11.08.2016 Views

OrizzonteMagazine n°8 Agosto2016

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Mensile di<br />

attualità e cultura<br />

Anno 3 N. 8<br />

Agosto 2016<br />

SALONE NAUTICO DI GENOVA:<br />

BUON VENTO SOFFIA<br />

SULLA NAUTICA<br />

INCONTRO COL<br />

COMMISSARIO LOBOSCO<br />

Presentato al pubblico “Mare Nero”,<br />

l’ultimo giallo di Gabriella Genisi<br />

IL POTERE TERAPEUTICO<br />

DEL SALENTO<br />

La pizzica come danza di corteggiamento o come<br />

esorcismo contro il morso della taranta...<br />

SMEMORANDA 2017<br />

“A TEMA LIBERO”<br />

L’agenda cult da trentotto anni.<br />

I POKEMON SONO FRA NOI<br />

Dal 15 luglio è iniziata la caccia a questi<br />

mostriciattoli virtuali. La sfida alla cattura<br />

è più aperta che mai.<br />

FASHION & MODELS<br />

E’ necessario sprovincializzarsi...<br />

TORINO: UN GIORNO AL MUSEO DEL CINEMA


2 • Orizzonte Magazine


Orizzonte Magazine • 3


IN PRIMO PIANO<br />

6 Salone nautico di Genova:<br />

Buon vento soffia sulla nautica.<br />

14 Un giorno al museo del cinema.<br />

22 I Pokemon sono fra noi.<br />

CULTURA<br />

28 Il potere terapeutico del Salento.<br />

30 Turchia e Kurdistan:<br />

le radici dell’odio.<br />

40 Incontro col Commissario Lobosco.<br />

NOTIZIE E CURIOSITÀ<br />

26 Smemoranda a tema libero.<br />

32 Animal Equality: dieci anni<br />

di attività per i diritti degli animali.<br />

36 Moda, musica e cultura al<br />

Marefestival Salina.<br />

39 Immaginatevi... immigrati.<br />

42 Mostre all’Orizzonte.<br />

50 Raggiungere gli obiettivi<br />

con il coaching.<br />

60 Il riso. Non finisci mai<br />

di scoprirlo.<br />

FASHION & MODELS<br />

68 Aspiranti Fotomodelle:<br />

E’ necessario sprovincializzarsi.<br />

74 Marlù vestirà i bambini cinesi.<br />

RUBRICHE<br />

55 Orizzonte Food<br />

Pomodori alla romana con patate.<br />

59 Le riflessioni di Fabrizio Capra<br />

Benessere al naturale.<br />

62 Lo sapevate che<br />

La Bardana.<br />

77 Oroscopo del mese.<br />

Tutti i diritti sono riservati. Nessuna<br />

parte della pubblicazione può essere<br />

riprodotta, rielaborata o diffusa senza<br />

espressa autorizzazione. della Direzione.<br />

Le opinioni espresse negli articoli<br />

impegnano solo gli autori e non coinvolgono<br />

né rappresentano il pensiero<br />

della Direzione.<br />

4 • Orizzonte Magazine


EDITORIALE<br />

I nuovi Ghostbusters<br />

Con i Pokemon ci eravamo persi di vista dal tempo<br />

del Game Boy, insieme a Super Mario, Tetris e i<br />

Sims, quando acquistavo i giochi su richiesta di una<br />

figlia adolescente e ogni tanto ci giocavo anch’io, così,<br />

tanto per mantener vivo il dialogo generazionale.<br />

Tempi racchiusi nel cassetto dei ricordi, fino a quando,<br />

all’improvviso, quegli strani animaletti tornano repentinamente<br />

alla ribalta, con i loro strani nomi da malanno<br />

di stagione: Pikachu, Raikou, Ash Ketchum...<br />

Solo che ora non sono più chiusi in uno scatolotto,<br />

pronti ad attivarsi quando il giocatore dà inizio al gioco;<br />

ora sono fuori, in giro un po’ dovunque in città, e<br />

il giocatore se vuol giocare deve andarseli a cercare.<br />

Realtà aumentata la chiamano, come se la realtà non<br />

fosse già troppa così. Diminuirla bisognerebbe, altro<br />

che aumentarla: qualche cartella esattoriale in meno,<br />

una sfoltita al traffico, un taglio al numero dei parlamentari,<br />

alle norme della burocrazia, ai discorsi inutili;<br />

tutte cose che non farebbero altro che bene.<br />

Invece la realtà è aumentata; oltre a quello che i<br />

nostri cinque sensi ci permettono di percepire c’è di<br />

più: strane entità extrasensoriali popolano il nostro<br />

mondo e schiere di nuovi ghostbusters, armati di<br />

smartphone, vanno alla loro ricerca, per catturarle,<br />

allenarle, farle combattere.<br />

Per certi versi la vicenda è piuttosto inquietante: ci<br />

si sente osservati, di notte c’è da aspettarsi d’incontrare<br />

un Pokemon in bagno, e il fatto di non vederli senza<br />

smartphone non è affatto rassicurante, anzi...<br />

Per non dire del buio. Quante cose terribili conteneva<br />

il buio della nostra infanzia: il lupo, l’uomo nero, la<br />

strega cattiva, e poi i fantasmi, i demoni, i mostri delle<br />

favole e i morti viventi dei film horror. Il buio celava<br />

paure, angosce, ansie, spiritelli cattivi e figure fantastiche.<br />

Ora ci sono anche loro: i Pokemon.<br />

Franco Ardito<br />

ORIZZONTE MAGAZINE<br />

Mensile di attualità e cultura<br />

Anno 3 n. 8 - Agosto 2016<br />

Reg. Trib. di Bari n° 19/2014<br />

Franco Ardito<br />

Direttore Responsabile<br />

Angelo Ferri<br />

Direttore Editoriale<br />

Redazione<br />

via G. Colucci, 2 - 70019 Triggiano (BA)<br />

tel.: 080 9697552<br />

e-mail: direzione@orizzontemagazine.it<br />

www.orizzontemagazine.it<br />

La collaborazione avviene su invito.<br />

Articoli e materiali non si restituiscono.<br />

La Direzione si riserva di adattare<br />

testi, illustrazioni e fotografie alle<br />

esigenze della pubblicazione.<br />

Articoli e immagini vanno inviati per<br />

e-mail a: articoli@orizzontemagazine.<br />

it Gli articoli dovranno pervenire in<br />

formato doc o docx e le immagini in<br />

formato jpeg, con una risoluzione<br />

non inferiore a 300 ppi.<br />

Orizzonte Magazine • 5


SALONE NAUTICO DI GENOVA:<br />

BUON VENTO SOFFIA SULLA NA<br />

di Fabrizio Capra<br />

L<br />

a “Superba” è legata<br />

al mare e, di conseguenza,<br />

al suo Salone<br />

Nautico, una convivenza<br />

fatta di storia, passione e prospettive<br />

future. Organizzata da I<br />

Saloni Nautici con il patrocinio di<br />

UCINA Confindustria Nautica,<br />

quest’anno la 56esima edizione<br />

della manifestazione si svolgerà<br />

dal 20 al 25 dicembre, anziché<br />

in ottobre com’era consuetudine,<br />

e si preannuncia importante<br />

sotto tre aspetti: come motore<br />

di sviluppo per il settore, come<br />

protagonista del mercato nautico<br />

internazionale e come risorsa del<br />

territorio.<br />

“Il Salone Nautico di Genova – ha<br />

dichiarato Carla Demaria, Presidente<br />

di UCINA – è oggi lo strumento<br />

di cui il settore ha bisogno.<br />

Non c’è altro strumento così rappresentativo,<br />

con una storia fatta<br />

di 56 edizioni. Si tratta di un patrimonio<br />

straordinario da tutelare.<br />

La presenza oggi delle Istituzioni è<br />

estremamente importante perché<br />

abbiamo bisogno di un supporto<br />

concreto”.<br />

L’edizione 2016 si presenta con le<br />

credenziali del più grande Salone<br />

del Mediterraneo, punto di riferimento<br />

per l’intero settore, in<br />

grado di accogliere visitatori e appassionati<br />

proponendo un’offerta<br />

completa che va dalla produzione<br />

ai servizi, fino al turismo. Chi visiterà<br />

il Salone Nautico potrà vivere<br />

in prima persona la passione<br />

per il mare e per gli sport acquatici,<br />

provando barche, partecipando<br />

alle molteplici attività speciali<br />

o a uno dei numerosi eventi in<br />

calendario.<br />

Quattro le tradizionali aree che<br />

occuperanno gli spazi espositivi:<br />

“Vela”, “Motori fuoribordo e<br />

6 • Orizzonte Magazine


UTICA<br />

gommoni”, “Powerboat” e “Motoryacht”,<br />

con oltre mille barche<br />

da ammirare, tra cui le ultime<br />

novità della nautica nazionale e<br />

internazionale, che verranno proposte<br />

attraverso un lungo percorso<br />

rinnovato con nuovi pontili<br />

e aree riservate.<br />

Con “Experience Area”, invece, si<br />

potranno provare in mare aperto<br />

le nuove proposte oppure farsi<br />

coinvolgere da sfide ed eventi<br />

organizzati per intrattenere i visitatori.<br />

Il Salone, inoltre, metterà<br />

anche a disposizione spazi per gli<br />

appassionati di subacquea, nuoto,<br />

canottaggio, canoa e windsurf.<br />

Rinnovata la partnership con Eataly,<br />

che va a completare, insieme<br />

alle bellezze e alle proposte del<br />

capoluogo ligure, l’accoglienza del<br />

visitatore.<br />

Le iscrizioni al Salone sono in<br />

costante aumento, sia per quanto<br />

riguarda il numero di espositori<br />

sia per la gamma proposta,<br />

con il ritorno di importanti nomi<br />

del panorama nautico: Princess<br />

Yachts, Canados, Chantiers Amel,<br />

Fjord, Gagliotta, Innovazione e<br />

Progetti, Najad, Rodman, Sealine,<br />

3B Craft, Tornado Yachts, Cantiere<br />

Cranchi.<br />

I comunicati del Salone sottolineano<br />

il buon periodo per il settore.<br />

Il buon vento soffia su tutti<br />

i comparti, nessuno escluso: gli<br />

espositori del padiglione B terreno<br />

(imbarcazioni a motore fino<br />

a 12 metri, imbarcazioni pneumatiche,<br />

package imbarcazioni<br />

pneumatiche e rigide a motore,<br />

motori fuoribordo) confermano,<br />

per questa edizione, presenza e<br />

investimenti. I fuoribordo saranno<br />

al gran completo: molte le anteprime<br />

di nuove motorizzazioni,<br />

come quelle di Suzuki e Mercu-<br />

Orizzonte Magazine • 7


y. Confermata la crescita anche<br />

delle imbarcazioni con motorizzazione<br />

entrobordo: +12% di<br />

imbarcazioni con un aumento del<br />

16% della misura media.<br />

Buone notizie anche dal mondo<br />

della Vela. Complice una darsena<br />

riorganizzata che si attesta a<br />

pieno titolo come hub ideale per<br />

l’esposizione dei migliori marchi<br />

del comparto, la vela cresce del<br />

5%, con una misura media delle<br />

imbarcazioni che cresce del 19% .<br />

Si tratta di un importante segnale<br />

che attesta come la cantieristica<br />

abbia deciso di allargare la rappresentatività<br />

con l’esposizione<br />

delle imbarcazioni top di gamma.<br />

È il caso di Advanced 80, imbarcazione<br />

100% made in Italy, che ad<br />

oggi è la barca a vela più grande<br />

del Salone.<br />

Il trend positivo è confermato anche<br />

dal rientro di importanti nomi<br />

stranieri, quali Chantier Amel<br />

e Najad. Altra novità: quest’anno,<br />

in via sperimentale ma con l’obiettivo<br />

di diventare un plus costante,<br />

saranno realizzate piattaforme<br />

galleggianti che andranno<br />

a sostituire gli uffici in banchina<br />

dei cantieri. In aumento anche gli<br />

espositori e la gamma dei brand<br />

di accessori, componentistica e<br />

abbigliamento tecnico che avranno<br />

un’area dedicata all’interno del<br />

Sailing Word. Il Salone si conferma<br />

anche quest’anno quale unico<br />

evento B2C con una così ampia<br />

rappresentatività in termini di<br />

prodotto e brand esposto. Ottima<br />

risposta per il comparto dei<br />

catamarani, con una rappresen-<br />

8 • Orizzonte Magazine


tatività sempre più importante al<br />

Salone, a conferma di un mercato<br />

in espansione.<br />

Diversi eventi caratterizzeranno<br />

questa edizione del Salone Nautico.<br />

UCINA Confindustria Nautica<br />

organizza un suo laboratorio<br />

di idee, il “Forum UCINA”. Inoltre,<br />

presso il Teatro del Mare, l’agenda<br />

è ricca di appuntamenti incentrati<br />

sulla comunicazione della nautica,<br />

al fine di fornire una panoramica<br />

sul settore in Italia e allo stesso<br />

tempo spunti preziosi al governo<br />

e alle amministrazioni pubbliche<br />

per una politica di sviluppo nei<br />

confronti di un comparto strategico<br />

e fondamentale.<br />

Il 20 settembre è in programma il<br />

convegno di apertura, “Italia, futuro”.<br />

Seguirà la presentazione della<br />

nuova edizione de “La Nautica<br />

in Cifre”, il compendio statistico<br />

di UCINA, unica pubblicazione<br />

sull’industria nautica da diporto<br />

riconosciuta dal Ministero delle<br />

Infrastrutture e dei Trasporti.<br />

Il programma dei convegni istituzionali<br />

sarà, inoltre, occasione per<br />

fare il punto sulle normative del<br />

settore e per affrontare tematiche<br />

come le “aziende 4.0”, realtà<br />

digitalizzate nel processo di produzione<br />

e nei prodotti, capaci di<br />

utilizzare le informazioni ricavate<br />

per fare nuovo business.<br />

Sempre il 20 settembre sarà ufficialmente<br />

inaugurata la mostra<br />

“Renato “Sonny” Levi - Milestones<br />

of yacht desing”, organizzata dall’Università<br />

degli Studi di Genova<br />

attraverso la Fondazione Promostudi<br />

di La Spezia. L’esposizione ripercorre<br />

i 60 e più anni di attività<br />

in cui Levi, uno dei padri fondatori<br />

della motonautica moderna, ha<br />

interpretato un ruolo di assoluto<br />

protagonismo. La mostra prevede<br />

una collezione di disegni e documenti<br />

originali, di elaborati grafici,<br />

di mezzi scafi e di contributi fruibili<br />

con realtà aumentata. Sarà<br />

presente una sezione galleggiante,<br />

con imbarcazioni storiche di Levi<br />

che potranno essere ammirate dal<br />

vivo in una banchina dedicata, allestita<br />

in prossimità della mostra.<br />

Anche quest’anno ADI - Associazione<br />

per il Disegno Industriale,<br />

in partnership con la rivista internazionale<br />

IBI e in collaborazione<br />

con UCINA e I Saloni Nautici<br />

organizza il “Design and Innovation<br />

Award 2016” dedicato al miglior<br />

accessorio di design nell’ambito<br />

della produzione di quest’anno.<br />

La consegna avverrà giovedì 22<br />

settembre alle ore 17.30 presso<br />

la Lounge Ucina.<br />

Orizzonte Magazine • 9


Sabato 24 settembre il Teatro del<br />

Mare ospiterà il “Premio Barca<br />

dell’Anno”, atteso appuntamento<br />

organizzato da “Vela e Motore”<br />

in collaborazione con UCINA. La<br />

nota rivista di settore premierà<br />

le migliori imbarcazioni del 2016<br />

suddivise nelle sezioni Gommone,<br />

Natante a Vela, Natante a<br />

Motore, Imbarcazione a Motore,<br />

Imbarcazione a Vela, Catamarano<br />

e Superyacht.<br />

L’Experience Village si fa in due.<br />

Due, infatti, saranno le aree dedicate<br />

agli sport acquatici: una<br />

posta al centro del Salone e una<br />

in acqua. In entrambe si potrà testare<br />

quanto di meglio è esposto.<br />

Fitto anche il calendario di eventi<br />

agonistici come Sup, Windsurf,<br />

Kayak, Flyboard e Wakeboard.<br />

L’obiettivo è quello di promuovere<br />

le straordinarie attività acquatiche<br />

coinvolgendo sul campo il grande<br />

pubblico del Salone, un pubblico<br />

che parla di nautica, che ha la passione<br />

per il mare e che, a Genova,<br />

si aspetta proprio questo: toccare<br />

con mano ciò che vede.<br />

Altra grande protagonista del<br />

mare è la pesca: l’intera giornata<br />

di venerdì 23 settembre, sarà<br />

dedicata proprio a questo affascinante<br />

mondo, inizio di una nuova<br />

sinergia tra quest’arte marinara e<br />

il Salone. Garmin Academy organizzerà<br />

seminari, workshop e<br />

incontri con i protagonisti della<br />

pesca. Sarà, inoltre, presentato<br />

The O’, un evento di pesca sportiva<br />

itinerante che si svolgerà nel<br />

corso della prossima stagione in<br />

quattro località diverse del paese.<br />

Spettacolo garantito con “Vela<br />

per tutti”. Presenti a questa edizione<br />

gli M32 catamarani a vela<br />

da regata di ultima generazione<br />

che possono superare anche i<br />

30 nodi di velocità. Faranno base<br />

nella Marina mostrando al grande<br />

pubblico tutte le loro mirabolanti<br />

potenzialità.<br />

Nell’ambito degli eventi dedicati<br />

alla vela, il Teatro del Mare ospiterà,<br />

sabato 24 settembre, il “Premio<br />

dell’Armatore dell’Anno” a cura<br />

di UVAI – Unione Vela d’Altura Italiana<br />

e FIV – Federazione Italiana<br />

Vela insieme alla presentazione<br />

della Regata 151 Miglia 2017.<br />

INFORMAZIONI<br />

Salone Nautico di Genova<br />

da martedì 20 settembre a domenica 25 settembre<br />

- dalle ore 10.00 alle 18.30<br />

Quartiere fieristico di Genova - Piazzale Kennedy, 1<br />

Biglietti acquistabili online sul circuito Vivaticket o<br />

direttamente presso la biglietteria il giorno stesso<br />

della visita.<br />

Costo biglietti: intero € 15,00 - ridotto € 13,00 (visitatori<br />

invalidi/disabili che, presentando il certificato<br />

d’invalidità e/o corrispondente autocertificazione,<br />

dimostrino di avere una percentuale di invalidità al<br />

66%. La persona invalida/disabile che non sia in grado<br />

di muoversi in modo autonomo ha inoltre diritto<br />

all’ingresso gratuito per il proprio accompagnatore;<br />

le comitive composte da almeno 30 persone con<br />

ingresso in gruppo; gli appartenenti al Cral, solo da<br />

mercoledì a venerdì, presentando la tessera in corso<br />

di validità).<br />

Il biglietto è in omaggio per tutti i ragazzi nati dopo<br />

l’1.01.2004 solo se accompagnati da un adulto.<br />

www.salonenautico.com<br />

Tel 0105769811 - Fax 0105531104<br />

info@isaloninautici.com<br />

10 • Orizzonte Magazine


Orizzonte Magazine • 11


12 • Orizzonte Magazine


Orizzonte Magazine • 13


PRESSO LA MOLE ANTONELLIANA DI TORINO<br />

UN GIORNO AL MUSEO<br />

DEL CINEMA<br />

di Fabrizio Capra<br />

L<br />

a Mole Antonelliana,<br />

simbolo della città di<br />

Torino, è dal 2000 la<br />

sede del Museo Nazionale<br />

del Cinema, un museo “non<br />

nel senso tradizionale del termine”,<br />

come lo definisce il direttore<br />

Alberto Barbera nell’introduzione<br />

della guida alla visita. E in-<br />

fatti quello che si apre agli occhi<br />

del visitatore è un allestimento<br />

spettacolare, proprio come la<br />

proiezione di un film. Progettato<br />

dallo scenografo svizzero<br />

François Confino, è un’installazione<br />

del tutto originale, unica<br />

nel suo genere, in grado di coinvolgere<br />

il visitatore, portando-<br />

14 • Orizzonte Magazine


Museo Nazionale del Cinema<br />

Archeologia del Cinema: L’ottica<br />

(Ph. Giulio Lapone)<br />

lo a immergersi nel fantastico<br />

mondo del grande schermo; un<br />

percorso avvincente, capace di<br />

interessare cinefili e non, dove<br />

ogni reperto esposto racconta<br />

un pezzo della storia di questa<br />

grande invenzione. È lo stesso<br />

scenografo Confino a definire<br />

in modo efficace questo allesti-<br />

mento: “Non si può pensare a un<br />

Museo del Cinema solo come un<br />

museo di oggetti e macchine, perché<br />

l’essenza del cinema è il film”.<br />

Il visitatore non deve sentirsi tale,<br />

anzi deve sentirsi protagonista<br />

di questa grandissima scenografia,<br />

come se fosse lui stesso<br />

l’attore principale di una sceneggiatura<br />

che anziché essere<br />

scritta è fatta di oggetti, video,<br />

immagini.<br />

Il museo si apre con la sezione<br />

denominata “Archeologia del Cinema”,<br />

alla quale si accede a metà<br />

dello scalone. Nelle otto sale<br />

tematiche si possono sperimentare<br />

in prima persona gli spetta-<br />

Orizzonte Magazine • 15


Museo Nazionale del Cinema<br />

Aula del Tempio<br />

Proiezioni sulla cupola<br />

(Ph. Sabrina Gazzola)<br />

coli ottici e i dispositivi che hanno<br />

segnato alcune tappe fondamentali<br />

per la nascita del cinema, con<br />

le funzioni visivo-tattili che consentono<br />

di conoscere il funzionamento<br />

dei vari apparecchi e<br />

comprenderne i principi tecnici.<br />

La sezione propone anche una<br />

lunga sequenza di vetrine che<br />

racchiudono una ricca e preziosa<br />

collezione. Vi è anche la possibilità<br />

di effettuare il “Percorso<br />

breve”, che segnala le principali<br />

opere da non perdere, ma dedicare<br />

il tempo necessario a tutta<br />

la sezione riteniamo sia tempo<br />

ben speso. Didascalie digitali e<br />

Tag rendono la visita accessibile a<br />

tutti e offrono approfondimenti e<br />

curiosità sulle opere esposte.<br />

Al centro della Mole Antonelliana<br />

l’Aula del Tempio, attraversata al<br />

centro dall’ascensore in cristallo,<br />

rappresenta il grande cuore<br />

spettacolare del Museo. L’Aula è<br />

circondata da cappelle dedicate al<br />

culto del cinema, con suggestive<br />

scenografie che illustrano alcuni<br />

grandi temi e generi della settima<br />

arte: l’animazione, il cinema dell’assurdo,<br />

l’horror e il fantastico, il cinema<br />

degli specchi, il western, il<br />

musical, la fantascienza, il cinema<br />

sperimentale e quello familiare, i<br />

melodrammi di amore e morte e<br />

il 3D. Le due ultime cappelle sono<br />

rispettivamente dedicate al capolavoro<br />

del cinema muto italiano,<br />

Cabiria, di Giovanni Pastrone, e<br />

a Torino Città del Cinema. Inoltre<br />

sono a disposizione del visitatore<br />

delle chaises longues sulle quali si<br />

può assistere alla proiezione, su<br />

schermi giganti, di tre film da venti<br />

minuti ciascuno.<br />

Nell’Aula del Tempio, in occasione<br />

della donazione al Museo<br />

dell’archivio personale del regista<br />

Marco Ferreri, ha trovato posto<br />

nel 2007 il “Corner Ferreri”, uno<br />

spazio allestito con una scultura<br />

lignea di Mario Ceroli, un ritratto<br />

di Ferreri realizzato dal pittore<br />

milanese Silvio Pasotti e un quadro<br />

realizzato per la scenografia<br />

dell’appartamento di Christopher<br />

16 • Orizzonte Magazine


Lambert nel film “I<br />

Love You”.<br />

Dall’Aula del Tempio<br />

si accede infine alla<br />

rampa elicoidale che,<br />

come una pellicola<br />

cinematografica, si<br />

srotola a salire verso<br />

la cupola. Il percorso<br />

è sede delle mostre<br />

temporanee e permette<br />

di ammirare<br />

l’Aula del Tempio<br />

dall’alto, in una visione<br />

spettacolare e<br />

mozzafiato.<br />

Il livello superiore<br />

ospita la sezione “La<br />

Macchina del Cinema”.<br />

Si tratta di un’area<br />

espositiva dedicata alle diverse<br />

componenti dell’industria del<br />

film e alle fasi di realizzazione di<br />

un’opera cinematografica: gli studi<br />

di produzione, con un omaggio<br />

a una tra le più celebri case di<br />

produzione italiane, la Titanus, la<br />

regia, la sceneggiatura, gli attori e<br />

lo star-system, i costumi di scena,<br />

la scenografia, gli storyboard, la<br />

sala cinematografica. Inattesi allestimenti<br />

scenografici, documenti<br />

di produzione, oggetti di scena,<br />

fotografie, bozzetti e montaggi di<br />

celebri sequenze, accompagnano il<br />

visitatore in un percorso che dall’ideazione<br />

conduce alla produzione<br />

e alla distribuzione di un film.<br />

Un breve percorso didattico,<br />

realizzato da Davide Ferrario<br />

appositamente per il Museo del<br />

Cinema, introduce il visitatore ai<br />

segreti della realizzazione di un<br />

film e alla scoperta degli elementi<br />

del linguaggio cinematografico: le<br />

riprese, l’illuminazione, il montaggio,<br />

il sonoro, gli effetti speciali.<br />

Infine tre alcove esemplificano, in<br />

un percorso interattivo, l’evoluzione<br />

degli effetti speciali, dall’effetto<br />

caduta utilizzato da George<br />

Méliès, alla tecnica del matt painting<br />

ideata negli Anni Sessanta,<br />

sino alle inedite possibilità offerte<br />

dalla tecnologia digitale contemporanea.<br />

Sempre al piano si trova<br />

uno spazio per le attività didattiche<br />

e i laboratori.<br />

Dalla Macchina del Cinema si accede<br />

poi alla Galleria dei Manifesti.<br />

Disposti come in una serie di<br />

schermi fantasmagorici e colorati<br />

di diversa grandezza, i manifesti<br />

esposti ripercorrono la storia del<br />

cinema, i film e gli autori più rilevanti<br />

e illustrano l’evoluzione del<br />

Museo Nazionale del Cinema<br />

Aula del Tempio<br />

(Ph. Giovanni Fontana)<br />

gusto figurativo, della grafica e<br />

della cartellonistica pubblicitaria.<br />

Storia della “Mole” in breve<br />

La costruzione della Mole, divenuta<br />

poi il simbolo di Torino, fu<br />

avviata nel 1863 dall’architetto<br />

novarese Alessandro Antonelli<br />

e, inizialmente, doveva essere il<br />

tempio israelitico della città.<br />

Il progetto prevedeva che la costruzione<br />

fosse alta 47 metri, ma<br />

l’Antonelli lo modificò prevedendone<br />

ben 113, suscitando così il<br />

malumore della comunità ebraica.<br />

L’allungamento dei tempi di costruzione,<br />

il lievitare dei costi e<br />

l’esaurimento dei fondi messi a<br />

Orizzonte Magazine • 17


Museo Nazionale del Cinema<br />

Aula del Tempio<br />

Proiezioni sulla cupola<br />

(Ph. Mathieu Gasquet)<br />

disposizione portarono, nel 1869,<br />

alla sospensione dei lavori e all’apposizione<br />

di un tetto piatto provvisorio<br />

all’altezza di 70 metri.<br />

Nel 1873 il Comune acquisì la<br />

struttura, barattandola con un<br />

terreno in un’altra zona della città,<br />

San Salvario, dove fu costruita<br />

la sinagoga attiva ancora oggi.<br />

Quindi i lavori ripresero e il Comune<br />

si fece carico dei costi di ultimazione<br />

(circa 40mila lire dell’epoca)<br />

per farne un monumento<br />

all’unità nazionale e al re Vittorio<br />

Emanuele II. Antonelli apportò<br />

alcune modifiche ispirate agli stili<br />

neogotico e neoclassico, portando<br />

poi l’altezza del monumento a<br />

146 metri; in quel periodo fu costruita,<br />

sopra la volta, una camera<br />

di granito dove poggiano una<br />

lanterna a due piani e un altissimo<br />

cono che trasforma la pianta quadrata<br />

in circolare.<br />

La Mole si completava con l’altissima<br />

guglia e una serie di elementi<br />

18 • Orizzonte Magazine


conici e cilindrici che terminavano<br />

con una cuspide di forma piramidale<br />

a base ottagonale realizzata<br />

in due parti.<br />

Nel febbraio 1887 un terremoto,<br />

seppur di lieve entità, rallentò i lavori<br />

di completamento della guglia<br />

poiché si resero necessari altri interventi<br />

di consolidamento strutturale.<br />

Finalmente nel 1888 la guglia fu<br />

terminata. Nello stesso anno morì<br />

Alessandro Antonelli, ormai novantenne;<br />

fino alla sua morte l’architetto<br />

lavorò alla Mole,<br />

che chiamava “un<br />

sogno verticale”, utilizzando<br />

un ascensore<br />

azionato da<br />

una puleggia che lo<br />

issava in vetta alla<br />

cupola, permettendogli<br />

di verificare<br />

personalmente<br />

lo stato dei lavori.<br />

I lavori terminarono<br />

l’anno successivo,<br />

nel 1889, per<br />

mano di Costanzo<br />

Antonelli, figlio di<br />

Alessandro: il 10<br />

aprile di quell’anno<br />

fu posto sulla guglia<br />

un genio alato alto<br />

quattro metri e colorato<br />

in oro, con<br />

una stella sulla testa.<br />

La Mole divenne<br />

la sede del “Museo<br />

del Risorgimento”<br />

e, tra il 1905 e il<br />

1908, gli interni<br />

furono decorati<br />

dall’architetto Annibale<br />

Rigotti. Fu anche una delle<br />

prime costruzioni a essere illuminata<br />

di notte, all’epoca attraverso<br />

lampade a gas.<br />

Nel 1904 un uragano rovesciò il<br />

genio alato, che rimase in bilico sul<br />

terrazzino sottostante e fu sostituito<br />

da una stella a cinque punte.<br />

Nel 1938 il Museo del Risorgimento<br />

fu trasferito a Palazzo Carignano<br />

e la Mole fu utilizzata solo per<br />

mostre temporanee. Nel 1953<br />

un temporale riuscì ad abbattere<br />

oltre quaranta metri di cuspide,<br />

sostituita poi tra il 1958 e il<br />

1961 da una struttura metallica<br />

rivestita in pietra; contemporaneamente<br />

furono anche rinforzate<br />

le strutture inferiori, mentre la<br />

stella che si andò a porre in cima<br />

è quella attuale a dodici punte.<br />

All’interno l’aula è a pianta quadrata,<br />

coperta da una volta a<br />

padiglione nervata; all’esterno i<br />

quattro fronti si presentano con<br />

una configurazione omogenea.<br />

La Mole, per molto tempo, è stato<br />

il più alto edificio in muratura<br />

d’Europa, grazie ai suoi 163,35<br />

metri di altezza; ora la presenza<br />

di cemento armato e travi d’acciaio<br />

non consente più di considerarlo<br />

tale.<br />

Un ascensore panoramico, messo<br />

in funzione nel 1964 e rinnovato<br />

nel 1999, conduce al tempietto<br />

sotto la guglia, da dove<br />

si gode un bellissimo panorama<br />

a 360 gradi della città e delle<br />

montagne circostanti. La corsa,<br />

nella cabina di cristallo trasparente,<br />

avviene in 59 secondi in<br />

un’unica campata a cielo aperto,<br />

senza piani intermedi dalla quota<br />

di partenza, posta a 10 metri<br />

di altezza, fino agli 85 dell’arrivo.<br />

La Mole è dal 2000 sede del museo<br />

Nazionale del Cinema.<br />

Cenni architettonici<br />

La forma del monumento è particolare<br />

e unica, frutto di un’azzardata<br />

e singolare tecnica architettonica<br />

eclettica ottocentesca,<br />

tipica dello stile artistico misto e<br />

rivoluzionario, caratteristico della<br />

Orizzonte Magazine • 19


Museo Nazionale del Cinema<br />

La Macchina del Cinema<br />

Le case di produzione<br />

(Ph. Mathieu Gasquet)<br />

fantasia di Alessandro Antonelli.<br />

La massiccia parte inferiore, costruita<br />

esclusivamente in muratura,<br />

è a base quadrata, di<br />

dimensioni maggiori rispetto ai<br />

moduli sovrapposti. L’ingresso<br />

della struttura è un pronao esastilo,<br />

con colonne in stile architettonico<br />

neoclassico, mentre<br />

l’austerità dei prospetti del basamento<br />

è scandita da pilastri alternati<br />

a semicolonne e stemperata<br />

da ampie superfici vetrate nel<br />

registro superiore. La copertura<br />

è a falde ripetute su tutti i lati,<br />

che si raccordano al modulo centrale<br />

suddiviso in due registri; in<br />

quello sottostante vi è il loggiato,<br />

che presenta venti colonne per<br />

ciascun lato, mentre quello superiore<br />

è caratterizzato da vetrate<br />

semicircolari. Entrambi i registri<br />

riportano vistose cornici marcapiano.<br />

La grande cupola è caratterizzata<br />

dalla volta allungata con pareti<br />

convesse in muratura autoportante,<br />

formata da una sorta di<br />

guscio, costituito da pareti perimetrali<br />

inconsuetamente sottili<br />

(appena dodici cm di spessore),<br />

separate tra loro da un’intercapedine<br />

di due metri.<br />

La cupola è sovrastata da una<br />

struttura denominata “tempietto”,<br />

che ripropone il tema sottostante<br />

del colonnato. Essa è posta a<br />

metà altezza, a quota 85,24 metri,<br />

ed è raggiungibile mediante un<br />

elevatore senza guide fisse, che<br />

risale dal centro dell’atrio sottostante,<br />

dando ai visitatori una panoramica<br />

interna della cupola a<br />

360 gradi. Di forma quadrata, la<br />

struttura del tempietto è sorretta<br />

da due ordini di sei colonne per<br />

lato ed è disposta su due piani<br />

ma l’accesso ai turisti è consentito<br />

soltanto a quello sottostante.<br />

Sopra la struttura mediana si staglia<br />

la lunga guglia, costituita da<br />

una cuspide assai sviluppata in<br />

altezza, che s’ispira all’architettura<br />

neogotica. Per tal motivo, fu<br />

giudicata un bizzarro tentativo di<br />

mediare tra forme neoclassiche e<br />

neogotiche, miste alle innovazioni<br />

tecnologiche del tempo. Antonelli<br />

sperimentò l’impiego del ferro,<br />

sfruttandolo in tutte le sue potenzialità<br />

strutturali, senza però<br />

tralasciare il linguaggio architettonico<br />

tradizionale. La guglia fu poi<br />

rinforzata con l’impiego dell’acciaio<br />

a seguito del rovinoso nubifragio<br />

del 1953. Il resto della guglia,<br />

oggi inaccessibile ai turisti, termina<br />

poi con tre terrazzini circolari<br />

a otto colonne, sovrastati da altri<br />

tre analoghi in metallo e altri sei<br />

piccoli circolari in cemento armato,<br />

fino alla stella a dodici punte<br />

posta in cima.<br />

20 • Orizzonte Magazine


Orizzonte Magazine • 21


I POKEMON<br />

SONO FRA NOI<br />

usati in campo medico per<br />

curare l’ansia, alcune forme<br />

di fobie, la depressione e il<br />

disturbo post-traumatico da<br />

stress.<br />

Ma Pokemon Go non è un<br />

gioco di realtà virtuale, bensì<br />

di realtà aumentata.<br />

La realtà virtuale nasce con<br />

l’obiettivo di “replicare” la realtà,<br />

dal punto di vista uditivo,<br />

visivo, tattile e olfattivo, per<br />

compiere azioni nello spazio<br />

virtuale. La realtà aumentata,<br />

invece, è la rappresentazione di<br />

una realtà modificata: alla percezione<br />

della normale realtà attraverso<br />

i sensi vengono sovrappodi<br />

Chiara Gonfiantini<br />

e Giorgia Marchetti<br />

E’<br />

caccia aperta. In<br />

Italia l’inseguimento<br />

ai Pokemon è<br />

iniziato ufficialmente<br />

il 15 Luglio scorso, e a contare<br />

il numero di utenti che hanno<br />

già scaricato l’applicazione la sfida<br />

alla cattura è più aperta che mai.<br />

Adulti e bambini, in ogni angolo<br />

dello stivale, sono alla ricerca degli<br />

ambiti mostriciattoli.<br />

L’App si chiama Pokemon Go ed è<br />

la più citata e utilizzata del momento.<br />

Pikachu e compagni hanno fatto<br />

la loro prima comparsa nel 1996,<br />

grazie alla Nintendo, sulla consolle<br />

portatile Game Boy. Già allora<br />

ci si dava da fare per catturarne<br />

quanti più possibile.<br />

Oggi attraverso uno smartphone<br />

con attivo il sistema GPS (sistema<br />

satellitare di geolocalizzazione) e<br />

grazie alla realtà aumentata i Pokemon<br />

prendono vita e si materializzano<br />

davanti a noi.<br />

L’elenco dei mostriciattoli comprende<br />

oltre 720 creature immaginarie,<br />

per il momento solo 150<br />

sono quelle in giro per il globo.<br />

Ognuno di noi può diventare, attraverso<br />

l’App, allenatore di Pokemon<br />

e uscire di casa per catturarli<br />

con la Pokeball in dotazione.<br />

Attualmente i giochi che si basano<br />

sulla realtà virtuale vengono già<br />

22 • Orizzonte Magazine


Orizzonte Magazine • 23


sti elementi virtuali (audio, testo,<br />

foto ecc..).<br />

Pokemon Go, grazie al segnale<br />

GPS, ricrea sul cellulare la mappa<br />

della città in cui ci si trova. E<br />

in luoghi reali, nel nostro ufficio,<br />

all’angolo del bar, per la strada<br />

sterrata del parco dove portiamo<br />

il nostro cane o proprio lì, al<br />

centro dell’incrocio, aggiunge Pokemon<br />

sparsi qua e là. Visualizza<br />

le palestre, dove è possibile far<br />

combattere i Pokemon catturati<br />

e i Pokestop, negozi virtuali dove<br />

acquistare oggetti utili al gioco.<br />

Una volta aperta l’applicazione e visualizzato<br />

sulla mappa il Pokemon a<br />

noi più vicino basta inquadrare attraverso<br />

la fotocamera del nostro<br />

cellulare ciò che abbiamo davanti<br />

e all’immagine reale<br />

di quello che<br />

abbiamo intorno<br />

si sovrapporrà la<br />

figura virtuale del<br />

Pokemon scovato.<br />

In America e<br />

non solo l’app è<br />

ormai più utilizzata<br />

di Facebook<br />

e WhatsApp,<br />

ma ha battuto<br />

addirittura, il record<br />

detenuto da<br />

Candy Crush.<br />

Sette milioni e<br />

mezzo di download<br />

negli Usa,<br />

30 milioni quelli<br />

complessivi nel<br />

mondo.<br />

Con una media<br />

di 43 minuti giornalieri<br />

trascorsi<br />

davanti al videogioco<br />

dagli utenti,<br />

come riportano i<br />

dati del web analist<br />

Similar Web,<br />

più utilizzato anche<br />

dello stesso<br />

Whatsapp che si<br />

ferma a una media<br />

di 30 minuti giornalieri. Si può<br />

dire che il 60% di chi ha installato<br />

l’applicazione la usi ogni giorno.<br />

Inoltre, a differenza delle ore spese<br />

sui social media senza spostarsi<br />

dalla sedia, quello di Pokemon<br />

Go è un “intrattenimento localizzato”<br />

secondo la definizione di<br />

Ken Perlin sulla rivista Scientific<br />

American.<br />

Ma cosa hanno di così speciale Pikachu<br />

e compagni per aver fatto<br />

scatenare milioni di persone nel<br />

mondo alla loro ricerca? Cosa<br />

spinge le persone più disparate a<br />

vestirsi e uscire di casa, a qualsiasi<br />

ora del giorno e della notte, ad<br />

inquadrare le strade del proprio<br />

quartiere, delle proprie città e<br />

del proprio continente? Dov’è,<br />

insomma, il segreto del successo<br />

di questa applicazione?<br />

Luca Mazzucchelli, vicepresidente<br />

dell’Ordine degli psicologi della<br />

Lombardia parla di Pokemon Go<br />

come di un gioco che è riuscito a<br />

portare la realtà aumentata sul telefonino<br />

e come tale, afferma, una<br />

novità, una scoperta, una moda.<br />

Secondo l’esperto, Pokemon<br />

Go abbina il fattore novità con il<br />

coinvolgimento e la gratificazione,<br />

tutte componenti che già sono<br />

presenti in altri giochi ma che<br />

qui si combinano con la curiosità,<br />

il senso di esplorazione e la possibilità<br />

di condividere l’esperienza<br />

con altri giocatori.<br />

La grande innovazione di Pokemon<br />

Go sta nell’esperienza fra<br />

virtuale e reale, videogioco e socialità.<br />

E insieme a tutto questo anche<br />

24 • Orizzonte Magazine


la nostalgia gioca un ruolo fondamentale.<br />

Se da bambini abbiamo<br />

speso almeno qualche ora a catturare<br />

i Pokemon sul Game Boy,<br />

è molto probabile che cercheremo<br />

di catturarne almeno uno anche<br />

attraverso il cellulare.<br />

È risaputo che si prova nostalgia<br />

per eventi del passato, ma i ricordi<br />

dell’infanzia e dell’adolescenza<br />

sembra che la facciano provare<br />

maggiormente. Corrono dietro<br />

ai Pokemon i bambini della fine<br />

degli anni 90 e inizio 2000, ma<br />

anche i ragazzi che negli ultimi<br />

20 anni sono stati conquistati dal<br />

fenomeno Pikachu. Ragazzi di 30<br />

anni e 15 anni accomunati dalla<br />

nostalgia dei Pokemon e della loro<br />

infanzia, non più trentenni che<br />

rincorrono quell’aria di mistero e<br />

di sorpresa che nella vita di adulti<br />

a volte viene a mancare. Una<br />

caccia al tesoro in cui la chiave è<br />

la ricerca: non quello che si trova,<br />

ma l’idea stessa di cercare.<br />

La nostalgia è poi in buona parte<br />

di natura sociale, i nostri ricordi<br />

riguardano anche altre persone e<br />

rivivere ricordi condivisi aumenta<br />

il senso di appartenenza. Crea<br />

desiderio di legame. Quando le<br />

persone pensano ad un momento<br />

nostalgico diventano più motivate<br />

a socializzare e ad incontrare<br />

nuove persone. Pokemon Go in<br />

questo senso si sta dimostrando<br />

un’esperienza molto sociale. In<br />

svariati luoghi d’Italia sono in corso,<br />

o si sono tenute, giornate di<br />

cattura collettiva.<br />

Pokemon Go spinge ad uscire di<br />

casa, ma ancor di più spinge ad incontrare<br />

altre persone che come<br />

noi stanno giocando e con cui è<br />

possibile condividere l’esperienza.<br />

Infine la nostalgia ci fa sentire più<br />

giovani e vitali e Pokemon Go<br />

sprigiona una bella energia. Ci fa<br />

tornare bambini e ci fa tornare a<br />

giocare. L’idea poi che il mondo<br />

sia pieno di creaturine colorate<br />

che camminano sulle nostre<br />

strade grigie, beh, dà un tocco di<br />

colore e di magia alla vita di ogni<br />

giorno.<br />

E allora… smartphone alla mano<br />

e buona ricerca a tutti!<br />

Orizzonte Magazine • 25


SMEMORANDA A TEMA LIBERO<br />

di Fabrizio Capra<br />

E<br />

sono trentanove: tante<br />

sono le edizioni<br />

della Smemoranda, il<br />

diario nato alla fine<br />

degli anni settanta per mano di<br />

un gruppo di giovani milanesi legati<br />

all’allora movimento studentesco<br />

e presto diventato un vero<br />

e proprio cult che, dalla prima<br />

edizione, ha coinvolto oltre venti<br />

milioni di studenti.<br />

L’edizione 2017 è stata presentata<br />

nelle scorse settimane, a Milano,<br />

da Nico Colonna e Gino & Michele,<br />

direttori di quest’agenda<br />

che è un po’ libro e un po’ diario.<br />

Tema di questa edizione è… “Tema<br />

libero”, sedici mesi di pensieri<br />

in libertà, dove gli oltre cento<br />

collaboratori hanno avuto carta<br />

bianca per i propri pensieri.<br />

A scuola il “Tema libero”, si sa, è<br />

sempre stato uno di quegli argomenti<br />

che possono fare la gioia<br />

o il terrore degli studenti, perché<br />

è facile sbizzarrirsi ma anche<br />

trovarsi paralizzati di fronte al<br />

foglio bianco. Per il 2017 ci pensa<br />

la “Smemo” a fornire spunti, curiosità,<br />

citazioni e storie.<br />

L’edizione di quest’anno ospita<br />

tanti amici storici della “Smemo”<br />

ma anche delle new entry: tra<br />

queste il campione di Formula 1<br />

Max Verstappen e il portiere del<br />

Milan Gianluigi Donnarumma, però<br />

anche Checco Zalone, Mika,<br />

Francesco Gabbani e molti altri.<br />

Quello che più conta, però, è l’aspetto<br />

ecologista di questo prodotto:<br />

grazie a Smemoranda sono<br />

già stati piantati, dal 2005, nell’Oltrepò<br />

Pavese cinque boschi per<br />

un totale di 186mila alberi, intervento<br />

che permette di assorbire<br />

più di 1000 tonnellate di CO2<br />

all’anno e restituire all’atmosfera<br />

una grande quantità di ossigeno.<br />

26 • Orizzonte Magazine


Tutto ciò fa sì che la “Smemo” possa<br />

essere considerata l’unico diario-agenda<br />

prodotto interamente<br />

in Italia con “emissioni zero”.<br />

Nel 2017 è prodotta la versione<br />

regular in sei colori e tre formati,<br />

ma ci sono anche le Smemo Special<br />

Edition con ben tre copertine<br />

speciali disponibili in doppio<br />

formato: Leave a Message - con<br />

adesivi in copertina, Targa “yes I<br />

Am”, copertina con specchio All<br />

Around You. Insomma, libertà di<br />

scegliere la Smemo e di personalizzarla<br />

come più piace.<br />

Grande novità la “All White Smemo”,<br />

una tela bianca su cui disegnare,<br />

prendere appunti, sbizzarrirsi<br />

con disegni, colori e adesivi,<br />

all’insegna della più totale libertà,<br />

per un diario sedici mesi che si<br />

trasforma in una piccola opera<br />

d’arte usando forbici, pennarelli,<br />

un pizzico d’ingegno e fantasia.<br />

Presentata, nel corso della conferenza<br />

stampa, anche la “All Black<br />

Smemo”, il diario ispirato al colore<br />

nero, con il Blackout come<br />

tema per il 2017. Inserti e pillole,<br />

accompagnati come sempre dalle<br />

foto dell’archivio Contrasto, raccontano<br />

alcuni dei black out più<br />

famosi della storia, ma anche il<br />

“black out” inteso come censura<br />

(soprattutto nel web); citate anche<br />

alcune storie, canzoni e pellicole<br />

che più intensamente hanno<br />

descritto l’oscurità.<br />

Confermata, e non poteva essere<br />

altrimenti, anche la “Smemoranda<br />

Uni”, l’agenda lunga diciotto<br />

mesi destinata agli studenti<br />

universitari.<br />

L’appuntamento con la Smemo<br />

2018 è già stato dato in quanto<br />

il prossimo anno la Smemo compie<br />

quarant’anni… e noi di Orizzonte<br />

Magazine ci saremo.<br />

Orizzonte Magazine • 27


IL POTERE TERAPEUTICO<br />

DEL SALENTO<br />

di Elettra Colazzo<br />

I<br />

l bacino del Mediterraneo<br />

ha da sempre<br />

avuto il suo fascino;<br />

l’incontro di popoli diversi,<br />

qui giunti per colonizzare<br />

nuove terre, ha creato sovrapposizioni<br />

e fusioni culturali riconoscibili<br />

nelle facciate delle case,<br />

nell’architettura di palazzi, castelli,<br />

chiese, negli antichi percorsi rurali,<br />

segnati da dolmen, menhir, pagliai,<br />

lauree ed edicole votive, nei<br />

linguaggi, nelle abitudini di vita.<br />

Il Salento, l’area più a sud della<br />

Puglia che comprende l’intera<br />

provincia di Lecce e buona parte<br />

di quelle di Brindisi e di Taranto,<br />

è l’emblema di questo incontro di<br />

culture, che ha dato vita a caratteristiche<br />

tradizioni popolari, in<br />

cui risalta la devozione cristiana<br />

per il santo patrono del paese,<br />

congiunta con una quasi latente<br />

mitologia pagana. Qui si mescolano<br />

feste religiose, sagre popolari,<br />

esorcismi, superstizioni, leggende<br />

e pregiudizi, a cui, comunque,<br />

ogni salentino è legato.<br />

Nelle notti d’estate, nel Salento,<br />

ci si può imbattere in feste di<br />

piazza nelle quali si ripetono gesti<br />

antichi, tramandati di anno in anno,<br />

da persona a persona. Sono<br />

metafore della lotta e dell’amore,<br />

spaccati antropologici della vita di<br />

paesi assolati, il cui calore non è<br />

solo climatico, ma anche più concretamente<br />

“umano”.<br />

La “pizzica salentina”, o “pizzica de<br />

core”, è un ballo popolare di corteggiamento,<br />

dove uomo e donna<br />

ballano insieme guardandosi negli<br />

occhi, senza, però, toccarsi mai.<br />

La “pizzica tarantata” ha invece un<br />

ritmo più accelerato e serviva per<br />

curare le “tarantate”.<br />

Le testimonianze della gente salentina,<br />

riprese da studiosi come<br />

Ernesto de Martino (La terra del<br />

rimorso. Contributo a una storia religiosa<br />

del Sud, Il Saggiatore, Milano,<br />

1961), parlano infatti<br />

delle “tarantate”, donne<br />

che si contorcevano<br />

con tutto il corpo e<br />

sbattevano forte a terra<br />

come possedute. Si trattava<br />

di donne provenienti<br />

da un ambiente estremamente<br />

povero, analfabete,<br />

che lavoravano come contadine<br />

e dovevano farsi carico della casa<br />

e dei figli, spesso da sole, poiché<br />

28 • Orizzonte Magazine


il marito era<br />

emigrato per<br />

cercar lavoro.<br />

A quei tempi, e in<br />

quei luoghi, le tradizioni<br />

popolari lasciavano<br />

poco spazio alla medicina, e<br />

la scarsa istruzione faceva il resto;<br />

si credeva che queste donne,<br />

durante il lavoro nei campi, fossero<br />

punte da un ragno, la tarantola<br />

appunto, che provocava loro un<br />

malessere psicofisico.<br />

Negli anni ‘30 nasce l’orchestrina<br />

terapeutica di Luigi Stifani<br />

(1914-2000), barbiere e violinista,<br />

composta da violino, tamburello,<br />

organetto e chitarra, che entrava<br />

nelle case per curare le tarantate,<br />

tranquillizzandole man mano con<br />

la melodia.<br />

La “danza a scherma” invece, detta<br />

anche “danza delle spade”<br />

oppure “danza dei coltelli”,<br />

si svolge a Torrepaduli,<br />

una frazione di Ruffano,<br />

alla vigilia della<br />

festa di San<br />

R o c co ,<br />

quando coppie maschili di ballerini<br />

si sfidano fino all’alba in un<br />

simbolico duello. La tradizione ha<br />

origine dal fatto che in passato<br />

nel paese si scatenavano spesso<br />

litigi tra famiglie rivali e il duello<br />

era ritenuto un modo dignitoso<br />

per difendere l’onore e l’orgoglio<br />

di una famiglia. Pur se è riscontrabile<br />

un parallelismo tra questi<br />

principi e quelli tipici dell’età cortese-cavalleresca<br />

del Medioevo,<br />

queste usanze in passato furono<br />

trasformate in danze sanguinose<br />

dagli zingari che un tempo gestivano<br />

i mercati di bestiame nel Salento.<br />

Questa particolare danza è<br />

dunque legata per tradizione ad<br />

ambienti malavitosi; col tempo e i<br />

cambiamenti sociali le armi furono<br />

abolite, ma la danza delle spade<br />

rimase viva: al ritmo ripetitivo<br />

e quasi ossessivo dei tamburelli,<br />

spettatori e musicisti formano<br />

una ronda, un cerchio, intorno ai<br />

ballerini, che danzano mimando i<br />

coltelli con le mani nude.<br />

Anche quest’anno, come ogni anno<br />

nella notte tra il 15 e il 16 agosto,<br />

Ruffano vedrà arrivare gente<br />

da tutto il Salento e non solo, per<br />

partecipare alla festa. Ancora una<br />

volta sul sagrato della Chiesa di<br />

San Rocco si incontreranno anziani<br />

e giovani devoti che danzeranno<br />

insieme, in un incontro tra generazioni<br />

estremamente diverse e<br />

distanti tra loro ma accomunate<br />

da una filosofia della lentezza, dove<br />

le vite scorrono semplici, tra la<br />

vicinanza emotiva e le cantilene<br />

dialettali di un Salento magico, al<br />

di fuori da ogni logica temporale.<br />

Orizzonte Magazine • 29


TURCHIA E KURDISTAN:<br />

LE RADICI DELL’ODIO<br />

di Elisa Santelli<br />

D<br />

all’attentato di Ankara,<br />

rivendicato<br />

dai curdi, all’attentato<br />

all’aeroporto<br />

di Istambul, ad opera dell’Isis: in<br />

Turchia non c’è luogo immune<br />

dal terrorismo.<br />

Solo ad Ankara, in data 13 marzo<br />

2016, si contano almeno 37<br />

morti, tra cui almeno due kamikaze,<br />

e 129 feriti, di cui 19 gravi.<br />

L’esplosione è avvenuta nella<br />

stessa zona in cui il 17 febbraio<br />

era scoppiata un’autobomba che<br />

aveva ucciso 29 persone.<br />

Ma quali sono le radici dell’odio,<br />

è lecito parlare solo di terrorismo?<br />

Nel rispondere a queste<br />

domande la storia ci viene in<br />

aiuto e apre uno spiraglio di luce<br />

su questioni spinose e spesso avvolte<br />

nell’ombra.<br />

Chi sono i Curdi, da dove vengono,<br />

ma soprattutto che cosa vogliono?<br />

Ovviamente non si ha la pretesa di<br />

trovare una risposta esaustiva, ma<br />

una lucida riflessione sugli attentati<br />

che negli ultimi mesi stanno sconvolgendo<br />

la Turchia.<br />

I Curdi sono la quarta etnia<br />

medio-orientale dopo gli arabi,<br />

i persiani e i turchi. Un gruppo<br />

etnico indoeuropeo privo di una<br />

vera patria e abitante un territorio<br />

denominato Kurdistan, composto<br />

da parti degli attuali stati<br />

di Iran, Iraq, Siria, Turchia e in<br />

misura minore Armenia. Il Kurdistan<br />

è un territorio di rilevante<br />

importanza strategica, ben il 75%<br />

del petrolio iracheno proviene<br />

da queste regioni ed è qui che si<br />

trovano gli unici giacimenti della<br />

Turchia e i più importanti della Siria.<br />

È inoltre passaggio obbligato<br />

di alcune importanti vie di comunicazione,<br />

ad esempio tra le repubbliche<br />

centroasiatiche, l’Iran e<br />

la Turchia, ed è situato nel cuore<br />

di uno dei punti più caldi della<br />

politica mondiale. Risulta evidente<br />

come la posizione geopolitica<br />

dell’area abbia condizionato nei<br />

secoli le vicissitudini del popolo<br />

curdo, impedendone la tanto sognata<br />

unità politica.<br />

Un lume di speranza si accese<br />

30 • Orizzonte Magazine


fra i curdi il 10 agosto del 1920<br />

quando, nella cittadina francese<br />

di Sèvres, l’Impero Ottomano<br />

firmava il trattato di pace con<br />

le potenze vincitrici della Prima<br />

Guerra Mondiale. L’impero, già<br />

drasticamente ridimensionato<br />

col trattato di Londra del 1913,<br />

si ritrovò ridotto ad un modesto<br />

Stato entro i limiti della penisola<br />

anatolica, privato di tutti i territori<br />

arabi e della sovranità sugli<br />

stretti del Bosforo e dei Dardanelli.<br />

Il trattato prevedeva anche<br />

ampie tutele per le minoranze<br />

presenti in Turchia e garantiva<br />

ai Curdi la possibilità di ottenere<br />

l’indipendenza all’interno di<br />

uno Stato, i cui confini sarebbero<br />

stati definiti da una apposita<br />

commissione della Società delle<br />

Nazioni. Il trattato di Sèvres fu<br />

fortemente contestato da parte<br />

dei nazionalisti turchi che, guidati<br />

da Mustafa Kemal Pascià, si ribellarono<br />

al governo imperiale di<br />

Istanbul e stabilirono un governo<br />

separatista ad Ankara. Durante<br />

la Guerra d’indipendenza turca<br />

riuscirono a resistere alle forze<br />

di Grecia, Francia e Armenia e si<br />

assicurarono un territorio pari a<br />

quello dell’attuale Turchia. Il movimento<br />

nazionalista turco fu riconosciuto<br />

dalla comunità internazionale<br />

a seguito della firma di<br />

una serie di accordi: il Trattato<br />

di Mosca del 16 marzo 1921 con<br />

l’Unione Sovietica, l’Accordo di<br />

Ankara con la Francia, che poneva<br />

fine alla guerra franco-turca,<br />

il Trattato di Alessandropoli e il<br />

Trattato di Kars che fissavano i<br />

confini esterni.<br />

La successione di questi eventi<br />

costrinse le Potenze Alleate della<br />

Prima guerra mondiale a tornare<br />

al tavolo del negoziato con i Turchi<br />

e quindi, nel 1923, a firmare<br />

il Trattato di Losanna con il quale<br />

veniva annullato e sostituito il<br />

Trattato di Sèvres e venivano assegnate<br />

ai Turchi l’intera Anatolia,<br />

la Tracia orientale con Adrianopoli<br />

e le isole egee di Imbro e<br />

Tenedo. Fu allora che i territori<br />

abitati dalla popolazione di etnia<br />

curda vennero spartiti tra Turchia,<br />

Siria, Iran ed Iraq e circa 25<br />

milioni di curdi furono dispersi in<br />

cinque nazioni trasformandosi in<br />

altrettante minoranze.<br />

In Iraq il movimento autonomista<br />

curdo si è organizzato nel<br />

Partito Democratico del Kurdistan<br />

(KDP) e ha portato avanti<br />

dal 1961 la sua lotta contro il<br />

regime di Saddam Hussein. Qui<br />

si sono verificate, e continuano<br />

a verificarsi, le repressioni di più<br />

ampia portata, con deportazioni<br />

di massa in Iran, bombardamenti<br />

di villaggi e attacchi con armi<br />

chimiche.<br />

Negli anni settanta nasce in Turchia<br />

il PKK, il Partito dei Lavoratori<br />

Curdi, il cui scopo principale<br />

è il riconoscimento della lingua<br />

e dei diritti dei curdi. Il suo fondatore<br />

e leader è Abdullah Öcalan,<br />

detto Apo. Il programma del<br />

partito viene delineato durante il<br />

congresso di fondazione, il 27 novembre<br />

del 1978. Il suo progetto<br />

rivoluzionario prevede una prima<br />

fase di rivoluzione nazionale, con<br />

la creazione di una repubblica<br />

marxista curda in territorio turco<br />

per arrivare poi all’unificazione<br />

dell’intero Kurdistan, e una<br />

seconda fase, di rivoluzione democratica,<br />

con l’instaurazione di<br />

una dittatura del proletariato per<br />

eliminare lo sfruttamento latifondista,<br />

la struttura sociale basata<br />

sui clan e la condizione di inferiorità<br />

della donna. Nel 1982 la Costituzione<br />

turca vieta l’uso della<br />

lingua curda, criminalizzando ogni<br />

espressione che affermasse un’identità<br />

curda. Da quel momento<br />

il PKK inizia la sua lotta armata<br />

contro il potere centrale, creando<br />

un malessere crescente anche<br />

all’interno della stessa popolazione<br />

curda e dando l’occasione al<br />

governo di bollare la questione<br />

curda come un problema di terrorismo.<br />

Orizzonte Magazine • 31


INTERVISTA<br />

ANIMAL EQUALITY:<br />

DIECI ANNI DI ATTIV ITÀ<br />

PER I DIRITTI DEGLI ANIMALI<br />

di Sabrina Rosa<br />

D<br />

i allevamenti intensivi<br />

si parla sempre<br />

più spesso. Le atrocità<br />

perpetrate sugli<br />

animali al loro interno non sono<br />

più un mistero per nessuno. Anche<br />

la televisione nazionale sembra<br />

abbia iniziato ad intensificare<br />

la propria attenzione rispetto a<br />

tale tematica, con servizi dedicati<br />

e programmi in prima serata.<br />

Eppure tutto ciò ancora non<br />

basta… Non basta a fermare<br />

lo sfruttamento di altre vite.<br />

Non basta a far cessare pratiche<br />

cruente. Non basta a promuove-<br />

re stili alimentari diversi...<br />

Così alcune organizzazioni hanno<br />

deciso di dedicare la loro mission<br />

proprio alla difesa degli animali<br />

da allevamento, a quelli rinchiusi<br />

in acquari e circhi, a quelli che,<br />

in altre parole, sono meglio noti<br />

come “animali da reddito”, un’espressione<br />

forte e sconfortante al<br />

tempo stesso.<br />

Per far ciò, allora, Animal Equality<br />

organizza da ben 10 anni campagne<br />

informative e investigazioni<br />

che hanno portato i suoi volontari<br />

a varcare le porte di macelli e di<br />

allevamenti, per far conoscere alle<br />

persone la realtà che vige all’interno<br />

di queste strutture. Non-luoghi,<br />

in cui la morte fa da padrona e<br />

la vita subisce impotente….<br />

Per capirne un po’ di più rispetto<br />

a tale fenomeno abbiamo intervistato<br />

Matteo Cupi, Direttore<br />

Nazionale di Animal Equality, che<br />

ci ha raccontato questa realtà e ci<br />

ha aiutati a conoscere meglio la<br />

sua organizzazione.<br />

D: Innanzitutto come nasce Animal<br />

Equality nel mondo, quando<br />

nasce in Italia e di cosa si occupa<br />

di concreto?<br />

32 • Orizzonte Magazine


MC: Animal Equality nasce a Madrid<br />

nel 2006 da un’idea di Sharon<br />

Nuñez Gough, Javier Moreno e Jose<br />

Valle, attivisti impegnati da anni nel<br />

mondo della protezione animale. A<br />

poco a poco si sono aperte sedi in<br />

America latina per poi ritornare in<br />

Europa ed espandersi fino all’Asia.<br />

Al momento siamo attivi negli Stati<br />

Uniti, Messico, Inghilterra, Spagna,<br />

Italia, Germania e India. In Italia<br />

l’organizzazione viene registrata ufficialmente<br />

nel 2012, ma possiamo<br />

dire che la fase preparatoria e le<br />

nostre indagini all’interno di allevamenti<br />

e macelli sono iniziate nel<br />

luglio 2010 a seguito del mio rientro<br />

a Milano dalla Spagna. Nel concreto<br />

la nostra organizzazione dà voce<br />

agli animali d’allevamento di tutto<br />

il mondo, incoraggiando la società<br />

a compiere scelte alimentari compassionevoli<br />

e invitando le aziende<br />

ad adottare politiche a favore degli<br />

animali. L’organizzazione realizza<br />

iniziative a sfondo educativo, investigazioni,<br />

attività di negoziazione<br />

con le aziende e campagne legali.<br />

D: In quali parti d’Italia operate e<br />

come è possibile aiutarvi concretamente?<br />

MC: In Italia al momento operiamo<br />

su Milano e Roma, presto inizieremo<br />

a svolgere le nostre attività in<br />

altre città italiane. È possibile appoggiare<br />

l’associazione aiutandoci<br />

economicamente a portare avanti<br />

le nostre campagne di sensibilizzazione<br />

verso il pubblico, inoltre<br />

un altro buon modo consiste nel<br />

mettere a disposizione la propria<br />

attività professionale sotto forma di<br />

volontariato.<br />

D: Avete realizzato un significativo<br />

numero di indagini e di investigazioni.<br />

Quali sono le principali for-<br />

Orizzonte Magazine • 33


me di maltrattamento che avete<br />

riscontrato al momento in Italia?<br />

MC: Animal Equality ha all’attivo<br />

oltre 30 investigazioni sotto copertura<br />

all’interno di allevamenti e<br />

macelli. Durante le nostre ispezioni<br />

abbiamo riscontrato diverse irregolarità,<br />

che poi non sono altro che<br />

pratiche standard utilizzate dall’industria<br />

della carne, come ad esempio<br />

scrofe inseminate artificialmente<br />

all’interno di minuscole gabbie<br />

di gestazione, animali con prolassi<br />

rettali lasciati senza nessuna cura<br />

veterinaria, cuccioli che non sono<br />

riusciti a sopravvivere, abbandonati<br />

senza cure, schiacciati e gettati l’uno<br />

sull’altro come spazzatura. Non<br />

è raro inoltre che fra gli animali si<br />

verifichino casi di cannibalismo e<br />

di autolesionismo, per via del forte<br />

stress indotto dalla contenzione di<br />

tali strutture. Tutto il sistema intensivo<br />

aggredisce con violenza il benessere<br />

degli animali e i loro diritti<br />

morali in quanto essere senzienti.<br />

D: Cosa può fare ognuno di noi<br />

per opporsi a tale situazione?<br />

MC: Ognuno di noi può fare qualcosa<br />

di positivo per ridurre la sofferenza<br />

degli animali su scala globale. Se<br />

ogni italiano smettesse di mangiare<br />

carne una volta alla settimana, si<br />

risparmierebbe la vita di oltre 22<br />

milioni di animali ogni anno. E’ un<br />

primo passo che tutti possono fare<br />

verso una dieta compassionevole e<br />

a base vegetale. Sta a noi decidere<br />

cosa fare se abbiamo a cuore le<br />

sorti degli animali rinchiusi negli allevamenti<br />

e le loro sofferenze. Ogni<br />

piccolo gesto può fare la differenza.<br />

D: Qualcos’altro che vorresti dire<br />

di voi?<br />

MC: La nostra organizzazione da<br />

qualche mese ha lanciato una campagna<br />

innovativa nell’ambito della<br />

protezione animale, che prende il<br />

nome di iAnimal. Il progetto utilizza<br />

la tecnologia della realtà virtuale a<br />

360° per dare vita a un’esperienza<br />

immersiva in cui lo spettatore<br />

viene trasportato all’interno degli<br />

allevamenti intensivi e dei macelli.<br />

Per il lancio italiano abbiamo avuto<br />

il supporto della nota conduttrice<br />

televisiva Giulia Innocenzi, narratrice<br />

nel nostro video a 360° sugli allevamenti<br />

e macelli di maiali, primo<br />

di una lunga serie di investigazioni<br />

che presenteremo prossimamente.<br />

Vari studi indicano che le esperienze<br />

della realtà virtuale hanno<br />

un maggior impatto sul pubblico<br />

rispetto ai video convenzionali. Secondo<br />

una ricerca portata avanti<br />

dalla Georgia e Stanford University<br />

la realtà immersiva dà luogo a un<br />

cambiamento più duraturo rispetto<br />

a un filmato o a un volantino.<br />

Ad ottobre 2016 rilasceremo uno<br />

studio sull’impatto di questo nuovo<br />

mezzo usato per sensibilizzare<br />

il pubblico.<br />

Per maggiori informazioni è disponibile<br />

un sito web dedicato: www.<br />

iAnimal.it<br />

Al momento i volontari di Animal<br />

Equality sono presenti in tutta<br />

Italia per far sperimentare, a chi<br />

vorrà, quest’immersione virtuale<br />

all’interno di un macello. Continueremo,<br />

pertanto, a seguirli, documentando<br />

anche le loro future<br />

indagini.<br />

Un grazie di cuore da parte di<br />

tutta la Redazione a Matteo Cupi,<br />

per il tempo che ci ha dedicato,<br />

e a tutti i volontari per quel che<br />

fanno ogni giorno.<br />

34 • Orizzonte Magazine


Orizzonte Magazine • 35


MODA MUSICA E CULTURA<br />

AL MAREFESTIVAL SALINA<br />

di Marilena Faranda<br />

S<br />

i sono spenti da poco<br />

i riflettori sullo splendido<br />

teatro greco di<br />

Taormina, dove si è<br />

chiuso l’ormai storico Festival<br />

Internazionale del Cinema, e già<br />

Messina, quasi con un effetto domino,<br />

apre un altro evento culturale:<br />

il “Marefestival Salina”.<br />

La presentazione dell’evento è<br />

avvenuta con un cocktail nei locali<br />

del Marina del Nettuno, a<br />

Messina, nel corso del quale il<br />

coideatore e direttore artistico<br />

Massimiliano Cavaleri, dopo i ringraziamenti<br />

di rito, ha illustrato il<br />

programma di questa V° edizione<br />

di cinema, musica e moda: “Questo<br />

festival che è nato un po’ per<br />

gioco è un po’ per scherzo - spiega<br />

Cavaleri - ora è diventato un importante<br />

evento, grazie soprattutto<br />

alla collaborazione del sindaco<br />

di Salina, che ha scommesso su<br />

questa iniziativa quando ancora<br />

era appena nata.” Sottolineando<br />

la volontà di rendere più stretto<br />

l’accordo con Milazzo, la Porta<br />

delle isole, Cavaleri ha annuncia-<br />

to una serata dedicata a questa<br />

cittadina, che rappresenta la novità<br />

dell’edizione di quest’anno. “In<br />

questa serata - ha aggiunto - ci<br />

sarà una retrospettiva sui David di<br />

Donatello degli anni ‘70, curata dallo<br />

storico del cinema Nino Genovese,<br />

e un’intervista a Sandra Milo che<br />

quegli anni ha vissuto.” Ospiti d’onore<br />

saranno Ezio Greggio, Enzo<br />

Decaro, Massimo Dapporto, Roberto<br />

Andò e Gabriella Germani,<br />

mentre Maria Grazia Cucinotta<br />

sarà, per il quarto anno consecutivo,<br />

madrina della manifestazione.<br />

I premi per i riconoscimenti<br />

“Troisi” saranno realizzati dall’artista<br />

Antonello Arena.<br />

Nel corso della manifestazione<br />

sarà presentato un documentario<br />

di Adolfo Celi, realizzato dal figlio<br />

Leonardo Celi, dal titolo: “Adolfo<br />

Celi: un uomo tra due culture” che<br />

racconta un periodo poco conosciuto<br />

della vita del noto attore,<br />

in Brasile. Il regista Fabio Schifilliti<br />

sarà poi presente col corto “Mare<br />

nero”, realizzato in collaborazione<br />

con il centro migranti Amed, in<br />

cui si racconta il mare che come<br />

porta dei propri sogni o rinuncia<br />

a tutto. A corollario della manifestazione<br />

ci saranno: l’inaugurazione,<br />

presso il Salone delle Mostre<br />

di Malfa (uno dei tre micro-Comuni<br />

dell’isoletta di Salina), di una<br />

mostra sull’eroe della seconda<br />

guerra mondiale Salvatore Todaro,<br />

con materiale proveniente da<br />

36 • Orizzonte Magazine


Chioggia, e la presentazione di un<br />

documentario sociale, realizzato<br />

in collaborazione fra Eros Salonia<br />

e gli utenti del centro Camelot.<br />

Il MareFestival - Premio Troisi aprirà<br />

martedì 19 luglio a Milazzo per<br />

proseguire a Salina da mercoledì<br />

20 a domenica 24. Fra i tanti<br />

eventi in programma è prevista a<br />

Milazzo, in Marina Garibaldi, l’attrice<br />

comica Gabriella Germani,<br />

nota per le sue brillanti imitazioni<br />

e di recente impegnata nell’Edicola<br />

Fiore, e Gennaro Calabrese;<br />

quindi omaggi alle più celebri colonne<br />

sonore di grandi film con<br />

il chitarrista Gianluca Ronda e le<br />

cantanti Carla Andaloro e Pamela<br />

Catanzaro. Si proseguirà quindi<br />

a Salina col film “Le Confessioni”,<br />

del regista Roberto Andò, con<br />

Toni Servillo e Pierfrancesco Favino.<br />

Roberto Andò sarà premiato<br />

e presenterà, insieme col giornalista<br />

Marco Olivieri, l’omonimo<br />

libro legato al film.<br />

Enzo Decaro, amico storico e<br />

collega di Troisi, membro del trio<br />

‘’La Smorfia”, sbarca per la prima<br />

volta sui luoghi de “Il Postino” e<br />

Orizzonte Magazine • 37


preparerà, col soprano Chiara<br />

Taigi, un momento dedicato a<br />

“Massimo Troisi poeta’’ e una sorpresa<br />

speciale in piazza a Malfa.<br />

Ezio Greggio e Massimo Dapporto<br />

saranno protagonisti nelle<br />

ultime sere di uno dei CineCocktail<br />

curati dalla giornalista Claudia<br />

Catalli all’Hotel Ravesi, dove<br />

sarà allestita anche una mostra<br />

del pittore Dimitri Salonia dedicata<br />

ai “Colori delle Eolie”. In piazza<br />

Santa Marina l’immancabile Maria<br />

Nella foto:<br />

Massimiliano Cavaleri, Direttore artistico<br />

del Festival, con Maria Grazia Cucinotta,<br />

madrina della manifestazione.<br />

Grazia Cucinotta è pronta a raccontare<br />

i suoi prossimi progetti<br />

in Cina; gli attori siciliani Maurizio<br />

Marchetti e Turi Giuffrida ritireranno<br />

il Premio MareFestival Salina,<br />

realizzato dallo scultore Sergio<br />

Santamarina, mentre targhe<br />

in argento della Sear Argenti verranno<br />

consegnate all’attrice Giulia<br />

Andò e alla cantautrice Alessandra<br />

Nicita che presenterà il brano<br />

“Carolina Carolina”.<br />

A Salina sono in programma proiezioni<br />

e presentazioni di libri:<br />

i primi 20 minuti del film ”The<br />

Elevator” di Massimo Coglitore<br />

(in uscita per il prossimo autunno),<br />

“Shakespeare was english?” di<br />

Alicia Maksimova, “Mater sic et<br />

sempliciter” corto di Simonetta<br />

Pisano, “Mare Nero” corto di Fabio<br />

Schifilliti, “Villa Sbadiglio” corto<br />

di Nino Giuffrida, “Bruno e il mare”<br />

film sul sociale di Eros Salonia,<br />

teaser “Sirena - bear the whisper”<br />

film di Giorgio Bonecchi Borgazzi,<br />

poi “Addio Pizzo” di Pino Sturiale.<br />

Tra i libri: “Autogoverno e autonomia.<br />

Siciliani e Baschi a confronto”<br />

di Marcello Saija, Gaetano Armao<br />

e Esteban Anchustegul, “La Sfinge<br />

dello Ionio. Catania nel cinema muto<br />

1896-1930” dello storico del<br />

cinema Franco La Magna, protagonista<br />

di un evento speciale a<br />

Palazzo Marchetti in cui saranno<br />

proiettati due film muti inediti ricostruiti<br />

di recente, “A due scatti<br />

da te” volume fotografico su Salina<br />

di Elisabetta Pandolfino.<br />

38 • Orizzonte Magazine


IMMAGINATEVI<br />

IMMIGRATI...<br />

di Pasquale Daniele Stivala<br />

I<br />

mmaginate di dover lasciare<br />

la vostra casa, di temere<br />

ogni giorno l’incontro<br />

con gente violenta, di non<br />

sapere più cosa significhi “futuro”,<br />

di non sapere dove andare per<br />

tutelare la vostra persona.<br />

Immaginate che l’unica soluzione<br />

sia di fuggire, senza sapere quello<br />

che potrà accadere durante il viaggio<br />

della speranza, in un barcone<br />

colmo di corpi, affollato di ansie e di<br />

incertezze sulla propria esistenza.<br />

Immaginate ancora di essere “sopravvissuti”,<br />

di aver perso persone<br />

care durante il viaggio o di<br />

essere partiti senza di loro.<br />

Immaginate di essere considerati<br />

ostili e prepotenti, di dover raccontare<br />

continuamente la vostra<br />

vita, di restare completamente in<br />

balia di un destino incerto.<br />

Immaginate di sentirvi insieme fortunati<br />

e sfortunati per essere sopravvissuti,<br />

abbandonati a voi stessi,<br />

sperduti in una terra sconosciuta.<br />

Immaginate di ripensare con<br />

amarezza la vostra casa, a tutto<br />

quello che avete lasciato e che<br />

nel migliore dei casi rivedrete fra<br />

molti anni, o forse mai più.<br />

Continuate a pensare a come<br />

potrete guadagnarvi da vivere, a<br />

chi vi darà un lavoro, fino a che<br />

punto userà la vostra condizione<br />

di bisogno per sfruttarvi, per<br />

fare della vostra triste realtà una<br />

soddisfazione egoistica e senza<br />

scrupoli.<br />

Immaginate adesso quanto sia<br />

doloroso vivere ogni giorno in<br />

questa realtà, in cui nulla è scontato,<br />

col pezzo di pane da chiedere<br />

a gran voce, prendendolo<br />

anche a costo di lasciarne senza<br />

altri come voi.<br />

Immaginate di avere difficoltà<br />

anche per le minime necessità,<br />

di essere incerti sulle più piccole<br />

cose, ma di poter andare ancora<br />

a dormire col sorriso o l’aiuto che<br />

qualcuno vi ha dato.<br />

Pensate adesso alla tendenza a<br />

parlare di migliaia di sbarchi, a<br />

considerare ogni persona e la sua<br />

vita come un numero. Pensate<br />

che rifiutarsi di vedere tutto questo,<br />

ogni giorno è solo il frutto di<br />

paura, l’orrore di un’umanità che<br />

nega la fratellanza, mentre allo<br />

stesso tempo ne fa un baluardo<br />

teorico.<br />

Immaginate...<br />

Orizzonte Magazine • 39


INCONTRO<br />

COL COMMISSARIO<br />

LOBOSCO<br />

di Franco Ardito<br />

Gabriella Genisi<br />

MARE NERO<br />

Sonzogno editore<br />

€ 14,00<br />

S<br />

trane morti subacquee,<br />

carrette del mare, ecomafie:<br />

in una Bari settembrina<br />

che stempera<br />

l’estremo sole dell’estate nella<br />

brezza marina del tramonto si<br />

srotola l’ultima indagine del commissario<br />

Lobosco. La morte inaspettata<br />

di due giovani sub apre<br />

casualmente uno spiraglio sui meandri<br />

di una vicenda oscura, che<br />

s’interseca con segreti di cui è<br />

meglio non parlare, vicende mormorate<br />

a mezza voce e con circospezione,<br />

che raccontano di rifiuti<br />

tossici, di relitti dimenticati, di navi<br />

affondate e mai recuperate.<br />

Mare nero, appunto. L’ultimo<br />

giallo di Gabriella Genisi vede il<br />

commissario della Omicidi Lolita<br />

Lobosco impegnata in una<br />

storia di navi a perdere, dove<br />

l’invenzione letteraria si accosta<br />

ad inquietanti realtà. E’ così che,<br />

accanto ai containers della inesistente<br />

Nostra Signora di Bonaria,<br />

affondati col loro carico di veleni,<br />

troviamo altre navi, vere questa<br />

volta, apparse sulle cronache e<br />

presto lasciate cadere nell’oblio.<br />

Compaiono così la Cavtat, affondata<br />

nel ‘74 al largo di Otranto<br />

col suo carico di 909 bidoni di<br />

rifiuti tossici, la Eden Five, incagliatasi<br />

in circostanze misteriose<br />

nelle acque del Parco Nazionale<br />

del Gargano con un carico di<br />

circa 2 tonnellate di materiale<br />

radioattivo, o l’Alessandro Primo,<br />

affondata nel 1991 al largo di<br />

Molfetta con 3.550 tonnellate di<br />

rifiuti tossici Enichem.<br />

Di tutto questo Gabriella Genisi<br />

ha parlato diffusamente alla Libreria<br />

Campus di Bari, introdotta<br />

e sollecitata da Emma Cannavale.<br />

”I miei libri hanno più chiavi di lettura<br />

- ha detto - fra queste ci sono<br />

anche le problematiche di carattere<br />

sociale. Questa volta il tema è stato<br />

quello dei rifiuti tossici; un tema<br />

40 • Orizzonte Magazine


d’importanza fondamentale, che<br />

coinvolge la salute nostra e dei nostri<br />

figli, con risvolti oscuri, difficili da<br />

chiarire, perché gli interessi in gioco<br />

sono molti e importanti.”<br />

Ma Lolita Lobosco non è solo<br />

un’accorta investigatrice, è anche<br />

baresità, intesa come appartenenza<br />

e filosofia di vita a un tempo,<br />

modo di essere, che traspare<br />

da un linguaggio che sa di commercio<br />

e di salsedine, di fatalismo<br />

e disincanto: “Non è facile vivere<br />

qui Mariè. Ma non è facile neppure<br />

andarsene. Essere ruvide aiuta,<br />

almeno nel mestiere che faccio. E<br />

poi credi a me, meglio tosta che<br />

‘ngileppata nel vincotto come le<br />

cartellate che preparava mia nonna<br />

Dolò. Divoravi la prima poi la seconda,<br />

ma dopo aver mangiato la<br />

terza ti saliva la nausea. No grazie<br />

Mariè, tu tieni la capa fresca e lo so<br />

che mi vuoi bene, io però sto bene<br />

come sto.”<br />

Una prosa leggera e scorrevole<br />

quella di Gabriella Genisi, che<br />

si lascia leggere facilmente e rapidamente,<br />

dove alla trama noir<br />

fanno da contrappunto la ricetta<br />

della pasta al forno e acquerelli<br />

di vita vissuta: “I panzerotti a Bari<br />

sono un rito collettivo. Un modo per<br />

rimettere insieme amici e famigliari<br />

almeno un paio di volte l’anno. Perfetti<br />

per festeggiare vigilie, campionati,<br />

riappacificazioni, compleanni<br />

e ogni altro tipo di occasioni. … La<br />

consuetudine secolare sancisce che<br />

tutti gli invitati alla panzerottata<br />

collaborino alla riuscita della stessa.<br />

… E pure a casa di Carmela stasera<br />

c’è una bella atmosfera. Una volta<br />

tanto niente tensioni, menomale.<br />

Mia madre impasta insieme a zia<br />

Chechella, zio Ciccillo apre i buatti<br />

dell’olio e mia sorella condisce la<br />

mozzarella intanto che il ragioniere<br />

e i bambini mettono in tavola.”<br />

Mare nero, certo, ma Bari è sempre<br />

Bari.<br />

Orizzonte Magazine • 41


MOSTRE ALL’ORIZZONTE<br />

a cura di Fabrizio Capra<br />

Questa rubrica non vuol essere una semplice elencazione di mostre in corso,<br />

ma una serie di consigli. Trattandosi di suggerimenti, non vogliamo appesantire<br />

le segnalazioni, pertanto per le informazioni sulle singole mostre (orari,<br />

biglietti, ecc.) vi rimandiamo ai link che riportiamo. La rubrica viene aggiornata<br />

ogni mese.<br />

MILANO<br />

Palazzo Reale<br />

(Piazza del Duomo 12)<br />

Escher<br />

dal 29 luglio 2016 all’8 gennaio<br />

2017<br />

Partendo da suggestioni ancora<br />

di gusto Liberty, e senza tralasciare<br />

le importanti influenze dell’arte<br />

dell’amata Italia, Escher riuscì<br />

a elaborare un gusto figurativo<br />

assolutamente personale combinato<br />

con una sapienza grafica e<br />

tecnica di altissimo livello, che lo<br />

ha portato ad essere uno degli<br />

artisti più ammirati del Novecento.<br />

Forme impossibili, prospettive<br />

infinite, animali geometrizzati,<br />

spazi irreali affollano le composi-<br />

zioni di Escher, animate dal senso<br />

grafico non meno che dagli studi<br />

matematici e geometrici, creando<br />

opere geniali, poliedriche, divertenti<br />

e curiose.<br />

La mostra risulta essere un’ottima<br />

occasione per penetrare<br />

il mondo giocoso e complesso,<br />

simpatico e unico del grande artista,<br />

che con xilografie, litografie,<br />

disegni e acquarelli sonda al contempo<br />

spazi matematici e visioni<br />

artistiche.<br />

Emilio Isgrò<br />

fino al 30 settembre 2016<br />

Con una grande antologica Milano<br />

rende omaggio a Emilio Isgrò,<br />

artista concettuale e pittore ma<br />

anche poeta, scrittore, drammaturgo<br />

e regista: uno dei nomi<br />

dell’arte italiana più conosciuti a<br />

livello internazionale. Con le sue<br />

“cancellature” di testi, applicate<br />

su enciclopedie, manoscritti, libri,<br />

mappe e pellicole cinematografiche,<br />

Isgrò ha reinterpretato la<br />

parola tramutandola in linguaggio<br />

visuale.<br />

Mudec (via Tortona 56)<br />

www.mudec.it<br />

Joan Mirò. La forza della materia<br />

dal 25 marzo all’11 settembre 2016<br />

La mostra ripercorre l’intera produzione<br />

dell’artista catalano, divenuto<br />

famoso a livello mondiale<br />

per la leggerezza visiva delle sue<br />

opere, unita ad una profondità<br />

poetica di grande originalità.<br />

42 • Orizzonte Magazine


L’arte di Joan Mirò , sognante e<br />

quasi infantile all’apparenza, si lega<br />

in realtà con tutta una serie<br />

di suggestione diverse dell’arte<br />

del Novecento, fondendosi con<br />

quelle correnti d’avanguardia con<br />

cui Mirò era entrato in contatto<br />

dopo il suo trasferimento a Parigi.<br />

Museo Diocesano<br />

(corso di Porta Ticinese 95)<br />

www.museodiocesano.it<br />

Antonio da Fabriano. La Madonna<br />

della Misericordia<br />

fino al 20 novembre 2016<br />

Per tutta la durata del Giubileo<br />

straordinario della Misericordia,<br />

voluto da papa Francesco, il Museo<br />

Diocesano ospita la Madonna della<br />

Misericordia di Antonio da Fabriano.<br />

Il dipinto, un olio e tempera su<br />

tavola, realizzato da maestro marchigiano<br />

intorno al 1470, è stato recentemente<br />

oggetto di un accurato<br />

intervento condotto dallo Studio di<br />

restauro Carlotta Beccaria & C.<br />

TORINO<br />

Palazzo Madama<br />

(Piazza Castello)<br />

http://www.palazzomadamatorino.it/<br />

Marilyn Monroe. La donna oltre<br />

il mito<br />

fino al 19 settembre 2016<br />

Palazzo Madama dedica a Marilyn<br />

una grande mostra che documenta<br />

la vita della celebre attrice attraverso<br />

l’esposizione di150 oggetti<br />

personali, molti dei quali provenienti<br />

dalla sua casa di 5th Helena<br />

Drive in Brentwood, California,<br />

lasciati al suo maestro di recitazione<br />

e mentore Lee Strasberg.<br />

Vestiti, accessori, oggetti personali,<br />

articoli di bellezza, documenti,<br />

lettere, appunti su quaderni,<br />

contratti cinematografici, oggetti<br />

di scena e spezzoni di film. E le<br />

meravigliose fotografie della diva,<br />

quelle inedite e originali della<br />

Nella foto:<br />

David Seidner<br />

Mostra alla Galleria C. Sozzani, Milano.<br />

Galleria Carla Sozzani<br />

(corso Como 10)<br />

David Seidner<br />

dal 4 settembre al 1 novembre 2016<br />

Per la prima volta in Italia una<br />

mostra inedita di David Seidner,<br />

uno dei massimi esponenti della<br />

fotografia di moda degli anni ‘80<br />

e ‘90. La mostra, in collaborazione<br />

con l’International Center of<br />

Photography di New York, prevede<br />

un corpus di cinquanta fotografie<br />

che ripercorrono la sua<br />

ricerca fotografica in oscillazione<br />

continua tra la moda, il ritratto e<br />

la storia dell’arte.<br />

Orizzonte Magazine • 43


stampa del tempo, e quelle scattate<br />

dai leggendari fotografi di<br />

Marilyn Monroe - Milton Greene,<br />

Alfred Eisenstaedt, George Barris<br />

e Bernt Stern - che la ritrasse poco<br />

prima della morte in un famoso<br />

servizio per Vogue.<br />

Museo Egizio<br />

(via Accademia delle Scienze, 6)<br />

www.museoegizio.it<br />

Il Nilo a Pompei. Visioni d’Egitto<br />

cato nuove terre, incontrato culture<br />

diverse e sono giunti sino a noi.<br />

Partendo da Alessandria d’Egitto,<br />

passando dalla greca Delo e approdando<br />

a Pozzuoli, in Campania,<br />

seguiamo l’evoluzione di culti e<br />

motivi iconografici egizi. Il percorso<br />

espositivo si sofferma in particolare<br />

sui siti campani di Pozzuoli, Cuma<br />

e Benevento, con un approfondimento<br />

su Pompei e Ercolano.<br />

Museo Accorsi-Ometto (via Po, 55)<br />

Pinacoteca Accademia Albertina<br />

(via Accademia Albertina, 6)<br />

www.fondazioneaccorsi-ometto.it/<br />

http://www.accademialbertina.torino.it/<br />

Andrea Gastaldi. Le opere e i<br />

giorni<br />

nel mondo Romano<br />

fino al 4 settembre 2016<br />

Dall’Egitto faraonico all’Italia Romana:<br />

un viaggio che ha come<br />

sfondo il Mediterraneo e come<br />

protagonisti oggetti e immagini<br />

che dalle rive del Nilo hanno tocfino<br />

al 4 settembre 2016<br />

La mostra, curata da Giovanni<br />

Cordero, intende esplorare l’arte<br />

e la pittura di Andrea Gastaldi,<br />

attraverso un percorso espositivo<br />

che valorizzi il suo gusto artistico<br />

fatto di virtuosismo, bello ideale e<br />

indagine naturalistica sulla realtà.<br />

Si tratta della prima esposizione<br />

di un ciclo, intitolato “I Maestri<br />

dell’Accademia Albertina”, dedicato<br />

ai più significativi docenti della<br />

prestigiosa Accademia torinese e<br />

che si svilupperà in contemporanea<br />

nelle sale espositive della Pinacoteca<br />

Albertina e del Museo<br />

Accorsi-Ometto. Per circa 30 anni<br />

insegnante di pittura presso l’Accademia<br />

Albertina, Andrea Gastaldi<br />

(1826-1889) aggiornò con<br />

un’impronta cosmopolita l’arte<br />

italiana attraverso prolungati soggiorni<br />

di studio (tra cui una decina<br />

d’anni trascorsi a Parigi), inserendo<br />

quei nuovi stilemi estetici, prima<br />

romantici poi realisti, che venivano<br />

ad affermarsi in tutta Europa<br />

VENARIA REALE (TO)<br />

Reggia di Venaria<br />

(Piazza della Repubblica, 4)<br />

www.lavenaria.it<br />

Il mondo di Steve McCurry<br />

dal 2 aprile al 2 ottobre 2016<br />

Steve McCurry è uno dei più grandi<br />

maestri della fotografia contem-<br />

Foto sopra:<br />

Andrea Gastaldi,<br />

Prova per il dipinto “La Primavera”.<br />

Mostra all’Accademia Albertina, Torino.<br />

44 • Orizzonte Magazine


poranea, punto di riferimento per<br />

un larghissimo pubblico, soprattutto<br />

di giovani, che nelle sue fotografie<br />

riconoscono un modo di<br />

guardare il nostro tempo e, in un<br />

certo senso, “si riconoscono”.<br />

In ogni scatto di Steve McCurry è<br />

racchiuso un complesso universo<br />

di esperienze e di emozioni, molte<br />

delle sue immagini, a partire dal<br />

ritratto di Sharbat Gula, sono diventate<br />

delle vere e proprie icone,<br />

conosciute in tutto il mondo.<br />

La mostra comprende circa 250<br />

tra le fotografie più famose, scattate<br />

nel corso della sua trentennale<br />

carriera, ma anche alcuni dei suoi<br />

lavori più recenti e altre foto non<br />

ancora pubblicate nei suoi numerosi<br />

libri. Il percorso espositivo propone<br />

un lungo viaggio nel mondo<br />

di McCurry, dall’Afganistan all’India,<br />

dal Sudest asiatico all’Africa, da Cuba<br />

agli Stati Uniti, dal Brasile all’Italia,<br />

attraverso il suo vasto e affascinante<br />

repertorio di immagini.<br />

Meraviglie degli Zar. I Romanov<br />

e il Palazzo Imperiale di<br />

Peterhof<br />

fino al 29 gennaio 2017<br />

La mostra ripercorre lo splendore<br />

di uno dei complessi di palazzi<br />

e fontane più sontuosi d’Europa:<br />

grandi proiezioni, immagini e un<br />

centinaio di opere tra dipinti, abiti,<br />

porcellane, arazzi ed oggetti preziosi<br />

provenienti dalle sale auliche<br />

di Peterhof, rievocano una delle<br />

più importanti e prestigiose residenze<br />

dei Romanov, oggi meta<br />

principale del turismo culturale in<br />

Russia.<br />

GENOVA<br />

Palazzo Ducale<br />

(piazza Matteotti 9)<br />

www.palazzoducale.genova.it<br />

Alfons Mucha e le atmosfere<br />

art nouveau<br />

fino al 18 settembre 2016<br />

Il nucleo principale della mostra<br />

è costituito da 120 opere tra affiches<br />

e pannelli decorativi di Alfons<br />

Mucha (1860-1939), provenienti<br />

dalla Richard Fuxa Foundation.<br />

L’artista ceco è stato uno dei<br />

più significativi interpreti dell’Art<br />

Nouveau, divenendo ben presto il<br />

“promotore” di un nuovo linguaggio<br />

comunicativo, di un’arte visiva<br />

innovativa e potente: le immagini<br />

femminili dei suoi manifesti erano<br />

molto diffuse e popolari in tutti i<br />

campi della società del suo tempo<br />

e ancora oggi si può facilmente<br />

individuare la sua inconfondibile cifra<br />

stilistica, che lo ha reso eterno<br />

simbolo dell’Art Nouveau<br />

BARD (AO)<br />

Forte di Bard<br />

www.fortedibard.it<br />

Elliot Erwitt. Retrospective<br />

dall’11 giugno al 13 novembre 2016<br />

La mostra è realizzata in collabo-<br />

Foto sotto:<br />

Il Servizio Guriev, il più famoso<br />

servizio da tavola degli Zar<br />

Mostra alla Reggia di Venaria, Torino.<br />

Orizzonte Magazine • 45


azione con Magnum Photos Paris,<br />

dedicata all’immensa opera fotografica<br />

di Elliott Erwitt, uno dei<br />

più importanti fotografi del nostro<br />

tempo, nato a Parigi nel 1928, cresciuto<br />

in Italia e vissuto negli Stati<br />

Uniti. Le immagini sono state selezionate<br />

fra le più significative e iconiche<br />

della sua immensa produzione<br />

e coprono un arco temporale<br />

che va dal 1948 al 2005.<br />

Marc Chagall. La vie<br />

dal 25 giugno al 13 novembre 2016<br />

La proposta culturale estiva del<br />

Forte culminerà con la mostra dedicata<br />

alla vocazione poetica del<br />

grande artista russo. Il percorso<br />

espositivo prende il nome e ruota<br />

intorno all’opera La vie, eccezionalmente<br />

concessa in prestito<br />

dalla Fondation Marguerite et Aimé<br />

Maeght di Saint-Paul-de-Vence, che<br />

ha partecipato all’organizzazione<br />

della mostra insieme al Museo<br />

Foto sopra:<br />

Ippolito Caffi,<br />

Neve e nebbia in Canal Grande<br />

Mostra al Museo Correr, Venezia.<br />

Picasso di Münster e il Comitato<br />

Chagall di Parigi. Questo imponente<br />

olio su tela, realizzato nel 1964,<br />

riunisce in sé la maggior parte dei<br />

temi che caratterizzano la produzione<br />

artistica di Chagall. La mostra<br />

propone ai visitatori una scelta<br />

di dipinti, acquerelli, gouaches,<br />

litografie, ceramiche, tappezzerie,<br />

oltre a un approccio sensoriale legato<br />

al piacere delle forme, dei<br />

colori e della poesia, con l’obiettivo<br />

di avvicinare il pubblico alla visione<br />

artistica di Chagall, quella di<br />

un universo riconciliato grazie alla<br />

vita, all’amore e all’arte.<br />

VENEZIA<br />

Museo Correr<br />

(San Marco 52)<br />

www.correr.visitmuve.it<br />

Ippolito Caffi 1809-1866. Tra<br />

Venezia e l’Oriente<br />

fino all’8 gennaio 2017<br />

A 150 anni dalla morte del grande<br />

artista bellunese, la Fondazione<br />

Musei Civici di Venezia espone per<br />

la prima volta l’intero corpus di dipinti<br />

di Ippolito Caffi, il più innova-<br />

tivo e originale vedutista dell’Ottocento<br />

italiano. Al Museo Correr<br />

è possibile visitare la più completa<br />

raccolta del percorso artistico<br />

di un pittore del XIX secolo, che<br />

fu viaggiatore instancabile per inquietudine<br />

personale e desiderio<br />

di conoscenza.<br />

Palazzo Mocenigo<br />

(Santa Croce 1992)<br />

http://mocenigo.visitmuve.it/<br />

Dialoghi inediti tra Vetro e<br />

Profumo<br />

fino al 25 settembre 2016<br />

Il museo di Palazzo Mocenigo –<br />

Centro Studi di Storia del Tessuto e<br />

del Costume, che racchiude nel suo<br />

itinerario espositivo un originale<br />

e ricercato percorso dedicato al<br />

profumo e alle essenze, è il fulcro<br />

di un progetto inedito e sfaccettato<br />

sulla storia delle manifatture<br />

del vetro e del profumo, oggi più<br />

che mai prodotti artistici che assurgono<br />

a matrici identitarie di Venezia.<br />

Una decina di pezzi unici da<br />

collezione, creati dai maestri vetrai<br />

e designers del vetro, “dialogheranno”<br />

con altrettante fragranze<br />

46 • Orizzonte Magazine


esclusive create ad hoc dai maestri<br />

profumieri di Mavive, in un’affascinante<br />

esposizione che racconterà<br />

quell’intensa relazione che ha legato<br />

attraverso i secoli le eccellenze<br />

artigianali e artistiche del vetro di<br />

Murano e del profumo a Venezia.<br />

Peggy Guggenheim Museum<br />

(Dorsoduro 704)<br />

http://www.guggenheim-venice.it/<br />

IMAGINE. Nuove immagini<br />

nell’arte italiana 1960-1969<br />

fino al 19 settembre 2016<br />

Un’inedita quanto originale lettura<br />

dell’arte italiana attraverso gli anni<br />

’60, che intende analizzare la nascita<br />

della nuova immagine. Nell’Italia<br />

dei primi anni sessanta, al culmine<br />

del miracolo economico, le sperimentazioni<br />

artistiche si susseguono,<br />

si mescolano e si intrecciano<br />

con rapidità e intensità straordinarie.<br />

Proprio alla<br />

ricchezza propositiva<br />

ed eterogenea<br />

di questo decennio<br />

è dedicata<br />

questa mostra,<br />

che si offre come<br />

una possibile<br />

lettura della varietà<br />

degli aspetti<br />

di quella vitalità<br />

creativa. È infatti<br />

il tema dell’immagine<br />

il fil rouge di<br />

un percorso che si<br />

snoda attraverso<br />

sguardi e prospettive<br />

originali e che,<br />

prendendo avvio<br />

dal superamento<br />

del monocromo, analizza la nascita<br />

di un nuovo linguaggio rappresentativo<br />

di un momento meno noto<br />

e approfondito dell’arte italiana.<br />

Palazzo Fortuny<br />

(Campo S. Beneto, 3780)<br />

http://fortuny.visitmuve.it/<br />

Quand fondra la neige, où ira<br />

le blanc. Collezionismo Contemporaneo<br />

a Palazzo Fortuny<br />

fino al 10 ottobre 2016<br />

Un tema di grande attualità, che vede<br />

come primo protagonista Enea<br />

Righi, imprenditore bolognese che<br />

in trent’anni – guidato dalla volontà<br />

di sostenere la produzione artistica<br />

– ha plasmato una delle più importanti<br />

collezioni d’arte contemporanea<br />

presenti nel nostro paese. Eric<br />

Mézil e Lorenzo Paini, curatori della<br />

mostra, hanno selezionato un nucleo<br />

di opere della collezione Righi<br />

partendo dalle specificità degli spazi<br />

e dalla storia di Palazzo Fortuny,<br />

definendo alcuni dei temi più significativi<br />

tra quelli che s’intrecciano<br />

nella collezione.<br />

BASSANO DEL GRAPPA (VI)<br />

Museo Civico<br />

(piazza Garibaldi, 34)<br />

www.comune.bassano.vi.it<br />

Il magnifico guerriero<br />

fino al 19 gennaio 2017<br />

Di ritratti di Jacopo Bassano se ne<br />

conoscono pochi, tutti molto belli.<br />

“Il Magnifico Guerriero”, o più esattamente<br />

“Il ritratto di uomo in armi”<br />

rappresenta un affascinate nobi-<br />

Deimantas Narkevicius,<br />

Holy War, 1996<br />

Mostra a Palazzo Fortuny, Venezia.<br />

Orizzonte Magazine • 47


A destra:<br />

Frammento di capitello achemenide<br />

(VI-IV sec. a.C.).<br />

Mostra al Museo Archeologico, Aquileia.<br />

Nella pagina a destra:<br />

Domon Ken Pescatrici di perle<br />

Mostra all’Ara Pacis, Roma<br />

luomo dalla fulva, curatissima barba.<br />

Non un giovane ma un uomo<br />

maturo, certo aduso al comando<br />

ma soprattutto ad una vita raffinata<br />

lontano dai campi di battaglia.<br />

Indossa una preziosa corazza alla<br />

moda dell’epoca, che lo costringe,<br />

ma che non riesce ad ingabbiare<br />

la sua grazia e la sua flessibilità. Le<br />

lunghe dita, curate e perfette, non<br />

sembrano le più adatte a menar<br />

fendenti, così come il suo spadino<br />

di ferro e oro sembra più da parata<br />

che da battaglia.<br />

ROVERE-<br />

TO (TN)<br />

MART (Corso<br />

Bettini 43)<br />

www.mart.trento.it<br />

I pittori della luce.<br />

Dal Divisionismo<br />

al Futurismo<br />

fino al 9 ottobre<br />

2016<br />

Progetto espositivo<br />

che comprende<br />

capolavori<br />

provenienti<br />

dalle Collezioni del<br />

Mart e prestigiosi<br />

prestiti pubblici e privati,<br />

narra le origini e<br />

lo sviluppo del Divisionismo,<br />

che ha svolto<br />

un ruolo fondamentale nel<br />

rinnovamento artistico italiano tra<br />

fine ‘800 e inizio ‘900, trovando il<br />

suo ideale seguito nell’avanguardia<br />

futurista.<br />

AQUILEIA (UD)<br />

Museo Archeologico<br />

Nazionale<br />

(via Roma 1)<br />

http://www.museoarcheologicoaquileia.beniculturali.it/<br />

Leoni e Tori dall’antica Persia ad<br />

Aquileia<br />

fino al 30 settembre 2016<br />

La mostra “Leoni e Tori dall’antica<br />

Persia ad Aquileia”, le cui preziose<br />

opere provengono dal National<br />

Museum of Iran di Tehran e dal Museo<br />

di Persepoli, mette a confronto<br />

civiltà diverse ma ricche di superbi<br />

tesori d’arte, mediante<br />

il dialogo<br />

diretto in museo. Le<br />

preziose testimonianze<br />

materiali di un mondo<br />

che, pur nella sua<br />

lontananza geografica,<br />

ebbe con la civiltà occidentale<br />

numerosi contatti, sono<br />

protagoniste<br />

di un nuovo<br />

allestimento,<br />

ancor a<br />

una volta<br />

concepito<br />

per dare<br />

il massimo risalto<br />

ai pezzi ospitati,<br />

valorizzando<br />

nel contempo<br />

la suggestiva<br />

cornice della raccolta archeologica<br />

aquileiese.<br />

FAENZA (RA)<br />

MIC Museo Internazionale<br />

delle Ceramiche<br />

(viale Beccarini, 19)<br />

http://www.micfaenza.org/<br />

Stili di vita europei attraverso<br />

la ceramica. Dal Barocco ai<br />

giorni nostri<br />

dal 23 aprile all’11 settembre 2016<br />

Un’esplorazione della ceramica nel<br />

tempo, nei diversi contesti geografici<br />

storici e culturali, che evidenzia<br />

le grandi possibilità offerte dalla ceramica<br />

e i risultati da essa raggiunti<br />

in Europa. La mostra si prefigge<br />

obiettivi fondamentali: raccontare<br />

una storia di popoli e culture, attrarre<br />

l’attenzione di un pubblico<br />

sempre più vasto sulle tematiche<br />

della ceramica e offrire alla produzione<br />

attuale nuovi stimoli creativi.<br />

PERUGIA<br />

Palazzo Lippi Assandri<br />

(corso Vannucci, 39)<br />

www.fondazionecariperugiaarte.it/<br />

I Tesori della Fondazione Cassa<br />

di Risparmio di Perugia e il caravaggismo<br />

nelle collezioni di<br />

Perugia<br />

fino al 20 novembre 2016<br />

Si tratta di oltre 50 dipinti di grande<br />

rilievo, rappresentativi non solo<br />

delle esperienze artistiche che<br />

si affermano in Umbria nell’arco di<br />

quattro secoli, dal Trecento al Settecento,<br />

ma anche di altri aspetti<br />

della cultura figurativa italiana dal<br />

48 • Orizzonte Magazine


Rinascimento al Barocco.<br />

ROMA<br />

Ara Pacis<br />

(Lungotevere in Augusta, ang. via Tomacelli)<br />

http://www.arapacis.it<br />

Domon Ken<br />

dal 27 maggio al 18 settembre 2016<br />

Monografica dedicata a uno dei<br />

fotografi più importanti della storia<br />

della fotografia moderna giapponese,<br />

che espone per la prima volta<br />

fuori dai confini del Giappone. Domon<br />

Ken (1909-1990) è considerato<br />

il maestro del realismo. In mostra<br />

circa 150 fotografie, in bianco<br />

e nero e a colori, realizzate tra gli<br />

anni Venti e gli anni Settanta del<br />

‘900, che raccontano il percorso di<br />

ricerca verso il realismo sociale.<br />

Chiostro del Bramante<br />

(via Arco della Pace 5)<br />

http://chiostrodelbramante.it<br />

I macchiaioli. Le collezioni svelate<br />

fino al 4 settembre 2016<br />

In mostra oltre 110 opere che<br />

rappresentano la punta di diamante<br />

di ricchissime raccolte di<br />

grandi mecenati dell’epoca, personaggi<br />

di straordinario interesse,<br />

accomunati dalla passione per<br />

la pittura, imprenditori e uomini<br />

d’affari innamorati della bellezza,<br />

senza i quali oggi non avremmo<br />

potuto ammirare questi capolavori.<br />

Talvolta donate dagli autori<br />

stessi e più spesso acquistate per<br />

sostenere gli amici pittori in difficili<br />

momenti, queste opere - in<br />

grado di assecondare il piacere<br />

estetico e arricchire le più grandi<br />

quadrerie - sono diventate capolavori<br />

ricercati anche dai grandi<br />

intenditori d’arte dei nostri giorni.<br />

Santa Maria Antiqua<br />

(Foro Romano)<br />

www.archeoroma.beniculturali.it<br />

Santa Maria Antiqua. Tra Roma<br />

e Bisanzio<br />

fino all’11 settembre 2016<br />

Santa Maria Antiqua, la basilica nel<br />

Foro Romano scoperta nel 1900<br />

alle pendici del Palatino, dopo<br />

più di trent’anni è stata riaperta<br />

al pubblico. La chiesa conserva<br />

sulle sue pareti un patrimonio di<br />

pitture, databile dal VI al IX secolo,<br />

unico nel mondo cristiano del<br />

primo millennio. Resta un’eccezionale<br />

testimonianza nello sviluppo<br />

della pittura non solo romana, ma<br />

di tutto il mondo greco bizantino<br />

contemporaneo: l’iconoclastia<br />

cancellò infatti gran parte delle immagini<br />

sacre di quell’epoca. La riapertura<br />

della chiesa si accompagna<br />

alla mostra “Santa Maria Antiqua.<br />

Tra Roma e Bisanzio”, “mostra” del<br />

monumento stesso, perché gravita<br />

intorno al ruolo che l’edificio, con i<br />

suoi dipinti, ha giocato nell’area del<br />

Foro Romano post-classico cristianizzato<br />

e al rapporto con la Roma<br />

altomedioevale.<br />

NAPOLI<br />

Museo Archeologico Nazionale<br />

(piazza Museo, 19)<br />

Mito e Natura. Dalla Grecia a<br />

Pompei<br />

www.mostramitonatura.it/<br />

fino al 30 settembre 2016<br />

La mostra, rimodulata sui nuovi<br />

spazi che l’accolgono e impreziosita<br />

da ulteriori prestiti, racconta<br />

la natura nei suoi vari aspetti, in<br />

stretto rapporto con l’intervento<br />

dell’uomo. Comporre giardini era<br />

una vera arte, in stretto dialogo<br />

con le pareti affrescate e gli oggetti<br />

che arredavano gli ambienti.<br />

Orizzonte Magazine • 49


RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI<br />

CON IL COACHING<br />

I<br />

l coaching è un metodo<br />

ideato da J. Withmore con<br />

applicazione in vari ambiti<br />

(sport, carriera, business e<br />

vita privata), che consiste in interventi<br />

formativi orientati non<br />

tanto alla trasmissione di nozioni,<br />

quanto piuttosto allo sviluppo<br />

delle potenzialità delle persone,<br />

in modo da permettere loro di<br />

raggiungere con maggiore successo<br />

i propri obiettivi.<br />

Il coaching ha elaborato alcune<br />

strategie e linee guida adatte a facilitare<br />

la definizione e il raggiungimento<br />

degli obiettivi, massimizzando<br />

il potenziale degli individui,<br />

lavorando singolarmente o in picdi<br />

Claudia Minozzi *<br />

* business e life coach iscritta ICF,<br />

International Coach Federation.<br />

coli gruppi.<br />

Innanzitutto, un obiettivo va distinto<br />

da un generico “desiderio”,<br />

per precise caratteristiche: un<br />

obiettivo è specifico, misurabile,<br />

acquisibile, realistico e tempificato<br />

(ovvero definito secondo<br />

tempistiche prefissate). Questi<br />

elementi sono raccolti nella sigla<br />

SMART (formata dalle iniziali degli<br />

aggettivi appena elencati), elaborato<br />

da J. Withmore.<br />

Il processo di pensiero che il metodo<br />

sviluppa procede per tappe:<br />

la definizione dell’obiettivo, l’analisi<br />

della situazione attuale di partenza,<br />

le risorse e le opzioni che<br />

si possiedono per raggiungere ta-<br />

50 • Orizzonte Magazine


le obiettivo, e lo sviluppo di una<br />

serie di atti concreti da mettere<br />

in pratica impegnandosi con volontà,<br />

ovvero dei comportamenti<br />

tangibili e ordinati in un piano di<br />

azione che la persona si impegna<br />

a portare avanti. Tutto ciò viene<br />

riassunto dall’ideatore del metodo<br />

con la sigla GROW (che oltre<br />

ad essere l’acronimo dei termini<br />

inglesi “goal; reality; options; will”<br />

è anche il vocabolo anglosassone<br />

che significa “crescita”, perché<br />

il coaching è mirato alla crescita<br />

delle performance, dell’individuo<br />

e delle organizzazioni aziendali).<br />

Il coaching è adattissimo nelle<br />

aziende, nelle attività commerciali,<br />

nelle start up: la crescita e il miglioramento<br />

delle prestazioni, nonché<br />

lo sviluppo della risorsa umana<br />

(intesa nella sua globalità) sono<br />

gli scopi che un bravo manager<br />

o un piccolo imprenditore deve<br />

perseguire per il buon andamento<br />

dell’organizzazione in cui opera.<br />

È anche assolutamente efficace<br />

per le singole persone, per raggiungere<br />

obiettivi di miglioramento<br />

di carriera, un cambiamento di<br />

lavoro, la realizzazione di un progetto,<br />

ecc.<br />

Ancora oggi c’è poca conoscenza<br />

e diffusione dell’approccio del<br />

coaching in Italia, ma stiamo assistendo<br />

ad un cambiamento nella<br />

società, per cui il coaching viene<br />

sempre più utilizzato.<br />

Esso utilizza una tecnica basata su<br />

domande e assegnazione di esercizi/compiti,<br />

i cosiddetti “task”. Le<br />

domande principali (definite “domande<br />

potenti” perché possono<br />

attivare risposte/azioni efficaci)<br />

sono correlate all’obiettivo che si<br />

vuole raggiungere, seguendo gli<br />

schemi elaborati da Withmore<br />

(in estrema sintesi: quale obiettivo<br />

vuoi raggiungere? Da che punto<br />

parti? cosa ti manca per arrivarci?<br />

Quali opzioni/risorse hai per arrivarci?<br />

Come ti accorgerai che sei<br />

arrivato/come misurerai i risultati?<br />

ecc.), focalizzandosi su obiettivi<br />

Orizzonte Magazine • 51


SMART (specifici, misurabili, acquisibili,<br />

realistici, tempificati).<br />

Gli esercizi/task invece non sono<br />

standardizzati a priori ma vengono<br />

adeguati a quelli che sono gli<br />

obiettivi, le tempistiche, e le persone<br />

coinvolte (ovvero chi svolge<br />

il ruolo di “coach”, facendo domande,<br />

dando feedback e task;<br />

e chi partecipa ad un processo<br />

di coaching, che viene definito<br />

“coachee”, come da definizione<br />

ICF, International coach<br />

federation).<br />

I task sono collegati agli<br />

“allenamenti” (il termine<br />

coaching viene spesso tradotto<br />

come allenamento)<br />

in vista del raggiungimento<br />

della meta finale.<br />

Considerando che il metodo<br />

ha come caratteristica<br />

principale la capacità<br />

di massimizzare il potenziale<br />

delle persone, i task inizialmente<br />

saranno dati dal coach,<br />

ma alla fine di un percorso di miglioramento<br />

saranno le persone<br />

stesse a darsi in modo autonomo<br />

dei task/allenamenti personalizzati,<br />

per raggiungere l’obiettivo<br />

di performance, mirati a sviluppare<br />

proprio ciò che a loro ancora<br />

manca per arrivare a meta.<br />

Oltre ai task, è opportuno che chi<br />

esercita il coaching fornisca anche<br />

feedback efficaci, cioè risposte<br />

in base ad un’azione eseguita dal<br />

coachee/cliente: se l’azione allontana<br />

dall’obiettivo, è necessario<br />

stimolare consapevolezza nella<br />

persona che sta andando nella direzione<br />

sbagliata; se invece l’azione<br />

è appropriata all’obiettivo non<br />

bisogna dimenticare di esprimere<br />

approvazione e sinceri complimenti<br />

(spesso questo manca nei<br />

contesti lavorativi italiani), perché<br />

un rinforzo positivo aumenta la<br />

probabilità che una azione corretta<br />

ed efficace venga ripetuta<br />

da chi l’ha messa<br />

in atto.<br />

Infatti, il<br />

coaching<br />

s e r v e<br />

a n c h e<br />

a far<br />

svilupp<br />

a r e<br />

nelle<br />

persone<br />

u n a<br />

volontà<br />

all’azione,<br />

in<br />

q u a n t o<br />

per ottenere<br />

risultati<br />

concreti e<br />

duraturi è<br />

necessario<br />

che ci sia un<br />

impegno reale<br />

e profondo nelle<br />

persone, piuttosto che la semplice<br />

esecuzione di compiti impartiti<br />

dall’esterno: in quest’ultimo caso,<br />

per esempio, in un’azienda basta<br />

che il manager o il titolare allenti il<br />

controllo che la performance cala.<br />

Punti fondamentali perciò di<br />

questo approccio sono volontà,<br />

sviluppo dell’autonomia, miglioramento<br />

continuo e responsabilizzazione:<br />

considerati questi<br />

elementi, il coaching<br />

può essere definito<br />

un metodo che ha<br />

nella componente<br />

emozionale<br />

delle persone<br />

il proprio oggetto<br />

principale.<br />

Infatti,<br />

tra le domande<br />

fondamentali<br />

che il<br />

coaching pone<br />

nei riguardi<br />

di un processo<br />

di cambiamento/<br />

miglioramento<br />

che deve essere<br />

realizzato, un primo<br />

quesito chiede se<br />

tale processo è espresso<br />

in termini positivi: definire<br />

un cambiamento in termini vincenti<br />

equivale a indicare non tanto<br />

quale situazione si vuole sul<br />

momento, quanto piuttosto qua-<br />

52 • Orizzonte Magazine


le situazione si vuole raggiungere.<br />

Una seconda domanda, per certi<br />

versi legata alla prima, chiede se<br />

il cambiamento è definito sensorialmente,<br />

cioè se è espresso<br />

in termini concreti (visualizzabili,<br />

tangibili, eccetera).<br />

Ma la componente delle emozioni<br />

non deve far travisare le<br />

caratteristiche del metodo,<br />

che non è affatto astratto<br />

o “filosofico”: infatti,<br />

il coaching suggerisce<br />

che è importante do-<br />

man-<br />

d a r s i<br />

innanzitutto<br />

se il<br />

miglioramento<br />

che si vuole introdurre<br />

è verificabile, cioè se possono essere<br />

elaborati strumenti di analisi<br />

che permettano di misurare i<br />

risultati effettivamente raggiunti,<br />

in modo da capire se la strada<br />

seguita è quella giusta o se è necessario<br />

apportare cambiamenti.<br />

In tal caso, è opportuno tentare<br />

di dare risposte ad un ulteriore<br />

quesito, quello con cui si chiede<br />

quali sono gli eventuali ostacoli<br />

che impediscono di raggiungere<br />

gli obiettivi prefissati.<br />

Nei prossimi articoli, si faranno<br />

esempi e si darà qualche suggerimento<br />

per superare gli ostacoli.<br />

Il metodo è valido sia per singole<br />

persone, che per gruppi di lavoro<br />

che vogliano modificare qualche<br />

dinamica interna o apportare miglioramenti<br />

a qualche processo di<br />

lavoro.<br />

Con un intervento del genere<br />

si va oltre la semplice<br />

formazione, perché<br />

i membri del team<br />

imparano ad arrivare<br />

da soli a soluzioni<br />

utili e creative,<br />

e questo<br />

apprendimento<br />

sarà poi applicabile<br />

in situazioni<br />

analoghe: in sintesi,<br />

questo approccio<br />

è basato<br />

su un metodo che<br />

aiuta ad imparare<br />

dall’esperienza, fa leva<br />

su un processo di<br />

pensiero creativo e si<br />

rafforza grazie alla figura del<br />

“coach”, ovvero colui/colei che<br />

accompagna le persone verso<br />

il raggiungimento dell’obiettivo,<br />

verso un nuovo stato desiderato<br />

di cambiamento e miglioramento.<br />

La collaborazione che si instaura<br />

con la figura del coach, per essere<br />

efficace, deve essere basata su<br />

fiducia reciproca, ascolto, sincerità<br />

e su un rinforzo positivo dei<br />

progressi e delle abilità che una<br />

persona mette in atto durante il<br />

processo di coaching. Il coach può<br />

essere un professionista esterno<br />

ad un contesto lavorativo, oppure<br />

può essere un elemento del<br />

personale interno debitamente<br />

formato a questo metodo.<br />

In Italia la professione del coach è<br />

regolata dalla legge 4 del 2013, per<br />

le professioni non organizzate in<br />

ordini e collegi: va segnalato però<br />

che a livello internazionale esistono<br />

delle organizzazioni che valutano<br />

il percorso di formazione che<br />

ha seguito il coach, e prevedono<br />

standard di qualità. Per scegliere<br />

un buon coach quindi si consiglia<br />

di fare riferimento agli standard di<br />

competenza previsti dall’International<br />

Coach Federation (ICF).<br />

Nei prossimi articoli, si daranno<br />

maggiori informazioni su come<br />

valutare i risultati del coaching, e<br />

consigli su come applicare il metodo<br />

su obiettivi concreti nel lavoro<br />

e nella vita.<br />

Orizzonte Magazine • 53


Studio Vangi<br />

commercialisti in Modugno<br />

via S. Teresa, 14 - 70026 Modugno (BA)<br />

www.studiovangi.it<br />

54 • Orizzonte Magazine


POMODORI ALLA ROMANA<br />

CON PATATE<br />

Orizzonte Magazine • 55


POMODORI ALLA ROMANA<br />

CON PATATE<br />

di Ornella Mirelli<br />

I<br />

l pomodoro è oggi il protagonista<br />

della cucina mediterranea,<br />

tanto che non<br />

riusciamo neanche ad immaginare<br />

di farne senza, ma non<br />

è stato sempre così, anzi il pomodoro<br />

è giunto in cucina ben due<br />

secoli dopo il suo approdo in Europa<br />

dal Nuovo Mondo ad opera<br />

di Fernando Cortés.<br />

Fino al ‘700 questa pianta veniva<br />

considerata una pianta ornamentale,<br />

perfino pericolosa per la salute<br />

ed anzi, per la sua appartenenza<br />

alle solanacee, è comparsa molto<br />

spesso nei processi per stregoneria.<br />

Da qui alla fama di pianta<br />

medicinale e afrodisiaca il passo è<br />

stato breve e questa rinomanza,<br />

insieme alle sue caratteristiche decorative,<br />

ne hanno fatto oggetto<br />

di dono e di pegno d’amore nelle<br />

classi nobili e perfino nelle corti<br />

europee.<br />

Il suo ingresso in cucina il pomodoro<br />

lo fa alla fine del ‘600, in Italia<br />

in particolare, dove Antonio Latini<br />

lo inserisce per ben due volte nel<br />

suo ricettario “Lo Scalco alla Moderna”.<br />

Nel 1705 gli fa eco Francesco<br />

Gaudentio, che parla di una<br />

ricetta al pomodoro nel suo “Panunto<br />

toscano”.<br />

E’ solo l’inizio, la capacità del pomodoro<br />

di abbinarsi a molti alimenti<br />

lo pone in relazione con<br />

diversi cibi, in particolare col riso,<br />

che può costituire un ripieno gustoso<br />

con cui farcire i pomodori<br />

prima di passarli in forno. Come<br />

nei pomodori alla romana, un piatto<br />

unico profumato, gustosissimo,<br />

adatto a essere cucinato preventivamente<br />

e quindi servito a temperatura<br />

ambiente, quando gli aromi<br />

e i sapori si sono ben amalgamati.<br />

Per questa ricetta<br />

Ho usato pomodori pugliesi a<br />

grappolo, grossi, rossi, belli sodi e<br />

con un leggero sentore acidulo, e<br />

poi basilico, mentuccia, erba cipollina,<br />

prezzemolo, rosmarino.<br />

La ricetta, appartente alla tradizione<br />

culinaria romana, si ispira<br />

a quella proposta dal blog “Anice<br />

& Cannella” (http://aniceecannella.<br />

blogspot.it/2008/08/pomodori-colriso-alla-romana.html)<br />

con le opportune<br />

modifiche di Paola Lazzari<br />

(http://ammodomio.blogspot.<br />

it/2012/05/pomodori-alla-romanaripieni-di-riso.html).<br />

pomofori alla romana<br />

Ingredienti:<br />

6-7 pomodori rossi<br />

1-2 cucchiai di riso per ciascun pomodoro<br />

3-4 patate a pasta gialla<br />

1-2 cipolle rosse<br />

1 spicchio piccolo di aglio<br />

basilico<br />

56 • Orizzonte Magazine


prezzemolo<br />

mentuccia<br />

erba cipollina<br />

rosmarino (solo per le patate)<br />

olio extravergine q.b.<br />

sale e pepe q.b.<br />

* le dosi sono indicative e dipendono<br />

dalle dimensioni dei pomodori e<br />

dal diametro della teglia,<br />

Tagliare la calotta ai pomodori,<br />

dalla parte opposta rispetto al<br />

picciolo in quanto la parte del picciolo<br />

è la più dura e deve andare<br />

sotto; svuotarli della polpa che<br />

terrete da parte, salarli e metterli<br />

a testa in giù, in modo da far<br />

perdere l’acqua di vegetazione.<br />

Con pochi colpi di mixer tritare<br />

la polpa, insieme a un mazzetto<br />

di odori (pochi, senza esagerare),<br />

un piccolo spicchio di aglio,<br />

un po’ d’olio, sale e pepe. Quindi<br />

condire il riso (crudo) col composto<br />

ottenuto e lasciarlo in frigo a<br />

insaporirsi. Nel frattempo taglia-<br />

Continua la collaborazione<br />

con Orizzonte Magazine di<br />

Ammodomio, uno fra i più seguiti<br />

blog di cucina del web.<br />

Ammodomio è all’indirizzo<br />

www.ammodomio.blogspot.it<br />

Orizzonte Magazine • 57


e a spicchi le patate e condirle<br />

con olio, sale, un pizzico di pepe<br />

e qualche ago di rosmarino.<br />

Ungere i pomodori, dentro e<br />

fuori, con un filo d’olio, farcirli col<br />

riso, che ha completamente assorbito<br />

il condimento, chiuderli<br />

con la loro calotta e sistemarli in<br />

teglia, quindi aggiungere le patate.<br />

Tagliare a fette spesse le cipolle,<br />

condirle con olio, sale e pepe e<br />

porle al centro del tegame. Irrorare<br />

il tutto con la poca acqua di<br />

vegetazione dei pomodori, con<br />

un altro giro d’olio e infornare<br />

in forno caldo a 250°, modalità<br />

statica. Cuocere fino a quando la<br />

pelle dei pomodori apparirà raggrinzita<br />

e la calotta leggermente<br />

abbrustolita.<br />

58 • Orizzonte Magazine


Le riflessioni di Fabrizio Capra<br />

BENESSERE AL NATURALE<br />

ANZIANI: 15 MINUTI<br />

PER ALLUNGARE LA VITA<br />

Una ricerca francese, basata su due studi curati<br />

dall’Ospedale Universitario di Saint-Etienne, ha evidenziato<br />

che una camminata veloce per 15 minuti al<br />

giorno riduce, dopo i 60 anni, di un terzo il rischio<br />

di mortalità. Gli anziani che praticano più attività<br />

fisica ottengono beneficio per la propria salute.<br />

Il dottor David Hupin, che ha guidato la ricerca, afferma:<br />

“Pensiamo che<br />

gli anziani debbano<br />

progressivamente<br />

incrementare<br />

la propria attività<br />

fisica quotidiana<br />

anziché cambiare<br />

in maniera radicale<br />

le loro abitudini<br />

per rispettare le<br />

raccomandazioni.<br />

Quindici minuti al<br />

giorno sono un obiettivo ragionevole per gli anziani”.<br />

ANANAS E ZENZERO:<br />

TUTTE LE PROPRIETÀ BENEFICHE<br />

Facile da preparare è una ricetta semplice,<br />

gustosa e, come rimedio naturale, dalle<br />

molteplici proprietà benefiche: stiamo parlando<br />

di un succo a base di ananas e zenzero,<br />

che apportano una giusta dose di fibre, oltre al<br />

fabbisogno giornaliero di vitamina C, contribuendo<br />

a rinforzare il sistema immunitario e a favorire l’assorbimento<br />

del ferro.<br />

Ananas: ricco di sali minerali (calcio e manganese)<br />

aiuta a reintegrare quanto perso durante le attività<br />

sportive; l’alto contenuto di bromelina agisce come<br />

decongestionante e antinfiammatorio (cellulite,<br />

artrosi, dolori articolari, trauma muscolare, insufficienza<br />

venosa).<br />

Zenzero: regolarizza l’attività digestiva (riduce i gas<br />

intestinali e riequilibra la flora batterica); ha proprietà<br />

carminative e di contrasto del meteorismo<br />

avendo azione antispasmodica; è un energizzante e<br />

antiemetico (contrasta vomito e nausea come nel<br />

caso di gravidanza, di mal d’auto o mal di mare);<br />

protegge la mucosa gastrica (rimedio naturale per<br />

ulcere e gastriti); consigliato per mal di testa, reumatismi<br />

e come antiossidante.<br />

Ricetta<br />

Ingredienti: mezzo ananas maturo; 3 lime; 4 fettine<br />

di radice di zenzero<br />

fresco; 80 grammi di<br />

zucchero o, a piacere,<br />

miele di acacia,<br />

sciroppo di agave o<br />

stevia; foglie di menta<br />

per guarnizione (opzionali).<br />

Prendere il mezzo<br />

ananas e rimuovere<br />

tutta la buccia,<br />

ripulendo la polpa<br />

anche dagli “occhietti” eventualmente rimasti. Dopo<br />

averlo tagliato a pezzi metterlo nel frullatore, insieme<br />

allo zenzero sbucciato, per ricavarne il succo. Tale<br />

operazione può essere realizzata anche mediante<br />

l’impiego di centrifuga o estrattore a freddo; tuttavia<br />

utilizzare il frullatore permette di mantenere un volume<br />

maggiore di fibre nel liquido finale. Essendo però<br />

molti dei nutrienti presenti nell’ananas soggetti a decadimento<br />

in seguito a “cottura”, l’utilizzo di estrattore<br />

a freddo potrebbe preservare parte del suo potere<br />

benefico. Una volta pronto aggiungere il succo dei<br />

tre lime, dolcificare a piacere e servire con qualche<br />

cubetto di ghiaccio e qualche foglia di menta lavata<br />

con acqua corrente.<br />

AFORISMA DEL MESE<br />

La mattina quando vi alzate, fate un sorriso al vostro<br />

cuore, al vostro stomaco, ai vostri polmoni, al<br />

vostro fegato. Dopo tutto, molto dipende da loro.<br />

(Thich Nath Hanh)<br />

via S. Maria della Stella, 45 - 70010 Adelfia tel: 0804593669 www.vicodeifiori.it<br />

Orizzonte Magazine • 59


IL RISO. NON FINISCI MAI<br />

DI SCOPRIRLO<br />

di Franco Ardito<br />

E’<br />

proprio vero, il riso<br />

non finisci mai di scoprirlo,<br />

e proprio per<br />

non smentire questo<br />

assunto, e per scoprire un po’ di<br />

più su questo cereale, si è svolto<br />

presso la Sala Zonno di Bari un<br />

inusuale incontro gastronomico<br />

con Andrea Ribaldone e Antonella<br />

Ricci.<br />

Con la conduzione di Claudio<br />

Brachino i due chéf si sono<br />

sfidati in un originale show<br />

cooking basato sul contrasto<br />

culinario fra Nord e Sud, col<br />

riso che fa da indiscusso protagonista<br />

e mette d’accordo le<br />

diverse tradizioni. La formula è<br />

intrigante: lo chéf piemontese<br />

(almeno di adozione) Andrea<br />

Ribaldone, titolare del ristorante<br />

“I due buoi” di Alessandria<br />

(1 stella Michelin), ha eseguito<br />

due ricette della tradizione<br />

pugliese: “Riso, patate e cozze”<br />

e “Risotto, cime di rapa e pane<br />

alle acciughe”. Dal suo canto la<br />

pugliese Antonella Ricci, chéf<br />

del ristorante di Ceglie Messapica<br />

(BR) “Al fornello dei Ricci”<br />

60 • Orizzonte Magazine


Andrea Ribaldone e Antonella Ricci<br />

(anch’esso 1 stella Michelin) ha<br />

realizzato due ricette piemontesi:<br />

“Risot puvrun e Sautisa ‘d<br />

bra” e “Risotto caudo” ispirato<br />

alla Bagna Cauda.<br />

Di fronte ad una platea di ospiti<br />

d’eccezione: giornalisti, foodblogger<br />

e addetti ai lavori, i<br />

due contendenti hanno messo<br />

in campo tutta la loro creatività,<br />

ciascuno interpretando le preparazioni<br />

secondo il proprio stile e<br />

il gusto proprio della terra d’appartenenza.<br />

La decisione finale è<br />

toccata al pubblico, e il pubblico<br />

ha votato, in allegria ma anche<br />

con attenzione e imparzialità,<br />

attribuendo ai due chéf una sostanziale<br />

parità che ha sancito<br />

la loro capacità creativa e l’indi-<br />

scussa bravura.<br />

La serata, che fa parte della seconda<br />

fase della campagna “Il<br />

Riso. Non finisci mai di scoprirlo”,<br />

promossa dal Ministero delle<br />

politiche agricole e realizzata<br />

dall’ISMEA in collaborazione<br />

con l’Ente Nazionale Risi, si è<br />

conclusa con una squisita cena,<br />

naturalmente a base di riso.<br />

Orizzonte Magazine • 61


LO<br />

SAPEVATE<br />

CHE<br />

BARDANA<br />

(ARCTIUM LAPPA)<br />

FAMIGLIA ASTERACEAE<br />

NOME SCENTIFICO:<br />

ARCTIUM LAPPA<br />

COMUNE IN TUTTA EUROPA<br />

IN ITALIA E ISOLE<br />

di Angelo Ferri<br />

La bardana è una pianta erbacea<br />

1.<br />

particolarmente comune, tanto<br />

da fiorire comunemente in prati<br />

e parchi cittadini. Non tutti sanno,<br />

però, come quest’erba presenti<br />

molteplici proprietà terapeutiche, fondamentali<br />

per l’universo dei rimedi naturali. Quali sono le<br />

sue caratteristiche e quali gli usi più comuni?<br />

L’Arctium lappa, questo il suo nome scientifico, è<br />

una pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae.<br />

Biennale, si caratterizza per cespugli molto<br />

folti e con fusti che possono raggiungere anche 1,5<br />

metri d’altezza. Proprio il fusto è ricco di ramificazioni<br />

e scanalature, dove all’estremità sorge un<br />

particolare fiore violaceo di tipo tuboloso. Le radici<br />

sono invece molto voluminose, tanto da saldarsi in<br />

profondità nel terreno.<br />

62 • Orizzonte Magazine


La pianta si propaga per seme. La<br />

2.<br />

semina si effettua in semenzaio<br />

protetto alla fine dell’inverno. La<br />

temperatura media ideale per la<br />

germinazione dei semi deve essere<br />

di 20°C . Dopo circa due mesi dalla semina compariranno<br />

le nuove piantine e solo quando avranno<br />

emesso la quarta fogliolina potranno essere messe<br />

a dimora definitiva. Della bardana si raccolgono le<br />

foglie e le radici. Le foglie si raccolgono in primavera,<br />

si fanno essiccare all’aria in luoghi ombrosi per poi<br />

essere conservate in sacchetti di carta.<br />

Per la raccolta delle radici bisogna aspettare l’autunno<br />

periodo in cui saranno grosse e carnose.<br />

Le radici di Bardana una volta estratte dal terreno<br />

vanno tagliate a rondelle e messe ad essiccare al sole.<br />

Si tratta di una pianta che non teme i parassiti animali<br />

e le malattie fungine. Soffre il marciume delle radici<br />

solo se il terreno non è ben drenato. Non necessita<br />

di trattamenti e va liberata dalle erbe infestanti solo<br />

quando le piante non sono ancora ben sviluppate.<br />

La raccolta delle radici viene effettuata<br />

nell’autunno del 1° anno,<br />

3.<br />

quando la pianta, entra in riposo<br />

vegetativo.<br />

Prima si interviene sfalciando la<br />

parte aerea e portandola fuori dal campo. Le piante<br />

vengono quindi scalzate dal terreno operando lungo<br />

le file con aratri, macchine estirpatrici o cava-tuberi<br />

fornite anche di organi di scuotimento.<br />

Più il terreno e compatto, più difficoltosa ed onerosa<br />

risulta l’operazione di raccolta. In ogni caso<br />

questa deve poi essere completata manualmente,<br />

raccogliendo le radici e sottoponendole ad una<br />

prima pulizia grossolana dalla terra. II prodotto va<br />

quindi portato in azienda, dove le radici vanno lavate,<br />

lasciate asciugare al sole per qualche ora, tagliate<br />

grossolanamente (pezzi da 5-15 cm) ed avviate<br />

all’essiccatoio.<br />

corrispondenti a 5-6 t/ha di radici secche con 10 -<br />

12% di umidità.<br />

Le foglie possono invece essere raccolte con l’impiego<br />

di una falcia-caricatrice, verso la fine dell’estate e<br />

successivamente trasportate in azienda ad essiccare.<br />

In questo caso si possono avere produzioni di 20-30<br />

t/ha di fresco e 5 t/ha di secco.<br />

5.<br />

Insalata di riso primavera<br />

Ingredienti<br />

1 tazza di riso integrale<br />

1 manciata di bardana secca<br />

2 zucchine<br />

2 carote<br />

1 cipollotto<br />

1 tazza di piselli freschi<br />

semi di sesamo<br />

prezzemolo tritato<br />

1 cucchiaio d’olio extravergine<br />

sale marino integrale.<br />

Preparazione<br />

Lasciate la bardana in ammollo per un’ora. Lavate il<br />

riso, mettetelo in una pentola con 3 tazze d’acqua e<br />

portate ad ebollizione. Quando l’acqua bolle, salate,<br />

abbassate la fiamma, coprite e fate cuocere per circa<br />

35 minuti, unendo i piselli dopo 15 minuti di cottura.<br />

Trascorso il tempo necessario, spegnete e lasciate<br />

riposare per 10 minuti. Scolate la bardana e tagliatela<br />

a listarelle insieme alla carota e zucchine, salate<br />

e fate saltare il tutto in padella con l’olio. Unitele al<br />

riso, guarnite col prezzemolo, il cipollotto affettato<br />

e i semi di sesamo precedentemente fatti dorare in<br />

padella. Servite l’insalata di riso calda.<br />

La radice di B. è ricca di amido<br />

4.<br />

ed inulina, sostanze che tendono<br />

a trattenere l’umidità, quindi il<br />

processo di essiccazione va effettuato<br />

con cura, assicurandosi che<br />

alla fine il prodotto sia ben secco anche nelle parti<br />

più interne. Diversamente in fase di conservazione,<br />

facilmente si svilupperanno muffe ed alterazioni a<br />

scapito della qualità del prodotto.<br />

La temperatura di essiccazione è intorno a 40-45°C.<br />

Le rese si aggirano su 15-20 t/ha di prodotto fresco<br />

Orizzonte Magazine • 63


64 • Orizzonte Magazine


Orizzonte Magazine • 65


L’ABBONAMENTO SOSTENITORE A<br />

ORIZZONTE MAGAZINE<br />

PERMETTE DI RICEVERE A CASA<br />

LA VERSIONE CARTACEA DELLA RIVISTA<br />

E DI PUBBLICIZZARE LA PROPRIA ATTIVITÀ<br />

PER TUTTO UN ANNO<br />

AD UN COSTO IRRISORIO.<br />

PER INFO:<br />

direzione@orizzontemagazine.it<br />

www.orizzontemagazine.it<br />

tel: 080 9698663<br />

66 • Orizzonte Magazine


FASHION, BEAUTY, SHOOTING, PROJECTS & MORE<br />

Aspiranti fotomodelle<br />

È NECESSARIO<br />

SPROVINCIALIZZARSI<br />

MARLÙ VESTIRÀ<br />

I BAMBINI CINESI<br />

Orizzonte Magazine • 67


ASPIRANTI FOTOM<br />

È NECESSARIO SPROVINCIALIZZAR<br />

di Fabrizio Capra<br />

68 • Orizzonte Magazine


ODELLE:<br />

SI<br />

I<br />

n questo numero rischierò forse<br />

di essere un po’ polemico, un po’<br />

troppo diretto e, magari, di urtare<br />

le convinzioni di qualcuno ma tratterò di<br />

situazioni che vanno affrontate seriamente<br />

se si vuole effettivamente intraprendere<br />

l’attività professionale di fotomodella.<br />

Sto parlando di un fenomeno abbastanza<br />

diffuso tra molte ragazze che credono di<br />

“poter fare quello che vogliono” perché si<br />

credono fotomodelle; in particolare mi<br />

riferisco al fenomeno del “provincialismo”<br />

tipico di molte ragazze che, a vario titolo,<br />

intraprendono o intendono intraprendere<br />

questo percorso lavorativo.<br />

Vediamo innanzitutto cosa riporta la<br />

Treccani al termine “provincialismo”: “Mentalità,<br />

modo di fare, atteggiamento considerati<br />

tipici di chi vive o è vissuto in provincia,<br />

quindi caratterizzati da limitatezza culturale,<br />

meschinità di gusto e di giudizio” oppure<br />

“In senso più ampio, con riferimento a<br />

manifestazioni letterarie, artistiche, culturali,<br />

intellettuali, ristrettezza di interessi dovuta<br />

a scarsi contatti con centri e ambienti culturalmente<br />

più aggiornati e di respiro più<br />

universale”.<br />

Bisogna aver coscienza del fatto che<br />

modelle non ci s’improvvisa e che per<br />

svolgere quest’attività è necessario avere<br />

un minimo di “cultura del settore”.<br />

E’ necessario avere ampiezza di vedute,<br />

pur vivendo in realtà lontane da quello<br />

che è il centro del mondo della moda.<br />

Bisogna pensare come se si vivesse<br />

Orizzonte Magazine • 69


in una grande città, dove la modella è una<br />

delle tante componenti del tessuto sociale,<br />

anche se si vive in provincia, dove purtroppo<br />

non è considerata allo stesso modo.<br />

Se ci si ferma al “cosa dirà la gente di me”, o<br />

se la preoccupazione maggiore è il timore di<br />

ricevere critiche, la soluzione è una sola: cercarsi<br />

un altro lavoro.<br />

Decidere di intraprendere il percorso che<br />

porterà a essere una “modella” richiede:<br />

- Sacrificio,<br />

- Impegno,<br />

- Dedizione,<br />

- Capacità di conciliare la propria vita pubblica<br />

con quella privata,<br />

- Disposizione ad affrontare e sopportare le<br />

critiche, le delusioni e gli inevitabili insuccessi,<br />

- Capacità di gestire la propria<br />

immagine,<br />

- Attitudine a non farsi influenzare<br />

da persone esterne,<br />

siano parenti, amici o<br />

estranei,<br />

- Il non volere tutto e subito.<br />

Senza tutto questo, fare la<br />

fotomodella è solo un gioco.<br />

Non si è fotomodelle solo<br />

perché lo si indica come lavoro<br />

su facebook, o per aver<br />

fatto qualche sporadico servizio<br />

fotografico, o aver partecipato<br />

a concorsi, o a sfilate,<br />

spesso non pagate.<br />

Essere fotomodella significa<br />

impegnarsi in modo costante,<br />

mettendo a disposizione i propri servizi, la<br />

propria immagine e la propria professionalità<br />

per un lavoro, sia esso destinato a un’agenzia,<br />

a un’azienda o a un fotografo.<br />

Una ragazza che vuol fare la modella non deve<br />

trascurarsi e non deve prendere alla leggera<br />

l’impegno che è richiesto: posare o sfilare è<br />

decisamente faticoso ed estenuante, pertanto<br />

bisogna essere sempre in forma, fisica e mentale,<br />

per poter rendere al meglio sul set.<br />

La sera prima di un servizio non c’è festa, discoteca,<br />

cena con gli amici che tenga, esiste solo il<br />

riposo, per essere in forma e rendere al meglio.<br />

Prima di un servizio si dovrebbe andare in ritiro,<br />

come fanno gli atleti: è decisamente provinciale<br />

tirare tardi la sera e arrivare il giorno<br />

dopo sul set con due “occhietti da mojito”.<br />

70 • Orizzonte Magazine


Attenzione anche, qualunque sia lo stadio della<br />

propria evoluzione professionale, a insistere<br />

per fare solo ciò che piace; anche questo è<br />

un atteggiamento “provinciale” mentre fare al<br />

meglio quello che viene richiesto, sempre nei<br />

limiti delle proprie scelte, è profondamente<br />

professionale. Non si possono “fare storie” su<br />

richieste (lecite) avanzate dal committente.<br />

Facciamo un esempio per chiarire questo<br />

concetto. Ad una sfilata vengono assegnati<br />

alla modella i vari cambi, da provare e quindi<br />

indossare sulla passerella; la modella non può<br />

rifiutarsi d’indossare un abito perché non le<br />

piace, ma deve provarlo nel modo più professionale<br />

possibile, per mettere chi è incaricato<br />

di fare le scelte nelle migliori condizioni<br />

di valutare se il capo va bene o meno.<br />

Sarà il cliente o l’art director ad esprimersi.<br />

Un episodio così è realmente accaduto ed<br />

è un chiaro esempio di provincialismo: nel<br />

momento in cui accetto un lavoro lo accetto<br />

nella sua globalità, tanto più che percepisco<br />

un compenso.<br />

Un altro problema che un’aspirante fotomodella<br />

deve imparare a superare sul set consiste<br />

negli stati di “imbarazzo”, “timidezza”,<br />

“pudore”, “insicurezza”. Se il cliente paga per<br />

un determinato servizio non può buttare via<br />

del tempo perché la ragazza è “timida” o<br />

“imbarazzata”.<br />

Questo può succedere inizialmente, anche se<br />

è meglio che non avvenga, per scatti a scopo<br />

personale, specie se non si conosce il fotografo<br />

e si è soli, ma non può mai accadere<br />

su un set professionale, dove<br />

la produzione investe capitali<br />

e risorse per la realizzazione<br />

di un lavoro e il tempo perso<br />

per far ambientare la modella<br />

è tempo sottratto al risultato<br />

finale, e va ad incidere sulla<br />

ottimizzazione dei costi e dei<br />

tempi.<br />

Ancora: un altro esempio di<br />

provincialismo è il mancato<br />

rispetto di quanto si è concordato.<br />

Se ci si è accordati sui generi<br />

da fare durante il servizio non<br />

si può assolutamente pensare<br />

di cambiare unilateralmente<br />

idea all’ultimo momento, de-<br />

Orizzonte Magazine • 71


cidendo di non fare più un genere concordato; un<br />

fotografo sceglie una determinata modella perché<br />

si è dichiarata disponibile a fare un certo genere<br />

di foto, qualora questo impegno venisse disatteso<br />

non solo il compenso potrebbe non essere più corrisposto,<br />

ma l’episodio potrebbe incidere pesantemente<br />

sulla valutazione professionale della modella.<br />

E come ben si sa, in certi ambienti le voci si diffondono<br />

rapidamente.<br />

Nella scelta dei generi da fare, invece, è sbagliato<br />

condizionare le proprie scelte in funzione di<br />

“quello che può dire la gente”, anziché di ciò che<br />

si vuole realmente fare. Le scelte devono essere<br />

ponderate sull’obiettivo che ci si pone, tenendo<br />

presente ogni possibile risvolto lavorativo; tanto la<br />

gente avrà sempre da criticare e il virus del “finto<br />

moralismo” non ha una cura.<br />

Se, per esempio, un’aspirante fotomodella vuole<br />

proporsi per cataloghi e pubblicità, non può pensare<br />

di escludere dai propri generi “costumi da<br />

bagno” e “intimo”: significherebbe ridurre notevolmente<br />

la possibilità di trovare lavori.<br />

Pertanto, quando si ha la volontà di intraprendere<br />

questa attività, oltre alle caratteristiche fisiche bisogna<br />

tenere presenti anche tutte queste situazioni, perché<br />

fare la modella è anche una questione di mentalità,<br />

personalità e di un buon feeling con se stessa.<br />

Come ricordano spesso scout di agenzie importanti,<br />

non bisogna volere tutto e subito; il percorso<br />

è lungo e i tempi per affermarsi variano in base<br />

a molte situazioni e condizioni tra cui, appunto,<br />

la mentalità e, a volte, anche un po’ di fortuna.<br />

Senza queste caratteristiche la strada diventa lunga<br />

e faticosa, e non sempre conduce agli obiettivi<br />

minimi che ci si è prefissati.<br />

72 • Orizzonte Magazine


Associazione Culturale “Bensalem”<br />

Castel del Monte<br />

Il Tempio della Rosa<br />

a cura di Attilio Castronuovo<br />

Castel del Monte è uno dei misteri più affascinanti che, dalle nebbie del passato, siano giunti fino a noi.<br />

Adagiato su un poggio che domina la pianura, enigmatico per tutto ciò che attiene ai suoi scopi e alla sua<br />

funzionalità, sembra sfidare il visitatore desideroso di comprenderne il segreto. Si potrebbero affastellare<br />

all’infinito ipotesi su ipotesi nella speranza di giungere a qualche certezza, ma il castello sembra sottrarsi a<br />

questa ricerca, mostrandosi sempre più sfuggente, evanescente, irraggiungibile.<br />

di Daniela Gagliano<br />

edizionigagliano@gmail.com<br />

Orizzonte Magazine • 73


MARLÙ VESTIRÀ<br />

I BAMBINI CINESI<br />

I<br />

l marchio Marlù - Italian Baby Couture,<br />

leader nel settore dell’abbigliamento<br />

fashion per neonati e<br />

bambini da 0 a 2 anni, sbarca in Cina grazie<br />

al recente accordo commerciale fra la Distribuzione<br />

Stella s.r.l. , titolare del brand, e<br />

la IFFG (International Fine Fashion Group),<br />

multinazionale panasiatica specializzata nella<br />

distribuzione e nella creazione di canali<br />

commerciali nel settore moda.<br />

Obiettivo della IFFG è quello di creare in Cina<br />

una piattaforma di distribuzione commerciale<br />

dedicata alle eccellenze del Made in Italy.<br />

Nell’ambito di questo progetto è prevista<br />

per il prossimo settembre l’apertura del primo<br />

Fashion Center a Shanghai, all’interno di<br />

Golden Eagle, uno degli shopping center più<br />

prestigiosi della città. Al suo interno troverà<br />

posto il primo flagship store Marlù sul territorio<br />

cinese. L’accordo prevede inoltre per<br />

il prossimo futuro la penetrazione del brand<br />

in altre grandi città cinesi come<br />

Pechino, Shenzhen, Changsha,<br />

Hangzhou, Wuhan, Shenyang<br />

e Xiamen, e sulle piattaforme<br />

web cinesi di fascia alta.<br />

Il marchio Marlù è stato ritenuto<br />

dagli esperti IFFG l’unico<br />

brand 100% made in Italy in<br />

grado di rappresentare il segmento<br />

fashion neonato e cerimonia<br />

nell’ambito di un’accurata<br />

selezione di 50 fashion brand italiani.<br />

Questa scelta premia 35 anni di<br />

attività della Distribuzione Stella s.r.l.,<br />

una delle poche aziende completamente<br />

italiane nel settore dell’abbigliamento per<br />

neonati, caratterizzata dal continuo impegno<br />

e dall’attenzione sia al design che alla qualità<br />

dei suoi prodotti.<br />

Nata a Putignano, in provincia di Bari, da<br />

un’intuizione di Lucia Totaro, la Distribuzione<br />

74 • Orizzonte Magazine


Stella è un’impresa a gestione completamente<br />

familiare che fin dall’inizio ha inteso privilegiare<br />

l’eleganza sartoriale e l’eccellenza. La<br />

continua ricerca di creatività e innovazione,<br />

insieme all’uso dei migliori materiali, sono alla<br />

base dell’alto livello di produzione, reso<br />

possibile solo attraverso la sua<br />

stretta aderenza al concetto<br />

di “Total Made in Italy”,<br />

certificato dall’Istituto<br />

per la tutela dei<br />

produttori italiani,<br />

per il quale l’intera<br />

catena di<br />

produzione,<br />

dal filato al<br />

p r o d o t t o<br />

finito, è al<br />

cento per<br />

cento italiana.<br />

Naturalmente<br />

l’accordo<br />

con la<br />

IFFG rappresenta<br />

un ulteriore<br />

obiettivo raggiunto<br />

dall’azienda,<br />

la cui mission, come dichiara<br />

la signora Totaro in<br />

un post su Facebook, consiste<br />

nel fare indossare ad ogni bimbo il<br />

design brioso e la qualità superiore di<br />

Marlù.<br />

E adesso è la volta dei bambini cinesi.<br />

Orizzonte Magazine • 75


Invia il tuo curriculum a:<br />

collaboratore@orizzontemagazine.it<br />

76 • Orizzonte Magazine


OROSCOPO<br />

AGOSTO 2016<br />

Orizzonte Magazine • 77


ARIETE TORO GEMELLI<br />

Meglio controllare la tua impulsività,<br />

questo mese. Rischi di creare<br />

fratture indesiderate, di mostrarti<br />

troppo aggressivo e di mandare<br />

all’aria un rapporto faticosamente<br />

ricucito, con un familiare, un<br />

amico, il partner.<br />

Agosto tuttavia sarà un mese divertente,<br />

che ti riserverà sorprese<br />

piacevoli sia se sei in viaggio sia<br />

se sei rimasto in città.<br />

Le occasioni per conoscere nuova<br />

gente, per godere di serate da<br />

mille e una favola saranno garantite<br />

da Mercurio in Leone, campione<br />

di simpatia e di socievolezza!<br />

Agosto ti consiglia di badare agli<br />

equivoci, alle incomprensioni, ai<br />

piccoli battibecchi che potrebbero<br />

sorgere come funghi dopo<br />

un temporale a causa dell’aspetto<br />

teso di Mercurio in Leone.<br />

Nella seconda decade del mese<br />

Venere diventerà dolce, e ti aiuterà<br />

a smusare le asperità, ma<br />

alla fine di agosto se non hai risolto<br />

le tensioni, queste potrebbero<br />

tornare molto esasperate.<br />

Consigli per un mese sereno?<br />

Sii diplomatico e conta fino a<br />

dieci prima di rispondere.<br />

Una grande, grandissima voglia di<br />

divertimento percorre il tuo cielo!<br />

Il “responsabile” sarà Mercurio<br />

in Leone, che ti spinge a muoverti,<br />

cercare, conoscere gente.<br />

Avrai un agosto davvero vivace,<br />

sia se sei in vacanza sia se sei rimasto<br />

in città. I rapporti familiari<br />

saranno più scorrevoli del solito,<br />

forse anche per merito del tuo<br />

stato d’animo più rilassato e disposto<br />

a sorvolare su quello che<br />

non andava bene prima e non va<br />

bene adesso… Ad ogni modo, se<br />

ci sono dubbi, potrai chiarirli senza<br />

problema, sempre se vuoi.<br />

CANCRO LEONE VERGINE<br />

Un pizzico irritabile, teso, suscettibile,<br />

e tendi a non dimenticare<br />

mai le offese, o quelle che tu<br />

reputi tali? Allora presta molta,<br />

moltissima attenzione a quello<br />

che potrebbe accadere questo<br />

mese, e, in particolare, nelle giornate<br />

intorno a Ferragosto.<br />

E cerca di non vivere ogni osservazione<br />

come una critica diretta<br />

a te. A fine agosto l’atmosfera<br />

migliorerà notevolmente, ma, in<br />

generale, cerca di vedere in prospettiva:<br />

in autunno avrai le rivincite<br />

che cerchi.<br />

Mercurio ti rende vivace e pepato,<br />

allegro e pronto a mordere,<br />

come se fosse una bella mela<br />

rossa, la vita e il divertimento che<br />

per agosto ti offrirà.<br />

Via libera alla simpatia: per buona<br />

parte del mese hai il massimo<br />

punteggio astrale per vacanze,<br />

amicizie, rapporti familiari e quanto<br />

ti sta a cuore.<br />

Solo verso la fine, inizieranno a<br />

comparire alcune nubi: tensioni?<br />

Discussione con qualcuno? Tu rimani<br />

calmo: la pazienza è sempre<br />

la virtù dei più forti!<br />

Agosto ci metterà un po’ a carburare:<br />

le prime giornate saranno<br />

caratterizzate infatti da qualche<br />

tensione, piccoli (o grandi,<br />

per qualcuno di voi) strascichi di<br />

una situazione che non accenna<br />

a risolversi.<br />

Ma con il trascorrere dei giorni,<br />

l’atmosfera cambia, fino alla<br />

chiusura che ti offrirà momenti<br />

piacevoli, divertimento, serenità<br />

e tanto altro ancora. Un mese<br />

ricco di suspense insomma, con<br />

un lieto fine da celebrare!<br />

78 • Orizzonte Magazine


BILANCIA SCORPIONE SAGITTARIO<br />

Mercurio in Leone sarà una meravigliosa<br />

garanzia per trascorrere<br />

un agosto di tutto divertimento,<br />

all’insegna del relax, delle<br />

vacanze se parti, o dello svago<br />

sfrenato se rimani in città!<br />

Il cuore farà un po’ i capricci nella<br />

seconda parte del mese, ma sugli<br />

amici potrai sempre contare.<br />

In famiglia, se dovessero esserci<br />

tensioni (probabili soprattutto<br />

nelle giornate intorno a Ferragosto),<br />

usa la tua diplomazia per<br />

mettere a tacere ogni polemica.<br />

Su, fa caldo, perché litigare?<br />

Anche per questo mese Mercurio<br />

sarà fastidioso. Il pianeta potrebbe<br />

provocare tensioni in famiglia, con i<br />

colleghi, se sei al lavoro, oppure con<br />

gli amici.<br />

Meglio stare alla larga dalla folla: ad<br />

agosto avrai la voglia di attaccare<br />

briga, e, vista la maleducazione imperante<br />

in giro, non sarà affatto difficile<br />

ritrovarti a litigare.<br />

Meglio di no: Venere diventerà presto<br />

tua alleata, ed essendo la Dea<br />

dell’amore non potrà che ispirarti<br />

soluzioni pacifiche e diplomatiche.<br />

Mercurio ti rende vivace, simpatico,<br />

brillante, sempre pronto a scherzare<br />

e a giocare. Ottimo umore per<br />

trascorrere il mese di agosto, tradizionalmente<br />

dedicato alle vacanze.<br />

Se rimani in città, ti divertirai lo<br />

stesso e potresti perfino fare nuove<br />

conoscenze, davvero molto interessanti.<br />

In famiglia, c’è sempre una<br />

leggera aria di tensione, ma con il<br />

trascorrere dei giorni l’atmosfera<br />

migliorerà sempre più.<br />

A Ferragosto, però, non decidere tu<br />

per tutti!<br />

CAPRICORNO ACQUARIO PESCI<br />

Nel tuo cielo, anche per questo<br />

mese, ci sono tensioni, polemiche,<br />

momenti da affrontare senza<br />

cedere all’impulsività e all’ira. Di<br />

fronte alle questioni più spinose,<br />

devi solo pazientare: le stelle ti<br />

assicurano che presto risolverai<br />

quello che ti angustia.<br />

Già da fine agosto, infatti, inizierai<br />

a sentirti notevolmente più<br />

sollevato, sarai meno nervoso<br />

e i problemi familiari o di altro<br />

tipo inizieranno ad essere meno<br />

pressanti. Nel frattempo, goditela<br />

e non accorarti per ogni cosa.<br />

Mercurio non è garanzia di diplomazia,<br />

ma con un minimo di sforzo<br />

potrai evitare le sue insidiose trappole.<br />

Niente polemiche, occhio agli<br />

equivoci e alle distrazioni.<br />

In famiglia, vola basso: tutti puntano<br />

il dito su di te? Se non puoi mimetizzarti<br />

da pianta d’appartamento,<br />

cerca di affrontare le questioni con<br />

calma, e con sincerità. Avrai grinta<br />

e voglia di divertirti: goditi l’estate<br />

e lascia perdere ripicche, dispetti e<br />

rancori.<br />

Agosto non inizia in maniera idilliaca:<br />

le prime giornate saranno<br />

caratterizzate infatti da qualche<br />

tensione, strascichi di una situazione<br />

familiare oppure economica<br />

che non accenna a risolversi.<br />

Ma non temere perché sono davvero<br />

gli ultimi fastidi, visto che il<br />

tuo cielo sta finalmente per svoltare.<br />

Dovrai aspettare l’autunno inoltrato,<br />

ma intanto già da metà<br />

agosto il cielo ti offrirà momenti<br />

piacevoli, divertimento, serenità e<br />

tanto amore.<br />

Orizzonte Magazine • 79


OUROBOROS<br />

Rassegna trimestrale di Studi Tradizionali<br />

E’ possibile leggerlo gratuitamente all’indirizzo:<br />

http://www.orizzontemagazine.it/orizzontegroup/ouroboros/

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!