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n. 81 Ottobre 2013

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documenti<br />

caseario e alla zootecnia bovina da carne. Sono cresciuti anche i<br />

prezzi dei mezzi di produzione, proseguendo un trend iniziato a<br />

metà del 2010. In particolare si osserva un incremento del costo<br />

di concimi, mangimi e prodotti energetici. In generale, si conferma<br />

la tendenza verso una spiccata volatilità dei prezzi agricoli e<br />

il costante incremento del costo dei fattori, meccanismo che nel<br />

tempo tende a tradursi, come mostrato più avanti, in un uno<br />

svantaggio generale per il comparto primario.<br />

Figura 1: Indice dei prezzi agricoli alla produzione tra il 2009 e il<br />

2012 (indice con base 2005 = 100). Fonte: Ismea<br />

segnale preoccupante della difficoltà economica delle famiglie.<br />

Migliori le notizie sul fronte dell’export con una crescita per<br />

l’agroalimentare del 5,4% a fronte di una lieve diminuzione<br />

delle importazioni (-2,4%).<br />

L’andamento dei prezzi agricoli nel 2012 ha avuto una ripresa<br />

durante l’estate e negli ultimi mesi dell’anno (fig. 1), in particolare<br />

per quanto riguarda le coltivazioni, mentre il settore zootecnico<br />

si è mantenuto sostanzialmente stabile. Tra le coltivazioni si<br />

segnala un’ulteriore impennata dei prezzi dei cereali a partire da<br />

aprile con valori elevati fino alla fine dell’anno. Tra i settori della<br />

zootecnia sono rimasti invariati gli indici relativi al settore lattiero<br />

Il Piemonte<br />

Nella nostra regione l’annata 2012, dal punto di vista climatico,<br />

è stata inizialmente segnata da una gelata straordinaria a cavallo<br />

tra gennaio e febbraio che ha causato danni soprattutto<br />

alle coltivazioni permanenti in pianura. Nel complesso, tuttavia,<br />

l’annata è stata mediamente calda con una primavera fresca e<br />

piovosa ed un’estate molto calda e asciutta. Diversi fenomeni<br />

siccitosi si sono osservati nel mese di agosto e le riserve idriche<br />

dei mesi precedenti si sono rivelate insufficienti soprattutto nelle<br />

province meridionali.<br />

La distribuzione delle superfici ha visto una lieve diminuzione dei<br />

cereali (-1%) tra i quali cresce solo il frumento tenero (+4,1%)<br />

mentre arretra pesantemente l’orzo. Il mais ha visto incrementare<br />

i volumi produttivi del 5,5%, in controtendenza rispetto ai<br />

dati nazionali su cui hanno pesato maggiormente alcuni fenomeni<br />

siccitosi e la diffusione della diabrotica .<br />

Il riso ha leggermente diminuito la propria produzione ma in<br />

misura minore rispetto ad altre regioni. I prezzi del risone dopo<br />

30 Agricoltura <strong>81</strong>

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