12 storie di microfinanza

ACMOS, LE NOSTRE NOCCIOLE SONO DI VALORE
13
alberghiero torinese Beccari, è venuta
la produzione di torrone, e poi quella
di cioccolato, insieme a un’azienda
della città». Non solo:«Quest’anno
abbiamo accolto anche quattro
migranti richiedenti asilo, è molto
bello che persone sfruttate dalle mafie
internazionali abbiano trovato un tetto
e anche una nuova opportunità di l
avoro in un luogo confiscato alla mafia
e tornato a vivere. E sempre qui durante
l’anno scolastico vengono in visita
le scuole e in estate arrivano i ragazzi
dei campi di Libera», dice Diego
Montemagno.
Cascina Caccia diventa sempre più
conosciuta e molti la scelgono per
matrimoni ed eventi. Così, anche per
offrire maggiori opportunità di lavoro
alle persone coinvolte nel progetto,
in Acmos iniziano a pensare di puntare
sulla gastronomia, adeguando la cucina
per ampliare le produzioni alimentari
e fare ristorazione. «Fino a oggi
dovevamo avvalerci di catering esterni,
perché non eravamo abilitati alla
somministrazione di cibo». L'occasione
di realizzare l'idea arriva all'inizio del
2016 con la partecipazione al bando
Impatto+ di Banca Etica, che offre ai
progetti in grado di raccogliere il 75%
del budget tramite crowdfunding una
donazione del restante 25%. L'iniziativa
di Acmos, chiamata "A caccia di sapori"
riesce a raggiungere lo scopo insieme
ad altri due progetti: «Con il
crowdfunding, che non avevamo mai
utilizzato prima, abbiamo raccolto circa
11.600 euro».
Il resto dei soldi è arrivato dal fondo
di Etica Sgr, alimentato in via facoltativa
dai suoi clienti. Adesso la cucina
è pronta, mancano solo le ultime
autorizzazioni per metterla in funzione.
Nel futuro di Acmos ci sono mille strade
ancora da percorrere. Da una parte la
conclusione dei lavori a cascina Arzilla,
un altro bene confiscato alla mafia
sempre nel torinese e affidato
all’associazione, dall’altra l’educazione
sul tema dell’integrazione nel nostro
continente.
«L’anno scorso abbiamo creato
il progetto Meridiano Europa
per riflettere sulla violenza che sta
attraversando i nostri Paesi, attraverso
viaggi di educazione offerti a giovani
delle scuole superiori ad una quota
di partecipazione molto bassa».
Quest’anno la meta è stata l’Ungheria,
ai piedi del muro con cui il premier
Orban non ha fermato solo i migranti,
ma anche le politiche europee di
accoglienza.