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Brindisi nel constesto della storia

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città? È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città?
È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

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Nel 1095, il papa Urbano II chiamò i cristiani alla<br />

prima crociata, per liberare la Terra Santa e<br />

Gerusalemme dal dominio dei Turchi, e i Normanni<br />

parteciparono in prima fila con Boemondo, signore di<br />

Taranto, e con Tancredi figlio di sua sorella Emma, i<br />

quali, mentre Ruggero era impegnato ad assediare<br />

Amalfi, guidarono i crocesegnati normanni.<br />

Boemondo e Tancredi, s’imbarcarono a Bari con un<br />

forte esercito, ben equipaggiato e ben addestrato, e<br />

sbarcarono <strong>nel</strong>l’ottobre del 1096 tra Durazzo e<br />

Valona per così partecipare alla prima crociata<br />

condotta da Goffredo di Buglione.<br />

Tancredi fu tra i primi a entrare a Gerusalemme il 15<br />

luglio 1099, ma Boemondo fu fatto prigioniero dai<br />

Turchi e consegnato ai Franchi. Poi <strong>nel</strong> 1105, riuscì a<br />

rientrare a Taranto e a prepararsi a una nuova<br />

guerra contro i Bizantini dell’imperatore Alessio.<br />

Nel 1107 Boemondo salpò da <strong>Brindisi</strong> verso la<br />

Dalmazia, dove però non gli riuscì di espugnare<br />

Durazzo e, finalmente, <strong>nel</strong> 1108 fu costretto a<br />

sottoscrivere una pace.<br />

Boemondo morì <strong>nel</strong> 1111 <strong>nel</strong>lo stesso anno <strong>della</strong><br />

morte del suo fratellastro Roberto Barsa e il loro<br />

cugino, Ruggero II, succeduto in Sicilia al padre<br />

Ruggero e nipote del Guiscardo, fu chi da lì in avanti si<br />

dedicò a soggiogare i territori del meridione,<br />

battagliando contro i tanti signori in campo e<br />

soprattutto contro i Greci, riuscendo finalmente, <strong>nel</strong><br />

1130, a costituire il Regno di Sicilia.<br />

Le vicende fallimentari <strong>della</strong> seconda crociata,<br />

svoltesi tra il 1147 e il 1149, non interessarono<br />

<strong>Brindisi</strong>, da dove invece, in quello stesso anno 1147,<br />

salpò la flotta di Ruggero II per un nuovo attacco<br />

all’impero d’Oriente. La flotta normanna volse verso<br />

Corfù e Ruggero II la prese al primo assalto senza<br />

combattere. Quindi, proseguì la campagna<br />

intrapresa e saccheggiò Tebe e Corinto.<br />

Nel febbraio del 1154 morì a Palermo il re Ruggero<br />

II e neanche con la sua morte cessarono le battaglie<br />

tra Greci e Normanni per il controllo <strong>della</strong> Puglia.<br />

A novembre del seguente anno, l’imperatore<br />

Manuele Comneno decise una nuova -l’ennesimasortita,<br />

con un poderoso esercito e una numerosa<br />

flotta, contando <strong>nel</strong> possibile appoggio dei baroni<br />

pugliesi, pronti a insorgere contro il governo<br />

normanno.<br />

I Greci, comandati da Giovanni Duca, dopo aver<br />

occupato numerose città costiere, entrarono a<br />

<strong>Brindisi</strong> aiutati dai loro partigiani e posero l’assedio<br />

alla sua “rocca” in cui si erano asserragliati i soldati<br />

normanni, cercando poi di espugnarla dal mare<br />

sotto il comando di Alessio nipote dell’imperatore.<br />

Guglielmo I il malo, succeduto a Ruggero II, preparò<br />

flotta ed esercito e giunse a <strong>Brindisi</strong> per mare e per<br />

terra. Debellati i Bizantini, conquistò la città il 28 di<br />

maggio 1156, fece prigioniero Alessio e lo portò a<br />

Palermo rilasciandolo solo dopo la firma <strong>della</strong> pace,<br />

e consegnando definitivamente la Puglia all’Occidente.<br />

Gli itinerari <strong>della</strong> prima seconda e terza crociata<br />

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