settimanale aquile del 24 novembre 2016
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L’editoriale<br />
di Carlo Cagnetti<br />
Ci siamo, in tutti i sensi.<br />
Ci siamo… in campionato. La<br />
Lazio vola, viaggia ad una<br />
media di due punti a partita e<br />
consolida il quarto posto in<br />
coabitazione con la dea Atalanta<br />
che ha sconfitto la roma.<br />
Ora il secondo posto è ad un<br />
solo punto e probabilmente a<br />
Natale sapremo di più sul<br />
reale obiettivo dei biancocelesti<br />
che al momento, senza voli<br />
pindarici, rimane quello <strong>del</strong><br />
raggiungimento <strong>del</strong>la zona<br />
Europa league, con vista sulla<br />
Champions. Intanto la chiara<br />
vittoria sul grifone genoano<br />
ha messo in luce un Felipe<br />
Anderson davvero sontuoso,<br />
un vero e proprio «fattore»<br />
nell’economia <strong>del</strong> gioco biancoceleste.<br />
Naturalmente la<br />
Lazio non è solo Felipe; come<br />
non menzionare l’impermeabilità<br />
difensiva grazie ad uno<br />
Wallace in formato impenetrabile<br />
e ad una vecchia guardia<br />
(Radu, premiato per le sue 200<br />
presenze nella Lazio, Basta,<br />
tignoso e attento come non<br />
mai, e Lulic, che ha disputato<br />
la migliore prestazione da laterale<br />
basso sinistro) sempre<br />
pronta a gettare il cuore oltre<br />
l’ostacolo, senza dimenticare<br />
il giovane Strakosha che in<br />
porta non sta facendo rimpiangere<br />
il miglior Marchetti.<br />
A centrocampo comandano<br />
Biglia, un play unico, e Parolo,<br />
il professore di calcio che non<br />
scende mai sotto il sei e<br />
mezzo, oltre ad un Milinkovic<br />
i cui 192 centimetri si fanno<br />
sentire in ogni parte <strong>del</strong><br />
campo. Sulla KIA (Keita Immobile<br />
Anderson) poco da<br />
dire se non che è uno dei tridenti<br />
più forti <strong>del</strong> campionato.<br />
Ora ci attende la<br />
pericolosa trasferta di Palermo<br />
in un lunch match da<br />
gustare e da cui la Lazio<br />
dovrà giocoforza trarre i tre<br />
punti per continuare a rassodare<br />
la classifica.<br />
Ci siamo… sulla vicenda<br />
<strong>del</strong>lo scudetto 1915. La Commissione<br />
dei saggi, incaricata<br />
dalla Federcalcio per<br />
dirimere la strana assegnazione<br />
di quel campionato al<br />
Genoa, ha confermato che la<br />
Lazio ha ragione e che dunque,<br />
in base alla documentazione<br />
probatoria, lo scudetto<br />
1915 merita un’assegnazione<br />
ex aequo tra Lazio e<br />
Genoa. La copertina <strong>del</strong> <strong>settimanale</strong><br />
è stata dedicata<br />
proprio a questa notizia e<br />
all’interno potete trovare<br />
tutte le risposte agli interrogativi<br />
in materia. A distanza<br />
di oltre un secolo la Lazio finalmente<br />
avrà giustizia su<br />
un fatto che ha sempre suscitato<br />
negli storici dubbi e<br />
perplessità. Pensate che lo<br />
stesso Gianni Brera, forse il<br />
più grande giornalista italiano<br />
di tutti i tempi, scriveva<br />
testualmente nella sua Storia<br />
critica <strong>del</strong> calcio italiano: «Finita<br />
la guerra il Genoa riuscirà<br />
a farsi assegnare il<br />
titolo non so proprio in base<br />
a quali suoi precisi diritti.<br />
Della Lazio neanche si tiene<br />
conto: scherziamo?!». Appunto,<br />
lo scherzo è finito<br />
anche se con un ritardo incomprensibile…<br />
Ci siamo… in tribuna stampa.<br />
E a qualche invidioso non va<br />
giù, ma a noi interessa poco<br />
meno di zero. Piuttosto confermiamo<br />
(con i fatti) di saper<br />
lavorare meglio di tanti tesserinati<br />
(solo in Italia resiste ancora<br />
l’anacronistico albo dei<br />
giornalisti…): la mia domanda<br />
a Juric sullo scudetto<br />
<strong>del</strong> 1915 ha fatto parlare tutti<br />
e anche il quotidiano genovese<br />
ci ha dedicato un articolo<br />
«ad hoc». Gli invidiosi ci<br />
chiamano «Nessuno» (anche<br />
se poi ne parlano tutti, strano<br />
eh?), ma metaforicamente noi<br />
siamo gli Ulisse di omeriana<br />
memoria. Ricordate l’episodio<br />
di Polifemo? Dopo che<br />
Ulisse gli aveva detto il suo<br />
nome, «Nessuno» appunto, il<br />
ciclope veniva accecato<br />
senza pietà; mentre Ulisse<br />
scappava con le sue navi, Polifemo<br />
invocava i suoi compagni<br />
ciclopi sperando in una<br />
vendetta e mentre gli chiedevano<br />
perché si lamentasse<br />
tanto lui gridava rispondendo:<br />
«Nessuno mi ha accecato,<br />
Nessuno…».<br />
Buona lettura, non solo <strong>del</strong>l’Odissea<br />
ma anche <strong>del</strong> nostro<br />
Aquile.
Più & Meno<br />
PIÙ:<br />
E NIENTE: Questa Lazio è forse più forte di quello<br />
che pensassi. Praticamente perfetta, disintegra un<br />
ostico grifone con la pippa in bocca....peccato che<br />
questa estate si parlasse di squadra ridicola ed allenatore<br />
incapace. Sic transit gloria mundi.<br />
FELIPAO MERAVIGLIAO: Un'altra prestazione impressionante<br />
<strong>del</strong> Felipe rigenerato da Inzaghi. È riuscito<br />
ad offuscare anche quel Felipe <strong>del</strong>le otto<br />
vittorie consecutive. In ascesa esponenziale.<br />
STRATEGIA E TATTICA: Lo staff di Inzaghi conosce<br />
migliaia di varianti che farebbero impallidire anche il<br />
campione di scacchi Kasparov.<br />
DOMENICA DEL LAZIALE: Lazio che vince; roma che<br />
perde. What else?<br />
MENO:<br />
JURIC: Alla mia domanda sullo scudetto ex aequo<br />
Lazio-Genoa risponde che è una questione di poco<br />
conto. Vallo a dire ai giocatori biancocelesti morti per<br />
la patria e defraudati di quello scudetto....
Lazio - Genoa 3-1<br />
Le Pagelle<br />
STRAKOSHA 6,5: gioca con tranquillità e tutta la difesa<br />
lo percepisce, e questo è molto importnante.<br />
BASTA 6,5: sempre ordinato, sta riacquistando la<br />
forma fisica che gli permette di correre per 90 minuti.<br />
WALLACE 8: un’altra partita da incorniciare con in<br />
regalo anche il gol <strong>del</strong> 3-1 , veramente un muro.<br />
.RADU 6,5: sta giocando una buona stagione, ha ritrovato<br />
grinta e sul campo la trasmette tutta.<br />
MILINKOVIC 6,5: lavora tanto per la squadra, prende<br />
botte da tutti, ma lui non molla mai, guerriero.<br />
PAROLO 6,5: soffre il non aver ancora segnato dopo<br />
13 giornate. sfortunato sul palo da fuori area..<br />
ANDERSON 7,5: ogni sua giocata ora è sempre funzionale<br />
alla squadra e questo lo rende finalmente<br />
spavaldo e sicuro, un grande gol corona la sua prestazione<br />
da fenomeno quale è.<br />
IMMOBILE 6,5 : si sacrifica molto in pressing sulla<br />
difesa avversaria, ma anche se non segna, va bene.<br />
LULIC 6,5: è il Jolly di Inzaghi che lo sfrutta da tutte<br />
le parti, e lui risponde smepre presente.<br />
KEITA 6,5: quando aprte non lo si ferma mai, se solo<br />
riuscisse ad essere più cinico sotto porta.<br />
BIGLIA 6,5: sta tornadno il Biglia sontuoso, si prende<br />
la responsabilità <strong>del</strong> rigore , da leader quale’è.<br />
PATRIC 6: entra senza timori, ormai è un giocatore<br />
su cui ci si può fare affidamento e Inzaghi lo sa.<br />
CATALDI 6: ottava presenza su tredici partite, e epr<br />
fortuna che qualcuno lo considera invisibile.<br />
MURGIA 6: il ragazzo entra e fa il compitino assegnato<br />
dal suo allenatore con diligenza.<br />
INZAGHI 7: ad ogni partita cresce in sicurezza e lo si<br />
vede per come la squadra risponde sul campo ai<br />
suoi dettami tattici. Grande merito di aver riformato<br />
un grande gruppo.
Post<br />
INZAGHI<br />
«Sicuramente abbiamo vinto una<br />
partita che sapevamo essere importante;<br />
non è stato semplice<br />
perché dopo un primo tempo sicuramente<br />
buonissimo c’è stata la<br />
pecca <strong>del</strong> goal, evitabile. Il Genoa<br />
d’altronde è una squadra che ha<br />
dato <strong>del</strong> filo da torcere a tutte, noi<br />
siamo stati bravi a reagire e adesso dobbiamo continuare<br />
così. So che cos’è il derby per noi tifosi, ma<br />
ora c’è il Palermo. È da quando ho preso la partita<br />
che penso al derby, ma prima c’era il Genoa, la prossima<br />
è il Palermo e poi la Roma: fa piacere che la<br />
classifica si sia accorciata e chissà, se fosse arrivata<br />
la vittoria meritata contro il Bologna e contro il Torino…<br />
Ma siamo soddisfatti <strong>del</strong>la nostra classifica.<br />
Felipe Anderson è stato bravissimo come tutta la<br />
squadra. Non ho nessuna rivincita da prendermi, ho<br />
solo voglia di migliorarmi e cercare di tirar fuori il<br />
meglio da questa squadra – ho tante frecce nel mio<br />
arco e sta a me scegliere le migliori.<br />
Marchetti è un ottimo portiere, anche Vargic sta facendo<br />
vedere buone cose e lo stesso Strakosha sostituisce<br />
bene Federico. Quando si migliora la<br />
classifica non c’è pressione, è un incentivo, uno stimolo<br />
in più per tutti. La prima cosa che mi è venuta<br />
in mente leggendo la classifica è che bisogna migliorarla<br />
sempre, è difficile e dispendioso ma come oggi<br />
abbiamo organizzato bene la partita, l’abbiamo preparata<br />
bene ed ero molto fiducioso – e ricordo che il<br />
Genoa è una squadra ostica. Marchetti e Luis Alberto<br />
hanno avuto, negli ultimi giorni, dei risentimenti muscolari<br />
e con lo staff medico abbiamo deciso di non<br />
rischiare; De Vrij sarà inserito gradualmente dalla<br />
prossima settimana: il ragazzo scalpita ma ci sono<br />
dei tempi precisi da rispettare. Lukaku ha avvertito<br />
nuovamente dolore alla caviglia fratturata. A Felipe<br />
Anderson ho detto di credere nelle proprie possibilità:<br />
è un giocatore con <strong>del</strong>le doti straordinarie e che<br />
può ancora crescere; ora è impegnato in entrambe<br />
le fasi ed alleggerisce molto il gioco. La qualità <strong>del</strong><br />
gioco è molto buona, sicuramente so che abbiamo<br />
fatto un’ottima gara come già ne abbiamo disputate<br />
nelle precedenti partite. Dovremo cercare di tenere<br />
questa classifica, sappiamo che ci aspetta un calendario<br />
non semplice. La nostra è una squadra offensiva<br />
– Milinkovic e Parolo sono sempre dentro l’area<br />
– è una squadra con la vocazione offensiva ma che<br />
deve capire quand’è il momento di soffrire. È una<br />
squadra che sta crescendo e che per la giovane età<br />
e per qualche giocatore ancora fuori può ulteriormente<br />
crescere.»<br />
CATALDI<br />
«Il ct Ventura li<br />
ha voluti fortemente.<br />
Lui è<br />
bravo e preparato:<br />
quando la<br />
sua squadra va<br />
in campo, sa<br />
cosa fare. E per<br />
noi giovani è<br />
fondamentale. Molti di quelli che<br />
sono già in rosa li ha fatti sbocciare<br />
lui. Sono felice e orgoglioso, non<br />
vedo l’ora. Stiamo vivendo un buon<br />
momento. Nello spogliatoio si respira<br />
una bella aria, siamo uniti. Ci<br />
sono tanti giovani, ma abbiamo<br />
gente esperta e forte, come Lulic,<br />
Radu e Parolo, che ci ha aiuta<br />
molto. E’ chiaro che un giocatore<br />
vorrebbe sempre giocare, ma l’importante<br />
è che vinca la Lazio. Ho<br />
sempre rispettato le scelte <strong>del</strong> mister,<br />
che sta facendo un ottimo lavoro.<br />
Il gruppo viene prima <strong>del</strong><br />
singolo. La maglia <strong>del</strong>la Lazio per<br />
me è come una seconda pelle,<br />
sogno di vincere un trofeo. Sono<br />
cresciuto nel mito di Simeone e<br />
Veron, loro hanno fatto la storia».<br />
Lazio - G<br />
a cura di Stefan<br />
WALLACE<br />
“Stiamo lavorando<br />
forte, riusciamo<br />
a<br />
mettere in<br />
campo tutto<br />
quello che prepariamo<br />
durante<br />
la<br />
settimana. Sono<br />
contento perché per me è un momento<br />
perfetto. Aiuto tanto la<br />
squadra e spero di continuare<br />
così. Europa League o Champions?<br />
Non lo so, il percorso è<br />
ancora lungo, speriamo di avanzare<br />
in classifica e arrivare tra i<br />
primi. Non mi sento ancora il titolare<br />
perché abbiamo tanti giocatori<br />
bravi in difesa come De Vrij,<br />
Bastos, Hoedt. La Lazio è una<br />
squadra molto forte, speriamo di<br />
poter arrivare in alto vincendo<br />
partita dopo partita. Derby? Spero<br />
sempre di giocare da titolare, sto<br />
lavorando bene. Se il mister mi<br />
sceglierà io mi farò sempre trovare<br />
pronto per la squadra”.
Partita<br />
enoa 3-1<br />
o Petruccetti<br />
JURIC<br />
EDENILSON<br />
"Abbiamo sbagliato<br />
tutto, compreso<br />
l’approccio<br />
alla partita. Abbiamo<br />
perso<br />
troppi palloni,<br />
troppi contrasti.<br />
Non possiamo<br />
permetterci di subire<br />
così tanto. Quando siamo riusciti<br />
a rimetterci in carreggiata, abbiamo<br />
regalato loro un rigore sicuramente<br />
evitabile. Il terzo gol nasce da un rimpallo<br />
perso in area. Siamo stati anche<br />
un po’ sfortunati, eravamo riusciti a<br />
pareggiare ma poi ci siamo complicati<br />
la vita da soli. Non è stata certo<br />
la domenica che speravamo, siamo<br />
stati molli nei contrasti e abbiamo<br />
perso troppi palloni. Non ci possiamo<br />
permettere di concedere così tanto<br />
contro squadre come la Lazio, perché<br />
poi ti fanno male. È una lezione che<br />
dobbiamo imparare.E' un momento<br />
così. Subiamo gol e poi non riusciamo<br />
a pareggiare e poi a vincere.<br />
Dobbiamo venirne fuori. L’unica soluzione<br />
è lavorare per preparare già la<br />
gara con la Juve, con umiltà e imparando<br />
dagli errori che abbiamo commesso<br />
contro la Lazio".<br />
"Abbiamo sbagliato<br />
in fase difensiva,<br />
dovevamo stare più<br />
attenti. Bisogna ritrovare<br />
più concentrazione<br />
- le sue<br />
parole alla 'Rai' - Nel<br />
secondo tempo abbiamo iniziato<br />
con il piede giusto. Potevamo fare<br />
male, poi abbiamo subito un altro<br />
gol che ci ha tagliato le gambe.<br />
Ocampos? Oggi ha fatto cose<br />
buone e cose non buone. Sorpasso<br />
<strong>del</strong>la Samp? Non mi preoccupo di<br />
questo, analizzo le partite che giochiamo<br />
noi. Dobbiamo migliorare.<br />
Abbiamo veramente regalato un rigore<br />
col quale siamo andati di<br />
nuovo in svantaggio – dice un preoccupato<br />
Juric ai microfoni di Sky<br />
Sport -. Credo che abbiamo cominciato<br />
molto bene il secondo tempo<br />
riaprendo la gara, ma sicuramente<br />
non dovevamo commettere questi<br />
tipi di errori. Sicuramente quando le<br />
cose non vanno bene ci si preoccupa<br />
– ammette il mister rossoblù -.<br />
Bisogna riprendere la nostra corsa,<br />
ci sono momenti che giochiamo<br />
anche bene ma certamente ci sono<br />
cose da migliorare “.
di Arianna Michettoni<br />
I Precedenti<br />
Sette mesi son trascorsi dall’ultimo precedente: la Lazio di allora, reduce da una pesante sconfitta<br />
nel derby, provava a rialzare la testa e ad avviare un nuovo – e positivo – percorso sotto la guida di<br />
Simone Inzaghi. Poco è cambiato in Sicilia: il Palermo era (ed è infatti tutt’oggi) in condizioni critiche<br />
di classifica e con la forzata necessità di provare a fare risultato in casa. Poi però la Lazio si impose<br />
con un perentorio 0 – 3, suggellato dalla doppietta di Klose (al 10’ e al 15’, due goal che di fatto<br />
chiudevano la partita già nei primissimi minuti di gioco) e la rete <strong>del</strong> subentrante Felipe Anderson,<br />
a segno 3 minuti dopo aver sostituito Keita Balde Diao. Nonostante l’ultimo precedente favorevole,<br />
però, il Palermo è in vantaggio nei 25 scontri disputati in passato al Renzo Barbera: 13 le vittorie<br />
dei rosanero, 6 pareggi e 6 successi biancocelesti. 76 le reti totali: 40 i goal segnati dal Palermo, 36<br />
dalla Lazio. Il primo scontro in assoluto risale alla stagione 1932/1933, quando il Palermo vinse per<br />
2 a 1 grazie ai goal di Radice e Chiecchi e di Pastore per la Lazio.<br />
Le Statistiche<br />
La Lazio è in cerca <strong>del</strong> successo che le consentirebbe di mantenere le posizioni di vertice; il Palermo<br />
pare già irrimediabilmente invischiato nella lotta alla salvezza: per tale condizione influiscono negativamente<br />
l‘essere la squadra di Serie A con il minor numero di tiri in porta realizzati e l’aver il secondo<br />
peggiore attacco, dopo l’Empoli, <strong>del</strong>la massima serie. Opposta sorte per la Lazio: è la squadra<br />
che ha mandato a segno più giocatori differenti in questo campionato, ben 11; ciò contribuisce a<br />
renderla, di fatto, il quarto migliore attacco. Se, quindi, il Palermo fa incetta di record negativi in<br />
questa prima parte di stagione, la Lazio è invece la squadra che primeggia anche per le reti realizzate<br />
di testa (7) e i contrasti vinti (198).
di Arianna Michettoni<br />
La Lazio le ha affrontate davvero<br />
tutte: prima la partita <strong>del</strong>la svolta,<br />
poi la partita <strong>del</strong>la verità e, in ultimo,<br />
la partita spartiacque. E da tutte<br />
queste – in attesa che i guru <strong>del</strong>l'opinione<br />
sportiva cerchino nuove<br />
forme espressive consentite dalla<br />
lingua italiana – ne è uscita da vincente:<br />
per quanti sinonimi si riescano<br />
a trovare, ormai ad essere<br />
sotto esame è la causa per cui i<br />
biancocelesti debbano continuamente<br />
dimostrare, provare il proprio<br />
valore. Come fosse un'eterna rincorsa<br />
al definitivo riconoscimento,<br />
all'effettiva consacrazione. Meglio,<br />
però, se da questa prolungata tensione<br />
ne scaturiscono prestazioni<br />
strabilianti – che lasciano senza parole<br />
ma per ragioni alterne. Smentiti<br />
i detrattori <strong>del</strong>la vigilia, smentita<br />
persino la legge dei grandi numeri<br />
che allarmava la Lazio con una statistica<br />
proprio non lusinghiera – una<br />
combinazione di tradizione negativa,<br />
sia contro il Genoa che al rientro<br />
dalla sosta: per i biancocelesti si<br />
cercano ora parole nuove o nuovi<br />
dubbi; dopotutto, gli altri dicono, la<br />
Lazio non ha ancora dimostrato di<br />
saper reggere il confronto con le<br />
grandi. Assumendo perciò che il Napoli<br />
sia caduto a pochi metri dal traguardo<br />
degli eletti, c'è tuttavia un<br />
altro scontro, seppur ormai relegato<br />
al passato – meritevole di citazione:<br />
Atalanta - Lazio (perché a Bergamo<br />
ci vincono tutti, citando testualmente).<br />
Se l'Atalanta è dunque la<br />
cartina di tornasole – usando una<br />
terminologia cara ad alcuni –, il veicolo<br />
di ambizioni e capacità, la<br />
squadra di Simone Inzaghi ha le potenzialità<br />
che tanto si cercano altrove.<br />
Contrariamente alle<br />
aspettative: è certo che ci sia una<br />
logica sottesa ai risultati sul campo,<br />
un cinismo che travalica i meriti di<br />
fortuna e sfortuna; che la roma vi<br />
abbia perso, contro i nerazzurri di<br />
Gasperini, è maggiormente indicativo<br />
di una sconfitta arrivata (anche<br />
grazie) ad un rimpallo fortunato. Ieri<br />
qualcuno poneva il grande quesito:<br />
"dobbiamo chiederci", diceva, "perché<br />
la roma ha perso". È presto<br />
detto: ha perso perché ha affrontato<br />
davvero una squadra. Tutto qui:<br />
semplice e lineare, chiaro e lapalissiano.<br />
Che si giochi bene o male<br />
non importa, lo insegna la Juventus<br />
che regola in sei minuti (Mandzukic<br />
al 63' ed Hernanes al 69' chiudono<br />
una partita che già vedeva i bianconeri<br />
in vantaggio al 36' per rete di<br />
Khedira): quando un undici scende<br />
in un campo non solo spinto dal<br />
gioco ma anche dalla motivazione,<br />
il risultato arriva anche al novantesimo:<br />
è capitato infatti anche a Milano<br />
– perché il derby è servito pure<br />
a risvegliare la coscienza collettiva<br />
nerazzurra; e in Sampdoria-Sassuolo,<br />
che lancia i primi verso la<br />
medio-alta classifica e condanna i<br />
secondi ad una posizione assai<br />
poco nobile per una squadra dal<br />
progetto decantato è chiamata a<br />
rappresentare il calcio italiano in<br />
Europa. Smesse le dovute considerazioni,<br />
è quindi ovvio che <strong>del</strong>la tredicesima<br />
giornata resterà un<br />
monito: una maggior cura nel giudizio,<br />
che poche volte esalta e troppo<br />
spesso affossa – in un gioco dei sinonimi<br />
e contrari dove vincere non<br />
sempre basta a convincere.
Benvenuti al Felipe Anders...show!!!<br />
di Carlo Cagnetti<br />
L’aquila biancoceleste continua il suo volo nelle parti nobili <strong>del</strong>la classifica grazie ai tre punti incamerati<br />
contro il sempre ostico grifone genoano. Intensità e qualità sono state le chiavi di accesso alla vittoria che<br />
porta la Lazio ad un solo punto dal secondo posto, e che, sfruttando i passi falsi di roma (sconfitta in quel<br />
di Bergamo, campo violato dai biancocelesti) e Milan (pareggio largo nel derby meneghino), accredita i<br />
biancocelesti per un’eventuale lotta Champions. La partita contro i liguri non ha avuto storia; la superiorità<br />
<strong>del</strong>la Lazio è stata netta in quasi tutti i novanta minuti di gioco, tranne che nel periodo che ha preceduto il<br />
pareggio rossoblù; ebbene, proprio in quel frangente si è vista la capacità di reazione <strong>del</strong>la Lazio che in un<br />
batter d’occhio è tornata in vantaggio per poi mettere subito dopo in ghiaccio la gara col terzo gol di Wallace.<br />
Su tutti è spiccato il numero dieci brasiliano Felipe Anderson, tanto che il suo show, dallo splendido<br />
gol alle sue accelerazioni impressionanti, dagli stop docili di palloni impossibili a coperture da mediano,<br />
ha <strong>del</strong>iziato i 20.000 <strong>del</strong>l’Olimpico; insomma è stato un vero e proprio Felipe Ander..show. Naturalmente il<br />
talento brasiliano è stato premiato con la palma di migliore in campo dai giornali sportivi, e non poteva essere<br />
diversamente; anche Lulic ha disputato una grande partita, come Basta, Keita, Biglia e Wallace, ma<br />
tutta la Lazio si è espressa su livelli più che sufficienti, tranne Milinkovic, l’unico insufficiente. Nella classifica<br />
generale <strong>del</strong> nostro premio non è cambiato nulla, visto che continua la fuga di Immobile seguito a<br />
dieci punti da Parolo, e da undici punti da Felipe Anderson; dopo il podio si vedono Lulic e Keita, rispettivamente<br />
quarto e quinto. Ricordiamo che la classifica <strong>del</strong> nostro premio è il frutto <strong>del</strong>le votazioni dei quotidiani<br />
sportivi più venduti e cioè il Corriere <strong>del</strong>lo Sport e la Gazzetta <strong>del</strong>lo Sport, e che la classifica la potete<br />
anche trovare nel numero <strong>del</strong> <strong>settimanale</strong> Aquile, che uscirà giovedì prossimo, come al solito ricchissimo<br />
di servizi, e che vi terrà compagnia in attesa di Palermo-Lazio. Per chi volesse leggerlo è sufficiente visitare<br />
il sito www.cuoredilazio.it ed andare alla sezione magazine.Intanto ecco i prospetti, sia generale che quello<br />
relativo alla classifica di <strong>novembre</strong>, limitati alle prime posizioni dopo le tredici gare giocate dalla Lazio.
Cena <strong>del</strong> 16 No<br />
Ci si chiede talvolta quale motivazione<br />
abbiano le persone nel ricercare<br />
la vicinanza, la prossimità di opinioni<br />
e sentimenti; cosa le spinga a voler<br />
condividere un frammento grande o<br />
piccolo che sia di vita vissuta, momenti<br />
che si trasformano in un "io<br />
c'ero" pronunciato nel futuro. Si è simili<br />
perché l'esistenza terrena lo impone,<br />
e tuttavia ci si sceglie<br />
consapevolmente: così i tanti uomini,<br />
donne e bambini minimo comune denominatore<br />
la genuina fede laziale –<br />
si uniscono per piacere e non per necessità<br />
in una serata biancoceleste da<br />
fare invidia alle bruttezze che da sempre<br />
vengono proposte e vendute, ma<br />
con maggiore forza sono arginate all'esterno,<br />
soprattutto lontano da un<br />
gruppo unito nell'applauso ai colori<br />
<strong>del</strong> cielo. Tanto e ben rappresentati<br />
dalle più alte cariche societarie, nello<br />
sforzo comune di voler riempire di autorevolezza<br />
ed importanza questo<br />
evento: perché bisogna che l'appartenenza<br />
cresca, ed in misura maggiore<br />
coinvolga. È il concetto focalizzato da<br />
Arturo Diaconale, Stefano De Martino<br />
e Maurizio Manzini, intervenuti mercoledì<br />
16 Novembre ad un evento organizzato<br />
da Cuore di Lazio, riuscito nel<br />
nobile intento di rinvigorire la forza<br />
<strong>del</strong>le emozioni che è in grado di suscitare<br />
una squadra, uguale a se<br />
stessa anche nel tempo lontano: in<br />
lotta perenne quasi con il suo proprio<br />
essere soprattutto, essere la prima<br />
squadra <strong>del</strong>la capitale. La prima a rinunciare<br />
ad uno scudetto per dovere,
vembre <strong>2016</strong><br />
morale ed integerrimo seppur terribile,<br />
bellico: un calice è stato levato al<br />
ricordo splendido ed audace dei nostri<br />
nostri padri, nostra memoria, custodi<br />
<strong>del</strong>la nostra tradizione eroi <strong>del</strong><br />
1914/1915, e la parola data all'avvocato<br />
Gianluca Mignogna ha rivelato<br />
che l'assegnazione <strong>del</strong> titolo ex aequo<br />
è tanto vicina da riuscirne a cogliere<br />
la luce che scaccia via l'oblio forzato.<br />
Un coro all'unisono di lazialità si è diffuso<br />
tra i presenti durante la cena, arricchita<br />
dai preziosi aneddoti dei più<br />
appassionati tifosi: l'ospite Roberto<br />
Frizzi ha raccontato il suo rapporto<br />
con il presidente Lotito, rivelando ai<br />
presenti un simpatico quanto tenero<br />
retroscena l'abbraccio tra i due alla<br />
notizia <strong>del</strong>l'acquisizione <strong>del</strong>la Lazio;<br />
non è mancato il pensiero rivolto a<br />
Gianni Elsner, per l'uomo sopravvissuto<br />
nei suoi insegnamenti; e le narrazioni<br />
legate allo stadio, alle partite,<br />
alla presenza viscerale al fianco di<br />
una squadra che mai merita di essere<br />
abbandonata. Le cene, le serate, si celebrano<br />
in funzione <strong>del</strong> tifoso e per lui<br />
si allestiscono: è un ringraziamento<br />
per l'esserci e per il trasmettere quel<br />
valore in<strong>del</strong>ebile che la Lazio reca con<br />
se. E se poi il cibo è buono e l'intrattenimento<br />
allettante, ecco allora che<br />
l'evento diventa una festa per onorare<br />
ogni sostenitore <strong>del</strong>la squadra biancoceleste,<br />
che brinda alla salute di<br />
una fede e ai saldi legami che questa<br />
produce.<br />
Arianna Michettoni
“ IO LAZIALE GRAZIE<br />
D’AMICO E GIORDANO<br />
Intervista al cantautore Romano<br />
Fabrizio Celea, autore <strong>del</strong>la canzone<br />
“Per L’eterno”<br />
di Orlando De Rossi<br />
Piccola chiacchierata molto amichevole e disinvolta con il cantautore romano Fabrizio Celea , ci vuole poco per capire l’emozione<br />
che ha quando parla <strong>del</strong>la nostra S.S. Lazio, lui è quel tipo di artista che vive <strong>del</strong>le emozioni che lo hanno accompagnato nella<br />
crescita . Fabrizio si commuove quando parla di Lazio, quasi avesse un timore reverenziale, non vuole disturbare quella sacralità<br />
che lo avvolge e lo appassiona da sempre.<br />
Ciao Fabrizio, parlaci un pò di te sei musicista compositore?<br />
"Sono un cantautore di Roma scrivo da sempre canzoni per me e nel 2010 ho scritto per la Pressing line di Lucio Dalla , poi ho<br />
collaborato con la Universal!!!"<br />
Come ti è venuta l'ispirazione per comporre per l’eterno?<br />
"L'ispirazione per scrivere sulla Nostra Lazio ė venuta spontaneamente: sono <strong>del</strong> 1973 e la mia storia di stadio è iniziata il 19 dicembre<br />
<strong>del</strong> 1982 Lazio-Milan 2-2, la mia prima volta allo stadio con mio padre, da lì tutto l'amore che ho potuto tra gioie e dolori,in<br />
un momento storico in cui era più facile essere di un'altra squadra....si per gli altri!!! Sono sempre stato alla larga dall'avere la<br />
presunzione di scrivere qualcosa sulla Nostra Lazio ma un anno fa alla fine <strong>del</strong> campionato è venuta di getto e non vuole essere<br />
un inno.... è semplicemente quello che probabilmente proviamo tutti."<br />
Cosa hai provato nel sentire il tuo testo messo in musica ?<br />
"Il testo è stato scritto di getto come capita a volte, poi subito dopo l'idea di montare i momenti più emozionanti <strong>del</strong>la nostra<br />
storia, anche quelli che non ho vissuto in prima persona ma solo attraverso i ricordi di mio padre. Mentre arrangiavo la canzone<br />
le emozioni non erano ancora affiorate, perché a volte è un lavoro meccanico, ma quando l'ho riascoltata finita e con le immagini<br />
ho avuto la pelle d'oca tutto il tempo. Questo nel mio lavoro come penso in tutti i lavori artistici è segno che è stato fatto qualcosa<br />
di buono."
A MIO PADRE,<br />
!! ”
Ti piacerebbe che un giorno la tua canzone venisse diffusa prima di una partita <strong>del</strong>la Lazio all'Olimpico?<br />
magari prima di un Derby?<br />
"Stai scherzando???" ......... (E resta senza parole)<br />
Quindi la tua passione per la Lazio te l'ha trasmessa tuo papà giusto?<br />
"Si ma soprattutto alcuni giocatori, quelli che ho vissuto da bambino, su tutti D'amico e Giordano!!!<br />
Ricordo ancora che quando andavo a giocare a calcio assumevo la postura impettita di Bruno Giordano per sentirmi<br />
più forte e a volte funzionava !!"<br />
Hai qualche cosa da chiedere alla Lazio di quest'anno ? cosa ti aspetti?<br />
"Alla Lazio chiedo ogni anno la stessa cosa da sempre: farci sentire orgogliosi di tifare per lei .<br />
Il ritornello <strong>del</strong>la canzone Per L’Eterno nasce proprio da questo "In piedi che quando giochiamo noi......". Non importa<br />
il risultato ma come si sta in campo, esempio da seguire anche come una regola di vita."<br />
E’ stata per te una sorpresa finora?<br />
"Mi fidavo di Inzaghi anche se avevo paura che guidare una squadra di serie A fosse il classico passo più lungo<br />
<strong>del</strong>la gamba. Ma è un professionista e si vede."<br />
Per chiudere quali sono i al momento i tuoi programmi artistici e quelli futuri?<br />
"In questo momento sto finendo di registrare il mio primo cd solista e spero di poterlo promuovere al meglio appena<br />
sarà finito. Un saluto a tutti voi e Forza Lazio per L’eterno" (riferimento alla canzone).<br />
Orlando De Rossi<br />
(La Lazio in tempo reale)
Scudetto 1914 - 1915<br />
La Commissione dei Saggi<br />
Ha detto SI<br />
Eccovi i nove punti di forza che hanno convinto i Saggi ad<br />
esprimersi favorevolmente nei confronti <strong>del</strong>la Lazio.<br />
di Valeria Brancacci<br />
1. Nonostante siano passati più di cent’anni dall’accaduto,<br />
come mai per questo caso non esiste la prescrizione?<br />
Il procedimento in essere é a carattere straordinario, non ordinario,<br />
per cui non opera alcun tipo di prescrizione. Anche il caso<br />
La Spezia per il titolo di guerra <strong>del</strong> 1944, analogamente, fu formalizzato<br />
a mezzo ricorso <strong>del</strong> sindaco spezzino nel 2000 e risolto<br />
dalla Figc nel 2002 con le stesse modalità: parere positivo<br />
di una commissione di saggi e nessuna problematica prescrizionale<br />
ostativa alla definizione <strong>del</strong> riesame.<br />
2.Perché la Lazio alla fine <strong>del</strong>la guerra non attuò la procedura<br />
per fare ricorso come altri club?<br />
Il provvedimento con cui lo Scudetto 1915 fu assegnato d’ufficio<br />
al Genoa non fu mai adottato nelle forme previste, reso ufficialmente<br />
pubblico e notificato alla Lazio quale soggetto terzo interessato,<br />
tant’è che ancor oggi non ve n’é traccia né negli archivi<br />
federali né in quelli genoani. La Lazio <strong>del</strong>l’epoca, che certamente<br />
non faceva parte <strong>del</strong>la lobby di potere settentrionale, non godeva<br />
affatto dei favori <strong>del</strong>la stampa ed uscí ulteriormente indebolita<br />
dalla guerra, giammai avrebbe potuto reclamare alcunché. Il<br />
resto probabilmente si consumó ai suoi danni nell’ambito <strong>del</strong>la<br />
scissione e <strong>del</strong>la riunificazione federale consumatesi nel 1921,<br />
anno in cui guardacaso la storiografia fa risalire l’attribuzione <strong>del</strong><br />
titolo ai rossoblu.<br />
3.Mancava ancora una partita, come mai la Lazio era prima<br />
nel suo girone?<br />
La storia oramai é nota. Come riportato dalla stampa <strong>del</strong>l’epoca<br />
che è stata rinvenuta e depositata agli atti <strong>del</strong>la Figc, la Lazio fu<br />
Campione <strong>del</strong>l’Italia Centrale perché era prima in classifica nel<br />
proprio girone finale e, come in precedenza fecero anche le altre<br />
concorrenti, all’ultimo turno benefició <strong>del</strong> ritiro <strong>del</strong> Lucca per motivi<br />
finanziari, che peraltro era ultimo in tale girone, con conseguente<br />
vittoria a tavolino.<br />
4.Perché venne respinto nel 1921 il ricorso presentato dal<br />
Torino e dall’Inter in merito alla vicenda?<br />
Non si conoscono le motivazioni, ma é certo che il rigetto dei ricorsi<br />
all’epoca proposti da Torino ed Inter oggi impedisca loro di<br />
riproporre lo stesso tipo di istanza (ne bis in idem), iter che viceversa<br />
non risulta precluso per la società biancazzurra.<br />
5.Le due squadre napoletane <strong>del</strong> girone sud possono fare,<br />
se lo vogliono, anche loro il reclamo?<br />
Internazionale Napoli e Naples non esistono piú, l’attuale Napoli<br />
non ha lo stesso numero di matricola e d’iscrizione presso la<br />
Figc ed in ogni caso nel 1915 il girone meridionale, peraltro a<br />
sole due squadre, non espresse alcuna compagine campione<br />
per effetto <strong>del</strong>l’annullamento dei due matchs a causa <strong>del</strong>le irregolaritá<br />
di tesseramento allora accertate dalla Federcalcio nei<br />
confronti di tali squadre. Non vi é alcuna prova, peraltro, che tali<br />
incontri si fossero mai effettivamente e compiutamente ridisputati,<br />
con partite di andata e ritorno formalmente riconosciute valide<br />
per il campionato 1914/15 di prima categoria.<br />
6.Come mai non si può dare il tricolore alla Lazio e toglierlo<br />
al Genoa attualmente unico assegnatario?<br />
Perché la Commissione ritiene che il titolo <strong>del</strong> Genoa costituisca<br />
un c.d.diritto quesito e comunque, intuendo tale interpretazione,<br />
è stato appositamente chiesto l’ex aequo per la Lazio e non la<br />
revoca a danno dei rossoblu: in diritto é la richiesta introduttiva<br />
che determina il thema decidendum di ogni procedura.<br />
7.Ci sono stati altri casi simili nei campionati all’estero?<br />
C’è stato un precedente simile in Germania, pienamente documentato,<br />
in cui per accordo tra il Viktoria Berlin e l’Hanau nel<br />
2007 tali club si rigiocarono la finale <strong>del</strong> campionato tedesco<br />
1894, inizialmente assegnato a tavolino ai berlinesi perché i rivali<br />
all’epoca non riuscirono a raggiungere la sede <strong>del</strong>lo spareggio.<br />
Per la cronaca, nel 2007 il Viktoria si é imposto sul campo per 3<br />
a 0. Viceversa non è mai stata richiesta la ridisputa <strong>del</strong>la finale<br />
Lazio-Genoa, oggettivamente sarebbe anacronisti.<br />
8.Ci dobbiamo aspettare dopo l’esito finale di tutto ciò<br />
ricorsi di squadre relativi ad altri campionati?<br />
Non si sa, ma il titolo 1896 reclamato dall’Udinese é antecedente<br />
alla fondazione <strong>del</strong>la Figc (Fif fino al 1908). Ad ogni modo il caso<br />
Lazio 1915 é unico in quanto attiene ad un campionato bruscamente<br />
interrotto dalla guerra, mentre i pochi altri casi in contestazione<br />
concernono questioni definitesi sui campi di gioco e<br />
comunque già giudicate dalla giustizia sportiva e/o ordinaria.<br />
9.Da chi è composta la commissione preposta a emettere<br />
un giudizio, e qual è stata la risposta dei saggi?<br />
I membri <strong>del</strong>la commissione sono esperti di elevatissimo profilo<br />
giuridico, per quanto è emerso corrispondono esattamente a<br />
quelli indicati. Com’è dato chiaramente evincersi, l’ex aequo alla<br />
Lazio é l’unico rimedio per porre fine ad un’ingiustizia storica<br />
senza ledere i diritti altrui.<br />
(tratto da Il Tempo di mercoledì 16 <strong>novembre</strong> <strong>2016</strong>)
Agriturismo<br />
Abbond<br />
di Enzo Carpegna<br />
In un casale <strong>del</strong> 1500 entrerai in un’atmosfera magica . Appartenente alla famiglia Torlonia, la villa ora agriturismo,<br />
è sita su una collina in mezzo al verde nelle campagne vicino Moricone a pochi chilometri da Roma,<br />
verso l’alto Lazio reatino sulla Salaria strada <strong>del</strong>la Neve.L’agriturismo è a conduzione familiare il che lo rende<br />
ancora più caloroso e accogliente poichè tutto ciò è fatto con grande poassione e amore. E poi la qualità <strong>del</strong><br />
cibo che potremmo mangiare qui è favolosa. pasta fresca fatta in casa stesa con il famoso “ Stennarello”, attrrezzo<br />
con cui le nostre noinne usavano stendere la pasta per poi creare le fettuccine o i tagliolini da leccarsi<br />
i baffi. Orlando e sua mogli insime alla mamma e la sorella saranno sempre a disposizione per farvi passare<br />
una giornata di relax con la vostra famiglia. la domenica hanno un loro menù al prezzo di 20 euro dove si può<br />
mangiare in quantità industriale a aprtire dall’abbondante antipasto, due primi piatti, due secondi un contorno,<br />
acqua , vino caffè e dolce <strong>del</strong>la casa. Il nostro amico Orlando è davvero una persona squisita, alla mano che<br />
vi metterà immediatamente a vostro agio e vi sentirete subito a casa come nelle migliori domeniche in famiglia.<br />
Certi posti nonm basta descriverli, bigona visitarli e realizzare con i propri occhi e gusto, la veridicità di ciò<br />
che stiamo scrivendo. Noi di Aquile insieme a tutta la redazione di Cuoredilazio, abbiamo sposato in pieno<br />
questo agriturismo perchè a pochi minuti dal caos cittadino, si riesce ad avere un clima genuino, rilassato e<br />
che ti permette di ricaricare le batterie attraverso cibo buono, aria buona, ospitalità buonissima. Nel salutare<br />
Oralano e tutta la sua famiglia per la sua grande disponibilità e sensibilità alle vicende laziali essendo un<br />
cuore binacoceleste doc, ricordiamo a tutti voi che rpesto organizzeremo un grande evento qui da Orlando.<br />
Ma non aspettate noi, venite a trovarli e resterete arci soddisfatti di tutto e ringrazierete Oralando di esistere
anza<br />
Fusi<br />
Ogni Domenica a soli 20 euro<br />
Un pranzo senza fine con:<br />
Antipasto abbondante<br />
due primi piatti ( pasta fresca fatta in casa)<br />
due secondi piatti<br />
un contorno<br />
acqua, vino caffè e dolce <strong>del</strong>la casa<br />
che aspettate quindi,<br />
prenotatevi una bella giornata
Loc. Osteria di Moricone<br />
strada salaria Km. 29<br />
A pochi chilometri da Roma trovi<br />
una cucina casarecia e un casale <strong>del</strong><br />
1500 che ti aspetta per passare <strong>del</strong>le<br />
bellissime giornate insieme.
Cena di Capodanno
Quel<br />
Feno<br />
Sull<br />
FA<br />
10
meno<br />
a Fascia!!<br />
NOI TUTTI TI AMIAMO E TI SIAMO<br />
VICINI, A DENTI STRETTI SI POSSONO<br />
RAGGIUNGERE GRANDI TRAGUARDI.<br />
di Orlando De Rossi<br />
E' ufficialmente un fenomeno, di chi sto parlando? Ma di lui Pipe alias Felipe Anderson.<br />
Acquistato dalla S.S. Lazio come prospetto di grande giocatore, pagato una bella cifra, circa 10<br />
Milioni, per un ragazzo che all'epoca aveva 20 anni. La prima stagione aveva stentato, soffocato<br />
da qualche timidezza di troppo, accompagnata ad incomprensioni tattiche che gli allenatori non<br />
riuscivano a smussare. Poi arriva Pioli, ma la svolta arriva solo dopo che Candreva resta fuori per<br />
infortunio. Pipe si carica la squadra sulle spalle in quella stagione, e con le sue scorribande unite<br />
a giocare di altissima classe finalmente fa innamorare molti laziali, diventando di diritto uno degli<br />
artefici di quel terzo posto sfiorando il secondo. Ma quando dovrebbe avere un salto definitivo Felipe<br />
Anderson torna alternante nelle sue prestazioni, che pure ci sono state anche lo scorso anno.<br />
I tifosi quest'anno finalmente si godono il frutto di una crescita che è diventata definitiva, ormai<br />
lui ha continuità di rendimento e di equilibrio. Ogni pallone che tocca ha cognizione di causa,<br />
riesce ad incorniciare assist di alto livello, non a caso nella speciale classifica è il primo in Italia,<br />
e tra i primi in europa. Felipe Anderson è ormai un grandissimo campione inquadrato in un concetto<br />
di squadra che Simone Inzaghi ha saputo costruirgli a dovere, e si perchè anche il tecnico<br />
ha il suo merito se questo giocatore non dobbiamo più aspettarlo. Felipetto è quello che nel calcio<br />
moderno potremmo definire un'ala totale, capace di stordire i suoi avversari di turno con dribling<br />
da giocoliere amalgamati ad accelerazioni da centometrista, non tralasciando l'equilibrio di squadra<br />
che in un calcio che va a mille all'ora diventa fondamentale. Ragazzo di una sensibilità unica,<br />
timido ed atleta di cristo, ovvero un atleta che vive l’amore per Gesù Cristo e lo riconosce come<br />
Signore e Salvatore <strong>del</strong>la sua vita. Questi sportivi si assumono la responsabilità di vivere una vita<br />
cristiana concorde alla volontà di Dio nel mondo <strong>del</strong>lo sport. Questo ci fa capire l'equilibrio mentale<br />
e spirituale di questo ragazzo, che non manca mai di preghiera di ringraziamento ogni gol messo<br />
a segno. Tornato dall'olimpiade con la medaglia al collo non ha più smesso di stupire, la società<br />
gli ha permesso di raggiungere questo traguardo con la selezione olimpica e lui si è scrollato di<br />
dosso tutto quello che lo appesantiva.<br />
A soli 23 anni oggi è un vero campione, con grandissimi margini di miglioramento corri Pipe semina<br />
il panico sulla fascia, segna ed aiuta i tuoi compagni, proprio come stai facendo ora.
Lazio W<br />
La vittoria porta il qui<br />
di Stefano Petruccetti<br />
Terza vittoria stagionale e per la<br />
Lazio Women la classifica torna<br />
a sorridere. Al Millevoi, il campo<br />
<strong>del</strong> Divino Amore sul quale le ragazze<br />
di mister Roberto De<br />
Cosmi attualmente si allenano,<br />
sono 2 successi su 2: dopo<br />
quello faticato e bagnato sul Grifone<br />
Gialloverde, è arrivato in<br />
questa domenica il 2-0 alle pugliesi<br />
<strong>del</strong> Salento Women, che finora<br />
avevano fatto benissimo, e<br />
che restano al quarto posto con<br />
10 punti, uno in più <strong>del</strong>le biancocelesti,<br />
ora quinte accompagnate<br />
alla Domina Neapolis battuta<br />
dalla Lazio a domicilio nella<br />
prima giornata. Le aquilotte, nonostante<br />
i tanti forfait, dalla centrocampista<br />
Casali, costretta alla<br />
panchina dopo il riscaldamento,<br />
ad Autili, Celli, Sciarretti, Santoro,<br />
Berarducci e Lattanzi,<br />
hanno subito preso il possesso<br />
<strong>del</strong>la partita, passando in vantaggio<br />
all’11’ con un gran calcio di<br />
punizione <strong>del</strong>la “Roberto Carlos<br />
de noantri”, l’esterno difensivo e<br />
in questo caso d’attacco a sinistra<br />
nel 4-4-2 Giulia De Luca,<br />
21enne arrivata in estate dalla<br />
Roma XIV, che aveva già colpito<br />
una clamorosa traversa nel derby<br />
perso la settimana scorsa sempre<br />
su punizione di sinistro dalla<br />
lunga distanza. E proprio la specialista<br />
dei calci piazzati e d’angolo<br />
con la maglia numero 16, ha<br />
servito l’assist per il raddoppio al<br />
35’ <strong>del</strong> primo tempo all’altro<br />
esterno di centrocampo Arianna<br />
Pezzotti, 22enne rientrata questa<br />
domenica dopo l’infortunio patito<br />
alla fine <strong>del</strong>la gara persa sul<br />
campo <strong>del</strong>la Pink Bari.<br />
Ancora diverse altre occasioni da<br />
goal sul tabellino per la Lazio<br />
Women, un palo colpito per
omen - Salento 2-0<br />
nto posto in classifica<br />
parte, ed un avversario molto nervoso,<br />
con conseguente allontanamento<br />
praticamente di tutta la<br />
panchina, oltre al 42’ al terzino sinistro<br />
Zaccaria. Ottimo il debutto<br />
dall’inizio per il laterale sinistro<br />
biancoceleste Federica Tosti, che<br />
ha giocato davanti al portiere Sarnataro,<br />
ed in linea con Foschi a destra,<br />
Vaccari e Lommi al centro.<br />
Alla fine festa finale con il capitano<br />
non giocatrice per ora, ma verso il<br />
recupero Sara Berarducci scatenata,<br />
e subito il pensiero al prossimo<br />
turno, domenica 27<br />
<strong>novembre</strong> in Sicilia contro la Ne-<br />
brodi, attualmente ottava con 6<br />
punti appena battuta per 1-0 sul<br />
campo <strong>del</strong>l’ottimo Latina terzo a<br />
quota 15 punti.<br />
LAZIO WOMEN-SALENTO 2-0, il tabellino<br />
Marcatrici: 11’De Luca su punizione,<br />
35’Pezzotti su assist di De Luca.<br />
LAZIO WOMEN (4-4-2): Sarnataro; Foschi,<br />
Vaccari, Lommi, Tosti; Pezzotti,<br />
Vittori, Lombardozzi, De Luca (31’st<br />
Corradino); Cianci, Coletta (K, 46’st<br />
Angelini).<br />
All.: Roberto De Cosmi.<br />
A disp.: Palmerini, Casali, Sette.<br />
SALENTO (4-4-2): Gaetani; Guido<br />
(36’st Ambrosino), Longo, Doria (40’<br />
Paolo), Zaccaria; Bergamo, Cucurachi,<br />
Felline, Cazzato; D’Amico, Diaz.<br />
All.: Vera Indino.<br />
A disp.: Sabato, Quacif, Martiriggiano.<br />
Arbitro: Marco Maria Di Nosse (Nocera<br />
Inferiore).<br />
Assistenti: Andrea Iacobucci<br />
(Ciampino) – Luca leone (Viterbo).<br />
Ammonite: Vittori, De Luca,<br />
Cianci, Guido. Espulse: 42’ Zaccaria<br />
(S)
Questa è una grande<br />
S.S.LAZIO<br />
di Orlando De Rossi<br />
Torna finalmente il calcio giocato, torna la Serie A TIM dopo la<br />
sosta per le qualificazioni agli europei <strong>del</strong>le nazionali di calcio, e<br />
la S.S. Lazio regola puntualmente anche il Genoa, che viene strapazzato<br />
per 3 reti ad 1 allo stadio Olimpico di Roma. Appunto la<br />
sosta, era un grande scoglio da superare, un incognita da calcolare<br />
bene, visto che i biancocelesti avevano una tradizione negativa<br />
dopo ogni rientro dalle soste, ma questa volta abbiamo esorcizzato<br />
alla grande la cabala. Che partita ragazzi, che S.S. Lazio, grande<br />
prova contro una squadra, il Genoa, per nulla dimessa, e molto ben<br />
organizzata, nel gioco di pressing, e di corsa che in certe fasi <strong>del</strong>la<br />
gara riesce anche a mettere in leggera difficoltà il centrocampo<br />
<strong>del</strong>la S.S. Lazio.<br />
Le Aquile forniscono davanti gli occhi dei propri tifosi una prestazione<br />
sontuosa, mai in apnea, sempre le idee ben chiare, non rischia<br />
quasi mai, costringe il Genoa a continui ripiegamenti<br />
difensivi, visto il pressing molto alto deciso da Juric. Mister Simone<br />
Inzaghi plasma e mo<strong>del</strong>la camaleonticamente ogni movimento<br />
<strong>del</strong>la squadra, è fortemente aiutato da giocatori duttili come<br />
Senad Lulic, che è in grado durante il match di ricoprire tre diversi<br />
ruoli, e Marco Parolo che prende un palo da distanza siderale e si<br />
conferma moto perpetuo. Ha acquisito in pieno la fiducia <strong>del</strong>lo spogliatoio,<br />
ogni singolo giocatore si sacrifica per la squadra, e uniti,<br />
compatti, motivati a dovere iniziano a credere che l'alta classifica<br />
sia il regno giusto per la S.S. Lazio. Oggi non ce ne sarebbe stato<br />
per nessuno, quando hai un Felipe Anderson che sciorina in tutti<br />
i modi il suo strapotere tecnico e tattico, veloce sulla fascia, forte<br />
ed intelligente nelle triangolazioni con il compagno di turno, trova<br />
il gol dai 25 metri, il primo <strong>del</strong>la stagione da fuori area, un giocatore<br />
come questo ormai fatto e ben definito sposta i valori di una squadra.<br />
La S.S. Lazio si trova a memoria, i movimenti si captano come sinfonie<br />
melodiche in mezzo al campo, piacevoli azioni che mettono<br />
davanti alla porta diverse volte prima Milinkivoc (fuori passo e<br />
prova sottotono), poi Ciro Immobile, gli manca il gol oggi ma ci<br />
prova sempre e comunque presente nella manovra Laziale.<br />
Prendiamo un gol che non posso credere sia accaduto, dormita<br />
colossale <strong>del</strong>la squadra in tutti i suoi elementi, non vorrei essere<br />
al posto <strong>del</strong>le orecchie dei giocatori a Formello quando Inzaghi<br />
urlerà di sicuro qualche cosa, e lo farà notare!!<br />
Keita Balde Diao parte in sordina,poi esce alla lunga, e sguscia<br />
spesso con la sua forza di gamba prorompente e rapida, Radu<br />
rigenerato e pronto ad iniziare la seconda parte dalla sua carriera<br />
da centrale ,veramente buona la sua partita, Wallace oltre<br />
a vigilare su Pavoletti, lasciandogli le briciole, la butta anche<br />
alle spalle di Perin per il gol <strong>del</strong> definitivo <strong>del</strong> 3-1. Basta in netta<br />
crescita, dopo le critiche per qualche partita giocata sottotono<br />
sono qui ad elogiarlo la seconda volta consecutiva in un ruolo<br />
non suo, perchè anche oggi i più attenti avranno notato che abbiamo<br />
giocato con una difesa a tre. Biglia in crescita, ma ancora<br />
non al meglio, il capitano pero' prende il pallone che pesa come<br />
un macigno, per battere il rigore procurato da Felipe Anderson<br />
(fallo da rosso <strong>del</strong> giocatore <strong>del</strong> Genoa) e con carattere lo<br />
spinge dentro la porta. Thomas Strakosha mi ha conquistato<br />
definitivamente, parte come terzo portiere ad Agosto, e si ritrova<br />
portiere professionista a Novembre.<br />
Alessandro Murgia ormai nei pensieri <strong>del</strong> mister come primo o<br />
al massimo secondo cambio da fare, riesce a dare freschezza<br />
al centrocampo, entra subito bene in partita ci mette qualità e<br />
fisico, altro ex primavera ora più che mai professionista. Caro<br />
Mister ma come farai quando la tua rosa sarà al completo, la<br />
squadra in virtù <strong>del</strong>le defezioni che hanno colpito diversi giocatori<br />
ha margini di crescita come nessun'altra squadra in Italia.<br />
Contiamo cosi ragazzi,ora manchiamo noi tifosi allo stadio, abbiamo<br />
modo di stare vicino a questa squadra,lo meritano i ragazzi,<br />
la società ce la stà mettendo tutta, ora tocca a noi!!
FRASCHETTA DA I FRATELLI<br />
FRASCHETTA DA I FRATELLI<br />
FRASCHETTA DA I FRATELLI