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Brindisi nel constesto della storia

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città? È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città?
È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

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Il governo, che all’inizio sottovalutò il disordine<br />

economico e sociale prodotto dall’unificazione, prima<br />

di organizzare la controffensiva <strong>nel</strong>le province,<br />

dovette assicurarsi il controllo delle città dove<br />

operarono numerose organizzazioni di ribelli e a tal<br />

fine vennero tentati contatti, con la vecchia<br />

aristocrazia, con i radicali e persino con la malavita<br />

organizzata, cui vennero affidate funzioni di polizia.<br />

Quindi, inviò <strong>nel</strong> giugno 1861 il generale Cialdini con<br />

un esercito iniziale di 22.000 soldati per operare una<br />

sanguinosa repressione militare che si macchiò di<br />

grandi atrocità, massacri e atti ignobili. Persone<br />

vennero fucilate per semplici sospetti, intere famiglie<br />

punite a causa di un loro membro, villaggi<br />

saccheggiati e incendiati per aver rifugiato briganti, e<br />

si perseguitò il clero, quale amico dei poveri.<br />

Nel gennaio 1863, la commissione parlamentare<br />

guidata dal deputato Giuseppe Massari per indagare<br />

sul brigantaggio, rilevò come questo fosse più debole<br />

là dove ci fossero soddisfacenti rapporti fra lavoratori<br />

e datori di lavoro e dove vigesse la mezzadria che<br />

vincolava alla terra gli interessi dei contadini. Quindi<br />

suggerì una serie d’interventi necessari quali:<br />

frazionare e distribuire le proprietà ecclesiastiche<br />

tenute in manomorta, tutelare la sicurezza pubblica<br />

allontanando il timore <strong>della</strong> gente dalle rappresaglie<br />

essendo remota l’eventualità di una restaurazione<br />

borbonica e così indurla alla collaborazione,<br />

migliorare la sicurezza delle carceri per evitare che<br />

facili evasioni alimentassero il brigantaggio. Tali<br />

misure dovevano servire a disincentivare il<br />

brigantaggio ma intanto fu necessario abbatterlo e la<br />

severità fu la strategia più facilmente applicabile.<br />

E così, in forza <strong>della</strong> legge che portò il nome del<br />

deputato Giuseppe Pica, fu posto in stato d’assedio<br />

quasi tutto il meridione d’Italia, con un esercito che<br />

arrivò a raggiungere le 120.000 unità e che, affidato<br />

ai due generali succeduti a Cialdini, Ferdinando<br />

Pi<strong>nel</strong>li e Pallavicino di Priola, venne dislocato in tutte<br />

le regioni meridionali col mandato di applicare con<br />

rigore estremo norme restrittive, nonché la legge<br />

marziale anche nei riguardi di semplici sospetti, e<br />

sospettati.<br />

Le rappresaglie da ambo le parti furono atroci con il<br />

coinvolgimento, loro malgrado, delle masse che, con i<br />

loro villaggi distrutti, furono costrette a rifugiarsi<br />

altrove, portandosi dietro odio e sete di vendetta.<br />

Il brigantaggio, con l’uccisione di quasi diecimila<br />

briganti, le cui teste sovente vennero esposte sui<br />

crocicchi delle strade, e con un centinaio di migliaia di<br />

imprigionati o fuoriusciti, fu ufficialmente sconfitto<br />

<strong>nel</strong> 1865 ma, <strong>nel</strong>le campagne, rimase in forma<br />

endemica fino a perlomeno il 1870, e forse più.<br />

ufficio, essendo il punto di arrivo delle ferrovie<br />

dell´Europa nord-occidentale, e quasi un a<strong>nel</strong>lo di<br />

congiunzione fra quelle regioni e l´Oriente e le Indie.<br />

Più volte <strong>nel</strong> corso <strong>della</strong> settimana giungono e<br />

partono legni mercantili italiani, austriaci e greci,<br />

che fanno il commercio con Corfù, con<br />

Costantinopoli, col Pireo e con Alessandria di Egitto;<br />

ed è il punto di arrivo <strong>della</strong> valigia indiana.<br />

… Settimanalmente vi arriva un piroscafo immenso<br />

<strong>della</strong> Compagnia orientale e peninsulare, che di<br />

giorno sembra un mostro galleggiante sulle acque e<br />

di sera una lunga via tutta illuminata.<br />

… Il rumore ed il chiasso <strong>nel</strong> carico e <strong>nel</strong>lo scarico<br />

delle merci, le centinala di viaggiatori che scendono<br />

a terra per visitare la città, gli indiani di colore scuro<br />

col turbante in testa che si mostrano qua e là <strong>nel</strong>le<br />

bettole del porto, e la folla che si aduna sulla<br />

spiaggia per contemplare questo spettacolo, a bocca<br />

aperta; e di più qualche banda musicale che in modo<br />

orribile suona la “Santa Lucia” o qualche nuova<br />

canzone popolare, tanto per buscar qualche soldo<br />

dalle signore o dai signori inglesi appoggiati al<br />

parapetto <strong>della</strong> nave; tutto questo mette un po’ di<br />

vita e di movimento <strong>nel</strong>la città che è generalmente<br />

assai calma e tranquilla.<br />

… E da ciò deriva che, passeggiando sulla banchina<br />

del porto interno, ed esaminando le insegne delle<br />

botteghe ci par di essere in una città governata da<br />

un’amministrazione inglese. Tutte le etichette sono<br />

in due lingue; tutti, dal venditore di coralli e di<br />

fotografie sino al più meschino vinaio, annunziano le<br />

loro magnifiche specialità in inglese e in italiano.<br />

… Quantunque <strong>Brindisi</strong> esercitasse su di me un<br />

fascino irresistibile per le sue antiche e gloriose<br />

memorie, pure fui costretto a lasciar questa città <strong>nel</strong><br />

giorno seguente al mio arrivo, e salii sul treno che in<br />

un´ora mi portò a Lecce...”<br />

Nel 1883, l’amministrazione comunale approvò il<br />

piano regolatore <strong>della</strong> città, che fu commissionato<br />

agli ingegneri brindisini D’Errico, Santostati e Palma<br />

ed elaborato “...perseguendo necessarie nuove reti<br />

stradali e necessari nuovi assetti urbani, ampliando,<br />

addrizzando e riordinando le vie antiche,<br />

abbattendo dannosi ingombri e sviscerando le<br />

malsane contrade secondo un moderno sistema di<br />

costruzioni...”.<br />

Il piano regolatore fu plasmato su una serie di<br />

quattro tavole manoscritte, ottenute ingrandendo e<br />

attualizzando la base geometrica <strong>della</strong> “Pianta <strong>della</strong><br />

Città di <strong>Brindisi</strong>” che a scala 1:2000 elaborò Carlo<br />

Fauch <strong>nel</strong> 1871. In quella “Pianta” del 1871, è<br />

possibile osservare che:<br />

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