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Scanzano Jonico - Web

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Ancora oggi, nel paese, è possibile<br />

ammirare il cosiddetto<br />

“Palazzaccio” a pianta quadrata<br />

con torre merlata e facciata<br />

caratterizzata da grandi<br />

finestre incorniciate da archi;<br />

all’interno si può visitare anche<br />

una interessante cappella.<br />

Nella zona di “Recoleta”<br />

sorge una Masseria Fortificata<br />

risalente al XVIl-XVI11 sec, caratterizzata<br />

da un ampio portale,<br />

da una torre quadrata e<br />

da due torri situate agli angoli<br />

della facciata. Nel territorio è<br />

sito Termitito, un importante<br />

insediamento di età micenea<br />

occupato in seguito da coloni<br />

greci. Sul territorio sono ancora<br />

evidenti i segni di una civiltà<br />

greco-bizantina, di popolazioni<br />

elleniche persino doriche e micenee,<br />

rilevabili dalle terrecotte<br />

rinvenute in loco e, di altre<br />

reliquie giacenti nei musei di<br />

Policoro e Metaponto. Dopo<br />

gli Elleni, i Romani , i Longobardi<br />

ed i Saraceni, <strong>Scanzano</strong>,<br />

come gli altri centri della costa<br />

ionica, subì un lungo degrado<br />

a causa delle continue invasioni,<br />

per cui le popolazioni superstiti<br />

si spostarono sui monti<br />

dell’entroterra.<br />

Dopo il Mille, <strong>Scanzano</strong> e Policoro,<br />

benché divisi dal fiume<br />

Agri, costituivano un’unica tenuta<br />

che si evidenzia in un atto<br />

del 1095, del duca Ruggiero di<br />

Pomereda e di sua moglie Albereda,<br />

attraverso cui donavano<br />

la chiesa di Santa Maria Genitrice<br />

di <strong>Scanzano</strong> (Théotokos,<br />

o Madre di Dio)all’abate Giovanni<br />

della chiesa di Santa Maria<br />

di Pisticci. Nel 1109/1104,<br />

<strong>Scanzano</strong> diventò di proprietà<br />

del figlio di Ruggiero, Riccardo<br />

Siniscalco, che donò tutta la<br />

tenuta di <strong>Scanzano</strong> e Policoio<br />

alla badia di S. Elia di Carbone.<br />

Nel 1125, fu Boemondo figlio<br />

di Roberto il Guiscardo a sottoscrivere<br />

l’atto di donazione<br />

alla badia di Carbone che am-<br />

SCANZANO JONICO<br />

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