12.01.2017 Views

Brindisi nel constesto della storia

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città? È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città?
È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

al capo dei Normanni Rainulfo Drengot, l'ex<br />

roccaforte bizantina di Aversa, a nord di Napoli,<br />

insieme al titolo di conte, permettendo così che <strong>nel</strong><br />

1030 si creasse il primo insediamento normanno<br />

<strong>nel</strong>l'Italia meridionale.<br />

Nel 1035, il generale bizantino Maniace, fu inviato<br />

dall’imperatore Michele IV in Sicilia per<br />

riconquistarla ai Musulmani.<br />

Maniace riuscì in breve a occupare la parte orientale<br />

dell’isola, ma l’impresa finalmente fallì e Maniace, con<br />

l’intermediazione di Rainulfo, arruolò Guglielmo<br />

d’Altavilla signore di Coutances, che dalla Normandia<br />

scese in Italia con suo fratello Drogone.<br />

I Normanni però tradirono i Bizantini, formalmente<br />

perché insoddisfatti <strong>della</strong> paga, ma in effetti perché<br />

cominciarono a preoccuparsi di come spiazzare non<br />

solo gli Arabi, ma anche gli stessi Bizantini.<br />

Nel 1040, Rainulfo conquistò il principato di Gaeta e,<br />

con l’approvazione del sacro imperatore, Corrado II,<br />

lo unì al proprio.<br />

Nel 1041 Guglielmo d'Altavilla, al servizio del duca<br />

Guaimario IV di Salerno, conquistò Melfi e <strong>nel</strong> 1043 fu<br />

nominato conte di Puglia. Alla sua morte <strong>nel</strong> 1046 gli<br />

succedette il fratello Drogone, che fu ucciso, e <strong>nel</strong><br />

1050 gli succedette il fratello Umfredo.<br />

Nel 1047, l'imperatore Enrico III, figlio di Corrado II,<br />

rese suoi vassalli sia i Drengot che gli Altavilla,<br />

legittimandone i due possedimenti e così, col volgere<br />

del secolo XI, dalla primitiva base di Aversa, i<br />

Normanni conquistarono tutto il meridione d’Italia,<br />

con l’eccezione di Benevento, che divenne vassalla del<br />

papa, e con l’eccezione di Napoli, città che con tutto il<br />

suo entroterra restò per ancora parecchi altri anni<br />

indipendente.<br />

Nel 1050 Roberto, che fu detto il Guiscardo, un quarto<br />

fratello Altavilla che poi succedette a Umfredo <strong>nel</strong><br />

1057 come conte di Puglia, fondò la contea di Lecce e,<br />

tra il 1070 e il 1071, a più riprese, conquistò Oria<br />

Otranto, Taranto, Bari e <strong>Brindisi</strong>, privando i Bizantini<br />

di ogni presenza politica e militare in Occidente.<br />

Roberto prese anche Palermo <strong>nel</strong> 1072 e poi, in<br />

successione, Amalfi <strong>nel</strong> 1073 e Salerno <strong>nel</strong> 1076,<br />

mentre un quinto fratello, Ruggero, al termine di una<br />

lunga guerra durata dal 1061 al 1091, tolse tutta la<br />

Sicilia agli Arabi.<br />

Alla morte del Guiscardo, avvenuta <strong>nel</strong> 1085, il<br />

Ducato di Puglia e Calabria andò al figlio Roberto<br />

Borsa, ma l’altro suo figlio, Boemondo, si ribellò e<br />

finalmente poté ottenere il potente Principato di<br />

Taranto che incluse Otranto, Gallipoli e <strong>Brindisi</strong>.<br />

Gli Agostiniani fondarono il convento di Santa Maria<br />

<strong>della</strong> Grazia, come anche e i Carmelitani, entrambi in<br />

prossimità dell’attuale porta Mesagne. E anche i<br />

Cavalieri Ospedalieri, poi divenuti i famosi Cavalieri<br />

di Malta, ebbero a <strong>Brindisi</strong> la loro casa di San<br />

Giovanni de Hospitale in prossimità del porto alla<br />

quale, successivamente, affiancarono la chiesa di San<br />

Giovanni dei Greci.<br />

Già per la prima crociata, da <strong>Brindisi</strong> s’imbarcarono<br />

molti crocesegnati tra i quali, il 5 aprile del 1097,<br />

una parte dell’esercito francese comandata da<br />

Roberto Courteheuse di Normandia, con Stefano di<br />

Blois e il canonico di Notre Dame, Fulcherio di<br />

Chartres, seguendo poi da Durazzo a Costantinopoli<br />

per la via Egnazia.<br />

Nel 1096 s’imbarcò Ugo di Vermandois, figlio di<br />

Enrico I di Francia e, <strong>nel</strong> 1101, Guglielmo conte di<br />

Nevers, che da <strong>Brindisi</strong> sbarcò a Valona e raggiunse<br />

poi Ankara per unirsi all’esercito franco-lombardo.<br />

Nel 1102, verso la metà dell’anno, gli Ungheresi con<br />

il concorso dei Veneziani occuparono <strong>Brindisi</strong> e<br />

Monopoli, che poi abbandonarono dopo paurose<br />

devastazioni prolungatesi durante tre mesi. Poi, <strong>nel</strong><br />

1105 i Veneziani ritentarono l’attacco a <strong>Brindisi</strong><br />

durante la guerra tra Venezia, Genova e Pisa.<br />

Il 10 ottobre 1107, Boemondo salpò da <strong>Brindisi</strong> per<br />

la Dalmazia in una nuova spedizione normanna<br />

contro i Greci dell’impero, e questi, comandati da<br />

Isacco Contostefano, strinsero d’assedio <strong>Brindisi</strong>.<br />

In quell’occasione, Sichelgaita, vedova di Goffredo<br />

morto alla fine del 1104, madre di Tancredi, signora<br />

di <strong>Brindisi</strong> e vassalla di Boemondo, finse di essere<br />

disposta a trattative con i Greci per così dar tempo ai<br />

rinforzi normanni di giungere a <strong>Brindisi</strong> e<br />

costringere, finalmente, i Greci alla ritirata.<br />

A <strong>Brindisi</strong> era signore Tancredi, il figlio del conte<br />

Goffredo e di Sichelgaita, quando Ruggero II, il gran<br />

conte di Sicilia, <strong>nel</strong> 1128, conquistò <strong>Brindisi</strong> che,<br />

tuttavia, <strong>nel</strong>lo stesso anno, fu riconquistata da<br />

Tancredi. L’anno seguente, <strong>nel</strong> 1129, Ruggero II<br />

pose l’assedio riuscendo a convincere Tancredi ad<br />

accettare una sua guarnigione <strong>nel</strong>la citta<strong>della</strong>, ma<br />

<strong>nel</strong> 1131 Tancredi attaccò quella guarnigione<br />

espugnando la citta<strong>della</strong>. Finalmente, <strong>nel</strong> 1132,<br />

Ruggero II conquistò nuovamente <strong>Brindisi</strong> e indusse<br />

Tancredi a cederla contro un compenso monetario.<br />

Il papa Innocenzo II elevò alla dignità ducale il<br />

normanno Rainulfo, che fu poi conte di Puglia e<br />

questi, con il consenso degli abitanti, <strong>nel</strong> 1137 si<br />

prese <strong>Brindisi</strong>, ma due anni dopo, <strong>nel</strong> 1139, il duca<br />

Guglielmo, figlio di Ruggero II, riconquistò la città.<br />

61

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!