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Brindisi nel constesto della storia

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città? È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città?
È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

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Però, <strong>nel</strong>l’istituzione del Commonwealth, la rete di<br />

rapporti privilegiati che unì la corona inglese ai suoi<br />

principali domini, iniziarono presto a manifestarsi le<br />

avvisaglie <strong>della</strong> crisi che avrebbe coinvolto il sistema<br />

coloniale, minato dal sentimento indipendentista dei<br />

popoli controllati.<br />

Nel Medio Oriente strappato all’ex impero ottomano,<br />

Francia e Gran Bretagna governarono l’area, e con il<br />

loro auspicio nacquero i regni d’Iraq, di Giordania e di<br />

Arabia Saudita. La politica europea <strong>nel</strong> determinare i<br />

territori dei nuovi stati trascurò però le ambizioni<br />

nazionalistiche degli ebrei e nacquero perciò forti<br />

contrasti tra questi e gli arabi, specialmente in<br />

relazione alla contesa sulla regione di Palestina, che<br />

presto portarono a scontri e ad azioni terroristiche.<br />

Anche <strong>nel</strong>l’area indocinese, gli Inglesi disattesero le<br />

aspettative dell’India e i movimenti indipendentisti<br />

ripresero la lotta per l’autogoverno. Tali forze, diverse<br />

per idee e appartenenza etnico religiosa, trovarono<br />

una guida comune in Mohandas Karamchand Gandhi,<br />

che condusse una guerra non violenta per<br />

l’indipendenza, le cui armi principali furono il<br />

boicottaggio delle merci inglesi, le manifestazioni<br />

pacifiche e la resistenza passiva.<br />

In Cina, al crollo dell’istituzione millenaria<br />

dell’impero, seguì una repubblica insidiata dagli<br />

interessi egemonici del Giappone. Il governo<br />

repubblicano strinse stretti rapporti con l’Unione<br />

sovietica, mentre Mao Zedong fondò il partito<br />

comunista cinese, che inizialmente appoggiò l’azione<br />

del governo, ma <strong>nel</strong> corso dei conflitti contro il<br />

Giappone finì per opporvisi. Le forze repubblicane,<br />

infatti, temendo la crescita dei comunisti, avviarono<br />

una severa campagna contro di loro. Per sfuggire alla<br />

repressione Mao condusse i suoi <strong>nel</strong>la cosiddetta<br />

lunga marcia, acquisendo con ciò popolarità e<br />

preparando la presa del potere.<br />

Il piano regolatore di <strong>Brindisi</strong> del 1934<br />

d’infrastruttura, eccetera, che cambiarono in certa<br />

misura il volto <strong>della</strong> città, ammodernandolo e<br />

migliorandolo anche se solo parzialmente ed<br />

incompiutamente, fino a, però, anche sconvolgerne<br />

alcune zone del centro -come successe per gli storici<br />

rioni Sciabiche e San Pietro degli Schiavoni- con un<br />

piano regolatore, quello dell’ingegnere Telesforo<br />

Tarchioni, del 1934, in buona parte discutibile.<br />

Un piano regolatore inizialmente incentrato sul<br />

risanamento igienico dell’abitato e <strong>nel</strong>l’ampliamento<br />

delle de zone: fuori Porta Mesagne e in Contrada<br />

Casale. Nella prima zona, i Cappuccini, per trasferire<br />

la classe rurale sradicata da San Pietro degli<br />

Schiavoni, e <strong>nel</strong>la seconda zona, il Villaggio<br />

pescatori, per ospitare gli abitanti allontanati dal<br />

vecchio borgo marinaro delle Sciabiche.<br />

L’ingegnere Tarchioni, dirigente dell’ufficio tecnico<br />

provinciale, fu affiancato da una commissione di<br />

esperti e il piano regolatore di massima elaborato, fu<br />

adottato dal podestà il 3 marzo 1934 e approvato<br />

con il decreto regio N.1000 del 18 marzo 1935. Il<br />

piano si componeva di due planimetrie generali a<br />

scala 1:1000 e undici tavole corrispondenti ai rioni<br />

urbani. In allegato al piano regolatore furono<br />

presentati un regolamento per l’esecuzione dello<br />

stesso e le norme comunali edilizie, di ornato, di<br />

estetica e di igiene.<br />

Quel piano regolatore si realizzò solo parzialmente,<br />

prima per le usuali difficoltà burocratiche e<br />

soprattutto finanziarie e poi, per la sopraggiunta<br />

nuova stagione bellica. Comunque, anche se in<br />

maniera non sempre coordinata e più o meno<br />

inserite <strong>nel</strong> contesto di quel piano, si realizzarono<br />

numerose opere pubbliche. Queste le principali:<br />

Aeroporto – Parco <strong>della</strong> rimembranza – Monumento<br />

al marinaio – Collegio navale – Palazzo del banco di<br />

Napoli – Istituto tecnico commerciale – Palazzo <strong>della</strong><br />

provincia – Piazza, scalinata e fontana dell’impero –<br />

Stazione marittima – Liceo ginnasio Marzolla –<br />

Fontana delle ancore – Casa del balilla – Monumento<br />

ai caduti – Scuole elementari San Lorenzo e<br />

Costanzo Ciano – Acquedotto e fognatura – Campo<br />

sportivo – Palestra Galiano – Palazzo <strong>della</strong> banca<br />

d’Italia – Caserma carabinieri – Istituto magistrali –<br />

Mercato coperto – Palazzo delle Poste - Statua di<br />

Augusto imperatore – Ospedale provinciale Di<br />

Summa – Palazzo di Governo – Carcere giudiziario –<br />

Sanatorio.<br />

Si edificarono anche case popolari e per gli statali. E<br />

<strong>nel</strong> settore industriale furono realizzati importanti<br />

insediamenti: lo Stabilimento Aeronautico SACA e lo<br />

Stabilimento Montecatini Fertilizzanti SpA.<br />

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