Brindisi nel constesto della storia
Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città? È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.
Perché non “raccontare” la storia di Brindisi nel contesto della storia? E così facilitare ai lettori interessati a meglio orientarsi nella oggettivamente complessa articolata e comunque densissima e avvincente storia plurimillenaria della città?
È nata così questa proposta: chiara, semplice e schematica; un testo in due colonne parallele; sulla colonna di sinistra il “contesto della storia” e su quella di destra la “storia di Brindisi”. Due testi di fatto del tutto separati: ognuno dei due da poter essere letto in maniera del tutto indipendente dall'altro. L’idea è che si possa scorrere la storia di Brindisi e, nel momento in cui lo si ritenga opportuno e utile, o necessario per meglio recepire o valorizzare quella storia, si possa al contempo consultare il contesto storico in cui quella storia di Brindisi trascorse. D'altra parte, anche se incredibile, esistono solo due o tre libri sulla Storia di Brindisi, dalle origini ad oggi, e tutti sono oltremodo datati, nonché non più disponibili.
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Poi, il 26 maggio del 1805 <strong>nel</strong> Duomo di Milano,<br />
Napoleone fu incoronato re d'Italia, con l‘antica<br />
corona ferrea che fu usata dall'alto medioevo fino al<br />
XIX secolo per l'incoronazione a re d'Italia degli<br />
imperatori del sacro romano impero, e che secondo la<br />
tradizione fu forgiata con il ferro di uno dei chiodi che<br />
servirono alla crocifissione di Gesù.<br />
Nello stesso anno 1805 però, il 21 d’ottobre, la flotta<br />
francese fu annientata da quella inglese a Trafalgar,<br />
in una vittoria celeberrima che lo stesso ammiraglio<br />
britannico Nelson pagò con la vita.<br />
Subito dopo Trafalgar, il 26 dello stesso mese di<br />
ottobre, il re Ferdinando I delle Due Sicilie,<br />
sottoscrisse un trattato con l’Austria, la Russia e la<br />
Svezia contro la Francia, nonostante il 9 di quello<br />
stesso mese, cioè solo 17 giorni prima, avesse<br />
ratificato con la Francia un trattato col quale egli si<br />
obbligava a mantenersi neutrale e la Francia si<br />
obbligava a sgombrare dal regno, entro 30 giorni, le<br />
truppe che vi teneva in forza del trattato di pace<br />
stipulato il 28 marzo 1801 a Firenze.<br />
E malgrado la grande sconfitta subita a Trafalgar,<br />
Napoleone raggiunse dopo poco più di un mese l'apice<br />
del suo trionfo, sbaragliando la coalizione messa in<br />
campo contro di lui, con una schiacciante vittoria, a<br />
Austerliz, il 2 dicembre 1805.<br />
L’impero francese di Napoleone Bonaparte<br />
Tanto bastò perché non si pensasse più a perseguire<br />
i giacobini, ma ad onorare il principe, che fu portato<br />
alla chiesa Cattedrale su un cocchio tirato sulle<br />
spalle.<br />
Era questi invece un corso, Raimondo Corbara, e<br />
volò subito questa voce per le province ed in meno<br />
di dodici giorni furono spedite a <strong>Brindisi</strong> molte<br />
deputazioni. Il corso fu consigliato, anche dalle<br />
principesse francesi, a secondare pel meglio l’errore,<br />
e sostenne bene la sua parte, e con una certa<br />
autorità volle e ottenne si sedasse il tumulto e che<br />
fossero posti in libertà gli arrestati.<br />
Lo stesso consiglio fu suggerito alle deputazioni alle<br />
quali non si nascondeva la verità, e tutte, accettando<br />
il consiglio di seguire il comune errore, gli<br />
protestarono, in nome del legittimo sovrano, il<br />
costante loro attaccamento e fedeltà. Dopo ciò, il<br />
principe di scena Corbara, si imbarcò per Corfù onde<br />
ottenere, egli diceva, dalle potenze alleate che la<br />
sitavano, soccorso e truppe regolari a difesa contro i<br />
nemici francesi, quando venissero in queste<br />
province.<br />
Il 9 aprile giunse un vascello francese nominato<br />
Generoso, seguito da quattro trasporti con mille<br />
uomini da sbarco, viveri e munizioni di guerra.<br />
S’impegnò l’azione col Forte a mare che, mal<br />
provveduto di guarnigione e di munizioni di guerra,<br />
capitolò dopo tre ore di valida resistenza. Anche la<br />
città dette i segni <strong>della</strong> resa, e poi spedì sul vascello<br />
una deputazione parlamentare, composta dalle<br />
autorità, fra le quali l’arcivescovo.<br />
Questa fu benignamente accolta e fu assicurata che<br />
sebbene la città sarebbe occupata dalla truppa, pure<br />
questa vi entrerebbe da amica. Dopo lo sbarco,<br />
quella stessa notte, un tentato attacco per terra, da<br />
parte di una massa di sanfedisti, fu respinto.<br />
Dopo solo otto giorni, premurati da replicati ordini<br />
del generale di Bari, inchiodati i cannoni e buttata in<br />
mare la polvere <strong>della</strong> fortezza, tutti i soldati francesi<br />
evacuarono la città…» c.d.s.d.b. 1787‐1860<br />
Accadde, in effetti, che tutte le truppe francesi<br />
stanziate <strong>nel</strong> meridione del regno di Napoli, in<br />
seguito alle notizie delle sconfitte subite in<br />
Lombardia a opera dell’esercito austriaco,<br />
ricevettero l’ordine di sgomberare, e da <strong>Brindisi</strong>, che<br />
giunte dal mare avevano appena conquistato la città,<br />
lasciarono la piazza dirette a Bari.<br />
La riconquista di Napoli da parte del cardinale Ruffo,<br />
avvenuta il 13 giugno, fu notificata a tutte le<br />
province del regno e a Lecce la notizia giunse il 26 e<br />
a <strong>Brindisi</strong> il 27, e… ‘’si fecero feste e baldorie’’.<br />
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