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Monografija - drugo izdanje - italijanski - niska rezolucija

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Galerio, il cui nome completo da imperatore è Gaio<br />

Valerio Massimiano Galerio, nacque a metà del III<br />

secolo d.C. in una piccola proprietà, forse a Secundiana,<br />

nella provincia della Dacia Ripensis. I suoi genitori trovarono<br />

rifugio in questa terra perché la Dacia orientale, dalla<br />

quale provenivano, era in balìa dei bellicosi Carpi. Nella<br />

nuova patria, devastata dalle invasioni barbariche e dalla<br />

peste, il padre, il cui nome rimane sconosciuto, si occupava<br />

degli svariati lavori che richiedeva una fattoria a lungo<br />

abbandonata. La madre Romula, sotto le cui cure e la cui<br />

influenza Galerio crebbe, era devota delle divinità<br />

montane e svolgeva le funzioni<br />

di sacerdotessa.<br />

Nella sua prima giovinezza<br />

Galerio allevò il bestiame<br />

guadagnandosi così il<br />

soprannome di “Mandriano”<br />

(Armentarius), soprannome<br />

che mai rinnegò perché<br />

vi ritrovava lo spirito e<br />

la lode di Silvano (un dio della<br />

foresta venerato nei villaggi e<br />

probabilmente anche nella sua<br />

modesta casa), come anche la<br />

devozione pastorale a Romolo,<br />

il più venerato pastore romano,<br />

di cui Galerio orgogliosamente<br />

assunse il nome dopo aver trionfato<br />

sui Persiani.<br />

La carriera (cursus honorum)<br />

di Galerio non è ricostruibile<br />

con certezza; molto probabilmente<br />

ottenne la sua ascesa<br />

sociale con la spada, senza indietreggiare,<br />

con azioni eroiche, ordini<br />

e disciplina militare. Ancor prima<br />

di diventare imperatore, nel 293 d.C.,<br />

egli era fra i membri di più alto grado<br />

militare della corte di Diocleziano e anche<br />

allora riuscì a portare la pace sulla<br />

sempre instabile frontiera del Danubio.<br />

Anche Lattanzio non poté ignorare i meriti<br />

di Galerio e, circa gli eventi dell’anno<br />

Gaio Galerio Massimiano,<br />

Cesare dall’anno 295 d.C.:<br />

scultura in porfido, Gamzigrad<br />

305 d.C., afferma:<br />

“Sono trascorsi quindici anni da<br />

quando egli (Galerio) fu mandato in Illiria,<br />

sulla riva del Danubio, dove combatté contro i barbari<br />

mentre gli altri comodamente governavano regioni grandi<br />

e pacifiche.”<br />

Meriti militari, e forse la dignitosa modestia di un contadino<br />

avvezzo alla responsabilità e all’obbedienza, fecero<br />

sì che fosse segnalato all’imperatore Diocleziano. Con l’instaurazione<br />

della tetrarchia, Diocleziano nominò Costanzo<br />

Cloro Cesare della parte occidentale dell’impero, subordinato<br />

a Massimiano Erculio, e pose Galerio, direttamente<br />

sotto il proprio controllo, come Cesare della parte orientale,<br />

che all’epoca era la parte dominante dell’impero dal<br />

punto di vista militare, strategico ed economico.<br />

Con questo atto Galerio entrò a far<br />

parte della discendenza divina di<br />

Giove (cui Diocleziano si equiparava)<br />

diventandone il<br />

figlio, il “secondo Marte”.<br />

Sposando Valeria,<br />

figlia di Diocleziano,<br />

che veniva identificata<br />

con la dea Venere,<br />

l’unione matrimoniale<br />

fra Marte (Galerio) e<br />

Venere (Valeria) dette<br />

vita all’illusione di un<br />

talamo celeste (pulvinar)<br />

in terra – le raffinate alcove<br />

delle divinità.<br />

Nel frattempo, nella<br />

parte orientale dell’impero<br />

si manifestò il pericolo persiano.<br />

Prevedendo il conflitto,<br />

Diocleziano nel 296 d.C. dichiarò<br />

i Persiani nemici e trasferì Galerio<br />

dalla città di Sirmium a una<br />

nuova residenza a Tessalonica<br />

(l’odierna Salonicco), più vicina<br />

al futuro campo di battaglia. In<br />

quello stesso anno Narsete dette<br />

inizio alla campagna militare contro<br />

Roma attaccando la Mesopotamia.<br />

Diocleziano, con fiducia, pose Galerio<br />

al comando dell’armata orientale ma la<br />

guerra iniziò male per i Romani.<br />

Galerio, con un esercito insufficiente<br />

e impreparato, attraversò il fiume Eu-<br />

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