12 storie di microfinanza

64 I CAMPI SOCIALI DEL TRATTORE CHE CURANO ROMA
racconta Massimo Martorana, socio
lavoratore e parte del consiglio di
amministrazione –. Ci ha consentito
di investire sulla nostra
professionalizzazione e sullo sviluppo
di competenze che potevano agire
anche sul mercato privato».
Il rapporto con il centro di igiene
mentale del territorio nel frattempo
si rafforza e consente alla cooperativa
di ospitare tirocini psicoterapeutici che,
in alcuni casi, portano all’assunzione
di nuovi soci lavoratori. «Quando
parliamo di persone svantaggiate,
ci riferiamo a un universo molto ampio
– spiega Martorana –. Non si tratta
necessariamente di un handicap,
sono considerati svantaggiati anche
ex tossicodipendenti ed ex carcerati.
Di recente abbiamo ospitato un tirocinio
di orientamento lavorativo per ragazze
vittime di violenza. Lo scopo di questa
attività è quello di aiutare i soggetti
a entrare in contatto con il mondo
del lavoro e sviluppare una socialità
positiva».
Oggi sono 24 i soci lavoratori, mentre
i tirocini formativi ospitano, in media,
dieci persone.
Un’altra iniziativa, in cui il Trattore
è impegnato da oltre dieci anni, è la
Fattoria Didattica. La Fattoria è il frutto
della collaborazione tra la cooperativa
e l’Ente regionale RomaNatura che, dal
2003, coinvolge le strutture presenti
nelle aree protette in un progetto di
educazione ambientale rivolto alle
scuole elementari e medie della città.
«Le scuole erano entusiaste al punto da
chiederci di mantenere il programma a
prescindere dall’appoggio dell’Ente
Parco», racconta Martorana. Così,
ancora oggi, il Trattore ospita una serie
di percorsi che vanno dall’osservazione
delle api allo studio della filiera
alimentare, concordati con
le scuole in base all’età degli studenti
e al loro percorso didattico.
L’attività di manutenzione del
verde resta ancora la fonte di introiti
economici principale, ma di recente
la coop si è trovata a fare i conti con
lo scandalo Mafia Capitale. «All’inizio
abbiamo salutato con soddisfazione
lo scardinamento di quel meccanismo
clientelare – dice Martorana –. Non
immaginavamo che, come conseguenza,
l’amministrazione comunale avrebbe
scelto di azzerare gli affidamenti
pubblici alla cooperazione sociale di
inserimento lavorativo. Il tutto senza
alcun distinguo e senza tener conto del
valore sociale
del nostro lavoro, anch'esso vittima di
quel meccanismo deviato». A questo si
aggiunge la presenza del sommerso nel
settore florovivaistico, che offrendo
le stesse prestazioni “in nero” fa
concorrenza sleale.