Brindisi nel constesto della storia
Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città? È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.
Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città?
È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.
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L’ultimo re delle Due Sicilie<br />
Ferdinando II morì a Caserta <strong>nel</strong> 1859, il 22 maggio a<br />
soli 49 anni, in seguito ad una setticemia le cui cause<br />
restarono controverse. Gli successe il giovane figlio di<br />
23 anni, Francesco II, che regnò per poco tempo e fu<br />
l'ultimo re delle Due Sicilie.<br />
In politica estera Francesco II di Borbon si allineò<br />
sulle posizioni conservatrici dell'Austria e in politica<br />
interna, pur regnando per solo poco più di un anno,<br />
poté varare alcune leggi.<br />
Concesse più autonomie ai comuni, emanò amnistie,<br />
nominò commissioni aventi lo scopo di migliorare le<br />
condizioni dei carcerati nei luoghi di detenzione,<br />
dimezzò l'imposta sul macinato e ridusse le tasse<br />
doganali. Inoltre, siccome era in corso una grande<br />
carestia, ordinò l'acquisto di grano all'estero per<br />
rivenderlo sottocosto alla popolazione e per donarlo<br />
ai più indigenti.<br />
Nel campo delle infrastrutture, Francesco II si<br />
propose di far ripartire i progetti di ampliamento<br />
<strong>della</strong> rete ferroviaria, progetti che poi furono in<br />
buona parte realizzati solo dopo di lui.<br />
Francesco II di Borbon – Ultimo re delle Due Sicilie<br />
domicilio forzoso per le turbolenze politiche in cui<br />
era stato immischiato <strong>nel</strong>la capitale, quando il 18<br />
ottobre “con temeraria audacia mazziniana<br />
accompagnata da disprezzo, mentre trovavasi in<br />
teatro a <strong>Brindisi</strong> la sera che ivi festeggiavasi<br />
l´onomastico del re, un momento prima che<br />
l´orchestra intuonasse l´inno borbonico, uscì fuori<br />
con disprezzo restituendosi poi dopo che fu<br />
terminato il cantarsi dell´inno”.<br />
Nel mese di agosto 1855 vi fu “cospirazione con<br />
discorsi e scritti tendenti a spargere il malcontento<br />
contro il governo” e per ciò a Lecce fu processato,<br />
con i due detenuti Pietro Gorgia e Domenico Romeo,<br />
il presidiario del Forte di <strong>Brindisi</strong> Luigi Sivo.<br />
Nel 1856 furono scoperti in <strong>Brindisi</strong> i verbali di un<br />
circolo repubblicano <strong>nel</strong> botteghino di Cesare<br />
Chimienti, e con lui furono processati per<br />
“associazione illecita e per cospirar contro il<br />
governo” Domenico Balsamo, Giovanni Crudomonte,<br />
Cesare Gioia, Giovanni Bellapenna, Ignazio Mele,<br />
Giuseppe Camassa, Tommaso Quarta, Giovanni<br />
Laviani e don Pasquale Marangio di San Pietro V.<br />
Il 10 luglio 1857 vi fu istruttoria penale a Vincenzo<br />
Greco, detenuto politico del Bagno penale, accusato<br />
di aver steso uno “scritto criminoso per provocare<br />
gli abitanti del regno ad armarsi contro l’autorità: il<br />
proclama ai leccesi ...perché soccorrano i fratelli di<br />
Sicilia e Cilento che già hanno cominciato a disertare<br />
dalla tirannide” …» c.d.s.d.b. 1787‐1860<br />
A <strong>Brindisi</strong>, anche le ultime vicende dell’ormai<br />
prossimo a tramontare regno borbonico, non<br />
poterono che interessare il porto e la sua<br />
incompiuta opera di restauro:<br />
Il 17 gennaio 1856 si svolse una pomposa cerimonia<br />
d’inaugurazione di nuove opere portuali, e questo fu<br />
un passaggio del discorso tenuto dall’intendente<br />
<strong>della</strong> provincia, Sozi-Carafa, in data 6 maggio 1858:<br />
“… Nel porto di <strong>Brindisi</strong>, oltre a tutti gli altri lavori<br />
che sono in corso, e che non saranno procrastinati<br />
affatto, verranno tosto intrapresi i cavamenti del<br />
fondo, precisamente <strong>nel</strong> canale d´ingresso al porto<br />
interno, la quale cosa influirà potentemente a<br />
migliorare le relazioni commerciali <strong>della</strong> provincia,<br />
perché potranno comodamente ancorare <strong>nel</strong>lo<br />
stesso, anche i legni di grossa portata. Sono di molta<br />
importanza le banchine che si stanno costruendo<br />
per garantirne gli argini in modo da non andar<br />
corrosi e franati dall’impeto e dal contatto dei flutti.<br />
Le opere di bonifica che sono già compiute hanno<br />
fatto mutare la fisionomia di <strong>Brindisi</strong> e di tutte<br />
quelle circostanti contrade…”.<br />
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