Brindisi nel constesto della storia
Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città? È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.
Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città?
È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.
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Cesare, dopo aver annichilato Pompeo, era in<br />
pochissimi anni divenuto signore di Roma,<br />
incontrastato e quasi onnipotente. Ciò però, non<br />
impedì che alle idi di marzo del 44 aC venisse<br />
assassinato <strong>nel</strong> senato con 23 pugnalate.<br />
Pochi anni dopo l’assassinio di Cesare, fu la volta <strong>della</strong><br />
terza guerra civile romana, questa tra Marco Antonio<br />
e Ottavio Caio, Ottaviano, pronipote di Cesare e suo<br />
erede. Antonio <strong>nel</strong> 40 aC sbarcò a <strong>Brindisi</strong>, occupò la<br />
città e respinse le forze di Ottaviano che volevano<br />
ricacciarlo in mare.<br />
Si riuscì momentaneamente a scongiurare la guerra<br />
con la firma del “Foedus Brundisinum” e con Marco<br />
Lepido si fondò il secondo triunvirato. Ad Antonio<br />
andò l’Oriente, a Ottavio la Spagna e a Lepido l’Africa.<br />
Ma già dopo pochi anni si rivelò tutta la fragilità di<br />
quell’accordo e costò parecchio evitare la sua rottura<br />
<strong>nel</strong> 37 aC, quando doveva essere ratificato a <strong>Brindisi</strong>.<br />
Fu in quell’occasione che il poeta lucano, Orazio,<br />
nativo di Venosa e allora ventottenne, scrisse la V<br />
satira del Primo Libro dei suoi ‘Sermones’, una sorta<br />
di coinvolgente taccuino di appunti, noto poi come<br />
iter brundisinum su quanto avvenne lungo le 360<br />
miglia del percorso svoltosi lungo tutta la via Appia<br />
da Roma a <strong>Brindisi</strong> in missione mediatrice in<br />
compagnia di Mecenate, e Cocceio Nerva.<br />
Dopo poco meno di dieci anni però, la guerra<br />
divampò. Ottavio, sfruttando l´amore sorto tra Marco<br />
Antonio e Cleopatra per mettere il senato contro<br />
Marco Antonio, accompagnato <strong>nel</strong> 31 aC da Agrippa,<br />
Mecenate e decine di senatori che lo sostenevano,<br />
radunò <strong>nel</strong> porto di <strong>Brindisi</strong> centinaia di navi, forse la<br />
più grande flotta che avessero visto fino ad allora<br />
quelle acque, e la vittoria su Marco Antonio gli arrise<br />
ad Azio.<br />
Antonio, sconfitto, si rifugiò in Egitto dalla sua<br />
Cleopatra, fino a quando, <strong>nel</strong> 29 aC, Ottaviano andò a<br />
riprendere l’Egitto per consegnarlo a Roma. E<br />
<strong>nel</strong>l’imminenza del suo arrivo, Marco Antonio e<br />
Cleopatra, si tolsero la vita.<br />
Dopo la vittoria su Marco Antonio, Ottaviano divenne<br />
l´incontrastato signore di Roma, accentrando su di sé<br />
tutte le varie cariche che gli venivano via via conferite<br />
dal senato: contemporaneamente fu console, tribuno,<br />
censore, primo senatore e pontefice massimo.<br />
Nel 27 aC Ottavio aggiunse anche il titolo di Augusto e<br />
il suo esercito non esitò molto a onorare il proprio<br />
comandante, Cesare Ottaviano Augusto, con il titolo di<br />
imperatore.<br />
Erano trascorsi 725 anni dalla fondazione di Roma, ed<br />
era, di fatto, nato l’impero romano.<br />
I negoziatori partirono da Roma e si diressero a<br />
<strong>Brindisi</strong>, longae finis viae, dove giunsero con il<br />
celebre viaggio che fu descritto dal poeta Orazio,<br />
<strong>nel</strong>la sua Satira V del Libro I.<br />
Partirono: Mecenate, il rappresentante di Ottaviano,<br />
Cocceio Nerva in funzione di mediatore e, strada<br />
facendo, a loro si unirono Capitone, Vario, Tucca e<br />
Virgilio la cui posizione, favorevole in origine ad<br />
Antonio, era <strong>nel</strong> frattempo già mutata a favore di<br />
Ottaviano, come chiaramente documentato proprio<br />
dal testo oraziano.<br />
Finalmente, le trattative non ebbero luogo a<br />
<strong>Brindisi</strong>, ma a Taranto, con la mediazione di Flavia,<br />
moglie di Marco Antonio e sorella di Ottaviano, e<br />
grazie anche alle pressioni esercitate dalle legioni<br />
che si opponevano a una nuova guerra civile.<br />
La pace però durò meno di un decennio. Ottaviano,<br />
prendendo a pretesto l’inconvenienza per Roma<br />
dell’amore sorto tra Antonio e Cleopatra, fece<br />
rivoltare il senato contro Marco Antonio.<br />
Nel 31 aC, Ottaviano sbarcò a <strong>Brindisi</strong> accompagnato<br />
da Agrippa, Mecenate e decine di senatori che lo<br />
sostenevano: radunò centinaia di navi, la più grande<br />
flotta che avessero visto fino ad allora quelle acque,<br />
e salpò all’incontro di Marco Antonio.<br />
Si scontrarono ad Azio e la vittoria arrise Ottaviano.<br />
Dopo Azio, Ottaviano ritornò a <strong>Brindisi</strong> e vi rimase<br />
27 giorni osannato dal popolo e da tutti i magistrati,<br />
i senatori e i cavalieri che vi aveva fatto confluire, e<br />
in una pubblica cerimonia <strong>nel</strong> tempio di Apollo e<br />
Diana, sacrificò agli dei per ringraziarli <strong>della</strong> vittoria<br />
“confestimque coepit nomari Caesar”, cominciando in<br />
quell’occasione a farsi chiamare Cesare.<br />
E appena due anni dopo, <strong>nel</strong> 29 aC, fu ancora il porto<br />
di <strong>Brindisi</strong> ad accogliere da vincitore Cesare<br />
Ottaviano, che aveva ripreso l’Egitto dalle mani di<br />
Marco Antonio, suicida con Cleopatra.<br />
Per immortalare quel tale avvenimento, il senato<br />
ordinò che fossero eretti due archi di trionfo, uno a<br />
Roma e l’altro a <strong>Brindisi</strong>. Ma di quest’ultimo però,<br />
non vi è più traccia.<br />
Quell’arco di trionfo a <strong>Brindisi</strong>, che fu uno dei primi<br />
archi trionfali costruiti fuori Roma e che è<br />
rappresentato sulla famosa colonna traiana, molto<br />
probabilmente venne trasformato <strong>nel</strong>la medievale<br />
Porta Reale, che fu edificata nei pressi del porto e le<br />
cui fondamenta furono distrutte, assieme a vari altri<br />
restida Andrea Pigonati, <strong>nel</strong> ‘700 durante i suoi<br />
lavori di bonifica del porto.<br />
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