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Monografija - drugo izdanje - italijanski - niska rezolucija

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Molto presto Tesla scoprì di avere una capacità insolita,<br />

che anche suo fratello Dane possedeva. La memoria<br />

fotografica di Tesla era straordinaria, riusciva a ricordare<br />

anche i dettagli più insignificanti. Le immagini mentali di<br />

Tesla, come vengono definite oggi, gli apparivano a sprazzi,<br />

di solito in momenti di eccitazione. Queste visioni erano<br />

così forti che spesso egli stesso non riusciva a distinguerle<br />

dalla realtà.<br />

Questa capacità spinse Tesla ad affinare il suo metodo di<br />

pensare. Costruiva tutti i suoi brevetti nella sua testa, non<br />

toccando niente con le mani finché la macchina non era<br />

completa. Era capace di visualizzare le cose così precisamente<br />

che di solito diceva che per lui non vi era alcuna differenza<br />

tra far funzionare le sue macchine mentalmente o provarle<br />

in laboratorio. Creava i primi esperimenti nella sua testa.<br />

Le soluzioni finali arrivavano inaspettatamente, all’improvviso<br />

e sempre in un momento in cui non si concentrava<br />

sul problema. Qualcosa di simile accadde il 12 ottobre<br />

1892 a Budapest.<br />

Nikola Tesla stava camminando con un amico per il<br />

parco della città. Stavano guardando il tramonto, che ispirò<br />

Tesla a recitare alcuni versi del Faust di Goethe, che conosceva<br />

a memoria.<br />

Dominik Maričić: Ritratto di Nikola Tesla<br />

Il Sole si sta ritirando, e il giorno sta morendo,<br />

E il sole è ciò che crea nuova vita<br />

Ah, perché non ho ali da aprire,<br />

Per volare con te sopra la Terra!<br />

È un bel sogno mentre il Sole si sta ritirando<br />

Ma le ali corporee non nascono facilmente<br />

Vicino alla luce, ali spirituali<br />

“Quello che vidi allora fu un tale miracolo che mi lasciò<br />

senza parole. La schiena del gatto era piena di luci e la mia<br />

mano provocava scintille il cui scoppiettare si udiva in tutta<br />

la casa. Più tardi, quando la stanza fu buia, il gatto agitò la<br />

zampa, come per scuotere via dell’acqua, e vidi un’aureola<br />

d’oro intorno a lui, la stessa come nelle immagini dei santi”.<br />

Anche se sua madre lo avvertì di lasciare in pace il gatto,<br />

altrimenti alla fine avrebbe causato un incendio, il bambino<br />

aveva un’altra opinione.<br />

“La natura è un grande gatto?” si chiedeva. “Se lo è, chi<br />

gli sta tirando la coda?”.<br />

Ottant’anni dopo quell’episodio, Tesla pensava di non<br />

aver ancora trovato la risposta a quella domanda fondamentale.<br />

166<br />

Nel momento d’ispirazione in cui pronunciò queste<br />

parole, gli apparve un’idea, che egli paragonò al bagliore<br />

di un fulmine. Usando un bastone fece lo stesso disegno<br />

mostrato sei anni più tardi durante la sua presentazione<br />

all’American Institute of Electrical Engineers: un campo<br />

magnetico rotatorio.<br />

“Rinuncerei a mille segreti della natura che potrei scoprire<br />

per caso per questo che le ho carpito” scrisse il grande<br />

scienziato successivamente, la cui vita fu interessante<br />

quanto le sue scoperte.<br />

Convinto che gli inventori siano sposi della scienza, Tesla<br />

non s’innamorò mai. Chiamava le donne creature elevate,<br />

sostenendo che l’emancipazione delle donne avrebbe<br />

cambiato il mondo. “Porteranno l’uguaglianza, ma ci supe-

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