Monografija - drugo izdanje - italijanski - niska rezolucija

Qualsiasi cosa una persona dica dei suoi figli, nel bene
e nel male, non sarà mai così convincente e persuasiva
come i giudizi di chi osserva lo stesso bambino con distacco,
un po’ dal di fuori. I libri di viaggio aiutano ad acquisire
questa prospettiva dall’esterno perché non si limitano
a illustrare le curiosità né rientrano
nella categoria del testo letterario ma, piuttosto,
parlano delle tradizioni, del carattere,
dei mutamenti, di argomenti che sono
troppo ampi per essere circoscritti
in un libro di storia o geografia, e
di altri che sono troppo marginali
per soddisfare le aspettative di un
pubblico interessato alla letteratura,
al teatro o alla poesia.
L’atto stesso di riportare impressioni
e considerazioni per poi collegarle
a fatti storici (unione, scientificamente
parlando, del metodo empirico e di
quello speculativo) rivela il desiderio dello
scrittore che il libro costituisca una “giustificazione”
per “lo stato delle cose”.
“N
ella storia di questo pase non c’è nemmeno
una pagina senza le scene sanguinose
delle guerre e dei conflitti interni. La storia della
Serbia è la storia del suo martirio.”
(P. A. Rovinsky)
Questo tipo di libri di viaggio, in cui le considerazioni sono
finemente intrecciate all’approfondimento delle origini e
delle conseguenze delle tradizioni, delle abitudini o del carattere,
certamente rappresenta una preziosa documentazione
per formare giudizi obiettivi su paesi e nazioni.
Sfortunatamente, la Serbia ha avuto per secoli problemi
a causa dell’approccio superficiale, sbrigativo e spesso malevolo
che i “paesi sviluppati” hanno avuto verso i suoi problemi.
Ancora all’inizio del XX secolo, molte organizzazioni
turistiche europee classificavano la Serbia fra le zone dove
andare a proprio rischio, perciò “solo per le persone
avventurose”. Nel roman- zo di Agatha Christie Assas-