12 storie di microfinanza

76 FATE LARGO, C’È UN MAREMMANO IN AMBULANZA
Lo scopo è quello di non creare stress
all’animale, quindi si preferisce curarlo
nella sua casa, se possibile, e soltanto
se davvero necessario portarlo in
clinica. Tognetti parte con il servizio
di ambulanza veterinaria nel 2015,
quando è stata definita compiutamente
la normativa che regola il settore.
«Da tempo, in Italia, esistevano mezzi di
trasporto per animali domestici malati,
chiamati, erroneamente, ambulanze
veterinarie. In realtà l’utilizzo di veicoli
per il soccorso e il trasporto di animali è
stato garantito, a pieno titolo, solo dopo
la riforma del Codice della strada del
2010. Certo, poi è stato necessario
attendere qualche anno perché fossero
dettagliate le norme ed emanate le
Linee guida, ma adesso è possibile
effettuare il trasporto degli animali e
garantire l’urgenza con l’accensione
della sirena, come nelle ambulanze
umane».
È la riforma dell’articolo 177 del Codice
della Strada a prevedere anche
l’estensione dei dispositivi acustici o
di segnalazione visiva anche ai «mezzi
di soccorso per il recupero degli
animali». Si sono dovuti attendere due
anni, poi, perché la norma fosse definita
con il Decreto ministeriale 217/2012,
e altri due anni per l’emanazione delle
«Linee guida recanti disposizioni relative
alle attrezzature delle autoambulanze
veterinarie, ai requisiti del personale
adibito al soccorso e al trasporto degli
animali», disposte dal ministero della
Salute «sentito il ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti».
Una volta chiarito l’ambito normativo
in cui operare, il passaggio principale
per Sara è stato l’acquisto del mezzo.
«Sono una professionista a partita Iva
senza alcuna garanzia per un istituto
di credito classico. In più, non posso
accedere nemmeno a fondi pubblici
per l’imprenditoria femminile perché
sono iscritta a un Albo».
«Ho finanziato interamente
la spesa con il microcredito
e ho acquistato un'ambulanza
umana di seconda mano»
Insomma, pochi soldi da investire
e pochi spiragli per dare una chance
alla sua idea. Il servizio rispondeva a un
bisogno reale. Sara ci crede e non si dà
per vinta. Aveva già un conto corrente
aperto presso la filiale di Ancona di
Banca Etica e decide di parlare a loro
del suo progetto. «Gli è piaciuto.
Ho finanziato interamente la spesa
con il microcredito, ho acquistato
un’ambulanza umana di seconda mano,
l’ho immatricolata, ho dovuto attendere
un po’ di tempo per avere tutte le
autorizzazioni anche da parte della
Motorizzazione, ma alla fine sono
riuscita a partire con il mio servizio».