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settimanale AQUILE del 03 febbraio 2017

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L’editoriale<br />

di Rodolfo Casentini<br />

Crederci sempre,anche Biglia<br />

ci crede e sposa la Lazio<br />

La Lazio espugna il Meazza battendo l’Inter nei quarti secchi<br />

di Coppa Italia con una partita scintillante e concreta al tempo<br />

stesso. Gli uomini di Inzaghi avevano tanta voglia di riscatto<br />

dopo l’immeritata battuta d’arresto avuta contro il Chievo in<br />

casa sabato scorso. Tutti i ragazzi volevano davvero riprendersi<br />

quel che sentivano essere loro. La prestazione sfoderata<br />

ieri sera a Milano è stata maestosa soprattutto nel primo tempo<br />

dove la Lazio poteva tranquillamente terminare la prima metà<br />

di gioco con un parziale molto ampio. Oltre al gol di Anderson,<br />

la squadra biancoceleste si è letteralmente divorata almeno<br />

altre tre limpide occasioni da gol con Immobile e lo stesso Anderson.<br />

Il gioco poi era fluido e la difesa controllava tranquilla<br />

un Inter invece letteralmente tramortita dalla compattezza di<br />

una Lazio ben diversa da come Pioli se l’aspettava. Molti alla<br />

vigilia dava quasi per spacciata la Lazio contro la corazzata<br />

nerazzurra che aveva inanellato 7 vittorie consecutive in campionato<br />

e 10 vittorie consecutive tra campionato, coppa Italia<br />

e Europa League. Insomma, ci si aspettava la conferma <strong>del</strong>l’Inter<br />

e la sua qualificazione e invece Inzaghi e la sua compagnia,<br />

hanno mandato in fumo qualsiasi strategia eliminando<br />

l’Inter da quel percorso che poteva essere la porta alternativa<br />

per l’Europa. E mentre la squadra combatteva sul campo, la<br />

dirigenza nell’ultimo giorno di mercato, provvedeva a sfoltire<br />

la rosa di quasi tutti quegli elementi fino ad ora ai margini <strong>del</strong><br />

progetto tecnico <strong>del</strong>l’allenatore. Infatti ecco che nell’ultimo<br />

giorno utile di mercato si ufficializzavano mano mano, le uscite<br />

di Vinicius finito in Grecia all’AEK Atene, di Morrison al QPR,<br />

di Leitner all’Ausburg. Unico giocatore ceduto che faceva attivamente<br />

parte <strong>del</strong>la rosa è stato Kishna passato al Lille in prestito<br />

con diritto di riscatto fissato dai club a 12 milioni, soldi<br />

che il club francese ha dirottato sulla Lazio rinunciando a prendere<br />

Gerson dalla Roma con la stessa formula ma con quasi il<br />

doppio <strong>del</strong>la spesa. Tranne l’olandese, le altre uscite sono<br />

state praticamente indolore poichè i giocatori in questione<br />

come abbiamo già detto, non avevano mai visto il campo da<br />

gioco o nel caso di Leitner, pochissimi minuti di presenza in<br />

questa stagione. Indubbiamente in entrata era lecito aspettarsi<br />

qualcosa di più soprattutto in avanti dove il solo Djordjevic ha<br />

dimostrato che attualmente, non può dare alcun contributo<br />

proficuo alla causa biancoceleste. Inoltre con le due uscite a<br />

centrocampo, Cataldi e Leitner, perlomeno numericamente, si<br />

poteva immaginare qualche entrata magari di maggior spessore<br />

<strong>del</strong>le uscite. E’ arrivato Crecco che è un altro aquilotto<br />

cresciuto con l’Aquila sul petto, di ritorno dal prestito all’Avellino<br />

e si è acquistato un giovane classe 1999 più per la primavera<br />

che per la prima squadra. Quindi alla fine <strong>del</strong>la fiera come<br />

si suol dire, la lazio ha accorciato numericamente la sua rosa<br />

ma non ha comunque perso di qualità complessiva. La partita<br />

di ieri infatti ha consegnato alla Lazio un giocatore aggiunto<br />

che si chiama Murgia, finalmente caparbio, cattivo, deciso,<br />

concreto, tignoso, tecnico. Un giocatore che nel centrocampo<br />

titolare sa e può dire la sua. Se bisogna quindi acquistare giocatori<br />

per lo più anonimi pagandoli anche qualcosa, meglio allora<br />

affidarsi ai nostri giovani cresciuti in casa che oltre alla<br />

grande motivazione, ci mettono anche il cuore poichè loro per<br />

primi, sono tifosi <strong>del</strong>la Lazio. Martedi sera poi abbiamo visto<br />

una lazio gigante che contro tutto e forse anche contro tutti, è<br />

riuscita a vincere contro l’Inter <strong>del</strong>le 10 vittorie consecutive nel<br />

suo stadio e contro una squadra che nelle ultime 9 giornate<br />

aveva impressionato pwer rendimento. Il crederci qui infatti è<br />

stato solo per pochi, forse quelli veri, ma sicuramente anche<br />

molti tifosi <strong>del</strong>la lazio, si erano rassegnati al ruolo di vittima<br />

sacrificale <strong>del</strong>l’Inter. E invece no, invece c’è la Lazio alla semifinale<br />

di Coppa Italia, e contro ritroverà la Roma che diciamocela<br />

tutt,a è stata letteralmente trasportata verso questo turno<br />

da varie componenti, La Tim, il Coni, la Rai. Tutti e tre avevano<br />

oltremodo interesse a far si che la semifinale fosse esclusivamente<br />

il derby, vuoi per gli incassi, vuoi per l’audience, vuoi<br />

per l’interesse e il prestigio <strong>del</strong>la manifestazione sponsorizzata.<br />

Il fatto dio aver giocato il quarto contro il cesena il giorno<br />

dopo, ha permesso di ponderare tale interesse e renderlo fattivo<br />

attraverso un rigore molto generoso decreatto dall’arbitro<br />

Maresca, 10 secondi prima <strong>del</strong>lo scadere <strong>del</strong> recupero già di<br />

per se più ampio <strong>del</strong> dovuto. Al cesena non restano che i complimenti<br />

per aver giocato da grande squadra e il rammarico per<br />

essersi ilòlusa che se la stava giocando pulita, cosa che poi<br />

tutti hanno visto che tanto pulita non è stata.Ora tutti concentrati<br />

per il prossimo impegno di campionato a pescara contro<br />

i <strong>del</strong>fini, Una parta dove la Lazio ha molto da perdere vista la<br />

grande differenza tecnica. Infine due parole sul nostro capitano<br />

Lucas Biglia, un serio professionista che in campo da<br />

tutto e anche ieri non si è risparmiato. Un capitano che nei momenti<br />

<strong>del</strong>icati sa assumersi direttamente quelle responsabilità<br />

decisive come per esempio, battere il rigore <strong>del</strong> 2 – 0 contro<br />

un portiere para rigori come Handanovic dopo che nell’ultima<br />

occasione avuta, lo si è sbagliato. nel dopo partita il calciatore<br />

argentino ha anche fatto finalmente la sua dichiarazione<br />

d’amore verso la lazio ” il mio futuro è solo alla Lazio e resterò<br />

alla lazio. in settimana ci incontreremo e sistemeremo tutte le<br />

cose, per me c’è solo la Lazio”. Parole al miele e che mettono<br />

la parola fine su questa vicenda. Biglia ci crede quindi a questa<br />

Lazio, Inzaghi ci crede, gli altri giocatori ci credono, la dirigenza<br />

ci crede. Anche noi tifosi dobbiamo crederci, ma crederci<br />

sul serio, con la passione, con quel cuore che pulsa a<br />

mille , con quell’amore che batte all’infinito. Credere che questa<br />

squadra possa competere per un bel piazzamento prestigioso<br />

non è un <strong>del</strong>itto e nemmeno un reato, è solo la semplice<br />

logica che naturalmente c’è e si materializza quando ripuliamo<br />

la nostra anima biancoceleste, dalle scorie radioattive <strong>del</strong>la insoddisfazione<br />

sempre e comunque a prescindere. crediamoci<br />

, anche se qualcosa non ci piace, la squadra lo avverte quando<br />

il tifoso ci crede oppure no.


Inter - La<br />

Post<br />

COPPA<br />

a cura di car<br />

PIÙ E MENO D<br />

PIÙ:<br />

MOSTRUOSA: La prestazione <strong>del</strong>la Lazio contro la s<br />

dite da una voglia animale hanno disintegrato il rom<br />

BIGLIA: Il mio capitano è un esempio di attaccamen<br />

rinnovo fa gonfiare i cuori dei veri laziali.<br />

FELIPE: Meraviglioso. Ti perdono tutto perché ti am<br />

MURGIA: Maestoso. Il settore giovanile <strong>del</strong>la Lazio<br />

300: La carica dei tifosi a Milano. Ineguagliabili. All<br />

SEMIFINALE: Vi aspettiamo cuginastri. Non fate sc<br />

MENO:<br />

GUIDA: L'arbitro era l'attaccante aggiunto <strong>del</strong>l'inter<br />

SCIALO: Troppi regali. Partita da chiudere sullo 0-3


ITALIA<br />

Partita<br />

zio 1-2<br />

lo Cagnetti<br />

I INTER-LAZIO<br />

trombazzata inter di pioli. Devastanti ripartenze conanista<br />

candreva e il piangente pioli.<br />

to alla maglia fuori dal comune. L'annuncio <strong>del</strong> suo<br />

o.<br />

sforna talenti a rotta de collo.<br />

faccia dei fagiani.<br />

herzi.<br />

negli ultimi venti minuti. Non va.<br />

. La giusta distanza a favore <strong>del</strong>la Lazio.


I Precedenti<br />

Ritorna l'entusiasmo in casa Lazio seppur pare non se ne sia mai davvero andato: fresca di approdo in semifinale<br />

di coppa Italia, la squadra biancoceleste si restituisce un merito non <strong>del</strong> tutto perso, neppure nelle<br />

ultime due pesanti sconfitte consecutive di campionato. E proprio con una nuova consapevolezza di potenzialità<br />

e mezzi la Lazio affronterà, nella ventitreesima giornata di Serie A, il Pescara fanalino di coda ed<br />

ancora ad una cifra in classifica (solo 9 i punti realizzati dai <strong>del</strong>fini). Sono appena 5 i precedenti disputati<br />

in Abruzzo in Serie A, dove vige un sostanziale equilibrio: 2 vittorie per parte ed un solo pareggio. L'ultimo<br />

incontro, disputatosi il 7 Ottobre 2012, ha visto però la perentoria affermazione laziale: già nel primo tempo<br />

i biancocelesti sono avanti per 3 reti a 0, marcatori Hernanes e Klose (autore di una doppietta) – con tale<br />

risultato terminerà la partita. Ma a vivacizzare ulteriormente lo scontro, già non banale ai fini <strong>del</strong>la classifica,<br />

vi è un agonismo che sconfina dal rettangolo di gioco: è cosa nota e antica la rivalità tra le due tifoserie,<br />

sicuramente più sentita da parte pescarese e tuttavia ancora vivida nella mente biancoceleste: probabilmente<br />

tutto ebbe inizio il 30 Ottobre 1977; i tifosi <strong>del</strong> Pescara, arrivati a Roma e finiti accidentalmente all'ingresso<br />

<strong>del</strong>la curva laziale, furono spogliati di tamburi, sciarpe, bandiere e qualsiasi vessillo fosse<br />

riconducibile ai colori abruzzesi. Fu così che l'estremizzazione di una burla portò all'inizio di un rancore<br />

che dura ancora oggi, dove l'odio viene propagandato finanche su manifesti di macabra ironia affissi per<br />

la città di Pescara – apparsi, per amor di cronaca, alla vigilia <strong>del</strong>l'ultima partita disputatasi al "Giovanni<br />

Cornacchia": "la caccia è aperta", frase accompagnata dall'immagine di un cacciatore con fucile.<br />

Nel prendere ovviamente le distanze da questo astio, che mal si applica a quella che si riduce ad una mera<br />

partita da 3 punti, ci si augura che vinca la sportività prima di tutto.<br />

Le Statistiche<br />

di Arianna Michettoni<br />

Vi è un sottilissimo filo conduttore in queste due squadre – probabilmente labile e non vistoso, ma che<br />

ben lega un concetto: il Pescara ha una media realizzativa assai bassa – ed il secondo peggiore attacco<br />

<strong>del</strong>la Serie A; la Lazio... pure: i biancocelesti hanno degli evidenti problemi nel massimizzare le occasioni<br />

da rete create; tanto più che, nella gara che segna il record di tiri <strong>del</strong>la squadra di Inzaghi (ben 28 contro il<br />

Chievo), la Lazio non ha comunque trovato la via <strong>del</strong> goal. Ciò ha portato alla seconda sconfitta consecutiva<br />

per i biancocelesti, mai accaduto prima in questa stagione. Pure il Pescara è reduce da una striscia negativa<br />

di risultati: sconfitte che ne hanno seriamente compromesso la lotta alla salvezza - da cui attualmente la<br />

squadra abruzzese sembra esclusa, dati i dodici punti di distacco dal quartultimo posto. Nei precedenti<br />

disputati a Pescara sono state 10 le reti segnate, di cui 4 a favore <strong>del</strong>la squadra di casa e le restanti 6 ad<br />

opera dei biancocelesti: ma i fattori per rimpinguare il bottino di marcature son ben presenti.


di Arianna Michettoni<br />

L'imitazione è la più sincera <strong>del</strong>le<br />

adulazioni: e qui ci si aspetta un<br />

punto-e-basta, come ogni estensione<br />

di senso fosse già compresa<br />

in questa ultima, ovvia verità. Un<br />

punto basta, insomma, sarebbe<br />

bastato: per una distanza temporale<br />

irrisoria, che mescola risultati<br />

e percezioni, quando ancora c'è il<br />

rimpianto di una sconfitta immeritata,<br />

immeritata davvero.<br />

Poi l'imitazione: in una domenica<br />

che poco lasciava alla prospettiva,<br />

ecco che questa quasi adulando i<br />

biancocelesti si capovolge: perdono<br />

roma e Milan; Napoli, Fiorentina<br />

ed Atalanta pareggiano e, in<br />

fin dei conti, tutto resta immutato<br />

ed ancora raggiungibile. Immutato<br />

perché perfettibile: <strong>del</strong>la Lazio si<br />

contesta, più dei demeriti, la più<br />

infingarda <strong>del</strong>le mancanze: non si<br />

possono produrre tante occasioni<br />

da goal da raggiungere ed infrangere<br />

i records <strong>del</strong>la massima serie<br />

ma si sarà certamente notato<br />

come i primati, riguardando i biancocelesti,<br />

abbiano esaurito la propria<br />

pregnanza e capitalizzare il<br />

nulla cosmico.<br />

Non a fronte, soprattutto, di un cinismo<br />

proprio sia di chi precede<br />

che, soprattutto, di chi segue: ci<br />

sono formazioni che massimizzano<br />

il risultato già nei primi venti<br />

minuti <strong>del</strong> primo tempo. E ciò, tuttavia,<br />

non deve sminuire il percorso<br />

di crescita e maturazione<br />

dei biancocelesti: per cui ora il<br />

"non mollare mai" può essere,<br />

senza rimpianti, sostituito dal<br />

"mollate ogni tanto" – ché l'evidenza<br />

lo ha dimostrato, un punto<br />

è la migliore forma di adulazione.<br />

Ben vengano, in ogni caso, la critica<br />

all'abbondanza <strong>del</strong>la Lazio:<br />

pur trattandosi di un'analisi legata<br />

al campionato e la Lazio, è un dato<br />

di fatto, è reduce da due sconfitte<br />

consecutive può servire da termine<br />

di paragone pure l'altra competizione<br />

nostrana: la coppa Italia,<br />

che ha sovvertito anche l'ultimo<br />

dei motivetti allegro andante la<br />

Lazio è grande con le piccole e<br />

piccola con le grandi. Già: ora la<br />

formazione di Inzaghi è talmente<br />

ingombrante da aver guadagnato<br />

una semifinale più nel modo che<br />

nel punteggio, schiacciando la<br />

squadra avversaria reduce da 10<br />

vittorie consecutive (maturate in<br />

tutte le competizioni disputate,<br />

così se ne accresce ulteriormente<br />

il valore).<br />

E mentre la Juventus si appresta a<br />

vincere il sesto scudetto consecutivo<br />

e ad esaurire l'inchiostro sulle<br />

pagine di storia, mai come al termine<br />

<strong>del</strong>la ventiduesima giornata<br />

tutto è ancora aperto e da fare<br />

obiettivo: la Lazio deve la pretesa<br />

è ormai d'obbligo tornare in Europa.<br />

Forse anche con la più cinica<br />

<strong>del</strong>le formule: producendo la<br />

metà ed ottenendo il doppio. Per<br />

l'unica morale davvero accostabile<br />

alla storia <strong>del</strong>la squadra biancoceleste:<br />

il fine giustifica i mezzi; lontano<br />

dai proclami romanisti:<br />

ritenta, sarai più fortunato.


Tiro a vuoto<br />

di Carlo Cagnetti<br />

Seconda sconfitta consecutiva <strong>del</strong>la Lazio che, malgrado il tiro a segno (meglio dire a<br />

vuoto…), non riesce a scardinare la porta <strong>del</strong>la bestia nera Chievo (sic!). Questo tipo di<br />

gare è meglio archiviarle in fretta e munirsi di dosi di cattiveria (un elemento che purtroppo<br />

manca a questa squadra) per riprendere la marcia: Inter (nei quarti di Coppa<br />

Italia) e Pescara diranno cosa vorrà fare la Lazio di questa stagione.<br />

Certo, l’assenza di Immobile per squalifica ha pesato e forse la società farebbe bene a<br />

riflettere sulla possibilità di rinforzare la linea di attacco, il vero tallone di Achille biancoceleste,<br />

che si evidenzia proprio nelle partite che non si riescono a sbloccare come<br />

quella contro i clivensi.<br />

Malgrado non abbia giocato, il bomber napoletano rimane saldissimo in testa alla classifica<br />

<strong>del</strong> nostro premio. Si sono avvicinati Parolo e Felipe Anderson (il migliore in<br />

campo contro il Chievo), ma il distacco rimane consistente. Nella classifica di gennaio<br />

ha prevalso il serbo Milinkovic, sempre più importante nello scacchiere biancoceleste.<br />

Riguardo ai criteri di valutazione abbiamo preferito scegliere la sommatoria dei voti piuttosto<br />

che la media, anche per premiare il giocatore che assomma più presenze e che<br />

quindi dimostra di avere maggiore continuità di rendimento e minore morbilità.<br />

Ricordiamo inoltre che la classifica <strong>del</strong> nostro premio è la risultante <strong>del</strong>le votazioni dei


quotidiani sportivi più venduti, e cioè il Corriere <strong>del</strong>lo Sport e la Gazzetta <strong>del</strong>lo Sport,<br />

e che la classifica la potete anche trovare nel numero <strong>del</strong> <strong>settimanale</strong> Aquile, e che<br />

uscirà venerdì 3 <strong>febbraio</strong>, come al solito ricchissimo di servizi, tra cui quelli sulle partite<br />

contro Chievo ed Genoa (quarto di finale di Coppa Italia), oltre a servizi da non perdere<br />

sulla trasmissione radio «La nostra Lazio». Per chi volesse leggerlo è sufficiente visitare<br />

il sito www.cuoredilazio.it ed andare alla sezione magazine.<br />

Intanto ecco i prospetti, sia generale che quello relativo alla classifica di gennaio, limitati<br />

alle prime posizioni dopo le ventidue gare giocate dalla Lazio.<br />

CLASSIFICA GENERALE<br />

AGGIORNATA ALLA 22esima GIORNATA<br />

GIOCATORE PARTITE GIOCATE PUNTI TOTALI<br />

1) Immobile 21 268<br />

2) Parolo 21 257<br />

3) F.Anderson 20 255<br />

CLASSIFICA FINALE DEL MESE DI GENNAIO <strong>2017</strong><br />

GIOCATORE PARTITE GIOCATE PUNTI MESE<br />

1) Milinkovic 4 49<br />

2) Parolo 4 47,5<br />

3) Radu 4 44,5


E' SEMIFINALE-LA PRIMA<br />

RIVINCITA E' STATA<br />

ARCHIVIATA!<br />

di Orlando De Rossi<br />

La S.S. Lazio esce vittoriosa dal suo quarto di finale<br />

contro l'Inter <strong>del</strong>l'ex avvelenato Candreva, ma che<br />

oggi trova i biancocelesti concentratissimi e impatta<br />

per 1 rete a due con marcature di Felipe Anderson e<br />

Biglia.<br />

Vorrei sottolineare il capolavoro tattico di Inzaghi e<br />

Massimiliano Farris, che sicuramente hanno fatto tesoro<br />

<strong>del</strong>la partita di campionato dove il centrocampo<br />

<strong>del</strong>l'inter ebbe supremazia, ed alzano una<br />

linea di pressing su Kondogbia e Brozovic , presi in<br />

marcatura da Parolo, Lulic, ed in alternativa Murgia.<br />

Questo movimento mette in luce la velocità di Felipe<br />

Anderson e Ciro Immobile quando per forza di cose<br />

i centrocampisti presi da asfissia di pressing commettono<br />

errori di impostazione.<br />

Parte comunque bene l'inter, che trova spazio nei<br />

primissimi minuti, Lazio che ancora non scendeva<br />

in campo, anche Biglia sbaglia una palla in uscita e<br />

permette a Kondogbia di battere da fuori area di rigore<br />

e prendere l'esterno <strong>del</strong> palo destro.<br />

Lazio che poi sale in cattedra, prende il pallino <strong>del</strong>le<br />

ripartenze con intelligenza, le fasce si scaldano, e<br />

Ciro Immobile lavora alla grande per la squadra.<br />

Da una bellissima palla di Lulic e dall'inserimento<br />

mo<strong>del</strong>lo imboscata di Felipe Anderson nasce il vantaggio<br />

<strong>del</strong>le aquile con il colpo di testa <strong>del</strong> Pipe che<br />

lascia immobile e non ciro, ma paralizzato, Handanovic<br />

.<br />

Dopo il vantaggio i biancocelesti hanno due palle<br />

per andare al raddoppio, una la manca Ciro Immobile<br />

e l'altra lo stesso Felipe, manco a dirlo con<br />

azioni di contropiede micidiali.<br />

Comunque nel secondo tempo la Lazio torna in<br />

campo ancora con una rete di vantaggio e potevano<br />

essere almeno due, ma continua la trama da triller<br />

per l'inter che non sà più dove andare a parare i giocatori<br />

di Inzaghi.<br />

Parolo ha la grande opportunità di spingere un tap<br />

in facile dopo un colpo di testa di Hoedt, e la manda<br />

alle stelle da 2 metri, cominciamo un'altra volta ad<br />

avere timore che la porta sia stregata dopo i 28 tiri<br />

di domenica scorsa contro il Chievo che non hanno<br />

fruttato reti.<br />

Ma poi c'e' l'ennesima ripartenza ed Immobile è atterrato<br />

in area di rigore solo davanti ad Handanovic,<br />

rigore ineccepibile ed espulsione di Miranda che<br />

oggi ha visto i sorci verdi.<br />

Batte Biglia , gol, due a zero e partita finita?<br />

Manco per niente, al settantaseiesimo Radu prende<br />

la seconda ammonizione, e la parità numerica è ristabilita.Saltano<br />

schemi e il fiato si accorcia, i cambi<br />

fatti da Inzaghi avevano portato fuori dal campo i velocisti,<br />

e l'Inter trova il gol che riaccende le speranze<br />

dei neroazzurri. Speranze che però restano vane<br />

perchè i ragazzi hanno saputo soffrire e compattarsi,<br />

portando a casa quel risultato che non è mai<br />

stato in discussione, solo le paure che il calcio offre<br />

ci hanno fatto penare. Marchetti, recuperato e presente,<br />

Patric veloce, tenace e preciso, Stefan de Vrij<br />

colosso calamita palloni, ministro <strong>del</strong>la difesa,<br />

Hoedt roccioso concentrato, Radu caparbio e pieno<br />

di animosità. Biglia leader in ripresa da ora in poi<br />

deve dare quello che sà dare solo lui, Parolo torna<br />

su livelli importanti, Murgia sontuoso nelle posizioni<br />

da ricoprire, ottimo nei contrasti e nell'andare a<br />

pressare i centrocampisti <strong>del</strong>l'inter, se non ci fosse<br />

felipe sarebbe lui il migliore in campo. Lulic grande<br />

quantità ed oggi anche qualità dai suoi piedi, magari<br />

sempre cosi, Ciro Immobile attaccante principe di<br />

questa squadra, si mangia un gol si procura il rigore<br />

<strong>del</strong> raddoppio, attaccante <strong>del</strong>la nazionale. Felipe Anderson<br />

come una gazzella al mattino soave e fresco<br />

scende sulla fascia coperta da Ansaldi come il miglior<br />

Alberto Tomba, ha la capacita di anticipare tutti<br />

di testa mettendo la palla dietro le spalle di Handanovic.<br />

Un vero portento con la palla al piede, poco<br />

cinico quando si trova a tu per tu con il portierone<br />

neroazzurro, migliore in campo.<br />

Lukaku, Wallace, Milikovic, utili nella guerriglia dei<br />

minuti finali.<br />

Bello avere <strong>del</strong>le rivincite, bello pensare che la prossima<br />

semifinale di Tim Cup - Coppa Italia potrebbe<br />

farci giocare una partita che io vorrei tanto , perchè<br />

la vendetta va servita su un piatto freddo, come<br />

fredda fu quella coppa che in faccia presero!


Crecco il Ritorno<br />

di Rodolfo Casentini<br />

Quando meno te lo aspetti ecco che il destino ti riserva<br />

<strong>del</strong>le sorprese. Luca Crecco classe 1995 ( 22 anni) è in<br />

pratica il nuovo rinforza a centrocampo per la Lazio.<br />

Dopo qualche anno a girovagare in prestito in varie<br />

squadre con più o meno risultati soddisfacenti, il giovane<br />

laziale cresciuto con Simone Inzaghi, torba alla<br />

base dopo aver trascorso questi primi sei mesi di stagione<br />

all’Avellino. Non deve averci creduto nemmeno lui<br />

sul momento quando il suo agente con una telefonata<br />

gli annunciava il rientro a “Casa”. Luca si è commosso<br />

e non stava nella pelle, rientrare a Casa Lazio e giocare<br />

di nuovo con l’Aquila sul petto difendendo quei colori<br />

che ha dentro il suo cuore. La sua duttilità tecnica permetterà<br />

a Inzaghi di avere un giocatore polivante sia nel<br />

settore di centrocampo ma all’occorrenza anche come<br />

terzino di fascia. Inizialmente la Lazio dopo il rientro dal<br />

rpestito all’Avellino, era intenzionata a dirottarlo vero la<br />

Salernitana ma Inzaghi ha bloccato tutto e ha voluto fortemente<br />

che questo giocatore rimanesse con lui. Lui lo<br />

conosce bene e i risultati che tutti quanti noi stiamo vedendo<br />

sui giovani cresciuti da Inzaghi, confortano molto<br />

in chiave positiva su questa decisione. Luca ora ritroverà<br />

qualche vecchio compagno di primavera e allievi<br />

come Murgia, Lombardi, e si metterà a disposizione per<br />

contribuire alla causa Lazio con tutto quel fervore agonistico<br />

che o ha sempre contraddistinto. Luca non molla<br />

mai, non tira mai indietro la gamba, combatte e sputa<br />

sangue epr questa maglia. Giocatori cosi sono indispensabili<br />

per arrivare a centrare quell’obiettivo Europa che<br />

la società, il tecnico e anche i giocatori, si sono rpefissati<br />

ad inizioa stagione. Noi siamo molto più favorevoli a<br />

questi tipi di innesti in prima squadra piuttosto che eventuali<br />

acquisti, spesso stranieri, che in realtà sono anonimi<br />

e come valore medio, spesso sono uguali o inferiori<br />

ai nostri giovani. Allora molto meglio far crescere dall’interno<br />

i nostri campioncini e sfruttare il loro attaccamento<br />

alla amglia e la loro fame di successi. Ora è rientrato, ora<br />

ricomincia il suo viaggio insieme alla squadra che ama<br />

e per cui vorrebeb combattere in eterno. il suo primo<br />

messaggio da laziale ritrovato è stato<br />

“felicissimo di tornare a Casa”. noi siamo felici quanto<br />

te Luca, bentornato a casa aquilotto.


FRASCHETTA DA I FRATELLI<br />

FRASCHETTA DA I FRATELLI<br />

FRASCHETTA DA I FRATELLI

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