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Monografija - drugo izdanje - italijanski - niska rezolucija

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scovi Danilo il Vecchio e Danilo il Giovane, Maxim (in precedenza<br />

un despota), i patriarchi Joanikije, Sava, Jefrem, i<br />

vescovi Vasilije di Ostrog e il metropolita Petar di Cetinje,<br />

poi gli eremiti Gavrilo di Lesnovo, Petar Koriški, Joakim<br />

Osogovski, Prohor Pčinjski, Joanikije Devički, Jovan<br />

Bigorski, Stefan Piperski e via dicendo.<br />

Nella chiesa sono presenti due sarcofagi:<br />

nell’abside a sud si trova il sarcofago di Ka ra -<br />

đorđe Petrović, fondatore della dinastia Karađorđević,<br />

mentre nell’abside a nord c’è quello di suo nipote<br />

Pietro I, fondatore della chiesa. I sarcofagi sono<br />

ricavati da blocchi monolitici di marmo di<br />

Venčac e spiccano in modo particolare,<br />

sia per il loro candore che per la loro<br />

superficie liscia senza ornamenti,<br />

circondati dai colori decisi<br />

dei mosaici dell’interno<br />

della chiesa.<br />

Assecondando il desiderio<br />

di re Alessandro,<br />

l’architetto Kosta J. Jovano<br />

vić risistemò la cripta, dove si<br />

trovano le tombe dei Karađorđević, la<br />

cui superficie è pari a quella dell’edificio<br />

soprastante. In totale nella cripta sono<br />

presenti 39 sepolture, inclusi 20 sepolcri,<br />

che recano tutte lapidi funebri in onice di<br />

Dečani. Qui riposano due sovrani – il principe<br />

Alessandro I Karađorđević, figlio di<br />

Karađorđe e padre di re Pietro I, e anche<br />

re Alessandro II, suo nipote e omonimo.<br />

Nella cripta si trovano sepolte cinque generazioni<br />

della famiglia Karađorđević, fra<br />

cui Marica, madre di Karađorđe, la prima<br />

ad esservi stata tumulata, e Jelena, moglie di<br />

Karađorđe. Qui si trova anche la tomba della<br />

principessa Persida, componente della famiglia<br />

Nenadović di Brankovac nonché moglie<br />

del principe Alessandro I.<br />

Fra i Karađorđević è sepolto anche<br />

Konstantin-Kosta Nikolajević, avvocato,<br />

storico e diplomatico, che fu il genero del<br />

principe Alessandro. Qui riposa anche Persida-<br />

Ida Nikolajević, quintogenita di Poleksija, figlia<br />

del principe Alessandro e moglie di Konstantin<br />

Nikolajević. Persida non si sposò mai e trascor-<br />

280<br />

se il periodo della seconda guerra mondiale a Oplenac per<br />

difendere il patrimonio della famiglia Karađorđević. Nonostante<br />

il passaggio di molti eserciti nella città di Topola,<br />

essa riuscì a preservare i beni di famiglia. Morì alla fine<br />

del giugno 1945. Le autorità comuniste autorizzarono<br />

la sua sepoltura in una delle tombe nella cripta.<br />

Tutto l’interno della chiesa di San Giorgio a Oplenac,<br />

inclusi i mosaici, gli ornamenti in rilievo di marmo<br />

bianco e l’iconostasi, che essendo piuttosto piccola<br />

permette ai credenti di vedere l’altare, dà l’impressione<br />

di uno spazio armoniosamente unitario.<br />

Le colonne snelle, sormontate da capitelli<br />

bizantini sui cui poggia un’elegante cupola,<br />

donano raffinatezza all’insieme. Qui<br />

si trova il trono per il re e la regina, in<br />

marmo verde levigato e con uno schienale<br />

decorato da un mosaico dorato.<br />

Un grande candelabro in bronzo,<br />

di circa nove metri di diametro e<br />

del peso di 1.500 chilogrammi, è<br />

appeso sopra il punto centrale<br />

della cupola. Al centro del candelabro<br />

vi è una corona imperiale<br />

rovesciata che sta a simboleggiare<br />

il dolore per l’impero<br />

perduto nel Kosovo.<br />

La chiesa di San Giorgio a<br />

Oplenac, che dobbiamo a re Pietro<br />

I, costruita in stile serbo-bizantino<br />

secondo la tradizione della<br />

scuola artistica della Morava,<br />

costituisce, sia con l’esterno che<br />

con l’interno, un’opera straordinaria<br />

nel panorama dell’architettura<br />

religiosa serba. I suoi più<br />

grandi tesori sono i mosaici che,<br />

unici per composizione, scelta e<br />

disposizione dei personaggi, rappresentano,<br />

in un certo senso,<br />

l’antologia della pittura medievale<br />

serba. Per gli eventi storici<br />

che ebbero luogo nelle sue immediate vicinanze,<br />

grazie al suo fondatore e al fatto che<br />

accoglie le tombe di quattro sovrani, questa<br />

chiesa costituisce uno dei più importanti<br />

edifici serbi.

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