Monografija - drugo izdanje - italijanski - niska rezolucija

Beata Madre di Dio, affresco, Chiesa dei Santi Apostoli, il Patriarcato di Peć, XIII secolo
se del complesso furono dotate di una copertura di piombo. Nel 1620-1621 il pittore Georgije Mitrofanović
rifece gli affreschi e in quegli stessi anni fu rinforzata la chiesa di San Demetrio. La chiesa dei Santi Apostoli
fu ristrutturata e nel 1633-1634 la sua sezione occidentale fu ridipinta poiché i vecchi affreschi erano danneggiati
in modo considerevole. Contemporaneamente fu ricostruito e coperto il refettorio. La chiesa di San
Nicola fu dipinta nel 1673-1674, al tempo del Patriarca Makarije, e l’iconostasi al suo interno fu completata
nel 1677. Il monastero fu seriamente danneggiato alla fine del XVII secolo, durante la guerra austro-turca. Il
tesoro, che era stato trasferito al monastero di Gračanica e nascosto in una delle sue cupole, fu trovato dagli
Ottomani nel 1688 e portato via. Il tesoro era così abbondante che per trasferirlo si dovettero impiegare nove
cavalli. Dopo la partenza del Patriarca Arsenije III Čarnojević durante la Grande Migrazione, il Patriarcato di
Peć fu saccheggiato e il monastero privato delle sue terre.
Il Patriarcato di Peć era un tempo protetto da un alto muro con cinque torri, una delle quali appositamente fortificata,
era una sorta di torrione. Gli alloggi posti alla fine del cortile della chiesa andarono perduti in un incendio
nel 1981 e furono restaurati e riconsacrati nel 1983. La costruzione dei nuovi alloggi, sul lato nordoccidentale
del cortile della chiesa, fu portata a termine nel 1981. Il grande campanile a sud fu costruito nel 1970.
Dopo l’unificazione della Chiesa Serba Ortodossa, Demetrio, il primo patriarca del rinato Patriarcato serbo,
ricevette qui la nomina nel 1924. A partire da allora tutti i patriarchi serbi sono stati consacrati in quel monastero.
Il patriarcato di Peć è la residenza del patriarca serbo.
Il patriarcato di Peć è un convento”.
(Slobodan Mileusnić)
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