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Monografija - drugo izdanje - italijanski - niska rezolucija

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GRADAC<br />

Gradac, oggi situata a dodici chilometri da Kraljevo gusto e la cultura della regina sono del tutto rintracciabili<br />

sulla via Ibarska, si trovava un tempo, nel Medioevo,<br />

lungo un’importante arteria per Arilje e precisamen-<br />

Jelena è stata una delle regine serbe più amate; bat-<br />

nell’architettura e negli affreschi di Gradac.<br />

te su un ramo della strada che conduceva a Studenica. tezzata cattolica, accettò la fede ortodossa e sia i monaci<br />

La chiesa del monastero è dedicata alla Beata Madre di ortodossi che l’ordine cattolico benedettino la ricordano per<br />

Dio dell’Annunciazione, il monastero era fortificato, aveva<br />

un ricovero per viandanti, un ampio refettorio e altri della dinastia Nemanjić ad aver avuto un ruolo importante<br />

le sue donazioni. La regina Jelena è una delle rare regine<br />

locali... Era un monastero serbo grande e importante, fatto<br />

costruire dalla regina Jelena Anžuiska (Elena d’Angiò), la morte del marito le venne perfino assegnato un territorio<br />

nelle questioni politiche e nella cultura della Serbia. Dopo<br />

moglie di Stefano Uroš I. La regina Jelena fu sepolta nel da governare. Era saggia, istruita e ambiziosa.<br />

monastero nel 1314 in una tomba “per due”, poiché era Sia i cattolici che i cristiani ortodossi la rispettavano.<br />

stato stabilito che avrebbe riposato accanto al marito, ma Essa mantenne comunque i suoi rapporti col mondo<br />

Dio volle qualcosa di diverso: il re Uroš, fattosi monaco, cattolico malgrado avesse cambiato religione dopo essersi<br />

trasferita in Serbia. Costruì chiese cattoliche sulla costa,<br />

morì a Hum e le sue spoglie furono trasferite al monastero<br />

di Sopoćani, sua donazione. Egli giace quindi accanto<br />

ai resti della madre, la principessa venezia-<br />

epistolare col papa, che a lei si rivolgeva chiaman-<br />

aiutò i benedettini e i francescani, ed ebbe un rapporto<br />

na Anna Dandolo, e del padre Stefano “Primo<br />

dola “mia beneamata figlia cristiana”.<br />

Incoronato”.<br />

Contemporaneamente, l’arcivescovo Danilo<br />

Sebbene essa sia ritratta insieme al marito<br />

nell’affresco dei Benefattori della chiesa, è<br />

ortodossa menzionando i “ricchi doni che essa<br />

elogiava la sua devozione e fedeltà alla chiesa<br />

certo che la regina Jelena fu la principale mecenate<br />

del monastero di Gradac: il che spie-<br />

È stato anche tramandato che essa radunò<br />

ha mandato sul sacro monte Athos”.<br />

ga il fatto che alcuni elementi occidentali siano<br />

ragazze serbe diventate povere e fondò una sorta<br />

stati sapientemente combinati con lo schema<br />

di scuola femminile.<br />

architettonico della scuola di Raška, facendo<br />

così di Gradac lo splendido prodotto di<br />

trasferimento delle sue spoglie a Gradac fu<br />

Quando morì, l’inverno era così rigido che il<br />

due stili, il bizantino (ortodosso) e il gotico<br />

compiuto con grande difficoltà: quasi nessuno<br />

partecipò al suo funerale.<br />

(cattolico). Alcuni esempi sono gli archi<br />

gotici sopra il portale, la base ottagonale<br />

Fino alla metà del XIV secolo, il monastero<br />

di Gradac ebbe un ruolo importan-<br />

della cupola o l’arco rampante che sotto<br />

il profilo architettonico ha la funzione di<br />

te, fu ricco ed ospitò un gran numero di<br />

“rafforzare” le mura dall’esterno mediante<br />

una struttura arcuata che sostiene il<br />

monastero durante i secoli XV e XVI. La<br />

persone. Non è noto cosa sia accaduto al<br />

peso del tetto, secondo il più puro canone<br />

gotico. Si può notare che un gruppo di<br />

colo. Fu di nuovo coperta con un tetto di<br />

chiesa fu restaurata alla fine del XVI se-<br />

maestranze ha eretto i primi due metri La regina Jelena Anžuiska piombo, ma sfortunatamente gli affreschi<br />

della chiesa e che successivamente altre<br />

maestranze, più vicine alle tendenze<br />

del XIX secolo sopra la chiesa si costruì<br />

(Elena d’Angiò),<br />

erano ormai in gran parte distrutti. Alla fine<br />

affresco di Gračanica, XIV secolo<br />

architettoniche occidentali, hanno proseguito l’opera. Gli una copertura di legno per proteggerla da ulteriori danni.<br />

affreschi giunti fino a noi, anche se la maggior parte è andata<br />

distrutta, presentano figure grandiose: sulle loro vesti di ristrutturazione, nel 1958 la chiesa fu ricostruita. For-<br />

Dopo la seconda guerra mondiale e tredici anni di lavori<br />

dipinte si alternano tonalità verdi e viola, la testa dei santi tunatamente si erano conservati elementi sufficienti a far<br />

è dipinta secondo l’ideale di bellezza ellenistico, perciò il riemergere l’aspetto originario.<br />

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