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settimanale aquile del 12 gennaio 2017

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L’editoriale<br />

di Carlo Cagnetti<br />

La Gazzetta <strong>del</strong>lo Sport, noto quotidiano<br />

milanese antilaziale, prima <strong>del</strong>l’inizio <strong>del</strong><br />

campionato si inventò una fantomatica<br />

griglia di partenza, stile Formula Uno,<br />

per definire le probabili posizioni di classifica<br />

in cui si sarebbero collocate le<br />

squadre; con mio stupore vidi la Lazio in<br />

quinta fila, al nono posto, dietro a Sassuolo,<br />

Torino, Fiorentina e alla stessa altezza<br />

<strong>del</strong> Genoa.<br />

Rileggere ora quella <strong>del</strong>irante previsione<br />

fa sorridere, ma fa anche sorgere la domanda<br />

orwelliana posta nell’editoriale<br />

scorso: «Ma a cosa servono i giornali?».<br />

A cosa servono se devono scrivere amenità<br />

simili ai pronostici sulla griglia gazzettiana?<br />

Sia ben chiaro, i pronostici si possono<br />

sbagliare, ma quella «grigliata» non era<br />

una semplice profezia, ma il <strong>del</strong>iberato<br />

proposito di denigrare la società di Lotito<br />

per una guerra di potere che non ha<br />

nulla a che vedere con il calcio.<br />

Ora ammirare la Lazio, alla fine <strong>del</strong> girone di andata, al quarto posto e pregna dei suoi trentasette punti fa un po’<br />

paura a chi in questa squadra non ci ha mai creduto. Tra le fila dei detrattori e dei depressionisti patologici purtroppo<br />

troviamo tanti sedicenti tifosi laziali soprattutto nell’ambito comunicativo sempre più simile ad una fossa dei disperati<br />

di dantesca memoria.<br />

Dall’alto <strong>del</strong>la sua passione e competenza si staglia in modo vertiginoso la figura <strong>del</strong> vituperato Simone Inzaghi a<br />

cui è dedicata la copertina di questo numero.<br />

Eh già, Simone Inzaghi, il piccolo uomo, il servo di Lotito, l’incompetente scelto perché non si poteva prendere<br />

altro sul mercato. «Vergognatevi» è l’unico imperativo che mi esce dalla bocca piena di ribrezzo per quelle falsità<br />

intrise di odio e di bassezza morale.<br />

Simone Inzaghi, in silenzio, nel corso dei mesi ha lavorato sodo, ha creato un gruppo granitico ed ha mostrato una<br />

competenza fuori dal comune. Era lui la prima scelta come più volte hanno dichiarato all’unisono Lotito e Tare e<br />

nemmeno le deviazioni belsiane possono smentire quell’assunto.<br />

Simone ha voluto fortissimamente la Lazio e si è totalmente messo al suo servizio: ha trovato un ambiente sconquassato<br />

e, dalle macerie, grazie anche al lavoro di Angelo Peruzzi, è riuscito a ricreare quel clima disteso e familiare<br />

che è alla base di ogni successo sportivo.<br />

Entrando nel risvolto tecnico l’allenatore biancoceleste ha stupito forse chi non lo conosceva: invece chi lo aveva<br />

seguito passo passo nella sua Primavera sapeva benissimo <strong>del</strong>le sue cognizioni calcistiche, considerando anche<br />

che lo staff di cui si avvale è di primissimo ordine. Per noi non è affatto una sorpresa: la sua filosofia è basata su<br />

un lavoro preciso e coscienzioso, attento al minimo dettaglio e rispettoso di ogni avversario. Lo studio pervicace<br />

e l’innovazione tattica sono peculiarità che fanno parte <strong>del</strong> suo «modus allenandi», ma anche l’aspetto psicologico<br />

rappresenta un settore su cui si presta attenzione e si cerca di migliorare.<br />

Contro il Crotone ha debuttato un altro dei suoi pupilli, quell’Alessandro Rossi bomber lazialissimo e che sembra<br />

davvero un predestinato, a dimostrazione che il lavoro fatto nel settore giovanile è stato proficuo e produttivo. Ricordiamo<br />

che quest’anno hanno debuttato in serie A già Strakosha, Murgia, Lombardi e Prce senza dimenticare i<br />

Keita e i Cataldi già ampiamenti affermati nell’agone <strong>del</strong> massimo campionato.<br />

Dunque lode a Simone Inzaghi, ma naturalmente niente sonni sugli allori perché il girone di ritorno bussa minaccioso<br />

alle porte; ha la faccia di una dea, pericolosa e in forma, a cui bisognerà contrapporre un’aquila fiera e maestosa,<br />

fresca <strong>del</strong> suo centodiciassettesimo compleanno.<br />

Nell’attesa di questo fondamentale Lazio-Atalanta, buona lettura <strong>del</strong> nostro magazine, sempre ricchissimo di servizi<br />

(segnalo quello sulla presentazione <strong>del</strong>lo «scudetto spezzato» in Campidoglio proprio il 9 <strong>gennaio</strong>), e come sempre<br />

forza Lazio.


Più & Meno<br />

PIÙ:<br />

TRENTASETTE: Punti in diciannove gare. Girone<br />

d'andata ottimo che colloca la Lazio al quarto posto<br />

ad uno sputo dal secondo. Inchinarsi a Simone Inzaghi<br />

è doveroso.<br />

VOLONTÀ: Di vincere ad ogni costo malgrado le assenze<br />

e il catenaccione pitagorico. Non si molla di<br />

un millimetro. E così si raggiunge il sole.<br />

DIECI E LODE: A Ciro Immobile che rompe il digiuno<br />

con un gol da tre punti condito da un'esplosione di<br />

gioia bellissima. E con quello al Crotone sono dieci<br />

gol in diciannove gare. Media da bomber.<br />

ROSSI: Esordio per Alessandro bomber <strong>del</strong>la Primavera.<br />

Inizio da urlo. Entra e la Lazio vince. Il massimo.<br />

117: Auguri Lazio nostra. E che il terzo scudetto sia<br />

tuo.<br />

MENO:<br />

NICOLA: 20 tiri ad 1, 15 calci d'angolo a 0, 70% di<br />

possesso palla tutto a favore <strong>del</strong>la Lazio. Debbo continuare?<br />

E il biondo allenatore <strong>del</strong> Crotone si attacca<br />

al gol annullato ai pitagorici. Ma scherza o fa sul<br />

serio?<br />

IMBIGLITO: Non al top il capitano biancoceleste. Rigore<br />

sulla traversa e in affanno in ogni dove, anche<br />

se non lesina energie. Contro la dea ci vorrà il vero<br />

Biglia.


Lazio - Crotone 1-0<br />

Le Pagelle<br />

MARCHETTI 6,5: parata decisiva sull’unica occasione<br />

<strong>del</strong> Crotone. Fa morale per lui e per la squadra.<br />

BASTA 6,5: viaggia bene sulla fascia e si propone<br />

con ordine. Non aveva però avversari preoccupanti.<br />

HOEDT 6,5: Rientrava dopo un pò di tempo e lo fa<br />

con ordine e sicurezza e carattere.<br />

DE VRIJ 6,5: sempre pulito e ordinato negli interventi<br />

e nell’impostazione iniziale <strong>del</strong> gioco.<br />

RADU 6,5: combatte come un leone. Si sente voglioso<br />

di riportare la sua Lazio lassù.<br />

MILINKOVIC 6,5: corre tanto e sbaglia qualcosa di<br />

troppo, ma lui c’è sempre a lottare lì nel mezzo.<br />

LOMBARDI 6: partita normale, meglio nelle altre occasioni<br />

però il ragazzo lotta e non molla.<br />

IMMOBILE 7: E’ tornato al gol ed è un gol decisivo da<br />

tre punti. Corre sempre tanto e lotta.<br />

LUIS ALBERTO 6,5: Esordio dal primo minuto buono<br />

e lucido. Ovvio che ha bisogno di giocare di più.<br />

BIGLIA 6,5: corre e lotta sempre anche se meno preciso<br />

<strong>del</strong> solito ma Lucas è determinante per tutti.<br />

CATALDI 6: entra e gioca un buono spezzone di partita.<br />

Si vede che vorrebbe spaccare tutto.<br />

KISHNA 6: dal suo potenziale tecnico ci aspettiamo<br />

sempre tanto. Anche lui dovrebbe convincersi di più.<br />

A. ROSSI 6,5: un sogno che si realizza e lui in campo<br />

si butta su ogni pallone. E’ il futuro <strong>del</strong>la Lazio.<br />

INZAGHI 7: partita studiata bene e dominata sul<br />

campo con autorevolezza. Bravo Simone.


Post<br />

INZAGHI<br />

Chiudiamo il girone<br />

d'andata con 37 punti,<br />

nessuno ci ha regalato<br />

niente. Il difficile<br />

arriva adesso, dobbiamo<br />

tenere alta la<br />

guardia. Per quanto<br />

riguarda la partita l’abbiamo assolutamente<br />

meritata: i numeri parlano<br />

chiaro. 15 calci d'angolo, 18 tiri, il rigore<br />

sbagliato. Hanno fatto un’ottima<br />

gara, così come Kishna e poi Rossi.<br />

Sono due giocatori che hanno trovato<br />

poco spazio, parlo soprattuto<br />

<strong>del</strong>lo spagnolo. Lombardi l’ho cresciuto,<br />

gli è stato annulato il gol. Non<br />

capisco ancora se è stata una decisione<br />

giusta. Sono stati bravi entrambi.<br />

Davanti a loro hanno Felipe e<br />

Keita che sono determinanti. Con il<br />

gol di Lombardi su assist di Luis Alberto<br />

la partita sarebbe stata più<br />

semplice e per loro bellissimo. Sarebbe<br />

fantastico ripetersi. Dovremmo<br />

cercare di essere bravi come nel girone<br />

d’andata. Queste partite così<br />

dette semplici non le abbiamo mai<br />

fallite. Poi magari cercheremo di vincere<br />

con le prime 4, cosa che non abbiamo<br />

fatto nel girone d’andata. Il<br />

Crotone ha giocato molto stretto, nell’ultimo<br />

quarto d’ora abbiamo cambiato<br />

il modulo, alzando qualche<br />

palla con Milinkovic in avanti. Il primo<br />

rigorista è Biglia, il secondo Immobile.<br />

Non aveva mai sbagliato, può<br />

capitare. Segnando avremmo avuto<br />

una partita più facile. Anche Immobile<br />

li tira molto bene. Ora recuperiamo<br />

le energie e pensiamo<br />

all’Atalanta.<br />

Lazio - Cro<br />

A.ROSSI<br />

a cura di Stefan<br />

"L'esordio? Ancora<br />

non mi sembra<br />

vero. Mi sembra di<br />

vivere un sogno,<br />

sono felice perché<br />

sono entrato ed abbiamo<br />

vinto. Me lo<br />

aspettavo un po' di<br />

esordire, mancavano<br />

tanti giocatori davanti. Per me è<br />

un premio perché stavo facendo molto<br />

bene in Primavera. Ma l'importante è<br />

che oggi il gol sia arrivato, abbiamo ottenuto<br />

tre punti importanti dopo la<br />

sosta. E' arrivata la vittoria e va bene<br />

così. A chi dedico questo esordio? La<br />

dedica va a tutte le persone che mi vogliono<br />

bene e mi stanno vicino. Soprattutto<br />

a mia madre che mi ha sempre<br />

sostenuto e mi è stata sempre vicino.<br />

Ad Inzaghi gli dico un gigantesco grazie,<br />

sono anni che mi conosce e mi insegna<br />

tanto. Quando mi è stato detto<br />

di entrare, per un minuto o due, era<br />

tutto offuscato. Poi ho riflettuto e ho<br />

notato che dopo anni di fatiche alla fine<br />

ero lì ed ho realizzato un sogno che inseguivo<br />

da anni, che sembrava difficilissimo.<br />

Questo esordio rappresenta<br />

un obiettivo, ma è anche un punto di<br />

partenza: da qui si inizia a fare una<br />

grande carriera, spero di farla con questa<br />

maglia".


Partita<br />

tone 1-0<br />

o Petruccetti<br />

Nicola<br />

“La Lazio ha creato diverse<br />

occasioni, ma non<br />

ha avuto vita facile. Il<br />

Crotone è venuto qui<br />

per vincere con le proprie<br />

armi. L’episodio <strong>del</strong><br />

nostro gol annullato,<br />

avrebbe creato <strong>del</strong>le difficoltà<br />

ai capitolini, poi magari l’avremmo<br />

persa lo stesso. Il gol a 4 minuti dalla fine è<br />

stato come un infortunio, la squadra si è<br />

comportata bene. Anzi, nel secondo tempo<br />

ha giocato anche sulle ripartenze come facciamo<br />

di solito. Sapevamo però di avere di<br />

fronte la Lazio. Siamo una realtà nuova in<br />

questo campionato, siamo cresciuti molto.<br />

Siamo convinti che i punti di differenza con<br />

l’Empoli non sono veritieri, per quello che<br />

stiamo facendo vedere sul campo. Partite<br />

perse sul finale? Lavoriamo sempre in maniera<br />

maniacale, contro giocatori <strong>del</strong> genere<br />

si sprecano sempre il <strong>12</strong>0% <strong>del</strong>le forze.<br />

Oggi abbiamo preso il gol per un infortunio<br />

che accettiamo. Non è facile competere con<br />

gente come quelli <strong>del</strong>la Lazio. Cosa manca<br />

per fare punti con le big? Bisognerebbe<br />

avere 10 anni di Serie A alle spalle, non<br />

combattiamo ad armi pari ora. Siamo novelli.<br />

In questi mesi siamo cresciuti tantissimo,<br />

abbiamo un’identità completamente<br />

diversa rispetto all’inizio. Festa? E’ stato<br />

molto molto bravo in un paio di circostanze,<br />

come sul tiro <strong>del</strong> secondo tempo su Immobile.<br />

Aveva intuito prima che il tiro potesse<br />

finire lì, ha fatto una gran parata. Oggi è<br />

stato davvero bravo."


I Precedenti<br />

Sono 48 i precedenti all’Olimpico tra Lazio ed Atalanta: il bilancio pende a favore dei biancocelesti,<br />

che si sono imposti 20 volte; 16 i pareggi e <strong>12</strong> le sconfitte dei padroni di casa. Nella storia di questo<br />

incontro le due formazioni hanno realizzato in totale 118 reti: 72 di queste portano la firma di un calciatore<br />

biancoceleste, mentre le restanti 46 hanno portato all’esultanza dei giocatori nerazzurri.<br />

Dall’ultimo scontro diretto è la Lazio ad uscirne vincente, grazie ad una doppietta di Klose. La prima<br />

sfida tra le due compagini è datata 19 Dicembre 1937, disputata presso l'allora Stadio <strong>del</strong> Partito<br />

Nazionale Fascista: la Lazio si impose per 4 reti a 0, segnature realizzate tutte nel secondo tempo.<br />

Ma il passivo più pesante per la Dea risale al campionato 1950/1951: 5 a 0 per i biancocelesti.<br />

Le Statistiche<br />

di Arianna Michettoni<br />

Chi ben comincia è a metà <strong>del</strong>l’opera: un mantra che vale per entrambe le formazioni, ben figuranti<br />

ad inizio <strong>2017</strong>. La Lazio ha comunque perso solo due <strong>del</strong>le ultime 14 partite in questo campionato<br />

(totalizzando in questo arco temporale 9 vittorie e 3 pareggi; l’Atalanta ha invece raccolto 4 punti<br />

nelle ultime tre trasferte. Al termine <strong>del</strong> 2016, però, la Lazio ha guadagnato 65 punti nel 2016 (quarta<br />

migliore squadra di serie A) – 46 dei quali dall’arrivo di Inzaghi (in 25 partite, con 1.84 di media);<br />

d’altra parte l’Atalanta ha raccolto 53 punti nei 366 giorni di massimo campionato (il 2016 è stato<br />

anno bisestile, ndr). I biancocelesti sono reduci da una vittoria faticosa contro il Crotone, la formazione<br />

guidata da Gasperini ha espugnato invece il “Bentegodi” di Verona battendo 4 a 1 il Chievo:<br />

ciò ha permesso di mo<strong>del</strong>lare e migliorare le statistiche di queste due formazioni, che ora vantano,<br />

da entrambe le parti, il maggior numero di goal segnati su sviluppi di corner e punizioni indirette –<br />

la Lazio detiene inoltre il primato nel gioco aereo, con otto centri di testa (un record in questo campionato).<br />

Si sblocca anche Ciro Immobile, mettendo fine ad un digiuno realizzativo che durava da<br />

sette partite in campionato – il più lungo in serie A dal Settembre 2013. Ciò non cambia, in ogni<br />

caso, che Lazio ed Atalanta condividono anche un primato sui ruoli realizzativi in campo: la Dea ha<br />

segnato 16 goal coi propri centrocampisti; mentre solo due <strong>del</strong>le ultime dieci reti <strong>del</strong>la Lazio portano<br />

la firma di un attaccante.


di Arianna Michettoni<br />

Con il 67% di possesso palla (di<br />

cui il 47% nella metà campo avversaria),<br />

22 tiri, 17 azioni create e 14<br />

calci d'angolo a zero omettendo le<br />

altre secondarie statistiche, che<br />

tuttavia confermano il dominio<br />

biancoceleste quasi fa storcere il<br />

naso commentare il faticosissimo<br />

1 a 0 finale, risultato registrato nell'ultima<br />

gara <strong>del</strong> girone d'andata e<br />

che ha visto affrontarsi per la<br />

prima volta nella massima serie<br />

Lazio e Crotone. Chi alla vigilia,<br />

anzi ironizzando, non avesse colto<br />

le problematiche sfumature di<br />

questa partita tutta incentrata<br />

sulla lotta salvezza per i calabresi,<br />

che sarebbero stati ben felici di un<br />

pareggio (atteggiamento che giustifica<br />

le reiterate perdite di tempo<br />

dei giocatori rossoblu, non motivo<br />

di condanna, certo, ma di quel<br />

tocco di biasimo che i vincenti<br />

possono permettersi) e probabilmente<br />

soddisfatti <strong>del</strong> catenaccio<br />

messo in campo è stato insomma<br />

sommamente smentito: che non si<br />

trattasse di un confronto dalle due<br />

reti nel primo quarto d'ora di gioco<br />

era in fin dei conti ampiamente<br />

pronosticabile, non certo per demerito<br />

degli uomini di Inzaghi,<br />

piuttosto per via di quella disposizione<br />

<strong>del</strong> regolamento che prevede<br />

due squadre in campo<br />

davvero bizzarra la sua non osservanza,<br />

in alcuni casi e per la naturale<br />

predisposizione <strong>del</strong>la<br />

formazione laziale ad estrapolare<br />

sempre il meglio dalle proprie avversarie.<br />

Eppure, dopo un rigore<br />

sbagliato ed un goal (in)giustamente<br />

annullato per fuorigioco,<br />

giustizia è stata fatta: Immobile<br />

non così di fatto, vista la prestazione<br />

di lotta e sacrificio ha letteralmente<br />

rotto il ghiaccio (vista la<br />

temperatura allo stadio Olimpico!)<br />

allo scadere, regalando alla Lazio<br />

i meritatissimi ed utilissimi tre<br />

punti. Risultato infatti di cui i biancocelesti<br />

avevano decisamente bisogno,<br />

alla luce <strong>del</strong>le vittorie di<br />

roma, Napoli, Milan ed Atalanta<br />

menzione d'onore ai giusti nerazzurri,<br />

dato il bluff <strong>del</strong>la strisciata<br />

milanese. E però cosa hanno in<br />

comune le squadre su cui la Lazio<br />

e la stessa Dea cercano di tenere<br />

un punto di contatto? Si potrebbe<br />

rispondere di buona sorte, ma<br />

qualcuno lo ha spiegato ancora<br />

prima e ancora meglio: Napoli,<br />

Milan e roma sono postulanti <strong>del</strong>la<br />

"dura" legge <strong>del</strong> goal. Non che i<br />

partenopei abbiano meritato di<br />

battere la Sampdoria; e la partita<br />

dei giallorossi è stata sbloccata da<br />

un autogoal (un sostituto <strong>del</strong> rigore<br />

così pertinente!). I rossoneri,<br />

a loro volta, han trovato la rete<br />

<strong>del</strong>la vittoria all'88esimo, e volendo<br />

estendere questa considerazione<br />

anche all'Inter, essa stessa<br />

ha avuto la meglio sull'Udinese<br />

negli ultimi minuti di gioco. Quindi<br />

c'è un fondo di verità nel teorizzare<br />

che la serie A è, in fondo, decisa<br />

da episodi: ma una serie che<br />

si rispetti ha il colpo di scena finale<br />

nella sua trama; forse, in questo<br />

caso, è il veder continuare a<br />

vincere la Juventus, la perenne attesa<br />

ci ha portati alla sesta stagione.


La decima perla… per la fuga<br />

di Carlo Cagnetti<br />

Chiude il battente il girone di andata e per la Lazio è quarto posto con 37 punti nel carniere e qualche rimpianto<br />

dovuto a punti persi per errori individuali e per orrori arbitrali.<br />

Fatto sta è che questa squadra ha mostrato grande grinta e compattezza e ciò fa ben sperare anche per il<br />

girone di ritorno. Naturalmente i ritmi dovranno alzarsi se si vorrà coltivare il sogno Champions con qualche<br />

possibilità di riuscita: la lotta è durissima e, a parte la Juventus che fa un campionato a parte, l’equilibrio<br />

regna sovrano tra le sei squadre che si giocheranno l’Europa.<br />

Contro il Crotone e malgrado le pesanti assenze (Keita, Lulic e Felipe non si regalano a niuno) si è vista<br />

una Lazio non brillante, ma vogliosissima di portare a casa i tre punti. Il catenaccione di Nicola è stato<br />

scardinato al novantesimo con la decima perla di Immobile, finalmente tornato al gol dopo un’astinenza di<br />

sette gare; il suo bottino di caccia è comunque lusinghiero, e se continua con questa media sfonda il muro<br />

dei venti gol, una quota apprezzabilissima per un bomber di razza quale lui è.<br />

Vittoria strameritata (settanta per cento di possesso palla, venti tiri a uno, quindici calci d’angolo a zero,<br />

cosa volete di più?) e sarebbe stata più facile se non fosse stato annullato un gol regolare al pimpante giovane<br />

Lombardi o se Biglia, un po’ imbrigliato, non avesse colpito la traversa su rigore. Tutto è bene ciò<br />

che finisce bene, e avanti ora con la dea, un vero e proprio scontro diretto per l’alta classifica.<br />

Riguardo al premio Cuore di Lazio sufficienti le votazioni ottenute dai giocatori biancocelesti, eccettuati<br />

Biglia e Milinkovic (sul primo sono d’accordo, sul secondo no). Sugli scudi Immobile e il redivivo Marchetti,<br />

autore di una sola parata ma decisiva perché negatrice di gol.<br />

Nella classifica generale ritenta la fuga Ciro Immobile; approfittando <strong>del</strong>le assenze di Keita e di Felipe e<br />

<strong>del</strong>la partita moscia di Parolo, ora vanta un vantaggio di oltre ventuno punti sul centrocampista lombardo.<br />

In pratica un tesoretto…


Riguardo ai criteri di valutazione abbiamo preferito scegliere la sommatoria dei voti piuttosto che la media,<br />

anche per premiare il giocatore che assomma più presenze e che quindi dimostra di avere maggiore continuità<br />

di rendimento e minore morbilità.<br />

Ricordiamo inoltre che la classifica <strong>del</strong> nostro premio è la risultante <strong>del</strong>le votazioni dei quotidiani sportivi<br />

più venduti, e cioè il Corriere <strong>del</strong>lo Sport e la Gazzetta <strong>del</strong>lo Sport, e che la classifica la potete anche trovare<br />

nel numero <strong>del</strong> <strong>settimanale</strong> Aquile, e che uscirà giovedì <strong>12</strong> <strong>gennaio</strong>, come al solito ricchissimo di<br />

servizi, tra cui quelli sulla gara disputata dalla Lazio e sui festeggiamenti per il compleanno <strong>del</strong>la Lazio;<br />

in particolare la presentazione in Campidoglio de «Lo scudetto spezzato». Per chi volesse leggerlo è sufficiente<br />

visitare il sito www.cuoredilazio.it ed andare alla sezione magazine.<br />

Intanto ecco i prospetti, sia generale che quello relativo alla classifica di <strong>gennaio</strong>, limitati alle prime posizioni<br />

dopo le diciannove gare giocate dalla Lazio.<br />

CLASSIFICA GENERALE<br />

AGGIORNATA ALLA 19esima GIORNATA<br />

GIOCATORE PARTITE GIOCATE PUNTI TOTALI<br />

1) Immobile 19 242,5<br />

2) Parolo 18 221<br />

3) F.Anderson 17 220<br />

CLASSIFICA DEL MESE DI GENNAIO <strong>2017</strong><br />

GIOCATORE PARTITE GIOCATE PUNTI MESE<br />

1) Immobile 1 14<br />

2) Marchetti 1 14<br />

3) D.Basta 1 <strong>12</strong>,5<br />

4) Lombardi 1 <strong>12</strong>,5


Presentato<br />

al Campidoglio<br />

il Libro sullo<br />

Scudetto 1915<br />

di Arianna Michettoni<br />

Cos'è il nome e il cognome? Non un attestato di unicità,<br />

i casi di omonimia sono assai frequenti; neppure<br />

una prova autentica, ché tanto spesso l'identità viene<br />

celata ancor peggio, rubata. Quel che quindi resta al<br />

nome e cognome è un atto di volontà, l'esclamazione<br />

n quel momento di rivelazione davvero presenti. Ma,<br />

si badi bene, il nome e il cognome portano in se stessi<br />

anche una storia, che sia nota o meno una ragione di<br />

utilizzo. E in ultimo, tuttavia non meno importante,<br />

chiunque non sceglie ma viene scelto dal proprio nome<br />

e cognome, come un destino che pone argini alla altrimenti<br />

sconfinata esistenza; ma può, infine, scegliere<br />

come applicarlo. Non si vuole andare oltre: questa non<br />

è di certo una grande, insensata citazione shakespeariana;<br />

e, comunque, quante volte l'espressione banalmente<br />

primitiva <strong>del</strong>la nostra esistenza è stata in realtà<br />

fondamentale, come un pizzichio alle corde emotive?<br />

Nel caso in cui la propria firma sia stata apposta come<br />

motivo <strong>del</strong>le proprie azioni, come veicolo decisionale:<br />

quale valore più grande, per il nome e il cognome?<br />

Ecco, c'è un contenitore metaforico che ha al suo interno<br />

oltre 35000 tracce di dati anagrafici: tra le persone<br />

più disparate per provenienza e direzione vi è,<br />

però, un tanto sottile quanto robusto filo rosso; tutti<br />

hanno tacitamente sottoscritto un accordo: hanno lasciato<br />

che i propri nome e cognome perdessero di rilevanza<br />

al punto da venire trasformati in tantissime<br />

piccole ma preziosissime unità biancocelesti, tutte<br />

uguali tra loro; hanno scelto di porre la propria identità<br />

a sostegno <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>la Lazio. Non vi è per loro<br />

più dunque un suono a cui rispondere, noto fin dalla<br />

nascita; ora è un colore, un infinito cielo terso ad accoglierli.<br />

E a capo di tutto ciò ci sono due nomi: Gian Luca e<br />

Fabio. Due persone che, già da una prima occhiata, è<br />

chiaro che a voler tendere le loro braccia potrebbero<br />

davvero abbracciarle tutte, quelle identità. Due persone<br />

che, un giorno, hanno deciso di aggiungere un<br />

fine ultimo ad ogni presentazione laziale: due persone<br />

che, nel caso in cui ti chiedano come ti chiami, finirebbero<br />

per includerti nella più grande rivisitazione storica<br />

<strong>del</strong> calcio italiano dove, si spera presto, giustizia sarà<br />

fatta.<br />

Lo scudetto spezzato che implica <strong>del</strong>le vite spezzate<br />

è il culmine <strong>del</strong>l'unità di intenti che nasce dal coraggio<br />

(o viceversa): riscrivere ciò che era stato ingiustamente<br />

cancellato nell'ambivalenza richiesta dal doppio<br />

e altissimo fine <strong>del</strong>l'opera: non è solo un aiuto alla popolazione<br />

<strong>del</strong>la Lazio, ma <strong>del</strong> Lazio nella sua intera accezione.<br />

E infatti coinvolge non solo gli eroi caduti nella<br />

prima guerra mondiale, ma anche chi la battaglia l'ha<br />

subita passivamente, all'improvviso, e senza possibilità<br />

di difesa o contrattacco. Come un triste parallelismo<br />

tra il terremoto giudiziario e l'effetto sisma: in fin<br />

dei conti entrambi, tra le dovute differenze, hanno<br />

spazzato via memorie e sacrifici, personalità e sogni.<br />

Che poi è quasi certo non ci si stia discostando troppo<br />

dalla realtà arrampicandosi su di un ipotetico albero<br />

genealogico e arrivando ai suoi rami più alti (non a<br />

caso i più vicini al cielo), è probabile che lassù, proprio<br />

in cima, si ritrovino gli antenati per cui si sta cercando<br />

di difendere, anzi di avvalorare, l'impatto da loro avuto


sulla storia. E non vi è niente di più nobile, e di più ispirato nella stesura <strong>del</strong> libro e nell'idea <strong>del</strong>la petizione, che l'orgogliosa<br />

salvaguardia di anche solo una stilla di sangue versato o tramandato. Presentato al Campidoglio, tra la commozione<br />

che ha ben<br />

presto la- sciato il<br />

posto ad una fiera<br />

determina- zione, il<br />

libro degli<br />

a u t o r i<br />

E m i l i a n o Foglia e<br />

Gian Luca<br />

Mignogna<br />

ha chiarito u l t e r i o r -<br />

mente le r a g i o n i<br />

<strong>del</strong>lo scu- detto da<br />

assegnare<br />

ex aequo:<br />

per la se- quela di<br />

omissioni<br />

e dimenticanze<br />

che la Lazio<br />

ha taciuta-<br />

mente subito,<br />

e che<br />

ora, francamente,<br />

p a i o n o<br />

inaccetta- bili. Ma<br />

l'evento è<br />

stato ulteriormente<br />

arricchito<br />

dagli inter- venti dei<br />

presenti, che ne hanno ulteriormente svelato il duplice fine: la morale <strong>del</strong> libro è quasi una rabbiosa reazione alle avversità<br />

e ai torti subiti; per questo i proventi sono stati dedicati ad Amatrice con un sogno: la costruzione di un museo<br />

<strong>del</strong> football, un'opera che ha risvegliato la passione <strong>del</strong> sindaco Pirozzi, sopita dalla necessità e dall'urgenza <strong>del</strong>la drammaticità<br />

dei giorni che ancora trascorrono nella località <strong>del</strong> reatino. Una struttura ideale: dove raccogliere nomi, cognomi<br />

e maglie tra le quali (non una speranza ma una futura certezza) la casacca <strong>del</strong>la Lazio 1914/1915 e il suo scudetto<br />

cucito; una struttura ideale a dar conforto alla storia mai più spezzata.


Avv. Mignogna: “Lo scudetto<br />

1915 in Campidoglio il<br />

9 <strong>gennaio</strong> <strong>2017</strong>,<br />

una giornata storica”<br />

di Carlo Cagnetti<br />

«É stata una giornata storica, gratificante e anche<br />

un po’ stancante. Anche perché nel pomeriggio/sera<br />

ho dovuto riavviare lo studio post chiusura natalizia.<br />

Spero di aver messo un altro bel paletto chiedendo<br />

espressamente il sostegno <strong>del</strong>le istituzioni capitoline”.<br />

Così l’avv. Mignogna alla fine di un 9 <strong>gennaio</strong> <strong>2017</strong> che<br />

si può definire la pietra miliare <strong>del</strong>la vicenda <strong>del</strong>lo scudetto<br />

spezzato e che continua ad essere negato alla<br />

Lazio con una condotta <strong>del</strong> Consiglio Federale che lascia<br />

davvero perplessi. Non si sa veramente cosa si stia<br />

aspettando, se non le elezioni dei componenti il Consiglio<br />

stesso, ma visto il parere positivo <strong>del</strong>la Commissione<br />

dei saggi allo scudetto 1915 ex aequo<br />

Lazio-Genoa è un dato aberrante che la Federcalcio e<br />

questo Consiglio federale non abbiano ancora messo<br />

all’ordine <strong>del</strong> giorno la risoluzione <strong>del</strong>la questione, che<br />

va avanti da oltre un anno.<br />

Emiliano Foglia e Gianluca Mignogna, gli autori de “Lo<br />

scudetto spezzato”, l’affresco che descrive nei minimi<br />

particolari cosa avvenne in quel campionato e che rappresenta<br />

la prova inconfutabile, attraverso documenti<br />

probatori indiscutibili, <strong>del</strong>la legittimità <strong>del</strong>la richiesta<br />

avanzata, hanno spiegato in maniera chiara nella Sala<br />

<strong>del</strong> Carroccio al Campidoglio i punti salienti <strong>del</strong>la vicenda.<br />

L’antico colle romano, il Capitolium, è stato teatro di un<br />

vero e proprio evento condotto da Luigi Salomone, giornalista<br />

biancoceleste de “Il Tempo”, ed impreziosito dalla<br />

presenza di alte personalità <strong>del</strong>lo sport e <strong>del</strong>le istituzioni.<br />

Quelle istituzioni che ora sanno perfettamente i particolari<br />

<strong>del</strong>la questione: la storia <strong>del</strong>la Lazio non può più<br />

aspettare.<br />

Per leggere tutti gli interventi rimandiamo al sito laziostory.it<br />

che ha fornito un’esaustiva cronaca di quella che<br />

è stata inconfutabilmente una giornata storica.


Buon<br />

Complea


nno<br />

LAZIO


Progetto<br />

ecco una n<br />

Eagles<br />

di Rodolfo Casentini


Stadio<br />

uova Area<br />

Stadium


Per il nuovo stadio <strong>del</strong>la Lazio, ora spunta l'ansa <strong>del</strong> Tevere<br />

vicino a Settebagni. Cento ettari in un'ansa <strong>del</strong> Tevere,<br />

una distesa di campi coltivati, a Prima Porta,<br />

all'altezza dei resti <strong>del</strong>la villa di Livia, tra la Tiberina, che<br />

sfiocca dalla Flaminia e il fiume, e, dall'altra parte <strong>del</strong>la<br />

riva, la Salaria. È questa la nuova area allo studio <strong>del</strong> presidente<br />

Lotito per il nuovo stadio <strong>del</strong>la Lazio. Cento ettari<br />

di terreni che il patron <strong>del</strong>la squadra starebbe considerando.<br />

Dunque, cambio di rotta, non più quelli dei fratelli Mezzaroma<br />

(Lotito è il suocero di Pietro Mezzaroma) al chilometro<br />

6,2 <strong>del</strong>la Tiberina, a rischio esondazione, che la<br />

società aveva proposto negli anni scorsi, ma una nuova<br />

location. Il progetto però rimarrà sempre quello, da due<br />

milioni di metri cubi, prodotto da Ama Group. In particolare<br />

lo stadio è stato pensato avvicinando il terreno di<br />

gioco agli spalti in stile inglese. Niente barriere, in caso<br />

di bisogno verrebbero innalzati dei cristalli, inizialmente<br />

posti sotto il livello <strong>del</strong> rettangolo di gioco. L'altezza: quarantacinque<br />

metri circa, non di più. La struttura è stata<br />

ideata su due livelli: circa 30 mila tifosi verrebbero ospitati<br />

nell'anello inferiore, altri 25 mila nella parte superiore. La<br />

copertura è prevista in poliestere, led luminosi evidenzierebbero<br />

il logo Lazio anche di notte. Tempi di costruzione?<br />

Tre anni. Insomma una nuova citta<strong>del</strong>la a nord di<br />

Roma, collegata dalla ferrovia Roma Nord, che parte da<br />

piazza <strong>del</strong> Popolo e arriva alla stazione di Prima Porta, e<br />

dalla RM2 la linea metropolitana che ferma a Settebagni,<br />

sull'altra riva <strong>del</strong> Tevere. Per adesso Lotito ha chiesto di<br />

definire un piano preciso che abbia come confini quelli<br />

<strong>del</strong>l'ansa <strong>del</strong> fiume e quando sarà pronto lo presenterà in<br />

Campidoglio.<br />

D'altronde in una recente intervista lo aveva preannunciato.<br />

Cosa succede allo Stadio <strong>del</strong>le Aquile? Un progetto<br />

abortito?, gli avevano chiesto. E lui: "Ma che abortito? Sta<br />

scherzando? Sono in attesa di vedere quello che succede<br />

in merito ad altre valutazioni che faranno, poi nel momento<br />

in cui le faranno valuteremo".<br />

E poi: "Uno stadio per funzionare deve avere degli standard,<br />

sia in termini di equilibrio economico-finanziario per<br />

la realizzazione, che per la conduzione. Deve avere un ritorno<br />

economico, perché lo stadio non vale in termini economici<br />

<strong>del</strong>la biglietteria, ma per tutto il ritorno che crea.<br />

Sono curioso di vedere cosa succede con lo stadio <strong>del</strong>la<br />

Roma".<br />

Nel 2009 il patron <strong>del</strong>la Lazio portò il plastico <strong>del</strong> nuovo<br />

stadio, ridisegnato, aggiornato e rivisitato alla Regione<br />

Lazio e in Campidoglio. L'iter sembrava avviatissimo dopo<br />

anni di ritardi burocratici e politici, ma si fermò tutto proprio<br />

in considerazione <strong>del</strong> rischio esondazione sui terreni<br />

<strong>del</strong>la Tiberina, che effettivamente durante una piena erano<br />

stati sommersi dalle acque <strong>del</strong> fiume.<br />

Lotito ha sempre respinto le accuse di speculazione: "Nessuno<br />

vuole speculare, ma le società vanno messe nelle<br />

condizioni di essere competitive. C'è ancora chi mistifica<br />

la realtà". Circa 30 mila tifosi ospitati nell’anello inferiore,<br />

altri 25 mila nella parte superiore. Copertura in poliestere,<br />

i led luminosi evidenzierebbero il logo Lazio di notte. Più<br />

che uno stadio comunque una casa per la famiglia laziale:<br />

ventotto ettari di terreno, tre campi da calcio, uno da baseball,<br />

uno da rugby, uno da football americano, uno per<br />

l’hockey prato, sei campi da tennis, un campo di atletica<br />

leggera con pista, un campo per il tiro con l’arco, due piscine<br />

olimpioniche scoperte da 50 metri.<br />

E se non bastasse: “la zona individuata comprende 40 ettari<br />

di parcheggi (una parte dei quali coperti da pannelli fotovoltaici),<br />

25 ettari per il parco tematico (parco giochi),<br />

una zona commerciale su due livelli, ristoranti, un albergo<br />

a quattro stelle, un cinema e i negozi <strong>del</strong>la Lazio”.


La nuova Area sulla Salaria


La Lazio dice 37<br />

di Orlando De Rossi<br />

Termina la diciannovesima giornata di Serie A TIM ed il girone<br />

di andata con la vittoria casalinga <strong>del</strong>la S.S. Lazio che batte<br />

il Crotone con una rete realizzata da Ciro Immobile.<br />

Trentasette, non è che ho la febbre, ma è il numero dei punti<br />

con la quale la S.S. Lazio di Inzaghi è al giro di boa <strong>del</strong> campionato,<br />

si attesta seconda nella gestione Lotito dopo quella<br />

dei 39 punti che mise a segno la S.S. Lazio di Petkovic.<br />

Grande risultato di squadra da molti inaspettata prima <strong>del</strong>la<br />

partenza di questo torneo.<br />

Oggi si giocava a Roma, ma dalla temperatura sembrava più<br />

una trasferta europea tipo Volgograd, o Minsk, i gradi sopra<br />

allo zero erano veramente pochi nonostante l’orario <strong>del</strong>la partita<br />

era quello canonico <strong>del</strong>le ore 15:00.<br />

Crotone, oggi l’avversario non suscitava un fascino di quelli<br />

goderecci e da intenditori dal palato fine, ma la partita era comunque<br />

insidiosa per molti motivi.<br />

Eravamo rimaneggiati per le assenze di Felipe Anderson,<br />

Keita Balde Diao, Senad Lulic, ovvero tre titolari su undici<br />

non pochi direi, in più i calabresi sono in condizioni di classifica<br />

a dir poco disperate, quindi i presupposti per rovinarci<br />

la domenica c’erano tutti.<br />

Pronti via, i Biacocelesti partono come sempre con spirito di<br />

iniziativa, messi in campo da Inzaghi e Massimiliano Farris<br />

con il più classico dei 4/3/3 con il debuttante dal primo minuto<br />

Luis Aberto messo a ricoprire il ruolo di esterno d’attacco lui<br />

che tutto è fuorchè un esterno.<br />

Comunque i capitolini agiscono con buon piglio e il gioco che<br />

ha in mente Nicola con i suoi ragazzi, ovvero rinunciatari e<br />

disposti con un centrocampo a 4 folto ed aggressivo, non lo<br />

ripaga, infatti la S.S. Lazio arriva al tiro con facilita e pericolosità.<br />

Ti accorgi che in porta c’e’ uno che sta facendo il fenomeno,<br />

le prende a tutti, prima in parata bassa su Ciro Immobile, poi<br />

in parata alta su Parolo, vola su altre conclusioni e sembra<br />

gasarsi sempre di più ogni palla che sventa, Festa, portiere<br />

di riserva <strong>del</strong> Crotone guarda caso proprio come contro il Bologna<br />

che fu una partita stregata, ma quella fu un’altra storia.<br />

Sembra questione di attimi, i biancocelesti hanno in mano la<br />

partita, hanno in mano il gioco e Lombardi Cristiano si procura<br />

un calcio di rigore.<br />

Bello tutto, nella norma, mi sono detto, Biglia prende il pallone,<br />

tira il rigore e tutti pronti ad urlare, no palla incocciata<br />

con gran violenza sulla traversa.<br />

Il gelo già era presente all’olimpico, e dopo il rigore sbagliato<br />

cala lo sconforto, Biglia cosa combini? Indipendentemente<br />

dal rigore sbagliato sei troppo lento, macchinoso, cervello


scollegato ai piedi, cosa ti turba? Mi preoccupi perchè anche<br />

contro l’Inter hai avuto lo stesso rendimento solo che questa<br />

volta il cambio tattico è stato preso in tempo perchè sullo 0-<br />

0.<br />

Succede poi che Falcinelli ha la possibilità di portare in vantaggio<br />

il Crotone, e si divora un gol gigantesco, da quel momento<br />

in poi i nostri giocatori vengono presi in possesso<br />

dallo spirito negativo che sempre li aggredisce nei secondi<br />

tempo, si va comunque a reti inviolate dentro gli spogliatoi.<br />

Ricomincia la gara, e come ti sbagli, pallidi, impauriti, sulle<br />

gambe, offuscati, film già visto, ho temuto il peggio perchè<br />

troppi giocatori hanno dato segno di distrazione, e non siamo<br />

riusciti ad essere pericolosi per ben 40 minuti nel secondo<br />

tempo, quando Ciro Immobile tira una bomba che il solito<br />

festa disinnesca, ci si guarda in faccia ed a quel punto ci diciamo<br />

è finita cosi.<br />

No questa volta ci va bene e Ciro all’ultimo respiro, cosa non<br />

da S.S. Lazio butta dentro un pallone sporcato dalla difesa<br />

<strong>del</strong> Crotone che sembrava perso, gioia immane per l’attaccante<br />

torrese che si sblocca dopo troppo tempo ed arriva alla<br />

doppia cifra, 10 gol in campionato.<br />

Marchetti salva, o lo salva Falcinelli stesso, fatto sta che comunque<br />

c’e’, difesa attenta ma non perfetta, oggi con Hoedt<br />

prova sufficente la sua, altro interprete centrale affiancato a<br />

Stefan de Vrij che gioca senza affanno.<br />

Radu, composto e mi piace di più quando trova la forza di<br />

proporsi, Basta senza sussulti, da lui vorrei scorribande più<br />

frequenti,su quella fascia con Lombardi sembra non esserci<br />

molta sintonia nei movimenti, Proprio quest’ultimo autore di<br />

un primo tempo di carattere, ma poi si smarrisce nella ripresa.<br />

Parolo, altra nota negativa, non trova il passo, arriva sempre<br />

secondo sugli interventi al centrocampo spezzettando<br />

spesso il gioco con dei falli dovuti alla mancanza di lucidità,<br />

non si può sopperire sempre con il fiato.<br />

MIlinkovic, guerriero, lottatore, posizionato in una porzione<br />

di campo che di solito copre Senad Lulic, passo diverso, ma<br />

quanto cuore.<br />

Luis Alberto, non può essere un esterno di attacco, gran<br />

piede, grande visione di gioco, ma nelle zone centrali di centrocampo,<br />

in un momento di emergenze mi sta bene come<br />

esterno, da rivedere nel suo ruolo naturale, trequartista, o<br />

perchè no mezz’ala, ci si deve lavorare.<br />

Ciro Immobile,frenetico, generoso come sempre, ma come<br />

mi fai arrabbiare oggi Ciro, volevi vincerla proprio da solo<br />

questa gara, ti sei incartato spesso su te stesso, imprigionato<br />

dalla bramosia che avevi di buttarla dentro, il gol ti sblocca<br />

siamo contenti, ora torna ad essere capace di collaborare di<br />

più con i tuoi compagni.<br />

Kishna ottimo impatto con la gara, lo avrei gradito molto<br />

prima il suo ingresso, Cataldi come sopra, il ragazzo lo vorrei<br />

vedere per più minuti perchè è in crescita.<br />

Ben venuto in Serie A TIM Alessandro Rossi, giovane ventenne<br />

bomber che oggi debutta con i suo venti anni, non sei<br />

arrivato, sei appena partito.<br />

In conclusione mi sento di dire che serve <strong>del</strong>l’altro per questa<br />

rosa che non ha un esterno in più ed una punta in più,ed almeno<br />

un’altro centrocampista di esperienza, spero che questi<br />

profili vengano inquadrati presto, perchè quando il gioco<br />

si fa duro i duri cominciano a giocare!!<br />

FORZA LAZIO SEMPRE


Con l’Aquila sul petto<br />

contro il grifone?<br />

Che fine ha fatto la splendida maglia bandiera? Domanda lecita che si<br />

pongono migliaia e migliaia di tifosi biancocelesti che forse avrà una<br />

risposta a metà <strong>gennaio</strong> quando la Lazio scenderà in campo per gli ottavi<br />

di Coppa Italia contro il grifone genoano.<br />

La nostra non è un’indiscrezione, ma una speranza che raccoglie i consensi<br />

<strong>del</strong> popolo laziale, e cioè vedere la Lazio scendere di nuovo in campo con<br />

questa maglia storica in una competizione storica come la Coppa Italia.<br />

Chissà che la Lazio non ci stia pensando…


Agriturismo<br />

Abbond<br />

di Enzo Carpegna<br />

In un casale <strong>del</strong> 1500 entrerai in un’atmosfera magica. Appartenente alla famiglia Torlonia, la villa ora agriturismo<br />

è sita su una collina in mezzo al verde nelle campagne vicino Moricone a pochi chilometri da Roma,<br />

verso l’alto Lazio reatino sulla Salaria strada <strong>del</strong>la Neve. L’agriturismo è a conduzione familiare il che lo rende<br />

ancora più caloroso e accogliente poichè tutto ciò è fatto con grande passione e amore. E poi la qualità <strong>del</strong><br />

cibo che potremmo mangiare qui è favolosa pasta fresca fatta in casa stesa con il famoso “ Stennarello”, attrrezzo<br />

con cui le nostre noinne usavano stendere la pasta per poi creare le fettuccine o i tagliolini da leccarsi<br />

i baffi. Orlando e sua moglie insieme alla mamma e alla sorella saranno sempre a disposizione per farvi passare<br />

una giornata di relax con la vostra famiglia. La domenica hanno un loro menù al prezzo di 20 euro dove<br />

si può mangiare in quantità industriale a partire dall’abbondante antipasto, due primi piatti, due secondi un<br />

contorno, acqua , vino caffè e dolce <strong>del</strong>la casa. Il nostro amico Orlando è davvero una persona squisita, alla<br />

mano che vi metterà immediatamente a vostro agio e vi sentirete subito a casa come nelle migliori domeniche<br />

in famiglia. Certi posti non basta descriverli, bisogna visitarli e realizzare con i propri occhi e gusto, la veridicità<br />

di ciò che stiamo scrivendo. Noi di Aquile insieme a tutta la redazione di Cuoredilazio, abbiamo sposato in<br />

pieno questo agriturismo perchè a pochi minuti dal caos cittadino, si riesce ad avere un clima genuino, rilassato<br />

e che ti permette di ricaricare le batterie attraverso cibo buono, aria buona, ospitalità buonissima. Nel<br />

salutare Orlando e tutta la sua famiglia per la sua grande disponibilità e sensibilità alle vicende laziali essendo<br />

un cuore binacoceleste doc, ricordiamo a tutti voi che presto organizzeremo un grande evento qui da Orlando.<br />

Ma non aspettate noi, venite a trovarli e resterete arci soddisfatti di tutto e ringrazierete Orlando di esistere


anza<br />

Fusi<br />

Ogni Domenica a soli 20 euro<br />

Un pranzo senza fine con:<br />

Antipasto abbondante<br />

due primi piatti ( pasta fresca fatta in casa)<br />

due secondi piatti<br />

un contorno<br />

acqua, vino, caffè e dolce <strong>del</strong>la casa<br />

che aspettate quindi,<br />

prenotatevi una bella giornata


Loc. Osteria di Moricone<br />

strada Salaria Km. 29<br />

A pochi chilometri da Roma trovi<br />

una cucina casareccia e un casale <strong>del</strong><br />

1500 che ti aspetta per passare <strong>del</strong>le<br />

bellissime giornate insieme


FRASCHETTA DA I FRATELLI<br />

FRASCHETTA DA I FRATELLI<br />

FRASCHETTA DA I FRATELLI

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