e Puma, e assieme alla loro Compagnia Navee. Dopo<br />
aver scaricato abbiamo pranzato tutti insieme e abbiamo<br />
cominciato a fare giochi di conoscenza; quello come molti<br />
altri momenti, ci è stato molto utile per conoscere un nuovo<br />
Reparto, soprattutto perché loro provenivano da un’altra<br />
associazione scautistica, con tradizioni ed esperienze<br />
diverse dalle nostre: ci sono stati infatti molti momenti di<br />
confronto e di conoscenza per tutti!<br />
Il secondo giorno abbiamo fatto ginnastica con Enrica (the<br />
very B.P. excercises!), colazione e poi finito l’angolo della<br />
pattuglia. Il tema del fuoco di quella sera era libero.<br />
Il terzo giorno abbiamo fatto ginnastica con Flavia (enduro<br />
da rugbisti potenti!), e i Capi Reparto ci hanno chiamato<br />
per presentarci il tema del campo: Enrica e Susanna, i<br />
nostri Capi Reparto, e Flavia, il Capo Reparto di Ariccia, si<br />
sono travestite da archeologhe e ci hanno annunciato che<br />
il tema sarebbe stato “Indiana Jones e i Misteri di Presenzano”.<br />
Ecco che magicamente eravamo in Egitto e, dopo<br />
aver mangiato cibi tipici, ci siamo riuniti sotto una quercia<br />
con l’altro reparto per conoscerci meglio grazie alle attività.<br />
Quella sera il tema del fuoco era “ La Sfinge”.<br />
Il quinto giorno i nostri capi pattuglia ci hanno detto che<br />
saremmo partiti per l’hike: tutti nel panico, abbiamo iniziato<br />
a preparare gli zaini e siamo partiti. Quel giorno abbiamo<br />
fraternizzato ancora di più con l’altro reparto e ci<br />
siamo trovati benissimo. Il sesto giorno è stata la volta<br />
della gara di cucina.<br />
Quella sera, dopo il fuoco di Bivacco , e dopo essere andati<br />
a dormire, i nostri capi hanno chiamato la nostra Ptg fuori<br />
dalla tenda perché era arrivato il momento in cui il nostro<br />
capo pattuglia (Martina) continuasse la sua Strada, passando<br />
in Compagnia. È stato un momento molto emozionante<br />
e triste allo stesso tempo... Il giorno 28 luglio, ultimo<br />
giorno del campo, siamo rientrati insieme alla Sezione di<br />
Ariccia e ci siamo dovuti salutare con le lacrime agli occhi:<br />
siamo stati molto dispiaciuti perché questo campo è stato<br />
indimenticabile grazie ai nostri capi e anche ai nostri nuovi<br />
fratelli scaut di Ariccia, con i quali speriamo di condividere<br />
altre esperienze come questa! Buona Caccia.<br />
Nicole & Claudia
Sez.<br />
UONA CACCIA, siamo l’Alta Pattuglia del Reparto<br />
Phoenix di Milano 2. Verso metà giugno siamo<br />
andati a Malta. Il viaggio è andato bene nonostante<br />
la paura di volare per qualcuno.<br />
Appena arrivati la prima cosa che abbiamo notato è stato<br />
il caldo soffocante che ci ha demoralizzati un pochino<br />
e, anche se c’era vento, non cambiava niente.<br />
Abbiamo conosciuto George, il capo reparto della sezione<br />
di Malta (Baden-Powell Scouts), che ci ha fatto visitare<br />
l’isola, e conoscere il suo Reparto, con cui abbiamo<br />
fatto attività.<br />
Ci ha accompagnato in un paesino dove c’era la festa<br />
in onore di Santa Caterina: c’era la banda, tanto cibo,<br />
tante persone e tutti gli interni delle chiese erano drappeggiati<br />
di rosso in onore della Santa. Ad un certo punto<br />
hanno acceso dei grandi fuochi d’artificio: erano delle<br />
grandi girandole a terra, alle quali davano fuoco facendole<br />
girare e creando vari disegni. Non avevamo mai visto<br />
questo genere di fuochi d’artificio.<br />
Poi, George ci ha accompagnati a Gozo,un’isola vicina,<br />
dove abbiamo visto “L’Occhio Azzurro” che è una falesia<br />
molto bella attraverso la quale si vedeva il mare. Questa<br />
parte della visita ci è piaciuta molto perché era una cosa<br />
nuova e ci siamo divertite ad arrampicarci fra le rocce ed<br />
il sale cristallizzato (che è rimasto attaccato).<br />
Sempre a Gozo siamo andati in una chiesa dove le persone<br />
che erano guarite o si erano salvate miracolosamente<br />
avevano lasciato dei voti (come stampelle, fotografie,<br />
documenti) alla santa.Oltre a tutto ciò abbiamo<br />
fatto un giro nella capitale, La Valletta: la Città Vecchia<br />
è circondata da mura, dalle quali c’è una bellissima vista.<br />
Ci siamo persi per un pelo il tradizionale sparo del<br />
cannone a mezzogiorno (avevamo fame).<br />
Durante le visite, George ci ha spiegato che la lingua<br />
maltese è un misto di arabo, inglese e altre lingue. Per<br />
questo tutti a Malta parlano l’inglese molto bene, nonostante<br />
tutto noi ce la siamo cavata abbastanza bene.<br />
Una cosa strana è stato vedere delle cabine telefoniche<br />
inglesi un po’ dappertutto (questo perché era una<br />
colonia inglese, infatti mantengono tuttora la guida a<br />
destra).<br />
Il cibo era buono…tranne una disastrosa piadina presa<br />
senza nemmeno sapere cosa ci fosse dentro (si sa quel<br />
che si lascia, non si sa quel che si trova).<br />
Ci siamo divertiti davvero molto e speriamo di tornarci il<br />
più presto possibile.<br />
Buona Caccia!!!!!!!!!!!!!<br />
Milano 2
STATTE
uona strada a tutti! Per raccontarvi<br />
la nostra storia, dobbiamo partire<br />
da una fredda sera di settembre del<br />
2013, anno in cui è nata la nostra compagnia.<br />
Mancava poco all’apertura del nuovo anno<br />
scaut e l’inizio delle attività, così cresceva la<br />
necessità di fondarla. Volevamo creare una<br />
compagnia che si ispirasse ai nostri valori e<br />
ai nostri ideali. Scegliere il nome, il fazzolettone<br />
e la Carta di Compagnia ci ha portato<br />
via molte sere. Finalmente, dopo numerose<br />
idee, siamo giunti ad una conclusione.<br />
Il nostro nome è Merak che, in indonesiano,<br />
significa pavone e rappresenta la rinascita<br />
poiché, nella nostra sezione sarebbe stata<br />
fondata la seconda compagnia.<br />
Il nostro fazzolettone è prevalentemente<br />
arancione e presenta, alle estremità, strisce<br />
di colore verde, grigio, bianco e blu. Ogni<br />
colore è associato a determinati valori: l’arancione<br />
rappresenta la forza della giovinezza,<br />
il verde la speranza e la natura, il grigio i<br />
momenti bui e il loro superamento, il bianco<br />
la purezza e il blu la saggezza. Per quanto<br />
riguarda l’ambientazione, abbiamo inventato<br />
una storia intitolata “I cacciatori di Stambecchi”<br />
ispirata alla mentalità del roverismo<br />
e ai quattro punti di B.P. Quando un rover<br />
è pronto a prendere l’impegno, dopo aver<br />
chiesto di firmare la Carta, è consapevole<br />
di aver superato e dimostrato tutte le prove<br />
basate sui valori dell’ambientazione e dello<br />
spirito di compagnia.<br />
La nostra tradizione prevede che davanti al<br />
fuoco il rover che ha preso l’impegno beve<br />
per primo dalla “grolla dell’amicizia”, un<br />
recipiente di legno con diverse bocche che<br />
contiene una bevanda molto calda. Dopo di<br />
lui, gli altri rover che hanno preso l’impegno<br />
ripetono la cerimonia, rafforzando lo spirito<br />
del consiglio degli anziani di compagnia. Per<br />
concludere il tutto, il Capo Compagnia consegna<br />
al rover un ciondolo a forma<br />
di fiocco di neve, in memoria<br />
della rigida temperatura che i<br />
giovani Cacciatori di stambecchi<br />
dovevano combattere durante le<br />
loro imprese.<br />
I valori della compagnia tratti<br />
dall’ambientazione, ai quali<br />
ci ispiriamo sono: il coraggio,<br />
l’Intraprendenza, l’ amicizia, la<br />
condivisione, la fiducia e l’altruismo.Siamo<br />
lieti di esserci<br />
presentati, auguriamo a tutti<br />
Buona Strada!<br />
La compagnia Merak<br />
Sezione di Andria<br />
22 VOGLIA DI STRADA
Carissimo padre, di recente mi hai domandato<br />
perché mai sostengo di avere<br />
paure di te. […] Ti pareva che stesse più<br />
o meno così: tu hai lavorato sodo per tutta<br />
una vita, hai sacrificato ogni cosa per i tuoi<br />
figli, sopratutto per me; di conseguenza io<br />
ho fatto la bella vita, ho avuto la massima<br />
libertà di studiare quello che volevo, non ho<br />
dovuto né procurarmi il cibo né di qualsiasi<br />
altra cosa; tu non pretendevi per questo la<br />
mia gratitudine, la conosci la “gratitudine dei<br />
figli”, ma almeno un po’ di gentilezza, qualche<br />
accenno di compassione, e invece io mi<br />
sono sempre rifugiato davanti a te, in camera<br />
mia, tra i miei libri, coi miei amici stravaganti,<br />
nelle mie idee eccentriche; non ti ho mai<br />
parlato apertamente, non mi sono mai messo<br />
accanto a te nel tempio né ti sono mai venuto<br />
a trovare a Franzensbad. […] per te non muovo<br />
un dito, per gli amici faccio di tutto. Riassumendo<br />
il tuo giudizio su di me, ne emerge<br />
che non mi rimproveri, a dire il vero, qualcosa<br />
di davvero sconveniente o malvagio, ma freddezza,<br />
distanza, ingratitudine.”<br />
Franz Kafka - Lettera al padre<br />
Franz Kafka (Praga, 3 luglio 1883 – Kierling, 3 giugno 1924)<br />
è stato uno scrittore praghese di lingua tedesca. È ritenuto<br />
una delle maggiori figure della letteratura del XX secolo, esponente<br />
chiave del modernismo e del realismo magico.<br />
uona strada a tutti! Iniziamo subito facendo<br />
una piccola introduzione a questa particolare<br />
rubrica: il nostro intento è quello di stuzzicare<br />
la vostra fame di conoscenza con citazioni famose (e<br />
non), con nomi di quadri, di film, canzoni, eccetera,<br />
tutto ciò seguito, quando serve, da spiegazioni e<br />
descrizioni. Piccoli “Spunti-ni” da leggere, degustare<br />
e digerire o magari riutilizzare per qualche<br />
vostra piacevole discussione a lume di fuocherello<br />
o se sarete interessati a conoscere il parere di<br />
altri R/S di altre compagnie non dimenticate il<br />
gruppo facebook dedicato a voi Rover e le Scolte!<br />
VOGLIA DI STRADA 23
iao a tutti! Noi siamo la Compagnia Volscos<br />
della Sezione di Sora, nel Lazio. Sorgiamo<br />
dalle ceneri della Compagnia Braveheart,<br />
la quale si è sciolta lo scorso anno. Infatti, per un<br />
po’ di tempo nella nostra sezione vi erano solo<br />
due branche: lupi ed esploratori. Col passare del<br />
tempo però, il numero degli iscritti è aumentato,<br />
sicché, noi della vecchia alta pattuglia siamo<br />
passati in terza branca per formare una nuova<br />
Compagnia.Attualmente la nostra Compagnia<br />
è composta da cinque Rover: Francesco, Omar,<br />
Francesco, Angelo e Federico; sette scolte: Laura,<br />
Chiara, Ilaria, Barbara, Beatrice, Giulia e Simona;<br />
ed infine il nostro capo compagnia Alessandro, e il<br />
suo braccio destro, il vice capo compagnia Davide.<br />
La nostra prima riunione è passata molto velocemente,<br />
ma il più grande problema è stato decidere<br />
il nome. Inizialmente volevamo ispirarci ai<br />
cavalieri della tavola rotonda, ma questa idea fu<br />
bocciata. Dopo tante indecisioni, alla fine siamo<br />
arrivati ad una conclusione: ispirarci alla nostra<br />
terra natia. I Volsci, che erano un antico popolo<br />
italico di origine indoeuropee, riconducibile alle<br />
genti osco-umbre. Essi, attraverso le valli appenniniche<br />
raggiunsero il mar Tirreno. Diedero luogo<br />
a due entità: dei Volsci ecetrani e dei Volsci anziati.<br />
Furono fra i nemici più pericolosi della Roma<br />
arcaica, alleati frequentemente con gli Equi. Secondo<br />
Tito Livio erano “ferocior ad rebellandum<br />
quam bellandum gens” ovvero un popolo più ferocemente<br />
incline nel ribellarsi<br />
che nel combattere, da cui deriva<br />
il nostro grido attuale “Volscos,<br />
ferocior ad rebellandum”.<br />
Anche il nostro fazzolettone si<br />
ispira ai colori della nostra zona,<br />
il bianco e il nero sono i colori della<br />
città di Sora, mentre il bianco<br />
e il rosso sono i colori di un’altra<br />
cittadina vicina, Isola del Liri.<br />
In accordo con la nostra ambientazione<br />
di compagnia, tra le nostre<br />
attività prevalenti spiccano<br />
il trekking e l’hiking in alta montagna.<br />
Come sappiamo, gli antichi<br />
Volsci migrarono dalle valli<br />
molisane del Sannio e dell’Alto<br />
Volturno per raggiungere le colline<br />
dell’entroterra laziale, attraversando<br />
le Mainarde Molisane<br />
e l’imponente Appennino Abruzzese. Sono<br />
molto frequenti infatti, campi mobili nel Parco<br />
Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Meteorologicamente<br />
permettendo organizziamo uscite e<br />
pernottamenti di compagnia per almeno una volta<br />
al mese. Durante la stagione estiva ci occupiamo<br />
di attività di servizio in alcuni rifugi montani<br />
della zona: come la manutenzione ordinaria degli<br />
immobili o la sistemazione della segnaletica di<br />
alcuni sentieri escursionistici. Un altro appuntamento<br />
fisso che abbiamo durante l’anno, sempre<br />
per quanto riguarda il servizio, è la partecipazione<br />
all’organizzazione del campo nazionale inter-associativo<br />
organizzato dallo staff della base scout<br />
“Brownsea Park” di Villavallelonga in provincia<br />
de L’Aquila. Non mancano neanche le numerose<br />
attività di autofinanziamento che portiamo avanti<br />
durante l’anno. Insomma, questi siamo noi!<br />
Semplici e divertenti! Ora aspettiamo tutti voi per<br />
numerosissime scampagnate nella natura più incontaminata<br />
e vivere insieme una fantastica avventura!<br />
Buona Strada<br />
La Compagnia Volscos - Sezione di Sora<br />
24 VOGLIA DI STRADA
Villavallelonga (AQ)
appiamo tutti come la scuola sia un non<br />
luogo, non ha una sede ufficiale e stabile<br />
per i nostri corsi e anche se l’avesse la sostanza<br />
del non luogo non cambierebbe. Proprio<br />
come una stazione, ci passano tante persone ma<br />
non vi sono persone stabili che la abitano. Così<br />
è per la scuola; essa non è viva, attiva, sempre<br />
aperta e fatta di persone che vi appartengono<br />
come una sezione. Per questo potrei definirla un<br />
luogo morale, concettuale. Non esiste fisicamente,<br />
ma tutta l’Associazione ci tiene molto; auspica<br />
che tutti i suoi dirigenti vi passino per viverla e<br />
per contribuire a mentenerla viva e vegeta.<br />
Dalla partecipazione di quest’anno si può sostenere<br />
che la scuola gode ottima salute, stima<br />
e considerazione. Dopo anni abbiamo attivato<br />
ben due preliminari, ma attenzione! non è mai<br />
il numero che fa la qualità, tuttavia questo serve<br />
a consolare chi si era allarmato negli anni precedenti<br />
sottolineando cali numerici, quando invece<br />
occorreva aspettare che la nuova scansione delle<br />
età entrasse a regime.<br />
È bello vedere arrivare tutti questi nuovi corsisti,<br />
così alla spicciolata, incuriositi, un po’ incerti,<br />
ognuno rimane con i fratelli scaut che conosce<br />
meglio e osserva tutti gli altri cosa fanno e come<br />
si comportano. Tutti gli altri, per l’appunto, sono<br />
i corsisti al secondo o terzo anno, docenti e logistica.<br />
Il loro approccio è totalmente differente, ci<br />
si saluta con maggiore confidenza, si intersecano<br />
abbracci e schioccano pacche fraterne. In poco<br />
tempo, al fischio del primo alza bandiera, formati<br />
i corsi, la macchina è partita e la magia della<br />
marmellata scaut si rinvera come ogni anno,<br />
come in tutte queste circostanze. Alla scuola<br />
siamo tutti di passaggio, c’è chi dice che siamo i<br />
soliti aggiungendo differenti aggettivi: fortunati,<br />
perché è vero, spesso le ferie non lo consentono;<br />
i soliti passionari, perché della scuola si sono innamorati<br />
e non ne possono fare a meno; i soliti<br />
funamboli che tra mille salti mortali permettono<br />
che tutto questo abbia vita.<br />
Insomma c’è chi va e chi viene, chi si fa tre anni<br />
di fila e poi arrivederci, chi fa un corso e ritorna<br />
dopo anni, chi fa il bis di un corso per approfondire,<br />
chi si prende un anno sabbatico (perché anche<br />
il mare non è niente male) e chi è una costante.<br />
Chi si arrabbia e chi si appassiona, chi se la prende<br />
e mette il broncio. Ma come si fa? La scuola<br />
ha il suo carattere, non è facile da gestire, tanti<br />
animi, tanti occhi e punti di vista ma certi e saldi<br />
sono alcuni principi irremovibili.<br />
La scuola è servizio umile, maturo, disinteressato.<br />
Non c’è carriera, non c’è scatto di anzianità,<br />
non vi è ricompensa se non nelle risa attorno al<br />
fuoco e nelle chiacchierate con gli allievi. Direttore<br />
e logista hanno la stessa dignità e importanza,<br />
per non parlare dei cuochi e della segreteria. Lo<br />
spirito è lo stesso è deve essere così.<br />
Che cosa muove il più giovane dei corsisti fino<br />
ad arrivare al direttore? A mio parere due forme<br />
di servizio. Il primo è un servizio immediato: dar<br />
vita alla scuola, ai corsi ed al trapasso di nozioni<br />
per i nostri futuri dirigenti. Il secondo servizio è<br />
meno immediato, è rivolto a tutta l’Associazione,<br />
a tutte le realtà esistenti e praticamente a<br />
tutti i nostri ragazzi. Perché la nostra Associazione<br />
possa essere sempre migliore grazie alla<br />
nuova linfa che la rigenera, più attenta e capace<br />
di giocare al meglio questo gioco magnifico che<br />
prende il nome di scautismo.<br />
I risultati si vedranno tra anni, con pazienza, cercando<br />
di rispondere di volta in volta alle sempre<br />
nuove esigenze che i tempi propongono. Una<br />
bella sfida! Stimolante e avvincente, a tratti avventurosa<br />
che solo con lo spirito giusto si potrà<br />
affrontare. Lo spirito di servizio, la semplicità e<br />
la gioia del gioco.<br />
Questo 49° Corso di Formazione mi è parso proprio<br />
un’ottima annata e la speranza rimane sempre<br />
la stessa: poter rivedere quei volti stretti nella<br />
catena dell’ultimo ammaina bandiera anche<br />
l’anno successivo; poter rivedere visi nuovi e vecchie<br />
facce quest’anno assenti. Perché il CFQ è un<br />
non luogo bellissimo ma ha bisogno di tutti noi<br />
per vivere e far giocare insieme giovani e meno<br />
giovani per il domani.<br />
26 IL MASTIO
arlando di fratellanza nella vita scaut le<br />
prime persone che mi vengono in mente<br />
sono quelle che mi ritrovo accanto più o<br />
meno tutti i giorni; quelle che non serve nemmeno<br />
un appuntamento, basta passare nei pressi<br />
della sede per ritrovarsi e chiacchierare. Le stesse<br />
persone con cui però, a volte, diventa troppo facile<br />
discutere anche per le più piccole cose. Perché,<br />
pur non volendo ci capita di riversare lo stress<br />
accumulato in giornata sulla prima persona che<br />
incontriamo, senza crudeltà, magari un semplice<br />
commento non così gentile; parole che dette in<br />
un altro momento, con un altro tono avrebbero<br />
fatto tutto un altro effetto: non sarebbero state<br />
fonte di disguido, ma spunto per crescere. Fratellanza<br />
è incontrare estranei ad un campo con altre<br />
sezioni e rendersi conto che la parola estranei ha<br />
senso per i primi cinque minuti, ad essere esagerati.<br />
Non è necessario conoscere completamente<br />
l’altro; quei cinque minuti sono sufficienti a ricordare<br />
che se ci si è incontrati in questo contesto<br />
è perché si è tutti un po’ svitati allo stesso<br />
modo. Ricordare perché non devi capirlo, lo sai<br />
già, lo sai dal momento in cui hai incrociato il suo<br />
sguardo per la prima volta e già allora ti rendevi<br />
conto che stava cercando di dirti: “Hai un calzettone<br />
su e uno giù, ti pare questo il modo di venire<br />
in quadrato…” Tutto questo con uno sguardo sorridente,<br />
perché in quel quadrato si è tutti sulla<br />
stessa barca: una barca che si è scelta, una barca<br />
che ha come struttura dieci piccole frasi che<br />
sono in grado di tenere insieme, sorreggere ed<br />
accompagnare una quantità immensa di persone.<br />
A queste dieci si aggiungono, come collante,<br />
concetti importanti come il servizio, il sacrificio,<br />
la spensieratezza e la fratellanza stessa. Fratellanza<br />
è il rapporto che si instaura con i ragazzi,<br />
scaut in miniatura che quando li guardi desideri<br />
vederli un giorno accanto a te come pari, al tuo<br />
posto, pronti a trasmettere quel che apprenderanno<br />
durante il loro percorso in questa realtà.<br />
Magari ti piacerebbe vedere quello stesso bambino,<br />
o ragazzo che sia, crescere e diventare una<br />
persona migliore rispetto a quanto non ti senta<br />
tu stesso. Fratellanza è quella che si crea con il<br />
genitore, il genitore che si fida di te e ti affida<br />
suo figlio, mettendoti tra le mani qualcosa che,<br />
probabilmente, è il bene più prezioso per quel<br />
genitore. Quello stesso genitore che sceglie di<br />
prendere le parti del capo nel momento in cui,<br />
per un motivo o per un altro genitore a lamentarsi<br />
di qualcosa; non lo fa perché conosce il capo, lo<br />
scaut, che ha davanti, ma perché si fida di questo<br />
e della realtà che rappresenta. Il genitore che in<br />
uno dei momenti più tristi della sua vita ti passa<br />
davanti, stringendo tra le braccia quel pezzo di<br />
stoffa gialla che agli occhi dei più non dice nulla.<br />
Nonostante tutto questi riesce a sorriderti e a<br />
dirti grazie e lì in quel momento oltre che tremare<br />
non sai cosa altro fare. Perché in fin dei conti<br />
pensi di non aver fatto nulla di straordinario,<br />
ma quello che per te è stato niente ha riempito il<br />
cuore di qualcuno. Sentirsi fratelli di persone che<br />
non conosci o che non hai mai visto è un atto d’amore<br />
che non tiene conto di ciò che pensi, parte<br />
direttamente da ciò che sei, dai principi su cui hai<br />
promesso, dalla legge che hai inciso sul tuo cuore<br />
in quel giorno. Primo e Secondo Preliminare<br />
IL MASTIO 27
’era una volta un Corso Tecnico. Questo<br />
corso era composto da scaut molto diversi<br />
tra loro, quasi una barzelletta: c’erano<br />
un Sardo, un Leone e un SagiDario. Un gruppo<br />
improbabile insomma, ma, che proprio della sua<br />
improbabilità decise di farne un punto di forza.<br />
E’ attraverso il confronto con gli altri che siamo<br />
stimolati al cambiamento, e quindi alla crescita.<br />
Entrare in contatto con generazioni diverse, realtà<br />
diverse, dialetti diversi, modi di pensare diversi…cosa<br />
vuoi di più dalla vita?<br />
Sono assolutamente convinta del fatto che questo<br />
corso tecnico abbia fatto proprio il tema della<br />
fraternizzazione. Molti di noi sono partiti dalle<br />
relative sezioni ansiosi, se non tristi: “Sono sola,<br />
con chi farò amicizia? Non conosco nessuno…”.<br />
Poi, però, qualcosa è cambiato. Siamo andati via<br />
consapevoli di aver trovato in questi giorni una<br />
famiglia, cosa che all’esterno non accade con così<br />
tanta semplicità. E’ lo scautismo che permette di<br />
unirsi molto più velocemente e in modo completo.<br />
E’ stata l’ennesima conferma dell’impossibilità<br />
di raggruppare la fratellanza ed i sentimenti di<br />
amicizia per fascia d’età; tutti abbiamo la stessa<br />
età quando c’è sincera amicizia. Il nostro fondatore<br />
ci aveva visto lungo. Quale altro movimento<br />
è in grado di farci rapportare con idee diverse,<br />
creando così un confronto che ci porti a cercare il<br />
punto in comune, piuttosto che ciò che ci divide?<br />
Sin da quando siamo lupetti, ci insegnano cosa è<br />
la fratellanza dicendoci “siamo dello stesso sangue<br />
fratellino tu ed io”. Probabilmente siamo in<br />
grado di comprendere questo concetto solo da<br />
adulti e si concretizza nei legami che vengono a<br />
crearsi tra persone praticamente sconosciute in<br />
breve tempo, legami che sembrerebbe impossibile<br />
creare al di fuori dello scautismo.<br />
È come se ogni volta venisse tessuta una ragnatela<br />
invisibile che ci tiene legati e ci fa sentire che<br />
in fondo siamo tutti fratelli, perché condividiamo<br />
le stesse esperienze, crediamo negli stessi<br />
ideali e perseguiamo gli stessi obiettivi, legati<br />
da un affetto incomparabile. Essere fratelli scaut<br />
significa condividere la stessa passione per lo<br />
scautismo, lo stesso amore per i ragazzi, la stessa<br />
voglia di fare. È un amore che non ha età, non<br />
ha religione, non ha una lingua specifica e non<br />
ha confini.<br />
Al Brownsea Park l’aria era pregna di Spirito<br />
Scaut, ossia ricerca, voglia di cooperare con gli<br />
altri, desiderio di progettare e costruire, impegno<br />
per risolvere i problemi, fratellanza ... questo ho<br />
respirato.<br />
Grazie 49° CFQ!<br />
28 IL MASTIO
nche la Puglia, in occasione del 50° Anniversario della<br />
Fondazione dell’ASSORAIDER, ha effettuato – sebbene<br />
con un anno di ritardo – il suo Campo estivo regionale,<br />
peraltro con la piacevolissima partecipazione della Sezione<br />
di Campobasso. Il campo si è svolto in un angolo meraviglioso<br />
della SILA GRANDE, nei pressi del Lago Cecita, avvolti<br />
in una natura incontaminata, nella quale, fauna e flora<br />
la fanno da padrona.<br />
Nelle vesti di Commissario Regionale io, e di organizzatore–<br />
coordinatore e capocampo Giuseppe Mancarella (il quale<br />
con incredibile entusiasmo ha rindossato uniforme e fazzolettone<br />
dopo ben 15 anni), nonché con la impareggiabile<br />
collaborazione di Tonio Convertino e di Michele Salcone,<br />
abbiamo immaginato e messo su questo Campo regionale<br />
che ha raggiunto appieno l’obiettivo prefissatoci: il divertimento,<br />
l’affiatamento e la gioia dei nostri circa 250 ragazzi<br />
partecipanti.<br />
Le realtà associative che vi hanno preso parte sono state<br />
quelle di Barletta, Campobasso, San Severo, San Severo 2,<br />
Taranto 1 (è dispiaciuta non poco l’assenza – per i motivi più<br />
vari – delle altre realtà pugliesi). Per detto entusiasmante<br />
risultato devo ringraziare i Presidenti Commissari di Sezione,<br />
i componenti gli staff logistico ed amministrativo (con<br />
particolare riguardo agli scaut: “Medico di campo”, Dr. Massimo<br />
Basile; “cuochi” Pietro Miani e Piero Bailardi, “tuttofare”<br />
Gaspare Barracchia), tutti i capi unità e relativi staff di<br />
branca, i numerosi scaut adulti. Insomma, senza la fattiva<br />
collaborazione di tutte queste “forze”, in realtà, non avrei<br />
potuto fare molto.<br />
Un breve cenno alle attività svolte durante il campo (meglio<br />
di me lo faranno gli stessi ragazzi ed i responsabili delle<br />
Unità):<br />
Campo mobile incredibilmente bello per le Compagnie;<br />
Escursioni e giochi, anche notturni;<br />
Attività culturale presso “Il Cupone” dell’Ente Parco<br />
Sila e Corpo Forestale dello Stato, con visite guidate al<br />
Museo Naturalistico e al Parco Geologico;<br />
<br />
Visita alla caratteristica cittadina di Camigliatello Silano.<br />
Mi preme evidenziare che la bellissima avventura del Campo<br />
regionale è stata impreziosita dalla costante presenza<br />
della Vice Presidente Capo Scaut e Tesoriera Nazionale, Loretta<br />
Angelini; del Commissario Nazionale all’Equipaggiamento<br />
e Patrimonio, Antonio Convertino; dei Commissari<br />
Centrali alla Branca Rover/Scolte, Saverio Curci e alla Branca<br />
Raider, Francesco Vitobello.<br />
Ma la “ciliegina sulla torta” è stata la presenza, nella giornata<br />
di chiusura, del Presidente Capo Scaut, Michele Moscati,<br />
il quale ha avuto parole di elogio per tutti coloro che,<br />
con amore, elevato spirito di sacrificio e tanto impegno,<br />
hanno consentito la realizzazione del nostro Campo regionale<br />
regalando a lupetti, esploratori, rover e raider una indimenticabile<br />
settimana di vera vita scaut.<br />
Un grazie di cuore a tutti.<br />
Carmelo Mancarella (Commissario Regionale Puglia)<br />
30 Campo Reionale Puglia - <strong>2016</strong>
pettacolare il “Pugliacamp <strong>2016</strong>”: campo regionale<br />
cui hanno partecipato le Sezioni di Barletta,<br />
Taranto 1, San Severo 1, San Severo 2 e Campobasso.<br />
Chi vi scrive sono i ragazzi della Compagnia<br />
“Roraima” di Barletta, i quali vogliono raccontarvi<br />
la fantastica esperienza vissuta sulla Sila, Parco<br />
Nazionale, situato in Calabria. Iniziato il 31 luglio, il<br />
campo ha messo alla prova, sin da subito, noi delle<br />
Compagnie “Roraima”, “ Yakonè”, “Kel Tamahaq” e<br />
“Full Sails”, in un faticoso ma soddisfacente campo<br />
mobile che ci ha permesso di ammirare i tanti meravigliosi<br />
paesaggi ed una Natura incontaminata. Il<br />
percorso per giungere alla prima tappa è stato tutto<br />
in salita, e per giungere a destinazione (Botte Donato<br />
1872 m.) abbiamo percorso un tratto a bordo di ovovia;<br />
in seguito, i capi hanno scelto di dividere le quattro<br />
compagnie per alcuni chilometri in modo tale da<br />
incrementare lo spirito di compagnia. Ciò è avvenuto<br />
anche durante la seconda tappa con destinazione<br />
San Giovanni in Fiore: una località situata in riva ad<br />
un lago incantevole. Da qui in poi, i rover sono stati<br />
incaricati di gestire l’approvvigionamento per tutto<br />
il resto del campo mobile. La tappa del terzo giorno<br />
ha avuto termine in un borgo di nome “Silvana Mansio”,<br />
carinissima località dotata di un parco nel quale<br />
ci è stato consentito di accamparci. Siamo ripartiti<br />
il quarto giorno verso una pineta distante 9 km da<br />
“Zarella” nei pressi di un ruscello: fantastica location<br />
per vivere momenti di spiritualità di compagnia<br />
sotto un incantevole cielo stellato. Infine, dopo aver<br />
attraversato un percorso franato, come ultima tappa,<br />
siamo giunti al campo base stremati ma felici di aver<br />
raggiunto un traguardo sia personale, sia di compagnia.<br />
Questo campo mobile ci ha dato la possibilità di<br />
socializzare con le altre compagnie e di vivere appieno<br />
la Strada. Nonostante i vari ed interessantissimi<br />
momenti di spiritualità e di aggregazione, abbiamo<br />
rilevato delle diversità tra le compagnie, ma lo spirito<br />
di fratellanza scout che è in ciascuno di noi ha reso le<br />
stesse diversità dei veri e propri punti di forza.<br />
Compagnia “Roraima” – Sez. di Barletta<br />
<strong>2016</strong> - Campo Reionale Puglia 31
l tutto ha avuto inizio con un’idea lanciata<br />
dall’allora Capo Scaut Antonello Simonetti:<br />
per i 50 anni di Associazione proporre dei campi<br />
regionali nelle parti d’Italia dove l’Assoraider è<br />
più presente. La proposta fu accolta anche dai<br />
Commissari della Puglia proprio all’apertura di<br />
ben due anni fa, ma si decise di realizzarlo nel<br />
<strong>2016</strong>, anziché nel 2015, per esigenze organizzative.<br />
Inutile dire che questi due anni sono volati<br />
e anche il campo, dopo incontri e riunioni di organizzazione,<br />
è adesso ormai nella memoria di<br />
chi l’ha vissuto e può dire “…io c’ero!”.<br />
Non è stato semplice organizzare il tutto, eravamo<br />
oltre 240 partecipanti; presenti le sezioni<br />
di Taranto “Deri”, San Severo e San Severo<br />
2, Campobasso e quella di Barletta. Non nascondo<br />
che qualcuno, e parlo dei miei capi, diceva:<br />
“ma non è meglio un campo di sezione?”<br />
Certo più intimo, più facile da organizzare e da<br />
gestire. Eppure, io ho voluto portare avanti quel<br />
sì detto con fiducia e sicurezza da Carmelo e da<br />
Rina già due anni or sono. Ho voluto rimarcare<br />
quella fiducia, nelle capacità delle realtà presenti<br />
in Puglia, per la realizzazione di un campo<br />
che eguagliava i numeri di un Rover Moot. Così<br />
come la sicurezza nel suo successo finale.<br />
Ora, a fuochi spenti, possiamo dire che quella<br />
fiducia e quella sicurezza non sono state smentite.<br />
Il campo è stato in grado di regalare ai nostri<br />
ragazzi un’esperienza difficilmente replicabile;<br />
essi hanno vissuto un campo in un luogo<br />
mozzafiato, quale il Parco Nazionale della<br />
Sila, con tanti altri fratellini di città diverse e,<br />
quindi, vivendo cacce e avventure di un tono<br />
totalmente diverso rispetto ad un campo di<br />
sezione o un campo nazionale. Hanno avuto la<br />
possibilità di condividere. E questa è un’esperienza<br />
che non può passare in secondo piano.<br />
Condividere non vuol dire solo vivere insieme<br />
ma anche fare esperienza insieme, venirsi incontro<br />
e conoscersi, stringere amicizie e legami<br />
che vanno oltre i compagni della propria unità.<br />
Vedere 70 lupi in caccia insieme, 80 esploratori<br />
sfidarsi in tornei all’”ultimo sangue”, camminare<br />
per la stessa strada 30 e passa rover, ha<br />
dato la risposta all’interrogativo che mi sono<br />
posto al primo alza bandiera: raggiungeremo<br />
l’obiettivo? Obiettivo certamente raggiunto,<br />
guardando gli sguardi e la percependo la gioia<br />
dei ragazzi; gli abbracci prima della partenza,<br />
l’entusiasmo di 200 voci anche quando<br />
la pioggia bagnava le nostre tende. E visto che<br />
il nostro scopo è quello di educare, in questi<br />
giorni di campo i nostri giovani avranno sicuramente<br />
vissuto delle esperienze che non solo<br />
ricorderanno per sempre, ma che saranno state<br />
anche utili alla formazione del loro carattere. Di<br />
questo ne sono certo.<br />
Ma non solo ai ragazzi sarà servito questo campo,<br />
penso anche ai più grandi, a noi capi unità e<br />
ai dirigenti di sezione: ci siamo dovuti confrontare<br />
con un campo così particolare. Facile un<br />
campo di sezione che segue le sue routine ormai<br />
consolidate; altrettanto semplice un capo<br />
nazionale la cui organizzazione è affidata agli<br />
organi centrali. In questo caso tutto si è basato<br />
su precisi aspetti specifici quali: la comunione<br />
di esperienze e di programmi nelle attività, attraverso<br />
i molti incontri dei vari staff di branca;<br />
la capacità e l’ingegno per quello che ha riguardato<br />
la parte logistica; il tempo e la precisione<br />
per la parte amministrativa e di rifornimenti.<br />
Non ci sono stati disguidi o intoppi e questo<br />
vuol dire che tutto ha funzionato bene; massima<br />
la concentrazione nei vari momenti della<br />
giornata ognuno per il proprio incarico, ma la<br />
sera era bello vedersi attorno al fuoco mentre si<br />
consumavano gli ultimi tizzoni ammirando un<br />
cielo stellato ipnotico e sognante.<br />
E tra quei volti, è stato un vero piacere per noi<br />
rivedere un nostro vecchio scaut, Giuseppe<br />
Mancarella, che per parecchi anni ha dovuto<br />
appendere il cappellone al chiodo per esigenze<br />
di lavoro. Ebbene, è stato bello rivederlo dopo<br />
16 anni prendere parte a questa esperienza con<br />
lo spirito di un ragazzo, nonostante l’ònere e<br />
l’onòre del ruolo di capo campo, dimostrazione<br />
che quella pura fiamma mai si spegne in chi ha<br />
lo scautismo nel sangue. Parte del merito della<br />
riuscita del campo è senza dubbio sua.<br />
Chiedetemi allora se rifarei un altro campo regionale,<br />
nonostante gli sforzi e la fatica, la mia<br />
risposta è senza esitazione Sì! Perché sono fermamente<br />
convinto che è molto più bello giocare<br />
insieme. Perché se lo diciamo ai nostri ragazzi<br />
allora noi grandi dobbiamo essere i primi a<br />
dare l’esempio. Perché in Assoraider ne siamo<br />
capaci e quindi, io, sì lo rifarei.<br />
Francesco Vitobello (Grillo Loquace)<br />
32 28 IL Campo MASTIO Reionale Puglia - <strong>2016</strong>
Il 31 luglio, noi lupetti con gli esploratori e le<br />
compagnie, siamo partiti da Barletta per il mio<br />
primo campo scout, destinazione: Camigliatello<br />
Silano in Calabria.<br />
Il pulman era già alla sede ad aspettare che<br />
tutti arrivassero. Durante il viaggio ci siamo<br />
fermati varie volte per far salire gli scout di Taranto<br />
e per fare merenda.<br />
Una volta arrivati abbiamo trovato un grande<br />
caseggiato che ci avrebbe ospitato e una chiesetta<br />
immersa tra i boschi; ci siamo sistemati<br />
con i borsoni e gli zaini e poi abbiamo fatto l’alza<br />
bandiera. Dopo i capi ci hanno spiegato che<br />
ogni branco doveva fare un ban, una canzone o<br />
una scenetta per il fuoco di bivacco.<br />
Il giorno seguente, dopo aver fatto colazione,<br />
ginnastica e alza bandiera, ci hanno detto il<br />
tema del campo: il viaggio nel tempo sul treno<br />
Orient-Express.<br />
Le cacce più belle per me sono state: il Far<br />
West, Atlantide e il Luna Park.<br />
Il primo mi è piaciuto perché ci siamo travestiti<br />
da cow boy, fatto il pane twist cioè, arrotolato<br />
attorno a una canna di bamboo un po’ di impasto<br />
della pizza cotto al fuoco, cotte le patate<br />
al cartoccio nella carta stagnola nella cenere<br />
calda, arrostito i wurstel e infine abbiamo<br />
mangiato una banana ricoperta di zucchero a<br />
velo. In Atlantide c’erano tanti giochi d’acqua;<br />
il mio preferito è stato quello in cui si dovevano<br />
far passare i bicchieri su un trasportatore<br />
instabile, mentre gli altri lanciavano i palloncini<br />
d’acqua per far cadere il bicchiere o chi lo trasportava.<br />
Il terzo gioco mi è piaciuto perché potevi<br />
giocare liberamente dove volevi e mangiare<br />
pop corn, lecca lecca e marshmallow arrosto.<br />
Il mercoledì e il giovedì siamo usciti; mercoledì<br />
siamo andati al parco geologico e al Lago Cecita<br />
e giovedì ci siamo diretti in paese per fare<br />
delle cacce.<br />
Il luogo che più mi è piaciuto è stato il parco<br />
geologico. Tornati al campo abbiamo preparato<br />
una torta con nutella con philadelphia: non mi<br />
è piaciuta tanto.<br />
Per finire al campo abbiamo fatto il suc; io ho<br />
scambiato le tartarughe con dei bracciali. Questa<br />
prima esperienza mi è piaciuta molto e mi<br />
ha permesso di fare nuove amicizie.<br />
Gaetano Paolo Delzio<br />
Branco Alba D’Oro - Sez. Barletta<br />
<strong>2016</strong> - Campo Reionale Puglia 33
In data 31 luglio <strong>2016</strong> il reparto Livingstone<br />
della sezione "Deri Taranto 1" ha partecipato al<br />
campo regionale che si è svolto in Calabria in<br />
località La Fossiata . Una volta arrivati al campo<br />
noi giovani esploratori abbiamo cominciato<br />
subito a montare le tende. Nello stesso giorno<br />
abbiamo anche montato la cucina e abbiamo<br />
dovuto farlo anche in fretta altrimenti avremmo<br />
dovuto "vedercela" con Giulio e quindi era<br />
meglio non rischiare. Dopo queste attività, velocemente,<br />
ci siamo messi le uniformi e ci siamo<br />
recati per pattuglie, in fila indiana, dietro il<br />
capo reparto, in quadrato per dare inizio all'alza<br />
bandiera insieme a tutti gli altri reparti, compagnie<br />
e branchi di altre città. Arrivata sera tutte<br />
le pattuglie del nostro reparto insieme ai reparti<br />
di Barletta, Campobasso, San Severo e San<br />
Severo 2 si sono messe a cucinare. Il fuoco era<br />
bellissimo e io ho imparato nuovi bans, nuove<br />
canzoni e nuove battute; ho assistito anche<br />
al mio primo fuoco di Bivacco con il reparto<br />
mi sono sentita avvolta dalla felicità ma allo<br />
stesso tempo curiosa di conoscere nuovi canti.<br />
Sono stati giorni molto belli e divertenti. Durante<br />
il campeggio è anche arrivata una lettera<br />
che ci comunicava che saremmo dovuti partire<br />
per l'Hike e il percorso che avremmo dovuto affrontare<br />
era lungo 7 km. Ho provato tanta gioia<br />
perchè dovevo affrontare il mio primo percorso<br />
Hike con tutta la mia pattuglia a cui sono molto<br />
legata. Prima di iniziare il mio cammino a piedi<br />
ero molto curiosa di esplorare quell'ambiente<br />
che mi circondava ed ero anche emozionata<br />
finché non ho scoperto che il percorso era tutto<br />
in salita. Ovviamente io e la mia pattuglia abbiamo<br />
seguito il sentiero che ci aveva segnalato<br />
Giulio con cartelli piuttosto divertenti. Durante<br />
l'Hike mi sono molto divertita soprattutto<br />
quando io e la mia pattuglia siamo arrivati a<br />
destinazione dove abbiamo mangiato panini<br />
insieme ad altre pattuglie che hanno partecipato,<br />
anch'esse, all'Hike. Finito il campo sono<br />
stata un po' triste di tornare a casa perché, se<br />
dico la verità, mi sono ambientata bene ma allo<br />
stesso tempo sono stata anche felice di tornare<br />
a Taranto perché avrei rivisto tutti i miei parenti,<br />
i miei inseparabili amici (cioè i miei animali)<br />
ma sopratutto sarei tornata dal mio cuginetto.<br />
Dopo aver affrontato questa avventura con<br />
la mia pattuglia ho imparato molte cose, per<br />
esempio ho sperimentato il valore dell'amicizia,<br />
ho imparato che non bisogna mai arrendersi<br />
davanti alle difficoltà e che bisogna sempre<br />
dare il massimo (anche se hai raggiunto il<br />
tuo obbiettivo non vuol dire che devi mollare).<br />
Ho anche compreso che la tua pattuglia è come<br />
una famiglia a cui devi dare sempre una mano.<br />
Le sensazioni che ho provato durante il campo<br />
sono state tutte positive: è stata una bella<br />
emozione quella che ho provato affrontando<br />
il percorso Herbert oppure quello dell'Hike e<br />
quando ho ricevuto la promessa. Non potevo<br />
credere a miei occhi! In quel momento le mie<br />
emozioni sono state indescrivibili, ho provato<br />
felicità ma allo stesso tempo anche<br />
paura perché ho temuto di non ricordare bene<br />
la formula della promessa. Anche se in poco<br />
tempo ho capito, proprio grazie a questo campo,<br />
vissuto con tutti i componenti dell'Assoraider,<br />
che voglio essere sempre fedele alla legge<br />
Scout e che mi impegnerò per essere un buon<br />
membro della pattuglia.<br />
Terzo di pattuglia - Eleonora Pepe<br />
34 28 IL Campo MASTIO Reionale Puglia - <strong>2016</strong>
E ora sono qui sulla mia scrivania completamente<br />
ricoperta di ricordi, fotografie … Le immagini<br />
hanno ancora l’odore di carta stampata,<br />
e, l’aria qui intorno a me profuma di terra,<br />
un profumo che mi sta tanto a cuore, profumo<br />
di Sila. In mezzo a questi odori, questi ricordi,<br />
con un sorriso stampato sulla faccia, vi<br />
racconto l’esperienza più bella della mia vita,<br />
quell’esperienza che in qualche modo mi ha<br />
cambiata, mi ha ricordato i principali valori<br />
con i quali lo Scaut è un vero Scaut.<br />
Il mio primo campo è stato un campo regionale,<br />
e si è tenuto a Camigliatello (Calabria), più<br />
precisamente La Fossiata. I primi due giorni li<br />
abbiamo impiegati costruendo i tavoli, le cucine<br />
e montando le tende. Dal terzo giorno in<br />
poi ci siamo dati tutti e subito alla pazza gioia,<br />
abbiamo fatto conoscenza con gli altri reparti.<br />
Non potevano mancare le varie attività<br />
di primo soccorso, pionierismo, orienteering,<br />
Herbert e i vari giochi ideati dai capi reparti,<br />
come il gioco notturno … che risate!<br />
Ci siamo divertiti tutti come dei matti.<br />
Non dimentichiamoci delle varie battaglie affrontate<br />
per ottenere il primo posto: bandierina<br />
francese, roverino, palla scaut. E si, direi<br />
i momenti competitivi a livelli estremi. Ogni<br />
sera ovviamente ci sedevamo intorno al fuoco<br />
e presentavamo scenette, bans, canzoni …<br />
Il momento del fuoco è il momento più importante<br />
nella vita di uno scaut, perché è in quel<br />
momento che tutti gli scaut si divertono insieme,<br />
e, diventano a dir poco, una vera famiglia.<br />
Dunque, in sintesi, il montaggio della tenda,<br />
la costruzione dei tavoli, il fuoco, l’attività, le<br />
conoscenze, gli hike, i giochi, i saluti … definirei<br />
questo campo in tre parole: a dir poco<br />
meraviglioso … ops, sono quattro parole ah ah<br />
ah! Buona Cacca a tutti. Pattuglia Lince<br />
Capo Pattuglia - Giorgia Zizzi<br />
<br />
<br />
Ciao sono Giulia del Reparto Livigstone della<br />
Pattuglia Volpe. Il 31 luglio <strong>2016</strong> siamo partiti<br />
per il Campo Regionale che è svolto in Calabria<br />
precisamente in località La Fossiata. A questo<br />
campo hanno partecipato le sezioni di Taranto<br />
1 ,Barletta, Sansevero 1e 2e Campobasso.<br />
Per me è stata la prima esperienza da esploratrice<br />
è devo dire che è stata un esperienza<br />
fantastica. I giorni mi sono volati fra attività,<br />
giochi, scherzi, fuochi di bivacco ecc. Una delle<br />
attività è stata la giornata trapper, ci siamo<br />
cimentati a cucinare il pane twist e la salciccia<br />
avvolta nel bacon, un’ altra attività bella è<br />
stato l’hike, dopo tanto cammino siamo arrivati<br />
alla meta e ci siamo divertiti tantissimo.<br />
Siamo partiti di pomeriggio, abbiamo percorso<br />
un bel sentiero nel bosco e quando siamo<br />
arrivati sul posto per pernottare per la notte,<br />
ci siamo ritrovati con altre pattuglie, insieme<br />
abbiamo cenato e fatto un bellissimo fuco di<br />
bivacco. Dormire così, sotto un telo, è stato<br />
bellissimo!!!<br />
Anche fare il percorso Herbert è stato bellissimo<br />
all’inizio ho avuto un po’di paura, a passare<br />
sulla ragnatela sospesa fra gli alberi! Che<br />
esperienza emozionante. Certo è stato bello,<br />
faticoso e divertente .<br />
Partecipare ha questo campo è stato bellissimo<br />
ed emozionante, ho fatto nuove amicizie,<br />
insomma è stato il campo più bello che io abbia<br />
fatto in tutta la mia vita da scaut.<br />
Pattuglia Volpi<br />
Terzo di Pattuglia - Giulia Roandini<br />
Capo Pattuglia - Giorgia Zizzi<br />
<strong>2016</strong> - Campo Reionale Puglia 35
29<br />
ASSOCIAZIONE<br />
OSARE<br />
ITALIANA<br />
DI SCAUTISMO RAIDER<br />
www.assoraider.it