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ORIZZONTE n°1 - 2017

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Mensile di<br />

attualità e cultura<br />

Anno 4 N. 1<br />

Gennaio <strong>2017</strong><br />

SANSEPOLCRO<br />

TOSCANA<br />

ALESSANDRIA<br />

PALATIUM VETUS<br />

La presentazione del volume “Palatium<br />

Vetus – Il broletto ritrovato nel<br />

cuore di Alessandria”<br />

MOSTRA FOTOGRAFICA<br />

IL FERMENTO DEL PANE<br />

DISABILITÀ E MODA<br />

I GRANDI DELLA FOTOGRAFIA: STEVE MECCURRY


2 • Orizzonte Magazine


Orizzonte Magazine • 3


SOMMARIO<br />

PAG.6<br />

PAG. 14<br />

PAG. 28<br />

PAG. 66<br />

PAG. 34<br />

PAG. 60<br />

4 • Orizzonte Magazine


6<br />

14<br />

28<br />

34<br />

38<br />

59<br />

60<br />

66<br />

74<br />

IN VIAGGIO PER L'ITALIA<br />

SANSEPOLCRO (Toscana)<br />

IN VIAGGIO PER L'ITALIA<br />

ALESSANDRIA (Palatium vetus)<br />

I GRANDI DELLA FOTOGRAFIA<br />

STEVE MECCURRY<br />

FOTOGRAFIA OGGI<br />

Mostra fotografi ca (il fermento del pane)<br />

MOSTRE ALL'<strong>ORIZZONTE</strong><br />

Eventi e incontri con l'Arte<br />

BENESSERE AL NATURALE<br />

Le rifl essioni di Fabrizio Capra<br />

LO SAPEVATE CHE<br />

Spinacio di montagna<br />

FASHION & MODELS<br />

Disabilità e Moda una sfi da da vincere<br />

OROSCOPO<br />

Gennaio <strong>2017</strong><br />

<strong>ORIZZONTE</strong> MAGAZINE<br />

Mensile di attualità e cultura<br />

Anno 4 n. 1<br />

Gennaio <strong>2017</strong><br />

Reg. Trib. di Bari n° 19/2014<br />

Franco Ardito<br />

Direttore Responsabile<br />

Angelo Ferri<br />

Direttore Editoriale<br />

Redazione<br />

via G. Colucci, 2 - 70019 Triggiano (BA)<br />

tel.: 080 9697552<br />

e-mail: direzione@orizzontemagazine.it<br />

www.orizzontemagazine.it<br />

La collaborazione avviene su invito.<br />

Articoli e materiali non si restituiscono.<br />

La Direzione si riserva di adattare<br />

testi, illustrazioni e fotografie alle<br />

esigenze della pubblicazione.<br />

Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte della pubblicazione può essere<br />

riprodotta, rielaborata o diffusa senza espressa autorizzazione. della Direzione.<br />

Le opinioni espresse negli articoli impegnano solo gli autori e non<br />

coinvolgono né rappresentano il pensiero della Direzione.<br />

Articoli e immagini vanno inviati per e-<br />

mail a: articoli@orizzontemagazine.it Gli<br />

articoli dovranno pervenire in formato doc<br />

o docx e le immagini in formato jpeg, con<br />

una risoluzione non inferiore a 300 ppi.<br />

Orizzonte Magazine • 5


In viaggio per l'Italia<br />

SANSEPOLCRO<br />

TOSCANA<br />

di Angelo Ferri<br />

C<br />

entro principale della<br />

Valtiberina toscana,<br />

Sansepolcro (15 700<br />

abitanti) sorge sulla<br />

via territoriale dì collegamento<br />

fra i centri di valle, sulla direttrice<br />

Pieve S, Stefano-Città di<br />

Castello. La fertilità della zona,<br />

ma soprattutto una solida industria<br />

alimentare (ricordiamo che<br />

nel 1827 vi fu aperto il pastifi cio<br />

Buitoni), fanno di Sansepolero<br />

una città fi orente ed economicamente<br />

vitale.<br />

Dalle origini al Quattrocento.<br />

Lungo la direttrice che costitisce<br />

Tasse portante della attuale<br />

struttura urbana, si sviluppa -<br />

intorno alì'XI secolo - il primo<br />

nucleo del borgo, conseguenza<br />

dell'inurbamento delle famiglie<br />

della feudalità agraria.<br />

Nell'ambito del governo dei notabili<br />

un'azione unifi cante viene<br />

svolta dall'ordine.<br />

Camaldolese che, pur all'interno<br />

del sistema feudale, pone le basi<br />

per la crescita economica e civile<br />

che darà luogo all'autonomia<br />

comunale. Il centro viene cinto<br />

di mura e nel corso del XIII secolo<br />

si realizza un forte sviluppo<br />

demografi co ed edilizio, segnato<br />

dalla fondazione dei grandi<br />

6 • Orizzonte Magazine


Orizzonte Magazine • 7


In viaggio per l'Italia<br />

complessi religiosi (S. Agostino,<br />

S. Bartolomeo, S. Giovanni, S.<br />

Francesco, Cattedrale). L'affrancamento<br />

dal domìnio dell'abbazia<br />

camaldolese, intorno alla<br />

metà del secolo, realizzato dal<br />

Comune con l'aiuto della vicina<br />

Arezzo, segna l'affermazione di<br />

Sansepolero sul sistema territoriale<br />

di valle, come centro dotato<br />


Orizzonte Magazine • 9


In viaggio per l'Italia<br />

e allargare il campo di tiro delle<br />

artiglierie vengono demoliti i<br />

borghi attestati fuori delle mura.<br />

L'incremento della vita civile durante<br />

il principato di Cosimo e<br />

più ancora dei successori Francesco<br />

1 e Ferdinando I è testimoniato<br />

dall'impulso dell'attività<br />

costruttiva nel campo dell'edilizia<br />

civile (palazzi privati delle famiglie<br />

della nobiltà locale: Ducei,<br />

Pichi, Rigi, Graziarli) e religiosa<br />

(costruzione a opera di Alberto<br />

Alberti delle chiese di S. Chiara<br />

e S. Bartolomeo, ristrutturazione<br />

di molti altri edifi ci di culto),<br />

I segni del patere mediceo sono<br />

presenti anche in particolari<br />

dell'architettura e dell'arredo<br />

urbano a testimonianza di un<br />

clima culturale diffuso (stemmi e<br />

decorazioni a fresco sulle facciate,<br />

busti sui portali).<br />

Dai Seicento a oggi il declino<br />

economico e la relativa stasi demografi<br />

ca che contrassegnano<br />

la seconda metà del Seicento,<br />

se indeboliscono il ruolo «urbano»<br />

di Sansepolero, non impediscono<br />

tuttavia la continuità di<br />

esperienze nella cultura artistica<br />

locale, che si manifesta nella dignità<br />

dell'architettura dei palazzi<br />

sei-settecenteschi (Aloìgì-Luzzì,<br />

Fabbrigiani), o delle chiese (S.<br />

Francesco Saverio) e nella «misura»<br />

che qualifi ca anche l'edilizia<br />

residenziale «minore» lungo<br />

i percorsi stradali della griglia<br />

medievale.<br />

La morfologia urbana è caratterizzata<br />

da una notevole regolarità<br />

dell'impianto planimetrico<br />

impostato su un tracciato a scacchiera.<br />

La situazione originaria si<br />

impernia sull'incrocio di due assi<br />

primari: l'asse urbano principale<br />

Borgo Maestro, oggi via XX Settembre<br />

che coincide con l'asse<br />

territoriale di collegamento dei<br />

centri di valle s'incrocia ortogonalmente<br />

nello slargo centrale<br />

di piazza Torre di Berta, con il<br />

percorso via della Fraternità via<br />

Matteotti, su cui si articolano il<br />

centro religioso e gli altri complessi<br />

emergenti della struttura<br />

urbana. La diffusione delle residenze<br />

aristocratiche nel tessuto<br />

anche lungo le strade trasversali<br />

ha prodotto una integrazione di<br />

palazzi e residenze borghesi e<br />

popolari che contraddistingue la<br />

struttura di Sansepolero concorrendo<br />

all'effetto di diffìiso equilibrio<br />

della morfologia urbana.<br />

Alla concentrazione serrata di<br />

palazzi e case-torri lungo gli assi<br />

principali fanno riscontro, nelle<br />

10 • Orizzonte Magazine


aree di espansione tardomedievate<br />

del centro, lungo le strade<br />

di margine, isolati dimensionalmente<br />

più ridotti, caratterizzati<br />

dalla minuta edilizia di case a<br />

schiera, mentre le zone marginali<br />

sono animate dalla presenza,<br />

consistente per entità e dimensione,<br />

di organismi religiosi<br />

cui si accompagnano in genere<br />

ampie zone libere verso le mura:<br />

a nord S. Francesco, S. Maria<br />

delle Grazie e S. Maria della Misericordia,<br />

a ovest S. Agostino e<br />

l'area occupata dallo scomparso<br />

S. Bartolomeo, a sud S. Lorenzo,<br />

S. Chiara e i Servi, a est gli orti<br />

degli Osservanti e delle Cappuccine.<br />

Le fortificazioni, componente<br />

fondamentale della configurazione<br />

urbana, definivano, prima delle<br />

espansioni esterne, il rapporto<br />

tra il sistema edificato urbano<br />

e la campagna. Questo rapporto<br />

di sottili equilibri risulta oggi<br />

compromesso dalle distruzioni<br />

operate nella cortina muraria e<br />

dagli sviluppi edilizi lungo le direttrici<br />

di valle e nelle zone pedecollinari.<br />

Itinerario di visita<br />

La nostra visita comincia da piazza<br />

Torre di Berta, che ha una<br />

configurazione derivante dalla<br />

demolizione ottocentesca di una<br />

parte dell'isolato compreso fra<br />

le vie della Fraternità e dei Servi<br />

e che incorpora la duecentesca<br />

torre di Berta.<br />

Il fronte est è definito Hai la maestosa<br />

facciata del palazzo Fichi,<br />

di fronte il palazzo Resi affiancato<br />

da una torre medievale, e<br />

sul lato sud il palazzetto Giovagli<br />

oli, che incorpora un'altra torre.<br />

All'imbocco della via Matteotti<br />

si trovano sulla sinistra il palazzo<br />

Pichi Serrnolli con torre, sulla<br />

destra il Palazzo Vescovile, che<br />

una caratteristica strada coperta<br />

divide dal Duomo. Antica chiesa<br />

di S. Giovanni Evangelista dell'ordine<br />

camaldolese, l'edificio nelle<br />

sue forme attuali risale al XIV<br />

secolo con successivi interventi<br />

di trasformazione, eliminati da<br />

un radicale restauro compiuto<br />

fra il 1936 e il 1945. La facciata<br />

ha un bel portale ad arco strombato<br />

(nell'interno, numerose<br />

opere d'arte, tra cui dipinti, un<br />

monumento sepolcrale alla maniera<br />

del RosseUino, un tabernacolo<br />

robbiano e un Crocefisso<br />

ligneo detto del «Volto Santo»).<br />

Accanto al Duomo è il Palazzo<br />

delle Laudi con antistante loggia,<br />

eretto alla fine del xvi secolo su<br />

progetto di A. Alberti. Di fronte,<br />

la facciata tardocinquecentesca<br />

del palnzzo Aggiunti, collegato<br />

da un arco al Palazzo del Comune.<br />

La via è chiusa dal Palazzo<br />

Pretono (sulla facciata, alcuni<br />

begli stemmi in terracotta invetriata).<br />

Oltrepassato l'arcone della Pesa,<br />

svoltando in via Aggiunti, consigliamo<br />

di visitare la Pinacoteca<br />

Civica, all'interno del Palazzo<br />

Comunale. Oltre alla ricca collezione<br />

di arredi sacri e ai dipinti<br />

del Bassano e del Pontormo,<br />

la pinacoteca è di fondamentale<br />

interesse per le pitture di Piero<br />

della Francesca: l'affresco della<br />

«Resurrezione», il polittico della<br />

«Misericordia», il frammento di<br />

affresco con S. Giuliano e quello<br />

di S. Lodovico da Tolosa.<br />

Raggiungiamo poi piazza S. Francesco,<br />

su cui si apre la semplice<br />

facciata della chiesa omonima-<br />

L'interno, a navata unica, è<br />

del xvui secolo; interessante è il<br />

chiostro adiacente, con portale<br />

gotico. Sul lato opposto è la<br />

Orizzonte Magazine • 11


In viaggio per l'Italia<br />

chiesetta di S. Maria delle Grazie,<br />

con a fi anco l'elegante Loggia<br />

cinquecentesca della Visitazione.<br />

Proseguendo per via Aggiunti,<br />

si trova sulla destra la casa di<br />

Piero della Francesca, interessante<br />

esempio di residenza civile<br />

quattrocentesca, forse progettata<br />

dal pittore stesso. Più avanti,<br />

la chiesa cinquecentesca della<br />

Compagnia di S. Rocco e il palazzo<br />

Bourbon Dal Monte con<br />

torre incorporata. Voltando a<br />

sinistra, in fondo alla via si perviene<br />

alla Fortezza dalle potenti<br />

bastonature.<br />

Prendendo via XX Settembre,<br />

asse portante della struttura<br />

urbana, dall'estremità orientale,<br />

sulle frequenti vie trasversali (del<br />

Campaccio, del Forno, dei Cipolli)<br />

si può osservare il tessuto di<br />

case a schiera. Il percorso su via<br />

XX Settembre, è caratterizzato<br />

dalla magnifi ca sequenza di palazzi<br />

signorili: sulla destra, il palazzo<br />

Bofolci, il Teatro neoclassico<br />

dell'Accademia dei Risorti,<br />

il fi anco del grande complesso<br />

gesuitico, poi Seminario vescovile,<br />

che incorpora la chiesa di<br />

S. Francesco Saverio, il palazzo<br />

Pichi con torre; sulla sinistra, il<br />

palazzo Turini, con torre, il palazzo<br />

Ducci-Del Rosso, sede<br />

della Biblioteca Civica, con interessante<br />

esempio di cortile<br />

interno; i due palazzi Graziani, e<br />

l'imponente fi anco del palazzo<br />

Pichi.<br />

Dopo la piazza, la via assume<br />

una più specifi ca funzione di asse<br />

commerciale: una sequenza<br />

di botteghe trecentesche si evidenzia<br />

nel primo tratto del lato<br />

meridionale, in cui si apre anche<br />

il portale seicentesco del palazzo<br />

Besi.<br />

All'incrocio con via Gherardi<br />

sorgono i due palazzi Gherardi,<br />

uno dei quali incorpora una<br />

torre duecentesca, sulla destra<br />

la casa Gennaioli con torre e,<br />

accanto,<br />

la facciata della chiesa del Buon<br />

Gesù. Sull'ultimo tratto della<br />

strada, si infi ttiscono le vie trasversali,<br />

sulle quali s'innesta un'edilizia<br />

«minore» di case a schiera.<br />

Sulla destra si segnala il seicentesco<br />

palazzo Alberti; deviando<br />

in via Mazzini fi no a via Aggiunti,<br />

12 • Orizzonte Magazine


muraria. Si retrocede fino a via<br />

Luca Pacioli, sulla quale si stacca<br />

l'imponente mole del barocco<br />

palazzo Aloigi-Luzzi.<br />

Proseguendo nella via S. Croce,<br />

poi Matteo di Giovanni, si trova<br />

il complesso dei Servi, rimaneggiato<br />

nel secolo scorso. Percorriamo<br />

ancora la via Piero della<br />

Francesca, bella e ampia arteria<br />

di collegamento trasversale,<br />

fiancheggiata da sobri edifici tra<br />

cui, sulla sinistra, il cinquecentesco<br />

palazzo Rigi Martini e, sulla<br />

destra, il coevo palazzo Giovagnoli;<br />

di qui, per via S. Antonio,<br />

si ritorna alla piazza.<br />

si osserva il palazzo Fabbrtgiani,<br />

dall'interessante facciata seisettecentesca.<br />

Si ritorna su via XX<br />

Settembre, alla cui estremità<br />

sorge la chiesa di S. Agostino, sul<br />

luogo dell'antica pieve di S. Maria<br />

Assunta. La strada termina<br />

nello slargo antistante la Porta<br />

Fiorentina, unica sopravvissuta<br />

delle quattro porte della cerchia<br />

Orizzonte Magazine • 13


ALESSANDRIA<br />

PALATIUM VETUS: IL PALAZZO, IL BROLETTO,<br />

LA FONDAZIONE E UN LIBRO<br />

di Fabrizio Capra<br />

14 • Orizzonte Magazine


In viaggio per l'Italia<br />

Servizio fotografi co a cura<br />

di Vittorio Destro<br />

L<br />

a presentazione del<br />

volume “Palatium<br />

Vetus – Il broletto<br />

ritrovato nel cuore<br />

di Alessandria” a cura di Anna<br />

Marotta , pubblicato da Gangemi<br />

Editore per conto della Fondazione<br />

Cassa di Risparmio di Alessan-<br />

dria e da Palazzo<br />

del Governatore,<br />

ci ha ispirati nel<br />

dedicare a questo<br />

monumento<br />

il nostro articolo<br />

turistico-culturale<br />

del nord<br />

ovest e per me<br />

alessandrino<br />

doc è un debutto<br />

perché su<br />

queste pagine è<br />

la prima volta<br />

che parlo di un<br />

qualcosa collegato<br />

alla mia<br />

città.<br />

BRICIOLE DI STORIA<br />

Palatium Vetus (o palazzo del<br />

Governo) è il palazzo pubblico<br />

più vecchio di Alessandria, risalente<br />

a pochi anni dopo la fondazione<br />

della città e, è sicuramente,<br />

quello di maggior valore storico<br />

e architettonico.<br />

Oggi il prestigioso palazzo, che si<br />

affaccia sul lato occidentale della<br />

centrale piazza della Libertà, è la<br />

sede della Fondazione Cassa di<br />

Risparmio di Alessandria.<br />

Tra le tante funzioni che ha ricoperto<br />

questo storico edificio<br />

ricordiamo: palazzo comunale,<br />

sede del medievale broletto,<br />

rappresentanza dei Governatori<br />

spagnoli, del Regno di Sardegna,<br />

di Casa Savoia e dei Prefetti napoleonici<br />

solo per citarne alcune.<br />

Dopo l’utilizzo da parte del distretto<br />

militare fu lasciato in stato<br />

di abbandono per diversi anni<br />

prima che, dopo un impegnativo<br />

intervento di restauro (progetto<br />

di Gae Aulenti, la famosissima architetto<br />

internazionale scomparsa<br />

nel 2012), entrasse in possesso<br />

della Fondazione che ne ha fatto<br />

la sua sede.<br />

Alessandria fu fondata nel 1168 (ci<br />

avviciniamo agli 850 anni) mentre<br />

Palatium Vetus venne costruito<br />

intorno al 1170.<br />

Il nome di “palatium vetus” appa-<br />

Orizzonte Magazine • 15


In viaggio per l'Italia<br />

re per la prima volta negli Statuti<br />

cittadini di fine Duecento, forse<br />

per distinguere questo edificio da<br />

un “palatium novum”, secondo<br />

palazzo pubblico della città.<br />

Nel Duecento e Trecento fu al<br />

centro della vita politica, amministrativa<br />

e giudiziaria della città,<br />

comune medioevale, svolgendo le<br />

funzioni di Broletto (area recintata<br />

dove solitamente si tenevano<br />

le assemblee cittadine e l’amministrazione<br />

della giustizia, quindi<br />

il termine si estese per indicare il<br />

palazzo dei consoli, del podestà<br />

o, più genericamente, il palazzo<br />

municipale).<br />

L'edifico era articolato in due<br />

parti, comprendeva l'armeria o<br />

Pavaglione e qualche ufficio amministrativo;<br />

si prolungava su<br />

Via Migliara e con vari corpi di<br />

fabbrica annessi e cortili interni,<br />

giungeva fino a Via dei Martiri. Su<br />

piazza della Libertà era situato<br />

esattamente in corrispondenza<br />

dell’ingresso all’antica cattedrale<br />

fatta poi radere al suolo da Napoleone<br />

Bonaparte.<br />

Qui avevano sede gli uffici del Podestà<br />

e del Capitano del Popolo<br />

e nei secoli XII - XIV gli organi<br />

giudiziari (Pretorio) e le carceri.<br />

Praticamente in questo palazzo<br />

ebbero luogo le principali vicende<br />

della storia medievale alessandrina<br />

e in questo edificio fu<br />

tenuto prigioniero il marchese<br />

Guglielmo VII di Monferrato: per<br />

un intero anno fu esposto in una<br />

gabbia di ferro allo scherno dei<br />

cittadini e nella quale morì il 6<br />

febbraio 1292.<br />

A partire dalla metà del Cinquecento<br />

l’edificio divenne la sede<br />

dei Governatori spagnoli della<br />

città: rimasto di proprietà del<br />

Comune, costituiva la sede del<br />

rappresentante del potere politico<br />

esterno, mentre le autorità<br />

comunali si riunivano nel “palatium<br />

novum” costruito sul lato<br />

meridionale della piazza, nel sito<br />

attualmente occupato dalla sede<br />

comunale riedificata tra Sette e<br />

Ottocento dagli architetti Giuseppe<br />

Caselli e Leopoldo Valizone.<br />

Come sede di rappresentanza<br />

il “palatium vetus” ospitò spesso<br />

reali o personaggi importanti, come<br />

l’imperatore Carlo V. Con il<br />

passaggio di Alessandria al dominio<br />

dei Savoia, l’edificio conservò<br />

16 • Orizzonte Magazine


la destinazione di palazzo del governo,<br />

continuando a ospitare i<br />

governatori inviati da Torino.<br />

All’inizio dell’Ottocento, Napoleone<br />

modificò completamente<br />

l’assetto della piazza e ristrutturò<br />

l’edificio, definendo un nuovo<br />

allineamento sulla piazza, abbattendo<br />

i portici antistanti e modificandone<br />

gli interni.<br />

Con la restaurazione e il ritorno<br />

dei Savoia, il palazzo tornò a<br />

ospitare il Governatorato Militare<br />

fino al 1856 quando il Comune,<br />

che fin dalle origini ne era<br />

stato proprietario, lo cedette<br />

allo Stato per intervento diretto<br />

dell’allora ministro della Guerra,<br />

il conte Camillo Benso di Cavour,<br />

che vi andò a collocare il corpo di<br />

guardia del Comando di Divisione<br />

prendendo il nome di “Caserma<br />

Maggi”.<br />

Negli anni immediatamente successivi<br />

i locali prospicienti via dei<br />

Martiri (quello che un tempo era<br />

chiamata Strada Larga) furono<br />

venduti ai privati, mantenendo<br />

per il Comando la parte che ancora<br />

oggi si affaccia sulla piazza.<br />

La parte, invece, rivolta verso via<br />

Migliara (ex Strada dei Sarti) già<br />

da inizio Settecento si caratterizzava<br />

per la sua secolare destinazione<br />

commerciale dove si aprivano<br />

vari negozi e botteghe.<br />

Fino al 1995 l’edificio ospitò il<br />

Presidio e il Distretto Militare.<br />

Nel 2002, dopo un prolungato<br />

periodo di inutilizzo, l’edificio fu<br />

ceduto a privati e quindi acquistato,<br />

con la formula “chiavi in mano”,<br />

dalla società Palazzo del Governatore,<br />

società strumentale<br />

della Fondazione Cassa di Risparmio<br />

di Alessandria finanziandone<br />

un’importante opera di restauro<br />

e di recupero.<br />

Il progetto di riqualificazione<br />

architettonica è stato affidato<br />

all’architetto di fama internazionale<br />

Gae Aulenti che ha terminato<br />

l’intervento pochi mesi prima<br />

dell’improvvisa scomparsa.<br />

Orizzonte Magazine • 17


In viaggio per l'Italia<br />

La Fondazione Cassa di Risparmio<br />

di Alessandria lo elegge a sua<br />

sede dal 1° settembre 2012,<br />

COSA SI VEDE OGGI<br />

Oggi ammiriamo un edificio storicamente<br />

e architettonicamente<br />

interessante ma che non rispecchia<br />

più quello originale: con il<br />

passare dei secoli e dei suoi utilizzi<br />

il palazzo ha subito inevitabili<br />

modifiche anche nel suo aspetto,<br />

fino a quello attuale che è la veste<br />

“indossata” a metà ‘800.<br />

I lavori di restauro che si sono<br />

svolti per il trasferimento della<br />

Fondazione ha portato alla luce<br />

testimonianze architettoniche,<br />

archeologiche e artistiche di<br />

grande rilievo che ne hanno confermato,<br />

se ancora ce n’era bisogno,<br />

il grande valore storico.<br />

Numerosi, tra questi, gli elementi<br />

architettonici di epoca medioevale:<br />

uno dei due cortili circondato<br />

da un portico con archi a sesto<br />

acuto, una finestra a trifora e vari<br />

soffitti voltati e coperti di affreschi<br />

tra i quali quello che raffigura<br />

la prima rappresentazione dello<br />

stemma della città di Alessandria<br />

(una croce rossa in campo bianco).<br />

Fondamentale è stata la scoperta<br />

del BROLETTO che è stato<br />

restituito alla città. Una testimonianza<br />

di grande rilievo, come<br />

hanno confermato le competenti<br />

Soprintendenze, in quanto, nonostante<br />

le numerose trasformazioni<br />

dovute all’avvicendarsi<br />

dei secoli, la struttura è rimasta<br />

autentica.<br />

18 • Orizzonte Magazine


In ogni momento dell’anno, sarà<br />

possibile ammirarne la facciata<br />

che si presenta con quattro ordini<br />

di finestroni, accoppiati a due<br />

a due secondo finestre quadrangolari<br />

e rettangolari di tipo monumentale.<br />

La facciata è prospiciente il cortile<br />

interno, protetta dalla bella<br />

copertura in vetro e acciaio progettata<br />

da Gae Aulenti.<br />

L’accesso alle sale interne, sia<br />

quella espositiva al piano terreno,<br />

che la sala convegni al primo<br />

piano, dove è esposta parte della<br />

collezione d’arte della Fondazione,<br />

sono visitabili su prenotazione.<br />

La facciata del palazzo ospita, altresì,<br />

una lapide e, in un angolo,<br />

un cannone a ricordo della colletta<br />

per raccogliere i fondi necessari<br />

al fine di dotare la cittadella<br />

di Alessandria, sotto minaccia austriaca,<br />

di cento cannoni, uno per<br />

ogni città d'Italia. La colletta fu<br />

promossa dall'avvocato e poeta<br />

italiano Norberto Rosa.<br />

Nella sala al piano terreno, dove<br />

è stata allestita l’esposizione delle<br />

Opere della collezione della<br />

Fondazione, si leggono i segni di<br />

varie epoche. La serie di nicchie<br />

con archi acuti nella parete orientale<br />

risale forse a una struttura<br />

antecedente al broletto, mentre i<br />

grandi archi in muratura che definiscono<br />

lo spazio sono probabilmente<br />

parte integrante del primo<br />

impianto. Infine, le volte in muratura<br />

appartengono alle ultime fasi<br />

di trasformazione della fabbrica.<br />

Nel corso dei lavori di restauro,<br />

Orizzonte Magazine • 19


al primo piano del broletto si è<br />

svelata la grandiosità della sala,<br />

scandita da arcate dai sottarchi<br />

dipinti e sono venute alla luce<br />

una serie di decorazioni, testimonianza<br />

delle diverse epoche che<br />

lo hanno trasformato nel tempo:<br />

è possibile osservare affreschi del<br />

XIII secolo, stemmi coevi e più<br />

tardi delle famiglie che si sono<br />

succedute al potere nella città di<br />

Alessandria; completano il tutto<br />

cicli pittorici cinquecenteschi. E<br />

ancora, soffitti lignei a cassettone<br />

e alte fasce figurate documentano<br />

la trasformazione del Broletto<br />

in residenza signorile per il Governatore<br />

tra XVI e XVII secolo.<br />

Attualmente, la sala convegni –<br />

dotata delle più moderne apparecchiature<br />

multimediali - è stata<br />

arricchita da teche climatizzate<br />

per l’esposizione dei quadri antichi<br />

e delle preziose tavole di proprietà<br />

della Fondazione.<br />

IL PROGETTO DI RESTAURO<br />

Sul piano della progettazione<br />

dell’intervento la Fondazione si<br />

è avvalsa, come già detto, della<br />

consulenza dell’architetto Gae<br />

Aulenti, figura di primo piano nel<br />

panorama dell’architettura mondiale<br />

e protagonista di una apprezzata<br />

ricerca di recupero dei<br />

valori architettonici del passato e<br />

dell’ambiente costruito esistente.<br />

L’incarico è stato affidato al fine<br />

di individuare le soluzioni ottimali<br />

per riportare l’immobile al suo<br />

antico splendore, conseguendo<br />

peraltro l’obiettivo di un completo<br />

adeguamento alle nuove<br />

funzioni. Le principali novità riguardano<br />

la copertura del cortile<br />

interno con una struttura leggera<br />

in vetro e acciaio, la valorizzazione<br />

del nucleo medievale del broletto<br />

che è stato riportato al suo<br />

antico splendore e la predisposizione<br />

di un ascensore in vetro<br />

che collega i piani interni.<br />

IL VOLUME<br />

La Fondazione Cassa di Risparmio<br />

di Alessandria e la società<br />

Palazzo del Governatore, società<br />

strumentale della Fondazione<br />

stessa, hanno presentato, a fine<br />

dicembre, il volume “Palatium<br />

Vetus il Broletto ritrovato nel<br />

cuore di Alessandria” (Gangemi<br />

Editore), un’importante iniziativa<br />

editoriale che oltre a riferire gli<br />

esiti delle indagini e dei progetti<br />

del delicato intervento di recupero<br />

del Palazzo, ne propone la<br />

comunicazione e la promozione.<br />

Il volume nasce dalla volontà della<br />

Fondazione, che ne ha affidato<br />

la cura a Anna Marotta, professore<br />

ordinario del Politecnico di<br />

20 • Orizzonte Magazine


In viaggio per l'Italia<br />

Torino, di presentare il “Palazzo”<br />

a conclusione di un lungo e<br />

complesso iter di acquisizione di<br />

dati, di rilievi e di conoscenza,<br />

correlati a interventi<br />

e azioni di tutela da parte<br />

delle competenti Soprintendenze,<br />

e completati dal<br />

progetto di rifunzionalizzazione,<br />

da parte dello studio<br />

dell'architetto Gae Aulenti.<br />

Un DVD, italiano/inglese,<br />

realizzato dal Dipartimento<br />

di Architettura e Design<br />

del Politecnico di Torino,<br />

è a corredo del volume<br />

proponendo ricostruzioni<br />

tridimensionali delle fasi<br />

storiche del palazzo tali da<br />

consentire la comprensione<br />

della stratificazione dei<br />

progetti e degli interventi<br />

che si sono succeduti nel<br />

tempo, oltre a mantenere<br />

la memoria degli apparati<br />

strutturali e architettonici<br />

non più visibili, nella loro<br />

unità formale e contestualizzazione<br />

funzionale.<br />

La Fondazione – afferma il<br />

presidente Pier Angelo Taverna<br />

che ha fortemente<br />

voluto quest’opera - ha dato<br />

l’avvio alla realizzazione<br />

di questo volume fondativo,<br />

che raccoglie e descrive,<br />

da differenti punti di vista,<br />

complementari e integrati,<br />

la ricostruzione delle fasi,<br />

dal primo impianto alle più<br />

recenti trasformazioni, del<br />

broletto di Alessandria.<br />

L’opera rappresenta il coronamento<br />

teoretico, scientifico e<br />

conoscitivo delle complesse operazioni<br />

di restauro e valorizzazione,<br />

che hanno restituito alla città<br />

le strutture di Palatium Vetus,<br />

uno dei fulcri principali della sua<br />

Orizzonte Magazine • 21


In viaggio per l'Italia<br />

storia architettonica e urbana. La<br />

cura di tale opera è stata affidata<br />

a Anna Marotta, ‘alessandrina di<br />

adozione’, con il compito di organizzare<br />

e dirigere il progetto or-<br />

ganico e lo sviluppo dei contenuti<br />

affrontati portando avanti quella<br />

tradizione di mecenatismo editoriale<br />

della Fondazione rappresentata,<br />

tra le altre, dalla collana sui<br />

sistemi difensivi dell’Alessandrino.<br />

A tal fine e coerentemente,<br />

l’opera ha visto tanto l’impiego di<br />

consolidate modalità tradizionali<br />

di comunicazione, quanto delle<br />

più innovative e multimediali, in<br />

grado di usare al meglio il potere<br />

della parola e del sonoro, della<br />

visione e della rappresentazione”.<br />

L’opera – 368 pagine a colori –<br />

si presenta con la veste grafica<br />

delle tradizionali “strenne” che<br />

contraddistingue da ormai quarant’anni<br />

le pubblicazioni della<br />

Fondazione. La procedura che<br />

ha portato alla composizione<br />

dell’opera si connota nella sua<br />

dimensione tipicamente interdisciplinare,<br />

denunciando la notevole<br />

varietà di professionisti,<br />

ricercatori e studiosi che hanno<br />

avuto modo di intervenire nelle<br />

varie fasi delle indagini preliminari,<br />

del cantiere e nella stesura<br />

dei contributi. Il volume con presentazione<br />

di Pier Angelo Taverna,<br />

si giova della prefazione di<br />

Francesco Profumo. Seguono la<br />

presentazione di Luisa Papotti,<br />

Egle Micheletto, Edith Gabrielli<br />

e la “Guida alla lettura” di Anna<br />

Marotta. Il volume si articola in<br />

otto parti: la prima “La Fondazione<br />

Cassa di Risparmio di Alessandria<br />

per i beni culturali: Palatium<br />

Vetus. Dall’acquisizione alla<br />

valorizzazione”, con contributi di<br />

Anna Marotta, Mauro Luca De<br />

Bernardi, Sergio Pace; la seconda<br />

“Palatium Vetus: emblema del<br />

libero comune nella cittá e nel<br />

tempo” con contributi di Carlo<br />

Tosco, Antonella Perin, Roberto<br />

22 • Orizzonte Magazine


Livraghi, Alessandro Tosini, Annalisa<br />

Dameri, Cristina Boido; la<br />

terza “Le Soprintendenze”, con<br />

contributi di Alberto Crosetto,<br />

Maria Carla Visconti, Giuseppe<br />

Merlano, Giorgio Ettore Careddu,<br />

Fulvio Cervini; la quarta “Un<br />

‘nuovo palazzo’ per gli Alessandrini<br />

in Palatium Vetus. Il progetto<br />

per la sede della Fondazione<br />

Cassa di Risparmio di Alessandria”,<br />

con contributi di Anna Marotta,<br />

Francesca Fenaroli, Marco<br />

Buffoni, Vittoria Massa, Enrico<br />

Pelizzone, Fabio Savio, Gianluca<br />

Pomo, Stefano Martelli, Giorgio<br />

di Giovanni Abrardi), Pia Davico,<br />

Mario Ricciardi, Rossana Netti,<br />

Andrea Tonin; la sesta “Viaggio<br />

visivo attraverso letture tematiche<br />

e critiche”, con contributi di<br />

Bonsanti, Barbara Poggio; la quinta<br />

“«Mostrare e dimostrare» Palatium<br />

Vetus. Rilievo, rappresentazione,<br />

comunicazione visiva”,<br />

con contributi di Anna Marotta e<br />

Serena Abello (che citano i rilievi<br />

Anna Marotta, Alessandro Tosini,<br />

Serena Abello, Martino Pavignano,<br />

Rossana Netti; la settima<br />

“Istruttorie documentarie per la<br />

ricerca: esiti e incroci con le indagini<br />

sul costruito. Regesto dei<br />

Orizzonte Magazine • 23


In viaggio per l'Italia<br />

INFORMAZIONI<br />

Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria<br />

Piazza della Libertà, 28 – Alessandria<br />

Tel. 0131294200<br />

Mail: segreteria@fondazionecralessandria.it<br />

Sito: www.fondazionecralessandria.it<br />

documenti essenziali”, con contributi<br />

di Roberto Livraghi, Gian<br />

Maria Panizza, Antonella Perin e<br />

l’ottava e ultima “Apparati di supporto<br />

alla ricerca”, con contributi<br />

di Serena Abello, Rossana Netti,<br />

Alessandro Tosini.<br />

Più in dettaglio, le otto parti in<br />

cui è articolata l’opera costituiscono<br />

vere e proprie sezioni tematiche<br />

strutturanti che seguono<br />

passo dopo passo le operazioni<br />

di analisi e di inquadramento tematico<br />

e l’intervento conservativo<br />

e di valorizzazione (compresa<br />

la comunicazione, anche nelle<br />

forme digitali più avanzate), proponendo<br />

in lettura le possibilità<br />

di scambio interdisciplinare tra le<br />

parti stesse.<br />

La scansione del libro rispecchia<br />

le fasi operative nel virtuoso modello<br />

di intervento sul bene culturale<br />

architettonico, secondo lo<br />

stato dell’arte attualmente definito.<br />

È altresì possibile consultare il<br />

volume sul sito www.fondazionecralessandria.it,<br />

alla voce Biblioteca<br />

online, dove si può trovare<br />

tutta la produzione editoriale<br />

della Fondazione.<br />

Collegamento al volume: http://<br />

www.fondazionecralessandria.it/<br />

biblioteca/44/<br />

24 • Orizzonte Magazine


Orizzonte Magazine • 25


26 • Orizzonte Magazine


Orizzonte Magazine • 27


28 • Orizzonte Magazine


I GRANDI DELLA FOTOGRAFIA<br />

STEVE MCCURRY<br />

di Angelo Ferri<br />

D<br />

a circa 30 anni,<br />

Steve McCurry è<br />

considerato una<br />

delle voci più autorevoli<br />

della fotografi<br />

a contemporanea. La sua<br />

maestria nell'uso del colore, l'empatia<br />

e l'umanità delle sue foto<br />

fanno sì che le sue immagini siano<br />

indimenticabili. Ha ottenuto<br />

copertine di libri e di riviste, ha<br />

pubblicato svariati libri e moltissime<br />

sono le sue mostre aperte in<br />

tutto il mondo.<br />

Nato nei sobborghi di Philadelphia,<br />

McCurry studia cinema<br />

e storia alla Pennsylvania State<br />

University prima di andare a lavorare<br />

in un giornale locale. Nel<br />

1978 Steve McCurry, decide di<br />

licenziarsi dal suo impiego come<br />

fotografo presso un quotidiano di<br />

Filadelfi a, cosi decise di acquistare<br />

un bel po’ di rollini fotografi -<br />

ci e un biglietto solo andata per<br />

l’India, iniziando la sua avventura<br />

fotografi ca in giro per il mondo.<br />

Nel 1979 si reca in Afghanistan<br />

come clandestino, proprio quando<br />

l'invasione russa chiudeva i<br />

confi ni a tutti i giornalisti occidentali.<br />

Riemergendo con i vestiti<br />

tradizionali e una folta barba,<br />

Orizzonte Magazine • 29


30 • Orizzonte Magazine<br />

McCurry trascorre settimane<br />

tra i Mujahidin, così da mostrare<br />

al mondo le prime immagini del<br />

conflitto in Afghanistan, dando finalmente<br />

un volto umano ad ogni<br />

titolo di giornale. Con se porta<br />

soltanto la sua macchina fotografica<br />

e un temperino svizzero. Dopo<br />

qualche mese aveva accumulato<br />

un bagaglio di esperienza per


lui molto prezioso. Ogni viaggio,<br />

ogni incarico, ogni luogo e ogni<br />

persona che ha conosciuto e fotografato<br />

gli rappresentano le sue<br />

tappe che ha percorso dal suo<br />

primo giorno di esperienza sino<br />

ad oggi.<br />

Da allora, McCurry ha continuato<br />

a scattare fotografie mozzafiato<br />

in tutti i sei continenti. I suoi<br />

Orizzonte Magazine • 31


32 • Orizzonte Magazine


lavori raccontano di conflitti, di<br />

culture che stanno scomparendo,<br />

di tradizioni antiche e di culture<br />

contemporanee, ma sempre<br />

mantenendo al centro l'elemento<br />

umano che ha fatto sì che la sua<br />

immagine più famosa, la ragazza<br />

afgana, fosse una foto così potente.<br />

McCurry è stato insignito di alcuni<br />

tra i più importanti premi della<br />

fotografia, inclusa la Robert Capa<br />

Gold Medal, il premio della National<br />

Press Photographers e per<br />

quattro volte ha ricevuto il primo<br />

premio del concorso World Press<br />

Photo. Il ministro della cultura<br />

francese lo ha nominato cavaliere<br />

dell'Ordine delle Arti e delle Lettere<br />

e, più recentemente, la Royal<br />

Photographic Society di Londra<br />

gli ha conferito la Centenary Medal<br />

for Lifetime Achievement.<br />

McCurry ha pubblicato molti libri,<br />

tra cui The Imperial Way (1985),<br />

Monsoon (1988), Portraits (1999),<br />

South Southeast (2000), Sanctuary<br />

(2002), The Path to Buddha: A Tibetan<br />

Pilgrimage (2003), Steve Mc-<br />

Curry (2005), Looking East (2006),<br />

In the Shadow of Mountains<br />

(2007), The Unguarded Moment,<br />

(2009), The Iconic Photographs<br />

(2011), Untold: The Stories Behind<br />

the Photographs (2013), From These<br />

Hands: A Journey Along the Coffee<br />

Trail (2015), and India (2015).<br />

Orizzonte Magazine • 33


LIEVITO MADRE.<br />

IL FERMENTO DEL PANE<br />

di Silvio Rubens Vivone<br />

34 • Orizzonte Magazine


Orizzonte Magazine • 35


Fino al 31 gennaio <strong>2017</strong> potrà essere<br />

visitata, al Museo Archeologico<br />

Nazionale di Crotone, la mostra fotografica<br />

Lievito madre. Il fermento<br />

del pane.<br />

L’esposizion<br />

e è un appassionato reportage realizzato<br />

dal crotonese Andrea Imbrauglio.<br />

La panificazione, in particolare, rappresenta<br />

forse il ciclo produttivo più<br />

intrinsecamente congiunto alla vita<br />

umana, non solo perché fornisce il<br />

fondamento stesso dell’alimentazione,<br />

ma perché ha origine nell’intimo<br />

legame con tutte le culture del mondo<br />

mediterraneo. Banale impasto di<br />

acqua e farina trasformato dal fuoco<br />

e dal lavoro dell’uomo in alimento, il<br />

pane rappresenta infatti nell’immaginario<br />

collettivo l’essenza di ogni nutrimento<br />

e la risorsa aggregante di<br />

ogni comunità, simbolo di unione e<br />

auspicio di fratellanza.<br />

Di particolar pregio nelle immagini<br />

che compongono questa particolarissima<br />

mostra la manualità e gli attrezzi<br />

utilizzati per la realizzazione di<br />

questo bene prezioso.<br />

Il Museo Archeologico Nazionale di<br />

Crotone afferente al Polo Museale<br />

della Calabria, guidato da Angela<br />

Acordon, è diretto da Gregorio<br />

Aversa.<br />

36 • Orizzonte Magazine


Orizzonte Magazine • 37


MOSTRE ALL’<strong>ORIZZONTE</strong><br />

a cura di Fabrizio Capra<br />

Questa rubrica non vuole rappresentare una semplice elencazione di mostre<br />

in corso, ma una serie di consigli. Essendo suggerimenti non vogliamo appesantire<br />

oltre modo le segnalazioni, pertanto le informazioni sulle singole<br />

mostre (orari, biglietti, ecc.) si possono trovare nei link che riportiamo. Ogni<br />

mese la rubrica sarà aggiornata sulla rivista.<br />

LOMBARDIA<br />

MILANO<br />

PALAZZO REALE (piazza del<br />

Duomo 12)<br />

http://www.palazzorealemilano.<br />

it/<br />

Pietro Paolo Rubens e la nascita<br />

del Barocco<br />

fino al 26 febbraio <strong>2017</strong><br />

La mostra ospita una straordinaria<br />

selezione di capolavori del<br />

maestro fiammingo precursore<br />

del Barocco Europeo. Attraverso<br />

suggestivi confronti con la statuaria<br />

classica e con le opere del<br />

Rinascimento Europeo con cui<br />

Rubens si confrontò, l'esposizione<br />

mira a sottolineare gli aspetti<br />

innovativi dell'arte di Rubens, il<br />

quale, partendo da una matrice<br />

classicheggiante, arrivò a ingigantire<br />

le figure, esasperarne i<br />

colori,smaterializzarne le forme,<br />

dilatare spazi e prospettive, acuire<br />

le luci fino a giungere ad uno<br />

stile completamente nuovo che<br />

si diffuse grazie ai suoi numerosi<br />

viaggi.<br />

Escher<br />

fino al 22 gennaio <strong>2017</strong><br />

Partendo da suggestioni ancora<br />

di gusto Liberty e senza tralasciare<br />

le importanti influenze dell'arte<br />

dell'amata Italia, Escher riuscì a<br />

elaborare un gusto figurativo assolutamente<br />

personale, che combinato<br />

con una sapienza grafica e<br />

tecnica di altissimo livello, lo ha<br />

portato ad essere uno degli artisti<br />

più ammirati del Novecento.<br />

Forme impossibili, prospettive infinite,<br />

animali geometrizzati, spazi<br />

irreali affollano le composizioni di<br />

Escher, animate dal senso grafico<br />

non meno che dagli studi matematici<br />

e geometrici, creando opere<br />

geniali, poliedriche, divertenti<br />

e curiose.<br />

Hokusai, Hiroshige, Utamaro.<br />

Luoghi e volti del Giappone<br />

fino al 29 gennaio <strong>2017</strong><br />

La cultura raffinata e soave del<br />

Giappone, con la sua millenaria<br />

storia, è raccontata in un'esposizione<br />

che presenta al grande<br />

pubblico la produzione dei tre<br />

artisti giapponesi più famosi e<br />

38 • Orizzonte Magazine


che meglio ne incarnarono nella<br />

loro produzione l'essenza di una<br />

nazione lontana e seducente. Un<br />

viaggio lontano nel tempo e nello<br />

spazio, che non mancherà di<br />

incantare, far riflettere e, al contempo,<br />

appagare lo spirito.<br />

Arnaldo Pomodoro. 90 anni di<br />

scultura<br />

fino al 5 febbraio <strong>2017</strong><br />

Dedicata a uno dei più grandi<br />

scultori italiani contemporanei,<br />

la mostra rappresenta una grande<br />

esposizione che festeggia i 90<br />

anni dell'artista. Pomodoro ha<br />

oggi una notorietà internazionale<br />

grazie alle sculture di bronzo<br />

dallo stile particolare con cui ha<br />

adornato le piazze di molte città,<br />

italiane ed estere, in cui lo spazio<br />

urbano dialoga con la materia<br />

delle sfere dell'artista, spaccate e<br />

smontate, concave e convesse,<br />

rotte e al contempo integre, in<br />

un significato contrastante e provocatorio.<br />

MUDEC (via Tortona 56)<br />

www.mudec.it<br />

Jean-Michel Basquiat<br />

fino al 26 febbraio<br />

<strong>2017</strong><br />

La mostra di Milano<br />

ripercorre la fulminea<br />

carriera dell'artista<br />

americano, che ha saputo<br />

dare una personalissima<br />

interpretazione<br />

del graffitismo,<br />

in grado di far convivere<br />

la cultura occidentale<br />

e con quella<br />

africana. Un percorso<br />

cronologico dai primi<br />

graffiti della metropolitana<br />

newyorkese fino<br />

alle ultime tormentate<br />

opere in una sintesi di<br />

spunti autobiografici,<br />

tradizioni africane, riferimenti<br />

alla Pop Art<br />

e all'Art Brut di Jean<br />

Dubuffet.<br />

Homo Sapiens<br />

fino al 26 febbraio<br />

<strong>2017</strong><br />

Un vero e proprio<br />

viaggio nella storia<br />

dell'Homo Sapiens, attraverso<br />

diverse discipline e testimonianze<br />

paleoantropologiche, geografiche<br />

e scientifiche. Curata da un<br />

team internazionale di scienziati,<br />

la mostra Homo Sapiens ripercorre<br />

la storia della nostra specie<br />

dai primi ritrovamenti risalenti ad<br />

oltre 200.000 anni fa fino ai giorni<br />

nostri, analizzandone l'evoluzione,<br />

le migrazioni, le conquiste<br />

strumentali, intellettive e sprituali,<br />

fino alla colonizzazione dell'intero<br />

pianeta.<br />

GALLERIE D’ITALIA (piazza della<br />

Scala<br />

http://www.gallerieditalia.com/<br />

Bellotto e Canaletto. Lo stupore<br />

e la luce<br />

fino al 5 marzo <strong>2017</strong><br />

Il primo progetto espositivo che<br />

Milano dedica al genio pittorico e<br />

all’intelligenza creativa di due artisti<br />

di spicco del Settecento europeo:<br />

Antonio Canal, detto “il<br />

Canaletto e suo nipote Bernardo<br />

Bellotto . Circa 100 opere, tra dipinti,<br />

disegni e incisioni, un terzo<br />

mai prima d’oggi esposto in Italia;<br />

il percorso espositivo intende<br />

illustrare uno dei più affascinanti<br />

episodi della pittura europea, il<br />

vedutismo veneziano, attraverso<br />

l’opera dei due artisti che seppero<br />

trasformare questo peculiare<br />

genere nella corrente d’avanguardia<br />

che tanto caratterizzò il Settecento.<br />

Nella foto:<br />

Pietro Paolo Rubens e la nascita<br />

del Barocco<br />

Orizzonte Magazine • 39


Foto a destra:<br />

James Nachtwey Afghanistan.<br />

PALAZZO DELLA RAGIONE<br />

FOTOGRAFIA (piazza Mercanti 1)<br />

http://www.palazzodellaragionefotografia.it/<br />

James Nachtwey. 30 anni di fotogiornalismo<br />

fino al 30 aprile <strong>2017</strong><br />

Considerato universalmente l’erede<br />

di Robert Capa per la sua<br />

capacità di cogliere momenti<br />

tragici a una distanza ravvicinata,<br />

e con una tecnica e precisione<br />

sconvolgente, Nachtwey è un testimone<br />

di eccezione. Pietas raccoglie<br />

oltre 200 immagini dai suoi<br />

celebri reportage in una produzione<br />

nuova e con un montaggio<br />

innovativo.<br />

MUSEO ARCHEOLOGICO<br />

(Cripta di San Maurizio – corso<br />

Magenta 15)<br />

http://www.comune.milano.it/<br />

wps/portal/ist/it/vivicitta/luoghicultura/musei_spazi_espositivi/<br />

museo_archeologico<br />

Fra collezionismo e archeologia.<br />

La raccolta egizia del Museo Archeologico<br />

di Milano e alcuni dei<br />

suoi protagonisti<br />

fino al 31 maggio <strong>2017</strong><br />

La mostra intende valorizzare la<br />

collezione egizia milanese, insistendo<br />

sia sul legame con le campagne<br />

di scavo condotte in Egitto<br />

da Achille Vogliano negli anni<br />

Trenta sia sui caratteri della cultura<br />

egizia, offrendo un percorso<br />

di scoperta dell’Egitto lungo tutta<br />

la sua storia plurimillenaria, dalla<br />

preistoria al periodo copto.<br />

GALLERIA GAMMANZONI (via<br />

A. Manzoni 45)<br />

http://www.gammanzoni.com/<br />

Anima bianca. La neve da Nittis<br />

a Morbelli<br />

fino al 19 febbraio <strong>2017</strong><br />

Una mostra affascinante sulla pittura<br />

italiana dell'Ottocento. Tema<br />

dell'esposizione è la neve, elemento<br />

che ha molto affascinato<br />

gli artisti dell'Ottocento, a partire<br />

dagli Impressionisti, interessati<br />

alle possibilità di sperimentazioni<br />

luministiche offerte della superficie<br />

bianca. Attraverso una ricca<br />

selezione di opere di collezione<br />

privata, la mostra indaga come e<br />

con quale ruolo la neve sia stata<br />

la protagonista dei dipinti di paesaggio<br />

dei maggiori interpreti della<br />

pittura italiana.<br />

MONZA<br />

VILLA REALE (viale Brianza 1)<br />

www.villarealedimonza.it/<br />

Henri Cartier Bresson. Fotografo<br />

fino al 26 febbraio – secondo piano<br />

nobile<br />

140 scatti di Henri Cartier Bresson<br />

dedicati al grande maestro,<br />

per immergerci nel suo mondo,<br />

per scoprire il carico di ricchezza<br />

di ogni sua immagine, testimonianza<br />

di un uomo consapevole,<br />

dal lucido pensiero, verso la realtà<br />

storica e sociologica.<br />

La Monaca di Monza<br />

fino al 19 febbraio – serrone<br />

Mostra dedicata alla figura di<br />

Marianna De Leyva, meglio nota<br />

come la monaca di Monza. Per la<br />

prima volta nel luogo simbolo per<br />

le vicende storiche di Marianna e<br />

manzoniane di Virginia, un progetto<br />

espositivo che propone un<br />

percorso di conoscenza inedito<br />

della monaca tra verità storica e<br />

trasposizione letteraria, per proseguire<br />

con una sezione, di notevole<br />

interesse didattico, diretta a<br />

indagare il tema delle mal monacate<br />

nella storia.<br />

40 • Orizzonte Magazine


PIEMONTE<br />

TORINO<br />

PALAZZO CHIABLESE (piazza<br />

San Giovanni 2)<br />

www.museireali.beniculturali.it<br />

Toulouse-Lautrec. Luci e ombre<br />

di Montmartre<br />

fino al 5 marzo <strong>2017</strong><br />

Oltre 170 opere che evocano la<br />

Parigi della Belle Époque provenienti<br />

per la maggior parte dal<br />

Museo di Belle Arti di Budapest.<br />

Una grande mostra su Henri<br />

De Toulouse-Lautrec - pittore<br />

bohémien della Parigi di fine Ottocento<br />

- che ripercorre la vita<br />

dell’artista dal 1891 al 1900, poco<br />

prima della morte avvenuta a soli<br />

36 anni.<br />

GALLERIA SABAUDA (Via XX<br />

Settembre, 8)<br />

BIBLIOTECA REALE (Piazza Castello,<br />

191)<br />

Le meraviglie del mondo. Le collezioni<br />

di Carlo Emanule I di Savoia<br />

fino al 2 aprile<br />

Le meraviglie del mondo presenta<br />

al pubblico uno straordinario<br />

momento del collezionismo<br />

sabaudo: quando, tra la fine del<br />

Cinquecento e l’inizio del Seicento,<br />

con il duca Carlo Emanuele I si<br />

forma il primo ricchissimo nucleo<br />

delle raccolte di pittura, scultura e<br />

oggetti preziosi che da subito godettero<br />

di grande fama internazionale.<br />

In mostra sono esposte<br />

250 opere alle quali si aggiungono<br />

80 album di acquerelli e numerosi<br />

prestiti internazionali: per la prima<br />

volta la magnifica collezione di<br />

Carlo Emanuele I viene riunita in<br />

un'unica esposizione, come forse<br />

non accadeva dai tempi del duca.<br />

GAM (via Magenta 31)<br />

www.gamtorino.it<br />

La passione secondo Carol Rama<br />

fino al 5 febbraio <strong>2017</strong><br />

La GAM presenta una grande<br />

mostra retrospettiva dedicata<br />

all’artista Carol Rama (1918-2015)<br />

la cui opera anticonformista e<br />

trasgressiva emerge nella sfera<br />

culturale ed artistica di Torino<br />

negli anni Trenta e Quaranta del<br />

Novecento per attraversare con<br />

passione e vitalità l’intero secolo.<br />

Con una selezione di circa<br />

200 opere, la mostra ripercorre<br />

l’incessante sperimentazione di<br />

tecniche e l’inquietudine vitale<br />

dell’artista attraverso momenti<br />

salienti.<br />

Foto sotto:<br />

La passione secondo<br />

Carol Rama<br />

Orizzonte Magazine • 41


MUSEO ACCORSI-OMETTO<br />

(via Po 55)<br />

www.fondazioneaccorsi-ometto.<br />

it/<br />

Dal Futurismo al ritorno all’ordine.<br />

Pittura italiana del decennio<br />

cruciale 1910-1920<br />

dal 1° marzo al 18 giugno <strong>2017</strong><br />

La mostra presenta circa 70 dipinti<br />

che ripercorrono il clima<br />

culturale italiano delle nuove<br />

tendenze artistiche del decennio<br />

1910-1920. Partendo dai futuristi<br />

storici (Marinetti, Boccioni, Balla,<br />

Carrà, Severini, Russolo, Depero)<br />

e passando dal Primitivismo<br />

(Carrà, Soffici, Garbari) e dal Secessionismo<br />

di area italiana (Casorati,<br />

Moggioli, Trentini, Rossi,<br />

Ferrazzi, Chini, Lionne, Oppo) si<br />

arriva all’altra “faccia della modernità”,<br />

la Metafisica (De Chirico,<br />

Carrà, Morandi, de Pisis) e<br />

al cosiddetto “Ritorno all’ordine”<br />

(Casorati, Soffici, Funi, Guidi), ossia<br />

il recupero dell’antico mediato<br />

dalle recenti avanguardie.<br />

VENARIA REALE (TO)<br />

REGGIA DI VENARIA (piazza<br />

della Repubblica 4)<br />

www.lavenaria.it<br />

Meraviglie degli Zar. I Romanov e<br />

il Palazzo Imperiale di Peterhof<br />

fino al 29 gennaio <strong>2017</strong><br />

La mostra ripercorre lo splendore<br />

di uno dei complessi di palazzi<br />

e fontane più sontuosi d'Europa:<br />

grandi proiezioni, immagini e un<br />

centinaio di opere tra dipinti, abiti,<br />

porcellane, arazzi ed oggetti<br />

preziosi provenienti dalle sale auliche<br />

di Peterhof, rievocano una<br />

delle più importanti e prestigiose<br />

residenze dei Romanov, oggi meta<br />

principale del turismo culturale<br />

in Russia.<br />

Brueghel. Capolavori dell’arte<br />

fiamminga<br />

fino al 19 febbraio <strong>2017</strong><br />

Le opere esposte ripercorrono<br />

la storia -lungo un orizzonte<br />

temporale di oltre 150 anni- di<br />

cinque generazioni attive tra il<br />

XVI e il XVII secolo analizzando<br />

la rivoluzione realista portata<br />

avanti dal geniale capostipite della<br />

famiglia Pieter Brughel il Vecchio,<br />

seguito dai figli Pieter Brueghel il<br />

Giovane - colui che ha ripercorso<br />

il successo paterno e Jan Brueghel<br />

il Vecchio, detto anche dei Velluti<br />

per la sua straordinaria perfezione<br />

pittorica.<br />

Foto sopra:<br />

Meraviglie degli Zar.<br />

La Zarina Caterina II sul suo cavallo<br />

Brillante, 1762 ca<br />

42 • Orizzonte Magazine


ALBA (CN)<br />

FONDAZIONE FERRERO (via<br />

Vivaro49)<br />

https://www.fondazioneferrero.<br />

it/i-progetti/<br />

Futur Balla<br />

fino al 27 febbraio <strong>2017</strong><br />

Il progetto dedicato a Giacomo<br />

Balla prevede un'esposizione articolata<br />

in sezioni tematiche: il<br />

realismo sociale e la tecnica divisionista;<br />

le compenetrazioni iridescenti<br />

e gli studi sulla percezione<br />

della luce; l'analisi del movimento<br />

e il futurismo. Nelle opere che<br />

seguono il primo apprendistato<br />

torinese, lo sguardo penetra la<br />

realtà dolorosa e crudele delle<br />

classi ai bordi della società. La<br />

pennellata ricca di filamenti luminosi,<br />

il forte contrasto tra chiari e<br />

Foto in alto:<br />

Felice Andreasi<br />

L'Attore Pittore<br />

scuri, la scelta di tagli prospettici<br />

audaci ed estremi rappresenterà<br />

per i futuri aderenti al Manifesto<br />

del Futurismo un modello unico e<br />

straordinario da seguire.<br />

CARAGLIO (CN)<br />

IL FILATOIO ROSSO (via Matteotti<br />

40)<br />

http://www.filatoiocaraglio.it/<br />

Gli incantesimi di Emanuele Luzzati<br />

fino al 26 febbraio <strong>2017</strong><br />

La mostra è suddivisa in diverse<br />

sezioni. La prima, Re, regine, principi,<br />

principesse, è focalizzata su<br />

uno degli ambienti più tipici delle<br />

fiabe, la sala del trono di corte,<br />

con i suoi personaggi principali.<br />

Fortuna, magia, festa e animali<br />

amici è il tema della seconda sezione<br />

mentre la terza è dedicata<br />

a Incantesimi, orchi e streghe: una<br />

sorta di contraltare emozionale<br />

alle precedenti sale in cui sono<br />

protagoniste le situazioni spaventose<br />

dell'universo fiabesco.<br />

Chiude la mostra una parte dedicata<br />

a studi preparatori, bozzetti,<br />

collage e patchwork realizzati per<br />

tanti lavori di Luzzati.<br />

CHERASCO (CN)<br />

PALAZZO SALMATORIS (via<br />

Vittorio Emanuele 29)<br />

http://eventi.comune.cherasco.<br />

cn.it/<br />

Felice Andreasi. L’AttorPittore<br />

fino al 22 gennaio <strong>2017</strong><br />

Felice Andreasi, un burbero gentiluomo<br />

di campagna, attore per<br />

sbarcare il lunario che non amava<br />

i riflettori, ma che ci ha lasciato<br />

interpretazioni indimenticabili,<br />

uomo di qualità. Questa mostra<br />

lo vede nelle sue vesti più abituali,<br />

calato nella sua dimensione più<br />

vera: Felice Andreasi pittore.<br />

VALLE D’AOSTA<br />

BARD (AO)<br />

FORTE<br />

www.fortedibard.it<br />

Robert Doisneau. Icônes<br />

fino al 1° maggio <strong>2017</strong><br />

I grandi maestri della fotografia<br />

continuano ad essere di casa al<br />

Forte di Bard. Una selezione di<br />

Orizzonte Magazine • 43


fotografie realizzate dal grande<br />

artista francese nel corso della<br />

sua straordinaria carriera. Fil<br />

rouge del percorso la iconicità<br />

delle immagini, quelle che maggiormente<br />

hanno saputo conquistare<br />

l’immaginario collettivo e il<br />

grande pubblico, a partire dal celebre<br />

bacio del 1950, Le baiser de<br />

l’Hôtel de ville.<br />

LIGURIA<br />

GENOVA<br />

PALAZZO DUCALE (piazza<br />

Matteotti 9)<br />

www.palazzoducale.genova.it<br />

Helmut Newton<br />

fino al 22 gennaio <strong>2017</strong><br />

Per la prima volta a Genova, oltre<br />

200 immagini di Helmut Newton,<br />

uno dei fotografi più importanti<br />

e celebrati del Novecento, esposizione<br />

frutto di un progetto nato<br />

nel 2011 per volontà di June<br />

Newton, vedova del grande fotografo.<br />

La rassegna raccoglie le<br />

immagini di White Women, Sleepless<br />

Nights e Big Nudes, i primi<br />

tre libri di Newton pubblicati<br />

alla fine degli anni ‘70, volumi oggi<br />

considerati leggendari e gli unici<br />

curati dallo stesso Newton.<br />

Andy Wharol. Pop Society<br />

fino al 26 febbraio <strong>2017</strong><br />

A trent’anni dalla scomparsa del<br />

grande artista americano, Palazzo<br />

Ducale dedica una grande<br />

retrospettiva ad Andy Warhol,<br />

170 opere tra tele, prints, disegni,<br />

polaroid, sculture, oggetti, provenienti<br />

da collezioni private, musei<br />

e fondazioni pubbliche e private<br />

italiane e straniere.<br />

Il percorso tematico si sviluppa<br />

intorno a sei linee conduttrici: il<br />

disegno, le icone, le polaroid, i<br />

ritratti, Andy Warhol e l’Italia, e<br />

infine il cinema e copre l’intero<br />

arco dell’attività dell’artista più famoso<br />

e popolare del secolo scorso.<br />

Completa la mostra un video<br />

in cui il curatore, Luca Beatrice,<br />

racconta al pubblico la vita e le<br />

opere di Andy Warhol.<br />

Elliot Erwitt<br />

dal 4 febbraio all’11 giugno <strong>2017</strong><br />

L’eccezionale carriera del fotografo<br />

Elliott Erwitt offre l’opportunità<br />

di ripercorrere buona parte<br />

del Novecento, grazie alle sue<br />

fotografie divenute vere e proprie<br />

icone: l’America degli anni<br />

Cinquanta, lo star system hollywoodiano<br />

degli anni Sessanta, le<br />

illustrazioni, la pubblicità e i film<br />

degli anni Settanta e Ottanta, sino<br />

ai più recenti progetti di fotografia<br />

di moda degli anni Duemila.<br />

Mostra inedita per l’Italia.<br />

VENETO<br />

VENEZIA<br />

CENTRO CULTURALE CAN-<br />

DIANI (piazzale Luigi Candiani 7)<br />

www.visitmuve.it/it<br />

Attorno a Klimt. Giuditta, eroismo<br />

e seduzione.<br />

fino al 5 marzo <strong>2017</strong><br />

La mostra è incentrata attorno<br />

a uno dei miti più affascinanti<br />

della tradizione biblica, quello di<br />

‘Giuditta’. Fulcro dell’esposizione,<br />

che presenta oltre ottanta opere<br />

provenienti dalle collezioni<br />

della Fondazione Musei Civici di<br />

Venezia, da alcuni musei come<br />

Foto a sinistra:<br />

Heimut Newton<br />

Foto a destra:<br />

Picasso Pablo.<br />

44 • Orizzonte Magazine


il Mart, Museo<br />

di arte moderna<br />

e contemporanea<br />

di Trento e<br />

Rovereto e da<br />

varie collezioni<br />

private nazionali<br />

e internazionali,<br />

è rappresentato<br />

dal capolavoro di<br />

Gustav Klimt Giuditta<br />

II (Salomè)<br />

che giunge per<br />

l’occasione da Ca’<br />

Pesaro.<br />

MURANO – VE-<br />

NEZIA<br />

MUSEO DEL VE-<br />

TRO (Fondamenta<br />

Giustinian 8)<br />

http://museovetro.visitmuve.it/<br />

Murano Oggi.<br />

Emozioni di vetro<br />

fino al 25 aprile<br />

<strong>2017</strong><br />

Quella del Vetro<br />

artistico di Murano<br />

non è solo una<br />

storia antica e straordinariamente<br />

unica, ma è anche e soprattutto,<br />

una realtà viva e attuale. Circa<br />

200 opere scelte danno vita a un<br />

percorso contemporaneo che<br />

offrirà una visione il più esaustiva<br />

possibile dello stato dell’arte<br />

e delle diverse tecniche e produzioni,<br />

a ribadire quell’unicità creativa<br />

identitaria che ancora oggi<br />

è sinonimo dell’energia creativa<br />

dell’isola.<br />

VERONA<br />

AMO – ARENA MUSEO OPE-<br />

RA (via Forti 1)<br />

http://www.arenamuseopera.<br />

com/it/<br />

Picasso. Figure (1906-1971)<br />

fino al 12 marzo <strong>2017</strong><br />

Opere di pittura, scultura e arti<br />

grafiche creano un percorso<br />

capace di raccontare la metamorfosi<br />

a cui l’artista sottopone<br />

la rappresentazione del corpo<br />

umano, mentre la sua arte attraversa<br />

le fasi del pre-cubismo, del<br />

Cubismo, dell’età Classica e del<br />

Surrealismo, fino a giungere agli<br />

anni del dopoguerra, superando<br />

le barriere e le categorie di “ritratto”<br />

e “scena di genere” per<br />

giungere sempre a un nuovo concetto<br />

di “figura”: quella che rese<br />

Picasso costruttore e distruttore<br />

al tempo stesso di un arte solo<br />

sua, dal fascino inesauribile.<br />

Orizzonte Magazine • 45


PALAZZO DELLA GRAN<br />

GUARDIA (piazza Bra 1)<br />

Maya. Il linguaggio della bellezza<br />

fino al 16 marzo <strong>2017</strong><br />

La mostra comprende una ricca<br />

e variegata selezione di opere<br />

d’arte e manufatti appartenenti ai<br />

vari periodi della lunga storia Maya.<br />

Grazie all’accordo con il Messico,<br />

le opere provengoo dalle più<br />

importanti istituzioni museali del<br />

paese.<br />

VICENZA<br />

PALLADIO MUSEUM (Palazzo<br />

Barbarano Contra' Porti, 11)<br />

http://www.palladiomuseum.org/<br />

Foto sopra:<br />

Andrea Palladio,<br />

Il mistero del volto<br />

Andrea Palladio. Il mistero del<br />

volto<br />

fino al 4 giugno <strong>2017</strong><br />

Del più conosciuto architetto degli<br />

ultimi cinque secoli non esiste<br />

un ritratto cinquecentesco. O<br />

meglio, sappiamo da Vasari che<br />

ne sono esistiti almeno due: un<br />

primo, ad opera del pittore veronese<br />

Orlando Flacco, e un secondo,<br />

attribuito a Tintoretto. Di<br />

entrambi però si sono perse le<br />

tracce.<br />

Per questo gli inglesi nel Settecento<br />

si sono inventati una faccia<br />

di Palladio. Ma allora, la faccia di<br />

Palladio che siamo abituati a vedere<br />

è vera o falsa? Per la prima<br />

volta al Palladio Museum una<br />

mostra tenta di ricostruire tutta<br />

la complicata storia del volto<br />

del mitico architetto, esito di una<br />

accanita ricerca scientifica che<br />

si snoda lungo cinque secoli fra<br />

dipinti falsificati, equivoci e cantonate.<br />

E non mancano colpi di<br />

scena, alla luce di nuove scoperte<br />

negli Stati Uniti e in Russia.<br />

BASSANO DEL GRAPPA (VI)<br />

MUSEO CIVICO (piazza Garibaldi<br />

34)<br />

www.comune.bassano.vi.it<br />

Il magnifico guerriero<br />

fino al 31 gennaio <strong>2017</strong><br />

Di ritratti di Jacopo Bassano se ne<br />

conoscono pochi, tutti molto belli.<br />

“Il Magnifico Guerriero”, o più<br />

esattamente “Il ritratto di uomo<br />

in armi” rappresenta un affascinate<br />

nobiluomo dalla fulva, curatissima<br />

barba. Non un giovane ma<br />

un uomo maturo, certo aduso al<br />

comando ma soprattutto ad una<br />

46 • Orizzonte Magazine


vita raffinata lontano dai campi<br />

di battaglia. Indossa una preziosa<br />

corazza alla moda dell’epoca,<br />

che lo costringe, ma che non riesce<br />

ad ingabbiare la sua grazia e<br />

la sua flessibilità. Le lunghe dita,<br />

curate e perfette, non sembrano<br />

le più adatte a menar fendenti,<br />

così come il suo spadino di ferro<br />

e oro sembra più da parata che<br />

da battaglia.<br />

TREVISO<br />

MUSEO DI SANTA CATERINA<br />

(piazzetta Mario Botter 1)<br />

http://www.lineadombra.it/ita/index.php<br />

fino al 17 aprile <strong>2017</strong><br />

Storie dell’Impressionismo. I<br />

grandi protagonisti da Monet a<br />

Renoir, da Van Gogh a Gauguin<br />

Una vasta esposizione dedicata<br />

alle Storie dell’impressionismo,<br />

raccontata in 140 opere (soprattutto<br />

dipinti, ma talvolta anche<br />

fotografie e incisioni a colori su<br />

legno) e sei capitoli, con un forte<br />

intento di natura didattica. Non<br />

solo quel mezzo secolo che va<br />

dalla metà dell’Ottocento fino<br />

ai primissimi anni del Novecento,<br />

ma anche quanto la pittura<br />

in Francia aveva prodotto, con<br />

l’avvento di Ingres a inizio Ottocento,<br />

nell’ambito di un classicismo<br />

che sfocerà, certamente con<br />

minore tensione creativa, nelle<br />

prove, per lo più accademiche,<br />

degli artisti del Salon. Ma anche,<br />

con Delacroix, entro i termini di<br />

un così definito romanticismo che<br />

interesserà molti tra i pittori delle<br />

nuove generazioni, fino a Van<br />

Gogh.<br />

Tiziano Rubens Rembrandt. L’immagine<br />

femminile tra Cinquecento<br />

e Seicento. Tre capolavori<br />

dalla Scottish National Gallery di<br />

Edimburgo<br />

Tre capolavori esposti per i<br />

vent’anni di attività di Linea<br />

d’Ombra appositamente selezionati.<br />

Da Guttuso a Vedova a Schifano<br />

Quello che si propone l’esposizione<br />

in oggetto, è di individuare<br />

un percorso − attraverso la selezione<br />

di una cinquantina di autori<br />

importanti − della pittura italiana<br />

dagli anni che seguono la chiusura<br />

della Seconda guerra mondiale<br />

per giungere alla conclusione del<br />

Novecento. Scegliendo artisti nati<br />

tra la fine del primo decennio<br />

del XX secolo e la fine degli anni<br />

trenta. Quanto a dire due generazioni<br />

di pittori, che vanno da<br />

Afro e Guttuso fino a Novelli e<br />

Schifano.<br />

PALAZZO GIACOMELLI (piazza<br />

Garibaldi 13)<br />

De Pictura. Dodici pittori in Italia<br />

fino al 17 aprile <strong>2017</strong><br />

De Pictura riunisce dodici artisti,<br />

evidenziando la loro produzione<br />

dal 1995 fino ai giorni più recenti.<br />

Pier Luigi Lavagnino, Gianfranco<br />

Ferroni e proprio Piero Ruggeri<br />

e Alberto Gianquinto, che non<br />

ci sono più, saranno comunque<br />

presenti con opere dalla metà<br />

degli anni novanta fino ai primi<br />

anni Duemila. Ciascuno dei dodici<br />

artisti viene documentato da<br />

un nucleo di quattro opere, attentamente<br />

selezionate.<br />

CORTINA D’AMPEZZO (BL)<br />

REGOLE D’AMPEZZO (Via<br />

Mons. P. Frenademez, 1)<br />

www.regole.it<br />

Lotto, Artemisia, Guercino. Le<br />

stanze segrete di Vittorio Sgarbi<br />

fino al 28 febbraio <strong>2017</strong><br />

La mostra, dedicata a Rina Cavallini,<br />

madre di Vittorio Sgarbi, vuole<br />

dar conto in primis della peculiare<br />

e complessa “geografia artistica”<br />

della nostra nazione dove sono<br />

rappresentate infatti le principali<br />

“scuole” italiane attraverso oltre<br />

100 opere, tra dipinti, disegni e<br />

sculture, dalla fine del Quattrocento<br />

alla fine dell’Ottocento.<br />

TRENTINO ALTO ADIGE<br />

TRENTO<br />

MUSE – MUSEO DELLE SCIEN-<br />

Orizzonte Magazine • 47


ZE (corso del Lavoro e della<br />

Scienza 3)<br />

Estinzioni. Storie di catastrofi e<br />

altre opportunità<br />

fino al 26 giugno <strong>2017</strong><br />

Ambizioso progetto che mette<br />

in dialogo le ricerche e le riflessioni<br />

sulla sesta estinzione di<br />

massa - ovvero la crisi ecologica<br />

che stiamo vivendo - con le dinamiche<br />

che hanno caratterizzato<br />

le cinque grandi estinzioni paleontologiche<br />

avvenute negli ultimi<br />

500 milioni di anni. Il progetto<br />

nasce da un importante lavoro di<br />

ricerca e selezione dei più significativi<br />

reperti originali di vertebrati<br />

estinti in tempi storici: dallo<br />

scheletro di un grande dinosauro<br />

sauropode al celebre cranio di<br />

Homo neanderthalensis “Guattari<br />

I”. Il repertorio di reperti esposti<br />

- tutti originali - con le storie<br />

che si celano dietro ognuno di essi,<br />

permetterà di conoscere il destino<br />

delle specie più carismatiche<br />

ormai scomparse e di addentrarsi<br />

fra le pieghe di vicende meno note,<br />

ma altrettanto illuminanti.<br />

ROVERETO<br />

MART (corso Bettini 43)<br />

www.mart.trento.it<br />

Umberto Boccioni (1882-1916).<br />

Genio e memoria<br />

fino al 19 febbraio <strong>2017</strong><br />

Un progetto concepito dai curatori<br />

con un originale taglio critico<br />

che offre un percorso selettivo<br />

sulle fonti visive che hanno contribuito<br />

alla formazione e all’evoluzione<br />

dello stile dell’artista.<br />

Dopo Milano, l’attività di Umberto<br />

Boccioni viene esplorata a Rovereto<br />

attraverso accostamenti<br />

con le opere dei suoi coevi, molte<br />

delle quali appartenenti alle Collezioni<br />

del Mart, e con preziosi<br />

materiali d’archivio. La mostra<br />

su Boccioni dialoga con l’attività<br />

espositiva, sviluppata nel museo e<br />

negli spazi della Casa d’Arte Futurista<br />

Depero, e si riverbera nella<br />

ricerca internazionale dell’Archivio<br />

del ’900, presso cui ha sede il<br />

CISF, Centro Internazionale Studi<br />

sul Futurismo.<br />

EMILIA ROMAGNA<br />

BOLOGNA<br />

PALAZZO PEPOLI (via Castiglione<br />

8)<br />

http://www.bolognawelcome.<br />

com/<br />

Hugo Pratt e Corto Maltese. 50<br />

anni di viaggi nel mito<br />

fino al 19 marzo <strong>2017</strong><br />

Oltre 400 opere di Hugo Pratt<br />

tra disegni, acquerelli, chine, riviste<br />

e le 164 tavole originali di Una<br />

ballata del mare salato, un classico<br />

della letteratura disegnata in cui<br />

appare per la prima volta Corto<br />

Maltese.<br />

foto sopra di:<br />

Umberto Boccioni<br />

Foto a destra:<br />

Art Decò<br />

48 • Orizzonte Magazine


MODENA<br />

ARCHIVIO DI STATO DI MO-<br />

DENA (Corso Camillo Benso<br />

Conte di Cavour 21)<br />

www.asmo.beniculturali.it<br />

Il segno di Ariosto. Autografi e<br />

carte ariostesche nell’Archivio di<br />

Stato di Modena<br />

fino al 29 aprile <strong>2017</strong><br />

Mostra realizzata in occasione<br />

del 500° anniversario della prima<br />

edizione dell'Orlando Furioso. Al<br />

centro dell'iniziativa sono gli autografi<br />

conservati presso l' Archivio<br />

di Stato di Modena, lettere scritte<br />

dall'autore del Furioso non in veste<br />

di poeta, bensì come “officiale”<br />

al servizio degli Estensi.<br />

FORLI’<br />

MUSEI SAN DOMENICO (Piazza<br />

Guido da Montefeltro 12)<br />

www.mostrefondazioneforli.it<br />

Art Dèco. Gli anni ruggenti in Italia<br />

dall’11 febbraio al 18 giugno <strong>2017</strong><br />

Un gusto, una fascinazione, un<br />

linguaggio che ha caratterizzato<br />

Orizzonte Magazine • 49


la produzione artistica italiana<br />

ed europea negli anni Venti, con<br />

esiti soprattutto americani dopo<br />

il 1929. Ciò che per tutti corrisponde<br />

alla definizione Art Déco<br />

fu uno stile di vita eclettico, mondano,<br />

internazionale. Il successo<br />

di questo momento del gusto<br />

va riconosciuto nella ricerca del<br />

lusso e di una piacevolezza del<br />

vivere, tanto più intensi quanto<br />

effimeri, messa in campo dalla<br />

borghesia europea dopo la dissoluzione,<br />

nella Grande guerra, degli<br />

ultimi miti ottocenteschi. Dieci<br />

anni sfrenati, “ruggenti” come si<br />

disse, della grande borghesia internazionale,<br />

mentre la storia<br />

disegnava, tra guerra, rivoluzioni<br />

e inflazione, l’orizzonte cupo dei<br />

totalitarismi.<br />

CHIESA DI SAN GIACOMO IN<br />

SAN DOMENICO (piazza Guido<br />

da Montefeltro 12)<br />

http://www.fondazionecariforli.it/<br />

it/mostre_musei_san_domenico1/<br />

Genesi – Sebastião Salgado<br />

fino al 29 gennaio <strong>2017</strong><br />

Potente nella sua essenziale purezza,<br />

il messaggio di "Genesi" è<br />

incredibilmente attuale, perché<br />

pone al centro il tema della preservazione<br />

del nostro pianeta.<br />

"Genesi" di Sebastião Salgado è<br />

un progetto iniziato nel 2003 e<br />

durato 10 anni, un canto d’amore<br />

per la terra e un monito per<br />

gli uomini. Con 245 eccezionali<br />

immagini che compongono un itinerario<br />

fotografico in un bianco e<br />

nero di grande incanto, la mostra<br />

racconta la rara bellezza del patrimonio<br />

unico e prezioso, di cui<br />

disponiamo: il nostro pianeta. Le<br />

fotografie di Salgado sono state<br />

realizzate con lo scopo di immortalare<br />

un mondo in cui natura ed<br />

esseri viventi vivono ancora in<br />

equilibrio con l’ambiente.<br />

TOSCANA<br />

FIRENZE<br />

PALAZZO STROZZI (piazza degli<br />

Strozzi)<br />

www.palazzostrozzi.org<br />

Ai Weiwei. Libero<br />

fino al 22 gennaio <strong>2017</strong><br />

Artista dissidente e personalità<br />

provocatoria, Ai Weiwei invade<br />

Palazzo Strozzi con opere storiche<br />

e nuove produzioni che coinvolgeranno<br />

tutto lo spazio: la facciata,<br />

il cortile, il Piano Nobile e la<br />

Strozzina. Per la prima volta Palazzo<br />

Strozzi sarà utilizzato come<br />

uno spazio espositivo unitario,<br />

creando un’esperienza totalmente<br />

inedita per i propri visitatori<br />

ed esaltando una delle peculiarità<br />

dell’arte di Ai Weiwei, il rapporto<br />

tra tradizione e modernità, in<br />

un luogo simbolo della storia di<br />

Firenze.<br />

GALLERIA DELL’ACCADEMIA<br />

(via Ricasoli 58/60)<br />

http://www.galleriaaccademiafirenze.beniculturali.it/<br />

Giovanni dal Ponte. Protagonista<br />

dell’Umanesimo tardogotico<br />

fino al 12 marzo <strong>2017</strong><br />

Si tratta della prima rassegna<br />

monografica dedicata al pittore<br />

fiorentino Giovanni di Marco<br />

(1385-1437), più noto con il soprannome<br />

di Giovanni dal Ponte,<br />

Foto sopra:<br />

Genesi - Sebastiao Salgado<br />

50 • Orizzonte Magazine


dovuto all’ubicazione della sua<br />

bottega in Piazza di Santo Stefano<br />

al Ponte a Firenze. Una mostra in<br />

grado di offrire un bilancio critico<br />

aggiornato sull’attività di questo<br />

protagonista di primo piano<br />

nel panorama artistico fiorentino<br />

del primo quarto del secolo XV.<br />

Giovanni dal Ponte fu dotato di<br />

un linguaggio al tempo stesso assai<br />

individuale ed estroso, nonché<br />

aggiornato sull’attività dei maggiori<br />

artisti operanti in quel tempo<br />

nel capoluogo toscano.<br />

MUSEO ANNIGONI (Costa San<br />

Giorgio 2)<br />

http://www.firenzetoday.it/eventi/mostra-personale-pietro-annigoni-7-luglio-2016-luglio-<strong>2017</strong>.<br />

html<br />

Palmiro Meacci: una stagione con<br />

il Maestro<br />

fino al 6 luglio <strong>2017</strong><br />

Meacci fu il segretario personale<br />

del pittore per quasi vent’anni,<br />

dal 1969 alla morte del Maestro<br />

avvenuta nel 1988. La raccolta è<br />

costituita da una cinquantina tra<br />

dipinti, disegni, incisioni e sanguigne,<br />

oltre ad una scultura e ad<br />

un piccolo affresco su embrice.<br />

La sua singolarità è rappresentata<br />

dall’essere esemplificativa dell’intero<br />

percorso creativo di Annigoni,<br />

dai primordi negli anni ’30<br />

alle ultime vedute estemporanee<br />

eseguite nel 1988 poco prima<br />

della morte.<br />

MUSEO SALVATORE FERRA-<br />

GAMO (piazza S.Trinità 5r)<br />

http://www.ferragamo.com/museo/it/ita<br />

Tra arte e moda<br />

fino al 7 aprile <strong>2017</strong><br />

Nel percorso si focalizza l’attenzione<br />

sul lavoro di Salvatore<br />

Ferragamo, affascinato e ispirato<br />

dalle avanguardie artistiche del<br />

Novecento; su alcuni atelier degli<br />

anni cinquanta e sessanta, luogo<br />

di studio e d’incontri; e sulla nascita<br />

della cultura della celebrità,<br />

per proseguire con le sperimentazioni<br />

degli anni novanta e arrivare<br />

a domandarsi se nell’industria<br />

culturale contemporanea<br />

si possa ancora parlare di due<br />

mondi distinti, o se invece siamo<br />

di fronte a un fluido gioco di ruoli.<br />

SIENA<br />

CRIPTA SOTTO IL DUOMO<br />

(piazza del Duomo 8)<br />

COMPLESSO MUSEALE SAN-<br />

TA MARIA DELLA SCALA<br />

(piazza del Duomo 2)<br />

www.operaduomo.siena.it<br />

La bellezza ferita. Norcia, Earth<br />

heart art quake. La speranza rinasce<br />

dai capolavori della città di<br />

San Benedetto<br />

fino al 29 ottobre <strong>2017</strong><br />

Le opere, appartenenti all’Archidiocesi,<br />

che riportano le numerose<br />

“ferite” provocate dal recente<br />

sisma, saranno ospitate e protette<br />

all’interno delle sue viscere:<br />

nella cosiddetta “Cripta” sotto<br />

il Duomo, dedicato alla Vergine<br />

Maria, e nel percorso del Santa<br />

Maria della Scala. L’allestimento<br />

prevede un itinerario attraverso<br />

i capolavori prima custoditi all’interno<br />

di basiliche, santuari e pievi<br />

del territorio. Una serie di video,<br />

concessi dal Corpo Nazionale<br />

dei Vigili del Fuoco, e materiali<br />

fotografici di fotoreporter locali<br />

permetteranno inoltre la visione<br />

delle fasi di recupero delle opere<br />

dopo il terremoto.<br />

Orizzonte Magazine • 51


Il progetto intende far conoscere<br />

la “ferita” che ha colpito la<br />

popolazione del territorio e il<br />

patrimonio culturale e sensibilizzare<br />

a contributi di restauro e di<br />

sostegno alle popolazioni colpite<br />

dal sisma.<br />

LAZIO<br />

ROMA<br />

MUSEO DI ROMA (piazza Pantaleo<br />

10 – piazza Navona 2)<br />

http://www.museodiroma.it/<br />

Artemisia Gentileschi<br />

fino all’8 maggio <strong>2017</strong><br />

Con circa 90 opere provenienti<br />

da tutto il mondo, a impreziosire<br />

il Museo di Roma a Palazzo<br />

Braschi giunge la grande mostra<br />

Artemisia Gentileschi, una delle<br />

artiste più appassionanti e amate<br />

dal grande pubblico, un percorso<br />

che svela gli aspetti più autentici<br />

dell’artista, attraversando un arco<br />

temporale che va dal 1610 al<br />

1652.<br />

SCUDERIE DEL QUIRINALE<br />

(via XXIV Maggio 16)<br />

www.scuderiequirinale.it<br />

Il museo universale. Dal sogno di<br />

Napoleone a Canova<br />

fino al 12 Marzo <strong>2017</strong><br />

Risale al 1816 il rientro a Roma<br />

dei capolavori artistici e archeologici<br />

dello Stato Pontificio requisiti<br />

dai napoleonici. Questo episodio<br />

fu preceduto e accompagnato<br />

dal recupero da parte di altre<br />

amministrazioni della penisola di<br />

molti degli oltre 500 dipinti che,<br />

tra il 1796 e il 1814 nel corso delle<br />

campagne militari francesi, erano<br />

stati prelevati dai territori italiani,<br />

inviati a Parigi e selezionati per essere<br />

esposti nel nascente Museo<br />

del Louvre. L’interesse della mostra<br />

è dunque quello di ripercorrere<br />

le tappe salienti della vicenda<br />

storica, ma soprattutto di restituire<br />

una lettura critica in grado di<br />

sensibilizzare oggi il pubblico al<br />

valore che assunse allora il patrimonio<br />

culturale nazionale, visto<br />

per la prima volta come strumento<br />

principe di educazione del<br />

cittadino e, insieme, perno di una<br />

comune identità europea.<br />

52 • Orizzonte Magazine


CHIOSTRO DEL<br />

BRAMANTE (via<br />

Arco della Pace 5)<br />

http://chiostrodelbramante.it/.<br />

LOVE. L’arte contemporanea<br />

incontra<br />

l’amore<br />

fino al 19 febbraio<br />

<strong>2017</strong><br />

Una novità assoluta<br />

e imperdibile<br />

nel panorama<br />

delle proposte<br />

culturali capitoline<br />

degli ultimi anni<br />

che si candida a<br />

riportare la città<br />

di Roma in linea<br />

agli stessi livelli<br />

delle più stimate<br />

realtà espositive<br />

internazionali. Per<br />

la prima volta saranno<br />

riuniti tra i più importanti<br />

artisti dell’arte contemporanea,<br />

come Yayoi Kusama,<br />

Tom Wesselmann,<br />

Andy Warhol, Robert<br />

Indiana, Gilbert<br />

& George, Francesco<br />

Vezzoli, Tracey<br />

Emin, Marc Quinn,<br />

Francesco Clemente,<br />

Joana Vasconcelos,<br />

con delle opere dai<br />

linguaggi fortemente<br />

esperienziali ("All the<br />

Eternal Love I Have<br />

for the Pumpkins<br />

della Kusama tra le<br />

più instagrammate<br />

al mondo"), adatte a<br />

coinvolgere il pubblico attraverso<br />

molteplici sollecitazioni.<br />

GALLERIA NAZIONALE D’AR-<br />

TE MODERNA E CONTEM-<br />

PORANEA (viale delle Belle Arti<br />

131)<br />

http://lagallerianazionale.com/<br />

The Lasting. L’intervallo e la durata<br />

fino al 29 gennaio <strong>2017</strong><br />

L’esposizione, dedicata all’importanza<br />

che assume la dimensione<br />

temporale sia nella pratica che<br />

nella poetica artistica, presenta<br />

oltre 30 lavori di 15 artisti italiani<br />

e internazionali di diverse generazioni.<br />

I lavori, tutti di grande<br />

formato, dalla pittura alla scultura,<br />

dal video alla fotografia all’installazione,<br />

occupano un solo ampio<br />

spazio sfruttandone anche la verticalità,<br />

per costruire un unicum<br />

con l’ambiente circostante. Tradizionalmente<br />

pensati come contraddittori<br />

e opposti, i concetti di<br />

durata e intervallo, sono al centro<br />

dell’esposizione, in maniera sempre<br />

diversa, come due facce della<br />

stessa medaglia: due momenti simultanei<br />

e indissociabili di un unico<br />

processo di trasformazione.<br />

Time is Out of Joint<br />

fino al 15 aprile <strong>2017</strong><br />

L’esposizione, il cui titolo cita i versi<br />

dell’Amleto di William Shakespeare<br />

“The time is out of joint”,<br />

sonda l’elasticità del concetto di<br />

tempo, un tempo non lineare,<br />

ma stratificato, che sembra porre<br />

in atto il dilemma dello storico<br />

dell’arte Hans Belting “la fine della<br />

storia dell’arte o la libertà dell’arte”.<br />

È il definitivo abbandono di<br />

qualsiasi linearità storica, per una<br />

Nella foto a sinistra:<br />

Artemisia Gentileschi,<br />

Foto sotto:<br />

The Lasting<br />

L'intervallo a la durata<br />

Orizzonte Magazine • 53


visione che dispiega, su un piano<br />

sincronico, le opere come sedimenti<br />

della lunga vita del museo:<br />

da Giacomo Balla, Gustav Klimt,<br />

Lucio Fontana, Alberto Giacometti<br />

a Cristina Lucas, Adrian<br />

Paci, Sophie Ristelhueber, per citarne<br />

alcuni.<br />

MUSEO NAZIONALE DEL PA-<br />

LAZZO DI VENEZIA (via del<br />

Plebiscito 118)<br />

Capolavori dell’Antica porcellana<br />

cinese<br />

fino al 16 febbraio <strong>2017</strong><br />

L’occasione per ammirare da vicino<br />

74 preziose ceramiche dell’antica<br />

tradizione cinese, di diversa<br />

datazione storica: dalla grande varietà<br />

delle ceramiche Song e Yuan<br />

in cui la produzione della ceramica<br />

conobbe grande prosperità<br />

(960-1368), alle ceramiche Ming<br />

delle fornaci di Jingdezhen (1368-<br />

1644) che produssero in particolare<br />

per la corte imperiale, fino<br />

alle più recenti prodotte durante<br />

la dinastia Qing (1644-1911), momento<br />

in cui la produzione imperiale<br />

raggiunse il suo picco più<br />

alto e la piena maturità.<br />

MARCHE<br />

SENIGALLIA (AN)<br />

ROCCA ROVERASCA – PA-<br />

LAZZO DEL DUCA (piazza del<br />

Duca)<br />

http://www.comune.senigallia.<br />

an.it/site/senigallia/live/taxonomy/<br />

senigallia/mater-misericordia/lamostra/maria-mater-misericordiae.html<br />

Maria Mater Misericordiae<br />

fino al 29 gennaio <strong>2017</strong><br />

L'occasione unica di poter esporre<br />

un nucleo di opere dell'omonima<br />

mostra organizzata presso il<br />

Museo Nazionale di Cracovia in<br />

occasione della XXXI Giornata<br />

Mondiale della Gioventù, evento<br />

ufficiale del Giubileo della Misericordia.<br />

Saranno esposte opere<br />

dei maggiori artisti italiani, dando<br />

particolare risalto agli artisti che<br />

hanno operato sul tema mariano<br />

nelle Marche. La mostra sarà integrata<br />

da alcuni capolavori della<br />

regione Marche. Questa mostra<br />

vuole essere non solo un filiale<br />

omaggio alla Theotokos (Madre<br />

di Dio), venerata in Oriente ed<br />

Occidente dal popolo cristiano,<br />

ma offrire l'occasione al grande<br />

pubblico di avvicinarsi ad un<br />

tema iconografico suggestivo e<br />

assai visitato, ma che comunque<br />

costituisce uno spaccato dell'immenso<br />

deposito di fede e di arte<br />

accumulato, attraverso artisti eccelsi<br />

e non, nel corso dei secoli,<br />

patrimonio non solo del popolo<br />

cristiano ma dell'intera umanità.<br />

CAMPANIA<br />

NAPOLI<br />

MUSEO ARCHEOLOGICO<br />

NAZIONALE (piazza Museo 19)<br />

www.museoarcheologiconapoli.it<br />

Carlo III e le antichità: Napoli Madrid<br />

Città del Mexico<br />

fino al 16 Aprile <strong>2017</strong><br />

La mostra è incentrata sulla figura<br />

di Carlo di Borbone come<br />

divulgatore delle scoperte della<br />

nascente archeologia soprattutto<br />

attraverso i volumi prodotti dalla<br />

Stamperia Reale da lui stesso fondata.<br />

Il restauro di 200 delle oltre<br />

5000 matrici custodite dal Museo,<br />

completato nel 2015 dall’Istituto<br />

Centrale per la Graficaè<br />

occasione per approfondire anche<br />

gli aspetti tecnici delle attività<br />

di incisione e di stampa, che saranno<br />

illustrati anche attraverso<br />

prestiti della Biblioteca Nazionale<br />

Vittorio Emanuele III di Napoli,<br />

detentrice di tirature originali.<br />

AMALFI (SA)<br />

MAG METAMORFOSI ART<br />

GALLERY – MUSEO ARSENALE<br />

(largo Cesareo Console, 3)<br />

http://www.associazionemeta-<br />

54 • Orizzonte Magazine


morfosi.com<br />

De Chirico. La ricostruzione<br />

fino al 19 marzo<br />

La mostra riunisce per l'esposizione<br />

un significativo corpus di 13<br />

opere di pittura realizzate nell'ultimo<br />

trentennio di vita dell'artista,<br />

dal 1948 al 1976, due anni<br />

prima della morte avvenuta nel<br />

1978. Un percorso che evidenzia<br />

un interessante parallelismo tra il<br />

processo di ricostruzione che l’Italia<br />

si trova a compiere nel periodo<br />

postbellico e la produzione<br />

del Maestro dello stesso periodo.<br />

SANTA MARIA CAPUA VETE-<br />

RE (CE)<br />

MUSEO ARCHEOLOGICO<br />

DELL’ANTICA CAPUA E MI-<br />

TREO (via Roberto D’Angiò 48)<br />

sar-cam.smariacapua@beniculturali.it<br />

L’Appia ritrovata. In cammino da<br />

Roma a Brindisi<br />

fino al 25 Marzo <strong>2017</strong><br />

Tappa in Campania della mostra<br />

fotografica, documentaria e multimediale<br />

che riscopre e racconta<br />

il percorso della prima grande<br />

via europea, da Roma a Brindisi,<br />

percorsa a piedi nell'estate 2015<br />

da Paolo Rumiz, Riccardo Carnovalini,<br />

Alessandro Scillitani e Irene<br />

Zambon.<br />

Foto sotto:<br />

L'Appia ritrovata. In cammino da<br />

Roma a Brindisi<br />

Orizzonte Magazine • 55


via S. Maria della Stella, 45 - 70010 Adelfia tel: 0804593669 www.vicodeifiori.it<br />

MOLISE<br />

CAMPOBASSO<br />

PALAZZO GIL (via Milano 15)<br />

www.fondazionecultura.it<br />

Picasso. L’intimità del genio<br />

fi no al 17 aprile<br />

La mostra celebra il più grande<br />

artista del ‘900 attraverso una<br />

incredibile quantità di opere, circa<br />

200, provenienti da collezioni<br />

private: grafi che, incisioni e ceramiche<br />

del fondatore del cubismo.<br />

Un Picasso inedito, sorprendente,<br />

intimo. L’attività di Picasso come<br />

ceramista, disegnatore e come<br />

incisore è una delle più importanti<br />

della sua carriera, forse perché<br />

rappresenta la colonna vertebrale<br />

di tutte le altre sfaccettature<br />

e di tutte le sue tappe o perché<br />

rappresenta come nessun’altra il<br />

talento inquieto, tenace e appassionato<br />

che lo caratterizzò fi no<br />

alla sua morte. La sua mano, quasi<br />

come estensione della sua mente,<br />

era incapace di stare tranquilla.<br />

SICILIA<br />

PALERMO<br />

GAM GALLERIA ARTE MO-<br />

DERNA (via Sant’Anna 21)<br />

http://www.gampalermo.it/<br />

Steve McCurry. Icons<br />

fi no al 19 febbraio <strong>2017</strong><br />

La mostra raccoglie in oltre 100<br />

scatti l’insieme e forse il meglio<br />

della vasta produzione di Steve<br />

McCurry, per proporre ai visitatori<br />

un viaggio simbolico nel complesso<br />

universo di esperienze e di<br />

emozioni che caratterizza le sue<br />

immagini. A partire dai suoi viaggi<br />

in India e poi in Afghanistan, da<br />

dove veniva Sharbat Gula, la ragazza<br />

che ha fotografato nel campo<br />

profughi di Peshawar in Pakistan<br />

e che è diventata una icona<br />

assoluta della fotografi a mondiale.<br />

ANTEPRIME… ALL’ORIZZON-<br />

TE<br />

GENOVA – Palazzo Ducale<br />

Modigliani<br />

dal 16 marzo al 16 luglio <strong>2017</strong><br />

MONTEPULCIANO – Museo<br />

Civico e Pinacoteca Crociani<br />

SAN QUIRICO D’ORCIA – Palazzo<br />

Chigi-Zondadari<br />

PIENZA – Ex Conservatorio<br />

Carlo Borromeo<br />

Il buon secolo della pittura senese<br />

Una grande mostra, in tre sedi<br />

straordinarie situate in altrettante<br />

città gioiello del senese. La mostra<br />

è organizzata per celebrare<br />

i vent’anni dell’ingresso di Pienza<br />

nel Patrimonio dell’Umanità<br />

dell’Unesco.<br />

dal 18 marzo al 30 giugno <strong>2017</strong><br />

Foto sotto:<br />

Mostra<br />

Steve McCurry<br />

56 • Orizzonte Magazine


Orizzonte Magazine • 57


Studio Vangi<br />

commercialisti in Modugno<br />

via S. Teresa, 14 - 70026 Modugno (BA)<br />

www.studiovangi.it<br />

58 • Orizzonte Magazine


Le riflessioni di Fabrizio Capra<br />

BENESSERE AL NATURALE<br />

IL CAFFE’ RIDUCE LA DEMENZA… E LA<br />

STANCHEZZA OCULARE<br />

Il consumo regolare di caffè previene il rischio di<br />

demenza: questo il risultato emerso da una ricerca<br />

condotta presso l’University of Wisconsin-<br />

Milwaukee su un campione di oltre 6mila donne<br />

over 65 consumatrici moderate di questa bevanda.<br />

Il consumo di caffè in maniera normale (circa 3 tazzine<br />

al giorno pari a circa 261 milligrammi di caffeina)<br />

e regolare ha dimostrato una riduzione del<br />

rischio di demenza del 36%.<br />

Ulteriore ricerche aiuteranno a comprendere meglio<br />

i meccanismi che vi sottostanno e il loro coinvolgimento<br />

nella demenza e nel declino cognitivo.<br />

Il caffè risulta ottimo anche per superare la stanchezza.<br />

I ricercatori dell’Università di Auckland in Nuova<br />

Zelanda sostengono che il caffè è in grado di fornire<br />

nuove energie contro la stanchezza oculare.<br />

Infine tra i benefici per la salute e il benessere annoveriamo,<br />

sempre parlando di caffè, quelli come<br />

rimedio naturale nel trattamento delle patologie tumorali<br />

di fegato e intestino, espletando una azione<br />

preventiva nei confronti di “fegato grasso”, “fibrosi<br />

cistica” e “cirrosi epatica”.<br />

GINNASTICA FACCIALE<br />

Quali benefici? Cosa si può fare facilmente a casa?<br />

La ginnastica facciale serve ad allenare i muscoli del<br />

volto e ridare tono ai tessuti: utile per mantenere<br />

la pelle giovane ed elastica, priva di rughe, aspetto<br />

fresco e brillante, riabilitare dopo dei traumi, essere<br />

di supporto a sedute di logopedia.<br />

È sufficiente effettuare esercizi facili, quasi delle<br />

smorfie, da eseguire anche autonomamente, meglio<br />

se dopo un periodo iniziale con uno specialista.<br />

Questi esercizi espletano un effetto “lifting” con il<br />

risultato di un viso più compatto ed elastico.<br />

Non da meno un effetto secondario, ma non troppo,<br />

ovvero la ginnastica facciale può risultare propedeutica<br />

ai miglioramenti di umore in quanto divertente,<br />

liberatoria e in grado di sciogliere lo stress.<br />

Per quanto riguarda, invece, il recupero della funzionalità<br />

dei muscoli del viso a seguito di un trauma è<br />

obbligatorio il parere del medico e dello specialista<br />

onde evitare il peggiorare della situazione.<br />

Vediamo ora alcuni semplici esercizi seguendo le<br />

tempistiche dettate da uno specialista, comunque<br />

sempre intorno ai 5-10 minuti al giorno, esercizi da<br />

effettuarsi sempre davanti a uno specchio sia per<br />

aiutare nell’esecuzione sia per individuare eventuali<br />

errori.<br />

Fronte: per limitare l’evidenza delle rughe, ma anche<br />

risollevare delle palpebre calanti, è sufficiente<br />

aggrottare la fronte, mantenendo la posizione pochi<br />

secondi, come se si stesse assumendo un’espressione<br />

stupida. Seguirà quindi una fase di riposo muscolare,<br />

di circa una decina di secondi, dopodiché<br />

l’esercizio potrà essere ripetuto;<br />

Occhi: per combattere le classiche zampe di gallina,<br />

bisogna innanzitutto riabituare gli occhi al movimento,<br />

ridonando così elasticità ai tessuti circostanti.<br />

Mantenendo collo e testa fermi, si guardi prima<br />

all’estrema destra e poi all’estrema sinistra, quindi in<br />

alto e poi in basso. Per aiutare le palpebre calanti,<br />

invece, si potrà sbattere gli occhi ripetutamente per<br />

circa 5 secondi, quindi sbarrarli per altri due, assumendo<br />

un’espressione di sorpresa;<br />

Labbra: il contorno labbra, soprattutto all’aumentare<br />

degli anni, può caratterizzarsi ben presto per le<br />

sue antiestetiche rughette. Per allenare la muscolatura,<br />

sarà sufficiente stringere le labbra come se<br />

si volesse dare un bacio, mantenere la posizione<br />

circa cinque secondi, dopodiché lanciarsi in un grande<br />

sorriso, raggiungendo la massima apertura della<br />

bocca possibile.<br />

AFORISMA DEL MESE<br />

La salute non s’acquista coll’andar dal farmacista.<br />

(Proverbio)<br />

Orizzonte Magazine • 59


LO<br />

SAPEVATE<br />

CHE<br />

SPINACIO DI MONTAGNA<br />

(Chenopodium )<br />

FAMIGLIA CHENOPODIACEAE<br />

NOME SCIENTIFICO:<br />

Chenopodium<br />

COMUNE IN TUTTA EUROPA<br />

IN ITALIA<br />

di Angelo Ferri<br />

Lo spinacio di montagna (spinacio<br />

selvatico), conosciuto anche<br />

1.<br />

come “buon enrico” (Chenopodium<br />

bonus-henricus), è una<br />

pianta erbacea dalla crescita<br />

spontanea. E’ largamente diffuso nei pascoli di alta<br />

montagna e nei prati erbosi. Si tratta di un vegetale<br />

perenne, alto circa 30 centimetri. Presenta<br />

numerose foglie, farinose, grandi e triangolari. Il<br />

periodo di raccolta dello spinacio di montagna va<br />

dal mese di maggio al mese di agosto.<br />

Fra i tanti nutrienti contenuti nello spinacio di<br />

montagna troviamo: ferro, calcio, iodio e clorofilla.<br />

Il “buon enrico” contiene inoltre una elevata<br />

quantità di vitamine, in particolar modo la K1 e la<br />

C, oltre all’acido folico e alla sua provitamina. Le<br />

foglie svolgono un’importante funzione emolliente,<br />

lassativa e rimineralizzante.<br />

60 • Orizzonte Magazine


2.<br />

Pianta erbacea perenne con portamento<br />

a forma eretta, facilmente<br />

distinguibile in quanto le foglie<br />

sono prive di ocrea e le piante in<br />

generale non hanno lattice e neppure<br />

peli urticanti, bensì peli di tipo viscido; possiede<br />

un odore erbaceo sgradevole. Altezza da 10 a 60 cm.<br />

Le foglie sono intere e farinose, picciolate e saettiformi<br />

o triangolari astate con base troncata, di larghezza<br />

massima, nella parte inferiore, di circa cm 3 a 7, lunghezza<br />

da cm 5 a 8.<br />

Il nome scientifico Chenopodium<br />

deriva dal greco chen (= oca) e<br />

pous (= piede) e significa “piede<br />

3.<br />

d’oca”: la forma delle foglie, infatti,<br />

richiama una zampa palmata. Intorno<br />

all’origine del nome comune,<br />

invece, sono state sviluppate due ipotesi. La prima<br />

è legata all’antico dio pagano Enrico, protettore<br />

della casa, in quanto questa piantina cresce soprattutto<br />

nei pressi delle abitazioni. La seconda sostiene<br />

che il nome si riferisca a Re Enrico IV di Navarra,<br />

soprannominato appunto Le Bon Henry, poi eletto a<br />

protettore dei botanici per il grande impegno messo<br />

nel rilanciare lo sviluppo agricolo del suo regno. Si<br />

narra, infatti, che durante un periodo di carestia, il<br />

monarca permise alla popolazione affamata di cibarsi<br />

delle bacche e delle erbe spontanee che crescevano<br />

nel giardino reale.<br />

Essendo ricco di sali minerali, saponina, acido ossalico<br />

e vitamina C, il Buon Enrico, è particolarmente indicato<br />

come antianemico, emolliente, lassativo e depurativo.<br />

È sconsigliato, invece, a chi soffre di disturbi<br />

renali ed epatici, di artrosi e reumatismi. Le foglie<br />

fresche possono essere applicate sugli ascessi, sulle<br />

scottature e sulle ferite, in generale, per accelerarne<br />

la guarigione.<br />

L’infiorescenza è a spiga e i fiori<br />

sono piccoli, ermafroditi, pentameri<br />

(calici e stami sono formati<br />

4.<br />

da 5 petali).<br />

Contiene: La pianta contiene un<br />

olio essenziale detto appunto essenza<br />

di chenopodio, betalaina, minerali con abbondanza<br />

di ferro, vitamine B1, K e C, saponine e acido<br />

ossalico.<br />

Una volta questa pianta veniva molto usata per le sue<br />

proprietà emollienti, vermifughe e toniche, e si usavano<br />

le foglie, i semi e il rizoma; i semi erano usati come<br />

lassativo per i bambini, mentre foglie e rizoma come<br />

emolliente e tonico, ma oggi la sua importanza è soprattutto<br />

come alimento ricco di ferro e vitamine.<br />

spinacio di montagna ottimo in cucina: ottimi innanzitutto<br />

lessati e conditi con olio e limone, proprio<br />

come gli spinaci, oppure al burro saltati in padella.,<br />

oppure saltati in padella con aglio, olio e peperoncino.;<br />

ottimi per farne dei cannelloni ripieni.<br />

5.<br />

Cannelloni agli spinaci selvatici<br />

Ingredienti<br />

per il ripieno: gr. 500 di farinaccio<br />

(spinacio selvatico), gr. 250<br />

ricotta, gr. 150 parmigiano, alcune foglie di menta,<br />

sale, olio e burro;<br />

per la pasta: fare una sfoglia con 3 uova e farina<br />

q.b.;<br />

per la besciamella: lt. 0,5 di latte, 2 cucchiai colmi<br />

di farina, gr. 30 di burro.<br />

Lessare velocemente gli spinaci, tritarli grossolanamente<br />

e farli insaporire in padella con aglio e<br />

olio. Unire la ricotta, il parmigiano, alcune foglie di<br />

menta tritate e il sale.<br />

Preparare le sfoglia e lessarla tagliata a rettangoli<br />

adatti per cannelloni. Su ciascun rettangolo stendere<br />

un po’ di composto e arrotolare senza stringere<br />

troppo.<br />

Preparare una besciamella non troppo densa, aggiungendo<br />

il burro alla fine a fuoco spento.<br />

Stendere in una pirofila un velo di besciamella, adagiare<br />

i cannelloni e coprire con altra besciamella<br />

e qualche fiocchetto di burro, spolverare di parmigiano.<br />

Passare in forno già caldo a 180° per cuocere<br />

e gratinare per circa 20/25 minuti.<br />

Orizzonte Magazine • 61


62 • Orizzonte Magazine


Orizzonte Magazine • 63


Franco Ardito - Simona Ardito<br />

CASTEL DEL MONTE: IL GREMBO DELLA VERGINE<br />

Castel del Monte è un concentrato di applicazioni astronomiche, geografiche, matematiche e geometriche,<br />

un inspiegabile condensato di simboli, di segni, di formule. Si dà per scontato che lo abbia fatto costruire<br />

Federico II ma è quasi certo che l’Imperatore non vi soggiornò mai. E’ assolutamente inadatto ad essere<br />

abitato e non è ancora chiaro per quali motivi sia stato costruito né chi abbia inteso impegnare per la sua<br />

costruzione tanto denaro, energie e sapienza. E poi l’acqua: nella vasca monolitica che era nel cortile, nelle<br />

cisterne sulle torri, nel pozzo sotto il castello, quasi a proteggere il visitatore come in un grembo...<br />

E' possibile acquistare il libro CASTEL DEL MONTE IL GREMBO DELLA VERGINE al link:<br />

http://www.orizzontemagazine.it/shopping/categoria-prodotto/libri-e-riviste-nuovo/<br />

64 • Orizzonte Magazine


FASHION, BEAUTY, SHOOTING, PROJECTS & MORE<br />

Aspiranti Fotomodelle<br />

I GENERI ALTERNATIVI:<br />

LE MODELLE D'ARTE<br />

Orizzonte Magazine • 65


ASPIRANTI FOTOM<br />

DISABILITÀ E MODA UNA SFIDA DA V<br />

di Fabrizio Capra<br />

66 • Orizzonte Magazine


ODELLE<br />

INCERE.<br />

P<br />

roseguono i nostri articoli dedicati<br />

alle aspiranti fotomodelle:<br />

in questo numero tratteremo<br />

un argomento particolare ovvero il<br />

rapporto tra modelle e disabilità.<br />

È un periodo questo dove alcune donne<br />

con disabilità si cimentano nel tentativo<br />

di intraprendere, nei vari settori, la carriera<br />

da modella<br />

Essere una donna disabile non significa<br />

precludersi il desiderare di essere belle,<br />

di curare il proprio aspetto, di farsi<br />

ammirare. Moda – Disabilità purtroppo<br />

è un rapporto ancora poco frequente e<br />

difficile, anche se qualcosa sta cambiando<br />

nella mentalità sia degli addetti del<br />

settore sia dell’opinione pubblica sempre<br />

più sensibilizzata su queste tematiche.<br />

Le caratteristiche per queste donne devono<br />

rispondere ai seguenti requisiti:<br />

coraggio, essere pronte a sfilare sulla<br />

passerella, uscire fuori dagli schemi e<br />

saper dimostrare di essere belle e attraenti<br />

anche in presenza di un handicap.<br />

Lo sfilare o il posare per queste donne<br />

deve portare inevitabilmente al superamento<br />

dello stereotipo della modella<br />

con corpo mozzafiato e sorrisi smaglianti.<br />

Sfilare con la sedia a rotelle o realizzare<br />

uno shooting fotografico è un segnale di<br />

rottura nei confronti di un tabù: anche<br />

una donna disabile può essere attrante,<br />

e su questo bisogna arrivare a creare un<br />

Orizzonte Magazine • 67


alto livello di consapevolezza.<br />

La grande forza deve essere quella di saper<br />

superare le discriminazioni e i pregiudizi<br />

ancora presenti nonostante che, come<br />

abbiamo già affermato, l’interesse per le<br />

modelle disabili sta crescendo sempre più<br />

scoprendo anche in queste donne<br />

bellezza e sensualità.<br />

È già da qualche tempo che da entrambe<br />

la parti c’è l’impegno nel<br />

sensibilizzare su questi argomenti<br />

affinché anche una donna disabile<br />

possa avere le sue occasioni sia<br />

fotografiche sia sulle passerelle: l’obiettivo<br />

principale da perseguire è<br />

quello di integrare le persone con<br />

disabilità in questo mondo difficile<br />

e, a volte, settario.<br />

All’estero i pregiudizi sulla disabilità<br />

stanno pian piano cadendo e<br />

sono stati fatti grandi passi avanti;<br />

auspichiamo che anche in Italia ci si<br />

possa muovere in questa direzione,<br />

non lasciando a poche e sporadiche<br />

occasioni il coinvolgimento di modelle<br />

disabili.<br />

Se una ragazza disabile vuole iniziare<br />

a posare o a sfilare la prima cosa<br />

a cui non deve assolutamente pensare<br />

è di non essere all’altezza, realizzando<br />

nella propria mente inutili<br />

paragoni che possono solo frenare<br />

entusiasmo e opportunità.<br />

Purtroppo è anche vero che molti<br />

colgono l’occasione di inserire nei<br />

propri lavori (servizi fotografici, campagne<br />

pubblicitarie, sfilate, ecc.) modelle disabili<br />

per una pura opportunità legata alla visibilità<br />

e all’opinione pubblica.<br />

Così si corre il rischio che quella che è la<br />

possibilità di rappresentare un mondo , far<br />

68 • Orizzonte Magazine


diventare “normale la diversità”, si trasforma,<br />

invece, in un fatto di puro opportunismo,<br />

dove si pensa esclusivamente a un ritorno<br />

d’immagine, a far parlare di loro.<br />

Diventa pertanto importante, accettando<br />

di fare servizi fotografici o sfilate, di capire<br />

se è solo un interesse di facciata oppure se<br />

veramente c’è un progetto serio dietro e in<br />

questo può essere utile affidarsi a una persona<br />

fidata del settore.<br />

Quindi, se per una ragazza che vuole fare<br />

la modella è un requisito essenziale, la determinazione<br />

lo è ancora di più per<br />

una ragazza disabile: il posare o lo<br />

sfilare può essere molto più faticoso,<br />

l’accessibilità a set o a passerelle<br />

può risultare difficoltosa, certi<br />

movimenti e pose possono essere<br />

preclusi… ma tutto ciò non deve<br />

abbattere perché, se da un lato ci<br />

deve essere la giusta forza di volontà,<br />

dall’altro la persona che è<br />

di fronte, fotografo o regista, deve<br />

avere la capacità di capire e adattare,<br />

saper trasmettere fiducia con il<br />

proprio incoraggiamento e la propria<br />

professionalità.<br />

Rispettando tutto ciò i problemi e<br />

le difficoltà diventano tutte risolvibili<br />

e si possono raggiungere risultati<br />

e traguardi a volte insperati.<br />

Una volta che si decide di fare questo<br />

passo vuol dire che ci si sente<br />

pronte per affrontare questo mondo<br />

da un punto di vista differente<br />

rispetto alle altre modelle, di voler<br />

accettare la sfida per dimostrare<br />

che certe caratteristiche possono<br />

coesistere con l’essere disabile.<br />

Poi ognuna deve scegliere il genere,<br />

proprio come devono fare tutte le<br />

Orizzonte Magazine • 69


modelle. Il genere è un qualcosa che ognuna<br />

sente proprio.<br />

Il consiglio è quello di non fare quello che<br />

non vi convince: c’è sempre tempo a provare<br />

nuove situazioni.<br />

Una affermata modella disabile, Jillian Mercado,<br />

ha affermato: “Non ci si dovrebbe<br />

vergognare del proprio corpo, spero che<br />

nella mia vita avrò l’occasione di vedere una<br />

modella disabile sfilare per Victoria’s Secret,<br />

perché è questo il tipo di cosa che la<br />

gente considera sexy”.<br />

Consiglio alle ragazze disabili<br />

che vogliono lanciarsi in questo<br />

mondo di andare a vedere<br />

il blog della Mercado, un blog<br />

che incoraggia chi vuole seguire<br />

il suo esempio, un blog che<br />

dovrebbero, però, vedere tutti<br />

per comprendere che la vera<br />

diversità è nella testa delle<br />

persone e non nei fatti.<br />

Essere disabili e modelle significa<br />

fare delle proprie debolezze<br />

il proprio punto di forza, un<br />

qualcosa che capita a pochi, un<br />

qualcosa che deve essere affrontato<br />

senza pietismi, senza<br />

ipocrisia, senza falsi moralismi<br />

ma con la volontà di trasmettere<br />

emozioni, belle emozioni.<br />

70 • Orizzonte Magazine


Orizzonte Magazine • 71


Invia il tuo curriculum a:<br />

collaboratore@orizzontemagazine.it<br />

72 • Orizzonte Magazine


OROSCOPO<br />

GENNAIO <strong>2017</strong><br />

Orizzonte Magazine • 73


ARIETE TORO GEMELLI<br />

Inizi il mese colmo di ottimismo<br />

e di buoni propositi ma, con il<br />

proseguire dei giorni, ti raffreddi<br />

e incupisci. Che cosa succede,<br />

caro Ariete? Mercurio dal giorno<br />

8 diventa dispettoso, si diverte a<br />

creare equivoci e semina zizzania<br />

con le persone che ti circondano.<br />

Non intestardirti su certe questioni<br />

familiari: Plutone e Saturno<br />

non annunciano niente di buono,<br />

quindi meglio volare basso. Dal<br />

venti in poi l’umore migliora e anche<br />

i tuoi rapporti diventano più<br />

scorrevoli.<br />

Se non fosse per un inizio non<br />

eccezionale per la sfera affettiva<br />

e nei rapporti con l’altro sesso,<br />

gennaio comunque, per te, amico<br />

del Toro, viaggia all’insegna<br />

dei fuochi pirotecnici.<br />

Nessuna preoccupazione per<br />

i rapporti con l’altra metà del<br />

cielo, dal 14, Venere promette di<br />

ridarti quello che ti ha negato<br />

nelle prime due settimane. Giusto<br />

in tempo per rimetterti in<br />

forma e perdere qualche chilo<br />

di troppo; un Giove così favorevole<br />

ti avrà fatto superare più<br />

volte il limite a tavola!<br />

Questo è l’anno in cui puoi mettere<br />

in campo i tuoi più grandi<br />

progetti. Per questo mese, Urano<br />

e Nettuno ti regalano percezioni<br />

oltre il normale flusso di pensieri<br />

e, a differenza del tuo solito, questi<br />

pensieri sono supportati da un generoso<br />

Saturno che saprà farli realizzare<br />

con basi solide e durature.<br />

Quindi, caro amico dei Gemelli,<br />

rompi gli indugi e cogli l’occasione<br />

che ti si presenta con questo inizio<br />

di <strong>2017</strong>. A chi dubiterà delle tue<br />

capacità, dandoti dell’incostante e<br />

volubile, è arrivato il momento di<br />

mostrare di che pasta sei fatto.<br />

CANCRO LEONE VERGINE<br />

Non sottovalutare le piccole,<br />

appena percettibili, tensioni familiari<br />

ad inizio mese. Infatti, dal<br />

giorno 8 in poi, Mercurio sarà<br />

nervoso e potrebbe far esplodere<br />

queste incertezze appena accennate<br />

in polemiche e rotture<br />

aperte.<br />

Fino al 27, dovrai fare molta attenzione<br />

a quello che dici e a<br />

come lo dici: infatti rischi gaffe<br />

in casa, sul lavoro, con gli amici.<br />

Amore e soldi però non ti daranno<br />

grattacapi dal 14 fino agli<br />

ultimi giorni di gennaio.<br />

Una frizzante voglia di socialità<br />

inaugura il nuovo anno. Hai una<br />

gran voglia di spaziare, di conoscere<br />

gente, di divertirti. Peccato<br />

che con la tua dolce metà siano in<br />

vista fastidiose tensioni.<br />

L’amore non è al primo posto nei<br />

tuoi pensieri, oppure sei così irritato<br />

da metterlo in fondo alla lista<br />

delle tue priorità. In compenso, il<br />

lavoro ti offre buone occasioni, la<br />

forma fisica è discreta e perfino<br />

in famiglia, a parte i soliti alti e<br />

bassi, ti sembra che siano diventati<br />

tutti più ragionevoli.<br />

Grintoso e carico di entusiasmo,<br />

inizi il nuovo anno pieno di<br />

buoni propositi. Lavoro, famiglia,<br />

amore, fi tness: hai una lista infi -<br />

nita per questo <strong>2017</strong>! A gennaio<br />

però potrai farti valere soprattutto<br />

nel lavoro e raggiungere i<br />

risultati desiderati per la forma<br />

fi sica.<br />

L’amore attraversa una fase di alti<br />

e bassi anche se l’erotismo e il sex<br />

appeal potrebbero, al contrario,<br />

raggiungere vertici sublimi! La<br />

vita sociale è frizzante e potrai<br />

conoscere persone molto interessanti.<br />

74 • Orizzonte Magazine


BILANCIA SCORPIONE SAGITTARIO<br />

Momenti di nervosismo compresi<br />

tra il giorno 8 e il 27 a causa<br />

della posizione tesa di Mercurio.<br />

Se ci sono questioni particolarmente<br />

importanti da sbrigare o<br />

da mettere in cantiere, ti converrà<br />

scegliere le date precedenti o<br />

seguenti questo arco temporale.<br />

Il cielo non è del tutto sgombro<br />

da nubi tempestose per lavoro<br />

e famiglia, per energia e cuore.<br />

Ma tu supererai i problemi alla<br />

grande: basta un pizzico di tenacia,<br />

due di sopportazione e tre di<br />

pazienza!<br />

Lucido, agguerrito, combattivo. Meglio<br />

non contrastarti, questo mese,<br />

perché faresti assaggiare al malcapitato<br />

quanto può essere sottile e<br />

vendicativa la tua ira funesta. Purtroppo,<br />

sembra che, almeno entro<br />

il 14, a farti uscire dai gangheri sarà<br />

il partner o un familiare. Consolati<br />

con la vita sociale: dal giorno 8 al<br />

27 ti aspettano giornate memorabili,<br />

intese, proficue per incontrare<br />

gli amici di sempre o espandere il<br />

tuo solito giro di frequentazioni. La<br />

seconda parte del mese sarà super<br />

per tutti gli ambiti.<br />

Mercurio sarà nel segno fino al<br />

giorno 8 ravvivando la tua vita sociale.<br />

Puoi conoscere nuove persone,<br />

farti invitare in ambienti esclusivi,<br />

viaggiare e farti valere nel lavoro<br />

e in famiglia. Amore ed emozioni<br />

sono speciali, ma dopo il 14 diventerai<br />

più teso e andare d’accordo<br />

potrebbe non essere così semplice.<br />

Dosa con equilibrio i tuo interessi,<br />

gli impegni professionali con il tempo<br />

dedicato alla famiglia.<br />

CAPRICORNO ACQUARIO PESCI<br />

Gennaio sarà un mese positivo.<br />

Molti pianeti sono disponibili nei<br />

tuoi confronti e ti aiuteranno a<br />

superare le piccole o grandi diffi<br />

coltà che hai dovuto affrontare<br />

nella vita professionale o di relazione<br />

nel periodo più recente.<br />

Dal giorno 8 al 27 sarai vivace<br />

e frizzante, astuto e dinamico.<br />

Puoi espandere il giro delle tue<br />

amicizie, conoscere da vicino chi<br />

ti piace, viaggiare o migliorare il<br />

dialogo in famiglia. Fatti un regalo:<br />

te lo meriti, amico!<br />

Mese frizzante e piacevole all’orizzonte!<br />

Mercurio sarà tuo alleato<br />

fino al giorno 8 e quindi dal 27 in<br />

poi. Sono queste le giornate migliori<br />

per organizzare party, ampliare<br />

la sfera delle tue frequentazioni,<br />

impostare un buon dialogo in famiglia.<br />

Nei giorni rimanenti però non<br />

rimarrai certo con le mani in mano,<br />

anzi.<br />

Gennaio ti offre un ricco carnet di<br />

proposte, di vantaggi da spendere<br />

per professione e amore, famiglia e<br />

benessere.<br />

Metti in conto un po’ di tensione<br />

a inizio mese. Discussioni in famiglia,<br />

imprevisti domestici o lavorativi,<br />

qualche tensione con gli amici.<br />

Ma dal giorno 8 il panorama si<br />

rischiarerà e potrai trovare una<br />

soluzione efficace per ogni tipo di<br />

problema. La vita sociale, in questo<br />

stesso periodo, sarà vivacissima:<br />

party, incontri, nuove amicizie<br />

rallegreranno buona parte di gennaio.<br />

Lavoro e famiglia procedono<br />

bene, la salute tiene. Un mese positivo<br />

per i tuoi progetti!<br />

Orizzonte Magazine • 75


OUROBOROS<br />

Rassegna trimestrale di Studi Tradizionali<br />

E’ possibile leggerlo gratuitamente all’indirizzo:<br />

http://www.orizzontemagazine.it/orizzontegroup/ouroboros/

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