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Brindisi nel constesto della storia

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città? È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città?
È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

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e, ma un capo militare di origine nobile, furono<br />

attribuiti anche compiti religiosi e civili. Nell’esercizio<br />

del potere, che tenderà a divenire ereditario, questi<br />

era affiancato da un consiglio di anziani che<br />

costituiranno l’aristocrazia <strong>nel</strong>la futura società greca<br />

e che erano i proprietari delle terre lavorate dai ceti<br />

più bassi <strong>della</strong> popolazione.<br />

Il medioevo ellenico però, non fu solo un periodo di<br />

crisi e, infatti, furono introdotte dai Dori alcune<br />

significative novità che caratterizzeranno lo sviluppo<br />

delle età successive. Comparvero i primi edifici<br />

religiosi dedicati esclusivamente al culto, i tempi;<br />

<strong>nel</strong>la ceramica, si affermò lo stile geometrico; si<br />

sviluppò la lavorazione del ferro e, soprattutto, si<br />

andò embrionalmente costituendo una nuova<br />

struttura politica e sociale: la polis, o città stato.<br />

Le città stato si formarono <strong>nel</strong> corso dell’VIII secolo<br />

aC, a conseguenza del progressivo allentarsi dei<br />

legami gentilizi che <strong>nel</strong>l’epoca precedente avevano<br />

avuto il sopravvento su quelli politici.<br />

Alcune poleis si svilupparono da antiche città<br />

micenee, altre invece furono fondate ex novo in zone<br />

fertili o vicine al mare, che avessero però anche<br />

facilità di comunicazione con il territorio interno;<br />

tuttavia, indipendentemente dalla loro origine, le<br />

città stato, di cui Atene e Sparta furono la massima<br />

espressione, caratterizzarono la <strong>storia</strong> greca per<br />

quattro secoli e furono al tempo stesso centro politico,<br />

economico e militare.<br />

Nonostante le città stato greche avessero ciascuna<br />

una propria autonomia, esse furono comunque<br />

caratterizzate da un comune sviluppo politico: alle<br />

originarie monarchie che dominavano le poleis, <strong>nel</strong>la<br />

fase del loro consolidamento, tra l’800 e il 650 aC, si<br />

sostituirono governi aristocratici formati da<br />

oligarchie, che detenevano, oltre al controllo delle<br />

terre, anche quello politico. La gran parte <strong>della</strong><br />

popolazione, composta da piccoli proprietari terrieri,<br />

artigiani, contadini, mercanti, aveva scarso peso<br />

politico, mentre importanti erano invece le<br />

aggregazioni tribali.<br />

Un altro fenomeno d’importanza rilevante fu la<br />

colonizzazione che dal secolo VIII al VI secolo aC<br />

interessò vaste zone del Mediterraneo e si diresse sia<br />

verso Oriente, sulla penisola calcidica e sulla costa<br />

<strong>della</strong> Tracia, sia verso Occidente, in Sicilia e <strong>nel</strong>la<br />

Magna Grecia, dove la salentina Taranto, fondata<br />

dagli spartani con il nome di Taras <strong>nel</strong> 706 aC, ne fu<br />

la massima espressione.<br />

La fioritura culturale dell’età ellenistica fu<br />

caratterizzata ovunque dall’attività di matematici e<br />

lungo la direttrice degli attuali corso Umberto I e<br />

corso Garibaldi.<br />

In un primo scavo furono scoperte cinque tombe con<br />

all’interno piatti, tazze, vasi ed anfore, mentre in un<br />

secondo scavo furono ritrovate ventitré tombe con<br />

all’interno piccoli vasetti, fibule, trozzelle e un<br />

cratere apulo. E sempre <strong>nel</strong>lo stesso luogo furono, in<br />

tempi successivi, rinvenute varie altre tombe, a<br />

incinerazione e a inumazione, contenenti anch’esse<br />

numerosi vasetti.<br />

Ormai tutti gli storici concordano pienamente sulle<br />

origini messapiche di <strong>Brindisi</strong>, che era Brunda prima<br />

di divenire la Brundusium romana in quel 267 aC,<br />

quando Brunda fu probabilmente l’ultima città<br />

importante a essere incorporata ai domini italici di<br />

Roma. Molti studiosi ritengono, inoltre, che il nome<br />

<strong>della</strong> città di <strong>Brindisi</strong> derivi da Brention, che in<br />

lingua messapica vuol dire "a testa di cervo", dalla<br />

conformazione geometrica ramificata del suo porto.<br />

Però i consensi degli storici si vanno via via<br />

diradando quando si tratta di definire chi fossero i<br />

Messapi, da dove e quando fossero giunti e quale<br />

fosse l’estensione del loro territorio, la Messapia, e<br />

quale era la loro relazione territoriale politica e<br />

culturale con i vicini.<br />

I Romani, infatti, quando conquistarono la Messapia,<br />

oltre a ripristinare l’antico autoctono nome Calabria,<br />

seppellirono con le loro memorie storiche molto di<br />

ciò che poterono vedere di quel popolo e di quei<br />

territori e che forse poterono conoscere dei loro<br />

antecedenti. E unendo a ciò la consolidata tradizione<br />

che di solito vede inevitabilmente avvolgere <strong>nel</strong>le<br />

leggende locali la <strong>storia</strong> delle antiche colonizzazioni,<br />

si possono ben intuire le ragioni di tante incertezze.<br />

La tradizione storica ha da sempre puntato sulla<br />

grecità dei Messapi, sul fatto cioè che quelle<br />

popolazioni fossero originarie dell’Epiro, o magari<br />

provenienti dall’isola di Creta, senza però scartare<br />

del tutto l’origine più nordica, quella illirica,<br />

attualmente più accreditata. Sta di fatto che<br />

l’ingresso dei Messapi <strong>nel</strong> clima storico si perde,<br />

<strong>nel</strong>l’ombra del silenzio delle fonti, <strong>nel</strong> lungo periodo<br />

<strong>della</strong> fase preellenica e precoloniale <strong>della</strong> regione.<br />

È invece storicamente abbastanza accreditata la tesi<br />

secondo la quale fosse Japigia la denominazione del<br />

territorio dell’attuale Puglia e che successivamente<br />

la regione si sia di fatto suddivisa in Daunia al nord,<br />

Peucezia al centro e al sud Messapia, che fu abitata<br />

da due popoli: i Calabri a nordest e i Salentini a sud,<br />

ai quali, con la fondazione <strong>della</strong> lacedemone<br />

Taranto, si aggiunsero quei nuovi greci che si<br />

stanziarono a nordovest, sulla regione ionica.<br />

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