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CRANBERRIS

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Andamento di mercato<br />

delle materie prime<br />

A Settembre 2008.<br />

Il sistema di allerta<br />

Una rete per non rischiare la sicurezza alimentare.<br />

Caratteristiche nutrizionali<br />

del mirtillo cranberry<br />

IRI Andamento delle vendite nella grande distribuzione<br />

Ad Agosto 2008.<br />

Nei dintorni:<br />

a tavola con il vino.<br />

Le ricette creative, interpretate da chef della scuola Artusiana<br />

Quattro piatti da gustare e collezionare.<br />

prodotto del mese<br />

il mirtillo<br />

americano<br />

Un frutto a stelle e strisce.<br />

3/2008<br />

ottobre<br />

novembre<br />

dicembre


EDITORIALE<br />

NUTSPAPER,<br />

periodico d’informazione sulla frutta secca.<br />

Questo numero è dedicato a un<br />

frutto speciale, sottovalutato in<br />

Italia e in Europa ma vera istituzione<br />

nazionale negli Stati Uniti: il<br />

mirtillo, noto anche col nome di<br />

cranberry. Il mirtillo, considerato una<br />

commodity complementare per<br />

dolci e marmellate è invece un frutto<br />

ricchissimo di proprietà benefiche, in<br />

vetta alla piramide degli alimenti con<br />

il più alto potere antiossidante.<br />

Andiamo quindi alla scoperta<br />

del mirtillo, un vero e proprio<br />

toccasana naturale ed efficace<br />

contro l’azione dei radicali liberi,<br />

causa principale dell’accelerazione<br />

del processo fisiologico di<br />

invecchiamento.<br />

Sarà interessante leggere della<br />

curiosa modalità di raccolta che<br />

prevede l’allagamento del campo<br />

e soprattutto si preannunciano<br />

gustosissime le ricette coi mirtilli,<br />

accostati alle raffinate ostriche o<br />

diventati ingredienti originali in primi<br />

piatti di grande carattere, il tutto<br />

accompagnato dai consigli del<br />

sommelier Andrea Spada.<br />

Come sempre ci sono le notizie<br />

fresche sugli andamenti di mercato<br />

e di vendita e la nostra redazione<br />

resta a disposizione per le vostre<br />

segnalazioni.<br />

Buona lettura quindi e lunga vita a<br />

tutti con il mirtillo.<br />

la Redazione<br />

N/3


SOMMARIO<br />

Andamento di mercato<br />

delle materie prime<br />

A Settembre 2008.<br />

pag. 6<br />

Il sistema di allerta<br />

Una rete per non rischiare la sicurezza alimentare.<br />

pag. 8<br />

Mirtillo americano<br />

Un frutto a stelle e strisce.<br />

pag. 12<br />

Caratteristiche nutrizionali<br />

del mirtillo cranberry<br />

Mirtillo, una fonte preziosa di antiossidanti.<br />

pag. 21<br />

“NUTSPAPER” anno II - n° 3<br />

ottobre - novembre - dicembre 2008<br />

Reg. al Tribunale di Forlì il 17/04/2007 n.6/07<br />

Editore: Menabó s.r.l.<br />

Direttore Responsabile: Andrea Masotti<br />

Progetto grafico: Lisa Tagliaferri<br />

Impaginazione: Barbara Ruffilli<br />

Elaborazione testi: Elisa Ravaglia<br />

Menabó s.r.l.<br />

via Napoleone Bonaparte, 50<br />

47100 Forlì (FC)<br />

tel. 0543.798463<br />

fax 0543.774044<br />

www.menabo.com<br />

info@menabo.com<br />

Comitato di redazione:<br />

Dr.ssa Francesca Buccella<br />

Dr. Giorgio D’Elia<br />

Dr.ssa Costanza Baldrati<br />

Dr.ssa Nicoletta Petrini<br />

Stampa: Faenza Industrie Grafiche<br />

Chiuso per la stampa nel mese di novembre 2008<br />

IRI Andamento delle vendite<br />

nella grande distribuzione<br />

Ad Agosto 2008.<br />

pag. 26<br />

Nei dintorni:<br />

a tavola con il vino.<br />

pag. 29<br />

RICETTE CON i cranberries.<br />

Le ricette creative, interpretate da chef<br />

della scuola Artusiana<br />

Quattro piatti da gustare e collezionare.<br />

pag. 30<br />

Antipasto<br />

Ostriche, cranberries e pomodoro condito.<br />

pag. 31<br />

Primo<br />

Grano con frutti di mare e cranberries.<br />

pag. 32<br />

Secondo<br />

Tempura di capesante con cranberries<br />

e crema di zucca e cannella.<br />

pag. 33<br />

Dolce<br />

Cheesecake con cranberries e fiori d’arancio.<br />

pag. 34<br />

N/4


Andamento di mercato delle materie prime<br />

A Settembre 2008.<br />

I nuovi raccolti del 2008 cominciano ad affacciarsi sul mercato.<br />

Buoni e in crescita in generale per tutti i prodotti, con punte eccezionali<br />

per noci e nocciole. L’unico prodotto che presenta un<br />

raccolto più scarso dell’anno precedente è il pistacchio (-75%) a<br />

causa di una violenta gelata in Iran. Il mercato degli anacardi è<br />

calmo, conseguenza della difficile situazione economica generale,<br />

mentre il prezzo delle arachidi è schizzato a + 30/40%.<br />

NOCI<br />

California: La stima oggettiva del raccolto 2008 di noci<br />

della California è di 375.000 tonnellate, superiore<br />

del 15% rispetto al 2007, che è stato<br />

di 325.000 tonnellate. Il maggior incremento<br />

si ha nella varietà Chandler (+33%)<br />

mentre diminuisce la produzione della Hartley<br />

(-14%). La qualità è buona, il calibro medio<br />

grande. La quotazione di apertura della<br />

Jumbo hartley è di USD 1,45 alla libbra.<br />

MANDORLE<br />

U.S.A.: Secondo il National Agricultural Statistics Service<br />

- California Field Office (NASS/CFO), la stima<br />

oggettiva del raccolto 2008 delle mandorle è di<br />

1.500 milioni di libbre di mandorle sgusciate, pari<br />

a 681.000 tonnellate. La stima è del 3% maggiore<br />

rispetto a quella soggettiva del 7 maggio,<br />

che era stata di 1.380.000 libbre e del 9% maggiore<br />

rispetto a quella del 2007. Il calibro medio<br />

di ogni varietà è previsto essere<br />

del 3% maggiore rispetto allo<br />

scorso anno. Per ulteriori informazioni<br />

è possibile contattare<br />

l’Almond Board of California allo<br />

+1 209 549-8262 o visitare il sito<br />

ufficiale www.AlmondBoard.com<br />

UVA SULTANINA<br />

Italia:<br />

Il raccolto è di ottima qualità<br />

e abbondante e le quotazioni<br />

sono scese, rispetto<br />

allo scorso anno, di circa<br />

il 15%.<br />

Turchia: Il raccolto 2008 è di 310.000 tonnellate, contro<br />

le 240.000 dello scorso anno. I<br />

prezzi di apertura, FOB Izmir,<br />

sono i seguenti: tipo 9 USD<br />

1.850 alla tonnellata, tipo<br />

10 USD 1.950 alla tonnellata.<br />

Iran:<br />

PISTACCHI<br />

A causa delle gelate che hanno colpito le zone<br />

di produzione nella notte del 3 e 4 di aprile<br />

il raccolto iraniano ha subito un danno enorme<br />

e quest’anno non supererà le 75.000 tonnellate<br />

contro le 300.000 dello scorso anno. Le quotazioni<br />

del 2008 sono le seguenti: calibro 20/22<br />

USD 8.400 alla tonnellata, calibro 28/30 USD<br />

8.000.<br />

arachidi<br />

Israele: L’Israel Groundnuts Production & Marketing Board<br />

ha comunicato le quotazioni del raccolto<br />

2007; i prezzi sono in euro alla tonnellata: Giant<br />

€ 2.250 e Extra Fancy € 2.050. L’aumento rispetto<br />

allo scorso raccolto, dovuto ai crescenti<br />

costi di produzione e all’apprezzamento dello<br />

shekel sul dollaro, è stato del 30%.<br />

U.S.A.: Il raccolto californiano sarà buono, in quantità e<br />

qualità, ma inferiore a quello record dello scorso<br />

anno. La difficile situazione del pistacchio iraniano<br />

ha portato una forte pressione sui prezzi che<br />

al momento, FAS California, sono i<br />

seguenti: per il calibro 21/25 USD<br />

8.050 alla tonnellata mentre per il<br />

calibro 26/30 USD 7.950.<br />

Egitto: Le quotazioni del nuovo raccolto, in euro alla<br />

tonnellata, sono le seguenti: Varietà<br />

Gregory, calibro 7/9 € 1.950, calibro<br />

9/11 € 1.600. Varietà NC (simile<br />

all’arachide Israele), calibro 7/9<br />

€ 2.100, calibro 9/11 € 1.900.<br />

L’aumento rispetto al raccolto<br />

del 2007 è del 40%.<br />

N/6


HARVARD GROUP<br />

COMPUTER &<br />

SOFTWARE<br />

NOCCIOLE<br />

Turchia: Il raccolto è ottimo, di circa 750.000 tonnellate,<br />

e la tendenza del mercato è al ribasso. Al<br />

momento gli esportatori sono molto cauti nel<br />

fare offerte a lungo periodo soprattutto a causa<br />

del continuo apprezzamento del dollaro (la<br />

valuta nelle quali vengono fatte le esportazioni)<br />

nei confronti della lira turca.<br />

Star*Net<br />

Enterprise Resources Planning<br />

Italia:<br />

Il raccolto è ottimo in<br />

quantità e qualità e,<br />

come detto riguardo<br />

alla Turchia, i prezzi<br />

rispetto allo scorso anno<br />

sono in diminuzione.<br />

La migliore risposta alle sfide<br />

internazionali.<br />

Via Zuccherificio 105 Cesena (FC)<br />

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India e<br />

Vietnam: I prezzi sono molto sostenuti ma in leggera<br />

flessione rispetto ai mesi scorsi. Il mercato<br />

è abbastanza calmo in quanto tutti i principali<br />

importatori hanno stock di merce sufficienti<br />

al loro fabbisogno<br />

per i prossimi mesi e, anche<br />

a causa della difficile<br />

situazione economica<br />

generale, il numero delle<br />

richieste è molto limitato.<br />

Attualmente il prezzo del W320<br />

è di USD 3,55 alla libbra.<br />

FICHI SECCHI<br />

Turchia: La stima del raccolto 2008 è di 50.600 tonnellate,<br />

con un incremento del 5% rispetto allo scorso<br />

anno. Le piogge regolari avute durante<br />

il periodo estivo hanno assicurato<br />

una qualità buona evitando che<br />

si riproponessero i problemi<br />

avuti nel 2007. Nonostante<br />

questo le quotazioni di<br />

apertura sono molto sostenute,<br />

in linea con quelle<br />

dello scorso anno.<br />

Harvard Service ha creato<br />

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Il sistema di allerta<br />

Una rete per non rischiare la sicurezza alimentare.<br />

Il mercato alimentare ha già da diversi anni riscontrato un nuovo<br />

tipo di consumatore, consapevole e maturo di fronte alle scelte,<br />

ma soprattutto molto esigente sul prodotto, sull’aspetto, sulla salubrità,<br />

sulla sicurezza, sulla provenienza degli alimenti.<br />

Non si consuma più solo per necessità ma anche, e certamente<br />

molto spesso, per edonismo. Questo cambia il punto di vista e la<br />

“forza” del consumatore, che sempre più spesso può applicare<br />

il suo diritto e la sua “forza” di scelta tra prodotti provenienti da<br />

tutto il mondo ed è libero di cogliere, fra le svariate e diverse proposte,<br />

quella che più lo “convince”. Per questo la qualità dei cibi<br />

deve essere di alto livello, sia che si consideri la qualità intrinseca<br />

dell’alimento con le sue proprietà fisiche, chimiche, microbiologiche,<br />

nutrizionali, sia che si analizzi la “qualità estrinseca” che<br />

comprende e premia altri fattori quali la praticità, il marketing, la<br />

gradevole presentazione.<br />

della Comunità Europea: il Rapid Alert System for Food<br />

and Feed o RASFF (sistema rapido di allerta comunitario per<br />

cibi e mangimi) sotto forma di rete, a cui partecipano la Commissione<br />

Europea e gli Stati membri dell’Unione.<br />

Il sistema di allerta comunitario trova il fondamento giuridico nella<br />

Direttiva 92/59/ CEE del consiglio europeo recepita col decreto<br />

legislativo 115/95, relativa alla sicurezza generale dei prodotti<br />

e nel regolamento CE 178/2002 del Parlamento europeo e del<br />

Consiglio, che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione<br />

alimentare, istituisce l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare<br />

e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare.<br />

Nel sito internet della Comunità Europea si ha la possibilità di<br />

consultare on line tutte le allerte e le informazioni settimanali (weekly<br />

overview of alert and information notifications), trasmesse dai<br />

paesi della comunità (vedi sitografia).<br />

Certamente per i produttori e i consumatori la sicurezza intrinseca<br />

al prodotto è importante ed è di questa che ci occuperemo nelle<br />

righe successive, lasciando ad un’altra occasione l’approfondimento<br />

relativo alla praticità e al marketing. Vedremo così come, a<br />

livello europeo, ci si sia organizzati per notificare in tempo reale i<br />

rischi diretti o indiretti per la salute pubblica connessi al consumo<br />

di alimenti.<br />

Uno strumento fondamentale è stato istituito nel 1979 all’interno<br />

Allerte, informazioni e respingimenti al confine sono così definiti<br />

secondo una casistica che riportiamo di seguito.<br />

Notificazione di allerte<br />

Le Notificazioni di allerte sono pubblicate quando un alimento<br />

che presenta un rischio per la salute è già stato distribuito ai negozianti<br />

e quando è richiesta una reazione immediata. In questo<br />

caso l’allerta è innescata dallo stato membro della UE che ha<br />

N/8


ilevato il problema ed ha dato inizio a misure speciali quali il<br />

ritiro od il richiamo.<br />

“Eseguire una Notificazione” significa diffondere l’allerta a tutti<br />

gli stati membri descrivendo il prodotto in modo da consentire a<br />

tutta l’UE di mettere in atto le necessarie misure di sicurezza.<br />

I consumatori possono essere sicuri che tutti i prodotti soggetti<br />

a Notificazione di allerta sono soggetti a ritiro o richiamo.<br />

È lasciata a ciascuno stato membro la scelta di come portare a<br />

termine queste due procedure, anche avvalendosi, se necessario,<br />

dell’uso dei media.<br />

Notificazione di informazioni<br />

Le Notificazioni di informazioni riguardano i cibi per i quali è<br />

stato individuato un rischio e che sono presenti nei punti vendita<br />

di un singolo stato comunitario.<br />

Gli altri stati comunitari non reagiscono immediatamente poiché<br />

il prodotto non è ancora stato distribuito nei loro punti<br />

vendita o poiché la natura del rischio non richiede reazioni immediate.<br />

Notificazione di respingimenti al confine<br />

Questa Notificazione riguarda gli alimenti che sono analizzati<br />

e respinti al momento dell’ingresso nella UE a causa di un riscontro<br />

di pericolo per la salute dei consumatori comunitari.<br />

La Notificazione viene trasmessa a tutti i PIF (Posti di Ispezione<br />

Frontaliera) al fine di rinforzare i controlli ed evitare che i prodotti<br />

incriminati rientrino nel territorio comunitario attraverso<br />

altri punti di ingresso.<br />

I consumatori devono essere tutelati anche per quel che riguarda<br />

le segnalazioni sui cibi provenienti da paesi extra Europei:<br />

in questo caso i controlli relativi alla sicurezza sono di<br />

competenza dello Stato ed attribuiti al Ministero della salute,<br />

che si avvale degli Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Confine<br />

(USMA).<br />

Questi Uffici, oltre a compiere analisi su tutte le partite di prodotti<br />

vegetali destinati alla alimentazione umana in ingresso,<br />

effettuano controlli specifici sugli additivi, sugli aromi, sui coadiuvanti<br />

tecnologici e sui materiali destinati a venire a contatto<br />

con gli alimenti.<br />

Il controllo può essere di tipo documentale, di identità e/o analitico<br />

a seconda della tipologia di merce, della provenienza e<br />

delle disposizione vigenti. Nel caso in cui vi sia una certa ripetitività<br />

delle segnalazioni di un certo pericolo su un certo<br />

alimento e di una certa origine, si procede ad intensificare i<br />

controlli.<br />

A titolo di esempio riportiamo come, a seguito del ripetuto riscontro<br />

nei controlli di irregolarità relative alla presenza di alcune<br />

micotossine ed altri contaminanti in pistacchi di origine Iran,<br />

si è provveduto ad aumentare i controlli dei lotti in ingresso in<br />

Europa fino al 100%, mentre i pistacchi dei lotti in ingresso di<br />

origine USA sono controllati al 20%.<br />

Al termine dei controlli l’USMA, verificata la non pericolosità<br />

della merce, rilascerà un nulla osta all’importazione, in caso<br />

contrario la merce sarà respinta o distrutta.<br />

Allerte 2007<br />

Dall’analisi del trend dei dati riportati dal RASFF, si evince che<br />

il numero delle notificazioni continua a crescere: 7.354 segnalazioni<br />

nel 2007, a fronte delle 6.840 del 2006, e delle 823 del<br />

2000. I dati del rapporto evidenziano inoltre che l’Italia è il primo<br />

Paese dell’Ue per numero di segnalazioni inviate a Bruxelles, il<br />

che non significa che i prodotti sono di origine Italiana, ma che<br />

il nostro paese mette in campo controlli puntuali.<br />

Rispetto al 2006, il numero di segnalazioni comunitarie che hanno<br />

coinvolto gli alimenti italiani è risultato in diminuzione. I nostri<br />

alimenti sono stati chiamati in causa dal sistema comunitario di<br />

allerta meno di quelli spagnoli, tedeschi e francesi.<br />

Per quanto riguarda invece, i Paesi extra comunitari, gli alimenti<br />

più esposti ad allerta sono di derivazione cinese (390) seguiti da<br />

quelli turchi, statunitensi, iraniani ed indiani.<br />

Sitografia<br />

RASFF: http://ec.europa.eu/food/food/rapidalert/index_en.htm<br />

www.efsa.eu.int/EFSA/efsa_locale-1178620753820_home.htm<br />

www.ministerosalute.it<br />

www.ceirsa.org<br />

N/9


consulenza e<br />

progettazione<br />

assicurativa<br />

Casone S.p.A., azienda leader nel settore,<br />

produce e commercializza, dal 1973, contenitori<br />

in plastica da 0,125 a 60 litri di capacità.<br />

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configurazione elegante ed essenziale. Prevalentemente<br />

di forma troncoconica, alcuni<br />

articoli sono disponibili ovali, cilindrici e rettangolari.<br />

I coperchi sono a pressione, dotati<br />

di sigillo di garanzia e di vari accessori per<br />

soddisfare le più svariate esigenze dei clienti:<br />

guarnizione per tenuta all’acqua, bocchello<br />

versaliquidi, dispenser, coperchio per termosaldatura.<br />

I contenitori possono essere prodotti<br />

in vari colori e sono personalizzabili in<br />

serigrafia, offset ed in-mould labelling.<br />

Casone S.p.A. ha sempre ricercato soluzioni<br />

innovative, premiate nel corso degli anni da<br />

due Oscar Italiani dell’Imballaggio e da un<br />

Oscar Europeo dell’Imballaggio “Eurostar”.<br />

La ricerca della qualità e di un servizio sempre<br />

più mirato alle esigenze della clientela hanno<br />

consentito di ottenere, nel 1999 la certificazione<br />

di qualità aziendale in base alla normativa<br />

ISO 9002 e tre anni dopo la certificazione in<br />

base alla norma ISO 9001:2000; tutto questo<br />

senza dimenticare il rispetto dell’ambiente,<br />

delle condizioni di sicurezza e l’adeguamento<br />

tecnologico come aspetti inscindibili per una<br />

crescita professionale solida e completa.<br />

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Tel. 0544 270040<br />

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MIRTILLO AMERICANO<br />

Un frutto a stelle e strisce.<br />

Nome inglese: Cranberry<br />

Nome scientifico: V. macrocarpon<br />

Classificazione botanica<br />

Ordine: Ericales<br />

Pianta: Magnoliopsida<br />

Famiglia: Ericacee<br />

Genere: Vaccinium<br />

Specie: V. macrocarpon,<br />

V. erythrocarpum,<br />

V. oxycoccus<br />

INFORMAZIONI NUTRIZIONALI<br />

valori medi per 100g di prodotto<br />

Calorie:<br />

Energia:<br />

Proteine:<br />

Carboidrati:<br />

Grassi:<br />

33 kcal<br />

141 kJ<br />

0.39 g<br />

7.60 g<br />

0.13 g<br />

Minerali Vitamine<br />

Aminoacidi Grassi<br />

Calcio mg 8<br />

Ferro mg 0.25<br />

Magnesio mg 6<br />

Fosforo mg 13<br />

Potassio mg 85<br />

Sodio mg 2<br />

Zinco mg 0.10<br />

Rame mg 0.061<br />

Manganese mg 0.360<br />

Selenio µg 0.1<br />

Ac. Ascorbico mg 13.3<br />

Tiamina mg 0.012<br />

Riboflavina mg 0.02<br />

Niacina mg 0.101<br />

Ac. Pantotenico mg 0.296<br />

Vitamina B6 mg 0.057<br />

Folati µg 1<br />

Vitamina B12 µg 0,00<br />

Vitamina A IU IU 60<br />

Vitamina A, RE µg 3<br />

Vitamina E, α Te mg 1.20<br />

Triptofano* mg 0.003<br />

Treonina* mg 0.028<br />

Isoleucina* mg 0.033<br />

Leucina* mg 0.053<br />

Lisina* mg 0.039<br />

Metionina* mg 0.003<br />

Cistina mg 0.003<br />

Fenilalanina* mg 0.036<br />

Tirosina mg 0.032<br />

Valina* mg 0.045<br />

Arginina mg 0.056<br />

Istidina* mg 0.018<br />

Alanina mg 0.049<br />

Ac. Aspartico mg 0.188<br />

Ac. Glutammico mg 0.146<br />

Glicina mg 0.048<br />

Prolina mg 0.031<br />

Serina mg 0.051<br />

* aminoacidi essenziali<br />

A. grassi saturi mg 11<br />

4:0 mg 0<br />

6:0 mg 0<br />

8:0 mg 0<br />

10:0 mg 0<br />

12:0 mg 0<br />

14:0 mg 0<br />

16:0 mg 6<br />

18:0 mg 2<br />

A. grassi monoinsaturi mg 18<br />

16:1 mg 1<br />

18:1 mg 18<br />

20:1 mg 0<br />

22:1 mg 0<br />

A. grassi polinsaturi mg 55<br />

18:2 mg 33<br />

18:3 mg 22<br />

18:4 mg 0<br />

20:4 mg 0<br />

20:5 n-3 mg 0<br />

22:5 n-3 mg 0<br />

22:6 n-3 mg 0<br />

Colesterolo mg 0<br />

N/12<br />

Fonte: USDA National Nutrient Database for Standard


Origini e cenni botanici<br />

La parola cranberry deriva dal nome che venne dato alla pianta<br />

dai primi coloni europei in America. Questi, notata la somiglianza<br />

del fiore di mirtillo con la forma di un volatile di palude, la gru (in<br />

inglese crane), inventarono il nome craneberry. Un altro nome utilizzato<br />

soprattutto in Canada è mossberry, da moss che significa<br />

muschio, mentre il nome tradizionale inglese per il Vaccinium oxicoccos<br />

è fenberry, dall’inglese fen, che significa palude.<br />

Il mirtillo americano (V. macrocarpon) è un frutto che trova le sue<br />

origini in America del Nord: la sua area di crescita spontanea si<br />

trova nelle zone a clima temperato fra la East-Coast e gli Stati<br />

Uniti centrali per arrivare in Canada, fra il Canada del Sud e gli<br />

Appalachi.<br />

La pianta di mirtillo è un basso arbusto o una vite con dimensioni<br />

molto varabili a seconda della specie: può essere alto dai 5 cm ai<br />

4 m e lungo fino a 2 m. La pianta ha rami snelli, flessibili e foglie<br />

piccole sempreverdi. I fiori sono di colore che varia da specie a<br />

specie dal bianco al rosa scuro, con petali dai riflessi molto variegati.<br />

L’impollinazione avviene grazie alle api da miele.<br />

Il frutto è un falso frutto di dimensione spesso più ampia delle<br />

foglie, ed è di colore dapprima bianco, per poi procedere durante<br />

la maturazione ad un viraggio al rosso scuro o al viola.<br />

Il mirtillo è la coltivazione più estesa in molti stati degli U.S.A. (Maine,<br />

Massachussetts, Wisconsin, Michigan, Minnesota, New Jersey,<br />

Oregon) ed in alcune province del Canada (British Columbia,<br />

New Brunswich, Ontario, Nova Scotia, Newfoundland e Quebec).<br />

Secondo l’Economic Research Service of the United States Department<br />

of Agricolture, il Wisconsin ed il Massachusetts sono i<br />

più grandi produttori di mirtilli degli U.S.A.<br />

Alcune piccole coltivazioni vengono ritrovate anche nel sud del<br />

Cile, negli stati baltici e nell’Europa dell’est, ma notiamo come la<br />

produzione di Canada e U.S.A. superi di gran lunga la produzione<br />

di tutti gli altri stati (vedi tabella: fonte Faostat 2006).<br />

I mirtilli sono stati utilizzati per millenni dai popoli artici, ed esistono<br />

coltivazioni spontanee in tutti i paesi nordici e in Russia.<br />

United States of America 418303<br />

Canada 128596<br />

Poland 45820<br />

Germany 6088<br />

Romania 5000<br />

Netherlands 4384<br />

Australia 2515<br />

Azerbaijan, Republic of 2000<br />

Ukraine 1500<br />

Italy 1489<br />

Japan 1461<br />

New Zealand 1450<br />

France 1200<br />

fonte Faostat 2006<br />

N/13


Le esigenze climatiche e il ciclo vegetativo<br />

Le piante di mirtillo, arbusti o viti molto basse, crescono in terreno<br />

paludoso composto da strati alternati di sabbia e di materiale<br />

organico. Il terreno deve avere la possibilità di essere semplicemente<br />

irrigato fino ad essere allagato.<br />

Il mirtillo vegeta bene nei terreni acidi (pH 5-5,5), privi di calcare<br />

attivo, ben dotati di sostanza organica, fertili, freschi e per<br />

l’irrigazione non si deve utilizzare acqua calcare, ma è sempre<br />

preferibile utilizzare l’acqua piovana.<br />

Per conservare la produttività dei terreni in cui viene coltivato,<br />

contrariamente a quanto accade di norma per le altre colture, il<br />

terreno non deve essere lavorato, arato o trattato, ma deve essere<br />

solo rinvigorito ogni 2-5 anni con sabbia e materiale organico,<br />

per lo più composto da foglie secche.<br />

L’applicazione della sabbia può avvenire in modi diversi:<br />

1. distribuzione a secco (dry sanding): la sabbia viene sparsa<br />

con l’utilizzo di veicoli da palude o a mano direttamente sulle<br />

viti;<br />

2. distribuzione su ghiaccio (ice sanding): la sabbia viene sparsa<br />

sul ghiaccio che si forma durante l’allagamento delle paludi<br />

nel periodo invernale;<br />

3. distribuzione con la chiatta (barge sanding): si utilizza una<br />

chiatta galleggiante per attraversare la palude e spargere la<br />

sabbia.<br />

Il ciclo vegetativo della pianta di mirtillo si protrae per 16 mesi.<br />

I germogli iniziano la loro crescita l’anno prima del raccolto, nel<br />

mese di luglio. La causa scatenante per questo processo è la<br />

variazione della lunghezza del giorno. I germogli continuano a<br />

diffondersi durante tutto il periodo estivo e durante l’autunno ed<br />

N/14


ha inizio la formazione dei boccioli dai germogli apicali. Ad agosto<br />

i boccioli iniziano a diventare visibili e la loro crescita continua<br />

fino a fine settembre, sporadicamente anche fino addirittura ad<br />

ottobre. Se la regione in cui si trova la coltivazione è molto mite,<br />

questa fase può spingersi fino oltre ottobre. Per affrontare le avversità<br />

climatiche invernali, i germogli diventano dormienti fino<br />

alla primavera successiva. L’innesco di questo meccanismo di<br />

difesa della pianta è dato dalla combinazione di due fattori quali<br />

le basse temperature e l’accorciamento della durata del giorno.<br />

La pianta, in dormienza, non deve subire shock termici. Per evitare<br />

eccessivi sbalzi di temperature l’intera piantagione viene<br />

allagata fino all’aumentare delle temperature in primavera, solitamente<br />

verso marzo-aprile.<br />

La dormienza continua fino a quando la pianta non è stata sottoposta<br />

ad un numero sufficiente di ore di sole (chilling hours).<br />

Alla fine di questo periodo, determinato comunemente dall’innalzamento<br />

delle temperature e dall’allungamento delle giornate, in<br />

aprile si ha l’apertura dei boccioli e la fioritura.<br />

In giugno si aprono i fiori e la coltivazione di mirtilli diventa di colore<br />

rosa. Da fine giugno ad inizio luglio si ha l’impollinazione dei fiori<br />

grazie alle api da miele e si ha l’allegagione. In questo periodo<br />

si sovrappone l’inizio del ciclo vegetativo dell’anno successivo.<br />

Per le prime 3 settimane dall’allegagione i frutti acquisiscono la<br />

maggior parte dei componenti minerali. Successivamente i frutti<br />

accumulano carboidrati ed acqua. Durante questo periodo è di<br />

fondamentale importanza l’irrigazione. In settembre i frutti continuano<br />

con l’invaiatura ed acquisiscono il loro caratteristico colore<br />

rosso grazie alla produzione degli antociani, pigmenti idrosolubili<br />

di colore che varia dal rosso al blu. La piena maturazione dei frutti<br />

si ottiene circa dopo 80 giorni dopo la piena fioritura.<br />

La maggior parte dei mirtilli è raccolta nel periodo compreso<br />

fra settembre ed ottobre. La pianta entra in produzione dopo 2<br />

o 3 anni e raggiunge il suo massimo vigore dopo 5 o 6 anni. La<br />

crescita e la sopravvivenza dei mirtilli dipende da una ristretta<br />

combinazione di fattori geologici, di condizioni climatiche e delle<br />

cure dell’agricoltore.<br />

1<br />

2<br />

3<br />

set<br />

development<br />

dormancy<br />

4<br />

5<br />

6<br />

fruit set<br />

fruit growth<br />

harvest<br />

7<br />

8<br />

9<br />

transport<br />

processing<br />

drying<br />

N/15


Il processo produttivo. La raccolta e la lavorazione.<br />

I mirtilli crescono in gruppi sulle viti formando caratteristici cluster<br />

di frutti del tipico colore rosso o viola e vengono raccolti<br />

una volta l’anno nel periodo compreso fra metà settembre<br />

all’inizio di novembre.<br />

Esistono due differenti metodi di raccolta:<br />

1. raccolta a secco<br />

2. raccolta in acqua<br />

Raccolta a secco<br />

La raccolta a secco consiste nell’utilizzo di macchine che rastrellano<br />

i mirtilli dalle viti. Queste macchine, non di grande<br />

dimensione, devono essere seguite ed indirizzate dagli operatori<br />

a piedi. Terminata la raccolta dei mirtilli e dopo averli<br />

organizzati in ceste o cassette, sono portati via solitamente<br />

con l’utilizzo di mezzi di trasporto idonei alle paludi, ed a volte<br />

viene utilizzato l’elicottero. I frutti che devono essere utilizzati<br />

per il mercato fresco stazionano in azienda dove sono calibrati<br />

e selezionati in base al colore ed alla capacità di rimbalzare:<br />

i mirtilli troppo maturi infatti non rimbalzano. La raccolta<br />

a secco è utilizzata per rifornire il mercato dei mirtilli freschi.<br />

Raccolta in acqua<br />

I mirtilli hanno bolle di aria al loro interno e per questa loro<br />

caratteristica galleggiano quando si trovano in acqua.<br />

Il meccanismo di galleggiamento in acqua è sfruttato per aiutare<br />

la rimozione dei frutti dalle viti. Si procede alla raccolta<br />

grazie ad un “battitore” che passa nei campi con pettini e<br />

favorisce il distacco dei frutti dalla pianta tramite un leggero<br />

scuotimento. I mirtilli, che sarebbero raccolti per caduta provocando<br />

danni alla qualità del frutto, galleggiando sul letto<br />

d’acqua non subiscono nessun colpo per la caduta, e possono<br />

essere spostati e raggruppati facilmente grazie all’utilizzo<br />

di aste di legno.<br />

L’agricoltore procede ad allagare il terreno solo quando i frutti<br />

sono al giusto grado di maturazione, del loro colore rosso<br />

intenso. Il livello dell’acqua deve essere dai 15-20 cm sopra<br />

la pianta. Successivamente vengono caricati sugli automezzi<br />

tramite pompe o tramogge. L’acqua utilizzata per allagare un<br />

campo viene riciclata per allagare altri campi collegati fra loro<br />

con canali e piccole chiuse e dighe.<br />

Per questo tipo di raccolta è fondamentale avere la disponibilità<br />

di fossi e canali puliti ed efficienti per poter riempire e<br />

drenare l’acqua a piacimento del coltivatore nel minor tempo<br />

possibile. La pulizia di fossi e canali è effettuata solitamente<br />

nel periodo primaverile od autunnale con metodo manuale o<br />

meccanico, grazie a piccoli escavatori. I fanghi rimossi sono<br />

portati via grazie a veicoli adatti alle paludi o grazie all’utilizzo<br />

di elicotteri.<br />

Le tecniche colturali<br />

Per iniziare una coltivazione di mirtilli la prima cosa è assicurarsi<br />

di eliminare tutte le piante selvatiche dal terreno paludoso, poi<br />

si procede ad un livellamento del terreno e si piantano le viti.<br />

La vite viene propagata per talea legnosa o erbacea. Queste<br />

sono lunghe dai 10 ai 25 cm e vengono piantate direttamente nel<br />

terreno (BC Farm Product). I mirtilli necessitano di una potatura<br />

leggerissima.<br />

La fertilizzazione è effettuata con molta cautela al fine di massimizzare<br />

la produzione di bacche e di non far crescere la pianta.<br />

Una buona presenza di api da miele, e una loro buona attività, è<br />

fondamentale per una corretta impollinazione. Gli alveari di api<br />

devono essere posizionati in campo quando il 10-20% dei fiori<br />

sono sbocciati. In questa fase è importante non utilizzare prodotti<br />

per la protezione dei frutti per non nuocere alle api.<br />

Il mirtillo è un raccolto pluriennale, infatti non è insolito trovare<br />

paludi in produzione da 75 o 100 anni.<br />

I coltivatori solitamente estirpano gli arbusti e tagliano gli alberi<br />

attorno al perimetro della palude per favorire il passaggio di correnti<br />

d’aria che diminuiscono i rischi da ghiaccio ed abbassano<br />

notevolmente i rischi da danno fungino. La corrente d’aria aiuta<br />

anche a proteggere le piante dall’attacco di insetti ed aiuta quindi<br />

a limitare l’utilizzo di pesticidi.<br />

Le due specie più coltivate sono il mirtillo gigante americano ed<br />

il mirtillo rosso.<br />

Mirtillo gigante americano<br />

Il mirtillo gigante è una specie estremamente esigente: predilige<br />

terreni leggeri, anche se tollera alti livelli di argilla, ricchi di sostanza<br />

organica (5-10% almeno) ma soprattutto privi di calcare<br />

e a reazione molto acida (pH compreso fra 4 e 5,5); necessita di<br />

frequenti irrigazioni a causa dell’apparato radicale molto superficiale.<br />

Lo sviluppo della pianta nei primi anni è spesso stentato<br />

come peraltro la produzione.<br />

Sembra preferibile non lavorare il terreno prima di effettuare<br />

l’impianto, scegliendo radure o terreni incolti piuttosto che quelli<br />

precedentemente usati come arativo; le piante si sviluppano più<br />

facilmente nei terreni disboscati e vergini. Fra i fattori fondamentali<br />

per un buon raccolto troviamo anche l’aerazione ed il drenaggio,<br />

che devono essere idonei alle particolari esigenze di questa<br />

coltura: l’acqua deve sempre avere la possibilità di defluire in<br />

breve tempo anche in caso di forti precipitazioni.<br />

L’azoto non deve essere dato in eccesso: soprattutto nei terreni<br />

molto ricchi di sostanza organica apporti annui di 30-50 Kg/ha<br />

di azoto sono ottimali. Meglio i formulati a base acida (solfati)<br />

per tutti gli elementi. La concimazione organica all’impianto ed in<br />

fase di coltivazione della pianta deve essere eseguita con torba<br />

acida (pH 3-3,5) in sostituzione del letame nei terreni con pH<br />

superiore a 5. I sesti sono compresi fra 2-3,50 m fra le file e i<br />

1-1,50 m fra le piante, in funzione della vigoria della varietà e delle<br />

migliori o peggiori condizioni ambientali.<br />

N/16


Tra le cultivar di mirtillo gigante di origine europea ricordiamo:<br />

Heerma I, Heerma II, Goldtraube 71, GoldTraube 53. Tra quelle<br />

appartenenti al cranberry, Mc Farlin, Early Black e Pilgrim.<br />

Mirtillo rosso<br />

Coltivato in impianti intensivi quasi solo in Germania, deriva da<br />

selezioni del mirtillo rosso selvatico di bosco presente soprattutto<br />

nei Paesi scandinavi e del Nord Europa.<br />

Il mirtillo rosso può essere coltivato nelle stesse aree dove si<br />

coltiva il mirtillo gigante poiché le esigenze di terreno e di clima<br />

sono simili; lo sviluppo della pianta è però molto più ridotto, circa<br />

30 cm di altezza, e la maturazione avviene quando la raccolta<br />

del mirtillo gigante è terminata, cioè in settembre. Le distanze di<br />

impianto sono 1 m fra le file e 0,25-0,30 m fra le piante. La raccolta<br />

può essere fatta a mano con l’ausilio di appositi “pettini”.<br />

Le principali varietà di mirtillo rosso sono: mirtillo rosso selvaggio,<br />

Koralle, Erntedank, Entrekrone, Erntesegen e Ammerland. I<br />

mirtilli sono trasportati alle stazioni di ricevimento, dove vengono<br />

lavati, calibrati e stoccati prima di essere confezionati o lavorati.<br />

La classificazione<br />

Il mirtillo comprende circa 130 specie, tra le quali rivestono un<br />

certo interesse agronomico principalmente le seguenti:<br />

• Vaccinium myrtillus o mirtillo nero. Spontaneo in Europa,<br />

alto 20-40 cm, con fusti angolosi e ramosi; fiorisce in maggio<br />

e fruttifica in luglio-agosto; presenta bacche solitarie o accoppiate,<br />

nere, ricoperte da pruina e con polpa colorata. Si trova<br />

nelle Alpi e negli Appennini fino all’Abruzzo, fino a circa 2000<br />

metri; i frutti possono essere consumati freschi o trasformati<br />

in marmellate o gelatine.<br />

• Vaccinium vitis idaea o mirtillo rosso. Spontaneo in Europa,<br />

alto 10-40 cm, sempreverde, con fiori bianchi o rosa, riuniti<br />

in grappoli terminali; produce bacche rosse, acide, amarognole;<br />

è diffuso nelle Alpi e nell’Appennino settentrionale.<br />

• Vaccinium uliginosum o mirtillo blu. Spontaneo in Europa,<br />

alto 15-25 cm, a foglia caduca, fiori bianco-rosso; produce<br />

bacche di color nero-bluastro, pruinose, con succo incolore<br />

e insipide.<br />

• Vaccinium corymbosum o mirtillo gigante americano.<br />

Spontaneo nel Nord America, è una pianta alta 1-4 m, a foglia<br />

caduca, con fiori bianchi o rosati; le bacche riunite in grappoli,<br />

sono di colore nero-azzurro, profumate; molto resistente al<br />

freddo (fino a -30°C).<br />

• Vaccinium australe o southeastern highbush blueberry,<br />

cui appartengono le prime varietà selezionate.<br />

• Vaccinium oxycoccus o mortella di palude. Spontaneo in<br />

Europa e nel Nord America; pianta sempreverde strisciante,<br />

con fusti filiformi lunghi 20-30 cm; produce bacche rosse e<br />

globose.<br />

• Vaccinium augustifolium. Spontaneo nell’America del Nord;<br />

ha taglia ridotta (fino a 50 cm) e produce bacche pruinose, di<br />

colore blu più o meno scuro, dolci e profumate.<br />

• Vaccinium ashei o mirtillo conilopide. Spontaneo nel Sud degli<br />

Stati Uniti, è una pianta alta fino a 6 metri, con bacche<br />

nere, senza o quasi pruina, riunite in corti racemi; è meno<br />

resistente al freddo del mirtillo gigante americano.<br />

• Vaccinium macrocarpon o cranberry o bacca delle gru.<br />

Nativa del Nord America nella fascia Est (Canada, U.S.A., a<br />

sud del Nord Carolina alle alte altitudini). Presenta foglie lunghe<br />

dai 10 ai 20 mm ed ha connotazioni di sapore che ricordano<br />

le mele.<br />

N/17


Per valutare la qualità dei frutti ci si basa sugli standard USDA:<br />

questi standard sono datati 26 agosto 1971, (reprinted - January<br />

1997) e descrivono i pregi ed i difetti dei mirtilli.<br />

I mirtilli sono classificati come U.S.No. 1 quando soddisfano alcune<br />

caratteristiche di base e non riportano alcuni difetti:<br />

1. caratteristiche di base dei mirtilli:<br />

a. singola varietà o di caratteristiche varietali simili<br />

b. puliti<br />

c. maturi<br />

d. turgidi<br />

e. non morbidi<br />

2. difetti che non devono essere presenti:<br />

a. umidità troppo elevata<br />

b. contusioni<br />

c. danni da gelo<br />

d. soffocamento<br />

e. sfregi<br />

f. colpo di sole<br />

g. malattia<br />

h. insetti<br />

i. danni meccanici<br />

3. Colore: ogni singolo mirtillo deve essere ragionevolmente ben<br />

colorato (almeno il 75% del frutto deve presentare il colore<br />

tipico) ed il container nel suo insieme deve essere di colore<br />

ragionevolmente uniforme.<br />

4. Dimensione: dove non diversamente specificato, il diametro<br />

di ogni mirtillo non dovrebbe essere minore di 1 cm.<br />

5. Tolleranza: è ammesso il 3% di prodotto sotto calibro, ed il 5%<br />

può non soddisfare i rimanenti requisiti. Al massimo il 3% di<br />

quest’ultima voce può essere dovuto a morbidezza e deperimento.<br />

Nei container si guarda anche al colore: al massimo il<br />

5% può non essere di colore ragionevolmente uniforme.<br />

Alcuni dei termini utilizzati per definire i requisiti dei mirtilli sono<br />

anche definiti in modo sintetico e preciso dalla U.S.D.A.<br />

1. Caratteristiche varietali simili. Significa che i cranberries contenuti<br />

in un container devono essere di colore e forma simile.<br />

2. Puliti. Significa liberi da polveri, sporco, residui di spray ed<br />

ogni altro materiale estraneo.<br />

3. Maturi. Significa che i frutti sono venduti ad uno stadio di maturazione<br />

che ne consentirà la piena maturazione e la completa<br />

colorazione. I mirtilli che presentano più di una piccola<br />

macchia verde sono considerati acerbi.<br />

4. Danno. È considerato danno ogni difetto citato al punto 2:<br />

a. umidità elevata (descrive la situazione in cui i mirtilli siano<br />

bagnati da succo fuoriuscito da altri frutti rotti, colanti o<br />

deperiti. I mirtilli che presentano condensa sul container o<br />

che sono stati lavati con acqua non devono essere considerati<br />

danneggiati per umidità);<br />

b. contusioni (quando un’area del mirtillo è morbida rende<br />

acquosa la superficie);<br />

c. insetti (quando si notano larve o fori causati dalla loro presenza<br />

o un’area da loro danneggiata di almeno 14 mm di<br />

diametro);<br />

d. materiale estraneo (qualunque corpo diverso dai mirtilli<br />

presente nel container).<br />

N/18


Le avversità<br />

Un’avversità che deve affrontare il coltivatore è il danno da freddo<br />

alle viti. Il gelo nelle paludi può sopraggiungere anche in giugno.<br />

Un produttore potrebbe arrivare a perdere più del 50% del raccolto<br />

per un paio d’ore di ghiaccio.<br />

Per proteggere il raccolto i coltivatori provvedono a spruzzare acqua<br />

sulle piante appena si accorgono di una diminuzione di temperatura<br />

pericolosa. Quando l’acqua passa allo stato solido protegge<br />

le bacche dagli ulteriori attacchi delle basse temperature.<br />

Esistono sistemi di monitoraggio e di allarme per le basse temperature<br />

che consentono ai coltivatori di essere sempre sicuri di<br />

dare la massima protezione ai loro frutti.<br />

Un altro infestante è il Chrysoteuchia topiaria, più temuto nella zona<br />

del Wisconsin. L’espansione di questo infestante è dovuto alla scelta<br />

di passare dalla coltura a secco alla coltura in acqua. Il danno<br />

inflitto alla pianta si ha durante lo stadio larvale dell’insetto.<br />

La larva vive celata dalle foglie cadute sul fondo della palude durante<br />

il periodo di non allagamento. Si nutre di corteccia e legno<br />

fino a compromettere gli strati interni dei rami e fino ad interferire<br />

con il trasferimento dei fluidi e dei nutrienti nella pianta. I danni si<br />

manifestano nel tardo autunno. Spesso i danni si notano solo in<br />

primavera, quando viene rimossa l’acqua di protezione per il gelo<br />

invernale e si notano facilmente le aree colpite che non presentano<br />

Oltre che proteggere le piante dalle gelate primaverili, l’agricoltore<br />

deve proteggere i germogli durante i rigidi inverni: la pianta, in<br />

dormienza in questo periodo, non deve subire shock termici. Per<br />

evitare eccessivi sbalzi di temperatura l’intera piantagione viene<br />

allagata fino all’aumentare delle temperature in primavera. Il mirtillo<br />

gigante americano deve essere difeso, oltre che dai danni da<br />

freddo, dalla Botritis e da alcuni insetti infestanti.<br />

Uno degli infestanti si chiama Anthonomus musculus, è particolarmente<br />

presente nella zona della East Cost ed attacca solo<br />

raramente in Wisconsin. Questo insetto depone le sue uova nei<br />

germogli delle piante di mirtillo. Le larve, durante il loro sviluppo,<br />

si cibano degli stessi germogli. A causa di questo danno trofico i<br />

germogli non producono più frutti. Gli adulti si nutrono invece con<br />

le nuove foglie, con i fiori, i germogli apicali e le bacche.<br />

Il danno sui frutti si individua poiché l’insetto adulto fora la bacca<br />

e grazie al suo rostro si nutre della polpa delle bacche immature.<br />

Un segno della presenza dell’Anthonomus musculus è anche la<br />

presenza di macchie nere (black-spots) nella parte inferiore delle<br />

foglie.<br />

foglie. Per combattere questi insetti si conta sull’aiuto di predatori<br />

quali ragni e blatte, che si cibano indifferentemente dell’insetto nei<br />

suoi stati di sviluppo. Le paludi che vengono regolarmente rinnovate<br />

con un strato di sabbia si dimostrano più resistenti all’attacco<br />

del Chrysoteuchia topiaria.<br />

Non è consigliato prendere provvedimenti chimici, tramite l’utilizzo<br />

di pesticidi, per diminuire il numero di insetti allo stadio adulto<br />

poiché si rischia di danneggiare anche l’azione delle api durante il<br />

periodo dell’impollinazione.<br />

La disinfestazione più efficace si ottiene tramite l’utilizzo di insetticida<br />

granulare, che cade sul terreno scivolando sulle foglie ed<br />

irrigando immediatamente facendo uno strato di 10-15 cm di acqua.<br />

Questa scioglie i granuli e trasporta l’insetticida nel terreno<br />

andando ad uccidere le larve.<br />

I danni non derivano solo dagli attacchi degli insetti, ma possono<br />

derivare anche da errate fertilizzazioni: una eccessiva dose di azoto<br />

può provocare scarsa lignificazione con attacchi di cancro dei<br />

germogli, nel qual caso conviene eliminarli appena appassiscono<br />

e bruciarli.<br />

N/19


Curiosità<br />

Durante la II Guerra Mondiale le truppe americane hanno richiesto<br />

4500 q di mirtilli disidratati ogni anno.<br />

Si pensa che un veterano della guerra di rivoluzione americana,<br />

Henry Hall, sia stato il primo a coltivare mirtilli presso la città di<br />

Cape Cod nel 1816.<br />

Gli Americani consumano circa 180.000 tonnellate di mirtilli ogni<br />

anno, e circa il 20% viene consumato nel Thanksgiving Week.<br />

Usi<br />

Al tempo delle imbarcazioni di legno a propulsione eolica o a<br />

remi, gli americani imbarcavano sempre i mirtilli, amati come gli<br />

inglesi amavano il lime. I mirtilli infatti prevenivano lo scorbuto<br />

fornendo sufficiente Vit C.<br />

I nativi americani, molto prima dell’arrivo degli Europei, mescolavano<br />

carne di cervo e poltiglia di mirtilli per fare il PIMMICAM,<br />

una preparazione che si manteneva per molto tempo.<br />

I mirtilli erano ritenuti medicinali ed erano utilizzati come ingredienti<br />

per paste curative che estraevano i veleni dalle ferite.<br />

Gli indiani del Delaware utilizzarono i mirtilli come simbolo di<br />

pace.<br />

I frutti maturi di Mirtillo nero si mangiano così come sono condendoli<br />

con limone e zucchero. Si preparano anche marmellate,<br />

gelatine sciroppi e sughi.<br />

Facendo fermentare il succo si ottiene una bevanda leggermente<br />

alcolica, il vino di mirtilli, da cui, mediante distillazione,<br />

si ottiene un’eccellente acquavite molto popolare in Germania<br />

e Francia.<br />

I frutti di mirtillo rosso vengono utilizzati per preparare ottime<br />

marmellate e conserve.<br />

I mirtilli vengono essiccati per essere utilizzati in molte preparazioni<br />

culinarie, a partire da torte, mix di cereali da colazione,<br />

mix di frutta per integrare le vitamine, fino ad arrivare a felici accostamenti<br />

con molti tipi di carne, come ad esempio il tacchino<br />

arrosto.<br />

Sitografia<br />

www.agraria.org<br />

www.umaine.edu/umext/cranberries/pictures.htm<br />

Esistono molti studi e molte sperimentazioni che esaltano le proprietà<br />

del mirtillo: la preziosa bacca ha proprietà antiossidanti,<br />

anti-invecchiamento ed anti-adesive: le prime due proprietà<br />

sono dovute alla presenza di antiossidanti fenolici contenuti in<br />

numero superiore ai 19 più comuni frutti consumati.<br />

Le proprietà anti-adesive contro le infezioni delle vie urinarie dovute<br />

ad E. coli sono date dalla presenza di PAC (Proantocianidine).<br />

Gli studi in questa direzione si stanno moltiplicando, ma non vi<br />

sono ancora prove e correlazioni sufficienti per considerare i mirtilli<br />

alla stregua di un medicinale. La ricerca scientifica purtroppo<br />

non ha ancora fornito risultati certi ed inconfutabili.<br />

N/20


Caratteristiche nutrizionali del mirtillo cranberry<br />

Mirtillo, una fonte preziosa di antiossidanti.<br />

I radicali liberi sono molecole particolarmente instabili; questa instabilità<br />

è dovuta alla presenza di un elettrone libero disponibile a<br />

formare legami, detto “elettrone spaiato”. Per trovare un equilibrio<br />

si appropriano dell’elettrone delle altre molecole con le quali vengono<br />

a contatto, che a loro volta diventano instabili e che ricercano<br />

un nuovo elettrone e così via, innescando un meccanismo di<br />

instabilità a “catena”.<br />

Lo scienziato Denham Harman ha avanzato per primo nel 1956<br />

la teoria dei radicali liberi secondo la quale, con il passare degli<br />

anni, queste sostanze si accumulerebbero e svolgerebbero una<br />

potente azione ossidante, dannosa per quasi tutti i costituenti<br />

dell’organismo.<br />

Nell’organismo umano i radicali liberi reagiscono con le altre<br />

strutture molecolari quali il DNA, gli zuccheri, i grassi e le proteine<br />

e le portano ad un inevitabile deterioramento.<br />

Questa sgradita funzione viene contrastata dall’azione delle molecole<br />

antiossidanti, che si legano ai radicali liberi impedendone<br />

la funzione.<br />

In condizioni fisiologiche normali vi è uno stato di equilibrio tra<br />

la produzione endogena (interna all’organismo) di radicali liberi e<br />

la loro neutralizzazione compiuta dai meccanismi antiossidanti<br />

dell’organismo.<br />

Alcune situazioni anomale quali l’infiammazione, il fumo di sigaretta,<br />

il sole (le radiazioni UV in genere), lo stress, l’elevato consumo<br />

di alcool, l’esposizione ad ambienti inquinati, l’attività fisica<br />

intensa, una dieta eccessivamente ricca di proteine o di grassi<br />

animali ed i trattamenti a base di farmaci, possono far prevalere<br />

la produzione di radicali liberi.<br />

Questa situazione viene definita come “stress ossidativo”. Un organismo<br />

‘stressato’ non riesce a neutralizzare l’eccessivo livello<br />

di radicali liberi endogeni. Così queste sostanze altamente reattive<br />

sono libere di agire, procurando danni irreversibili.<br />

Gli effetti comprendono un’accelerazione del processo fisiologico<br />

di invecchiamento, oltre ad altre numerose patologie.<br />

Molto spesso l’evoluzione della patologia innescata dall’azione<br />

dei radicali liberi resta latente e si rende manifesta solo quando il<br />

quadro clinico è già grave.<br />

Gli squilibri fra radicali liberi ed antiossidanti vengono tamponati<br />

efficacemente quando si è in giovane età, ma con il tempo il meccanismo<br />

di eliminazione dei radicali liberi si fa meno efficace.<br />

È facile percepire quindi l’importanza di proteggersi e di combattere<br />

i radicali liberi.<br />

Le molecole antiossidanti sono sia di origine endogena (meccanismi<br />

principalmente di natura enzimatica) sia di origine esogena<br />

(vedi tabella 1), e si possono infatti assimilare, in quantità rilevanti,<br />

grazie all’assunzione di alcuni cibi (vedi tabella 2).<br />

BETACAROTENE o provitamina A (carotenoide)<br />

BIOFLAVONOIDI<br />

LICOPENE (carotenoide)<br />

LUTEINA (carotenoide)<br />

VIT. A<br />

VIT. C<br />

VIT. E<br />

Tabella 1<br />

La misurazione del contenuto degli antiossidanti negli alimenti<br />

non è un processo lineare, poiché questo è un gruppo di composti,<br />

con differenti reattività all’ossigeno.<br />

La oxygen radical absorbance capacity (ORAC, letteralmente<br />

“capacità di assorbimento dell’ossigeno radicale”) è diventato<br />

l’attuale standard industriale per stimare la forza di un antiossidante<br />

in cibi, succhi ed anche degli additivi alimentari usati<br />

a tale scopo.<br />

L’ORAC è anche la sua unità di misura. Gli antiossidanti si trovano<br />

in quantità variabili nei cibi vegetali quali ortaggi, frutti, cereali,<br />

legumi, noci e piante aromatiche.<br />

ALTISSIMA<br />

mirtilli, cavolo verde, barbabietola,<br />

prugne nere, fragole<br />

ALTA<br />

arancia, cavoletti di Bruxelles,<br />

pompelmo, kiwi<br />

BUONA<br />

spinaci, pomodori, cetrioli,<br />

albicocche, melone, cipolla<br />

N/21


I cibi sono stati suddivisi in tre gruppi, secondo il loro potere<br />

antiossidante: la tabella 2 elenca in modo dettagliato gli alimenti<br />

e la quantità di antiossidanti apportata<br />

Al primo posto come antiossidante tra gli antiossidanti c’è la<br />

frutta nera tipo uva nera e prugne nere, mirtilli, more e fragole.<br />

Secondo la bibliografia attuale è consigliabile consumare una<br />

quantità di antiossidanti pari a 5000 unità al giorno.<br />

1 Gruppo<br />

Alimenti che apportano 200 unità ORAC<br />

per porzione<br />

2 Gruppo<br />

Alimenti che apportano 500 unità ORAC<br />

per porzione<br />

3 Gruppo<br />

Alimenti più ricchi di antiossidanti 1200<br />

unità ORAC per porzione<br />

PRODOTTO QUANTITÀ UNITÀ<br />

Pera 150 g 222<br />

Pesca 150 g 248<br />

Banana 150 g 223<br />

Mela 150 g 301<br />

Melanzana 250 g 326<br />

Cetrioli 250 g 36<br />

Pomodori 250 g 116<br />

Spinaci crudi 250 g 182<br />

PRODOTTO QUANTITÀ UNITÀ<br />

Pompelmo rosa 150 g 1188<br />

Avocado 150 g 571<br />

Kiwi 150 g 458<br />

Uvetta nera 150 g 396<br />

Cavoli di Bruxelles 150 g 1384<br />

Patata americana 250 g 433<br />

Peperone 250 g 529<br />

Susina 250 g 626<br />

Succo di arancia 150 g 1142<br />

Uva nera 150 g 569<br />

PRODOTTO QUANTITÀ UNITÀ<br />

Fragole 150 ml 1170<br />

Prugne nere 450 g 1454<br />

Arancia 150 g 983<br />

Mirtilli 150 ml 3480<br />

Succo di uva nera 125 ml 5216<br />

More 250 g 1466<br />

Tabella 2<br />

Bibliografia e sitografia<br />

http://www.sinu.it/larn/annesso2.asp<br />

Cao G., Prior R.L. (1998) Comparison of different analytical methods<br />

for assessing total antioxidant capacity of human serum<br />

Clin Chem 44 1309-1315<br />

Ninfali P., Mea G., Giorgini S. et al (2005) Antioxidant capacity of<br />

vegetables, spices and dressings relevant to nutrition Br J Nutr<br />

93(2) 257-266<br />

Ninfali P., Bacchiocca M. (2003) Polyphenols and antioxidant<br />

capacity of vegetables under fresh and frozen condition J Agric<br />

Food Chem 51(8) 2222-2226<br />

Cao G., Sofic E., Prior R.L. (1996) Antioxidant capacity of tea<br />

and common vegetables J Agric Food Chem 44 3426-3431<br />

Wang H., Cao G., Prior R.L. (1996) Total antioxidant capacity of<br />

fruits J Agric Food Chem 44 701-705<br />

N/22


Andamento delle vendite nella grande distribuzione<br />

Ad Agosto 2008.<br />

In questo numero vengono illustrati i dati della categoria Frutta<br />

Secca raccolti sul nuovo universo IRI “Infoscan Census”<br />

che include tutte i punti vendita a libero servizio con dimensione<br />

superiore ai 100 mq. I dati fanno riferimento ai 12 mesi terminanti<br />

a Agosto 2008 rilevati sui canali Ipermercati, Supermercati,<br />

Superette e Libero servizio piccolo.<br />

Il mercato raggiunge complessivamente i 377 Mio di Euro a valore<br />

prezzi al consumo in crescita del 6,5% rispetto ai 12 mesi corrispondenti<br />

dell’anno scorso. A volume non si registra la medesima<br />

performance, infatti a fronte degli oltre 43 Mio di Kg. venduti si<br />

registra una flessione dell’1,7%. Su tutti i segmenti si evidenzia una<br />

forbice di performance tra valore e volume dovuta all’aumento dei<br />

prezzi. Tutti i comparti, infatti, crescono a valore, le noci addirittura<br />

a doppia cifra, facendo tuttavia registrare dei trend negativi o<br />

meno positivi, a volume dovuti al fenomeno inflazionistico.<br />

Tra i segmenti più importanti, le prugne, che pesano sulla categoria<br />

il 12%, e le arachidi, il cui peso è a valore del 21,9% e a volume<br />

del 13.1%, hanno fatto registrare trend positivi sia in valore che in<br />

volume. Importante la perdita a volume dei datteri e fichi, che sulla<br />

categoria hanno un peso del 10.2% a volume e 7,4 a valore%: il<br />

segmento registra infatti un trend in volume del -13,6% a fronte di<br />

un trend positivo a valore del 6,4%.<br />

Peso a volume<br />

Totale Italia Iper+Super+LSP (da 100 a 399 mq)<br />

Anno terminante Agosto 2008<br />

Peso a valore<br />

Totale Italia Iper+Super+LSP (da 100 a 399 mq)<br />

Anno terminante Agosto 2008<br />

Arachidi<br />

21,9%<br />

Pistacchi<br />

7,4%<br />

Mandorle<br />

5,1%<br />

Arachidi<br />

13,1%<br />

Pistacchi<br />

9,7%<br />

Mandorle<br />

8,1%<br />

Noci<br />

17,6%<br />

Altra frutta<br />

secca e/o<br />

mista<br />

16,2%<br />

Noci<br />

14,8%<br />

Altra frutta<br />

secca e/o<br />

mista<br />

17,5%<br />

Pinoli<br />

2,2%<br />

Nocciole<br />

2,7%<br />

Semi di zucca<br />

2,2%<br />

Datteri e fichi<br />

7,4%<br />

Nocciole<br />

3,8%<br />

Semi di zucca<br />

2,9%<br />

Datteri e fichi<br />

10,2%<br />

Prugne<br />

12,5%<br />

Prugne<br />

12,7%<br />

Pinoli<br />

12,2%<br />

Analyzer Report<br />

Totale Italia Iper+super+LSP (da 100 a 399 mq)<br />

Anno terminante Agosto 2008<br />

Valore Vendite % Variazione percentuale<br />

Frutta secca (con/senza guscio e semitostata) 377.677.670 6,5<br />

Arachidi 49.323.690 8,4<br />

Pistacchi 36.604.791 3,1<br />

Mandorle 30.722.900 5,6<br />

Noci 55.927.203 10,8<br />

Nocciole 14.260.870 6,9<br />

Pinoli 46.009.322 3,7<br />

Prugne 47.788.650 3,3<br />

Datteri e Fichi 27.833.375 6,4<br />

Semi di Zucca 8.192.428 4,9<br />

Altra frutta secca e/o mista 61.014.443 8,5<br />

N/26


Peso a valore<br />

Totale Italia Iper+Super+LSP (da 100 a 399 mq)<br />

Anno terminante Agosto 2008<br />

Noci<br />

Frutta secca<br />

(con/senza<br />

guscio<br />

e semi tostata)<br />

6,5<br />

Arachidi<br />

8,4<br />

1,1<br />

Pistacchi<br />

3,9<br />

3,1<br />

Mandorle<br />

5,6<br />

8,4<br />

10,8<br />

Nocciole<br />

Pinoli<br />

Prugne<br />

6,9<br />

3,7<br />

3,3<br />

1,4 1,0<br />

Datteri e fichi<br />

6,4<br />

Altra frutta<br />

secca e/o mista<br />

Semi<br />

di zucca<br />

4,9<br />

8,5<br />

1,4 1,1<br />

-1,7<br />

-6,8<br />

-5,6<br />

-13,6<br />

Var % Valore<br />

Var % Volume<br />

Analyzer Report<br />

Totale Italia Iper+super+LSP (da 100 a 399 mq)<br />

Anno terminante Agosto 2008<br />

Volume Vendite % Variazione percentuale<br />

Frutta secca (con/senza guscio e semitostata) 43.306.179 -1,7<br />

Arachidi 9.504.306 1,1<br />

Pistacchi 3.206.565 3,9<br />

Mandorle 2.226.350 8,4<br />

Noci 7.605.422 -6,8<br />

Nocciole 1.169.545 1,4<br />

Pinoli 941.140 -5,6<br />

Prugne 5.401.486 1,0<br />

Datteri e Fichi 4.407.617 -13,6<br />

Semi di Zucca 1.245.288 1,4<br />

Altra frutta secca e/o mista 7.598.459 1,1<br />

N/27


®<br />

Sede Legale e Amministrativa<br />

Via Pievaiola, 164/M<br />

Zona Industriale Sant’Andrea delle Fratte<br />

06132 Perugia<br />

Tel. +39 075 52.751<br />

Fax +39 075 52.75.237<br />

staff@maurobenedetti.it<br />

www. maurobenedetti.it<br />

Unità Operative:<br />

Carnate (MI) - Perugia - Arzano (NA) - Modugno (BA) -<br />

Cartiera di Salerno<br />

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3 diversi colori per<br />

3 momenti di consumo.<br />

Linea azzurra: per arricchire<br />

colazioni e insalate<br />

e per uno snack dolce.<br />

Linea verde: per cucinare<br />

con fantasia.<br />

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- una gestione più semplice degli acquisti e<br />

delle vendite, grazie ad un vasto assortimento<br />

di referenze tutte con lo stesso prezzo,<br />

percepito positivamente dal mercato;<br />

- l’appeal di confezioni personalizzate di<br />

massima trasparenza, dove il prodotto è protagonista,<br />

che soddisfano l’esigenza di una<br />

qualità visibile da parte del consumatore;<br />

- rotazioni e marginalità maggiori rispetto<br />

alla media della categoria;<br />

- un espositore speciale, dove è possibile<br />

appendere le confezioni fuori banco per una<br />

visibilità più efficace e un allestimento più<br />

pratico e moderno del punto vendita.<br />

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NEI DINTORNI:<br />

a tavola con il vino.<br />

A cura di Andrea Spada<br />

La presenza dei cranberries, con il loro sapore tendente<br />

all’aspro, caratterizza fortemente tutti i piatti presentati nelle<br />

pagine seguenti, dall’antipasto al dessert.<br />

Quello proposto, infatti, è un menù che per caratteristiche<br />

e struttura dei piatti necessita un abbinamento con tre vini<br />

bianchi per le prime portate, mentre per il dessert consigliamo<br />

un passito.<br />

Dovendo abbinare un alto numero di vini bianchi, quindi, è<br />

indispensabile differenziare le tipologie dei vini e creare una<br />

sequenza armonica in grado di esaltare il gusto dei piatti e,<br />

allo stesso tempo, di non nascondere i sapori.<br />

La scelta del vino, infatti, è un dettaglio fondamentale e l’abbinamento<br />

giusto è in grado di esaltare sia la pietanza, sia il<br />

vino.<br />

Ostriche, cranberries<br />

e pomodoro condito<br />

Con le ostriche consiglio un vino spumante<br />

che riesce a smorzare la componente<br />

grassa del piatto e ad allungarsi in dopobocca<br />

sulla scia aromatica e salmastra delle<br />

ostriche.<br />

Franciacorta Brut<br />

Enrico Gatti<br />

Grano con frutti di mare<br />

e cranberries<br />

Con questo primo piatto che unisce ai<br />

cranberries il sapore di seppie, gamberetti,<br />

polipo e frutti di mare, consiglio di bere un<br />

vino bianco di media struttura, giovane e di<br />

buon supporto acido.<br />

Verdicchio di Matelica 2007<br />

Azienda Collestefano<br />

Tempura di capesante<br />

con cranberries e crema di zucca<br />

e cannella<br />

A questo secondo di pesce affianco un<br />

bianco di struttura e personalità. Il piatto richiede<br />

una certa acidità per l’untuosità della<br />

tempura, ma preferisco contenerla con<br />

una vena minerale. Non abbiamo bisogno<br />

di un vino di grande struttura ma neanche<br />

banale (visto che è servito come terzo bianco)<br />

e comunque dotato di un buon reparto<br />

aromatico (tendenza dolce della zucca e la<br />

speziatura della cannella).<br />

Cheese cake con cranberries<br />

e fiori d’arancio<br />

Con questa tipologia di dolce, caratterizzato<br />

dalla presenza di formaggi e dell’aroma<br />

di fiori d’arancio, si abbina molto bene un<br />

passito bianco magari aromatico o semiaromatico.<br />

Albana di Romagna Passito<br />

“Arrocco” 2004<br />

Fattoria Zerbina<br />

A.A. Kerner 2006<br />

Kofererhof<br />

N/29


LE RICETTE CREATIVE,<br />

INTERPRETATE DA CHEF DELLA SCUOLA ARTUSIANA<br />

QUATTRO PIATTI DA GUSTARE E COLLEZIONARE.<br />

I piatti da collezionare, presentati di seguito, continuano ad arricchire<br />

l’originale ricettario dedicato alla frutta secca. Ogni ricetta<br />

può essere staccata e collezionata nel raccoglitore, suddiviso idealmente<br />

in antipasti, primi piatti, secondi e dessert. Il risultato è un<br />

assortimento di sapori sfiziosi e unici, caratterizzati dall’originale<br />

presenza della frutta secca. Le deliziose proposte sono espressioni<br />

di cucina creativa interpretate da due grandi chef e divulgatori,<br />

prendendo spunto dall’insegnamento di Pellegrino Artusi.<br />

L’Istituto professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione<br />

“Pellegrino Artusi” di Forlimpopoli è stato, infatti, teatro dell’elaborazione<br />

dei cuochi Gabriele Calderoni e Luca Zannoni, poiché qui<br />

sono insegnanti di cucina.<br />

Lo chef Luca Zannoni vanta un’esperienza di quasi 20 anni,<br />

avendo avuto la vocazione fin dalla più tenera età. Con esperienze<br />

internazionali, tra cui spicca l’incarico all’Harris Bar di Londra, è<br />

stato il più giovane “capo partita” del Grand Hotel di Rimini.<br />

Dopo aver lavorato nei ristoranti dei più prestigiosi hotel quattro<br />

stelle della Riviera romagnola, oggi è chef di cucina e consulente<br />

esterno al Centro Sportivo Federale di Coverciano. Nel 2008 ha<br />

rivestito il prestigioso incarico di Executive chef alle Olimpiadi di<br />

Pechino, presso Casa Italia. Insegna all’Istituto Pellegrino Artusi<br />

da 7 anni e tiene corsi di pasticceria e cucina per le principali associazioni<br />

di categoria.<br />

Lo chef Gabriele Calderoni è cuoco diplomato da oltre 27<br />

anni. Dopo importanti esperienze in hotel 4 stelle di Rimini e in<br />

ristoranti di Cortina e Riccione, Calderoni è stato anche cuoco<br />

dell’Ammiraglio della Marina Militare Sarda a Porto Cervo. Insegna<br />

da 21 anni.<br />

L’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della<br />

Ristorazione “Pellegrino Artusi” sorge nella città natale<br />

dell’Artusi e di questi promuove il pensiero e l’attitudine “dell’arte<br />

di mangiare bene”. La fama della scuola supera i confini locali e ad<br />

oggi è frequentata da centinaia di studenti.<br />

Sopra, il gruppo di lavoro in cucina.<br />

N/30


antipasto - cranberries<br />

Ostriche, cranberries<br />

e pomodoro condito.<br />

Ingredienti per 4 persone:<br />

• 12 Ostriche<br />

• 30 g Cranberries<br />

• 5 Pomodori rossi<br />

• 30 g Olio extravergine<br />

• Sale e pepe q.b.<br />

TEMPO RICHIESTO: 15’<br />

DIFFICOLTà: bassa (ma fate attenzione ad aprire le ostriche)<br />

SVOLGIMENTO DELLA RICETTA:<br />

Preparazione: aprire con attenzione le ostriche, cercando di non<br />

perdere la loro acqua naturale. Disporle in un piatto con del ghiaccio<br />

pilè o riporle in frigorifero fino al momento dell’impiego. Preparare il<br />

pomodoro: tagliarlo a pezzi, scottarlo in padella con poco olio poi<br />

frullarlo con parte dei cranberries e passarlo al setaccio. Aggiustare<br />

il composto di sale e pepe, aggiungere poco olio crudo e mettere<br />

in frigorifero.<br />

Abbinamento gastronomico cibo-vino:<br />

Cibo: succulento tendente all’acido.<br />

Presentazione: comporre il piatto con le ostriche, un bicchiere<br />

colmo di pomodoro condito ben freddo, i cranberries.<br />

Piatto ottimo da gustare con gli amici soprattutto quando si vuole<br />

offrire ai nostri commensali qualcosa di originale e di sicuro effetto.<br />

Queste ricette sono state realizzate con i prodotti<br />

, dalla scuola Artusiana di Forlimpopoli.<br />

Franciacorta Brut<br />

Enrico Gatti


primo - cranberries<br />

Grano con frutti di mare e cranberries.<br />

Ingredienti per 4 persone:<br />

• 350 g Grano<br />

• 100 g Frutti di mare<br />

• 50 g Cranberries<br />

• 150 g Seppie, gamberetti, polipo<br />

• Sale q.b.<br />

• 1 pizzico Peperoncino<br />

• Olio extravergine q.b.<br />

• 30 g Prezzemolo<br />

• 50 g Pendolini<br />

TEMPO RICHIESTO: 35’<br />

DIFFICOLTà: media<br />

SVOLGIMENTO DELLA RICETTA:<br />

Preparazione: cuocere il grano in acqua salata.<br />

A parte, cuocere seppie e polipi e tagliarli a pezzettini. Saltare i gamberetti<br />

in padella e aggiungere i pomodorini tagliati in quattro, i cranberries,<br />

le seppie e il polipo. Condire il grano aggiustando di sapore<br />

e lasciandolo cuocere in padella ancora per qualche minuto.<br />

Abbinamento gastronomico cibo-vino:<br />

Cibo: aromatico.<br />

Presentazione: servire ben caldo cospargendo la preparazione<br />

con prezzemolo tritato e con frutti di mare (cozze, vongole, casolari,<br />

capesante a piacere) aperti al momento.<br />

Queste ricette sono state realizzate con i prodotti<br />

, dalla scuola Artusiana di Forlimpopoli.<br />

Verdicchio di Matelica 2007<br />

Azienda Collestefano<br />

N/32


secondo - cranberries<br />

Tempura di capesante con cranberries e crema di zucca e cannella.<br />

Ingredienti per 4 persone:<br />

• 100 g Zucca<br />

• 16 Capesante<br />

• 50 g Cranberries<br />

• un pizzico Cannella<br />

• Acqua frizzante q.b.<br />

• 200 g Farina<br />

• 50 g Fecola<br />

• 1 cucchiaio Rhum<br />

• 1 rametto Rosmarino<br />

TEMPO RICHIESTO: 40’<br />

DIFFICOLTà: media<br />

SVOLGIMENTO DELLA RICETTA:<br />

Preparazione: preparare la tempura amalgamando bene farina,<br />

fecola, un pizzico di sale, il rhum e acqua frizzante freddissima fino<br />

ad ottenere una pastella semiliquida che manterremo in frigo fino al<br />

momento dell’utilizzo.<br />

Cucinare una crema con la zucca tagliata a dadini, lessata e passata<br />

al mini pimer aggiustando il tutto di sale, pepe e cannella.<br />

Tritare molto finemente il rosmarino e i cranberries lasciandone alcuni<br />

per la guarnizione del piatto, unirli alla tempura e friggere i molluschi<br />

di capesante passate nella tempura.<br />

Abbinamento gastronomico cibo-vino:<br />

Cibo: aromatico e succulento.<br />

Presentazione: comporre il piatto ponendo a specchio la crema<br />

di zucca e disponendo sopra alla stessa i molluschi in tempura. Terminare<br />

con rosmarino, cranberries e una buona pepata.<br />

Queste ricette sono state realizzate con i prodotti<br />

, dalla scuola Artusiana di Forlimpopoli.<br />

A.A. Kerner 2006<br />

Kofererhof<br />

N/33


dolce - cranberries<br />

Cheesecake con cranberries e fiori d’arancio.<br />

Ingredienti per 4 persone:<br />

• 150 g Formaggio morbido<br />

(tipo philadelphia)<br />

• 150 g Robiola<br />

• 50 g Zucchero<br />

• 1 pizzico Sale<br />

• 50 g Cranberries<br />

• 10 g Fiori d’arancio<br />

• 200 g Biscotti<br />

• 100 g Burro<br />

• 1/2 Buccia d’arancia<br />

TEMPO RICHIESTO: 30’<br />

DIFFICOLTà: bassa<br />

SVOLGIMENTO DELLA RICETTA:<br />

Preparazione: sbriciolare i biscotti ed impastarli con il burro sciolto<br />

e la buccia d’arancia grattugiata.<br />

Foderare delle formine tonde monoporzione con l’impasto ottenuto<br />

e farle rassodare per qualche minuto in congelatore.<br />

Nel frattempo amalgamare i formaggi con lo zucchero, un pizzico di<br />

sale e i fiori d’arancio e una parte dei cranberries tritati. Con il composto<br />

ottenuto, farcire le formine.<br />

Abbinamento gastronomico cibo-vino:<br />

Cibo: grasso e dolce.<br />

Presentazione: decorare con i cranberries rimasti e qualche petalo<br />

di rosa.<br />

Queste ricette sono state realizzate con i prodotti<br />

, dalla scuola Artusiana di Forlimpopoli.<br />

Albana di Romagna Passito<br />

“Arrocco” 2004<br />

Fattoria Zerbina<br />

N/34

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