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Brindisi nel constesto della storia

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città? È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città?
È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.

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‐ Al predomino francese si sostituì quello dell’Austria<br />

che conservò il Veneto ed ottenne la Lombardia,<br />

dando origine al regno Lombardo Veneto, cui fu<br />

annessa la Valtellina, sottratta alla Svizzera.<br />

Passarono sotto l’indiretto controllo austriaco i<br />

ducati emiliani di Parma, Piacenza e Guastalla e<br />

quello di Modena e Reggio, assegnati rispettivamente<br />

ai principi austriaci Maria Luisa d’Austria, moglie di<br />

Napoleone, e a Francesco IV d’Asburgo, che avrebbe<br />

acquisito anche Massa e Carrara.<br />

‐ Sul regno di Napoli venne completamente<br />

restaurato il dominio Borbon con una modifica<br />

istituzionale che unificava i precedenti regni di Napoli<br />

e di Sicilia <strong>nel</strong> Regno delle Due Sicilie e con<br />

l’assunzione da parte di Ferdinando IV del nuovo<br />

ordinale di Ferdinando I.<br />

‐ In Toscana, con l’acquisizione dello Stato dei Presidi<br />

appartenuto al regno di Napoli, ritornarono i Lorena<br />

con Ferdinando III d’Austria Lorena. Il ducato di<br />

Lucca, destinato a essere aggregato alla Toscana,<br />

venne assegnato a Maria Luisa di Borbon.<br />

‐ Il regno di Sardegna, ripristinato con il Piemonte, la<br />

Savoia e Nizza, acquisì il territorio dell’antica<br />

repubblica di Genova e venne restituito a Vittorio<br />

Emanuele I, restando unico, fra gli stati norditaliani, a<br />

non essere in qualche modo sottomesso all’Austria.<br />

‐ Lo Stato Pontificio perse i territori ferraresi<br />

assegnati all’Austria e acquisì Benevento e<br />

Pontecorvo, sottratti al regno di Napoli.<br />

E firmò anche un decreto per accettar l’offerta de’<br />

negozianti di pagare una sovraimposta sul dazio<br />

dell´olio, al fine di costruire un fondo da utilizzare<br />

per costruire due ponti e la strada per Lecce.<br />

Il 3 settembre 1813 quello di <strong>Brindisi</strong> fu dichiarato<br />

dal governo centrale “porto militare” assieme ai<br />

porti di Gaeta, Baia, Crotone, Manfredonia e Taranto.<br />

E <strong>nel</strong> 1814, il castello di Terra di <strong>Brindisi</strong> fu<br />

convertito in Bagno penale. “…per aver più centinaia<br />

di servi <strong>della</strong> pena che si credeano indispensabili<br />

per isfangar quei porti con i cavafango ordinarj a<br />

sandali ed cucchiaroni” …» c.d.s.d.b. 1787‐1860<br />

E poi sopraggiunse la fine anche per l’impero di<br />

Napoleone e per il regno di Murat, e a <strong>Brindisi</strong>, nei<br />

giorni del precipitare degli eventi, sul finire di aprile<br />

del 1815 ripararono <strong>nel</strong> porto varie navi <strong>della</strong> flotta<br />

murattiana in attesa di ricevere ordini: la fregata<br />

Cerere, la corvetta Fama, la fregata Carolina e il<br />

brigantino Calabrese. Ma dopo pochi giorni, con la<br />

sconfitta delle truppe di Murat del 2 maggio a<br />

Tolentino, le quattro navi furono bloccate dalla<br />

squadra inglese del commodoro Campbel.<br />

Seguì alla disfatta, il caos: ’’… A intiere compagnie, i<br />

disertori laceri e affranti scorrevan le Puglie.<br />

Sbandata la gendarmeria, disarmate le guardie,<br />

intercettate le vie da innumeri predoni, intendenti e<br />

sottintendenti obbligati ad abbandonar le loro sedi,<br />

galantuomini e proprietari sbigottiti dall´infuriar del<br />

brigantaggio e dall´anarchia’’.<br />

Questa la situazione, mentre Gioacchino Murat<br />

veniva deposto il 19 maggio 1815 e il Borbon, re<br />

Ferdinando IV, adesso I delle Due Sicilie, ritornava,<br />

dopo quasi dieci anni, sul trono di Napoli.<br />

L’Italia <strong>nel</strong> 1815 dopo la restaurazione dell’Europa<br />

Bibliografia:<br />

- ‘’PIGONATI’’ NO ‐ ‘’MONTICELLI’’ SI: G. Perri – 2014<br />

- CRONACA DEI SINDACI DI BRINDISI DALL’ANNO<br />

1787 AL 1860: R. Jurlaro – 2001<br />

- VITA ECONOMICA E AMMINISTRATIVA A BRINDISI<br />

SUL FINIRE DEL SETTECENTO: G. Lisi – 1977<br />

- IL TERREMOTO DEL 1743 IN BRINDISI: G. Carito –<br />

1983<br />

- LA CITTÀ DI BRINDISI ALL’APERTURA DEL<br />

CANALE PIGONATI: F. A. Cafiero – 1969<br />

- CRONACA DEI SINDACI DI BRINDISI DALL’ANNO<br />

1529 AL 1787: Pietro Cagnes & Nicola Scalese –<br />

1787<br />

- MEMORIA DEL RIAPRIMENTO DEL PORTO DI<br />

BRINDISI: A. Pigonati – 1781<br />

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