n. 81 Ottobre 2013
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
PAC 2014-2020<br />
Al via nel 2015 gli aiuti diretti<br />
Gianfranco Latino - Direzione Agricoltura<br />
Il 26 giugno <strong>2013</strong> le tre principali istituzioni dell’Unione Europea<br />
(Parlamento, Consiglio e Commissione), seguendo la procedura<br />
prevista dal Trattato di Lisbona, hanno raggiunto l’accordo sulla<br />
PAC 2014-2020. Nel mese di settembre sono stati definiti alcuni<br />
ulteriori dettagli che la Presidenza irlandese aveva ritenuto opportuno<br />
includere nella discussone sul Quadro Finanziario Pluriennale<br />
(QFP). Tali decisioni riguardano i seguenti aspetti: digressività<br />
e capping (riduzione degli aiuti diretti per i maggiori percettori),<br />
flessibilità tra i pilastri (possibilità di trasferimento di risorse dai pagamenti<br />
diretti allo sviluppo rurale), disciplina finanziaria (solo per i<br />
pagamenti diretti superiori ai 2000 €), riserva finanziaria (fondo destinato<br />
ad affrontare le situazioni di crisi nel settore agricolo), criteri<br />
di riparto delle risorse tra gli Stati membri (convergenza esterna),<br />
modalità di revisione della PAC (a partire dal 2018) sulla base dei<br />
risultati raggiunti.<br />
I termini dell’accordo dovranno ora tradursi nei regolamenti che<br />
dovrebbero essere approvati entro l’anno in corso.<br />
Occorre però osservare che l’applicazione delle norme comunitarie<br />
potrà essere fortemente condizionata dalle numerose ed importanti<br />
scelte che l’Unione Europea demanderà agli Stati membri.<br />
Pur alla luce di queste premesse è comunque possibile osservare che:<br />
la PAC continuerà a disporre di risorse consistenti seppur ridotte<br />
rispetto all’attuale periodo di programmazione;<br />
l’Italia subirà una riduzione dei fondi destinati agli aiuti diretti,<br />
pari al 6,5% del plafond precedente, parzialmente compensata da<br />
una maggior assegnazione di risorse per lo sviluppo rurale.<br />
Considerate le proposte da cui partì la Commissione alla fine del<br />
2011 il nostro Paese si può dire ragionevolmente soddisfatto dei<br />
risultati negoziali ottenuti e, quindi, del lavoro svolto dal governo<br />
(nell’ambito del Consiglio) e dal Parlamento europeo. Quest’ultimo,<br />
ricordiamolo, per la prima volta nella storia dell’Unione Europea,<br />
ha concretamente partecipato alla definizione dell’accordo.<br />
Probabilmente i tempi di approvazione si sono allungati, ma certamente<br />
è accresciuto il livello di partecipazione democratica. Sin<br />
da questo momento emerge però un risultato piuttosto deludente<br />
di questo negoziato: la nuova PAC doveva essere più semplice, ma<br />
appare invece più complessa di quella attuale. Certamente anche<br />
in questo caso Stato e Regioni potranno migliorare o peggiorare la<br />
situazione che Bruxelles si appresta a consegnarci.<br />
Ciò detto, per quanto riguarda gli aiuti diretti, il 2014 non sarà<br />
10 Agricoltura <strong>81</strong>