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Brindisi nel constesto della storia

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città? È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città?
È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

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Mappa del porto di <strong>Brindisi</strong> di Andrea Palladio in<br />

” I Commentari di C. Givlio Cesare” ‐ 1575<br />

La Guerra civile romana dell’anno 82 aC, vide il<br />

conflitto tra la fazione degli ottimati, guidata da<br />

Lucio Cor<strong>nel</strong>io Silla, e quella dei populares, o mariani<br />

perché seguaci del ben sette volte console Gaio Mario,<br />

che era morto <strong>nel</strong>l'86 aC.<br />

Quest'ultima fazione era guidata dal giovane Gaio<br />

Mario, figlio del grande generale, e da Gneo Papirio<br />

Carbone. Alla fazione democratica si unirono anche le<br />

agguerrite milizie sannite e lucane che temevano<br />

dalla vittoria dei sillani la perdita dei diritti civili<br />

ottenuti dopo la guerra sociale.<br />

La guerra civile, costellata di battaglie dall'esito<br />

alterno, da repressioni e da efferati massacri, venne<br />

combattuta in Italia, in Sicilia, in Spagna e in Africa, e<br />

si concluse con la completa vittoria di Silla e con la<br />

morte o l'esilio dei principali capi <strong>della</strong> fazione<br />

democratica.<br />

Sul finire dell’anno 82 aC, Lucio Cor<strong>nel</strong>io Silla, che<br />

doveva rivelarsi essere un formidabile uomo di stato,<br />

si fece nominare dittatore per riordinare lo stato.<br />

La dittatura di nome esisteva ancora in Roma, ma dai<br />

tempi <strong>della</strong> guerra annibalica era di andata in disuso.<br />

<strong>Brindisi</strong> fu scenario di molti tra i più importanti<br />

episodi delle grandi guerre civili che si disputarono<br />

a Roma <strong>nel</strong>l’ultimo secolo di vita repubblicana e, tra<br />

questi episodi e tra queste guerre, fu la lotta tra<br />

Cesare e Pompeo che <strong>Brindisi</strong>, suo malgrado,<br />

dovette in certo modo impersonare con il suo porto.<br />

Nel 49 aC, saputo dell’imminente arrivo di Cesare a<br />

Roma, Pompeo intraprese la fuga verso la Grecia, e<br />

con un piccolo esercito e con la maggior parte dei<br />

senatori, suoi partigiani, giunse a <strong>Brindisi</strong> per<br />

organizzare l’imbarco verso Durazzo.<br />

Cesare raggiunse <strong>Brindisi</strong> e cinse d’assedio la città e,<br />

non avendo a sua disposizione una flotta, pensò di<br />

poter impedire la fuga di Pompeo sbarrando l’uscita<br />

del porto. Iniziò a costruire una diga in terra e pietre<br />

per chiudere lo stretto d’uscita dal porto interno e<br />

non riuscendoci, proseguì utilizzando zattere e<br />

infiggendo pali.<br />

Il tentativo però fallì e Pompeo s’imbarcò di notte<br />

con i suoi soldati. Cesare entrò a <strong>Brindisi</strong> senza<br />

colpo ferire, incontrando in città un clima a lui<br />

alquanto favorevole, che finanche gli svelò le<br />

trappole che lungo le strade cittadine gli aveva teso<br />

Pompeo.<br />

Cesare stesso descrisse quel porto di <strong>Brindisi</strong> <strong>nel</strong><br />

suo “De bello civili” ed il famoso Andrea Palladio<br />

rappresentò quell’episodio brindisino in una<br />

incisione stampata <strong>nel</strong> libro con cui si pubblicò la<br />

versione in lingua volgare dei “Commentari di C.<br />

Givlio Cesare”, editato a Venezia <strong>nel</strong> 1.575.<br />

L’anno successivo alla fuga di Pompeo da <strong>Brindisi</strong>,<br />

furono invece i pompeiani con la flotta di Libone a<br />

tentare l’assedio al porto di <strong>Brindisi</strong> ove erano<br />

asserragliati i cesariani.<br />

Libone, fedele pompeiano, con le sue cinquanta navi<br />

occupò brevemente l’isola di Pharos, l’attuale<br />

Sant’Andrea, <strong>nel</strong> tentativo non riuscito di impedire<br />

ad Antonio di portare i soccorsi agli assediati. E<br />

così, finalmente, in quello stesso 48 aC, Cesare poté<br />

salpare dal porto di <strong>Brindisi</strong> con il suo esercito.<br />

Raggiunse quindi Pompeo a Farsalo in Grecia dove<br />

questi, con un esercito numericamente due volte più<br />

grande di quello di Cesare, venne sconfitto dai<br />

veterani delle guerre galliche, meglio addestrati al<br />

combattimento e devoti al loro comandante.<br />

Pompeo fuggì in Egitto presso il re Tolomeo XIII,<br />

fratello di Cleopatra, che convinto di fare un favore a<br />

Cesare, lo fece decapitare. Ma Cesare non lo gradì e<br />

lo fece marginare a favore <strong>della</strong> sorella Cleopatra.<br />

<strong>Brindisi</strong>, municipio romano prestigioso, presentava<br />

a quei tempi un interessante aspetto urbano:<br />

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