Rivista "Agricoltura" Regione Piemonte - n. 90 Ottobre 2016
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Il rilancio della castanicoltura<br />
in Valle di Susa<br />
La coltivazione del castagno costituisce un’importante risorsa economica nella ValSusa per il valore della<br />
produzione di marroni e la notevole valenza ambientale degli impianti che ne qualificano il paesaggio. Nel<br />
passato la castanicoltura ricopriva un ruolo primario per le popolazioni di montagna, ma in seguito, si è<br />
verificato l’abbandono degli impianti in molte zone. Inoltre gravi patologie, quali il cancro della corteccia e<br />
il mal dell’inchiostro hanno contribuito al degrado di numerosi impianti.<br />
Ora uno studio, condotto da Tullio Turchetti e Piero Gemignani, dell’Istituto per la Protezione Sostenibile<br />
delle Piante del CNR , e da Mauro Parisio e Giovanni Falchero della Comunità Montana Val di Susa e Sangone,<br />
restituisce un ampio quadro del settore, a partire dalla sua storia, dalle caratteristiche degli impianti<br />
e degli interventi svolti negli anni, per fornire infine le prospettive per un rilancio e una valorizzazione di<br />
questo patrimonio.<br />
Le esperienze effettuate hanno infatti evidenziato l’importanza di vari fattori e cioè, oltre alla convenienza<br />
economica e sociale, appaiono prioritari: l’estensione dei castagneti da frutto, la verifica del loro stato vegetativo<br />
e fitosanitario, la facilità di accesso agli impianti, l’attività gestionale e soprattutto la produttività.<br />
Lo studio è disponibile integralmente su www.regione.piemonte.it/agri/<br />
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