12.01.2017 Views

Brindisi nel constesto della storia

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città? È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città?
È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Federico II imperatore del sacro romano impero<br />

E così, in quell’anno 1194, Enrico VI di Svevia, figlio di<br />

Federico Barbarossa e marito di Costanza d’Altavilla<br />

figlia del normanno Ruggero II, pretese e finalmente<br />

ottenne in reggenza la corona del regno di Sicilia, che<br />

dopo la sua morte avvenuta <strong>nel</strong> 1197 andò al figlio<br />

Federico II di Svevia, che fu incoronato il 18 maggio<br />

1198 a soli quattro anni e che ne prese possesso<br />

appena compiti quattordici, <strong>nel</strong> 1208.<br />

E fu forse sotto Federico II di Svevia che rischiò di<br />

realizzarsi il vecchio sogno di costituire un orbis<br />

christianus universalis. Germano di famiglia ed erede<br />

per parte di madre del regno normanno di Sicilia,<br />

Federico II integrò de facto all'impero sacro romano,<br />

la quasi totalità dell'Italia.<br />

Con Federico II il sacro romano impero apparve come<br />

il vero unico grande impero cristiano, poiché in quel<br />

periodo l'impero romano d'Oriente si trovò in piena<br />

decomposizione.<br />

Per il papato, tuttavia, Federico II rappresentò una<br />

minaccia al potere temporale e per questa ragione lo<br />

combatté duramente.<br />

Federico II, <strong>nel</strong> 1215, durante la cerimonia <strong>della</strong> sua<br />

incoronazione a re dei romani in Acquisgrana,<br />

promise solennemente di diventare crociato e rinnovò<br />

l’impegno a Roma, cinque anni dopo <strong>nel</strong> 1220 allorché<br />

divenne imperatore del sacro impero, per così portare<br />

a termine quanto non era riuscito ai suoi predecessori<br />

<strong>della</strong> casa Hohenstaufen: il nonno Federico I, il<br />

Barbarossa, morto durante la terza crociata <strong>nel</strong> 1190<br />

e il padre Enrico VI deceduto poco prima di partire<br />

per la quarta crociata.<br />

Il papa Onorio III pertanto, sollecitò con insistenza a<br />

Federico II di intraprendere la spedizione promessa,<br />

ma l'imperatore chiese più volte di posporla per<br />

potersi occupare dei tanti problemi sorti <strong>nel</strong> suo<br />

regno, ed il papa gli concesse di malavoglia il rinvio.<br />

Nel 1227, il quasi centenario papa Onorio III morì e il<br />

suo successore, Gregorio IX, si dimostrò subito meno<br />

disponibile a rinviare la crociata ormai da troppo<br />

tempo posposta, e ingiunse a Federico II di partire.<br />

Questi iniziò finalmente a organizzare la spedizione<br />

concentrando a <strong>Brindisi</strong> tutte le milizie provenienti da<br />

ogni parte d’Europa, ma quando appena salpato la<br />

sospese perché ammalato, il papa lo scomunicò.<br />

Poi, l’anno seguente, <strong>nel</strong> 1228, Federico II ristabilitosi,<br />

s’imbarcò finalmente alla volta <strong>della</strong> Terra Santa, ma<br />

lì l'accoglienza che ricevette non fu delle migliori:<br />

buona parte degli ordini cavallereschi, molti cristiani<br />

e il patriarca di Gerusalemme, non approvarono la<br />

spedizione avviata nonostante la scomunica papale.<br />

<strong>Brindisi</strong> sveva (1194 – 1268)<br />

Gli Svevi <strong>della</strong> casata Hohenstaufen governarono<br />

solo per alcuni decenni, dal 1194 al 1268, ma quelli<br />

furono anni importanti per <strong>Brindisi</strong>, perché tenuta<br />

in molta considerazione da Federico II, il famoso e<br />

carismatico imperatore del sacro romano impero al<br />

quale fu attribuito il celebre saluto alla città,<br />

pronunciato al suo rientro dalla Terra Santa dopo<br />

aver concluso con successo la sesta crociata:<br />

‘’Filia Solis Ave, nostro gratissima Cordi’’<br />

Il castello Svevo costruito a <strong>Brindisi</strong> da Federico II<br />

Nel marzo del 1198, nonostante la morte di Enrico<br />

VI, dal porto di <strong>Brindisi</strong> salparono per la quarta<br />

crociata le trenta navi approntate con i crocesignati<br />

tedeschi. Però la crociata sfuggì di mano al papa<br />

Innocente III che l’aveva indetta e si risolse,<br />

<strong>nel</strong>l’aprile del 1204, col saccheggio di Costantinopoli<br />

da parte di crociati e Veneziani, che poi si spartirono<br />

l’impero bizantino e crearono l’impero “Latino”, che<br />

durò meno di 60 anni, fino al 1261, quando quello<br />

bizantino fu ristabilito.<br />

Nel 1212 da <strong>Brindisi</strong> partì anche il cosiddetto<br />

esercito dei bambini, organizzato da un dodicenne<br />

predicatore, il pastorello tedesco Nicholas, che era<br />

riuscito a convincere e raggruppare 8.000 coetanei<br />

raccontando che avrebbe camminato sul mare e che<br />

sarebbe riuscito a convertire al cristianesimo gli<br />

infedeli in Terra Santa. Senza aver ottenuto la<br />

benedizione del papa, i piccoli crociati si recarono<br />

ad Ancona, dove secondo la profezia il mare si<br />

sarebbe aperto davanti a loro, ma ciò non avvenne.<br />

Giunti poi a <strong>Brindisi</strong>, l'arcivescovo Gerardo quasi<br />

moribondo, cercò vanamente di opporsi e di<br />

persuadere gli adolescenti ad abbandonare<br />

l’assurdo progetto, ma questi, dopo aver subito<br />

ladrocini e violenze, riuscirono a trovare alcune navi<br />

dirette ad oriente. Ma giunti lì, furono schiavizzati.<br />

65

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!