NOCE DEL BRASILE
Andamento di mercato delle materie prime A luglio 2009. I film plastici Sono dappertutto ma non sono tutti uguali. Caratteristiche nutrizionali della Brazil Nut Commercio equo e solidale e i produttori di frutta secca. IRI Andamento delle vendite nella grande distribuzione A giugno 2009. Nei dintorni: a tavola con il vino. Le ricette creative, interpretate da chef della scuola Artusiana Quattro piatti da gustare e collezionare. prodotto del mese NOCE DEL BRASILE Il frutto più diffuso nella foresta amazzonica 2/2009 agosto settembre ottobre
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Andamento di mercato<br />
delle materie prime<br />
A luglio 2009.<br />
I film plastici<br />
Sono dappertutto ma non sono tutti uguali.<br />
Caratteristiche nutrizionali<br />
della Brazil Nut<br />
Commercio equo e solidale<br />
e i produttori di frutta secca.<br />
IRI Andamento delle vendite nella grande distribuzione<br />
A giugno 2009.<br />
Nei dintorni:<br />
a tavola con il vino.<br />
Le ricette creative, interpretate da chef della scuola Artusiana<br />
Quattro piatti da gustare e collezionare.<br />
prodotto del mese<br />
<strong>NOCE</strong> <strong>DEL</strong> <strong>BRASILE</strong><br />
Il frutto più diffuso<br />
nella foresta amazzonica<br />
2/2009<br />
agosto<br />
settembre<br />
ottobre
EDITORIALE<br />
NUTSPAPER,<br />
periodico d’informazione sulla frutta secca.<br />
Chiamata noce del Brasile<br />
o più specificatamente<br />
noce dell’Amazzonia per la sua<br />
provenienza geografica, il frutto<br />
di questo numero è sicuramente<br />
noto per il suo sapore prelibato.<br />
Certo è che scoprire che queste<br />
noci, dal guscio forte e legnoso<br />
al tatto, sono contenute<br />
in gran numero in una noce<br />
ancora più grande, simile a una<br />
noce di cocco, è sicuramente una<br />
stranezza della natura che ci fa<br />
pensare alle infinite varietà che<br />
questa terra ci offre.<br />
La raccolta delle noci del Brasile<br />
è ancora un evento che sposta<br />
le popolazioni verso le zone<br />
di produzione per poi consentire<br />
al frutto di essere<br />
commercializzato e apprezzato<br />
in tutto il mondo. Certamente<br />
saranno gustate anche le ricette<br />
con noce del Brasile proposte<br />
nelle schede allegate in fondo<br />
alla rivista, accompagnate dai vini<br />
bianchi<br />
che rinfrescano ogni tavola.<br />
Con le vacanze alle porte sarà<br />
un piacere passare un po’<br />
di tempo in cucina e provare<br />
i piatti proposti dai nostri chef.<br />
Buon appetito allora,<br />
e a intenditor poche parole.<br />
la Redazione<br />
N/5
SOMMARIO<br />
Andamento di mercato<br />
delle materie prime<br />
A luglio 2009.<br />
pag. 6<br />
I film plastici<br />
Sono dappertutto ma non sono tutti uguali.<br />
pag. 8<br />
Polietilene<br />
Carta<br />
Polietilene<br />
Foglio alluminio<br />
Polietilene<br />
Polietilene interno<br />
Noce del Brasile<br />
Il frutto più diffuso nella foresta amazzonica.<br />
pag. 14<br />
Caratteristiche nutrizionali<br />
della Brazil Nut<br />
pag. 22<br />
Commercio equo e solidale<br />
e i produttori di frutta secca<br />
pag. 24<br />
“NUTSPAPER” anno III - n° 2<br />
agosto - settembre - ottobre 2009<br />
Reg. al Tribunale di Forlì il 17/04/2007 n.6/07<br />
www.nutspaper.com<br />
Editore: Menabó s.r.l.<br />
Direttore Responsabile: Andrea Masotti<br />
Progetto grafico: Lisa Tagliaferri<br />
Elaborazione testi: Elisa Ravaglia<br />
Menabó s.r.l.<br />
via Napoleone Bonaparte, 50<br />
47100 Forlì (FC)<br />
tel. 0543.798463<br />
fax 0543.774044<br />
www.menabo.com<br />
info@menabo.com<br />
Comitato di redazione:<br />
Dr.ssa Francesca Buccella<br />
Dr. Giorgio D’Elia<br />
Dr.ssa Costanza Baldrati<br />
Dr.ssa Nicoletta Petrini<br />
Stampa: Faenza Industrie Grafiche<br />
Chiuso per la stampa nel mese di luglio 2009<br />
IRI Andamento delle vendite<br />
nella grande distribuzione<br />
A giugno 2009.<br />
pag. 30<br />
Nei dintorni:<br />
a tavola con il vino.<br />
pag. 33<br />
RICETTE CON LE NOCI <strong>DEL</strong> <strong>BRASILE</strong>.<br />
Le ricette creative, interpretate da chef<br />
della scuola Artusiana<br />
Quattro piatti da gustare e collezionare.<br />
pag. 34<br />
Antipasto<br />
Spiedino tiepido di bufala con pesto leggero<br />
e noci del Brasile.<br />
pag. 35<br />
Primo<br />
Strudel di pasta fillo con verdurine estive,<br />
crema di piselli e noci del Brasile.<br />
pag. 36<br />
Secondo<br />
Petto di pollo alla birra in gremolata<br />
di noci del Brasile, rosmarino e limone.<br />
pag. 37<br />
Dolce<br />
Tortino di melanzane, ricotta e noci del Brasile<br />
con marmellata di albicocche.<br />
N/6<br />
pag. 38
Andamento di mercato delle materie prime<br />
A luglio 2009.<br />
La situazione del mercato in luglio è sicuramente poco<br />
rassicurante per i prezzi, tutti molto alti a causa della scarsa<br />
disponibilità. I raccolti infatti sono in calo per i principali prodotti,<br />
quelli più apprezzati e diffusi come pistacchi, macadamia,<br />
anacardi, mandorle. Il mercato delle nocciole dovrebbe essere<br />
salvato dal raccolto italiano, che ci si aspetta ottimo, a differenza<br />
di quello turco, inferiore di 300.000 tonnellate rispetto a<br />
quello dell’anno scorso.<br />
Per le albicocche e l’uva sultanina i prezzi si stanno mantenendo<br />
alti, per l’approssimarsi del Ramadan e il dollaro debole.<br />
MACADAMIA<br />
Australia,<br />
Sud Africa: Il raccolto in Australia è di circa 30-35.000<br />
tonnellate, di molto inferiore alla stima di<br />
qualche settimana fa (43.000 tonnellate).<br />
Anche in Sud Africa è<br />
stata rivista la previsione<br />
di crescita prevista<br />
nei mesi scorsi<br />
e per questi motivi le<br />
quotazioni sono tendenti<br />
al rialzo.<br />
NOCCIOLE<br />
Turchia: Il raccolto 2009 è annunciato di 500.000<br />
tonnellate, contro le 800.000 dello scorso<br />
anno. Il governo turco ha deciso di cambiare<br />
le proprie strategie di aiuto<br />
agli agricoltori e di<br />
non intervenire più<br />
direttamente sul<br />
mercato ma di<br />
supportare la produzione<br />
con un sussidio di<br />
1.500 lire turche all’ettaro a<br />
partire dal 2010.<br />
Italia:<br />
In Italia si attende un ottimo raccolto, sia<br />
quantitativamente che qualitativamente.<br />
arachidi<br />
Israele: Le quotazioni che l’Israel Groundnuts Production<br />
& Marketing Board ha stabilito per il raccolto<br />
2009, in euro alla tonnellata, C.I.F. porti italiani,<br />
sono le seguenti: Giant 7/9 € 2.250 e Extra<br />
Fancy 9/11 € 2.050.<br />
Egitto: Le quotazioni del nuovo raccolto delle<br />
arachidi egiziane sono le seguenti:<br />
Varietà Gregory: calibro 7/9<br />
€ 1.950, calibro 9/11 € 1.600.<br />
Varietà NC (simile all’arachide<br />
Israele): calibro 7/9 € 2.050,<br />
calibro 9/11 € 1.600.<br />
ANACARDI<br />
India, Brasile<br />
e Vietnam: I raccolti di India e Vietnam sono inferiori<br />
allo scorso anno, il prodotto di provenienza<br />
africana è pressoché esaurito<br />
e il raccolto in Brasile è in forte<br />
ritardo. Per questi<br />
motivi il mercato<br />
è molto attivo e i<br />
prezzi nelle ultime<br />
settimane sono<br />
aumentati del 10%.<br />
Iran:<br />
PISTACCHI<br />
Il vecchio raccolto è praticamente esaurito e le<br />
quotazioni del pistacchio iraniano si mantengono<br />
molto sostenute: calibro 20/22 USD 8.400 alla<br />
tonnellata, calibro 28/30 USD 8.000.<br />
U.S.A.: Il raccolto 2009 sarà di circa 200.000 tonnellate.<br />
La forte domanda, dovuta anche<br />
alla mancanza di origini alternative<br />
a causa della situazione che si è<br />
creata in Iran, sta mantenendo i<br />
prezzi molto alti.<br />
N/8
HARVARD GROUP<br />
COMPUTER &<br />
SOFTWARE<br />
U.S.A.:<br />
MANDORLE<br />
(Modesto, California, 30 giugno) – Secondo il<br />
National Agricultural Statistics Service - California<br />
Field Office (NASS/CFO), la stima oggettiva<br />
del raccolto 2009 è di 1.350 milioni di libbre<br />
di mandorle sgusciate, pari a 612.900 tonnellate.<br />
La stima del 2009 prevede un raccolto<br />
del 7% inferiore rispetto alla stima soggettiva di<br />
maggio e del 17% inferiore rispetto alla raccolta<br />
scorsa. Il NASS/CFO prevede che nel 2009<br />
saranno produttivi 710.000 acri. La produzione<br />
della varietà Non Pareil è stimata in 450 milioni<br />
di libbre, il 26% in meno rispetto al 2008.<br />
Il peso medio dei frutti sgusciati è risultato di<br />
1,58 grammi, il 10% superiore<br />
allo scorso anno. Per maggiori<br />
informazioni è possibile<br />
contattare l’Almond Board<br />
of California allo +1 209<br />
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UVA SULTANINA<br />
Turchia: La stima del nuovo raccolto è di circa 280.000<br />
tonnellate, del 10% inferiore allo scorso anno.<br />
Un dollaro particolarmente debole nei confronti<br />
della lira turca e la forte domanda<br />
dovuta al Ramadan,<br />
che quest’anno inizierà nel<br />
mese di agosto, stanno<br />
portando una forte<br />
pressione sui prezzi.<br />
ALBICOCCHE<br />
Turchia: La stima del nuovo raccolto è di 110/120.000<br />
tonnellate. La qualità è buona anche se il calibro<br />
medio è inferiore allo scorso anno. Come<br />
per l’uva sultanina il dollaro debole<br />
e l’approssimarsi del Ramadan<br />
stanno mantenendo<br />
i prezzi molto alti.<br />
Harvard Service ha creato<br />
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I FILM PLASTICI<br />
Sono dappertutto ma non sono tutti uguali.<br />
Ormai da decenni siamo abituati a vedere merce e prodotti avvolti<br />
in film plastico. Il suo utilizzo è molto comune, ma forse non<br />
tutti sanno che esistono moltissimi tipi di film, diversi<br />
in funzione del “servizio” che devono svolgere. Un<br />
film può dover “proteggere” il prodotto dall’ossigeno, oppure<br />
dalla luce, in altri casi può essere solo di protezione meccanica<br />
o addirittura solo un plus per il “sistema di comunicazione”.<br />
Vista la grande varietà degli scopi, non c’è quindi da stupirsi se<br />
esistono film singoli, accoppiati e poliaccoppiati, barrierati e non<br />
barrierati, monosaldanti e bisaldanti, molti termini diversi per descrivere<br />
e scegliere un imballaggio che nella maggior parte dei<br />
casi è un “usa & getta”.<br />
Perché allora è necessario sapere che film scegliere? E perché<br />
cercare con tanta perizia, cautela e responsabilità le caratteristiche<br />
ideali del film plastico?<br />
La risposta è semplice: è la “tutela del consumatore”.<br />
Perché attraverso la conoscenza delle interazioni fra prodotto,<br />
film ed atmosfera esterna arrivi al consumatore un prodotto ben<br />
protetto. Una corretta “gestione” dei film plastici serve proprio a<br />
questo: alla migliore “protezione” del cibo.<br />
In questo numero di Nutspaper focalizzeremo la nostra attenzione<br />
sull’effetto barriera garantito dai film e sul materiale più<br />
utilizzato nel nostro settore, l’EVOH.<br />
Abbiamo già parlato delle Atmosfere Protettive in un numero<br />
precedente (“Nutspaper” n. 1/2008, p. 8) e degli innegabili vantaggi<br />
che esse portano su alcune tipologie di prodotto. Su questo<br />
numero parleremo di come queste atmosfere sono trattenute<br />
o conservate all’interno delle confezioni di film plastico.<br />
L’effetto “barriera” è in realtà un termine gergale consolidatosi<br />
ed ormai di comune utilizzo per definire la permeabilità ai gas<br />
ed all’acqua di un film.<br />
La permeabilità è una proprietà intrinseca del materiale che<br />
stabilisce la facilità con la quale un fluido può passare attraverso<br />
il film stesso.<br />
I fluidi attraversano i film plastici con una velocità diversa da polimero<br />
a polimero e ciò giustifica il fatto che si indichino come<br />
materiali barriera quei polimeri che hanno una bassa permeabilità<br />
ai gas ed all’acqua (Piergiovanni L., www.distam.unimi.it).<br />
La percentuale di trasmissione dell’ossigeno, abbreviata come<br />
standard O 2 GTR, viene espressa in centimetri cubici (a 0°C con<br />
pressione atmosferica standard) per metro quadro in 24 ore alla<br />
pressione di 1 atm {cm³/m².24h.atm}.<br />
L’unità del Sistema Internazionale per O 2 GTR è il femtometro per<br />
secondo Pascal {fm/Pa.s}<br />
1 fm/Pa.s = 8.752 cm³/m².24h.atm<br />
1 cm³/m².24h.atm = 0.1143 fm/Pa.s<br />
Il film come barriera.<br />
L’effetto “barriera” è quello che maggiormente interessa gli addetti<br />
ai lavori nella frutta secca (ed anche in molti altri settori) perché<br />
permette di mantenere a lungo il prodotto senza incorrere<br />
in ossidazioni e produzione di odori anomali. La barriera conserva<br />
all’interno della confezione l’atmosfera protettiva, l’aroma<br />
ed i gas creati dalla respirazione dell’alimento e blocca l’accesso<br />
all’interno degli odori estranei e dell’ossigeno atmosferico.<br />
Figura 1<br />
La determinazione della percentuale di trasmissione stabile<br />
dell’ossigeno attraverso i film mediante un sensore coulometrico<br />
è standardizzata da ASTM D3985, utilizzata per determinare<br />
le proprietà barriera delle strutture multistrato (www.eval.eu).<br />
Per la permeabilità all’acqua è stata definita un’altra unità di misura:<br />
g/m 2 24h (1 bar - 38°C – 90% UR)<br />
Sono state individuate anche le “classi” per definire l’efficacia<br />
della barriera:<br />
Ossigeno<br />
Odori<br />
Strato esterno<br />
EVOH<br />
Atmosfera<br />
Aroma<br />
CO 2<br />
Strato interno<br />
per la barriera all’acqua (ASTM F1249 – 06):<br />
2<br />
1. barriera molto alta: permeabilità < 1 g/m 24h<br />
2<br />
1. barriera alta: permeabilità compresa fra 1 e 5 g/m 24h<br />
2. barriera media: permeabilità compresa fra<br />
6 e 100 g/m 2 24h<br />
2<br />
1. barriera bassa: permeabilità > 100 g/m 24h<br />
per la barriera all’ossigeno si considera (ASTM D3985):<br />
1. barriera molto alta: permeabilità < 1 cm 3<br />
/m 2 24h<br />
2. barriera alta: permeabilità compresa<br />
fra 1 e 5 cm 3 /m 2 24h <br />
N/10
Alcuni dei materiali che rientrano in questa categoria<br />
sono:PE/EVOH/PE, PVdC/PET<br />
3. barriera media: permeabilità compresa fra 6 e 100 cm 3<br />
/<br />
m 2 24h.Alcuni dei materiali che rientrano in questa cate-<br />
goria sono:PVC, PET, PA, Met BOPP<br />
4. barriera bassa: permeabilità > 100 cm 3<br />
/m 2 24h<br />
Alcuni dei materiali che rientrano in questa categoria<br />
sono:PE, PP.<br />
I valori sono molto importanti poiché consentono di calcolare<br />
in quanto tempo si esaurirà l’atmosfera protettiva. Come si può<br />
notare dalla tabella 1, anche questi valori sono molto variabili a<br />
seconda del materiale in oggetto.<br />
Come si evince dalla tabella, i polimeri che hanno caratteristiche<br />
di barriera non sono molti e presentano a volte caratteristiche<br />
indesiderate agli imprenditori ed agli operatori di settore: sono<br />
piuttosto costosi e, a volte, non possiedono tutte le caratteristiche<br />
(di saldabilità, di idoneità alimentare, ecc.) che occorrono<br />
ad un imballaggio alimentare.<br />
Per questo motivo si ricorre alla realizzazione di strutture multistrato,<br />
accoppiando con tecniche diverse, come la laminazione<br />
o la coestrusione, differenti materiali (Piergiovanni L., www.<br />
distam.unimi.it).<br />
Figura 2<br />
Tab. 1<br />
Permeabilità all’ossigeno delle più comuni materie plastiche<br />
Materia plastica<br />
Polietilene a bassa densità<br />
(LDPE)<br />
Polietilene ad alta densità<br />
(HDPE)<br />
Permeabilità all’ossi<br />
geno di 25 µm di<br />
spessore<br />
(cm 3 /m 2 24h bar)<br />
7000-8000<br />
2800-3000<br />
Polipropilene (PP) 2300-3700<br />
Cloruro di polivinile<br />
plastificato (PVC)<br />
6000-9000<br />
Polistirene (PS) 3800-5400<br />
Polietilene tereftalato<br />
(PET)<br />
45-90<br />
Poliammide 6 (PA6) 20-40<br />
Poliammide 11 (PA11) 500-1500<br />
Cloruro di polivinilidene<br />
(PVDC)<br />
12-100<br />
Copolimero etilene<br />
vinil alcol (EVOH)<br />
1-2<br />
Poliammide aromatica<br />
(MXD6)<br />
1-2<br />
Poliacrilonitrile (PAN) 7-12<br />
(Piergiovanni L., www.distam.unimi.it)<br />
Polietilene<br />
Carta<br />
Polietilene<br />
Foglio alluminio<br />
Polietilene<br />
Polietilene interno<br />
N/11
Figura 3<br />
EVOH.<br />
AL<br />
PE<br />
Il materiale più usato per il suo effetto barriera è l’Etilene-vinil-<br />
Alcool (EVOH), utilizzato soprattutto in film poliaccoppiati quali<br />
ad esempio PET + PE EVOH PE, del quale si riporta una sezione<br />
in fig. 4.<br />
Figura 4<br />
È un polimero cristallino la cui struttura molecolare è rappresentata<br />
dalla seguente formula:<br />
(CH 2<br />
-CH 2<br />
) m<br />
L’EVOH fornisce ottime proprietà barriera contro la permeazione<br />
di gas quali l’ossigeno, l’azoto e l’anidride carbonica. La sua<br />
barriera è però influenzata da altri fattori:<br />
1. il contenuto di etilene influisce sulle proprietà barriera<br />
all’ossigeno;<br />
2. la natura del gas permeante;<br />
3. la temperatura: secondo la legge Arrhenius la perme-<br />
abilità aumenta di circa 3,3 volte quando la temperatura<br />
di stoccaggio aumenta da 20 a 35 °C;<br />
4. l’umidità relativa dell’atmosfera circostante:<br />
un’atmosfera molto umida può diminuire le proprietà<br />
barriera all’ossigeno;<br />
(CH 2<br />
-CH 2<br />
) n<br />
5. la proprietà barriera all’ossigeno è direttamente<br />
proporzionale allo spessore dello strato.<br />
OH<br />
ESTERNO<br />
INTERNO<br />
L’EVOH viene solitamente usato come una sottile lamina chiusa<br />
da due ulteriori lamine di film, come ad esempio due lamine di<br />
Polietilene (PE). La determinazione della percentuale di trasmissione<br />
stabile dell’ossigeno nei film EVOH è standardizzata dalla<br />
ISO 14663-2:1999.<br />
La barriera che questo materiale fornisce al passaggio di aria<br />
dall’esterno della confezione all’interno, consente alla frutta secca<br />
confezionata con Atmosfera Protettiva di interagire meno con<br />
l’ossigeno atmosferico. I vantaggi di questa mancata interazione<br />
si notano a livello del flavour del prodotto e, commercialmente<br />
parlando, si ha una notevole estensione delle shelf-life.<br />
PET + PE + EVOH +<br />
12μ<br />
50μ<br />
PE<br />
Bibliografia e sitografia.<br />
www.eval.eu<br />
http://www.distam.unimi.it/info/info2.htm<br />
ASTM D3985 - 05 Standard Test Method for Oxygen Gas Transmission<br />
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Sensor.<br />
ASTM F1249 - 06 Standard Test Method for Water Vapor Transmission<br />
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Infrared Sensor.<br />
N/12
N/13
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di qualità elevata, sempre di ottimo sapore, con un aroma più ricco<br />
e più pieno, e una lunga durata di conservazione.<br />
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snack innovativi e appaganti.<br />
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più mirato alle esigenze della clientela hanno<br />
consentito di ottenere, nel 1999 la certificazione<br />
di qualità aziendale in base alla normativa<br />
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<strong>NOCE</strong> <strong>DEL</strong> <strong>BRASILE</strong><br />
Il frutto più diffuso nella foresta amazzonica.<br />
Nome inglese: Amazonia (Brazil) Nut<br />
Nome scientifico: Bertholletia excelsa<br />
Classificazione botanica<br />
Ordine: Lecythidales<br />
Classe: Magnoliopsida<br />
Famiglia: Lecythidaceae<br />
Genere: Bertholletia<br />
Specie: Bertholletia excelsa<br />
Bertholletia nobilis<br />
INFORMAZIONI NUTRIZIONALI<br />
valori medi per 100g di prodotto tostato<br />
Calorie:<br />
Energia:<br />
Proteine:<br />
Carboidrati:<br />
Grassi:<br />
674 kcal<br />
2782 kJ<br />
14.3 g<br />
4.8 g<br />
66.4 g<br />
Minerali Vitamine<br />
Aminoacidi Grassi<br />
Calcio mg 160<br />
Ferro mg 2.43<br />
Magnesio mg 376<br />
Fosforo mg 725<br />
Potassio mg 659<br />
Sodio mg 3<br />
Zinco mg 4.06<br />
Rame mg 1.743<br />
Manganese mg 1.223<br />
Selenio µg 1917.0<br />
Ac. Ascorbico mg 0.7<br />
Tiamina mg 0.617<br />
Riboflavina mg 0.035<br />
Niacina mg 0.1295<br />
Ac. Pantotenico mg 0.184<br />
Vitamina B6 mg 0.101<br />
Folati µg 22<br />
Vitamina B12 µg 0.00<br />
Vitamina A IU IU 0<br />
Vitamina A, RE µg 0<br />
Vitamina E, α Te mg 5.73<br />
Tocoferolo gamma mg 7.87<br />
Triptofano* mg 0.141<br />
Treonina* mg 0.362<br />
Isoleucina* mg 0.516<br />
Leucina* mg 1.155<br />
Lisina* mg 0.492<br />
Metionina* mg 1.008<br />
Cistina mg 0.367<br />
Fenilalanina* mg 0.630<br />
Tirosina mg 0.420<br />
Valina* mg 0.756<br />
Arginina mg 2.148<br />
Istidina* mg 0.386<br />
Alanina mg 0.577<br />
Ac. Aspartico mg 1.346<br />
Ac. Glutammico mg 3.147<br />
Glicina mg 0.718<br />
Prolina mg 0.657<br />
Serina mg 0.683<br />
* aminoacidi essenziali<br />
A. grassi saturi mg 15.137<br />
4:0 mg 0.000<br />
6:0 mg 0.000<br />
8:0 mg 0.000<br />
10:0 mg 0.000<br />
12:0 mg 0.000<br />
14:0 mg 0.052<br />
16:0 mg 9.085<br />
18:0 mg 5.794<br />
A. grassi monoinsaturi mg 24.548<br />
16:1 mg 0.229<br />
18:1 mg 24.223<br />
20:1 mg 0.052<br />
22:1 mg 0.000<br />
A. grassi polinsaturi mg 20.577<br />
18:2 mg 20.543<br />
18:3 mg 0.035<br />
18:4 mg 0.000<br />
20:4 mg 0.000<br />
20:5 n-3 mg 0.000<br />
22:5 n-3 mg 0.000<br />
22:6 n-3 mg 0.000<br />
Colesterolo mg 0<br />
N/16<br />
Fonte: USDA National Nutrient Database for Standard
L’origine della noce del Brasile, la più “nobile ed eccelsa”.<br />
La Bertholletia excelsa, comunemente nota come noce<br />
del Brasile o noce amazzonica (nome commerciale brazil<br />
nut) si ottiene dai grossi frutti di un grande albero appartenente<br />
alla famiglia delle Lecythidaceae diffuse in tutte le regioni tropicali,<br />
anche se la maggior parte delle specie sono presenti nel<br />
neotropico, specialmente del bacino amazzonico.<br />
Il nome della specie, in onore dello scienziato francese Claude-<br />
Louis Berthollet, fu pubblicato per la prima volta nel 1807 dai<br />
due botanici Humboldt e Bonpland, in Plantae aequinoctiales.<br />
Nel 1874, Miers, in Trans. Linn. Soc. London, la presentò invece<br />
con il nome di Bertholletia nobilis.<br />
Nobilis o excelsa che sia, in Italia viene comunemente chiamata<br />
noce del Brasile o noce amazzonica, mentre in altre parti del<br />
mondo assume numerosi appellativi differenti. In portoghese è<br />
chiamata Castanha-do-Brasil, Castanha-do-Pará, Castanheira<br />
rosa, Castanha-do-Maranhao, Amendoeira da América. In<br />
Brasiliano Tocari, Juviá, Touca, Tucá. In spagnolo Castanã del<br />
Brasil, Castanã mansa, Castanã verdadeira, Nuez del Brasil. In<br />
peruviano Castanã. In inglese Brazilnut, Creamn, Paranut, Butter<br />
nut, Nigger toes. In francese Noix du Pará, Noix du Brésil.<br />
L’albero della Bertholletia excelsa, localmente noto come almendro<br />
o castaño, può arrivare a misurare più di 50 metri di altezza<br />
e presenta un fusto che raggiunge i due metri di diametro<br />
ed è quindi uno di quegli alberi definiti emergenti nella foresta<br />
tropicale. Può raggiungere anche i 500-800 anni di vita.<br />
Il fusto è dritto e di solito senza rami per oltre la metà della sua<br />
altezza. La grande chioma costituita da lunghi rami sovrasta la<br />
maggior parte degli altri alberi della foresta.<br />
La corteccia è grigia e liscia. Le foglie, decidue nella stagione<br />
secca, si presentano singole a margine intero o dentato,<br />
oblunghe (20-35 cm di lunghezza e 10-15 cm di larghezza).<br />
I fiori sono piccoli, bianco-gialli e carnosi disposti in inflorescen-<br />
N/17
ze a pannocchia. I fiori del noce del Brasile hanno una forma<br />
unica al mondo in quanto presentano un androceo prolungato<br />
che si racchiude su se stesso a spirale accostandosi completamente<br />
all’ovario, inoltre i sei petali, di cui ciascun fiore è dotato,<br />
contribuiscono a creare una teca perfettamente chiusa. Questa<br />
particolare forma del fiore non facilita la sua impollinazione<br />
tant’è che la noce del Brasile è nota per essere impollinata solo<br />
da particolari specie di api.<br />
La fecondazione dei fiori richiede un tipo particolare di ape<br />
molto vigoroso che appartiene al genere Bombus, Centris, Epicharis,<br />
Eulaema e Xylocopa che grazie alla sua forza riesce a<br />
penetrare all’interno del fiore.<br />
I grandi frutti legnosi, noti in botanica come pixidi, delle<br />
dimensioni di una noce di cocco, (10-15 cm di diametro) raggiungono<br />
pesi di anche oltre 2 Kg. Ogni cocco all’interno della<br />
capsula legnosa contiene in media tra 12 e 20 semi, a forma di<br />
spicchio, le noci vere e proprie, anch’esse protette da un guscio<br />
ruvido legnoso dai margini netti. Ogni pianta ne produce in media<br />
30/40 chilogrammi all’anno.<br />
Fiore<br />
Frutto legnoso<br />
Il noce del Brasile cresce spontaneamente in Venezuela, Guyana,<br />
Colombia, Ecuador, Brasile (Amapa, Acre, Rondonia, Mato<br />
Grosso, Par, Amazonas) Bolivia (Beni) e Perù (Madre de Dios).<br />
Comunque può essere anche coltivato al di fuori del suo normale<br />
habitat, infatti è presente in molti giardini botanici a Cuba,<br />
in Sri Lanka, a Kuala Lumpur in Malesia, nel Ghana e nel sud<br />
ovest dell’Asia.<br />
Tuttavia solo in Brasile, Bolivia e Perù esistono alberi di<br />
N/18
noce con una produzione tale da consentirne l’esportazione.<br />
Nella tabella sono riportati i dati relativi alle quantità prodotte,<br />
stimate dalla FAO (dati 2007).<br />
Nonostante il nome commerciale di noce del Brasile, il principale<br />
produttore mondiale è la Bolivia, nei dipartimenti<br />
di Beni e Pando. Nelle cittadine di Riberalta e Cobija si trovano i<br />
principali stabilimenti mondiali di trasformazione. In America del<br />
Sud, la foresta dove cresce la noce del Brasile ha un’estensione<br />
di 20 milioni di ettari.<br />
In Perù la zona di produzione viene stimata intorno a 1,8 milioni<br />
di ettari, concentrata nella parte orientale del Dipartimento di<br />
Madre di Dios. Il 30% della popolazione di questa regione vive<br />
grazie al suo commercio.<br />
Il volume d’affari generato dall’esportazione della noce - iniziata<br />
nel XVII secolo con i mercanti olandesi - è secondo in Amazzonia<br />
soltanto a quello della gomma.<br />
Da soli gli Stati Uniti importano annualmente più di novemila<br />
tonnellate di noci del Brasile.<br />
Il dato che comunque colpisce di più è che nel mercato mondiale<br />
della frutta secca la noce del Brasile è l’unica specie la cui<br />
produzione è ottenuta esclusivamente da aree naturali, mediante<br />
una raccolta manuale del frutto.<br />
Le esigenze climatiche e ciclo vegetativo.<br />
Pianta tipica dei climi della foresta amazzonica e delle latitudini<br />
fra l’Equatore e il Tropico del Capricorno, privilegia le aree sabbiose<br />
e non inondate d’acqua della foresta e ha bisogno di un<br />
clima caldo umido, con temperatura media annuale tra i 27 e i<br />
32 °C e precipitazioni di circa 2.500 mm.<br />
Predilige i suoli franchi e franco argillo-arenosi con pendenza<br />
da piana a leggera, altitudini comprese fra 300-500. Il noce del<br />
Brasile cresce spontaneamente solo in aree climatiche che presentano<br />
una stagione secca di 3-5 mesi. Gli alberi crescono<br />
molto lentamente, ed entrano in produzione non prima di 8-10<br />
anni.<br />
La pianta fiorisce durante la stagione secca, tra i mesi di novembre<br />
e gennaio e, a partire da allora, comincia a formarsi<br />
il frutto che è chiaramente visibile in agosto, epoca adeguata<br />
per stimare le quantità possibili per la raccolta.<br />
I grandi frutti legnosi sono maturi tra dicembre e marzo<br />
(trascorsi 12-14 mesi dalla fioritura) periodo che corrisponde alla<br />
stagione di maggiori precipitazioni piovose. La pioggia gonfia<br />
l’epicarpo spugnoso del frutto che per il peso e l’azione del ven-<br />
Paesi<br />
Tonnellate<br />
Bolivia 38.200<br />
Brasile 30.406<br />
Costa d’Avorio 5.200<br />
Perù 625<br />
Fonte: FAOSTAT - © FAO Statistics Division 2009 (http://faostat.fao.org)<br />
N/19
Il processo produttivo: la raccolta e la lavorazione.<br />
La noce del Brasile viene raccolta durante il periodo piovoso, dicembre-marzo,<br />
da raccoglitori locali, chiamati castagneros, che temporaneamente<br />
si trasferiscono nella foresta, spesso con le famiglie, per<br />
la raccolta del frutto. Ogni raccoglitore si occupa di un sentiero o un<br />
settore di foresta che percorre periodicamente per raccogliere i frutti<br />
caduti. Con abilità e l’uso di un macete le capsule vengono aperte e<br />
gli spicchi legnosi estratti e raccolti in aree apposite. Da qui verranno<br />
trasportati attraverso la foresta con mezzi rudimentali verso un centro<br />
di raccolta principale da cui, normalmente con delle imbarcazioni<br />
fluviali, raggiungono gli stabilimenti di trasformazione. In questi stabilimenti,<br />
noti come beneficiadoras, la noce viene essiccata e aperta dal<br />
lavoro a cottimo di intere famiglie durante vari mesi. Confezionata sotto<br />
vuoto, viene, quindi, per la quasi totalità, esportata verso l’Europa e il<br />
Nordamerica.<br />
Il sistema di raccolta<br />
Esistono due sistemi di raccolta che si differenziano fra di loro per le<br />
diverse vie di accesso alle aree di produzione:<br />
Nelle aree di raccolta con accesso per via terrestre,<br />
prima si raggruppano i frutti caduti ammassandoli e coprendoli<br />
con foglie di palma, poi si ripete questa operazione una o due<br />
volte e successivamente, dopo due o tre settimane, quando<br />
le capsule legnose sono secche, si aprono e si estraggono le<br />
noci con il guscio. Le noci si immettono in sacchi da circa 70<br />
Kg ciascuno e si trasportano fino ai villaggi dei castagneros,<br />
utilizzando i più svariati mezzi di trasporto come motocicletta,<br />
camionette, carrozze a trazione animale o forza umana. In aree<br />
dove la distanza di trasporto è grande, si utilizzano le payoles 1<br />
per l’immagazzinamento temporaneo delle noci del Brasile con<br />
guscio già estratta dal cocco.<br />
Nelle aree di raccolta con accesso via fiume o all’interno<br />
della riserva, si installano accampamenti temporanei<br />
dove giornalmente si ammassano i frutti, per poi tagliarli subito<br />
e successivamente trasportare la noce del Brasile fino all’accampamento.<br />
Una volta conclusa la raccolta, che dura da due<br />
a tre settimane, si carica tutto il prodotto in una imbarcazione<br />
e si trasporta insieme al personale fino al centro di raccolta. In<br />
questo modo l’area di raccolta resta senza presenze umane fino<br />
alla raccolta successiva.<br />
La lavorazione<br />
La prima tappa della lavorazione delle noci del Brasile, che consiste<br />
nella sgusciatura, può essere realizzata dagli stessi castagneros oppure<br />
nei centri di raccolta. Alcuni castagneros sgusciano parte o tutto il<br />
loro prodotto presso le loro installazioni. In questo caso, si secca prima<br />
la noce del Brasile in magazzini coperti e successivamente al sole in<br />
barbacoas 2 per 7-8 giorni. Alcune barbacoas hanno un tetto per coprire<br />
il prodotto durante le piogge. Successivamente, si lasciano 24<br />
ore in contenitori naturali o di cemento, si arieggiano per 1 o 2 ore e si<br />
procede alla sgusciatura.<br />
La sgusciatura è effettuata da operai, generalmente donne, utilizzando<br />
macchine rompi guscio naturali per aprire le noci del Brasile una ad<br />
una. Una volta sgusciate le noci del Brasile, vengono essiccate per due<br />
giorni in teli puliti e si insaccano in sacchi con un film plastico all’interno,<br />
per poi essere trasportate, via camion o imbarcazione, allo stabilimento<br />
di lavorazione. I gusci delle noci del Brasile, residui della lavorazione, si<br />
utilizzano sia per alimentare il forno di essiccazione, sia come concime<br />
nei vivai. Per alcuni mercati, principalmente il mercato locale, si effettua<br />
il processo di pelatura, che consiste nell’eliminazione della cuticola.<br />
La pelatura è nota con il nome di blanqueio e si realizza con soluzioni<br />
molto diluite di NaOH successivamente neutralizzate, ed in<br />
seguito essiccando il prodotto fino al 5% di umidità.<br />
Le tappe principali della lavorazione della noce del Brasile negli stabilimenti<br />
sono elencate nella tabella seguente:<br />
Tappa<br />
Descrizione<br />
1. Pulitura<br />
2. Essicazione al coperto delle noci in guscio<br />
3. Essiccazione in stufa delle noci sgusciate<br />
4. Bagnatura in vasca<br />
5. Sgusciatura<br />
La noce del Brasile con guscio entra nel magazzino in sacchi. Il prodotto viene<br />
sottoposto a lavaggio in un impianto costituito da un cilindro di acciaio<br />
inossidabile perforato.<br />
Le noci in guscio vengono distese al coperto dei magazzini e lasciate essiccare<br />
per alcuni giorni.<br />
L’essiccazione in stufa si realizza a 45 °C per circa 18 ore. La regolazione del<br />
tempo di riscaldamento e di raffreddamento permette che la noce del Brasile<br />
si compatti e non aderisca al guscio. I forni utilizzano come combustibile i<br />
gusci stessi della noce per riscaldare l’aria che viene forzata sul prodotto mediante<br />
un ventilatore.<br />
Dopo l’essiccazione avviene la bagnatura in vasca. Le noci rimangono immerse<br />
in acqua per circa 6 ore, poi l’acqua viene eliminata e il prodotto rimane<br />
altre 8 ore nelle vasche dove viene mescolato ogni mezz’ora.<br />
La sgusciatura delle noci in genere viene fatta da personale femminile, in modo<br />
manuale impiegando appositi rompi guscio metallici.<br />
6. Selezione La selezione è effettuata manualmente su tavoli di legno ben illuminati.<br />
7. Essiccazione in stufa delle noci sgusciate<br />
La noce del Brasile selezionata viene essiccata in stufa ad una temperatura<br />
di circa 40-50 °C per tempi variabili da 9 a 12 ore fino a portare l’umidità<br />
al 2%.<br />
8. Classificazione per calibro La suddivisione per calibro è un’operazione effettuata manualmente.<br />
9. Confezionamento<br />
10. Immagazzinamento del prodotto finito<br />
In genere le noci sgusciate sono confezionate all’interno di buste sottovuoto<br />
e poste in cartoni.<br />
I cartoni di prodotto finito rimangono stoccati in magazzino fino al momento<br />
dell’esportazione.<br />
1<br />
Payoles: Magazzini temporanei con tetto di foglie di palma e pavimento generalmente di pali legati o tavole.<br />
2<br />
Barbacoa: tavoli di assi di legno per l’essiccazione della noce del Brasile con guscio.<br />
N/20
to, cade al suolo. Dopo alcuni giorni, per gli effetti dei microrganismi<br />
e degli insetti, le parti spugnose sono rimosse e rimane il<br />
grosso guscio legnoso del frutto. La raccolta da terra viene<br />
effettuata tra gennaio e maggio.<br />
In natura questo frutto è aperto solo dall’aguti, un grosso roditore<br />
della foreste o, in un periodo più lungo, dalle termiti.<br />
Il seme, una volta germogliato, in un anno al massimo è completamente<br />
assorbito dalla nuova piantina. Nonostante sia difficile<br />
trovare una pianta piccola nella foresta è stato osservato<br />
che le piantine possono crescere in luoghi molto diversi, tanto in<br />
ombra quanto alla luce. Studi condotti a Madre de Dios in sette<br />
differenti zone mostrano una densità media di 18 piantine per<br />
ettaro, con un minimo di 9 e un massimo di 27.<br />
La vita e la crescita delle piccole piante dipendono principalmente<br />
dalla falciatura e dalla luce. La falciatura che molte<br />
volte compromette le foglie e il fusto, non necessariamente ne<br />
provoca la morte, ma solamente ne riduce le dimensioni. La<br />
falciatura può essere molto importante nei luoghi dove abbondano<br />
gli erbivori, poiché in tal modo le piantine si salvano dalla<br />
razzia di questi animali. Ad una migliore esposizione alla luce<br />
corrisponde invece una maggiore crescita, compatibilmente<br />
con il luogo dove sono germogliati i semi o con le zone di vegetazione<br />
che si formano attorno alla pianta. In foreste in cui le<br />
condizioni di luce sono scarse, le piantine con altezza inferiore<br />
al metro possono crescere fra i 7,5 e i 12,5 cm l’anno, sempre<br />
che non vengano divorate dagli erbivori. L’importanza della luce<br />
si riflette in un maggior incremento di altezza durante il periodo<br />
di siccità, cioè quando molte specie perdono le foglie, consentendo<br />
alla luce di penetrare meglio.<br />
Per far fronte alla diminuzione degli alberi dovuta alla deforestazione,<br />
comincia a diffondersi la pratica del ripopolamento.<br />
Questa consiste nel piantare talee di noce in spiazzi naturali o<br />
in aree con abbondante luce, ad esempio nelle vicinanze degli<br />
accampamenti.<br />
La distanza tra pianta e pianta può variare a seconda del sito,<br />
della grandezza dell’appezzamento e della disponibilità di talee.<br />
In generale le talee, durante i primi anni, devono essere protette<br />
da reti o da recinti di legno, specialmente in quei luoghi dove<br />
abbondano la fauna silvestre o gli animali domestici.<br />
Si è inoltre osservato che il tasso di mortalità cambia secondo<br />
il luogo scelto per la semina: negli spazi aperti si attesta intorno<br />
all’8% annuale, mentre lungo i sentieri più battuti è del 13%.<br />
L’ACCA (Associazione per la Conservazione della Conca Amazzonica)<br />
raccomanda pertanto agli agricoltori un ripopolamento<br />
in ampi spiazzi naturali piuttosto che la rigenerazione naturale,<br />
poiché in questo modo si ha una maggiore crescita delle piante<br />
in minor tempo.<br />
Le tecniche colturali.<br />
Il dibattito sul futuro successo di piantagioni di noci del Brasile<br />
è ancora aperto. Fino ad ora i tentativi di coltivazione di alberi<br />
tropicali in zone nelle quali non vi è crescita spontanea sono<br />
risultati fallimentari.<br />
Due fattori fondamentali rendono la coltivazione della noce del<br />
Brasile inadatta e poco vantaggiosa: la crescita lenta e<br />
l’impollinazione dei fiori che richiede una particolare specie<br />
di ape. La noce del Brasile è, quindi, indissolubilmente legata<br />
alla foresta e alle popolazioni locali che nei tre paesi di maggior<br />
produzione (Brasile, Bolivia, Perù) vivono grazie ad essa.<br />
La maggior parte delle noci del Brasile provengono da alberi<br />
selvatici. Negli ultimi anni, la produzione di noci è diminuita<br />
a causa della deforestazione, della migrazione dei raccoglitori<br />
di noci dai villaggi della foresta ai grandi centri metropolitani,<br />
dall’allagamento di alcuni aree di produzione e forse a causa<br />
della riduzione delle api impollinatrici a causa degli incendi durante<br />
la stagione secca. Per questo motivo i tentativi di coltivazione<br />
sono stati portati avanti e documentati in differenti parti<br />
dell’Amazzonia. Una considerazione importante in fase di allestimento<br />
di un impianto di noci del Brasile è la provenienza del<br />
seme in quanto in caso di incrocio di piante della stessa genetica,<br />
la produzione di noci è molto scarsa.<br />
I semi vengono fatti germogliare immettendoli in terreno sabbioso<br />
umido e rimuovendo successivamente l’embrione attraverso<br />
l’apertura del seme lungo la sezione naturale. Gli embrioni<br />
in circa 20 giorni sviluppano la nuova piantina dopodiché vengono<br />
fatti crescere in vasi.<br />
Dopo circa 2 anni dal trapianto della giovane pianta in campo è<br />
possibile effettuare l’innesto.<br />
N/21
Classificazione.<br />
Curiosità.<br />
Calibri<br />
Il calibro delle noci brasiliane viene espresso dal numero di frutti<br />
contenuti in una libbra (454 gr.).<br />
Per le noci in guscio esistono i seguenti calibri:<br />
Extra large 35/40<br />
Large 40/45<br />
Extra medium 50/55<br />
All’inizio del secolo XIX la noce amazzonica veniva esportata<br />
attraverso due porti del Pará; ragion per cui da principio fu conosciuta<br />
come Castanha-do-Pará; solo in un secondo tempo il<br />
Ministero dell’Agricoltura brasiliano le diede la denominazione<br />
di Castanha-do-Brasil. Dal 1818 iniziò ad essere il prodotto più<br />
importante esportato dal Pará e, dopo il 1847, la sua commercializzazione<br />
acquistò un valore economico apprezzabile.<br />
Registri statistici di esportazione la citano però solamente a partire<br />
dal 1899. La Castanha-do-Pará, utilizzata nell’alimentazione<br />
degli indios e degli animali domestici in piccola scala, divenne una<br />
delle principali fonti di reddito di questa regione, dando lavoro a<br />
moltissima manodopera sia nella foresta, sia nelle città.<br />
Medium 57/62<br />
Small<br />
70 e oltre<br />
Per le noci sgusciate esistono i seguenti calibri:<br />
Large 90/110<br />
Medium 110/130<br />
Small 140/160<br />
Midget 160/180<br />
Tiny maggiore di 180<br />
Della produzione brasiliana circa il 70% viene venduto in guscio<br />
ed il 30% sgusciato.<br />
I gusci vuoti del frutto, in alcune regioni chiamati “tazza di scimmia”<br />
sono usati dagli indigeni per trasportare piccoli fuochi che<br />
con il loro fumo tengono lontani gli insetti, oppure gli agricoltori se<br />
ne servono per raccogliere la gomma che fuoriesce dalla corteccia<br />
degli omonimi alberi incisi, o anche semplicemente per bere.<br />
La medicina popolare brasiliana utilizza la scorza del guscio,<br />
lasciata in infusione assieme al tè, per curare i dolori di stomaco,<br />
mentre la corteccia dell’albero lasciata riposare nel tè serve a ottenere<br />
una bevanda efficace contro le disfunzioni renali. Inoltre i biologi<br />
hanno recentemente scoperto che i gusci vuoti, abbandonati<br />
sul terreno dall’agouti, diventano l’ambiente ideale per un numero<br />
d’interazioni obbligate fra differenti specie di invertebrati.<br />
N/22
Usi.<br />
Di quest’albero è interessante anche la corteccia, che nello<br />
stato del Pará (Brasile), ad esempio, viene usata dagli indigeni<br />
per calafatare le imbarcazioni. Il tronco, inoltre, trova altre interessanti<br />
utilizzazioni, sempre su scala locale.<br />
La pianta di noce brasiliana è molto ricercata anche per i giardini<br />
botanici a scopo decorativo.<br />
Dai semi acerbi, grattugiati, si ottiene un lattice che localmente<br />
viene usato insieme al caffè a guisa di latte. Con le capsule, dure<br />
e levigate, lavorabili al tornio, si confezionano scodelle, scatole<br />
e altri manufatti.<br />
In Italia la noce del Brasile è poco nota e normalmente commercializzata<br />
ancora con il guscio. La maggior parte della produzione<br />
viene inviata in Europa per l’industria alimentare. La noce è<br />
utilizzata anche per la produzione di olio commestibile.<br />
molte specie di mammiferi ed uccelli si trovano in condizione<br />
critica di conservazione. È stata segnalata per esempio l’estinzione<br />
locale della scimmia ragno (Ateles paniscus).<br />
Va considerato un altro aspetto, più legato all’ecologia della<br />
pianta. Tale aspetto è dato dalla stretta relazione tra gli impollinatori<br />
e l’albero: la noce del Brasile produce frutti solo in aree<br />
naturali. Per quanto l’albero possa venire coltivato con relativa<br />
facilità in presenza di clima appropriato, l’assenza dell’insetto<br />
imenottero che lo impollina (tale insetto è esclusivamente selvatico<br />
ed adatto solo all’ambiente forestale), rende impossibile la<br />
fecondazione dei fiori e, quindi, la produzione di frutti.<br />
Infine l’aspetto sociale: raccoglitori e lavoratori degli stabilimenti<br />
di trasformazione, indigeni o meticci da generazioni residenti<br />
in aree periforestali (la maggior parte dei meticci, noti come<br />
caboclos in Brasile e camba in Bolivia, risiede in queste aree<br />
dall’epoca dell’estrazione del caucciù), vengono pagati cifre<br />
molto basse e non godono di forme di assistenza sociale. Date<br />
anche le condizioni precarie dei luoghi di raccolta e lavoro, l’alta<br />
incidenza di gravi malattie tropicali quali malaria, leishmaniosi e<br />
febbre gialla, è facilmente intuibile l’impatto sulle condizioni di<br />
vita di questi lavoratori.<br />
Si tratta, purtroppo, del frequente paradosso di un prodotto del<br />
mercato mondiale che gode di prezzi elevati ma che produce<br />
pochi e settoriali benefici per le popolazioni locali che lo raccolgono.<br />
Aspetti ambientali e sociali.<br />
Alcuni aspetti ambientali e sociali vanno considerati nella produzione<br />
della noce del Brasile.<br />
Nonostante la raccolta avvenga senza danneggiare gli alberi,<br />
durante l’epoca dell’estrazione migliaia di raccoglitori e le loro<br />
famiglie si trasferiscono nelle aree forestali. Molte di queste famiglie<br />
hanno come principale fonte proteica alimentare la carne<br />
di animali selvatici. Dopo il periodo della raccolta o estrazione,<br />
Sitografia e bibliografia.<br />
http://www.agraria.org<br />
http://www.eoearth.org/article/Brazil_nut_(Bertholletia_excelsa)<br />
http://www.nybg.org/bsci/braznut/<br />
http://www.rain-tree.com/brazilnu.htm<br />
Luca Della Bianca, La noce del Brasile. Il frutto della giovinezza,<br />
Hermes, 2005.<br />
N/23
Caratteristiche nutrizionali della brazil nut<br />
Noce del Brasile, noce amazzonica, noce del Pará sono solo<br />
alcuni dei nomi con cui è chiamato questo frutto, le cui notevoli<br />
proprietà nutrizionali si uniscono alla piacevolezza<br />
del gusto.<br />
La noce è, infatti, molto ricca di proteine, non contiene colesterolo,<br />
è una fonte di aminoacidi essenziali e di vitamine e possiede<br />
un’alta concentrazione di selenio. Può essere di fatto<br />
considerata alla stregua di un vero integratore dietetico e un efficace<br />
antiossidante, capace di contrastare l’azione dei radicali<br />
liberi, responsabili dell’invecchiamento delle cellule.<br />
Il selenio: il suo ruolo biologico.<br />
Il selenio, un oligonutriente per gli esseri umani, è un componente<br />
di un particolare amminoacido, la selenocisteina.<br />
Elimina i radicali liberi in sinergia con la Vitamina E e con<br />
molti enzimi antiossidanti. Gioca anche un ruolo importante nel<br />
funzionamento della ghiandola della tiroide. Il selenio, nella<br />
nostra alimentazione, proviene da cibi come cereali, pesce e<br />
uova e le noci del Brasile ne sono particolarmente ricche (1917,0<br />
mcg/100g).<br />
Una carenza di selenio in persone sane è relativamente rara.<br />
La carenza può verificarsi in pazienti con funzione intestinale<br />
gravemente compromessa, o in pazienti sottoposti a nutrizione<br />
parenterale totale. Altri soggetti a rischio sono le popolazioni<br />
dipendenti da fonti agricole in suoli particolarmente poveri di<br />
selenio. La dose consigliata di selenio per gli adulti è di 55 microgrammi<br />
al giorno; più di 400 microgrammi al giorno possono<br />
provocare una intossicazione da selenio.<br />
L’olio di noce del Brasile: caratteristiche.<br />
Le noci del Brasile contengono una maggiore quantità di olio<br />
(72%) in confronto alle mandorle (53%) ed alle noci (55%). L’olio<br />
presenta un colore giallo chiaro con odore gradevole. Esso ha<br />
un uso limitato in tutto il mondo a causa della mancanza di conoscenze<br />
in merito alla sua composizione. In realtà, sono stati<br />
effettuati pochi studi completi sull’olio di noci del Brasile. Gli oli<br />
di origine vegetale sono costituiti in gran parte da miscele di<br />
trigliceridi (molecole di glicerolo a cui sono unite tre molecole<br />
di acidi grassi). Gli acidi grassi differiscono tra di loro per la lunghezza<br />
della catena idrocarburica e per la presenza più o meno<br />
rilevante di doppi legami. Alcuni acidi grassi sono essenziali,<br />
cioè non possono essere sintetizzati dal nostro corpo, e quindi<br />
devono essere presenti nella nostra dieta in quantità sufficiente<br />
per non sviluppare sintomi di carenza o, addirittura, serie malattie.<br />
Due acidi grassi insaturi essenziali (Essential Fatty Acid<br />
= EFA) sono particolarmente importanti: si tratta dell’acido linoleico<br />
omega-6 e dell’acido linolenico omega-3. Accanto alla<br />
componente trigliceridica, nei lipidi (grassi e oli) si trovano altri<br />
componenti minori non privi di importanza quali steroli, vitamine<br />
liposolubili e fosfolipidi che costituiscono sostanzialmente la frazione<br />
detta “insaponificabile”. Di seguito è presentata la composizione<br />
dell’olio di noce del Brasile suddivisa nelle sue varie<br />
frazioni lipidiche (acidi grassi, steroli, vitamina E, fosfolipidi).<br />
Acidi Grassi.<br />
L’olio di noci del Brasile ha una buona percentuale di acidi grassi<br />
insaturi 75,6% che potrebbe essere paragonata a quella della<br />
noce o dell’olio di oliva (83%), vedi tab. 1. L’alto contenuto in<br />
acido linoleico (39,3%) e acido linolenico (36,1%), unitamente al<br />
contenuto di ß-tocoferolo e di ß-sitosterolo, conferisce alla noce<br />
del Brasile interessanti caratteristiche alimentari per le rilevanti<br />
proprietà antiossidanti e anti-colesterolo.<br />
Table 1. Fatty acid composition (%) of Brazil nut oil determined by GLC in comparison with<br />
other oil composition. 18,20, 21 Average value of the same sample injected in triplicate<br />
Fatty acids<br />
Steroli.<br />
Almond<br />
/ (%)<br />
Walnut<br />
/ (%)<br />
Olive<br />
/ (%)<br />
Brazil Nut<br />
/ (%)<br />
C 12:0 0.2 ± 0.05<br />
C 14:0 0.2 ± 0.05<br />
Brazil Nut<br />
/ (%) 18<br />
C 16:0 9 9 13.9 13.0 ± 0.12 12.0<br />
C 16:1 1.5 0.2 ± 0.05<br />
C 18:0 2.8 11.0 ± 0.15 10.4<br />
C 18:1 73 71.8 39.3 ± 1.1 41.2<br />
C 18:2 14 9.0 36.1 ± 1.1 36.1<br />
C 18:3 1.0<br />
Unsaturated<br />
FFA<br />
87.0 83.3 75.6 77.3<br />
Gli steroli (tab. 2) sono componenti naturali presenti in molte<br />
piante e specie animali. Essi sono inoltre essenziali per la salute<br />
N/24
umana e animale. La frazione sterolica è specifica di ciascun<br />
olio e può essere utilizzata per caratterizzare un olio.<br />
Il ß-sitosterolo partecipa alla conversione dell’acido linoleico in<br />
acidi grassi polinsaturi. Si tratta di una reazione essenziale per<br />
la conversione di acidi grassi ω-6 in prostaglandine e leucotrieni,<br />
entrambi coinvolti nel funzionamento del sistema immunitario;<br />
inoltre il ß sitosterolo partecipa anche alla riduzione del<br />
colesterolo.<br />
(88,3%). Il contenuto di ß-tocoferolo è quindi molto più elevato<br />
che in altri oli e potrebbe essere una discriminante in caso di<br />
falsificazioni.<br />
Table 3. Composition (%) of Tocopherol fractions of Brazil nut oil determined by HPLC in comparison<br />
with Olive. Soybean and Walnut oil tocopherols 20, 21 Average value of the same sample<br />
injected in triplicate.<br />
Tocopherols<br />
Brazil nut<br />
oil (%)<br />
Brazil nut<br />
oil 19 (%)<br />
Olive oil /<br />
(%)<br />
Soya bean<br />
oil / (%)<br />
Walnut<br />
oil / (%)<br />
Table 2. Composition (%) of Sterol fractions of Brazil nut oil determined by GLC in comparison<br />
23, 24<br />
with Olive and Almond nut oil.<br />
α-Tocopherol 11.3 ±1.2 7 84.2 10 1.7<br />
ß-Tocopherol 88.3 ± 1.9 9.3 5.3 3 1.8<br />
Composition<br />
Olive oil /<br />
(%)<br />
Brazil Nut /<br />
(%)<br />
Brazil Nut /<br />
(%)<br />
Almond nut<br />
oil / (%)<br />
γ-Tocopherol 0.4 ± 0.05 10.5 58 88.0 -<br />
Cholesterol 0.23 1 ± 0.05 - -<br />
δ-Tocopherol - - - 29 8.5<br />
Campesterol 3.19 2 ± 0.7 2 4<br />
Stigmasterol 1.3 8 ± 0.3 6.5 3<br />
Cholestenol - 2 ± 0.2 - -<br />
ß-Sitosterol 81 76 ± 1.5 68 77<br />
Sitostanol 2.3 8 ± 1.2 4.3 -<br />
Fosfolipidi.<br />
L’olio di noci del Brasile presenta anche una interessante composizione<br />
dei fosfolipidi paragonabile a quella della lecitina di girasole<br />
(tab. 4). I fosfolipidi, conosciuti come lecitina, sono essenziali<br />
per l’integrità delle membrane cellulari, aiutano a scindere i<br />
grassi ingeriti e migliorano il loro utilizzo da parte del fegato.<br />
Δ5-Avenasterol 2.7 2 ± 0.7 14.1 12<br />
Δ7-Stigmastenol 0.55 1 ± 0.2 6.4 2<br />
Table 4. Composition (%) of Phospholipids fractions of Brazil nut oil determined by spectrophotometry<br />
in comparison to Sunflower lecithin 26 .<br />
Δ7-Avenasterol - - - 2<br />
Phospholipids PI/(%) PC/(%) PE/(%) PA/(%)<br />
Total<br />
/(%)<br />
Sunflower<br />
La vitamina E.<br />
Lecithin<br />
20 47 21 12 100<br />
La vitamina E è costituita da un gruppo di otto molecole chiamate<br />
tocoferoli o tocotrienoli.Questi composti liposolubili del<br />
complesso della vitamina E sono, tra gli altri, importanti costituenti<br />
dell’olio di noce del Brasile. Sono antiossidanti che la natura<br />
ha aggiunto agli oli per proteggerli dall’ossidazione e dall’irrancidimento,<br />
ma che forniscono anche benefici alla salute. La<br />
vitamina E funziona come un potente antiossidante e protegge<br />
le cellule umane e i grassi contro i radicali liberi che potrebbero<br />
danneggiarli e svolge un ruolo immunizzante contro l’invecchiamento<br />
prematuro.<br />
Un deficit di vitamina E è stato associato con anomalie neurologiche<br />
e disturbi di malassorbimento dei grassi. Nell’olio di noci<br />
del Brasile si trovano tre principali tocoferoli (tab.3), in particolare<br />
tale olio è caratterizzato dal suo alto contenuto di ß-tocoferolo<br />
Brazil nut oil 31 24 21 24 100<br />
PI Phosphatidylinositol ; PC Phosphatidylcholine ;<br />
PE Phosphatidylethanolamine PA Phosphatidic acids<br />
Riferimenti.<br />
www.wikipedia.it<br />
www.sanihelp.it<br />
Luca Della Bianca, La noce del Brasile. Il frutto della giovinezza,<br />
Hermes, 2005.<br />
Asia Pac J Clin Nutr 2008; 17(S1): 329-332<br />
J. Braz. Chem.<br />
2009 Società Chimica brasiliana<br />
N/25
Commercio equo e solidale<br />
e i produttori di frutta secca.<br />
Il commercio equo e solidale, o Fair Trade, è un approccio alternativo<br />
al commercio convenzionale che promuove la giustizia<br />
sociale ed economica, lo sviluppo sostenibile,<br />
il rispetto per le persone e per l’ambiente attraverso il<br />
commercio, la crescita della consapevolezza dei consumatori,<br />
l’educazione, l’informazione e l’azione politica; è una relazione<br />
paritaria fra tutti i soggetti coinvolti nella catena di commercializzazione:<br />
dai Produttori ai Consumatori.<br />
La relazione con i produttori in Africa, Asia, America Latina e<br />
Europa mira a costruire partnership dirette e stabili negli anni,<br />
garantendo prezzi equi concordati con gli stessi produttori in<br />
base ai reali costi di produzione e includendo un ulteriore margine<br />
per investimenti in progetti di carattere sociale che<br />
possano avere una ricaduta positiva sull’intera comunità, innescando<br />
un meccanismo virtuoso di autosviluppo.<br />
Gli albori del commercio equo solidale hanno visto importazioni<br />
di materie prime legate a quei prodotti che storicamente furono<br />
veicolo di sfruttamento, come i prodotti coloniali: zucchero,<br />
caffè, fave di cacao. In un secondo tempo, grazie anche all’ampliarsi<br />
del movimento e alla sempre maggior richiesta di prodotti,<br />
si ebbe la possibilità di incontrare altre realtà, tentando nuove<br />
relazioni e applicando questo sistema economico ad altre merci<br />
e prodotti come il tè, le spezie e, in particolare, la frutta secca,<br />
iniziando con i nuovi produttori una collaborazione che portò nel<br />
tempo all’instaurarsi di partnership durature.<br />
Dalla fine degli anni ’90 i volumi delle importazioni sono andati via<br />
via aumentando con un trend positivo che permane anche oggi:<br />
arachidi, anacardi, noci dell’Amazzonia, noci di macadamia, tutti<br />
certificati Fair Trade, provenienti da America Latina (Perù, Brasile,<br />
Bolivia, Guatemala), Indonesia, Burkina Faso e Mozambico e<br />
frutta tropicale carnosa essiccata proveniente dalle Filippine.<br />
Il commercio della frutta secca ha permesso al mondo del commercio<br />
equo solidale di stringere relazioni importanti, basate sul<br />
rispetto e mutuo sviluppo, in zone rurali e con piccoli gruppi di<br />
produttori sparsi in un vasto ventaglio di aree geografiche, dal<br />
Sud America all’Asia passando per l’Africa.<br />
Le grandi piantagioni di questi frutti sono, nella maggior parte<br />
dei casi, un chiaro lascito di un sistema economico coloniale e<br />
neo-coloniale basato sullo sfruttamento di coltivazioni intensive<br />
e sulla monocoltura.<br />
Il commercio equo e solidale aiuta il sostentamento dei gruppi<br />
di piccoli produttori che, altrimenti, sarebbero schiacciati dalle<br />
dimensioni delle grandi multinazionali straniere che hanno il controllo<br />
su queste immense piantagioni di origine ex coloniale.<br />
Sono i casi della coltivazione di arachidi nel poverissimo Burkina<br />
Faso, degli anacardi in Mozambico, dei produttori di noce<br />
dell’Amazzonia che, al contempo, portano sul campo la battaglia<br />
per la salvaguardia della foresta amazzonica: una produzione<br />
eco-sostenibile e rispettosa dell’ambiente contro le grandi industrie<br />
che, spinte dalla ricerca di massimizzazione del profitto,<br />
favoriscono il disboscamento del “polmone verde” del mondo.<br />
Commercio equo e solidale, infatti, significa, non solo rispetto<br />
per le condizioni di lavoro e di accesso al mercato da parte dei<br />
piccoli produttori, ma anche salvaguardia dell’ecosistema e delle<br />
forme tradizionali di raccolta dei prodotti della terra, impiego di<br />
metodi biologici di produzione e sostenibilità della tipologia di<br />
coltivazione e coltura scelta e armonicamente inserita nell’area<br />
di riferimento.<br />
Il supporto dato dal commercio equo solidale ai produttori e ai<br />
paesi coinvolti nella produzione di frutta secca ha portato consistenti<br />
migliorie nella vita delle svariate famiglie incluse nei progetti,<br />
alla comunità in generale e, non ultimo, ha dato nuova luce<br />
all’attenzione da riporre nei confronti del consumatore finale.<br />
N/26
Ci sono<br />
noccioline e<br />
noccioline<br />
Quando si parla di noccioline è<br />
la qualità che fa’ la differenza.<br />
Le arachidi americane in guscio sono<br />
sicuramente buone, naturalmente bionde,<br />
nutrienti, sempre fresche e con una lunga<br />
conservabilita’. Sono arachidi di qualità<br />
superiore che deliziano i consumatori di tutto<br />
il mondo con un sapore più ricco e più<br />
gustoso. Venendo al nocciolo: arachidi molto<br />
gustose con una provenienza affidabile.<br />
Per saperne di più sulle arachidi americane,<br />
richiedi una copia gratuita in inglese del<br />
DVD “Innovation Through Quality” all’<br />
American Peanut Council, inviando una<br />
e-mail a lmckerchar@peanutsusa.org.uk<br />
www.peanutsusa.org.uk
Andamento delle vendite nella grande distribuzione<br />
A giugno 2009.<br />
Illustriamo i dati della categoria Frutta Secca raccolti sul nuovo<br />
universo IRI “Infoscan Census” riguardo i punti vendita a libero<br />
servizio di dimensioni superiori ai 100mq. I dati si riferiscono ai 12<br />
mesi terminanti il 28 giugno 2009 rilevati su Ipermercati, Supermercati,<br />
Libero servizio piccolo. In quest’anno il mercato della frutta<br />
secca ha un giro d’affari di circa 395 Mio di Euro a valore - prezzi al<br />
consumo - in crescita del 5,0% rispetto ai 12 mesi corrispondenti<br />
dell’anno scorso. A fronte di tale fatturato si veicolano sul mercato<br />
oltre 44 Mio di Kg. venduti con un tasso di crescita del 2,5%. La<br />
forbice dei trend tra valore e volume è spiegata dall’effetto inflazionistico<br />
dell’aumento dei prezzi della categoria. Il prezzo medio è<br />
cresciuto del 2.5%. Hanno tendenze deflazionistiche le mandorle<br />
e le noci con contrazioni sui prezzi medi a volume rispettivamente<br />
del -3.5% e -4.4%. Tutti i comparti crescono a valore, le prugne si<br />
mantengono stabili e i semi di zucca calano del 2.4%. In volume si<br />
registrano buone performance per le mandorle (+ 7.6%) e le noci<br />
(+13.7%). Per questo segmento oltre alla riduzione del prezzo medio<br />
c’è un incremento della pressione promozionale di 8 punti, rispetto<br />
ai 12 mesi corrispondenti dell’anno scorso. Soffrono in volume le<br />
arachidi (-2.0%) a fronte di un incremento dei prezzi dell’8.9%, e i<br />
pistacchi (-2.8%) su cui si evidenza una riduzione della pressione<br />
promo di 2.5 punti e un aumento dei prezzi del 7.4%.<br />
Peso a volume<br />
Totale Italia Iper+Super+LSP (da 100 a 399 mq)<br />
Anno terminante giugno 2009<br />
Peso a valore<br />
Totale Italia Iper+Super+LSP (da 100 a 399 mq)<br />
Anno terminante giugno 2009<br />
Arachidi<br />
20,7%<br />
Pistacchi<br />
7%<br />
Mandorle<br />
5,6%<br />
Arachidi<br />
13,1%<br />
Pistacchi<br />
9,7%<br />
Mandorle<br />
8,2%<br />
Noci<br />
19,6%<br />
Altra frutta<br />
secca e/o<br />
mista<br />
16,7%<br />
Noci<br />
15,3%<br />
Altra frutta<br />
secca e/o<br />
mista<br />
17,8%<br />
Pinoli<br />
2,2%<br />
Nocciole<br />
2,7%<br />
Semi di zucca<br />
1,9%<br />
Datteri e fichi<br />
7,0%<br />
Nocciole<br />
3,7%<br />
Semi di zucca<br />
2,5%<br />
Datteri e fichi<br />
9,7%<br />
Prugne<br />
12,3%<br />
Prugne<br />
12,1%<br />
Pinoli<br />
12,3%<br />
Analyzer Report<br />
Totale Italia Iper+super+LSP (da 100 a 399 mq)<br />
Anno terminante giugno 2009<br />
Valore Vendite Var. % Valore Vendite<br />
Tot Ctg Frutta secca 395.594.234 5,0<br />
Arachidi 52.381.775 6,7<br />
Pistacchi tostati 38.397.897 4,4<br />
Mandorle 32.119.174 3,8<br />
Noci 60.770.275 8,7<br />
Nocciole 14.584.657 1,8<br />
Pinoli senza guscio 48.415.045 7,7<br />
Prugne 47.846.360 -0,0<br />
Datteri e Fichi 28.066.089 0,9<br />
Semi di zucca tostati 8.010.416 -2,4<br />
Altra frutta secca e/o mista 65.002.545 6,8<br />
N/32
Peso a valore<br />
Totale Italia Iper+Super+LSP (da 100 a 399 mq)<br />
Anno terminante gennaio 2009<br />
Noci<br />
Arachidi<br />
Mandorle<br />
13,7<br />
Pinoli<br />
Altra frutta<br />
secca e/o mista<br />
Frutta secca<br />
6,7<br />
Pistacchi<br />
7,6<br />
8,7<br />
7,7<br />
5,0<br />
2,5<br />
-2,0<br />
4,4<br />
-2,8<br />
3,8<br />
Nocciole<br />
1,8<br />
1<br />
-1,1<br />
Prugne<br />
Datteri e fichi<br />
0,9<br />
Semi<br />
di zucca<br />
-0,0<br />
-0,4 -1,3<br />
-2,4<br />
6,8<br />
3,8<br />
-6,0<br />
Var % Valore<br />
Var % Volume<br />
Analyzer Report<br />
Totale Italia Iper+super+LSP (da 100 a 399 mq)<br />
Anno terminante giugno 2009<br />
Volume Vendite Var. % Volume Vendite<br />
Tot Ctg Frutta secca 44.453.464 2,5<br />
Arachidi 9.344.215 -2,0<br />
Pistacchi tostati 3.131.035 -2,8<br />
Mandorle 2.408.325 7,6<br />
Noci 8.618.108 13,7<br />
Nocciole 1.190.739 1,0<br />
Pinoli senza guscio 935.126 -1,1<br />
Prugne 5.399.532 -0,4<br />
Datteri e Fichi 4.354.144 -1,3<br />
Semi di zucca tostati 1.178.350 -6,0<br />
Altra frutta secca e/o mista 7.893.919 3,8<br />
N/33
®<br />
<br />
La famiglia Benedetti è da sempre nel campo degli imballaggi, adattandosi<br />
alle tendenze del mercato fin dalla seconda metà dell’800.<br />
All’inizio l’attività principale era la produzione di botti in legno per il<br />
vino, poi nel 1925 Agostino Benedetti si trasferisce da Lastra a Signa<br />
(Fi) a Perugia per implementare il commercio di casse da imballaggio<br />
in legno, lavorando come principale fornitore della Perugina.<br />
Nel 1954 è nata la MAURO BENEDETTI e ha intrapreso una nuova<br />
strada: la produzione di imballaggi di cartone ondulato, con la certezza<br />
che fosse il materiale su cui puntare. “Bisogna guardare al futuro,<br />
con un occhio sempre attento a quello che hanno fatto i nostri<br />
predecessori”: il presidente Mauro Benedetti ha sempre tenuto<br />
fede a queste parole e la quinta generazione della famiglia continua a<br />
credere in questo precetto.<br />
<br />
<br />
Sede Legale e Amministrativa:<br />
Via Pievaiola, 164/M - Zona Industriale Sant’Andrea delle Fratte<br />
06132 Perugia - Tel. +39 075 52.751 - Fax +39 075 52.75.237<br />
staff@maurobenedetti.it - www. maurobenedetti.it<br />
Unità Operative:<br />
Carnate (MI) - Perugia - Arzano (NA) - Modugno (BA) -<br />
Cartiera di Salerno
NEI DINTORNI:<br />
a tavola con il vino.<br />
A cura di Andrea Spada<br />
Prosegue anche in estate il “viaggio enogastronimico” che<br />
unisce i sapori della frutta secca con i cibi e i vini italiani. Quello<br />
proposto nelle prossime pagine è un menù molto estivo,<br />
arricchito dalla presenza delle noci del Brasile, frutto esotico<br />
solitamente poco utilizzato per insaporire primi e secondi<br />
piatti. Per le portate ideate dagli chef della scuola Artusiana,<br />
le indicazioni del sommelier propongono una sequenza<br />
di quattro vini molto freschi, tutti provenienti dal centro-nord<br />
Italia, particolarmente adatti ad accompagnare ogni piatto<br />
senza appesantire un menù dal gusto così particolare.<br />
La scelta del vino è, infatti, fondamentale e il giusto abbinamento<br />
tra pietanze e vini è il segreto che ci permette di offrire<br />
ai commensali il giusto equilibrio per un risultato eccellente,<br />
appagante per il nostro palato.<br />
Spiedino tiepido di bufala con<br />
pesto leggero e noci del Brasile.<br />
Con questo antipasto consiglio il Muller<br />
Thurgau 2007 di Franz Haas un vino che<br />
ben si presta come apertura sia per la sua<br />
vena semiaromatica tipica del vitigno che<br />
per la sua freschezza in acidità e mineralità.<br />
Muller Thurgau 2007<br />
Franz Haas<br />
Strudel di pasta fillo con verdurine<br />
estive, crema di piselli<br />
e noci del Brasile.<br />
Questo primo piatto richiede un bianco<br />
leggermente più strutturato (ma senza<br />
eccedere vista la delicatezza del piatto) e<br />
più secco, per “spezzare” rispetto al vino<br />
di apertura: Verdicchio di Jesi Classico “Le<br />
Vaglie” 2008 dell’Az. Santa Barbara.<br />
Verdicchio di Jesi classico<br />
“Le Vaglie” 2008<br />
Azienda Santa Barbara<br />
Petto di pollo alla birra in<br />
gremolata di noci del Brasile,<br />
rosmarino e limone.<br />
Con il petto di pollo alla birra consiglio il Pinot<br />
Nero 2007 dell’Az. Gumphof, un vino<br />
bianco che per la sua femminilità e il timbro<br />
varietale del vitigno ben si presta con questa<br />
preparazione.<br />
Pinot Nero 2007<br />
Azienda Gumphof<br />
Tortino di melanzane, ricotta<br />
e noci del Brasile con<br />
marmellata di albicocche.<br />
Con questo dolce al cucchiaio, che è un<br />
piatto di richiamo siciliano, mi permetto, in<br />
alternativa al classico Passito di Pantelleria,<br />
di consigliare “Oro et laboro” un bianco da<br />
uve stramature di Albana prodotto da Leone<br />
Conti in quel di Faenza in Romagna.<br />
Oro et laboro<br />
Leone Conti<br />
N/35
LE RICETTE CREATIVE,<br />
INTERPRETATE DA CHEF <strong>DEL</strong>LA SCUOLA ARTUSIANA<br />
QUATTRO PIATTI DA GUSTARE E COLLEZIONARE.<br />
I piatti da collezionare, presentati di seguito, continuano ad arricchire<br />
l’originale ricettario dedicato alla frutta secca.<br />
Ogni ricetta può essere staccata e collezionata nel raccoglitore,<br />
suddiviso idealmente in antipasti, primi piatti, secondi e dessert.<br />
Il risultato è un assortimento di sapori sfiziosi e unici, caratterizzati<br />
dall’originale presenza della frutta secca. Le deliziose proposte<br />
sono espressioni di cucina creativa interpretate da due grandi chef<br />
e divulgatori, prendendo spunto dall’insegnamento di Pellegrino<br />
Artusi. L’Istituto professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione<br />
“Pellegrino Artusi” di Forlimpopoli è stato, infatti, teatro<br />
dell’elaborazione dei cuochi Gabriele Calderoni e Luca Zannoni,<br />
poiché qui sono insegnanti di cucina.<br />
Lo chef Luca Zannoni vanta un’esperienza di quasi 20 anni,<br />
avendo avuto la vocazione fin dalla più tenera età. Con esperienze<br />
internazionali, tra cui spicca l’incarico all’Harris Bar di Londra, è<br />
stato il più giovane “capo partita” del Grand Hotel di Rimini.<br />
Dopo aver lavorato nei ristoranti dei più prestigiosi hotel quattro<br />
stelle della Riviera romagnola, oggi è chef di cucina e consulente<br />
esterno al Centro Sportivo Federale di Coverciano. Nel 2008 ha<br />
rivestito il prestigioso incarico di Executive chef alle Olimpiadi di<br />
Pechino, presso Casa Italia. Insegna all’Istituto Pellegrino Artusi<br />
da 7 anni e tiene corsi di pasticceria e cucina per le principali associazioni<br />
di categoria.<br />
Lo chef Gabriele Calderoni è cuoco diplomato da oltre 27<br />
anni. Dopo importanti esperienze in hotel 4 stelle di Rimini e in<br />
ristoranti di Cortina e Riccione, Calderoni è stato anche cuoco<br />
dell’Ammiraglio della Marina Militare Sarda a Porto Cervo. Insegna<br />
da 21 anni.<br />
L’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della<br />
Ristorazione “Pellegrino Artusi” sorge nella città natale<br />
dell’Artusi e di questi promuove il pensiero e l’attitudine “dell’arte<br />
di mangiare bene”. La fama della scuola supera i confini locali e ad<br />
oggi è frequentata da centinaia di studenti.<br />
Sopra, il gruppo di lavoro in cucina.<br />
N/36
antipasto - NOCI <strong>DEL</strong> <strong>BRASILE</strong><br />
Spiedino tiepido di bufala con pesto leggero e noci del Brasile.<br />
Ingredienti per 4 persone:<br />
• 4 Mozzarelle di bufala DOP da 125 gr<br />
• 4 Pomodori ramati rossi<br />
• 200 gr Noci del Brasile<br />
• 100 gr Olio extra vergine d’oliva<br />
• 100 gr Basilico<br />
• Sale e pepe q.b.<br />
• 4 Spiedi di legno<br />
TEMPO RICHIESTO: 20’<br />
DIFFICOLTà: bassa<br />
SVOLGIMENTO <strong>DEL</strong>LA RICETTA:<br />
Procedimento: lavare i pomodori, spaccarli a metà e svuotarli dei<br />
loro semini, disporli in una teglia, condirli con olio, sale e pepe e<br />
cuocerli in forno per 10 minuti a 180°. Nel frattempo, preparare un<br />
pesto con l’olio, il basilico e le noci del Brasile. Frullare il tutto fino ad<br />
ottenere una salsa omogenea e aggiustare di sale.<br />
Realizzare 4 spiedini inserendo, in ognuno, una mozzarella di bufala<br />
tra due metà di pomodoro ben caldo.<br />
Abbinamento gastronomico cibo-vino:<br />
Cibo: succulento e molto profumato.<br />
Presentazione: impiattare e condire ogni spiedino con il pesto<br />
leggero, qualche fogliolina di basilico fresca, olive e noci del Brasile<br />
tritate.<br />
Queste ricette sono state realizzate con i prodotti<br />
, dalla scuola Artusiana di Forlimpopoli.<br />
Muller Thurgau 2007<br />
Franz Haas
primo - NOCI <strong>DEL</strong> <strong>BRASILE</strong><br />
Strudel di pasta fillo con verdurine estive, crema di piselli e noci del Brasile.<br />
Ingredienti per 4 persone:<br />
• 300 gr pisellini freschi sbucciati<br />
• 200 gr Formaggio tipo Philadelphia<br />
• 100 gr olio extravergine d’oliva<br />
• 3 rametti di maggiorana<br />
• Sale, pepe e curry q.b.<br />
• 150 gr noci del Brasile<br />
• 1 melanzana tonda<br />
• 150 gr Pasta fillo<br />
• 2 zucchine<br />
• 3 carote<br />
TEMPO RICHIESTO: 40’<br />
DIFFICOLTà: media<br />
SVOLGIMENTO <strong>DEL</strong>LA RICETTA:<br />
Procedimento: preparare una julienne con melanzane, zucchine<br />
e carote sbucciate, poi saltare tutto in padella con poco olio e aggiustare<br />
di sapore. Unire alle verdure qualche pisellino (50 g circa),<br />
la maggiorana, il formaggio e metà delle noci del Brasile tritate. Con<br />
il composto ottenuto farcire i fogli di pasta fillo gia pronti e realizzare<br />
uno strudel. Infornare e cuocere per 25 minuti circa a 180°. Nel frattempo<br />
preparare una crema di piselli molto leggera frullando i piselli<br />
cotti con poca acqua di cottura, gr 50 di olio e un pizzico di curry.<br />
Abbinamento gastronomico cibo-vino:<br />
Cibo: molto succulento.<br />
Presentazione: servire lo strudel caldo, accompagnato dalla crema<br />
di piselli arricchita con le noci del Brasile.<br />
Queste ricette sono state realizzate con i prodotti<br />
, dalla scuola Artusiana di Forlimpopoli.<br />
Verdicchio di Jesi classico “Le Vaglie”<br />
2008 - Azienda Santa Barbara
secondo - NOCI <strong>DEL</strong> <strong>BRASILE</strong><br />
Petto di pollo alla birra in gremolata di noci del Brasile, rosmarino e limone.<br />
Ingredienti per 4 persone:<br />
• 2 Petti di pollo<br />
• 100 gr Panna da cucina<br />
• 100 gr Noci del Brasile<br />
• 125 cl Birra chiara<br />
• 50 gr Rosmarino<br />
• 1 Buccia di limone<br />
TEMPO RICHIESTO: 20’<br />
DIFFICOLTà: bassa<br />
SVOLGIMENTO <strong>DEL</strong>LA RICETTA:<br />
Procedimento: mondare i petti di pollo e dividerli a metà. Rosolarli<br />
in padella con poco olio e qualche rametto di rosmarino, aggiustare<br />
di sale poi sfumare con la birra e lasciar ridurre. A fine cottura,<br />
aggiungere la panna da cucina e cuocere ancora per 1 minuto. Nel<br />
frattempo preparare la gremolata, tritando finemente il rosmarino, la<br />
buccia di limone e le noci del Brasile.<br />
Abbinamento gastronomico cibo-vino:<br />
Cibo: aromatico e succulento.<br />
Presentazione: scaloppare i petti di pollo, disporli in un piatto di<br />
portata, ricoprirli con la salsa di cottura e terminare con la gremolata.<br />
Decorare a piacere con pomodorini agrodolci appassiti al forno.<br />
Queste ricette sono state realizzate con i prodotti<br />
, dalla scuola Artusiana di Forlimpopoli.<br />
Pinot Nero 2007<br />
Azienda Gumphof
dolce - NOCI <strong>DEL</strong> <strong>BRASILE</strong><br />
Tortino di melanzane, ricotta e noci del Brasile con marmellata di albicocche.<br />
Ingredienti per 4 persone:<br />
• 4 Stampini monoporzione monouso<br />
• 1 Melanzana tonda<br />
• 100 gr Marmellata di albicocche<br />
• 320 gr Ricotta di pecora<br />
• 100 gr Noci del Brasile tritate<br />
• 1 Pizzico cannella<br />
• 60 gr Zucchero a velo<br />
• 50 gr Cioccolato fondente<br />
• 3 Chiodi di garofano<br />
• 200 gr Zucchero<br />
• Panna montata q.b.<br />
TEMPO RICHIESTO: 30’ + raffreddamento<br />
DIFFICOLTà: bassa<br />
SVOLGIMENTO <strong>DEL</strong>LA RICETTA:<br />
Procedimento: mettere in una casseruola bassa un litro di acqua<br />
con lo zucchero e i chiodi di garofano e portare a bollore. Nel frattempo,<br />
sbucciare le melanzane e affettarle sottilmente, tuffarle nella<br />
bagna precedentemente preparata e cuocerle per circa 1 minuto.<br />
Amalgamare la ricotta con lo zucchero a velo, la cioccolata fondente<br />
a scaglie, le noci del Brasile tritate e poca cannella. Foderare gli<br />
stampini monouso con le fette di melanzana, farcire con il composto<br />
di ricotta e riporre in frigo per almeno 2 ore.<br />
Abbinamento gastronomico cibo-vino:<br />
Cibo: dolce tendente al succulento.<br />
Presentazione: quando è ben freddo, sformare il tortino e servirlo<br />
abbinato alla marmellata di albicocche. Decorare con panna montata<br />
e noci del Brasile.<br />
Queste ricette sono state realizzate con i prodotti<br />
, dalla scuola Artusiana di Forlimpopoli.<br />
Oro et laboro<br />
Leone Conti