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Brindisi nel constesto della storia

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città? È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città?
È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

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La prei<strong>storia</strong> e la proto<strong>storia</strong> <strong>della</strong> Grecia:<br />

dalle origini, alle civiltà minoica e micenea,<br />

e poi, fino alla conquista romana del 146 aC<br />

La prei<strong>storia</strong> e la proto<strong>storia</strong> di <strong>Brindisi</strong>:<br />

dalle origini, alla città messapica,<br />

e poi, fino alla conquista romana del 267 aC<br />

I rinvenimenti archeologici, anche in suolo greco, non<br />

vanno più in là del periodo preistorico del neolitico<br />

(6.000 ‐ 4.000 aC) e sono stati scoperti <strong>nel</strong> sottosuolo<br />

dell'antica Ilio, dell'Acropoli di Atene e dell’isola di<br />

Creta; di modo che le origini di molte delle città<br />

greche, risalgono a quell'epoca.<br />

A quel tempo, l'agricoltura occupava un posto<br />

secondario ed era curata solo dalle donne, perché<br />

quei Greci erano un popolo seminomade di pastori e<br />

la loro principale ricchezza consisteva negli armenti.<br />

Per vestirsi si servivano di pelli d'animali, però non<br />

era loro ignota l'arte <strong>della</strong> filatura e <strong>della</strong> tessitura, e<br />

del pari erano capaci di mo<strong>della</strong>re rozzi vasi d'argilla.<br />

Nel successivo periodo protostorico (4.000 ‐ 1.200<br />

aC), cominciò gradualmente a diffondersi la<br />

conoscenza dei metalli e finalmente l'uso del bronzo<br />

divenne generale, mentre la ceramica evolvé verso<br />

vasi con sempre maggior frequenza di forme<br />

barocche, tentando riprodurre figure di animali e con<br />

i manichi costruiti a forma di braccia.<br />

Nell’isola di Creta, già abitata durante il neolitico, si<br />

sviluppò durante l'età del bronzo (2.000 ‐ 1.200 aC)<br />

un'importante civilizzazione la cui piena fioritura si<br />

fa risalire ai tempi che vanno dal XVIII al XV secolo<br />

aC. Si tratta <strong>della</strong> civiltà minoica, dal nome del suo<br />

mitico re Minosse.<br />

Durante il periodo minoico la popolazione di Creta,<br />

che abitava in case di pietra, era dedita non solo<br />

all’agricoltura, come lo erano stati i neolitici, ma<br />

anche alla lavorazione <strong>della</strong> ceramica e<br />

all’artigianato, i cui prodotti, grazie alla supremazia<br />

che Creta allora esercitava sul mare, cominciarono a<br />

essere esportati in tutto il bacino dal Mediterraneo.<br />

Si formarono poi alcuni agglomerati urbani, quali<br />

Cnosso, Festo, Mallia, caratterizzati dai grandiosi<br />

palazzi, che divennero il centro non solo <strong>della</strong> vita<br />

politica <strong>della</strong> città, ma anche <strong>della</strong> vita religiosa.<br />

L'epoca litica può dirsi, in questo periodo minoico,<br />

completamente superata; armi e utensili sono<br />

costantemente di bronzo; invece il ferro è adoperato<br />

esclusivamente per farne oggetti d'ornamento.<br />

La lavorazione del metallo ha comunque raggiunto<br />

un alto grado di perfezione tecnica e i lavori in<br />

ceramica sono strettamente affini ai lavori in metallo<br />

e anche la policromia è abbandonata; i vasi sono di<br />

argilla giallognola con ornamenti di color rosso cupo.<br />

<strong>Brindisi</strong> 20.000 anni fa circa (Eugenio Corsa)<br />

Sin dai tempi più remoti, il territorio su cui sorge<br />

<strong>Brindisi</strong> accolse insediamenti umani, e le evidenze<br />

archeologiche testimoniano che il suo popolamento<br />

affonda le radici <strong>nel</strong>la prei<strong>storia</strong>, in un arco<br />

temporale che va dal paleolitico superiore fino<br />

all’età del bronzo.<br />

Le prime tracce, rinvenute lungo la costa nord<br />

brindisina, in località Giancola a pochi passi da<br />

Torre Testa, risalgono, infatti, a 12.000 anni fa,<br />

all’ultima era glaciale del paleolitico superiore.<br />

L’insediamento di Torre Testa ha dato alla luce<br />

innumerevoli reperti in selce, resti di conchiglie<br />

Cardium, patelle con tracce di apertura da parte<br />

dell’uomo, palle e asce di bronzo e ossidiana.<br />

Nucleo e schegge di selce ‐ Torre Testa<br />

Altri numerosi rinvenimenti, fatti sempre sulla<br />

costa, confermano che il territorio brindisino fu<br />

abitato anche <strong>nel</strong>le fasi successive, sia le<br />

preistoriche e sia le protostoriche, riconducibili:<br />

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