12.01.2017 Views

Brindisi nel constesto della storia

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città? È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città?
È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Filippo D’Angiò: il re di Spagna Filippo V<br />

Salito al trono in tenera età <strong>nel</strong> 1665, Carlo II fu<br />

controllato <strong>nel</strong> governo dalla madre Maria Ana<br />

d’Austria che, quando il re morì, il primo novembre<br />

del 1700, in mancanza di eredi diretti dispose che sul<br />

trono di Spagna succedesse il duca Filippo d’Angiò del<br />

ramo Borbon, nipote del re di Francia Luigi XIV che<br />

era marito di Maria Teresa di Spagna, sorella di Carlo<br />

II. Incoronato re <strong>nel</strong> 1701, il duca d’Angiò assunse il<br />

nome di Filippo V di Spagna.<br />

Però anche Leopoldo I d’Asburgo, imperatore del<br />

sacro romano impero, era cognato di Carlo II, perché<br />

marito di un’altra sorella del re morto, e pertanto,<br />

anche suo nipote, l’arciduca Carlo d’Austria, avanzava<br />

gli stessi diritti successori del duca d’Angiò sulla<br />

Spagna.<br />

Le monarchie europee, allertate contro un evento che,<br />

prefigurando l’unione <strong>della</strong> potenza spagnola con<br />

quella francese, avrebbe assemblato un impero<br />

troppo potente, costituirono l’alleanza tra Austria,<br />

Olanda e Inghilterra, col fine di appoggiare le<br />

aspirazioni degli Asburgo, riconoscendo come re di<br />

Spagna Carlo III invece di Filippo V. Di conseguienza<br />

scoppiò la guerra di successione spagnola, che si<br />

protrasse per dieci anni e si concluse con la pace di<br />

Utrecht del 1713:<br />

Filippo d’Angiò, del ramo Borbon di Francia, fu<br />

riconosciuto re di Spagna, col nome di Filippo V. La<br />

Spagna cedette all’Austria il Regno di Napoli, il<br />

Ducato di Milano, lo Stato dei Presidi Toscani e la<br />

Sardegna. All’Inghilterra andò la rocca di Gibilterra.<br />

Al duca Vittorio Amedeo II di Savoia fu assegnato il<br />

Regno di Sicilia e il titolo di Re.<br />

Filippo V, che era di fatto un francese nato a<br />

Versailles <strong>nel</strong> 1683 e che regnò fino alla sua morte <strong>nel</strong><br />

1746, fu dunque il primo re di Spagna <strong>della</strong> dinastia<br />

francese dei Borbon, la stessa che perdura a tutt’oggi.<br />

E fu anche lui l’ultimo re di Spagna a regnare<br />

formalmente sul regno di Napoli con i suoi viceré, fino<br />

appunto al 1713, quando la Spagna dovette cedere il<br />

regno di Napoli all’Austria per circa vent’anni.<br />

Infatti, <strong>nel</strong> 1717, il tentativo di Filippo V di recuperare<br />

il regno di Napoli, fallì a causa dell’immediata<br />

reazione militare di Inghilterra, Francia, Austria e<br />

Olanda, che con la quadrupla alleanza, lo sconfissero<br />

e, <strong>nel</strong> 1720, gli imposero il trattato dell’Aia, con cui:<br />

La Sicilia passò dai Savoia agli Asburgo d’Austria<br />

dell’imperatore Carlo VI, già titolare del Regno di<br />

Napoli e di altri domini italiani. La Sardegna passò<br />

dagli Asburgo d’Austria a Vittorio Amedeo II che ne<br />

divenne re.<br />

<strong>Brindisi</strong> <strong>nel</strong>la parentesi austriaca del XVIII S.<br />

A <strong>Brindisi</strong>, i dieci anni <strong>della</strong> guerra di successione<br />

spagnola, tra il 1703 e il 1713, costituirono, di fatto,<br />

una specie di incruenta transizione tra il vecchio,<br />

molto prolungato e ormai deteriorato, dominio<br />

spagnolo e il nuovo dominio austriaco, destinato<br />

invece ad avere una vita abbastanza breve.<br />

«… Fu il 20 luglio del 1707, quando giunse a <strong>Brindisi</strong><br />

la notizia che l’esercito austriaco era entrato a<br />

Napoli e che sul trono si era insediato Carlo III<br />

d’Austria. Il castellano del Castello di terra, senza<br />

aver ricevuto alcun ordine o disposizione in merito,<br />

inalberò la bandiera imperiale degli Asburgo. Il<br />

castellano del Forte a mare non fu invece dello<br />

stesso avviso e trascorsero giorni di tensione che<br />

videro persino lo scambio di qualche cannonata tra<br />

le due guarnigioni.<br />

Tutta la città finalmente si schierò con l’impero<br />

d’Austria e con il nuovo re Carlo III, e lo festeggiò<br />

sfrenatamente durante ben otto giorni, con<br />

manifestazioni festose d’ogni genere, alle quali,<br />

finalmente, si associò anche il Forte a mare.<br />

Il 21 aprile 1708 giunse a <strong>Brindisi</strong> con settanta<br />

soldati, tra ussari e tedeschi, il generale imperiale<br />

conte di Caraffa, e durante due giorni ispezionò i due<br />

castelli e tutte le altre istallazioni militari. E il 23 e<br />

24 di giugno 1709 stazionarono <strong>nel</strong> porto di <strong>Brindisi</strong><br />

cinque galere e quattro vascelli di guerra maltesi.<br />

E anche <strong>nel</strong> novembre del 1711 ci furono in città<br />

otto giorni di feste e festeggiamenti popolari militari<br />

e clericali, inneggianti questa volta all’avvenuta<br />

elezione, <strong>nel</strong>la città di Francoforte, del re Carlo III a<br />

imperatore del sacro romano impero con il nome di<br />

Carlo VI.<br />

Firmata finalmente la pace di Utrecth, <strong>nel</strong> dicembre<br />

di quello stesso 1713, giunsero <strong>nel</strong> porto di <strong>Brindisi</strong><br />

un totale di 19 grosse tartane napoletane stracolme<br />

di soldatesche spagnole con le loro famiglie: in totale<br />

i soldati erano tremila cinquanta e le femmine con i<br />

figli erano circa mille. Dopo un mese salparono per<br />

Fiume da dove avrebbero presto raggiunto<br />

l’Ungheria per incorporarsi al servizio dell’esercito<br />

imperiale...» c.d.s.d.b. 1529‐1787<br />

Il 6 marzo 1714 si firmò il trattato di Rastadt, che<br />

venne a complementare l’accordo stipulato l’anno<br />

precedente in Utrecht e a legittimare il definitivo<br />

passaggio del regno di Napoli agli Austriaci. Carlo VI<br />

d’Asburgo, imperatore del sacro romano impero e<br />

kaiser d’Austria, assunse così ufficialmente anche il<br />

nuovo titolo di re di Napoli, con il nome Carlo III, e<br />

nominò viceré il conte Wirich Philipp von Daun.<br />

97

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!