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Brindisi nel constesto della storia

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città? È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città?
È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

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Anche i Vandali, <strong>nel</strong> 455 dC, saccheggiarono Roma,<br />

rimasta di fatto acefala di un vero e proprio<br />

imperatore, dopo la morte di Valentiniano III. Il loro<br />

re, Genserico, con la sua orda sbarcò a Ostia e marciò<br />

su Roma che, senza nemmeno tentare di difendersi,<br />

capitolò il 2 giugno.<br />

Genserico promise a Papa Leone I che sarebbe stata<br />

rispettata l'integrità fisica dei cittadini, che il<br />

saccheggio avrebbe avuto una durata massima di<br />

quindici giorni e che non vi sarebbero stati incendi.<br />

I Vandali quindi, asportarono da Roma tutto<br />

l'asportabile e il trasportabile e trascinarono come<br />

ostaggi in Africa anche numerosi personaggi eminenti<br />

per ottenerne il riscatto.<br />

Nel 467 dC l'imperatore d'Oriente, Leone I, tentò di<br />

risollevare le sorti dell'impero d'Occidente, ormai allo<br />

sbando, insignendo Antemio con il titolo di Augusto e<br />

promuovendo una grande azione congiunta in<br />

funzione antivandala.<br />

La spedizione congiunta dei due imperi tuttavia fu un<br />

disastro e <strong>nel</strong> 468 dC la grande flotta allestita dai due<br />

imperi venne annientata dai Vandali, che così<br />

consolidarono il loro dominio su Sicilia, Sardegna e<br />

Baleari.<br />

Nel 475 dC, Oreste, un generale patrizio romano,<br />

riuscì ad imporre come imperatore il proprio figlio<br />

Romulo Augustolo, il quale però, dovette ben presto<br />

fronteggiare una rivolta delle sue truppe provenienti<br />

dall'area danubiana e formate da Eruli, Sciri e Rugi,<br />

che nominarono un soldato, Odoacre, come loro duce.<br />

Oreste fu da questi ripetutamente sconfitto e poi, <strong>nel</strong><br />

476 dC, fu catturato e decapitato, mentre il piccolo<br />

imperatore Romulo Augustolo, dopo soli dieci mesi di<br />

regno, fu privato del titolo imperiale e confinato.<br />

Odoacre ordinò quindi al senato romano di inviare<br />

un'ambasceria all'imperatore d'Oriente, Zenone, per<br />

informarlo che:<br />

‘’...la città non abbisognava di un particolare<br />

imperatore, essendo bastante uno a difendere i<br />

confini di entrambi gli Stati e che Romolo Augusto<br />

aveva affidato la gestione dello stato ad Odoacre,<br />

soggetto idoneo a procurare la pubblica salvezza,<br />

essendo eccellente <strong>nel</strong>l'amministrazione <strong>della</strong><br />

repubblica, e bravo <strong>nel</strong>l'arte militare. Pregavalo<br />

quindi di ornare costui <strong>della</strong> patrizia dignità, e ad<br />

affidargli il governo dell'italiana diocesi…’’<br />

Zenone riconobbe Odoacre come patricius e<br />

governatore d'Italia e questi divenne, di fatto, sovrano<br />

d'Italia: l’impero romano d’Occidente era, cosí,<br />

indubbiamente finito.<br />

Alarico re dei Goti<br />

Oleo di Giuseppe Leonardo ‐ 1635 ‐ Museo Del Prado<br />

L’imperatore Romulo Augustolo<br />

depone di fronte a Odoacre<br />

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