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Atti del Convegno Termalismo nei Campi flegrei ieri, oggi e domani

Il convegno di studi sul tema “Il termalismo nei Campi Flegrei: ieri, oggi e domani”, di cui qui pubblichiamo gli atti, si è svolto il 12 dicembre 2015 nel bellissimo scenario offerto dal Palazzo Migliaresi a Rione Terra, Pozzuoli (Na). Il convegno ha aperto la Mostra delle Miniature del “De Balneis Puteolanis” di Pietro da Eboli esposta sempre nel Palazzo Migliaresi al Rione Terra di Pozzuoli dal 12 al 27 dicembre 2015

Il convegno di studi sul tema “Il termalismo nei Campi Flegrei: ieri, oggi e domani”, di cui qui pubblichiamo gli atti, si è svolto il 12 dicembre 2015 nel bellissimo scenario offerto dal Palazzo Migliaresi a Rione Terra, Pozzuoli (Na).
Il convegno ha aperto la Mostra delle Miniature del “De Balneis Puteolanis” di Pietro da Eboli esposta sempre nel Palazzo Migliaresi al Rione Terra di Pozzuoli dal 12 al 27 dicembre 2015

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De Bal<strong>nei</strong>s Puteolanis<br />

<strong>Atti</strong> <strong>del</strong> convegno<br />

“Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

A cura di Anna Abbate, Antonio Isabettini e Massimo Schiano<br />

12 dicembre 2015<br />

Palazzo Migliaresi - Rione Terra - Pozzuoli (Na)


12 dicembre 2015<br />

Palazzo Migliaresi - Rione Terra - Pozzuoli (Na)<br />

De Bal<strong>nei</strong>s Puteolanis<br />

<strong>Atti</strong> <strong>del</strong> convegno<br />

“Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

A cura di Anna abbate, Antonio Isabettini e Massimo Schiano<br />

12 dicembre 2015<br />

Palazzo Migliaresi - Rione Terra - Pozzuoli (Na)


Impaginazione e grafica:<br />

Anna Abbate<br />

Con la collaborazione di:<br />

Imma Illiano<br />

Stampa in proprio 25 maggio 2016


12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Introduzione<br />

Anna Abbate<br />

Il convegno di studi sul tema “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei:<br />

<strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”, di cui qui pubblichiamo gli atti, si è<br />

svolto il 12 dicembre 2015 nel bellissimo scenario offerto dal<br />

Palazzo Migliaresi a Rione Terra, Pozzuoli (Na).<br />

Il convegno ha aperto la Mostra <strong>del</strong>le Miniature <strong>del</strong> “De Bal<strong>nei</strong>s<br />

Puteolanis” di Pietro da Eboli esposta sempre nel Palazzo<br />

Migliaresi dal 12 al 27 dicembre 2015 inserita tra le iniziative<br />

sostenute dal Comune di Pozzuoli nell’ambito <strong>del</strong>l’evento<br />

“Suoni, luci e solidarietà” per le festività <strong>del</strong> Natale 2015.<br />

Organizzatori <strong>del</strong>la mostra e <strong>del</strong> convegno la scrivente, Antonio<br />

Isabettini e Massimo Schiano collaboriamo già da qualche<br />

anno e insieme abbiamo ideato e messo in atto varie iniziative<br />

per la valorizzazione <strong>del</strong> territorio flegreo, in particolare “Le<br />

scale di Pozzuoli”, gemellata con la manifestazione partenopea<br />

“Le scale di Napoli”.<br />

Già il Natale 2014 ci ha visti insieme per aver organizzato<br />

l’evento “Tu scendi dalle scale <strong>del</strong> Pendio San Giuseppe” dove<br />

abbiamo coinvolto pittori, musicisti, artisti di strada, artigiani e<br />

imprenditori locali.


12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

La manifestazione oltre ad aver vitalizzato il territorio per quattro<br />

giorni ha portato alla realizzazione di quattro murales, dipinti<br />

dagli artisti Stefania Colizzi, Aida Guardai, Bianca Gerundo,<br />

Antonio Isabettini sulle pareti <strong>del</strong> Pendio, dedicati ai<br />

quattro elementi “fuoco, terra, acqua e aria” che sono ancora<br />

<strong>oggi</strong> in parte visibili.<br />

Quando mi vengono proposte iniziative culturali e nuove sfide<br />

accetto sempre con piacere ed entusiasmo, perciò, quando Antonio<br />

Isabettini mi ha parlato <strong>del</strong>la mostra ho partecipato con<br />

grande piacere.<br />

La mostra ha incontrato grande successo di pubblico; circa<br />

4000 visitatori e il convegno ha prodotto un dialogo di grande<br />

respiro tra specialisti e studiosi di settori differenti intervenuti.<br />

L’indice degli atti rispetta l’ordine cronologico e tematico in<br />

cui si sono sviluppati gli interventi.<br />

Del termalismo parleranno ampiamente i contributi degli amici<br />

che hanno animato il convegno, ma non me ne vogliate se anche<br />

io parlerò brevemente <strong>del</strong> fenomeno.<br />

Il termalismo ha origini che si perdono nel tempo e molti reperti<br />

archeologici, testimonianze letterarie e scientifiche ci raccontano<br />

la sua storia e come l’idroterapia fosse praticata dalle popolazioni<br />

<strong>del</strong> Mediterraneo.<br />

Nell’antichità l’immersione nell’acqua per purificare il corpo<br />

ha avuto una funzione sia sacrale che sociale.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Già Omero ci racconta che i guerr<strong>ieri</strong> achei feriti, al ritorno dalla<br />

guerra di Troia, si immergevano nelle sorgenti termali presso<br />

Smirne, i c.d. bagni di Agamennone.<br />

Ippocrate (460 a.C. – 377 a. C.), nel suo trattato di medicina<br />

analizza gli aspetti chimici, organolettici, i problemi igienici e<br />

gli effetti <strong>del</strong>le acque calde e fredde sull’organismo umano, infatti<br />

vi sono notizie storiche <strong>del</strong>l’uso di sorgenti termali da parte<br />

dalle popolazioni locali per l’attenuazione dei dolori muscolari<br />

e curare patologie <strong>del</strong>la pelle.<br />

Ma è la civitas romana che trasforma le terme in bagno esaltando<br />

questo strumento di cura e di relax costruendo le Terme<br />

pubbliche.<br />

E furono i medici di Roma a riconoscere le qualità terapeutica<br />

di molte acque.<br />

Celso (II sec. d.C.) ci descrisse per la prima volta la stazione<br />

termale di Baia teorizzando sull’uso <strong>del</strong>le acque come cura attraverso<br />

una regolazione <strong>del</strong>la temperatura in base alle esigenze<br />

personali di ogni individuo.<br />

Intorno alla metà <strong>del</strong> 1900, con il progredire <strong>del</strong>le scienze chimiche,<br />

fisiche e biologiche, l’uso <strong>del</strong>le cure termali assume caratteristica<br />

di farmaco complesso e irriproducibile artificialmente.<br />

Moltissimi studi sul termalismo diventano un supporto scientifico<br />

alle terapie ampliandone i campi di intervento e le metodologie<br />

di applicazione consentendo l’ampliamento dei reparti di<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

cura degli stabilimenti termali trasformandoli da luoghi di puro<br />

svago in luoghi di salute e centri culturali.<br />

A partire dagli anni ’80 <strong>del</strong> 1900 fiorirono nuove tendenze per<br />

la valorizzazione <strong>del</strong> proprio benessere psicofisico, gli stabilimenti<br />

balneari divennero dei complessi centri per la cura <strong>del</strong>la<br />

persona.<br />

Concludendo, <strong>oggi</strong> le acque termali sono vissute non solo come<br />

un metodo di cura ma vengono associate all’idea <strong>del</strong> benessere<br />

a tutto tondo e i <strong>Campi</strong> Flegrei hanno un potenziale altissimo<br />

per la qualità <strong>del</strong>le acque, per la mitezza <strong>del</strong> clima e per gli<br />

ambienti naturali che si trovano in molti stabilimenti termali.<br />

Solo in questo territorio è possibile avere cura <strong>del</strong>la propria salute,<br />

rilassarsi, immergendosi in acque calde a due passi da un<br />

sito archeologico.<br />

L’associazione: Gruppo Archeologico Kyme<br />

Due parole sul Gruppo Archeologico Kyme, associazione <strong>del</strong>la<br />

quale sono socia fondatrice e rappresentante legale.<br />

L’associazione è costituita da archeologi che già da qualche<br />

anno sono impegnati nella conservazione, valorizzazione e<br />

promozione <strong>del</strong> patrimonio culturale <strong>del</strong>la propria regione e in<br />

particolare <strong>del</strong>la Provincia di Napoli.<br />

Ringrazio tutti i soci che mi hanno sostenuto ed accompagnato<br />

in questa avventura.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

In particolare ringrazio Gianluca D’Avino e Marianna Della<br />

Vecchia che hanno collaborato attivamente alla realizzazione<br />

<strong>del</strong> <strong>Convegno</strong>.<br />

Ringrazio anche l’amica Imma Illiano, che ha fornito una collaborazione<br />

impeccabile.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Maria Teresa Moccia di Fraia<br />

Se il toponimo Dicearchia, suggestivo quanto antico, che sa di<br />

orgogliosa aspirazione a libertà e giusto governo, come nato<br />

dalla fantasia di un poeta <strong>del</strong>l’epos, viene smemorato dalla piccola<br />

colonia marittima che Roma organizza sul promontorio<br />

<strong>del</strong> Rione Terra nel 194 a.C., un motivo di certo ci sarà.<br />

Soprattutto perché cambiano i dominatori, le popolazioni, la<br />

cultura, ma i nomi <strong>del</strong>le città difficilmente. Ma anche perché il<br />

toponimo latino che verrà scelto è di gran lunga meno fascinoso<br />

e potente <strong>del</strong> primo.<br />

Tuttavia quel motivo non è ancora noto, benché, a dirla tutta,<br />

Dicearchia non costituisce solo un problema per la toponomastica,<br />

dal momento che resta un caso letterario tuttora irrisolto<br />

da parte <strong>del</strong>l’archeologia e un vacuum perfino per la sua ubicazione,<br />

al punto da metterne in dubbio l’esistenza stessa.<br />

Si attesta pertanto con autorevolezza il nome di Puteoli. Ci<br />

piace pensare che l’etimo non si riferisca all’inconfondibile<br />

odore di Solfatara, ma alla straordinaria presenza di piccole<br />

sorgenti minerali <strong>del</strong> territorio.<br />

Una ricchezza che i Romani mettono a frutto con sistematica<br />

praticità, legando il nome <strong>del</strong>la fiorente città flegrea anche al<br />

termalismo.<br />

Terme pubbliche e private punteggiavano difatti l’area puteolana,<br />

concentrandosi senza soluzione di continuo nell’amenus<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

sinus baianus, luogo di incommensurabili <strong>del</strong>izie, piaceri non<br />

<strong>del</strong> tutto casti, ritrovo <strong>del</strong>le classi aristocratiche, dei maggiorenti<br />

politici, di imperatori e donne di potere.<br />

A Puteoli, lungo la terrazza mesurbana deputata allo svago e al<br />

divertimento dove sorgevano gli anfiteatri, le fontane, le tabernae,<br />

si aprivano in età imperiale le Grandi Terme, note come<br />

tempio di Nettuno, complesso monumentale secondo forse solo<br />

agli impianti di Roma, che, stando ai resti <strong>del</strong> frigidarium, era<br />

sicuramente di enormi dimensioni, con un apparato decorativo<br />

imponente, dagli ampi ambienti con volte a botte e statue.<br />

Il calidarium, <strong>oggi</strong> obliterato da edifici moderni, per captare al<br />

meglio il calore, era disposto a mezzogiorno, in un gioco di più<br />

livelli digradanti verso il mare, da cui i naviganti in entrata <strong>del</strong><br />

porto riuscivano a intravederne la fisionomia, insieme al Tempio<br />

sul Rione Terra, segni identitari <strong>del</strong>la città imperiale in<br />

pieno II d.C.<br />

Ma numerosi erano gli altri edifici termali. Ne sono testimonianza<br />

i resti <strong>del</strong> c.d. Bagno Ortodonico <strong>del</strong> tardo I secolo d.C.,<br />

forse connessi ad una sorgente naturale, e le preesistenze di via<br />

Ragnisco, interpretabili, per le ridotte dimensioni, con una<br />

struttura di tipo privato.<br />

E ancora, sulle sponde <strong>del</strong>l’Averno, la Terma <strong>del</strong> c.d. tempio di<br />

Apollo, di cui sopravvive una grande aula la cui volta a cupola<br />

è crollata, ma che era di poco inferiore a quella <strong>del</strong> Panhteon. I<br />

bagni di questa terma sfruttavano un’ennesima fonte idromine-<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

rale, ed erano stati realizzati nel I secolo d.C., per poi essere<br />

ristrutturati nel successivo.<br />

Sul lago Lucrino altri ambienti, probabilmente annessi ad una<br />

di quelle grandi ville che affollavano la costa. La tradizione ha<br />

voluto ribattezzarli Lavacro <strong>del</strong>la Sibilla, ulteriore omaggio alla<br />

sacerdotessa resa famosa da Virgilio, dotati di vasche, mosaici,<br />

gradinate e cisterne, la cui attività perdura fino al XIV<br />

secolo.<br />

Una tradizione, quella termale, che trascorre nel Medioevo,<br />

quando i <strong>Campi</strong> Flegrei cedono per importanza strategica, ma<br />

non per salubrità dei luoghi e frequentazione <strong>del</strong>le acque, tanto<br />

da attirare Federico II, come racconta Riccardo da San Germano,<br />

forse più desideroso di temporeggiare la partenza alla promessa<br />

crociata <strong>del</strong> 1227 che ritemprare l’indomito fisico.<br />

Terme che a Pozzuoli, un po’ come le crisi bradisismiche, conoscono<br />

alti e bassi, con un nuovo momento fortunato tra Ottocento<br />

(i Borbone, tra l’altro, dotano l’area <strong>del</strong> Macellum di<br />

una struttura efficiente, con numerose sale per bagni e docce) e<br />

i primi Novecento, per poi ricadere nel degrado e nell’oblio.<br />

Riannodare alla storia e alla memoria cittadina questo passato<br />

significa restituirgli la necessaria dimensione. Pertanto la mostra<br />

<strong>del</strong>le miniature De bal<strong>nei</strong>s Puteolanis, oltre a documentare<br />

la straordinaria opera <strong>del</strong> suo autore, Pietro da Eboli, diventa<br />

un’occasione per riflettere sul futuro e sullo sviluppo di Pozzuoli.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

E’ significativo che questo poeta <strong>del</strong>la corte sveva, che aveva<br />

adulato con la sua rima il Barbarossa ed Enrico VI suo figlio,<br />

realizzi un’opera dedicata esclusivamente alle terme di Pozzuoli,<br />

incredibilmente uniche nel panorama meridionale e non<br />

solo, augurandosi che gli impianti costruiti dai Romani potessero<br />

ritrovare l’antico splendore.<br />

Già Pietro da Eboli, dunque, ne sottolineava l’abbandono, per<br />

quanto il godimento <strong>del</strong>le acque naturali dovesse appassionare<br />

molti, oltre che l’imperatore ed i suoi cortigiani.<br />

Il De bal<strong>nei</strong>s, pubblicazione che ebbe larga fortuna, tradotta in<br />

italiano e in francese, diventa, in breve, un caposaldo, il testo<br />

guida a cui si farà riferimento ogni volta che si vorrà trattare<br />

<strong>del</strong> termalismo flegreo.<br />

Del resto l’accuratezza <strong>del</strong>le miniature <strong>del</strong>l’esemplare<br />

<strong>del</strong>l’Angelica, ne fanno un piccolo gioiello.<br />

Idroterapia, cura <strong>del</strong> corpo, benessere: sono voci che intercettano<br />

una tradizione antica, che rimonta al periodo classico, ma<br />

che corrispondono ad una reale risorsa <strong>del</strong> presente, su cui potrebbe<br />

plasmarsi una diversificata proposta di servizi.<br />

Non bisogna più sprecare occasioni, ma rendere efficiente la<br />

complessità di un’area che ha un potenziale enorme tra beni<br />

paesaggistici, archeologia e vulcanesimo.<br />

Non bisogna temporeggiare, ma scommettere su cultura e bellezza,<br />

consapevoli che quello puteolano è di per sé un sistema<br />

integrato, dove la pluralità degli elementi da mettere a regime<br />

costituisce un serbatoio di ricchezza incredibile.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Vincenzo Figliolia<br />

Porto il mio pieno sostegno a questa manifestazione, nella<br />

convinzione che anche tale iniziativa si inserisce in un<br />

opportuno gioco di squadra.<br />

La realizzazione di tali iniziative, che hanno la capacità e non<br />

soltanto l'ambizione di riaccendere quelle che sono le nostre<br />

tradizioni, non solo culturali, ma anzitutto produttive, ci<br />

consentono di analizzare le prospettive che le terme possono<br />

dare al territorio.<br />

Ciò implica che, dalla astratta condivisione di tale iniziativa,<br />

derivi come logica conseguenza il fermo e costante impegno a<br />

rendere concrete le idee e le progettualità che essa ha prodotto.<br />

È innegabile che il futuro <strong>del</strong>la città sia strettamente legato alla<br />

capacità di sfruttare ciò che la natura le ha regalato,<br />

valorizzando le risorse così generosamente presenti e<br />

preservandone intatta la bellezza.<br />

Le terme sono certamente una di queste risorse, da utilizzare in<br />

maniera strettamente sinergica tra loro.<br />

Eppure le terme, che per più di un secolo hanno rappresentato<br />

qualcosa di importante per questa città, per questo territorio,<br />

dal bradisismo <strong>del</strong> 1983 in poi, hanno vissuto una lunga ed<br />

inspiegabile crisi, una sorta di contraddizione, forse legata<br />

anche a una classe dirigente che non ha saputo comprenderne<br />

l'importanza.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Tuttavia <strong>oggi</strong>, la città flegrea resta un unicum territoriale, misto<br />

di storia e con una potente vocazione imprenditoriale: una<br />

città di circa 200 mila abitanti, che hanno la fortuna di vivere in<br />

un luogo in cui vi sono risorse che pochi territori hanno.<br />

Bisogna, però, anche tener presente che l'inestimabile<br />

patrimonio storico e naturalistico appartiene all'intero territorio<br />

flegreo.<br />

Siamo un'unica terra con diversi comuni, diverse iniziative<br />

hanno un unico comune denominatore: ricchezza e<br />

produttività.<br />

È, dunque, necessario che tutti facciano un passo indietro per<br />

far decollare questa terra, affinché queste iniziative<br />

convergano, anziché marciare separatamente ed in parallelo,<br />

giovandosi anche <strong>del</strong>la preziosa ed appassionata collaborazione<br />

di volontari.<br />

Ringrazio chi me l’ha già fornita e chi lo farà.<br />

Intervengo a questo convegno con il cuore, convinto che non<br />

serva più che si facciano distinguo e polemiche e <strong>domani</strong> vorrò<br />

poter dire che anche io ho dato qualcosa a questa città.<br />

Ù<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Roberto Gerundo<br />

Scorrendo i temi e le questioni poste a tema <strong>del</strong> <strong>Convegno</strong>, ci si<br />

rende subito conto di essere davanti ad un'occasione qualitativamente<br />

alta da un punto di vista culturale, scientifico e anche<br />

politico-amministrativo, per le prospettive strategiche che si<br />

possono operare <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei.<br />

Ciò senza trascurare l'importante testimonianza storicoculturale<br />

<strong>del</strong>la mostra di miniature che illustrano il “De Bal<strong>nei</strong>s<br />

Puteolanis”.<br />

Si prospettano, dunque, una serie di ricadute positive, che si<br />

auspica restino ad accrescere il nostro patrimonio culturale.<br />

In un momento difficile e problematico che attraversa<br />

l’Europa, il Mezzogiorno e, in particolare, la Regione Campania,<br />

è necessario confermare e sostenere una diversa modalità<br />

di interpretare la politica in termini di fattibilità, volontà, concretezza<br />

e ascoltare tutte le sollecitazioni che provengono dalla<br />

società tutta.<br />

Ci sono questioni che, per molto tempo, sono rimaste inattuate;<br />

si fa riferimento ad una legge <strong>del</strong> 2008 che riguarda il piano<br />

di utilizzazione demaniale che non è stato portato avanti, tutte<br />

questioni di riferimento politico-strategico che sono rimaste<br />

bloccate per molto tempo e, <strong>oggi</strong>, è necessario prendere decisioni<br />

progressive in tal senso e in tempi molto rapidi, con le<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

amministrazioni locali che devono sollecitare non in maniera<br />

generica ma mirata e pertinente.<br />

L'Amministrazione comunale di Pozzuoli deve fare i conti con<br />

un territorio che, da un lato, ha tantissime potenzialità di sviluppo,<br />

dall’altro, ha sorprendenti e inimmaginabili freni che nel<br />

corso degli anni si sono sovrapposti.<br />

L’utilizzazione <strong>del</strong> territorio, <strong>del</strong> suolo, degli spazi, in maniera<br />

<strong>del</strong> tutto sostenibile senza nuove costruzioni, ma con destinazioni<br />

specifiche, funzionali alle diverse attività, è, di fatto, manovra<br />

molto difficile.<br />

È necessario riarticolare la possibilità di utilizzare il suolo, il<br />

territorio in maniera sostenibile, senza appesantimenti, senza<br />

nuovi volumi, ma con funzioni come il termalismo, in maniera<br />

praticabile, senza sotterfugi o opacità amministrative.<br />

Esiste, <strong>oggi</strong>, una difficoltà concreta ad organizzare il territorio<br />

per un'offerta turistico-ricettiva di questo tipo.<br />

Se questa è la nostra condizione, è necessario uscire in maniera<br />

decisa, chiara, precisa, esplicita, rapida da un groviglio che<br />

strozza ogni possibilità di crescita economica e sviluppo occupazionale.<br />

Il Presidente <strong>del</strong>la Giunta regionale ha indicato la prospettiva,<br />

rispetto alla quale ha ricevuto svariati consensi, verso una forma<br />

di sburocratizzazione, semplificazione, effettività anche per<br />

una più efficace protezione e tutela <strong>del</strong> territorio.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

L’energia geotermica<br />

L’Amministrazione comunale ha recentemente affrontato un<br />

tema che ha a che vedere con il termalismo, in quanto impegnati,<br />

qualche mese fa, sul problema di utilizzazione industriale<br />

<strong>del</strong>l’energia geotermica.<br />

Un progetto pilota statale (ce ne sono molti in Italia da Ischia a<br />

Bacoli ma anche in Toscana): si intende utilizzare l’energia<br />

geotermica, il calore <strong>del</strong> sottosuolo per produrre energia elettrica<br />

in maniera intensiva ed industriale.<br />

Quindi, è stato proposto un progetto che si immaginava collocare,<br />

dove è più conveniente estrarre <strong>del</strong> calore, su un versante<br />

<strong>del</strong>la Solfatara, lato Agnano, per poi immettere l’energia elettrica<br />

in rete. Il Consiglio Comunale che ha, a tal proposito, approvato<br />

una <strong>del</strong>ibera <strong>del</strong>ineando quali fossero le giuste prospettive<br />

e precisando il nuovo modo di guardare alla geotermia, in<br />

cui il termalismo è una <strong>del</strong>le ricadute più evidenti.<br />

Non siamo, quindi, interessati a grossi interventi industriali sul<br />

territorio flegreo.<br />

Per tale ipotesi abbiamo espresso una grande preoccupazione e<br />

abbiamo applicato il principio di cautela anche effettuando approfondimenti<br />

da cui è emersa una ricorrenza statistica tra le<br />

trivellazioni che dagli anni ′50 venivano realizzate sul territorio<br />

e i successivi fenomeni di carattere bradisismico.<br />

È certo una ricorrenza di carattere statistico e i geologi dovranno<br />

confermare se tale ricorrenza corrisponde ad una causa-<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

effetto che ha determinato i fenomeni bradisismici negli ultimi<br />

30-40 anni.<br />

Quindi, si pone il problema di come considerare la geotermia.<br />

Altre modalità di utilizzazione devono essere studiate e messe<br />

in essere, evitando momenti dirompenti come quello <strong>del</strong>le trivellazioni<br />

profonde, che desta notevoli perplessità per le ricadute<br />

negative che possono determinare sul territorio.<br />

Pensiamo che l’utilizzazione <strong>del</strong> calore estratto dal sottosuolo<br />

con apposite tecnologie, non invasive, possa rappresentare una<br />

risorsa per la popolazione e riteniamo che il tema <strong>del</strong> termalismo<br />

debba essere sviluppato pienamente e, quindi, organizzare<br />

rapidamente una prospettiva in tal senso.<br />

Il mercato immobiliare<br />

L’amministrazione comunale è pienamente operativa dal punto<br />

di vista <strong>del</strong> convincimento e <strong>del</strong>le attività da porre in essere.<br />

Tuttavia, vi sono difficoltà anche con il mercato immobiliare,<br />

perché dobbiamo essere presenti nell’orientare processi che<br />

sempre più sono di carattere privatistico, per il recupero di<br />

strutture come, per esempio le Terme Puteolane, mitica struttura<br />

che ha rappresentato un offerta <strong>del</strong> termalismo per decenni, a<br />

partire dal 1928, abbandonate da 20 anni, o le Terme <strong>del</strong>la Salute,<br />

in disfacimento da oltre 40 anni.<br />

In casi <strong>del</strong> genere, la difficoltà risiede nel fatto che l'Amministrazione<br />

pubblica incrocia le dinamiche proprietarie.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Essa deve avere una funzione moderna, non più di intervento<br />

attivo economico diretto, ma una azione di programmazione, di<br />

definizione <strong>del</strong>le convenienze, di facilitazione dei processi e di<br />

accelerazione dei tempi realizzativi.<br />

Si rischia, però di scontrarsi con una imprenditoria frenata, che<br />

magari ritiene di mirare al territorio in termini speculativi, piuttosto<br />

che rendere produttive tali strutture, con dei tassi di rendimento<br />

di tipo industriale e non tradizionalmente edilizi, come<br />

negli anni passati.<br />

È necessario, <strong>oggi</strong>, un grande sforzo per orientare il mercato<br />

verso nuovi modi di conseguire il profitto e favorire imprese di<br />

carattere produttivo, anche attraverso la fiscalità locale. È necessaria,<br />

a questo scopo, una classe imprenditoriale che abbia<br />

come obiettivo un profitto di tipo industriale, non più speculativo.<br />

L'impegno <strong>del</strong>l’Amministrazione<br />

In una fase di transizione come quella attuale, l'impegno<br />

<strong>del</strong>l’Amministrazione comunale è molto articolato, si muove<br />

tra passato e futuro, e sente la necessità di nuove prospettive di<br />

collaborazione, trasparente e positivamente proiettata verso<br />

un'effettività <strong>del</strong>l'azione amministrativa, che conduca anche al<br />

superamento di alcune ritualità <strong>del</strong>la politica, che non sono più<br />

utili allo sviluppo, anzi ne determinano un autentico freno.<br />

In tal senso, la valorizzazione <strong>del</strong> comparto <strong>del</strong> termalismo,<br />

nell'ottica <strong>del</strong>la rigenerazione <strong>del</strong> territorio attraverso la perdita<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

<strong>del</strong>la sua vocazione industriale verso un diverso tipo di sviluppo,<br />

di tipo turistico, <strong>del</strong>la ricettività e dei beni culturali, riveste<br />

un ruolo assolutamente centrale.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

“Il <strong>Termalismo</strong> <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei:<br />

<strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

“Come nasce la Mostra”<br />

Antonio Isabettini<br />

Antonio Isabettini. Pozzuoli. sec.XIV-XV. Rielaborazione pittorica,<br />

tratta dal CODICE di EDIMBURGO (bagno <strong>del</strong> cantarello)<br />

Da appassionato e cultore di “storia patria” conoscevo da anni<br />

l’interessante lavoro di Pietro da Eboli, il “de Bal<strong>nei</strong>s Puteolanis”<br />

dedicato all’ Imperatore Federico II.<br />

In particolare mi affascinavano le allegate miniature in stile bizantino,<br />

raffiguranti le fonti termali <strong>del</strong>l’epoca.<br />

Quando sul finire <strong>del</strong>l’Aprile 2015, per puro caso, trovai in rete<br />

la notizia che a Roma, presso la Biblioteca Angelica, era in<br />

corso l’esposizione <strong>del</strong> suddetto libro, quasi sobbalzai: pensai<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

che il carme <strong>del</strong> poeta salernitano potesse essere esposto nella<br />

nostra Pozzuoli, in considerazione <strong>del</strong>la tematica locale.<br />

Ero intenzionato a recarmi a Roma per conoscere da vicino gli<br />

organizzatori, ma, essendo un semplice cittadino, rivolsi<br />

l’informazione, accompagnata da suggerimenti, ai politici locali,<br />

consigl<strong>ieri</strong>, assessori e Sindaco, avanzando la proposta di<br />

una futura mostra anche a Pozzuoli.<br />

Dopo l’approvazione verbale da parte degli amministratori cittadini,<br />

coinvolsi gli amici Anna Abbate <strong>del</strong> gruppo archeologico<br />

Kyme e l’avvocato Massimo Schiano, che erano già al corrente<br />

<strong>del</strong>l’idea, con i quali avevamo organizzato nel passato recente<br />

altre manifestazioni di carattere culturale.<br />

L’ideale per fare ammirare e consultare l’opera, era sicuramente<br />

l’approssimarsi <strong>del</strong>le festività natalizie ed il Rione Terra, con<br />

la riapertura dei suoi scavi archeologici.<br />

Contattammo gli organizzatori di Eboli, che avevano portato la<br />

mostra a Roma, nella persona <strong>del</strong> Prof. Mariano Pastore, il quale,<br />

entusiasta <strong>del</strong>la proposta accettò di buon grado nel fornirci il<br />

materiale espositivo, che andammo a prelevare e che è stato<br />

possibile ammirare, presso il Palazzo Migliaresi, in tre fine settimane<br />

di fine dicembre 2015, con relativo convegno di apertura.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

La geologia termale dei <strong>Campi</strong> Flegrei<br />

PierLuigi Musto<br />

L'area dei <strong>Campi</strong> Flegrei fa parte <strong>del</strong> distretto vulcanico partenopeo<br />

insieme al complesso <strong>del</strong> Somma – Vesuvio e Ischia.<br />

Esso insiste su una parte costiera <strong>del</strong>la Campania dove sono in<br />

atto movimenti tettonici distensivi.<br />

I <strong>Campi</strong> Flegrei sono una complessa caldera sviluppatasi a seguito<br />

di due significative eruzioni areali: la prima ho prodotto<br />

l'Ignimbrite Campana (circa 39 mila anni) mentre la seconda è<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

conosciuta come quella <strong>del</strong> Tufo Giallo Napoletano (circa 15<br />

mila anni).<br />

A seguito <strong>del</strong>l'eruzione <strong>del</strong>l'ignimbrite si è avuta una profonda<br />

subsidenza con la formazione di una caldera molto estesa comprendente<br />

anche tutta l'area <strong>del</strong> centro partenopeo e, più a<br />

nord, di Quarto.<br />

Con la seconda eruzione si è avuta una seconda subsidenza, inclusa<br />

interamente nella “prima caldera” determinando quella<br />

che viene classificata l'area dei “<strong>Campi</strong> Flegrei”.<br />

Il bordo a Posillipo esclude il centro abitato di Napoli. Questa<br />

subsidenza non comprende la piana di Quarto. In tutta questa<br />

vasta area l'attività vulcanica si è sviluppata attraverso numerosi<br />

crateri la cui attività è stata principalmente esplosiva e solo<br />

raramente ha prodotto eruzioni effusive.<br />

L'ultima eruzione è avvenuta nel 1538 con la formazione di un<br />

“monte in una notte” il Montenuovo.<br />

Il vulcanismo è il motore principale <strong>del</strong> termalismo flegreo<br />

quale fenomeno secondario <strong>del</strong> vulcanismo stesso.<br />

Per capire questo particolare fenomeno <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei è necessario<br />

far riferimento al ciclo <strong>del</strong>l'acqua: ai bacini di accumulo<br />

endogeni si aggiunge l'acqua “iuvenile” direttamente dalla<br />

camera magmatica, l'acqua “vadosa” intrappolata tra la superficie<br />

e il bacino di accumulo, e l'acqua <strong>del</strong> mare con la sua particolare<br />

salinità.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Il risultato è una mescolanza di elementi in virtù <strong>del</strong>l'alto potere<br />

solvente <strong>del</strong>l'acqua in grado di arricchirsi <strong>del</strong>le sostanze con cui<br />

viene a contatto.<br />

“Le acque sotterranee e le sorgenti sono il prodotto <strong>del</strong> metabolismo<br />

terrestre” (cit. Keplero)<br />

In questo modo le acque assumono un determinato chimismo<br />

per la presenza di minerali quali calcio, iodio, bromo, magnesio<br />

solfati a cui si aggiunge il radon. La tipicità <strong>del</strong>le acque dal<br />

punto di vista chimico le classifica in modo differente anche a<br />

distanze estremamente limitate rendendo spesso uniche le varie<br />

sorgenti termali.<br />

L'elevato gradiente geotermico riscalda l'acqua determinando<br />

le:<br />

<br />

<br />

<br />

acque fredde<br />

acque ipotermali<br />

acque termali<br />

<br />

acque ipertermali<br />

In Campania ci sono anche esempi di termalismo non vulcanico<br />

sviluppato da bacini profondi mediante la risalita di acque<br />

arricchite dei minerali presenti nelle rocce.<br />

Anch'esse sono riscaldate in virtù di un gradiente geotermico<br />

comunque inferiore di quello vulcanico.<br />

Nel termalismo di questo tipo manca la componente <strong>del</strong>l'acqua<br />

marina in quanto si è troppo distanti dalla costa.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Nell'area flegrea il termalismo si acquisisce attraverso un bacino<br />

di estese dimensioni (in questo caso viene compresa l'area<br />

ischitana) che si contrappone a quello di dimensioni minori<br />

<strong>del</strong>l'area vesuviana. Possono essere identificate diverse aree<br />

termali:<br />

Pozzuoli e Pisciarelli con serbatoi superficiali che si sovrappongono<br />

ad altri più profondi Bagnoli, Agnano, Lucrino, Baia.<br />

La profondità massima dei bacini termali è stimata intorno i<br />

3000 m.<br />

Laddove l'acqua trova <strong>del</strong>le zone di debolezza crostale, ha modo<br />

di risalire e di caratterizzare le sorgenti termali.<br />

Ischia è un complesso vulcanico a se stante, con una camera<br />

magmatica differente da quella flegrea con una sua storia geologica<br />

anche abbastanza complessa con numerose aree di risalita<br />

di fluidi idrotermali. Talvolta essa può essere captata mediante<br />

l'utilizzo di pozzi laddove preventivamente si è constatata<br />

la potenzialità termale.<br />

Nell'isola si sviluppa un importante attività termale avente caratteristiche<br />

differenti in virtù <strong>del</strong>la presenza di numerose sorgenti<br />

con tipicità chimico – fisiche differenti.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Archeologia termale flegrea<br />

Gennaro Di Fraia<br />

Esiste un volto benevolo <strong>del</strong> vulcanismo, quello <strong>del</strong>le acque<br />

termali, in grado di esorcizzare le paure ataviche legate al fuoco<br />

sotterraneo.<br />

Consacrate alle ninfe e ritenute un dono degli dei, fin<br />

dall’epoca greco-romana le acque termali hanno lenito molte<br />

sofferenze grazie alle loro proprietà curative e, nell’intera zona<br />

flegrea, sono state sfruttate intensamente, come <strong>del</strong> resto anche<br />

i caldi vapori scaturenti dalle colline baiane.<br />

In epoca imperiale le terme divennero un fatto di costume: se<br />

prima le acque erano state utilizzate essenzialmente dagli ammalati,<br />

ora entrarono a far parte <strong>del</strong>la dimensione quotidiana<br />

<strong>del</strong>l’esistenza. I ricchi costruirono terme annesse alle proprie<br />

dimore, mentre gli altri usufruirono <strong>del</strong> “salotto buono” <strong>del</strong>la<br />

città, costituito da edifici grandiosi, pavimentati e rivestiti di<br />

marmi policromi, ornati di statue, mosaici, fontane e giardini<br />

lussureggianti.<br />

Là ci si incontrava, si faceva ginnastica, si discuteva d’affari, si<br />

scroccava un invito a cena e ci si tuffava nelle vasche d’acqua<br />

calda, fredda o tiepida, meglio ancora se termale, altrimenti ci<br />

si contentava <strong>del</strong>la brutta copia di essa, quella fornita<br />

dall’acquedotto.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Baia rappresentò il principale polo termale <strong>del</strong> golfo, ma anche<br />

Puteoli, Cuma e Miseno ebbero grandi terme, studiate purtroppo<br />

solo parzialmente.<br />

Per quanto riguarda Puteoli, basterà limitarsi, per ragioni di<br />

spazio, a quattro di esse <strong>del</strong>le quali due furono in ambito urbano<br />

e due al confine occidentale in direzione di Cuma, rispettivamente<br />

sul lago d’Averno e dinanzi l’antico litorale <strong>del</strong> lago<br />

Lucrino, poi sprofondato in mare in seguito al noto fenomeno<br />

bradisismico.<br />

Possiamo farci solo una pallida idea di cosa fossero le terme<br />

<strong>del</strong> Foro Transitorio sorte <strong>nei</strong> pressi <strong>del</strong>la Piscina Cardito e<br />

successivamente sconvolte dalle distruzioni secolari e<br />

dall’intervento <strong>del</strong>l’uomo. Per suggerire la loro passata imponenza,<br />

basta dire che si articolarono intorno ad un cortile centrale<br />

di 40 metri per 45, ben più vasto <strong>del</strong> monumentale cortile<br />

<strong>del</strong> cosiddetto Tempio di Serapide (in realtà un macellum) che<br />

misura solo 36 metri per 38.<br />

Il fastoso edificio, restaurato ancora in età severiana, è attualmente<br />

ridotto a pochi bran<strong>del</strong>li murari, ma conserva una stretta<br />

scaletta che scende nel banco tufaceo, sino a captare, al livello<br />

<strong>del</strong> mare, una polla d’acqua bollente che fu utilizzata ancora in<br />

età medioevale, quando l’impianto era noto come Bagno Ortodonico,<br />

un nome che sembra indicare una proprietà vescovile,<br />

infatti è stato spiegato come una corruzione di hortus domini,<br />

“orto <strong>del</strong> padrone”.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Se il Bagno Ortodonico è ridotto ad un nome incorporeo, una<br />

sorte indiscutibilmente migliore è toccata alle grandiose terme<br />

imperiali note come Tempio di Nettuno, un organismo architettonico<br />

scenograficamente terrazzato posto tra via Terracciano e<br />

via Pergolesi.<br />

Interrate per almeno sette metri, le terme disponevano di acque<br />

riscaldate artificialmente<br />

Resti <strong>del</strong> cosiddetto Tempio di Nettuno a Pozzuoli, Konstantin Mitroshenko<br />

I ruderi visibili da via Terracciano sono quelli di un vasto frigidarium.<br />

Di esso restano quattro spezzoni edilizi che componevano<br />

due muraglioni paralleli, alti 16 metri e lunghi 70, distanti<br />

circa 16,50 metri l’uno dall’altro.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Lo spazio tra i due muraglioni era suddiviso in cinque ambienti:<br />

si possono ancora intuire leggendo gli agganci <strong>del</strong>le volte<br />

nelle pareti perimetrali. La sala centrale, destinata alla percorrenza<br />

verso il tepidarium, era fiancheggiata da due ambienti<br />

che ebbero volte cassetto nate ornate da mosaici. Altre due sale<br />

(con volte a crociera) erano collocate sulle ali.<br />

Edificate nella prima metà <strong>del</strong> II secolo d. C., secondo uno<br />

schema che si riallaccia alle Terme di Tito e alle Terme di<br />

Traiano a Roma, le terme puteolane furono ristrutturate nella<br />

seconda metà <strong>del</strong>lo stesso secolo e ancora qualche decennio più<br />

tardi, in epoca severiana (inizi III secolo d. C.).<br />

Il frigidarium è animato da una grande abside monumentale e,<br />

forse, era preceduto da una palestra e da una piscina a cielo<br />

aperto. La parte riscaldata <strong>del</strong>le terme, ovvero il calidarium, si<br />

sviluppava a valle, intorno ai volumi di un’aula absidata. Al<br />

centro si collocava il tepidarium.<br />

Sembra che le terme siano frutto di una committenza imperiale,<br />

come si evince dalle notevoli dimensioni, dallo schema planimetrico<br />

e dai bolli laterizi di officine <strong>del</strong>la capitale.<br />

Le grandi nicchie che scandiscono i volumi dei muraglioni superstiti,<br />

testimoniano la presenza di una ricca decorazione statuaria<br />

<strong>del</strong>la quale, sfortunatamente, nulla è rimasto, eccetto una<br />

Venere Anadiomene (rinvenuta <strong>nei</strong> primi decenni<br />

<strong>del</strong>l’Ottocento, nel corso di scavi che interessarono la grande<br />

esedra <strong>del</strong> frigidario) ed una statua femminile acefala.<br />

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La terza, grandiosa terma puteolana si affaccia, come si è detto,<br />

sulle immobili acque <strong>del</strong> lago d’Averno. Anche se i dotti <strong>del</strong><br />

Trecento (tra i quali Petrarca e Boccaccio) la ritennero un tempio,<br />

ovvero il Tempio di Apollo, gli infermi <strong>del</strong>l’Età di Mezzo<br />

la conobbero per quel che era, vale a dire una struttura termale<br />

collocata tra le rovine, da cui sgorgavano due fonti curative.<br />

Il cosiddetto Tempio di'Apollo al lago d'Averno, dipinto <strong>del</strong> maestro Antonio<br />

Isabettini<br />

Il complesso monumentale si estendeva in lunghezza per ben<br />

120 metri, vedendo il suo elemento più qualificante in una superba<br />

Rotonda, una cupola grandiosa che risultò essere la seconda<br />

<strong>del</strong> mondo romano, dopo la mole <strong>del</strong> Pantheon.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Questa grande sala centrale (36,20 metri di diametro) dovette<br />

disporre di una vasca circolare per bagni ad immersione, ma<br />

non sappiamo se fu riempita con le acque <strong>del</strong> lago, con quelle<br />

<strong>del</strong>l’acquedotto o, magari, con le acque curative sgorganti <strong>nei</strong><br />

vani adiacenti, ben note in età medioevale.<br />

La Rotonda, ottagonale all’esterno e circolare all’interno, è un<br />

grandioso organismo architettonico innalzato su una precedente<br />

esedra di età augustea.<br />

Il tipo di muratura e le caratteristiche stesse <strong>del</strong>la cupola, almeno<br />

a giudicare dal profilo <strong>del</strong> poco che è rimasto, precisano la<br />

sua datazione alla fine <strong>del</strong> II secolo d. C. o agli inizi <strong>del</strong> secolo<br />

successivo.<br />

Capolavoro dimenticato <strong>del</strong>l’architettura romana, testimone di<br />

un fasto irrimediabilmente perduto, spogliato di tutto ciò che è<br />

stato possibile asportare, questo monumento si specchia nelle<br />

acque di un lago che fu considerato un ingresso al regno dei<br />

morti a causa <strong>del</strong>le esalazioni sulfuree e <strong>del</strong>l’oscura selva che<br />

allignava, in età greca, sulle sue sponde.<br />

Un luogo un tempo inquietante, ma non in età imperiale quando,<br />

inondato di luce, immerso nella verdeggiante cornice di<br />

campi sapientemente coltivati e affacciato sull’incantevole golfo<br />

di Baia, fu al culmine <strong>del</strong> suo splendore.<br />

Quanto a Baia, in età romana fu la regina <strong>del</strong>le antiche città<br />

termali. Il suo stesso nome, nell’immaginario latino, indicava<br />

per metonimia sia i bagni termali che un luogo di raffinato pia-<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

cere. Vi fu addirittura un romano di Tunisia che diede il nome<br />

di Baia alla sua villa presso Utica.<br />

A Baia le acque termali zampillavano un po’ ovunque, dalla<br />

cerchia collinare sino alla spiaggia e addirittura nel mare, senza<br />

contare i caldi vapori naturali. Basta riportare un brano <strong>del</strong>la<br />

Naturalis Historia di Plinio (XXXI, 2, 2-6) per constatare<br />

l’abbondanza <strong>del</strong>le sorgenti baiane e l’ampio spettro <strong>del</strong>le rispettive<br />

virtù curative:<br />

“Alcune di esse –egli dice- si distinguono per potenza di zolfo,<br />

altre di allume, altre di nitro, altre di bitume, non poche ancora<br />

per una mescolanza acida o salina; alcune sono di utilità<br />

per il loro stesso rovente vapore e tanta è la loro potenza che<br />

riscaldano le terme e fanno persino entrare in ebollizione<br />

l’acqua fredda <strong>del</strong>le vasche da bagno. Quelle che nel Baiano<br />

sono chiamate Posidiane, col nome ricevuto da un liberto di<br />

Claudio Cesare, possono anche cuocere compiutamente i cibi.<br />

E fumigano persino nel mare quelle che furono di Licinio<br />

Crasso e in mezzo ai flutti viene fuori qualcosa di giovevole alla<br />

salute. Bene, secondo le loro qualità, tali acque sono utili ai<br />

muscoli o ai piedi, o alle ossa <strong>del</strong>l’anca, altre alle lussazioni o<br />

alle fratture, svuotano lalvo, risanano le ferite, porgono rimedi<br />

per il capo, particolarmente per le orecchie, perfino per gli<br />

occhi le Ciceroniane”.<br />

Le acque Ciceroniane sgorgavano sulla sponda orientale <strong>del</strong><br />

Lucrino, nella villa appartenuta al celebre oratore, quanto alle<br />

terme marittime di Marco Licinio Crasso Frugi, recentemente<br />

riconosciute negli imponenti ruderi sommersi <strong>del</strong>la cosiddetta<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

“Secca Fumosa”, anch’esse sorgevano in una zona ora puteolana<br />

(ad esse allude anche Pausania VIII, 7, 3), 750 metri al largo<br />

rispetto all’odierno arenile <strong>del</strong> Lucrino.<br />

Bisogna però ricordare che l’area di Baia, in età romana, non si<br />

esauriva <strong>nei</strong> confini attuali, ma si diluiva in propaggini periferiche.<br />

Le terme baiane erano splendide ed assolutamente paradigmatiche,<br />

tali da destare meraviglia. Il poeta Marziale (Epigr. VI,<br />

42) affermò che primeggiavano su quelle <strong>del</strong>le altre regioni, ed<br />

ancora nel IV secolo d. C. lo scrittore Eunapio (Vitae Soph.,<br />

26), per glorificare le calde acque di Gadara, in Siria, non trovò<br />

di meglio che definirle “seconde solo alle terme roane di Baia,<br />

alle quali nulla può essere comparato”.<br />

Per ironia <strong>del</strong>la sorte, resta ben poco <strong>del</strong>le superbe terme baiane:<br />

tutte hanno pagato un atroce tributo alle violenze <strong>del</strong>l’uomo<br />

e <strong>del</strong>la natura, molte sono sprofondate in mare, altre sono state<br />

cancellate dalle cave o dall’eccessiva audacia dei loro stessi<br />

progettisti che le innalzarono su alte sostruzioni fatalmente destinate<br />

a crollare.<br />

L’elenco <strong>del</strong>le presenze superstiti include qualche impianto aggiunto<br />

alle ville private sepolte dal mare, i sudatori di Tritoli,<br />

<strong>oggi</strong> non più visitabili, le terme <strong>del</strong> settore meridionale <strong>del</strong> parco<br />

Archeologico e quelle <strong>del</strong> cosiddetto Tempio di Mercurio,<br />

queste ultime sprofondate di vari metri e colmate dall’acqua<br />

<strong>del</strong>la falda freatica.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Cupola <strong>del</strong> Tempio di Mercurio a Baia, Konstantin Mitroshenko<br />

Abraham Louis Rodolphe Ducros, Interno <strong>del</strong> Tempio di Mercurio a Baia,<br />

Museo Cantonale di Losanna<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Bisogna aggiungere anche il cosiddetto Tempio di Venere e,<br />

probabilmente, il cosiddetto Tempio di Diana per il quale<br />

l’elevato interramento pregiudica una puntuale lettura.<br />

Si tratta di costruzioni scenografiche, d’altra parte tutte la conurbazione<br />

baiana presentava questo aspetto di pittoresca grandiosità<br />

sin dall’età augustea.<br />

Il cosiddetto Tempio di Venere a Baia<br />

Si tratta di costruzioni scenografiche, d’altra parte tutte la conurbazione<br />

baiana presentava questo aspetto di pittoresca grandiosità<br />

sin dall’età augustea.<br />

I sudatori più antichi, incastonati nel verde dei boschetti di mirto<br />

sul declivio collinare, si alternavano a ville opulente con terrazze<br />

sostruite, portici e giardini affacciati sul lago Baiano (ora<br />

sommerso in seguito al bradisismo) e sul golfo.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Nella sottostante fascia pianeggiante, grandiosi episodi struttivi<br />

si specchiavano nel lago che ospitò il porto. Nuclei termali ora<br />

sommersi si trovano al piede di Punta Epitaffio, nella villa dei<br />

Pisoni e nella Villa a Protiro, gemme <strong>del</strong> Parco Archeologico<br />

Sottomarino di Baia.<br />

Visitando i ruderi sulla collina di Tritoli o le rovine <strong>del</strong> Parco<br />

Archeologico <strong>del</strong>le Terme di Baia, si fatica a credere che quelle<br />

terme, ora ridotte a nude muraglie, spazi mutili e vasche vuote,<br />

fossero un tempo così belle da richiamare una vera folla di bagnanti<br />

Eppure era tutto un armonioso ruscellare d’acque, uno scintillare<br />

di marmi e mosaici che rivaleggiavano in colore e ricchezza,<br />

e poi statue, colonne e raffinate pitture che, insieme alla<br />

grandiosità architettonica, rapivano gli occhi degli osservatori.<br />

E’ purtroppo difficile restituire un nome ed un proprietario ai<br />

singoli edifici. Conosciamo, come si è già accennato, le terme<br />

di Marco Licinio Crasso Frugi innalzate su un’isola artificiale,<br />

è possibile che le acque Posidiane non fossero distanti dalla<br />

collina di Tritoli e, quanto alle acque di Mamea, ricordate dallo<br />

storico Ammiano Marcellino (XXVIII, 4, 19), è suggestivo<br />

identificarle con gli ampliamenti di età severiana prossimi alla<br />

cupola <strong>del</strong> cosiddetto Tempio di Mercurio.<br />

Tornando alla collina di Tritoli, <strong>nei</strong> ruderi in parte inglobati<br />

nell’odierno complesso <strong>del</strong>le “Stufe di Nerone”, si deve riconoscere<br />

il Lavacrum Silvani (come lo definisce Ammiano<br />

Marcellino XXVIII, 4, 18-19) menzionato nel XIII secolo da<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Pietro da Eboli come Balneum Silvianae, dalla cui area proviene<br />

una statua <strong>del</strong> dio Silvano attualmente al Museo Archeologico<br />

Nazionale di Napoli.<br />

Tutte le grandi terme romane evidenziavano una funzionalità<br />

non disgiunta dal fasto.<br />

Quelle di Baia non rappresentarono certo l’eccezione ed anzi<br />

fornirono soluzioni compositive che segnarono importanti traguardi<br />

nello sviluppo <strong>del</strong>l’architettura occidentale, soprattutto<br />

per quanto riguarda l’evoluzione <strong>del</strong>le sale cupolate.<br />

Il cosiddetto Tempio di Mercurio, ad esempio, non rappresenta<br />

solo la più antica <strong>del</strong>le tre monumentali cupole baiane superstiti,<br />

poiché si tratta di un ardito prototipo che sostituì un precedente,<br />

disadorno bacino a cielo aperto nel quale sgorgava una<br />

sorgente calda dalla temperatura di 50 gradi.<br />

Quel che vediamo <strong>oggi</strong> è una vasta cupola emisferica, rinforzata<br />

sul lato orientale da antiestetici speroni imposti dalla preoccupazione<br />

di evitare cedimenti strutturali.<br />

L’ignoto progettista dedicò tutta la sua attenzione all’interno,<br />

concependolo come un’inattesa sorpresa spaziale.<br />

L’occhio doveva incontrare una grandiosa sala circolare, rilucente<br />

di marmi, coperta dalla calotta mosaicata e illuminata da<br />

una serie di finestre rettangolari, oltre che da un’apertura zenitale<br />

dal diametro di circa quattro metri.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Oggi la sala è un grande spazio vuoto e sonoro. A causa<br />

<strong>del</strong>l’acqua che la invade, non si notano più le quattro nicchie<br />

poste in diagonale, lungo la circonferenza.<br />

Si accedeva da est, attraverso una gran nicchia di cui a stento<br />

affiora la volta. Un’altra nicchia, sul lato di fronte, dovette<br />

ospitare la fonte naturale che fluì nel bacino centrale.<br />

Quanto alle decorazioni, solo i buchi per i perni di fissaggio attestano<br />

l’esistenza di marmi parietali, scomparsi come i mosaici<br />

<strong>del</strong>la cupola.<br />

Dal cosiddetto Tempio di Mercurio discenderanno tutte le<br />

grandi cupole emisferiche sparse ai quatto angoli <strong>del</strong> mondo<br />

romano, trovando nel Pantheon di Adriano, a Roma, la più perfetta<br />

e gigantesca formulazione.<br />

Frutto di ardita sperimentazione è anche il suggestivo edificio<br />

termale noto impropriamente come Tempio di Venere, sulla<br />

banchina <strong>del</strong> porto di Baia. A progettarlo fu lo stesso imperatore<br />

Adriano, intorno al 125 d. C.<br />

Questo colto imperatore fu, tra le altre cose, un dilettante di<br />

grande talento nel campo <strong>del</strong>l’architettura. Amava plasmare gli<br />

spazi in forme inconsuete ed introdusse il tema <strong>del</strong>la volta ad<br />

ombrello, che trovò l’espressione più imponente proprio nel<br />

nostro edificio baiano.<br />

La cupola <strong>del</strong> Tempio di Venere, <strong>oggi</strong> infranta, era infatti la<br />

più grande copertura ad ombrello realizzata in età imperiale.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Adriano la concepì come una forma inconsueta, innovativa,<br />

collocata su un alto tamburo ottagonale scandito da enormi finestre,<br />

ciascuna col suo ballatoio esterno retto da mensole in<br />

pietra lavica.<br />

In una prima fase, il tamburo ottagonale era rivestito di stucco<br />

che imitava blocchi con effetto di bugnato, intervallati da fasce<br />

di luccicante pasta vitrea azzurra.<br />

Splendeva certamente anche la cupola, dovendo essere rivestita<br />

di lastre in bronzo dorato.<br />

L’interno era ancora più fastoso e scenografico: la pianta circolare,<br />

animata da quattro nicchie radiali, era occupata (stando ad<br />

un disegno rinascimentale <strong>del</strong> Sangallo) quasi interamente da<br />

una piscina circolare rivestita di marmo.<br />

Altri marmi scintillavano alle pareti, ed i mosaici <strong>del</strong>la cupola<br />

giungevano sino all’imposta <strong>del</strong>le finestre.<br />

Un trionfo di luce, colore e novità, questo era il Tempio di Venere,<br />

né furono da meno le sale adiacenti, più piccole ma, se<br />

possibile, ancora più raffinate quanto a disegno compositivo, e<br />

sviluppate con una precisione da orologiaio.<br />

L’incredibile costruzione restituita dai rilievi è articolata su una<br />

pianta a croce greca dai bracci inflessi, alla quale si addossano<br />

tre ambienti circolari periferici.<br />

Secondo il De Angelis d’Ossat, il vano centrale avrebbe ospitato<br />

un calidarium a quattro vasche, mentre le salette circolari,<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

adeguatamente riscaldate, sarebbero state <strong>del</strong>le piccole saune<br />

(laconica).<br />

Quel che è certo è che questo capolavoro fu concepito, anzitutto,<br />

come un divertimento intellettuale, una sfida all’impossibile<br />

realizzata da uno spirito sedotto dalla complessità <strong>del</strong>l’impresa.<br />

Basti pensare che l’ambiente centrale è costituito da sole superfici<br />

curve, ben venti complessivamente, e bisogna tener conto<br />

<strong>del</strong>la copertura ad ombrello.<br />

Le piccole finestre erano molto in alto, nelle lunette che svettavano<br />

rispetto ai contigui ambienti circolari, ed accoglievano fasci<br />

di luce obliqua nelle varie ore <strong>del</strong> giorno, destinati ad enfatizzare<br />

il virtuosistico, mosso andamento <strong>del</strong>le pareti interne.<br />

Non vi è nulla che sia più statico <strong>del</strong>la pietra, eppure l’esterno<br />

<strong>del</strong> cosiddetto Tempio di Venere con le relative adiacenze non<br />

è altro che tensione, slancio, conquista <strong>del</strong>la verticalità attraverso<br />

masse murarie che dialogano con lo spazio, lo modulano<br />

in più livelli fortemente chiaroscurati e trasmettono un fremito<br />

vitale per mezzo di sinuosità, curve e aggetti che sono un continuo,<br />

inarrestabile movimento.<br />

Osservate la ricostruzione fatta dal Rakob e vedrete come, senza<br />

considerare anche le altre parti <strong>del</strong> complesso, già il solo settore<br />

cruciforme, a prescindere dalle dimensioni contenute, sia<br />

un gioiello architettonico posto in risalto dal retrostante, grandioso<br />

prisma ottagonale.<br />

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Ricostruzione <strong>del</strong> Tempio di<br />

Venere e <strong>del</strong>l'attiguo complesso<br />

cruciforme secondo Friedrich<br />

Rakob<br />

E, in un raffinato gioco di rimandi, cosa sarebbe la torreggiante<br />

mole se mancasse, al suo fianco, proprio il sinuoso, piccolo<br />

edificio adiacente? Nient’altro che un’improvvisa, banale verticalità<br />

colta con un semplice sguardo.<br />

E invece, su questo lato, la più grande cupola ad ombrello <strong>del</strong><br />

mondo antico, con la sua favolosa sala termale interna, viene<br />

offerta alla vista con sapiente gradualità.<br />

Non occorrono minuti e neanche secondi. Bastano pochi attimi,<br />

ma fanno la differenza fra il trito e il sublime.<br />

<strong>Atti</strong>rato dalle coperture, l’occhio segue le dolci curve scalettate<br />

e sale dalle cupolette dei bracci cruciformi alle tondeggianti<br />

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sommità dei finitimi vani circolari e poi su, d’un balzo, sulla<br />

più alta emergenza centrale.<br />

E finalmente lo sguardo incontra lo spigolo <strong>del</strong> possente prisma<br />

ottagonale, intercetta due facce che anelano al cielo e le segue<br />

verso il coronamento, verso l’azzurro e verso la libertà.<br />

Già, poiché il Tempio di Venere è esattamente un inno alla libertà<br />

di innovare, adottando un tipo di cupola mai vista prima<br />

ed altri accorgimenti che faranno scuola, tra i quali l’alto tamburo<br />

finestrato che lo affranca progressivamente dal soffocante<br />

abbraccio <strong>del</strong>le costruzioni vicine.<br />

Sulle pendici retrostanti, altre terme reclamerebbero la nostra<br />

attenzione, accampando giuste ragioni di fascino, decoro ed<br />

audacia d’impianto, ma dilaterebbero troppo lo spazio concesso<br />

a questa breve comunicazione.<br />

Dedichiamoci allora, seppur succintamente, alle terme sommerse<br />

nella rada di Baia, in massima parte relative a sontuose<br />

ville private quali la villa dei Pisoni e quella con l’ingresso a<br />

Protiro.<br />

Erano private, o meglio, imperiali anche le Terme Neroniane a<br />

Punta Epitaffio, ma all’inizio <strong>del</strong> II secolo d. C. furono cedute a<br />

privati ed aperte all’uso di una più vasta utenza.<br />

Le Terme Neroniane erano annesse al vicino palazzo<br />

<strong>del</strong>l’imperatore Claudio ed occupano la parte meridionale di un<br />

complesso edilizio esteso su un’area di circa 62x27 metri, caratterizzato,<br />

appunto, dalle terme e da un ninfeo con<br />

l’elaboratissima planimetria emidecagonale vivacizzata da tre<br />

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absidi e preceduta da un portico che ebbe quattro colonne tortili<br />

in marmo nero.<br />

Pianta <strong>del</strong>le Terme Neroniane sommerse presso Punta Epitaffio, a Baia<br />

Questo ninfeo di epoca domizianea (fine I secolo d. C.), si affacciava<br />

su un cortile rettangolare ornato da un lungo bacino di<br />

fontana addossato sul lato di fondo, entro il quale zampillava<br />

perennemente l’acqua.<br />

Ma veniamo alle terme. Vi si giungeva percorrendo l’ampia<br />

strada basolata che ora giace in mare, appena ad est di Punta<br />

Epitaffio. Si incontrava un cancello, si scendevano alcuni scalini<br />

e ci si ritrovava in un cortile dal quale partivano due corridoi.<br />

Imboccando quello sulla destra, pavimentato in mosaico<br />

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bianco, si superava un bacino di fontana e, sulla sinistra, una<br />

piscina a cielo aperto, col fondo lussuosamente rivestito di<br />

marmi policromi.<br />

Lo spogliatoio (apodyterium) era più oltre, in corrispondenza<br />

<strong>del</strong>la svolta a gomito <strong>del</strong> corridoio. Verso sud un piccolo cortile<br />

dotato di accesso autonomo fu utilizzato come palestra I vani<br />

propriamente termali sono disposti sul lato orientale.<br />

Chi intendeva accedervi, incontrava il calidarium sulla destra,<br />

munito di due vasche collocate sui lati corti. Al centro vi era un<br />

vano di passaggio e, sulla sinistra, si trovava il frigidarium,<br />

l’ambiente più vasto <strong>del</strong>le terme sommerse (infatti misura m<br />

17,50x8,50).<br />

Quando fu realizzato, nel I secolo d. C., ebbe due vasche addossate<br />

ai lati brevi e fu utilizzato come calidarium. Con la ristrutturazione<br />

di II secolo, fu mutato in frigidarium e così restò<br />

fino al termine dei suoi giorni, ricevendo un aggiornamento<br />

planimetrico verso la fine <strong>del</strong> III secolo d. C. o gli inizi <strong>del</strong> secolo<br />

successivo.<br />

La splendida villa dei Pisoni, interamente ristrutturata<br />

dall’imperatore Adriano, si trova a 130 metri a sud-est di Punta<br />

Epitaffio.<br />

Quel che è stato rilevato, includendo anche bacini d’approdo e<br />

peschiere, copre un’area di 295 metri per 270, ma altre parti periferiche,<br />

a nord e ad ovest, giacciono sotto un fitto intrico di<br />

alghe e di sabbia.<br />

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Pianta <strong>del</strong>la Villa dei Pisoni<br />

Il nucleo edilizio settentrionale, posto intorno ad un vasto cortile,<br />

mostra due settori termali, uno dei quali all’estremità <strong>del</strong>la<br />

monumentale facciata nord, l’altro invece si collocava sul lato<br />

breve occidentale <strong>del</strong> giardino centrale.<br />

Le terme nord avevano una grande natatio riscaldata. Questa<br />

vasca circondata da gradini ebbe il fondo rivestito da una lastra<br />

di piombo ed un praefurnium addossato al lato meridionale.<br />

Nel muro nord, affacciato su un parco allora verdeggiante, dovettero<br />

aprirsi alcune grandi finestre.<br />

Ben conservato, con tanto di suspensurae ancora perfettamente<br />

leggibili, è il piccolo calidarium absidato che, insieme<br />

all’attiguo praefurnium, conclude il settore nord-orientale. Un<br />

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vano più grande, il frigidarium, comprende tre vasche. Vi è poi<br />

uno stretto corridoio di servizio munito di alcuni gradini diretti<br />

al vano caldaie.<br />

Tralasciando la descrizione <strong>del</strong>l’altro nucleo termale <strong>del</strong>la villa<br />

dei Pisoni e <strong>del</strong>le Terme <strong>del</strong>la villa a Protiro, veniamo alle terme<br />

di Marco Licinio Crasso Frugi ricordate da Plinio il Vecchio<br />

e riconosciute, come si è già accennato, <strong>nei</strong> resti sommersi<br />

al largo <strong>del</strong> lago Lucrino, in corrispondenza <strong>del</strong>la Secca Fumosa.<br />

Sorsero su una piattaforma artificiale, <strong>del</strong>la quale restano 28<br />

imponenti piloni cementizi di sostegno, un tempo congiunti da<br />

arcate e posti su due file ad angolo retto, coprendo una superficie<br />

di 160x100 metri.<br />

La visita sottomarina di queste torreggianti, imponenti presenze,<br />

regala emozioni straordinarie.<br />

Ancora rivestiti di opera reticolata o, in qualche caso, con paramenti<br />

in opera vittata, i piloni a base quadrata (metri 9x9) si<br />

elevano attualmente per sei o sette metri rispetto al fondale marino<br />

che scende dai 10 ai 15 metri.<br />

Nei pressi si notano fumarole e segni tangibili di sorgenti calde,<br />

la ragione che spinse i Romani a realizzare queste terme direttamente<br />

in mare, per volontà di Marco Licinio Crasso Frugi,<br />

console nel 64 d. C.<br />

Grazie ad una citazione di Filostrato (VII, 41), autore di una<br />

Vita di Apollonio di Tiana, sappiamo che quest’impianto ebbe<br />

il nome di “Isola di Calipso”.<br />

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Puteoli, Disegno Bellori<br />

Dispose di un molo d’attracco e di vari edifici innalzati sulla<br />

piattaforma ora scomparsa.<br />

La distruzione <strong>del</strong>le parti alte è stata totale e sarebbe veramente<br />

arduo immaginare come fosse articolato l’isolotto se non disponessimo<br />

di un’insperata fonte documentaria rappresentata<br />

dal cosiddetto disegno Bellori, che solo recentemente, dopo<br />

molte discussioni, è stato riconosciuto come una libera raffigurazione<br />

<strong>del</strong>l’antica Puteoli.<br />

Essendo una rappresentazione compendiaria, quest’immagine<br />

(tratta da un affresco <strong>del</strong> III secolo d. C. trovato a Roma e poi<br />

disperso) si limitava a suggerire una ristretta selezione <strong>del</strong> panorama<br />

edilizio allora esistente lungo il litorale puteolano.<br />

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Vediamo una città affollata di ampi edifici posti su due livelli,<br />

con un tempio di Apollo ed un grandioso molo ad arcate che<br />

domina la scena.<br />

Accanto alla testata <strong>del</strong> molo appare un’isola fittamente edificata,<br />

con un approdo rappresentato da un molo curvilineo.<br />

Sull’isola si impongono alla vista un vasto cortile porticato, un<br />

edificio rotondo simile ad un anfiteatro (dovette accogliere, in<br />

realtà, una gran vasca a cielo aperto), altre costruzioni minori<br />

coperte a cupola ed un lungo portico che sembra interessare<br />

gran parte <strong>del</strong>la riva.<br />

E tutto ciò era stato innalzato tra le onde, strappando una sorgente<br />

termale al regno di Nettuno. Chi si bagnò in quelle acque<br />

racchiuse in splendide sale, dovette pensare che non vi fossero<br />

limiti al potere umano sulla natura.<br />

Ma ogni potere ha termine. Cadde l’Impero e il bradisismo fece<br />

sì che l’isola artificiale scomparisse sotto il livello <strong>del</strong> mare,<br />

come larga parte <strong>del</strong>l’antica costa flegrea. Quel che restò sotto<br />

la volta <strong>del</strong> cielo divenne gradualmente rovina e fu ricoperto di<br />

rovi e di oblio.<br />

Le fonti termali continuarono a sgorgare tra i ruderi, spogliati<br />

dei marmi e di ogni bellezza. Largirono ancora il dono <strong>del</strong>le loro<br />

virtù terapeutiche, lenirono sofferenze, offrirono speranza a<br />

generazioni e generazioni di malati lungo tutto il millennio <strong>del</strong><br />

medioevo.<br />

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L'isola artificiale con le terme di Licinio Crasso Frugi<br />

Furono elencate ed illustrate da Pietro Anzolino da Eboli nel<br />

suo De Bal<strong>nei</strong>s Terrae Laboris, scritto tra il 1212 ed il 1221,<br />

poi conobbero nuove ed alterne vicende. Ma questa è un’altra<br />

storia.<br />

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Nota bibliografica<br />

R. Di Bonito, R. Giamminelli, Le Terme dei <strong>Campi</strong> Flegrei.<br />

Topografia storica, Milano-Roma 1992.<br />

F. Rakob, Le cupole di Baia, in Civiltà dei <strong>Campi</strong> Flegrei, <strong>Atti</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Convegno</strong> Internazionale (a cura di M. Gigante), Napoli<br />

1992.<br />

P. Caputo, M. R. Pugliese, La via <strong>del</strong>le Terme. Proposte di itinerari<br />

nell’area flegrea dall’antichità ad <strong>oggi</strong>, Napoli 1997.<br />

P. A. Gianfrotta, Le terme di Marco Licinio Crasso Frugi a<br />

Baia, in Archeologia Classica 61, 2010, pp. 193-209.<br />

G. Di Fraia et alii, Contributi alla topografia di Baia, in Puteoli<br />

IX-X, 1985-1986, pp. 211-299.<br />

G. Di Fraia, Baia sommersa. Nuove evidenze topografiche e<br />

monumentali, in Archeologia Subacquea I, Roma 1993, pp. 21-<br />

48.<br />

G. Di Fraia, La natura e l’uomo: un’interazione all’ombra dei<br />

vulcani puteolani, Pozzuoli 2009.<br />

G. Di Fraia, Baia sommersa, Pozzuoli 2010.<br />

G. Di Fraia, Adriano a Baia, in Sibilla Cumana, la fonte <strong>del</strong><br />

sapere, n. 0, 2011, pp. 83-120.<br />

G. Di Fraia, Un’isola scomparsa ed altre questioni baiane, in<br />

Sibilla Cumana, la fonte <strong>del</strong> sapere, I, 2011, pp. 43-73.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Cure termali e nutrizione<br />

Patrizia Isita<br />

Fin dall’antichità l’uomo<br />

utilizza le acque termali per<br />

il trattamento di diversi disturbi<br />

corporei con finalità<br />

curative disintossicanti o<br />

riabilitative, che sfruttano i<br />

benefici effetti <strong>del</strong>la acque<br />

sorgive.<br />

Le acque termali sono di origine meteorica seguono il normale<br />

ciclo idrogeologico, durante il percorso sotterraneo si mineralizzano<br />

e acquistano proprietà chimiche e fisiche dal terreno<br />

che attraversano e diventano così terapeuticamente attive.<br />

Le proprietà terapeutiche dipendono dalle caratteristiche e dalla<br />

qualità chimico-fisiche dei loro elementi costituenti, tra cui zolfo,<br />

iodio, cloro, ferro, elementi di calcio e microelementi di altre<br />

sostanze, dalla temperatura naturale.<br />

Affinché la cura sia davvero efficace e notare gli effetti benefici<br />

deve avere una durata media di almeno dieci giorni, da ripetersi<br />

ogni anno.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Studi hanno dimostrato che frequentando abitualmente strutture<br />

termali, si ha un miglioramento evidente <strong>del</strong>lo stato di salute<br />

fisico e mentale, nello specifico migliora la qualità <strong>del</strong> sonno e<br />

meno e migliora il sistema immunitario.<br />

La cura termale è da evitare per le donne in gravidanza.<br />

La cura attraverso le acque termali viene definita crenoterapia<br />

può essere di due tipologie: interna ed esterna. La crenoterapia<br />

interna con l’assunzione <strong>del</strong>l’acqua minerale che stimola un lavaggio<br />

<strong>del</strong>le vie urinarie, quella esterna utilizza la balneoterapia,<br />

sotto forma di bagni, fanghi, aerosol e irrigazioni.<br />

Sono utili in caso di affezioni all’apparato respiratorio, quali<br />

asma, bronchite, sinusite, patologie <strong>del</strong>la pelle, quali eczemi e<br />

psoriasi, malattie <strong>del</strong> sistema osteoarticolare, come l’artrosi, o<br />

disfunzioni <strong>del</strong>le vie urinarie, calcolosi, e <strong>del</strong> sistema digestivo,<br />

viene favorita la mobilità intestinale.<br />

Nello specifico le acque vengono utilizzate nella cura <strong>del</strong>le patologie<br />

respiratorie, osteoarticolari, ginecologiche e per la cura<br />

<strong>del</strong>la pelle, in caso di eczema, dermatiti e altre eruzioni cutanee.<br />

Le acque bicarbonate, per l’alto potere disintossicante, alleviano<br />

i sintomi di disturbi come gastrite, calcolosi, gotta, malattie<br />

<strong>del</strong> fegato, diabete.<br />

Le acque cloruro-sodiche contrastano le malattie <strong>del</strong> fegato, gastrite,<br />

la colite e la stitichezza.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Infine le acque arsenicali e ferruginose sono molto benefiche in<br />

caso di malattie <strong>del</strong>la pelle e anemia.<br />

Le acque termali favoriscono il deflusso venoso e il drenaggio<br />

linfatico, si riduce la stasi dei liquidi interstiziali con effetto<br />

analgesico e antinfiammatorio<br />

Benefici in cosmetica<br />

L’acqua termale da sola può essere considerata, secondo alcune<br />

ricerche, come una vera e propria lozione di bellezza grazie alla<br />

presenza di molti oligoelementi essenziali per la pelle.<br />

L’industria cosmetica sfrutta gli effetti benefici <strong>del</strong>l’acqua termale<br />

sulla pelle nella formulazione di prodotti di vario genere.<br />

Molta importanza ha la qualità <strong>del</strong>l’acqua usata nella formulazione<br />

di un cosmetico e nella preparazione di latti, tonici, creme<br />

e altro dato che l’acqua termale rappresenta la parte più cospicua<br />

<strong>del</strong> prodotto finito rendendo più dermo-compatibili, e<br />

potenziano l’effetto di altri prodotti o trattamento di bellezza<br />

che agendo in sinergia porta a risultati molto sodisfacenti.<br />

Interazione Cure Termali e Nutrizione<br />

Oltre ad effetti terapeutici specifici le cure termali fanno rilassare<br />

corpo e mente, sono energizzanti per ritrovare l’armonia<br />

psicofisica e riequilibrare problemi di calo energetico e abbassamento<br />

<strong>del</strong>le difese immunitarie, ansia, insicurezza o insonnia.<br />

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Sono depurative, disintossicanti e<br />

riequilibranti per il corpo e la mente<br />

lo spirito, adatte per espellere le tossine<br />

accumulate da una scorretta<br />

alimentazione e stili di vita inadeguati.<br />

Frequentare le terme soddisfa anche<br />

l’aspetto emozionale e predispone<br />

più facilmente ad affrontare l’aspetto cognitivo per prendersi<br />

cura di sé anche attraverso una sana ed equilibrata alimentazione,<br />

si crea una condizione che permette di affrontare con maggiore<br />

consapevolezza un programma nutrizionale, perché il cibo<br />

è legato anche a bisogni emotivi, diventa più facile prendere<br />

una decisione, la possibilità di attuare il cambiamento, la condizione<br />

ideale per prendersi cura di se.<br />

Alcuni consigli sulla Nutrizione<br />

Affrontare un programma nutrizionale che tiene conto dei principi<br />

attivi contenuti negli alimenti e il potere terapeutico <strong>del</strong> cibo,<br />

il programma consiste nel ridurre i fattori favorenti lo sviluppo<br />

<strong>del</strong>l’infiammazione creando un ambiente sfavorevole alla<br />

sua crescita:<br />

Ridurre la produzione di fattori di crescita come l’IGF-I che<br />

promuovono e aumentano l’infiammazione e sono liberati<br />

dall’incremento di secrezione di insulina dopo assunzione di<br />

alimenti ad alto indice glicemico.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Per ridurre questi picchi insulinici occorre, quindi, evitare tutti<br />

gli alimenti ad alto indice glicemico come il pane bianco, la farina<br />

00, le patate e i dolci e cibi raffinati, quindi ridurre lo stato<br />

infiammatorio con cereali integrali che contengono nutrienti<br />

che agiscono in sinergia e Rafforzano la salute e Prevengono le<br />

malattie degenerative<br />

Per lo sviluppo di cellule degenerate è necessaria la formazione<br />

di nuovi vasi sanguigni –angiogenesi – mediata da fattori di<br />

crescita vascolare (VEGF); anche questo fattore è stimolato<br />

dalla secrezione di Insulina, ma è ostacolato da sostanze presenti<br />

nel pesce azzurro, nella soia, nel tè verde o nero e<br />

nell’uva.<br />

Occorre ridurre l’introduzione<br />

di sostanze ad azione infiammatoria<br />

come i grassi omega-6<br />

presenti nella carne, latte, formaggi<br />

e uova e introdurre sostanze<br />

ad azione antinfiammatoria<br />

come i grasso omega-3<br />

presenti nel pesce.<br />

Potenziare le difese immunitarie con piccoli passi ma molto efficaci:<br />

<br />

<br />

<br />

seguire un’alimentazione equilibrata<br />

tenere sempre sottocontrollo il peso<br />

svolgere un’adeguata attività fisica perlomeno mezz’ora<br />

al giorno<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

seguire orari regolari per i pasti<br />

bere liquidi lontano dai pasti<br />

fare piccoli pasti e frequenti<br />

masticare bene il cibo<br />

non saltare i pasti<br />

non coricarsi subito dopo i pasti<br />

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Bibliografia<br />

WCRF / AICR. Food, Nutrition, Physical Activity and<br />

the Prevention of Cancer: a Global<br />

Perspective, AICR, Washinghton DC 2007<br />

(www.dietandcancerreport.org)<br />

Servan-Schreiber D. Anticancer. Prévenir et lutter grâce<br />

à nos défenses naturelles.<br />

Robert Laffont, Paris, 2007<br />

USDA. Dietary Gui<strong>del</strong>ines for Americans, 2005<br />

(www.Health.gov/dietarygui<strong>del</strong>ines/dga2005/report)<br />

Campbell TC and Campbell TM. The China Study,<br />

Benbella Books, Dallas Texas 2005<br />

IARC. Weight Control and Physical Activity. IARC<br />

Handbooks of Cancer Prevention.<br />

IARC press, Lyon, 2002<br />

WCRF / AICR. Food, Nutrition and the Prevention of<br />

Cancer: a Global Perspective.<br />

AICR, Washinghton DC 1997<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

"De Bal<strong>nei</strong>s Puteolanis“ Un'altra scuola medica?<br />

Carmelo Currò Troiano<br />

Il bel film Medicus di Philipp Stolzl (2013), propone efficacemente<br />

l'immagine e la mentalità di molti medici <strong>del</strong> lungo periodo<br />

che per comodità ancora chiamiamo medievale.<br />

Nonostante la capacità, lo studio, l'esperienza, molti uomini<br />

dediti alle cure e alla scienza, arrestano le proprie attività, bloccano<br />

persino le proprie idee, di fronte alle pagine di antichi<br />

manoscritti; si fermano al cospetto <strong>del</strong>le opinioni di sapienti<br />

<strong>del</strong>l'età antica, di nomi che non è immaginabile contraddire, a<br />

causa <strong>del</strong>la dogmatica convinzione che essi non possano mai<br />

aver sbagliato.<br />

Toccherà a un giovane medico occidentale che si perfeziona in<br />

un consesso di studiosi ebrei di Ispahan, l'ardire di procedere<br />

nascostamente all'esame anatomico di un cadavere, in modo da<br />

constatare la verità <strong>del</strong>le sue intuizioni, sfatando le certezze dei<br />

vecchi studiosi di medicina e dei filosofi classici.<br />

Autorità quasi sacra avevano Aristotele, Ippocrate e Galeno per<br />

un medico <strong>del</strong>le scuole medievali. Il peccato originale <strong>del</strong>la<br />

medicina medievale e di buona parte di quella dei secoli successivi,<br />

rimane troppo a lungo il ricorso a testi considerati ineffabili,<br />

a teorie e cure che cercano le soluzioni nelle parole dei<br />

testi antichi piuttosto che nel linguaggio dei corpi.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Ne parlerà ancora Alessandro Manzoni <strong>nei</strong> Promessi Sposi<br />

quando, scrivendo sulla famosa peste lombarda, ricorda come<br />

fosse possibile parlare con convinzione di astrusi passaggi<br />

astronomici quali elementi concorrenti se non diretta causa dei<br />

contagi.<br />

E' chiaro che <strong>nei</strong> diversi studi di medicina e farmacopea le<br />

esperienze codificate e documentate vengono raccolte in testi<br />

pubblicati e diffusi, gelosamente conservati e consultati.<br />

Ma è chiaro anche che questi stessi testi, molti, forse anche voluminosi,<br />

contenenti le esperienze e le notizie di cure e guarigioni,<br />

spesso non operano una scelta di materiale <strong>del</strong> genere<br />

che <strong>oggi</strong> noi definiremmo scientifico; e che anzi in essi si confondono,<br />

si mescolano persino, elementi non sperimentati o<br />

sperimentabili, in grado di collocarsi sull'evanescente confine<br />

tra realtà e leggenda, verità e immaginazione.<br />

Gli “immensa volumina librorum” <strong>nei</strong> quali Gerolamo (un famoso<br />

medico salernitano <strong>del</strong> IX secolo) cerca rimedi per salvare<br />

la giovane Teodonanda, secondo la Historia <strong>del</strong> ritrovamento<br />

e traslazione <strong>del</strong> corpo di S. Trofimena, parla dunque proprio<br />

dei testi la cui presenza impone rispetto e sacralità.<br />

“Se dovessimo dar credito pienamente all'aggettivo immensa,<br />

dovremmo pensare a volumi di grandi dimensioni e con un<br />

gran numero di fogli, che le condizioni <strong>del</strong>la produzione e <strong>del</strong><br />

mercato librario <strong>del</strong> tempo fanno ritenere difficilmente presenti<br />

in una biblioteca privata; è lecito però il sospetto che si tratti<br />

di un semplice topos letterario, come i 'libroni' che maghi e<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

streghe, <strong>nei</strong> racconti, appaiono abitualmente in atto di sfogliare”<br />

.<br />

Sarebbe superfluo ricordare i rimedi o le incredibili ricette che<br />

sedicenti medici e scienziati credevano potessero emergere da<br />

sapienze che apparivano togate per il sol fatto di essere antiche.<br />

Io stesso, a proposito dei medici salernitani, ho ricordato come<br />

la notorietà <strong>del</strong>la loro bravura potesse anche essere accompagnata<br />

dalla fama di pratiche magiche e misteriose; come la leggenda<br />

(diffusa in Germania nel XII secolo) filo conduttore <strong>del</strong><br />

poema medievale Il povero Enrico di von Ahue, secondo cui il<br />

sangue di una vergine avrebbe potuto guarire un malato di lebbra<br />

dalla sua terribile malattia .<br />

La diffusione dei bagni di Pozzuoli, la cura <strong>del</strong>le acque, i benefici<br />

che se ne possono ricavare, al contrario, non hanno misteri.<br />

La freschezza, il calore, le indicazioni, gli effetti terapeutici<br />

nella cura <strong>del</strong>le diverse patologie, sono slegate dalla lettura e<br />

dalle opinioni degli antichi, dalle incartapecorite catalogazioni<br />

dei classici.<br />

I problemi e le loro soluzioni sono visibili agli occhi dei profani,<br />

e l'esperienza ha indicato con il lungo passare <strong>del</strong> tempo<br />

quali siano le fonti medicamentose, a quali acque sia necessario<br />

fare ricorso per il sollievo <strong>del</strong>le malattie.<br />

E' un risultato certo possibile anche con la cure di quei rimedi<br />

indicati da quanti facevano ricorso ai giardini botanici di Salerno;<br />

ma qui, direi, completamente avulso da interpretazioni filosofeggianti,<br />

già vicino alle più elementari norme di igiene così<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

spesso altrove trascurate, e che discendono in primo luogo dal<br />

semplicissimo contatto con acque che purificano, curano, in<br />

primo luogo lavano.<br />

Ricordo con quale <strong>del</strong>icatezza ricavata da una sentenza veterotestamentaria,<br />

un arcivescovo <strong>del</strong>l'area salernitana, ancora nel<br />

XVIII secolo abbia dovuto ammonire i suoi sacerdoti, nel corso<br />

di una visita pastorale, che la pulizia <strong>del</strong>l'anima doveva essere<br />

da loro accompagnata anche dalla pulizia <strong>del</strong> corpo<br />

Non mi pare peregrina, <strong>del</strong> resto, la possibilità che personaggi<br />

estra<strong>nei</strong> all'ambiente salernitano e alle sue lusinghe parascientifiche,<br />

non abbiano avuto grande fiducia <strong>nei</strong> medici <strong>del</strong>la celebre<br />

scuola<br />

E pare lunga la tradizione di diffidenza, continuata autorevolmente<br />

fino ai tempi <strong>del</strong>la peste seicentesca che afflisse l'Italia<br />

meridionale; mentre nel secolo successivo la scuola dovrà affidarsi<br />

ai tentativi di rilancio utilizzando persino quella che potremmo<br />

definire l' “esportazione” <strong>del</strong> culto di Santi protettori,<br />

da cui chiaramente poter ricevere autorevolezza e novella notorietà;<br />

quasi imitando Palermo vicereale che elabora e diffonde<br />

la devozione <strong>nei</strong> confronti di S. Rosalia, per confermarsi patria<br />

di Santi, città capitale e prestigiosa, in grado di spargere<br />

nell'Europa importanti reliquie di una Protettrice famosa<br />

Salerno confida, lungo il periodo che si avvia alla fine <strong>del</strong>la<br />

scuola, al culto per le sante Tecla, Archelaide e Susanna: martiri<br />

le cui reliquie sono giunte da Nola in età longobarda, e la cui<br />

passio si rivela una facile costruzione letteraria, studiata met-<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

tendo insieme elementi presi a prestito dall'agiografia medievale,<br />

dalla storia e dall'onomastica locale. Una costruzione non<br />

riuscita, che non riesce a rinnovare i lontanissimi fasti <strong>del</strong>la<br />

tradizione sanitaria, e che non farà presa al di fuori dei confini<br />

urbani<br />

Del resto, siamo pieni di elenchi di ricette, erbari, pubblicazioni<br />

che diffondono ed esaltano le conoscenze e le capacità salernitane.<br />

Quanto appaiono vere, a questo punti, le considerazioni di Lawrence<br />

Stone sulle cause <strong>del</strong>la rivoluzione inglese; allorché<br />

egli ricorda come per generazioni i praticanti <strong>del</strong>la Storia inglese<br />

abbiano saccheggiato documenti facilmente accessibili (come<br />

i diari di Pepys o le lettere di Paston), le abbiano imbastite<br />

con considerazioni leggendarie e letterarie (come le opere di<br />

Dickens) e abbiano spiegato con dovizia di immaginazione e di<br />

errori le origini <strong>del</strong> grande dramma <strong>del</strong> Regno, le vicende politiche,<br />

economiche, sociali, arruolando poeti e drammaturghi, ed<br />

ottenendo “una sconcertante varietà di dati contraddittori che<br />

agli occhi di un osservatore esterno, al di sopra <strong>del</strong> fumo e <strong>del</strong><br />

rumore <strong>del</strong>la battaglia, non potevano dimostrare assolutamente<br />

nulla”.<br />

A mia volta, a parte le interminabili considerazioni sulla salubrità<br />

<strong>del</strong>l'aria e i fasti <strong>del</strong> passato, per Salerno non riesco a trovare<br />

statistiche per quanto riguarda il numero <strong>del</strong>le persone<br />

ammalate e per quelle guarite dai celeberrimi medici.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Anzi, più ci si avventura all'interno <strong>del</strong>le cifre disponibili sulla<br />

demografia, più la città appare ferma, bloccata nel suo quoziente<br />

di accrescimento, periodicamente frustrato da contagi ed<br />

epidemie.<br />

Fino alle cifre spaventose sulla media <strong>del</strong>la vita che, disponibili<br />

con precisione a partire dal Cinquecento, mostrano una città e<br />

un hinterland estremamente giovani perché si moriva presto.<br />

L'area <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong>l'Irno, costellata da laboratori tessili <strong>del</strong>la<br />

protoindustria è fra le più tormentate dalla malattia, dalla malaria<br />

e dalla mortalità: tra Cinque e Seicento, solo poche unità<br />

superano i 50 anni mentre la media di vita <strong>del</strong>la popolazione è<br />

generalmente compresa fra i 25 e i 27 anni<br />

Del resto, il trend negativo è confermato anche dalle notizie<br />

che si possono ricavare dai più antichi registri <strong>del</strong>le parrocchie<br />

cittadine, anche di quelle abitate da classi sociali superiori.<br />

Nella parrocchia dei santi Eufebio e Massimo, dove risiedono<br />

famiglie patrizie come i <strong>del</strong> Pezzo, i Pagliara, i Comite, i de<br />

Vicariis, i Pinto, l'età media nel 1580 è estremamente bassa: su<br />

207 abitanti, 116 persone hanno tra gli 0 e i 30 anni, oltre il<br />

60%; 32 persone hanno un'età compresa tra i 31 e i 40 anni; e<br />

solo 33 superano i 41 anni (di queste, 4 sono gli over 70)<br />

Nell'altra parrocchia di S. Maria <strong>del</strong>l'Olmo, pure abitata da famiglie<br />

di estrazione composita tra cui si annotano i nobili Grillo,<br />

nel 1603 il 57% arriva ai trent'anni, 10 sono i parrocchiani<br />

compresi fra i 30 e i 40 anni, 18 quelli che vanno dai 41 ai 70<br />

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Nell'hinterland di Salerno non appaiono notizie di medici; la<br />

scuola di medicina è lontana anni luce se non addirittura sconosciuta.<br />

Solo nella prima metà <strong>del</strong> Settecento un medico lascerà<br />

la città per stabilirsi in una frazione collinare mentre notizie di<br />

peritissimi “pratici” arrivano dalle più lontane località <strong>del</strong>la<br />

provincia, dimostrando l'esistenza di una sapienza pratica che<br />

non conosce i medici <strong>del</strong> passato ma è esperta dei rimedi necessari<br />

al presente<br />

Il De Bal<strong>nei</strong>s non offre speculazioni filosofiche ma raccoglie<br />

notizie pratiche, proprio nel periodo in cui appare che la scuola<br />

medica salernitana, da un'impostazione essenzialmente pratica,<br />

si rinchiuda in una organizzazione sistematica di rimedi e catalogazioni<br />

Nel De Bal<strong>nei</strong>s non sono contenute opinioni ma descrizioni di<br />

fatti. Potremmo dire che si tratta di una catalogazione non di<br />

pareri ma di risultati: effetti che quanti credono nell'efficacia<br />

<strong>del</strong>le acque, constatano per la lunga abitudine di una frequentazione<br />

possibile e visibile a tutti.<br />

L'immersione, l'abitudine al caldo, l'aumento quotidiano <strong>del</strong><br />

tempo di durata <strong>del</strong> bagno, le norme igieniche che venivano<br />

adottate in coincidenza con la cura, costituivano pratiche sicure,<br />

la cui propaganda veniva diffusa anche dall'opera di Pietro<br />

da Eboli, studioso e poeta stimatissimo dalla Corte sveva<br />

Polmoni, cuore, vescica, milza, fegato, occhi, udito, ulcere,<br />

febbri, calcoli, tosse, dermatiti, appetito. Le acque sembrano<br />

poter apportare rimedi per ogni malattia, anche se evidente-<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

mente in tanti casi si poteva trattare di remissioni temporanee<br />

di patologie per cui sono necessari cicli periodici di cure. Una<br />

vera sperimentazione, dunque.<br />

Probabilmente fra le sedimentazioni culturali, anche non togate,<br />

di quella che sarà la futura scienza medica napoletana.<br />

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“Le terme <strong>oggi</strong>”<br />

Ernesto Colutta<br />

Ringrazio innanzitutto il comitato promotore di questo appuntamento,<br />

in primis per essere riuscito a cogliere un'opportunità<br />

significativa quale la preziosa<br />

esposizione che <strong>oggi</strong> si inaugura<br />

ed a sfruttarla per mettere sul tavolo<br />

la discussione intorno ad un<br />

argomento a me caro e credo importantissimo<br />

nel quadro di un<br />

futuro possibile per il nostro territorio<br />

qual'è il termalismo.<br />

Un ulteriore ringraziamento lo<br />

devo per avermi concesso l'onore<br />

di aprire questa seconda parte <strong>del</strong>la giornata.<br />

Mi presento: sono Ernesto Colutta e rappresento in questa occasione<br />

le Terme Stufe di Nerone. Mi pongo l'obiettivo di essere<br />

conciso per il duplice motivo di lasciare spazio adeguato agli<br />

altri interventi perché in questo incontro si massimizzi un risultato<br />

concreto e infine per non rischiare di sfiancare la platea col<br />

racconto di una saga familiare.<br />

Le Stufe di Nerone sono un'azienda termale a conduzione familiare<br />

situata sul confine dei comuni di Bacoli e di Pozzuoli nata<br />

circa cinquanta anni fa grazie alla intuizione visionaria dei due<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

fratelli allora poco più che ventenni Filippo e Pasquale Colutta,<br />

mio padre e mio zio.<br />

Le risorse di cui disponevano, e chi ce l'aveva a quel tempo?,<br />

consistevano nella sola proprietà di mia nonna, vecchi ruderi<br />

fatiscenti e fumanti che pochi riconoscevano come i resti medievali<br />

dei bagni di Tritoli a loro volta costruiti su quelli romani<br />

<strong>del</strong>le terme Silviane, e che per tutti invece erano semplicemente<br />

"i ggrott”, le grotte.<br />

Da qui, rinunciando entrambi alla confortevole sicurezza di un<br />

posto fisso, i due decisero di rimettere in funzione quel che rimaneva<br />

da secoli di abbandono di un edificio termale.<br />

Un percorso in salita, debiti, sacrifici, piccoli passi, una pietra<br />

alla volta, lungaggini burocratiche e tanta fatica hanno portato<br />

ad un riconoscimento ministeriale sulle qualità curative <strong>del</strong>le<br />

acque, e da questo, lentamente, ad una concessione di sfruttamento<br />

a scopi terapeutici <strong>del</strong>la risorsa termale.<br />

Un po' per volta l'impianto è cresciuto, ampliando fisicamente,<br />

aumentando l'occupazione ed incrementando l'aspetto scientifico<br />

grazie alla pubblicazione di fortunate ricerche sulla terapeuticitá<br />

<strong>del</strong>le acque.<br />

Il tutto solo grazie alla positiva risposta di una utenza esclusivamente<br />

privata, si è scelto da sempre di non avere convenzioni<br />

di alcun tipo con il servizio sanitario nazionale, che col tempo è<br />

cresciuta fi<strong>del</strong>izzandosi condividendone la filosofia.<br />

A proposito <strong>del</strong>la filosofia <strong>del</strong>le terme o forse sarebbe meglio<br />

parlare di interpretazione d'uso di questa risorsa, mi permetto di<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

accennare a quanto nel corso dei secoli é avvenuto in tal senso,<br />

e che resta sedimentato nelle tracce che ancora resistono sul<br />

nostro territorio.<br />

Per i greci e i romani di età repubblicana esse avevano una funzione<br />

principalmente igienica, ci si recava ai bagni soprattutto<br />

per lavarsi, indubbiamente ebbero una conseguente importanza<br />

sociale nel senso che aspergendosi in compagnia si consolidavano<br />

i rapporti e la coesione sociale, aspetto che diventò via via<br />

sempre più importante.<br />

In età imperiale gli edifici termali assunsero dal punto di vista<br />

sociale una importanza pari a quella <strong>del</strong>le piazze e la mera funzione<br />

igienica si cominciò ad arricchire di una modalità più<br />

edonistica, legata al piacere, alla cura <strong>del</strong> corpo per poi passare<br />

a quella <strong>del</strong>lo spirito facendosi palcoscenici d'arte e di cultura.<br />

Con la caduta <strong>del</strong>l'impero romano cade anche la spinta edonistica,<br />

nel medioevo, permeato da un cattolicesimo rigoroso la<br />

ricerca <strong>del</strong>lo zio e <strong>del</strong> piacere fu esclusa dal ventaglio <strong>del</strong>le attività<br />

umane.<br />

Nondimeno la frequentazione dei bagni continuò, e questa volta<br />

non solo per motivi igienici. Le acque curavano, non erano<br />

tutte uguali, ad ognuna era associata una cura.<br />

Se i <strong>Campi</strong> Flegrei rappresentavano il centro culturale edonistico<br />

e politico al pari <strong>del</strong>la stessa capitale <strong>del</strong>l'impero romano,<br />

nel medioevo la grande ricchezza e varietà <strong>del</strong>le sorgenti termali<br />

ne fece meta di veri e propri pellegrinaggi di persone in<br />

cerca di salute.<br />

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Molto tempo dopo vediamo le Terme riproposte come esclusivi<br />

centri di vacanza per la borghesia <strong>del</strong>la belle époque.<br />

Da qui si prendono due strade, i centri di vacanza e i luoghi di<br />

cura convenzionati che invece assumono più spesso un aspetto<br />

da ospedale.<br />

Ebbene le Stufe di Nerone hanno scelto di interpretare le Terme<br />

riponendo l'attenzione su quella cura di sé di eredità latina senza<br />

tralasciare i benefici curativi <strong>del</strong>l'acqua convalidandoli con<br />

la pratica e la ricerca scientifica.<br />

Il motto che da tempo abbiamo assunto e che volutamente è in<br />

lingua latina è "qui se ipsum amat in hunc locum venit " chi<br />

ama se stesso viene in questo luogo.<br />

La mia famiglia e l'azienda che con essa rappresento continua a<br />

fare quanto è per noi possibile fare per proseguire su questa<br />

strada.<br />

Fino ad <strong>oggi</strong> abbiamo con costanza però serbato un solo rammarico<br />

ed è la consapevolezza di essere soli in questo viaggio,<br />

il nostro territorio esce da un recente passato che a torto o ragione<br />

lo ha visto occupato in attività industriali che hanno fortemente<br />

caratterizzato l'idea che noi stessi e gli altri abbiamo<br />

<strong>del</strong>la nostra terra.<br />

Tempo fa una mia cara amica <strong>del</strong> nord decise di venire a passare<br />

le vacanze da noi, quando lo disse al padre si sentì rispondere<br />

"a Pozzuoli? e che ci vai a fare? è un'area industriale!" lei ci<br />

venne lo stesso e convinse il padre che non Era esattamente<br />

come pensava lui.<br />

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Ormai i tempi sembrano in via di maturazione per una identità<br />

territoriale, sempre più spesso sento parlare di un futuro votato<br />

all'attività turistica e di quante e quali siano le risorse pronte ad<br />

essere utilizzate.<br />

Penso che parlare di turismo in maniera non definita può non<br />

essere sufficiente e quindi si fa presto ad aggiungere aggettivi:<br />

turismo culturale, ambientale, enogastronomico, balneare etc.<br />

E se cominciassimo a pensare ai <strong>Campi</strong> Flegrei come un territorio<br />

termale? Dove esiste e produce un reale distretto termale?<br />

Un distretto termale, a differenza, ad esempio di uno industriale<br />

non può in alcun modo prescindere dalla salubrità <strong>del</strong> territorio<br />

che lo ospita, degli aspetti culturali e <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>la vita che<br />

in esso si svolge.<br />

Ecco che la cura e lo sviluppo di un settore può fare da legante<br />

per tutti gli altri aspetti necessari alla definizione Di uno sviluppo<br />

territoriale più concreto quanto meno in termini di identità.<br />

Ringrazio tutti e mi auguro che questo possa essere un felice<br />

punto di partenza, il futuro sta aspettando non abusiamo <strong>del</strong>la<br />

sua pazienza.<br />

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”Evoluzione <strong>del</strong>le terme”<br />

Ester Colutta<br />

Prima di parlare di distretto termale<br />

, bisogna capire bene cosa<br />

sono le terme.<br />

Le terme sono una realtà complicata<br />

e difficile da capire.<br />

Le terme per lungo periodo sono<br />

stati degli ospedali, ci si andava<br />

per curare <strong>del</strong>le malattie, quindi frequentate da persone anziane<br />

e malate.<br />

Mentre in questo periodo stiamo assistendo a una evoluzione<br />

di queste terme.<br />

Anche se tante strutture si sono poi buttate più sul benessere,<br />

sul cosiddetto wellness andando a vanificare la terapia termale,<br />

sono sorte molte spa, che vanno a confondere le idee l’utente<br />

finale, facendo in modo che si possa ritenere una spa come le<br />

terme.<br />

Le terme sono curative e la modalità può essere differente a seconda<br />

<strong>del</strong>le acque che possiede.<br />

Le terme in Italia sono più di 400, e su 400 terme ,buona parte<br />

sono in Campania, sia sulle coste ma anche all’interno come<br />

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Telese Contursi e ognuna si caratterizza per l ‘utilizzo di acqua<br />

particolare e per modalità operative particolari. Alcune terme<br />

sono legate al servizio sanitario nazionale.<br />

Prima le terme erano per un pubblico anziano, oltre i 65 anni,<br />

perché passato dal servizio sanitario nazionali, ci si approfittava<br />

di periodi pensionati, nell’ultimo periodi si e notata una<br />

diminuzione <strong>del</strong> curante, si attesta una età media che va dai 40<br />

anni e i 65 anni.<br />

Compito <strong>del</strong>l’imprenditore e operatore termale è avvicinare anche<br />

quelli nati dopo gli anni 80.<br />

In qualche modo le terme stanno riuscendo soprattutto con la<br />

parte wellness, con servizi accessori e con tutto quello che può<br />

essere piacevole.<br />

Il turista termale, colui che li utilizzale terme, ce il curando e il<br />

turista e ci sono due tipi:<br />

il curando e la persona che va alle terme vicino casa per curarsi,<br />

una sorta di pendolarismo;<br />

mentre il turista è colui che si allontana dalla sua zona per un<br />

periodo di vacanza per potersi curare, scegli non solo per curarsi<br />

ma anche per il luogo che andrà a visitare, vorrà trovare cultura,<br />

svago, ambiente pulito, alberghi.<br />

E proprio su questo che si dovrebbe lavorare per attrarre questi<br />

turisti.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Un territorio termale dovrebbe essere un territorio salubre, perché<br />

non basta avere l’acqua curativa. anche l’ambiente e il cibo<br />

deve contribuire al benessere <strong>del</strong>la persona.<br />

Le malattie più frequenti sono legate allo stress, perché viviamo<br />

in una società che va troppo veloce, e abbiamo bisogno di<br />

ritrovare i propri ritmi dove fare passeggiate, andare al cinema<br />

e teatro, e cosi riusciremo a curare la nostra mente e il nostro<br />

fisico e spirito.<br />

Siamo le uniche terme attive sul territorio flegreo e ci fa piacere<br />

che nascessero altre realtà termali, per portare avanti un discorso<br />

più generale, di tutela <strong>del</strong> territorio, e tutela <strong>del</strong>la salute<br />

non soltanto per coloro che verranno da fuori ma che per noi e<br />

per i nostri figli.<br />

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La costruzione di un distretto turistico termale<br />

“Terme e termalismo in Campania”<br />

Luca Rastrelli<br />

(Lettera inviata agli organizzatori e letta durante il convegno)<br />

Il tema <strong>del</strong> convegno “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> <strong>flegrei</strong>: <strong>ieri</strong>,<br />

<strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”, <strong>del</strong> 12 dicembre 2015, si inserisce in una riflessione<br />

sulle terme: se ne parla sempre di più non solo con riferimento<br />

alla salute e a corretti stili di vita ma anche al turismo,<br />

allo svago, al relax, alla ricerca di un benessere che guarda<br />

ad esperienze slow e sostenibili di contatto con la natura, il<br />

paesaggio, la cultura nelle varie forme.<br />

L’Italia è conosciuta nel mondo anche per la ricchezza <strong>del</strong>le<br />

acque e per una tradizione e professionalità di qualità termale<br />

eccellenti.<br />

La Campania beneficia di un grande patrimonio di acque termali,<br />

anche legato alla natura vulcanica <strong>del</strong> territorio, conservato<br />

nelle viscere <strong>del</strong>la terra, preziose per la salute e il benessere<br />

<strong>del</strong>le persone, per cure, prevenzione, riabilitazione e la pratica<br />

di nuovi stili di vita, che considerano i benefici <strong>del</strong> movimento,<br />

<strong>del</strong>la sana alimentazione, per un sano e sereno equilibrio tra<br />

corpo e spirito.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

I benefici <strong>del</strong>le acque <strong>del</strong>la Campania erano noti fin<br />

dall’antichità e quelle stesse acque alimentano attualmente le<br />

terme, gli alberghi ed i parchi termali presenti sul territorio.<br />

Alla reputazione <strong>del</strong>la tradizione recentemente si sono aggiunte<br />

le conoscenze più avanzate sulle valenze terapeutiche <strong>del</strong>le<br />

acque e dei trattamenti termali, grazie a ricerche scientifiche<br />

promosse dalla Fondazione FORST, promossa e sostenuta dalle<br />

imprese termali italiane, riconosciute a livello internazionale<br />

dalla Organizzazione Mondiale <strong>del</strong>la Sanità.<br />

Le terme <strong>del</strong>la Campania sono presenti in tutte le province,<br />

sulla costa, nell’isola d’Ischia, nelle aree più interne; le terme e<br />

le loro strutture ricettive sono inserite in un contesto ambientale,<br />

paesaggistico e culturale di grande attrattività per i turisti<br />

stran<strong>ieri</strong> ed italiani che le scoprono e ritornano per vacanze ed<br />

anche per s<strong>oggi</strong>orni di turismo congressuale o culturale .<br />

Grazie al passaparola, la reputazione <strong>del</strong>le terme è in crescita,<br />

fra tutte le classi di età, grazie alla qualità dei servizi medici<br />

specifici garantiti ai vari livelli(direttori sanitari, medici, operatori<br />

termali, altri), all’amenità <strong>del</strong>le strutture e dei contesti, al<br />

calore e all’empatia <strong>del</strong>l’accoglienza.<br />

Le terme italiane (circa 400) sono diffuse su tutto il territorio<br />

nazionale, con caratteristiche specifiche molto diverse, anche in<br />

relazione alle dimensioni aziendali. Anche il sistema termale,<br />

come gli altri settori economici italiani, ha sofferto il morso<br />

<strong>del</strong>la crisi ed è impegnato in una difficile risalita per recuperare,<br />

almeno in parte, le perdite degli ultimi anni; tale situazione,<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

protrattasi troppo a lungo, ha limitato le capacità di rinnovamento<br />

di molte strutture determinando una situazione a macchia<br />

di leopardo. In alcuni casi, situazioni lasciate a se stesse –<br />

anche in Campania - rischiano di diventare irrecuperabili.<br />

Le terme italiane sono presenti in oltre 170 Comuni, (dal Nord<br />

al Sud e alle isole) e rappresentano certamente una risorsa di<br />

fondamentale importanza per ognuna <strong>del</strong>le Regioni; si può anzi<br />

affermare che, così come accade in diverse aree <strong>del</strong> Paese,<br />

l’attività termale e il suo indotto rappresentino l’attività economica<br />

prevalente e/o quasi esclusiva di importanti segmenti<br />

<strong>del</strong> territorio non toccati da altri motori di crescita <strong>del</strong> marketing<br />

territoriale.<br />

Spesso, infatti, i comuni dove sono localizzate le attività termali<br />

si contraddistinguono, oltre che per la ridotta ampiezza demografica,<br />

soprattutto per la vivacità <strong>del</strong> tessuto produttivo e<br />

per la dotazione di un patrimonio storico, culturale e ambientale<br />

che ne alimenta la vocazione turistica<br />

Dal punto di vista economico-produttivo le terme si collocano<br />

nel settore sanitario e <strong>del</strong>la salute (garantendo cure, benessere e<br />

riabilitazione termale) ma anche in quello <strong>del</strong>l'ospitalità e <strong>del</strong><br />

turismo termale e presentano punti di forza e di debolezza dei<br />

due settori e le relative esigenze di cambiamento.<br />

Per quanto riguarda il settore termale, a distanza di 15 anni dalla<br />

legge di riassetto (L.323/2000) i tempi sono ormai maturi<br />

per una revisione ed un ammodernamento per rispondere ad<br />

esigenze nuove e alla evoluzione <strong>del</strong>la domanda.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

In tale ottica si muove una Mozione, presentata in Parlamento<br />

dall’on. Fanucci, sottoscritta da parlamentari di tutti gli schieramenti<br />

di Camera e Senato, Amici <strong>del</strong> termalismo, che descrive<br />

in maniera esaustiva lo stato <strong>del</strong> settore indicando anche alcune<br />

linee guida di riforma che tengono conto <strong>del</strong>le potenzialità<br />

<strong>del</strong> settore e <strong>del</strong>le aspettative sul fronte <strong>del</strong>la domanda.<br />

Analogamente occorrono interventi che tengano conto <strong>del</strong>le<br />

nuove esigenze e di nuovi stili di vita, così come <strong>del</strong>la necessità<br />

di un recupero di competitività <strong>nei</strong> confronti dei concorrenti<br />

<strong>del</strong>l'Europa orientale che usufruiscono di regimi fiscali di favore,<br />

sia per le attività terapeutiche sia per quelle turistiche. Prioritari<br />

sono gli interventi sulla tutela <strong>del</strong>l’acqua termale e sui<br />

processi di formazione, con particolare riferimento<br />

all’operatore termale<br />

Cosa dire per la Campania?<br />

Molte terme - che hanno saputo far fronte tempestivamente alle<br />

esigenze <strong>del</strong> cambiamento <strong>del</strong>la domanda - raggiungono livelli<br />

di eccellenza, sia per la qualità dei trattamenti sia per i livelli<br />

<strong>del</strong>l’ospitalità; altre – per diverse concause - sono collassate<br />

(Castellamare) o alla ricerca <strong>del</strong>la strada difficile <strong>del</strong> risanamento(Agnano).<br />

Le imprese termali operanti in Campania rappresentano certamente<br />

una risorsa estremamente rilevante per il territorio costituendone,<br />

soprattutto in talune zone, una <strong>del</strong>le principali garanzie<br />

economico-occupazionali e costituiscono un presidio sani-<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

tario irrinunciabile che sottrae al Servizio Sanitario nazionale e<br />

Regionale una platea di pazienti che graverebbero sui capitoli<br />

di spesa di altri segmenti <strong>del</strong> comparto sanitario (oneri per ricoveri<br />

ospedal<strong>ieri</strong>, accresciuto consumo di farmaci, prestazioni<br />

specialistiche ed ambulatoriali.<br />

Proprio a questi fini il sistema termale ha sempre operato per<br />

fornire il proprio fattivo apporto negli ambiti regionali di riferimento,<br />

svolgendo diversi momenti di approfondimento e di<br />

proposta con i competenti Assessorati regionali (<strong>del</strong>la Sanità,<br />

<strong>del</strong>la Cultura, <strong>del</strong> turismo, <strong>del</strong> Commercio) e con le rispettive<br />

strutture<br />

C'è ancora molto da fare per una promozione integrata <strong>del</strong>le risorse<br />

termali con le altre sanitarie e turistiche presenti sul territorio<br />

e occorre farlo presto e bene, con l’auspicio che gli interventi<br />

sappiano rispondere a tutte le domande ed istanze che<br />

agitano il sistema e che si riflettono sugli aspetti sanitari, turistici,<br />

ambientali ed economici, con l’obiettivo di promuovere e<br />

dare un supporto concreto ad un comparto produttivo di grande<br />

importanza per l’ economia <strong>del</strong>la Campania.<br />

Focus Terme <strong>del</strong>la Campania<br />

Presenti su tutto il territorio regionale, costiero e interno, e<br />

nell’Isola d’Ischia, le terme <strong>del</strong>la Campania sono facilmente<br />

raggiungibili anche per i curandi ed i turisti stran<strong>ieri</strong> grazie<br />

all’aeroporto di Napoli e ai collegamenti marittimi (Napoli e<br />

Salerno).<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Altra caratteristica <strong>del</strong>le terme campane è la loro forte integrazione<br />

con altre risorse <strong>del</strong> territorio di riferimento, che è molto<br />

vario: marino, insulare, di collina, di pianura, <strong>del</strong>le città d’arte,<br />

dei giardini, dei parchi, senza dimenticare le strutture museali,<br />

musicali e sportive.<br />

Notevole anche l’offerta enogastronomica di lunga tradizione<br />

basata su materie prime e prodotti di alta reputazione e qualità,<br />

costitutive <strong>del</strong>la cosiddetta Dieta Mediterranea.<br />

Il sito www.federterme.it riporta per ciascuno stabilimento<br />

termale le caratteristiche specifiche <strong>del</strong>le acque termali utilizzate<br />

ed i trattamenti disponibili. Per maggiori dettagli si consiglia<br />

la navigazione <strong>nei</strong> siti <strong>del</strong>le terme indicate:<br />

Lido Azzurro Terme Vesuviane - Torre Annunziata<br />

Scrajo Terme - Vico Equense<br />

Terme Stufe di Nerone - Baia<br />

Hotel Terme Puteolane - Pozzuoli<br />

Terme di Stabia - Castellamare<br />

Terme di Agnano - Napoli<br />

Terme di Telese-Impresa Min<strong>ieri</strong> - Telese Terme<br />

Antiche Terme San Teodoro Villamaina - Avellino<br />

Antiche Terme <strong>del</strong> Tufaro, Terme Vulpacchio, Terme Capasso,<br />

Terme Cappetta, Terme Forlenza, Terme Rosapepe - Contursi<br />

Terme<br />

Associazione Termalisti - Isola d’Ischia<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

“Il mercato <strong>del</strong> termalismo”<br />

Roberto Laringe<br />

Il concetto di terme ha subito negli ultimi anni una<br />

trasformazione: mentre un tempo, nemmeno tanto lontano,<br />

venivano considerate in funzione prevalentemente terapeutica,<br />

<strong>oggi</strong> le terme sono pensate in funzione <strong>del</strong> benessere psico<br />

fisico.<br />

Si può affermare che tale nuova “domanda” di benessere<br />

indipendente da eventuali patologie cliniche che ne<br />

richiedevano l’utilizzo, abbia notevolmente inciso<br />

sull’incremento <strong>del</strong>la domanda turistica che si riscontra da<br />

diversi anni.<br />

Da quasi venti anni, gli alberghi hanno intuito questa<br />

opportunità di sviluppo e, laddove non potevano disporre di<br />

strutture termali naturali, hanno creato centri benessere<br />

artificiali che, quale elemento di<br />

differenziazione/miglioramento <strong>del</strong>l’offerta hanno determinato<br />

dei significativi vantaggi competitivi.<br />

Nel nostro territorio c’è una scarsa presenza di centri<br />

benessere, sia autonomi che all’interno di strutture alberghiere,<br />

nonostante la presenza di questa straordinaria meravigliosa<br />

immensa risorsa che, purtroppo, al momento, ci è preclusa.<br />

I <strong>Campi</strong> Flegrei sotto questo aspetto, rappresentano l’emblema<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

di come le pastoie burocratiche e gli eccessivi vincoli, abbiano<br />

rappresentato nel tempo e rappresentino tutt’<strong>oggi</strong> la vera deriva<br />

<strong>del</strong> mezzogiorno.<br />

Se anche volessimo considerare solo i risvolti sociali di uno<br />

sfruttamento di tale risorsa ci chiederemmo all’infinito sul<br />

perché non sia possibile: trasformare un’area da energivora ad<br />

energigena oltre a migliorarla sotto il profilo ambientale<br />

consentirebbe al territorio di usufruire di energia elettrica a<br />

buon mercato o addirittura gratis come avviene in tante città;<br />

emblematico al riguardo è l’esempio di Ferrara; basterebbe<br />

rendere più snelli e veloci i provvedimenti autorizzativi per<br />

piccole utilizzazioni locali di “sfruttamento” <strong>del</strong>la risorsa<br />

geotermica presente su grandissima parte <strong>del</strong> nostro sottosuolo.<br />

La risorsa termale potrebbe consentirci oltre che di migliorare<br />

l’offerta turistica, di diversificarla e integrarla, di acquisire una<br />

esclusività competitiva che nascerebbe dal coniugare tale<br />

risorsa con le altre caratteristiche attrattive <strong>del</strong> territorio che la<br />

renderebbero unica nel panorama mondiale.<br />

Con la possibilità offerta all’utilizzo <strong>del</strong>la risorsa termale<br />

potremmo assistere ad un’inversione <strong>del</strong> problema di<br />

implementazione di un’offerta turistica: l’imprenditore diventa<br />

dominus e potrebbe consentire con mirati investimenti la<br />

nascita di un Distretto Turistico Termale che, coniugato con<br />

l’offerta culturale l’offerta enogastronomica e, perché no,<br />

balneare, farebbe competere i <strong>Campi</strong> Flegrei sul mercato<br />

internazionale.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Il nostro auspicio è che si passi dalle parole ai fatti,<br />

consentendo che di questa risorsa possa esserne consentito<br />

l’utilizzo.<br />

Il Distretto Turistico Termale, proprio perché naturalmente<br />

presente sul territorio, doveva prendere corpo naturalmente<br />

perché legato alla localizzazione territoriale; abbiamo invece<br />

assistito alla nascita di distretti industriali nati per la<br />

lungimiranza di imprenditori che hanno visto nella sinergia un<br />

possibile vantaggio competitivo; al contrario un naturale<br />

distretto turistico fatica ad intravedersi nonostante il territorio<br />

sia predisposto al riguardo; un po’ per i vincoli esistenti e un<br />

po’ per la scarsa lungimiranza degli stessi imprenditori, poco<br />

propensi a creare reti e fare sistema, assistiamo ad un grave<br />

vuoto ed ad un grave ritardo che sarebbe opportuno colmare<br />

nell’interesse di tutti ma principalmente <strong>del</strong> territorio per i<br />

riflessi occupazionali ed economici diretti ed indiretti.<br />

E’ evidente che una singola impresa può fare qualità e<br />

caratterizzare una sua offerta turistica, ma una politica di<br />

sviluppo turistico sfugge alle sue competenze e rende<br />

necessaria la cooperazione tra le imprese e la collaborazione<br />

<strong>del</strong> settore pubblico.<br />

Le iniziative imprenditoriali possono, però, rappresentare il<br />

contagio <strong>del</strong>le idee, uno sviluppo indotto dall’iniziativa privata<br />

che si nutre di esempi, partendo dalla liberalizzazione<br />

<strong>del</strong>l’utilizzo <strong>del</strong>la risorsa termale.<br />

L’obbiettivo per i <strong>Campi</strong> Flegrei, è quello di creare un proprio<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

brand un unicum <strong>del</strong> panorama mondiale <strong>del</strong>le offerte<br />

turistiche sfruttando la risorsa termale e coniugandola con<br />

quella culturale e con quella eno-gastronimoca.<br />

Dalle parole passiamo ai fatti, iniziando dagli imprenditori, che<br />

devono elevare la qualità <strong>del</strong>l’offerta , accompagnati in questo<br />

percorso, inevitabilmente per quanto riguarda lo sfruttamento<br />

di questa risorsa, dalla amministrazione pubblica.<br />

Riprendere quella che da sempre è la vocazione naturale dei<br />

<strong>Campi</strong> Flegrei: un territorio di natura Termale.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

“Quale futuro per il termalismo dei <strong>Campi</strong> Flegrei”<br />

Massimo Schiano<br />

L'occasione <strong>del</strong>le bella mostra <strong>del</strong>le miniature realizzate da<br />

Pietro da Eboli ci ha consentito di ripercorre la storia <strong>del</strong> nostro<br />

territorio, legata al termalismo.<br />

Nel corso <strong>del</strong> convegno ci sono stati interessanti interventi che<br />

hanno evidenziato le caratteristiche e le potenzialità <strong>del</strong>la<br />

risorsa termale, fornendo uno sguardo d'insieme esaustivo.<br />

Tale visione, pertanto, non può che ispirare un discorso<br />

prospettico circa la realizzazione di un distretto turistico<br />

termale dei <strong>Campi</strong> Flegrei.<br />

Quali domande è lecito porci a seguito <strong>del</strong> convegno: esiste una<br />

possibilità di creazione di un distretto turistico termale <strong>nei</strong><br />

<strong>Campi</strong> Flegrei? Ci sono motivazioni ostative, che non possono<br />

essere superate?<br />

Quale impatto avrebbe la realizzazione <strong>del</strong> distretto per la<br />

popolazione e le attività produttive?<br />

Dagli interventi è emerso che la risposta a tali quesiti non può<br />

che essere affermativa, ma che per dare concreta risposta alle<br />

domande poste, che invero appaiano retoriche, devono<br />

certamente essere affrontati gli opportuni studi specifici di<br />

settore, per non cadere in errori di valutazione e di indirizzo.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Fondamentale, però, è verificare l'esistenza di due<br />

precondizioni necessarie:<br />

1 – l'intenzione di adeguare o creare ex novo un quadro<br />

normativo di riferimento, anche ai livelli comunali, che<br />

consenta la costruzione <strong>del</strong> Distretto;<br />

2 – una netta volontà politica <strong>nei</strong> Comuni interessati, che<br />

unisca i vari attori <strong>del</strong> processo, senza la quale è impossibile<br />

una realizzazione efficace <strong>del</strong> progetto.<br />

Per quanto riguarda la normativa nazionale per il settore<br />

termale, a distanza di 15 anni dalla emanazione <strong>del</strong>la legge di<br />

riassetto, la L.323/2000, i tempi appaiano certamente maturi<br />

per una revisione ed un ammodernamento, al fine di rispondere<br />

ad esigenze nuove e alla evoluzione <strong>del</strong>la domanda: ed in tal<br />

senso in questi giorni si stanno evolvendo i lavori parlamentari,<br />

a cui pare opportuno contribuire;<br />

L'attuale quadro normativo Regionale di riferimento e cioè la<br />

Legge Regionale n. 8 <strong>del</strong> 2008, appare un idoneo strumento<br />

per la regolamentazione e la crescita <strong>del</strong> settore: in particolare<br />

all'Art. 38 Pianificazione e programmazione regionale di<br />

settore – stabilisce<br />

1. Ai fini di una valorizzazione e di un razionale utilizzo <strong>del</strong><br />

patrimonio di cui alla presente legge, la Regione adotta il piano<br />

regionale di settore <strong>del</strong>le acque minerali naturali e termali,<br />

di sorgente e <strong>del</strong>le piccole utilizzazioni locali e promuove<br />

l’associazionismo e la costituzione di consorzi tra i titolari <strong>del</strong>le<br />

concessioni e <strong>del</strong>le subconcessioni di cui alla presente legge,<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

anche su iniziativa di uno o più interessati.<br />

2. La Giunta regionale promuove inoltre la realizzazione di<br />

programmi di ricerca tecnico-scientifici finalizzati alla<br />

conoscenza e tutela <strong>del</strong>le risorse e partecipa e sostiene<br />

manifestazioni f<strong>ieri</strong>stiche nazionali ed internazionali. La<br />

promozione è realizzata attraverso il coinvolgimento <strong>del</strong>le<br />

aziende <strong>del</strong> settore, anche tramite le associazioni<br />

imprenditoriali dei concessionari maggiormente<br />

rappresentative a livello nazionale e regionale nonché degli enti<br />

locali i cui territori sono interessati dalle risorse disciplinate<br />

dalla presente legge.<br />

3. I piani ed i programmi di cui ai commi 1 e 2 sono adottati<br />

dalla Giunta regionale, sentiti i comuni interessati e le<br />

associazioni imprenditoriali dei concessionari maggiormente<br />

rappresentative a livello nazionale e regionale.<br />

4. I piani ed i programmi sono finanziati con i proventi dei<br />

diritti proporzionali di cui all’articolo 36 e sono attuati anche a<br />

mezzo di convenzioni da stipularsi con gli enti locali interessati<br />

e le associazioni rappresentative degli imprenditori <strong>del</strong> settore<br />

idro-termo-minerale.<br />

5. La Giunta regionale contribuisce al finanziamento di<br />

specifici progetti, a condizione che essi siano presentati dai<br />

soggetti indicati ai commi 2, 3 e 4; le modalità sono stabilite da<br />

appositi bandi.<br />

In maniera ancor più interessante all' Art. 39 Contenuti <strong>del</strong><br />

piano regionale di settore recita<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

1. Il piano regionale di settore di cui all’articolo 38, comma 1,<br />

ha le seguenti finalità e contenuti:<br />

a) l’individuazione <strong>del</strong>le aree aventi potenzialità di<br />

coltivazione <strong>del</strong>le risorse idrotermominerarie;<br />

b) le forme di tutela e di utilizzazione <strong>del</strong>le risorse<br />

disciplinate dalla presente legge ...;<br />

Inoltre, il 6.12.2011 con Delibera <strong>del</strong>la Giunta Regionale n.<br />

671 si è deciso di dare avvio, anche sulla scorta degli studi già<br />

disponibili presso il Settore, alle attività finalizzate alla<br />

redazione <strong>del</strong> “piano regionale di settore <strong>del</strong>le acque minerali<br />

naturali e termali, di sorgente e <strong>del</strong>le piccole utilizzazioni<br />

locali, di cui agli articoli 38 e 39 <strong>del</strong>la legge regionale 8/2008<br />

e ss.mm.ii., nonché <strong>del</strong>le risorse geotermiche”, dando mandato<br />

allo stesso Settore Ricerca e Valorizzazione di Cave, Torbiere,<br />

Acque Minerali e Termali di predisporre quanto necessario per<br />

affidarne la redazione a personale qualificato dipendente<br />

<strong>del</strong>l’amministrazione regionale ovvero, in mancanza, per<br />

pervenire all’affidamento di un appalto di servizi con<br />

procedura aperta da aggiudicare secondo il criterio<br />

<strong>del</strong>l’offerta economicamente più vantaggiosa;<br />

La richiamata <strong>del</strong>ibera ha autorizzato, a tal fine, il<br />

prelevamento in termini di competenza e cassa <strong>del</strong>l’importo di<br />

€ 250.000,00, destinati per “spese per il finanziamento <strong>del</strong><br />

piano regionale di settore <strong>del</strong>le acque minerali naturali e<br />

termali, di sorgente e <strong>del</strong>le piccole utilizzazioni locali - spese<br />

per il finanziamento di programmi di ricerca tecnico-scientifici<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

finalizzati alla conoscenza e tutela <strong>del</strong>la risorsa idro<br />

termominerale (art. 38, commi 1, 2, 4 <strong>del</strong>la l.r. 8/2008 e<br />

ss.mm.ii.)”<br />

In tal senso è anche importante ricordare che con decreto <strong>del</strong><br />

Presidente <strong>del</strong> Consiglio dei Ministri (DPCM) <strong>del</strong> 17 gennaio<br />

2014 è stato istituito il Distretto turistico Flegreo, che<br />

comprende la zona costiera <strong>del</strong> Comune di Giugliano e i<br />

comuni di Bacoli, Monte di Procida e Pozzuoli e che, con<br />

<strong>del</strong>ibere dei Singoli Comuni ne hanno definito il perimetro,<br />

approvato con decreto dirigenziale <strong>del</strong>la giunta regionale <strong>del</strong>la<br />

Campania n. 47 <strong>del</strong> 28 giugno 2013;<br />

Pertanto, appaiono <strong>oggi</strong> esistenti le precondizioni affinché<br />

anche i campi Flegrei possano godere al meglio <strong>del</strong>la<br />

straordinaria, e probabilmente unica, risorsa geo–termale, e per<br />

avviare, portandolo a termine, il percorso necessario alla fattiva<br />

realizzazione <strong>del</strong> Distretto Turistico Termale.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Pietro da Eboli<br />

Mariano Pastore<br />

Pietro da Eboli invoca la Sapienza<br />

Nacque tra il 1150 e il 1160 ad Eboli che amò intensamente<br />

raccomandandola all’imperatore Enrico VI per difenderla dai<br />

feudatari; la chiamava “dulce solum”.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Passò la sua giovinezza tra Eboli e Salerno, ove pare studiasse<br />

medicina in quella famosa Scuola che fino al 1400 conservò il<br />

suo antico splendore, chiamava questa città Physica terra<br />

o Urbs come una seconda Roma.<br />

Nella parte finale <strong>del</strong>la sua opera più importante il “De Rebus<br />

Siculis Carmen…”[ 1] si definisce “magister”, titolo, tuttavia,<br />

non assolutamente indicativo per indurre a pensare che fosse<br />

medico come asseriscono molti studiosi e in special modo Theo<br />

Kölzer [2].<br />

Lo studioso tedesco dice che il titolo di “magister” non indica<br />

altro che una particolare abilità o competenza anche in altri<br />

campi professionali oltre la medicina.<br />

Altri sostengono che doveva essere un medico altrimenti non<br />

avrebbe potuto comporre l’altra sua opera: il “De Bal<strong>nei</strong>s Puteolanis”,<br />

dove descrive i benefici che apportano i vari bagni di<br />

Pozzuoli al corpo umano.<br />

Sappiamo poco di Pietro da Eboli e possiamo estrapolare le<br />

scarne notizie biografiche dalla sua opera maggiore e da qualche<br />

documento che si conserva nell’archivio Arcivescovile di<br />

Salerno.<br />

Su un documento, datato 1220 mese di febbraio, Federico<br />

II conferma alla chiesa Salernitana:<br />

[1] De Rebus Siculis Carmen…. Città di Castello S. Lapi 1904 Ettore Rota.<br />

[2] Liber ad honorem Augusti Sive De Rebus Siculis Codex 120 II<br />

der Burgerbibliotek Bern. - Jan Thorbecke Verlag. Sigmaringen 1994 Theo<br />

Kölzer und Marlis Stähli.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

«… molendinum de Albiscenda in Ebulo consistens, quod magister<br />

Petrus versificator a clare memorie domino Henrico imperatore<br />

Romanorum patre nostro iure hereditario habuit, tenuit<br />

et in fine vite sue idem magister Petrus illud sancte Salernitane<br />

ecclesie donavit pariter et legavit...»<br />

“… il mulino di Albiscenda, situato in Eboli, che il maestro<br />

Pietro poeta ebbe con diritto ereditario dall’imperatore dei<br />

Romani Enrico nostro padre, signore di chiara fame, possedette<br />

e in fin di vita il medesimo maestro Pietro lasciò<br />

in testamento alla santa Chiesa Salernitana…”<br />

Nelle miniature <strong>del</strong> carme (46-139a e 47-140a) Pietro appare<br />

con la testa tonsurata e con abito ecclesiastico, e ciò ha fatto<br />

credere che fosse un prelato.<br />

Anzi, nella miniatura 46, ha la tunica lunga ornata di una fascia<br />

che pare ricamata presso l’orlo inferiore e il manto fermato da<br />

una fibula presso la spalla sinistra, simile a quelli che indossano,<br />

in queste miniature, le persone ecclesiastiche autorevoli<br />

come il cancelliere imperiale Corrado di Querfurt (min. 52 -<br />

145a).<br />

Ebbe per beneficio, per la sua lealtà e fe<strong>del</strong>tà imperiale,<br />

da Enrico VI, il mulino di “Albiscenda” che alla sua morte lasciò<br />

alla chiesa arcivescovile di Salerno.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Fatti <strong>del</strong>la vita di Ruggero II. Nascita<br />

di Costanza. Enrico VI e Costanza<br />

sposi. Loro partenza per la Germania.<br />

Virgilio Lucano Ovidio<br />

Per Eboli ottenne il privilegio e il riconoscimento <strong>del</strong>la tutela<br />

imperiale, entrando a far parte <strong>del</strong> suo demanio divenne intoccabile.<br />

Morì tra il 1212 e il 1220.<br />

L’epilogo <strong>del</strong> “De Bal<strong>nei</strong>s Pteolanis”, risalente al 1212, prova<br />

che il poeta in quell’anno era ancora in vita, mentre il documento,<br />

sopra trascritto, consente con certezza di datare la morte<br />

<strong>del</strong> poeta attorno al 1220.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Un’iscrizione lapidaria a caratteri gotici, trovata<br />

dall’Augelluzzi tra le carte <strong>del</strong> primicerio Pisciotta, in una antica<br />

cappella di proprietà dei padri <strong>del</strong> monastero di San Francesco<br />

di Assisi, fece pensare che ben presto Eboli avrebbe potuto<br />

trovare i resti <strong>del</strong> suo sommo poeta.<br />

Gli studiosi di ogni parte di Europa accorsero ad Eboli per poterne<br />

accertare la veridicità: ben presto si arrivò alla determinazione<br />

che la scritta apparteneva a tempi tardivi e conteneva parecchi<br />

errori storici, tra i quali basterà ricordare la morte<br />

di Pietro posta durante la vita di Enrico VI , che lo precedette<br />

nella tomba vent’anni prima.<br />

Probabilmente essa era opera <strong>del</strong>lo stesso Pisciotta, dettata sotto<br />

l’impressione <strong>del</strong>la scoperta e <strong>del</strong>la pubblicazione <strong>del</strong> Poema<br />

fatta dall’Engel[3], che aveva rivelato una gloria locale di cui<br />

non era rimasto alcun ricordo.<br />

L’incisione sul marmo come riferì il Pisciotta era in caratteri<br />

Gotici recitando questi versi:<br />

CINERES HIC QVIESCVNT<br />

FRIGIDAE<br />

MAGNI VATIS PETRI DE<br />

EBVLO<br />

QVI MAGISTER AC HENRICI<br />

IMPERATORIS RECTOR<br />

MVLTAS PRO EO PAGINAS<br />

SCRIBENS<br />

QVI RIPOSANO LE FREDDE<br />

SPOGLIE<br />

DEL GRANDE POETA PIETRO<br />

DA EBOLI<br />

CHE MAESTRO E SOSTENITORE<br />

DELL’IMPERATORE ENRICO<br />

MOLTE PAGINE SCRIVENDO IN<br />

SUO ONORE<br />

[3] Motibus Siculis et Rebus inter Enricum VI Romanorum Imperatorem e<br />

Tancredum Seculo XII Gestis Basilea 1746 Samuel Engel.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

REPENTE OBVIT.<br />

NON SINE LVCTV MOEREN-<br />

TES EBOLITANI<br />

CIVES SVB HOC LAPIDE<br />

SVBLATVM<br />

INSIGNEM VIRVM HONESTA-<br />

RI CVRAVERVNT.<br />

ALL’IMPROVVISO MORI’.<br />

NON SENZA PIANTO I CITTADI-<br />

NI EBOLITANI ADDOLORATI<br />

CVRARONO CHE L’INSIGNE<br />

VOMO FOSSE<br />

DENTRO QVESTA TOMBA ONO-<br />

RATO.<br />

Tancredi rattristato pensando<br />

al futuro.<br />

Il conte Riccardo<br />

d’Acerra si avvia verso<br />

Capua.<br />

Purtroppo le biblioteche, i poteri <strong>del</strong> tempo (gli Angioini) successivo<br />

agli Svevi condannarono al silenzio Pietro da Eboli,<br />

93


12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

tenendo nascoste le sue opere, che il suo ingegno poetico aveva<br />

dedicato interamente alla casata tedesca degli Hohenstaufen: il<br />

“De Rebus Siculis Carmen…”,titolo dato all’opera dal suo scopritore<br />

Engel, o “Liber ad Honorem Augusti….” Secondo la<br />

denominazione dal Siragusa[4].<br />

La seconda non è pervenuta a noi e su quale fosse il contenuto<br />

di quest’opera si son fatte tante supposizioni, sappiamo con<br />

certezza che fu scritta perché fu lo stesso Pietro a rivelarci la<br />

sua esistenza al termine <strong>del</strong>la sua terza opera, il “De Bal<strong>nei</strong>s<br />

Puteolanis”:<br />

«…Cesaris ad laudem tres<br />

scripsimus ecce libellos<br />

Firmius est verbum quod<br />

stat in ore trium…<br />

… Ebolei vatis, Cesar, reminiscere<br />

vestri,<br />

Ut possit nati scribere facta<br />

tui.»<br />

“…tre libri scrivemmo in lode<br />

di Cesare:<br />

Più durevole è la fama assicurata<br />

da tre voci…<br />

… Ricordati, o Cesare, <strong>del</strong> tuo<br />

poeta ebolitano, affinché <strong>del</strong><br />

tuo figlio possa narrare le gesta.”<br />

[4] Liber ad honorem Augusti secondo il Codice 120 <strong>del</strong>la Biblioteca di Berna<br />

di G.B. Siragusa. Forzani & C.Tipografi Roma Istituto Storico Italiano<br />

1906.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Dobbiamo tutte queste notizie su Pietro da Eboli ai professori<br />

Rota, Siragusa e Kölzer, i quali più degli altri hanno cercato<br />

nelle varie biblioteche (Berna, Angelica Romana ed Arcivescovile<br />

di Salerno) e studiato attraverso un attento esame scientifico<br />

dei documenti e <strong>del</strong>le sue due opere manoscritte e miniate.<br />

Pensando di fare cosa buona, richiamo la vostra attenzione: il<br />

“De Rebus…” descrive un momento storico di fondamentale<br />

importanza per l’Italia intera e le caratteristiche di quel periodo,<br />

ignorate sino alla metà <strong>del</strong> secolo XVIII, allorché Samuele<br />

Engelriportò alla luce il manoscritto, nel 1746, traendolo<br />

dall’unico codice conosciuto, che si conserva nella<br />

Biblioteca Civica di Berna. Il codice 120 contiene, tra le altre<br />

scritture, l’esemplare <strong>del</strong> carme di Pietro.<br />

Questo codice, <strong>del</strong>la fine <strong>del</strong> secolo XII, è preziosissimo, non<br />

solo perché fu sottoposto dall’autore ad una revisione e contiene,<br />

pertanto, molte correzioni e aggiunte autografe, ma anche<br />

perché è illustrato da cinquantatre miniature coeve che narrano<br />

i fatti <strong>del</strong> contrasto scoppiato nel regno di Sicilia, sul finire <strong>del</strong><br />

XII secolo, tra l’Imperatore di Germania Enrico<br />

VI e Tancredi di Lecce nel grave momento in cui la dinastia<br />

Normanna si estingueva e la Sveva si apprestava a succederle.<br />

Le miniature sono sul recto <strong>del</strong>le carte, mentre sul verso si legge<br />

il poema e sono disposte in maniera che, ovunque si apra il<br />

codice, si trova la facciata a destra con una miniatura che è illustrazione<br />

dei versi che si leggono nella facciata sinistra.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

È composto da tre libri. Il primo incomincia dalla morte<br />

di Ruggero II e, dopo aver accennato alle tre mogli di lui, narra<br />

di Costanza di Altavilla e <strong>del</strong> suo matrimonio con Enrico VI.<br />

Descrive, poi, il lutto <strong>del</strong>la città di Palermo e <strong>del</strong> regno di Sicilia<br />

per la morte di Guglielmo II e la discordia scoppiata tra i<br />

partiti dei vari pretendenti al trono; racconta quindi, le vicende<br />

<strong>del</strong>la guerra tra Enrico VI e Tancredi di Lecce, cioè: la sottomissione<br />

di Montecassino, la resa di Rocca d’Arce, l’assedio di<br />

Napoli, l’entrata di Costanza a Salerno e la guerra civile ivi<br />

scoppiata e terminata con la vittoria dei tancredini, la prigionia<br />

di Costanza, la malattia di Enrico VI e la sua partenza per la<br />

Germania; segue l’assedio di Capua, poi uno scambio di lettere<br />

tra Tancredi e la moglie Sibilla d’Acerra e un colloquio<br />

tra Matteo d’Aiello e la stessa regina Sibilla per custodire<br />

Costanza e la sua liberazione per intercessione <strong>del</strong> papa Celestino<br />

III.<br />

Si parla anche <strong>del</strong>la prigionia di Riccardo “Cuor di Leone”<br />

d’Inghilterra e chiude il primo libro con le azioni di guerra<br />

di Diopoldo di Vohburg, specialmente contro Cassino che parteggiava<br />

per Tancredi.<br />

Il secondo libro si apre con Enrico VI e le sue forze imperiali<br />

che si apprestano a scagliarsi contro il regno e Salerno ne prova<br />

i primi effetti.<br />

Seguono le imprese nella Sicilia: lo sbarco a Messina, la fuga<br />

di Sibilla con il figlioletto Guglielmo III nel castello di Caltabellotta,<br />

dove la regina vedova di Tancredi e che aveva già<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

perduto il primogenito Ruggiero, prorompe in preghiere agli<br />

apostoli Pietro e Paolo, ma tutto ciò risulta inutile e chiede<br />

perdono all’Imperatore.<br />

Il libro parla di una congiura ai danni di Enrico, ma la mancanza<br />

di una carta e la mutilazione di un’altra rendono incompiuta<br />

questa parte <strong>del</strong> poema. Frattanto nasce Federico II, in onore<br />

<strong>del</strong> quale Pietro canta un inno di lode e di augurio di prosperità,<br />

mentre il cancelliere Corrado rassicura gli animi turbati dalle<br />

persecuzioni imperiali per la congiura; il poeta chiude il secondo<br />

libro con la dedica <strong>del</strong> carme all’imperatore «Sol augustorum»<br />

e con l’acrostico «Enricus».<br />

Il terzo libro comincia con l’invocazione alla sapienza affinché<br />

essa possa guidare l’Imperatore, prosegue descrivendo la felicità<br />

<strong>del</strong>la sesta età <strong>del</strong> mondo allietata dal regno di Enrico e turbata<br />

soltanto da Tancredi<br />

Descrive il palazzo imperiale di Palermo, dove si trovano i due<br />

personaggi più rappresentativi <strong>del</strong>l’impero: Corrado, cancelliere,<br />

e Marcovaldo d’Auweiler; continua con un accenno alle sei<br />

case o talami, l’ultima <strong>del</strong>le quali, «domus imperii», offre<br />

l’occasione per rievocare un episodio che ricorda la morte<br />

di Federico I il Barbarossa.<br />

Possiamo, poi, leggere nuove lodi per Enrico, paragonabile solo<br />

agli dei, infatti, il suo nome significa “trionfo”; Enrico fu allevato<br />

dalla Sapienza, madre degli dei che spregia la fortuna e<br />

dalla quale venne a posare sulla «materna Sede». Il carme si<br />

chiude con queste frasi:<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Ego magister Petrus de Ebulo, servus imperatoris<br />

et fi<strong>del</strong>is,hunc librum ad honorem Augusti composui.<br />

Fac mecum, Domine, signum bonum, ut videant me<br />

tancredini et confundantur. In aliquo beneficio michi<br />

provideat Dominus meus et Deus meus, qui est erit<br />

benedictus in secula. Amen.<br />

“Io, magister Pietro da Eboli, fe<strong>del</strong>e servitore <strong>del</strong>l’Imperatore,<br />

ho composto questo libro in onore di Augusto.<br />

Concedimi, o Signore, un buon segno, affinché mi vedano<br />

I tancredini e ne siano sconvolti. Con qualche beneficio<br />

mi compensi il mio Signore e mio Dio, che è e sarà<br />

benedetto <strong>nei</strong> secoli. Amen.”<br />

Malattia e morte di Guglielmo<br />

II. Popolo e magnati di Palermo<br />

piangenti.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Di Pietro si sono interessati tantissimi studiosi di storia medievale,<br />

in particolar modo il prof.Gian Battista Siragusa <strong>del</strong> quale<br />

mi piace trascrivere il giudizio critico sul Carme che troviamo<br />

nella sua opera “Fonti per la Storia d’Italia” pubblicata<br />

dall’Istituto Storico Italiano nel 1906:<br />

«Il poema di Pietro da Eboli deve essere considerato come<br />

opera d’arte e come fonte storica. Come opera d’arte merita di<br />

essere tenuto in maggior conto che non si sia fatto sinora. Solo<br />

chi conosce parecchi componimenti poetici <strong>del</strong> Medio Evo, e<br />

specialmente dei secoli XI e XII, potrà convenire nella sentenza<br />

che questo <strong>del</strong>l’Ebolitano, malgrado i suoi non lievi difetti, sia<br />

uno dei migliori. L’immagine è viva assai spesso nella mente<br />

<strong>del</strong> poeta; facili e liberi sgorgano sovente dalla sua vena la parola,<br />

la frase, il verso. Vero è che egli viola, non di rado, e a<br />

volte gravemente, i precetti <strong>del</strong>la metrica; ma questo avviene,<br />

come parmi, perché egli scrive preoccupandosi più <strong>del</strong> pensiero<br />

che <strong>del</strong>la forma, e perché più <strong>del</strong>la vera nozione e <strong>del</strong> vero<br />

senso <strong>del</strong>la quantità, pare che abbia quello <strong>del</strong> ritmo e<br />

<strong>del</strong>l’accento. Come fonte storica dunque il Carme di Pietro da<br />

Eboli ha un interesse massimo, e questo che destò al suo primo<br />

apparire, è venuto crescendo e crescerà, io credo, in avvenire.»<br />

Traduzione dal latino prof. Carlo Manzione<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Mariano Pastore è il curatore di alcune iniziative culturali <strong>del</strong><br />

Centro Elaion di Eboli (centro di assistenza per disabili, presidente<br />

dr. Cosimo De Vita).<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

LA MOSTRA<br />

La mostra “Miniature <strong>del</strong> de bal<strong>nei</strong>s Puteolanis” (i bagni di<br />

Pozzuoli) di Pietro da Eboli è curata da Mariano Pastore ed è<br />

ospite <strong>del</strong> “SANATRIX NUOVO ELAION SOCIETA' COO-<br />

PERATIVA SOCIALE – ONLUS” di Eboli.<br />

Dal 27 aprile al 5 maggio la mostra è stata allestita presso la<br />

BIBLIOTECA ANGELICA, Piazza di Sant'Agostino, 8 –<br />

00186 Roma.<br />

Il “de bal<strong>nei</strong>s Puteolanis” è un poema che descrive le proprietà<br />

<strong>del</strong>le acque termali flegree, composto nel primo ventennio<br />

<strong>del</strong> XIII secolo da Pietro Ansolino da Eboli, poeta, prima alla<br />

corte Normanna e poi a quella Sveva, dedicato a Federico II<br />

(stupor mundi) che tanto frequentava la nostra terra flegrea.<br />

È un volume che contiene diciotto epigrammi che descrivono<br />

le diversità dei bagni termali di Pozzuoli e Baia, noti ed apprezzati<br />

fin dall’epoca romana.<br />

Ogni carme è accompagnato da una splendida tavola miniata<br />

che illustra ed aggiunge dettagli descrittivi al contenuto <strong>del</strong> testo,<br />

sicuramente le uniche <strong>del</strong> tempo che raffigurano zone specifiche<br />

<strong>del</strong> nostro territorio.<br />

L’ evento è stato arricchito dalla mostra di dipinti <strong>del</strong> maestro<br />

Isabettini su “Rione Terra prima <strong>del</strong> 1970” e la mostra fotogra-<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

fica, oggetto di un concorso fotografico proposto<br />

dall’associazione culturale FLEGREA PHOTO, ispirate al<br />

tema trattato.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Elenco di BALNEA<br />

Da “<strong>Campi</strong> <strong>flegrei</strong> nell’antichità” Raffaele Adinolfi (1978)<br />

BALNEUM SUDATORIUM, o stufe di S.Germano ad Agnano.<br />

BALNEUM BULLAE, forse l'acqua dei Pisciarelli<br />

BALNEUM ASTRUNI, presso il cratere degli Astroni.<br />

BALNEUM FORIS CRYPTAE, Fuorigrotta, Via Terracina.<br />

BALNEUM JUNGARA, scomparso.<br />

BALNEUM PLAGAE, seu BALNEOLUM, non identificabile,<br />

ma certamente a Bagnoli.<br />

BALNEUM PETRAE, in località La Pietra.<br />

BALNEUM CALATURA, forse sul sito <strong>del</strong>le odierne «Terme<br />

Puteolane» o a La Pietra, come cita una targa moderna apposta<br />

su un edificio.<br />

BALNEUM QUOD SUBVENIT HOMINI, dove ancora sorge<br />

l'omonimo stabilimento abbandonato da alcuni .<br />

BALNEUM S. ANASTASIAE, presso i Cappuccini; la sorgente<br />

è assorbita dal mare.<br />

BALNEUM ORTHODONICUM, in località Villa Renda, quasi<br />

tutto interrato.<br />

BALNEUM SULPHATARA, presso la Solfatara.<br />

BALNEUM CANTARELLUS, probabilmente sommerso dal<br />

mare.<br />

BALNEUM CICERONIS, seu PRATI, alle falde <strong>del</strong> Monte<br />

Nuovo, ricordato da Plinio.<br />

BALNEUM TRIPERGULA, tra Arco Felice e Lucrino; la sorgente<br />

sgorga ora nel mare.<br />

BALNEUM ARCUS, a cinquanta passi da quello di Tripergole,<br />

distrutto.<br />

BALNEUM RAYNERII, a trenta passi da quello di Tripergole,<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

distrutto.<br />

BALNEUM SCROPHAE, tra il Monte Nuovo e Lucrino, distrutto.<br />

BALNEUM S. LUCIAE, tra Lucrino e Monte Nuovo, distrutto.<br />

BALNEUM ARCULUS, seu SANCTA MARIAE, tra il Lucrino<br />

e l'Averno, distrutto.<br />

BALNEUM CRUCIS, in una valle profonda a destra, scendendo<br />

all'Averno, distrutto.<br />

BALNEUM SUCCELLARIUM, a sinistra <strong>del</strong> cosiddetto «<br />

Tempio di Apollo » sull'Averno.<br />

BALNEUM DE FERRIS, a destra <strong>del</strong> cosiddetto « Tempio di<br />

Apollo » sull'Averno.<br />

BALNEUM CRYPTAE PALUMBARIAE, nella cosiddetta «<br />

Grotta <strong>del</strong>la Sibilla» sull'Averno.<br />

BALNEUM SILVIANAE, ai piedi <strong>del</strong> Sudatorio di Tritoli.<br />

BALNEUM TRITOLI, <strong>oggi</strong> le cosiddette «Stufe di Nerone».<br />

BALNEUM S. GEORGII, vficino al Sudatorio di Tritoli,<br />

scomparso.<br />

BALNEUM PUGILLUS, forse ai piedi <strong>del</strong>le Stufe di Nerone.<br />

BALNEUM PETROLEI, alimentato da una sorgente di petrolio,<br />

presso Tritoli, scomparso.<br />

BALNEUM SOLIS ET LUNAE, seu IMPERATORIS, sulla<br />

riva di tritoli a Baia.<br />

BALNEUM CUMAE, a poca distanza dal precedente.<br />

BALNEUM GIBORROSI, forse identificato col “Tempio di<br />

Diana” a Baia.<br />

BALNEUM FONSI EPISCOPI, forse identificato col “Tempio<br />

di Mercurio “ a Baia.<br />

BALNEUM DE FATIS, forse un’altra sorgente <strong>del</strong>lo stesso<br />

“Tempio di Mercurio” a Baia.<br />

BALNEUM BRACCULA, dopo il Tempio di Mercurio”.<br />

BALNEUM SPELUNCA, a quaranta passi dal precedente, ultima<br />

<strong>del</strong>le terme.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Conclusioni<br />

Comunicare l’identità per un bene culturale significa innanzitutto<br />

essere pertinente e coerente con il bene da comunicare.<br />

Noi che fruiamo il bene, che lo osserviamo, che lo studiamo,<br />

abbiamo la grande responsabilità di averlo ereditato per poi<br />

tramandarlo alle generazioni future. Il bene culturale ha la capacità<br />

di unire noi con le generazioni, passate future e presenti,<br />

perché ci permette di condividere questa esperienza con tutta la<br />

società.<br />

Molte sono le iniziative culture ed educative che hanno lo scopo<br />

di riscoprire il bene culturale come arricchimento personale<br />

e comunitario.<br />

Sappiamo che la tipicità di un territorio dipende dalla sua capacità<br />

di trasmettere prodotti e servizi, come la dimensione<br />

ambientale, la dimensione culturale e la dimensione sociale<br />

che rappresentano risorse turistiche da proteggere.<br />

La prima emerge dalla valorizzazione <strong>del</strong>le risorse naturali <strong>del</strong><br />

territorio, come clima, il paesaggio, la flora e la fauna, la seconda<br />

risorsa creata dall’uomo nel corso <strong>del</strong>la storia, come i<br />

monumenti, musei, gli eventi, mentre la terza emerge dalla valorizzazione<br />

di risorse come il folklore, le tradizioni locali, gli<br />

usi e i costumi. Tale risorse rappresentano il fattore di attrazio-<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

ne di un luogo, il motivo che spinge le persone a spostarsi e<br />

trascorrere <strong>del</strong> tempo in un posto piuttosto che in un altro.<br />

Per rendere la località piacevole ed attraente, non sono però<br />

sufficienti le sole risorse presenti, ma sono necessarie una serie<br />

di elementi e condizioni che arricchiscano l’offerta di una località,<br />

rendendola, nel rispetto <strong>del</strong>la risorsa principale e<br />

<strong>del</strong>l’identità <strong>del</strong> territorio, completa e di valore.<br />

Le risorse tipiche di un luogo devono essere allo stesso tempo:<br />

condivise, ovvero riconosciute come valori da tutti i<br />

soggetti coinvolti e inserite in un azione di comunicazione<br />

integrata e coerente<br />

distintive, capaci cioè di rendere il luogo unico e diverso<br />

e di stimolare la domanda <strong>del</strong> turista.<br />

Il territorio è un prodotto costituito in gran parte da elementi di<br />

natura predeterminata, come la posizione geografica, la storia,<br />

l’aspetto morfologico, sui quali non si può intervenire, ma si<br />

possono strutturare azioni per creare un immagine ad hoc superando<br />

i limiti esistenti e creando un flusso di turisti e consumatori<br />

verso l’area.<br />

L’offerta di un determinato territorio si compone di due fattori:<br />

quello turistico e quello commerciale. Le due offerte sono<br />

complementari, parte di un unico sistema che dovrebbe tendere<br />

alla realizzazione di un solo obiettivo: incrementare<br />

l’economia <strong>del</strong> luogo e il flusso di persone, valorizzando di<br />

conseguenza il territorio.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Nel nostro paese sono numerose le possibilità di ideare eventi<br />

ed esperienze legate alle risorse ambientali, storico, culturali di<br />

cui è ricco e che spesso non trovano adeguata valorizzazione.<br />

Per cogliere tali potenzialità si devono superare due limiti che<br />

rappresentano il punto di debolezza <strong>del</strong> sistema: la capacità organizzativa,<br />

data dalla complessità <strong>del</strong> sistema; la capacità organizzativa,<br />

data dallo scorso dominio degli strumenti di comunicazione,<br />

soprattutto quelli innovativi, che caratterizzano<br />

l’Italia.<br />

Rispetto alla situazione attuale essi rappresentano due minacce<br />

che possono essere superate aprendo nuove vie allo sviluppo<br />

<strong>del</strong>le singole aree territoriali e dei prodotti locali ad essi collegati<br />

che fino ad <strong>oggi</strong> sono stati spesso poco sfruttati.<br />

Sfruttando la risorsa geo- termale presente <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> <strong>flegrei</strong>,<br />

l’idea progettuale di un Distretto Turistico Termale, può e<br />

deve realizzarsi.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

<strong>Convegno</strong><br />

“Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

MATTINA<br />

Conduce: Maria Teresa Moccia Di Fraia,<br />

Presentazione convegno e mostra<br />

Antonio Isabettini<br />

La geologia termale dei <strong>Campi</strong> Flegrei<br />

Pierluigi Musto<br />

Archeologia termale<br />

Gennaro Di Fraia<br />

Cure termali e nutrizione<br />

Patrizia Isita<br />

"De bal<strong>nei</strong>s Puteolanis – un'altra scuola medica?"<br />

Carmelo Currò Troiano<br />

Saluti istituzionali<br />

Vincenzo Figliolia<br />

POMERIGGIO<br />

Conduce: Anna Abbate<br />

Le terme <strong>oggi</strong> Ernesto Colutta<br />

La costruzione di un distretto turistico termale<br />

Ester Colutta - Prof. Luca Rastrelli Federterme<br />

Il mercato <strong>del</strong> termalismo<br />

Roberto Laringe<br />

Future prospettive per i <strong>Campi</strong> Flegrei<br />

Massimo Schiano<br />

Saluti istituzionali<br />

Roberto Gerundo<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

SONO INTERVENUTI<br />

Saluti Istituzionali<br />

Vincenzo Figliolia, Sindaco <strong>del</strong> Comune di Pozzuoli<br />

Nato il 6 settembre 1962 a Pozzuoli.<br />

Eletto con le consultazioni elettorali <strong>del</strong> 6 e 7 maggio 2012<br />

quale Sindaco di Pozzuoli Curriculum vitae ed informazioni<br />

presenti sul sito <strong>del</strong> comune di Pozzuoli<br />

www.comunedipozzuoli.it , da cui e tratto il messaggio.<br />

“Oggi ho capito davvero quanto ogni cittadino ha a cuore la<br />

nostra città. Grazie soprattutto per questo,<br />

per aver ridato speranza a tutti noi.<br />

Tanti di voi, donne e giovani, avete rappresentato<br />

quel sostegno e quella forza<br />

‘invisibile’, sempre attiva e presente in<br />

questi giorni. Ancora vi ringrazio tutti<br />

per aver dialogato, suggerito, partecipato.<br />

Dovrei abbracciarvi, stringervi la mano<br />

uno a uno perché questa vittoria appartiene a ogni puteolano.<br />

Andrò fiero dei miei cittadini e farò l'impossibile perché anche<br />

voi siate f<strong>ieri</strong> <strong>del</strong> vostro sindaco”.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Roberto Gerundo, Assessore alla Pianificazione e governo<br />

<strong>del</strong> territorio, patrimonio Comune di Pozzuoli.<br />

Deleghe: Urbanistica, ufficio espropriazioni - edilizia privata e<br />

convenzionata, sportello unico per l'edilizia (SUE), abusivismo<br />

edilizio - patrimonio e demanio, gestione<br />

e valorizzazione <strong>del</strong> patrimonio<br />

immobiliare (ERP e ERS), piani e<br />

programmi linea di costa (spiagge e<br />

portualità)<br />

Laureato in ingegneria civile edile<br />

presso l’Università di Napoli.<br />

Docente di Tecnica e Pianificazione<br />

Urbanistica all'Università di Salerno.<br />

Assessore al Governo <strong>del</strong> Territorio <strong>del</strong> Comune di Pozzuoli<br />

(Na).<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Organizzatori<br />

Anna Abbate, archeologa <strong>del</strong> Gruppo Archeologico Kyme<br />

Nata a Napoli nel 1951, ha conseguito<br />

la Laure a in archeologia<br />

presso l’Università degli<br />

Studi di Napoli “Suor Orsola<br />

Benincasa”.<br />

Si occupa di Beni Culturali ed è<br />

consulente informatica.<br />

Socia fondatrice <strong>del</strong> Gruppo<br />

Archeologico Kyme, associazione di promozione sociale, formata<br />

da archeologici impegnati da anni nella tutela e conservazione<br />

<strong>del</strong> patrimonio storico-archeologico.<br />

Scopo <strong>del</strong>l’associazione è individuare, accertare, tutelare e valorizzare<br />

il patrimonio dei Beni Culturali ed Ambientali <strong>del</strong><br />

proprio territorio.<br />

Ha partecipato a diverse manifestazioni sia a Napoli che sul<br />

territorio flegreo, in particolare nella Foresta Regionale di Cuma<br />

dove l’associazione dal 2011 è curatrice <strong>del</strong> Tempio di Iside<br />

e <strong>del</strong> cd Faro Romano.<br />

Dal 1972 nel mondo <strong>del</strong>l’informatica come Analista-<br />

Programmatore, ha lavorato con aziende nazionali e napoletane.<br />

Attualmente offre la sua consulenza a clienti italiani priva-<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

ti.<br />

Nel corso degli anni ha realizzato diversi siti web per i quali<br />

continua a fornire servizi di consulenza e assistenza attraverso<br />

un aggiornamento costante.<br />

Organizza eventi e collabora con molte associazioni e organizzazioni<br />

che si muovono sul territorio per promuovere la cultura.<br />

Antonio Isabettini, Maestro d’Arte<br />

Nato nel 1955 a Pozzuoli (NA),<br />

città, dove svolge la sua attività<br />

artistica.<br />

Ha frequentato l'Istituto d'Arte e<br />

successivamente l'Accademia<br />

<strong>del</strong>le Belle Arti di Napoli. Maestro<br />

d'arte, è dotato di una tecnica<br />

personalissima la sua tematica<br />

abbraccia tutta la soggettistica<br />

<strong>del</strong>l'arte figurativa continuando la tradizione romantica <strong>del</strong>la<br />

scuola "posillipina".<br />

Artista precoce, la sua ricerca pittorica, negli ultimi anni, si è<br />

indirizzata ed ispirata verso la paesaggistica dei <strong>Campi</strong> Flegrei,<br />

sede di bellezze naturali e depositari di cultura, storia ed archeologia<br />

di cui il pittore è un profondo conoscitore.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Massimo Schiano, Avvocato<br />

Dopo aver vissuto ed intrapreso<br />

gli studi ginnasiali a Torino è<br />

rientrato a Napoli, sua città natale,<br />

dove si è laureato in Giurisprudenza<br />

presso l'Università<br />

Federico II.<br />

Oggi, vive ed opera <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong><br />

Flegrei. Sostenitore <strong>del</strong>la difesa<br />

e <strong>del</strong>la tutela <strong>del</strong> patrimonio<br />

ambientale ed archeologico collabora con Organizzazioni non<br />

governative ed associazioni di rilevanza sovranazionale, quali<br />

Earth Council Alliance, che opera sotto l'alto patrocinio <strong>del</strong>le<br />

Nazioni Unite.<br />

Particolarmente attivo nell'introduzione <strong>del</strong>l'innovazione tecnologica<br />

e dei nuovi strumenti di comunicazione anche in ambito<br />

legale per la miglior assistenza al cittadino.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Conduce il convegno<br />

Maria Teresa Moccia Di Fraia, Direttore Scientifico <strong>del</strong>l'<br />

Area Culturale<br />

Si è laureata in Lettere Classiche alla Federico<br />

II di Napoli; dal 1986 è Docente di<br />

Lettere. Insegna Italiano e Latino al Liceo<br />

Virgilio di Pozzuoli e segue, in particolar<br />

modo, Progetti inerenti l’archeologia e la<br />

storia <strong>del</strong> territorio.<br />

È responsabile <strong>del</strong>l’Ufficio Stampa<br />

<strong>del</strong>l’Istituto per la Storia e l’Archeologia<br />

<strong>del</strong>la Magna Grecia di Taranto che promuove annualmente il<br />

<strong>Convegno</strong> di Studi sull’Italia meridionale antica e referente per<br />

l’area flegrea di Reset. E’ stata collaboratrice esterna <strong>del</strong> Centro<br />

Internazionale di Studi Numismatici di Napoli.<br />

È Cultrice <strong>del</strong>la Materia (Cattedra di Archeologia e Storia<br />

<strong>del</strong>l’Arte greco romana) presso l’Università degli Studi di Cassino,<br />

ha partecipato come relatrice a numerosi convegni e seminari<br />

in Italia e all’estero.<br />

Come giornalista pubblicista ha collaborato a diverse testate di<br />

quotidiani, periodici e riviste di settore ed è vicepresidente<br />

<strong>del</strong>l’Assostampa Flegrea.<br />

Autrice di articoli inerenti la storia e l’archeologia <strong>del</strong>la Campania<br />

antica.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Contributi<br />

Pierluigi Musto, Geologo<br />

115<br />

Nato a Napoli il 27/7/1962,<br />

abita a Bagnoli (Napoli).<br />

Si è diplomato al Liceo<br />

Scientifico “Arturo Labriola”<br />

nel 1981.<br />

Laureato in Scienze Geologiche<br />

nel 1989, abilitato all’esercizio <strong>del</strong>la professione di Geologo.<br />

Ha lavorato presso aziende di servizi nella geologia.<br />

Si è abilitato all’insegnamento di Geografia negli Istituti Tecnici<br />

di II° grado e in Scienze Matematiche Fisiche Chimiche e<br />

Naturali nella Scuola media.<br />

Già insegnante presso L’Istituto privato “Nobel” di Fuorigrotta<br />

e presso alcuni Istituti Tecnici di II° grado Statali.<br />

E’ in ruolo nell’insegnamento <strong>del</strong>la Matematica e <strong>del</strong>le Scienze<br />

dal 2007, attualmente all’I.C. Paolo di Tarso a Bacoli.<br />

Nella scuola è attivo nelle funzioni strumentali soprattutto nel<br />

settore <strong>del</strong>la multimedialità e <strong>del</strong>la comunicazione.<br />

E’ autore <strong>del</strong> libro “Lucrino Averno Montenuovo”.<br />

E’ autore e web-master <strong>del</strong> portale divulgativo


12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

www.campi<strong>flegrei</strong>.eu nonché <strong>del</strong> sito<br />

www.vincenzoboccardi.altervista.it.<br />

E’ stato web-master di altri siti a carattere divulgativo.<br />

Collabora con numerose associazioni culturali <strong>del</strong>la zona flegrea<br />

nell’ambito <strong>del</strong>la divulgazione tecnico-scientifica e <strong>del</strong>la<br />

comunicazione. E’ nello Staff operativo <strong>del</strong>l’evento flegreo<br />

“Malazè”.<br />

Gennaro Di Fraia, Assessore alla Cultura e al Turismo<br />

Comune di Bacoli.<br />

Nato nel 1962, è insegnante di ruolo ed<br />

ha prestato servizio presso le Scuole Italiane<br />

all’estero.<br />

Ha conseguito la laurea in Filosofia<br />

presso l’Istituto Universitario Orientale<br />

di Napoli, discutendo nel 1991 la tesi<br />

“La decorazione architettonica in marmo<br />

di alcuni edifici pubblici puteolani<br />

dal I al III secolo d. C.”<br />

Studioso <strong>del</strong> mondo classico, ha diretto per un decennio il Centro<br />

Campano di Archeologia Subacquea cui si devono il rilievo<br />

e lo studio scientifico di Baia sommersa, grazie ai quali lo Stato<br />

ha potuto istituire il Parco archeologico sottomarino.<br />

Per quanto riguarda Baia sommersa, è autore di contributi fon-<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

damentali, ben noti agli specialisti di settore, editi su prestigiose<br />

Riviste accademiche quali Puteoli Studi di storia antica<br />

ed Archeologia Subacquea pubblicata per i tipi <strong>del</strong> Poligrafico<br />

<strong>del</strong>lo Stato.<br />

Nel 1996 ha curato la regia ed i testi <strong>del</strong> filmato Il Museo sommerso<br />

dei <strong>Campi</strong> Flegrei, realizzato per conto <strong>del</strong>la Soprintendenza<br />

Archeologica di Napoli e Caserta e dei Comuni di Bacoli<br />

e Pozzuoli.<br />

Ha offerto il suo contributo qualificato ad Enti, Associazioni,<br />

Riviste culturali di ambito nazionale e locale. In veste di conferenziere<br />

ha contribuito, in Italia e presso alcuni Centri di cultura<br />

italiana all’estero, alla diffusione <strong>del</strong>la conoscenza <strong>del</strong> patrimonio<br />

storico e archeologico flegreo. Attualmente è presso il<br />

Comune di Bacoli.<br />

Patrizia Isita, Biologa nutrizionista<br />

Laureata in Scienze Biologiche, ha<br />

frequentato la scuola di specializzazione<br />

di Chimica e Tecnologia Alimentare<br />

presso l’Università degli Studi<br />

di Parma, ha studiato per anni medicina<br />

integrata.<br />

Esperta di Terapia Nutrizionale,<br />

Specialista in trattamento <strong>del</strong>le Ma-<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

lattie <strong>del</strong>la Nutrizione e Discipline Integrate, Docente Master di<br />

II livello – Università di Napoli “Federico II”, Esperto in Armonizzazione<br />

Posturale, Terapista e Istruttrice Shiatsu, da<br />

sempre segue un approccio di alimentazione sana e naturale.<br />

Abilitata alla professione di Biologo ed iscritta all’Ordine Nazionale<br />

dei Biologi (n° 059889), svolge a Napoli e provincia la<br />

libera professione come nutrizionista.<br />

Presidente <strong>del</strong>l’associazione “L’Orto Consapevole”, no-profit,<br />

costituita da un gruppo di professionisti che operano da tempo<br />

nel campo <strong>del</strong>la nutrizione, alimentazione, comunicazione e<br />

marketing, svolge attività di informazioni sui danni causati da<br />

una cattiva alimentazione.<br />

Carmelo Currò Troiano, Giornalista, storico<br />

Laureato in SCIENZE POLITICHE<br />

presso l’Università di Napoli discutendo<br />

una tesi in Diritto Internazionale<br />

sull’Evoluzione storica <strong>del</strong> Diritto<br />

di Neutralità.<br />

Specializzato con il massimo dei<br />

voti e la lode in DIRITTO INTER-<br />

NAZIONALE presso l’Università<br />

di Napoli discutendo una tesi in<br />

Storia dei Paesi Afro-asiatici sul Comunismo in Africa.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Laureato con il massimo dei voti e la lode in LETTERE<br />

MODERNE presso l’Università di Salerno discutendo una tesi<br />

in Storia Moderna sulla Storia e la descrizione genealogica<br />

di due Famiglie <strong>del</strong>l’Italia meridionale.<br />

Ha ricoperto l’incarico di esperto in documenti antichi<br />

nell’ambito <strong>del</strong>la convenzione tra Formez e Università di Salerno<br />

per il recupero e la catalogazione <strong>del</strong> materiale cartaceo<br />

danneggiato dal terremoto <strong>del</strong> 1980.<br />

Ha partecipato all’organizzazione <strong>del</strong>la Mostra “Terremoto-<br />

Memoria storica”, svoltasi a Salerno, Potenza e Roma, di cui<br />

è stato anche l’illustratore ufficiale<br />

Ha pubblicato saggi su riviste specializzate a livello locale e<br />

nazionale, tra cui SOCIOLOGIA (Roma), RASSEGNA DI<br />

STORIA SOCIALE E RELIGIOSA (Roma), CAMPANIA<br />

SACRA (Napoli), RASSEGNA STORICA SALERNITANA<br />

(Salerno).<br />

Giornalista Pubblicista, ha scritto e collabora per testate locali<br />

e nazionali; fra le altre: IL TEMPO (Roma), IL GIORNALE<br />

DI NAPOLI (Napoli), CRONACHE DEL MEZZOGIORNO<br />

(Salerno), FOCUS (Milano), il più grande periodico italiano;<br />

e come opinionista per l’emittente TELECOLORE (Salerno).<br />

Nel 1999 è stato nominato ISPETTORE ONORARIO <strong>del</strong><br />

MINISTERO PER I BENI CULTURALI per i Beni artistici,<br />

ambientali, architettonici, storici e archeologici.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Ernesto Colutta - Ester Colutta, Terme “Stufe di Nerone”<br />

Incastonate nello splendido scenario<br />

dei <strong>Campi</strong> Flegrei, le Stufe di Nerone<br />

sono le terme in Campania conosciute<br />

fin dai tempi antichi per la cura e per<br />

il relax.<br />

Le acque<br />

termali che sgorgano alla temperatura<br />

di 80°C sono ricche di<br />

preziosi elementi minerali necessari<br />

al corpo per rimanere in<br />

tono ed elasticità; ma sono anche<br />

riconosciute ottime alleate per la<br />

cura di reumatismi, artrosi, per la riabilitazione.<br />

Roberto Laringe, Federalberghi <strong>Campi</strong> Flegrei Presidente<br />

“Il mercato <strong>del</strong> termalismo”<br />

Federalberghi è l'associazione territoriale<br />

che raggruppa 26 strutture alberghiere dei<br />

<strong>Campi</strong> Flegrei, area turistico archeologica<br />

di interesse internazionale a nord di Napoli.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Ospite <strong>del</strong>la manifestazione la mostra fotografica<br />

“ACQUE E TERME FLEGREE”<br />

organizzata dall’associazione “Flegrea Photo” che ha riscosso<br />

grande interesse di pubblico.<br />

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12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Indice<br />

Introduzione Pag 1<br />

“Come nasce la Mostra”<br />

di Antonio Isabettini<br />

“ 19<br />

La geologia termale dei <strong>Campi</strong> Flegrei<br />

di PierLuigi Musto “ 21<br />

Archeologia termale flegrea<br />

Di Gennaro Di Fraia “ 25<br />

Cure Termali e Nutrizione<br />

di Patrizia Isita “ 50<br />

"De Bal<strong>nei</strong>s Puteolanis “ - Un'altra scuola medica?<br />

di Carmelo Currò Troiano<br />

“ 57<br />

“Le TERME <strong>oggi</strong>”<br />

di Ernesto Colutta “ 65<br />

”Evoluzione <strong>del</strong>le TERME”<br />

di Ester Colutta “ 70<br />

La Costruzione di un Distretto Turistico Termale<br />

“Terme E <strong>Termalismo</strong> In Campania”<br />

di Luca Rastrelli<br />

“Il mercato <strong>del</strong> termalismo”<br />

di Roberto Laringe<br />

“Quale futuro per il termalismo dei <strong>Campi</strong> <strong>flegrei</strong>”<br />

di Massimo Schiano<br />

“ 73<br />

“ 79<br />

“ 83<br />

127


12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Pietro da Eboli<br />

di Mariano Pastore<br />

“ 88<br />

LA MOSTRA “ 101<br />

Elenco di BALNEA fornito da Raffaele Adinolfi,<br />

nel suo “<strong>Campi</strong> <strong>flegrei</strong> nell’antichità” “ 103<br />

(1978)<br />

Conclusioni “ 105<br />

Sono intervenuti “ 109<br />

Mostra fotografica “Acque e terme flegree” di<br />

associazione Flegrea Photo<br />

“ 121<br />

128


12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Si ringraziano i sostenitori e collaboratori <strong>del</strong>l’evento


12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Ringraziamento particolare a chi ha creduto in questo progetto


12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Organizzazione a cura di:<br />

Antonio Isabettini, Maestro d’arte<br />

Anna Abbate, archeologa “Gruppo Archeologico Kyme”<br />

Massimo Schiano, Avvocato<br />

Con la collaborazione di:<br />

Dott.ssa Imma Illiano<br />

segreteria, elaborazione video<br />

Dott. Gianluca D’Avino<br />

archeologo “Gruppo Archeologico Kyme”<br />

Riprese video<br />

Dott.ssa Marianna Della Vecchia<br />

archeologa “Gruppo Archeologico Kyme”<br />

Riprese fotografiche


12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Luisa de Franchis<br />

Il convegno è stato aperto da Luisa de<br />

Franchis, poetessa e scrittrice e mi onoro<br />

di dire, grande amica di chi vi scrive.<br />

La poetessa ha dedicato dei versi al<br />

luogo in cui si è svolto l’evento<br />

recitandoli lei stessa.<br />

Di Luisa ci sarebbe tantissimo da<br />

scrivere ma scriveremo solo le parole<br />

che usa lei stessa per presentarsi:<br />

“Per molto tempo la mia vita è stata la<br />

paura di vivere.<br />

Poi è successo un vero terremoto.<br />

Tutto d’un tratto questa vita ho cominciato a viverla e a<br />

combatterla. Mi sono resa conto di esistere...e per 20 anni ho<br />

scritto emozioni su fogli di carta<br />

ciò che sono e ciò che sento è tutto descritto nel mio libro:<br />

OGGI FINALMENTE HO TROVATO IL CORAGGIO.<br />

Mi trucco una volta al giorno e quel che resta resta, il mio<br />

piatto preferito "zucchine e gamberetti”, i miei fiori preferiti<br />

fiori di cotone e rose gialle e non mi piacciono le donne che<br />

sanno fare solo coccodè”<br />

Chi soffre non perde mai!<br />

Così chiudiamo questi atti con la sua bella poesia.


12 dicembre 2015 “Il termalismo <strong>nei</strong> <strong>Campi</strong> Flegrei: <strong>ieri</strong>, <strong>oggi</strong> e <strong>domani</strong>”<br />

Grazie a tutti!


Rione Terra<br />

Luisa de Franchis<br />

Le mie mani<br />

toccavano il muro<br />

tentando di spingerlo più in là.<br />

Oggi chiudo gli occhi<br />

e ritorno<br />

a quando tutto si era sgretolato<br />

nella mia fragilità.<br />

Rovine di un passato<br />

dal quale sono scappata via<br />

per sfuggire da me stessa<br />

e dall’instabilità.<br />

Mi ritrovo tra pareti antiche<br />

completate da pareti trasparenti.<br />

Cammino tra le strade e tra la gente<br />

<strong>del</strong>la mia nuova terra<br />

con un vestito nuovo<br />

ed un nuovo libro tra le mani<br />

Il mio sguardo si affaccia al mare<br />

e dalle pietre<br />

riemergono conchiglie.

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