n. 81 Ottobre 2013
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DOP e IGP<br />
non si vendono da sole<br />
Orientamenti per una strategia regionale<br />
della promozione agro-alimentare<br />
La Regione Piemonte mette a disposizione<br />
il container Piemonte PIE3 – 40 per la<br />
realizzazione di iniziative puntuali di<br />
informazione e promozione dei prodotti<br />
agro-alimentari regionali<br />
Moreno Soster - Settore Programmazione e valorizzazione del sistema agro-alimentare<br />
Nel linguaggio economico, la promozione è l’incentivo o stimolo<br />
che tende a far conoscere e apprezzare un servizio, un prodotto<br />
o un’idea. Operativamente consiste nello strumento, prevalentemente<br />
comunicativo, che usiamo per rendere percepibile un<br />
prodotto, con l’obbiettivo di farlo “apprezzare” e quindi rendere<br />
compiuto il cammino della sua valorizzazione, coniugando la soddisfazione<br />
del consumatore con quella del produttore-venditore.<br />
In agricoltura questo legame tra il momento della valorizzazione<br />
e quello della promozione appare ancora più stretto a causa della<br />
peculiarità del settore economico e della sua politica.<br />
Il legame tra valorizzazione<br />
e promozione<br />
L’agricoltura è laboratorio a cielo aperto, strettamente legato al<br />
territorio, sviluppata (nei paesi ad economia avanzata) da un relativamente<br />
piccolo gruppo di imprese che tuttavia producono<br />
alimenti e servizi destinati all’intera comunità, nell’ambito di un<br />
percorso culturale collettivo che chiamiamo tradizione. Lo stretto<br />
legame agricoltura-territorio si è tradotto quindi in politiche di<br />
valorizzazione dei prodotti agricoli e agro-alimentari che esaltano<br />
il valore dell’origine: si pensi al D.P.R. n. 930/1963 che ha istituito<br />
le DOC-DOCG nei vini italiani, le norme comunitarie del 1987 sui<br />
VQPRD (vini di qualità prodotti in regioni determinate) che si sono<br />
poi diffuse agli altri prodotti agro-alimentari con i regolamenti del<br />
1992 sulle DOP (denominazione d’origine protetta) e IGP (indicazione<br />
geografica protetta) non enologiche, per giungere alle IG<br />
(indicazioni geografiche) delle bevande spiritose.<br />
Le denominazioni d’origine e le indicazioni geografiche offrono ai<br />
produttori un’opportunità di rendere riconoscibile e di commercializzare<br />
un prodotto di alta gamma che è sottoposto al loro controllo,<br />
nella misura in cui definiscono i contenuti del disciplinare di produzione<br />
e scelgono l’organismo di certificazione. Sono quindi un<br />
mezzo importante per formalizzare le conoscenze e le competenze<br />
dei produttori, assicurandone l’incorporamento nel prodotto che è<br />
tutelato attraverso un marchio collettivo. Ma le denominazioni d’origine<br />
e le indicazioni geografiche non si vendono da sole. Ossia la<br />
loro valorizzazione non può prescindere dalla forza e dalla portata<br />
delle iniziative di promozione che i produttori e l’intera filiera commerciale<br />
sono in grado di sviluppare per aumentarne la conoscenza<br />
e la riconoscibilità agli occhi del consumatore.<br />
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