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Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

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era il Paradise Ranch. Visto il ruolo chiave di Lovick in quella fase del progetto, lui<br />

viaggiava su un bimotore Cessna, in genere da solo con il pilota. Detestava l’avanti e<br />

indietro, perché i gas di scarico del Cessna gli davano la nausea. Ma una volta arrivato e<br />

sceso dall’aereo si immergeva completamente nel lavoro. A Burbank, nel silenzio della<br />

camera anecoica, Lovick aveva testato modellini di aeroplani grandi come una scarpa. Il<br />

prototipo in scala reale avrebbe rivelato i risultati di due anni di lavoro. «L’unico modo per<br />

ottenere informazioni accurate su come si sarebbe comportato un aereo di dimensioni<br />

reali in un test radar era sottoporre il modello dell’A-12 al fascio radar» spiega Lovick.<br />

Sul bordo del lago asciutto, gli scienziati montavano l’aereo sul palo alto 17 metri e<br />

posto al centro di una piattaforma di cemento che si muoveva su e giù da una cavità<br />

ricavata nel sottosuolo del deserto. «Su un lato della piattaforma c’era una sala di<br />

controllo sotterranea. Vicino al bordo della piattaforma c’erano un anemometro e una<br />

banderuola segnavento, fuori dalla visuale» ricorda Lovick. Le antenne radar, manovrate<br />

e monitorate dalla EG&G, si trovavano a un chilometro e mezzo dal palo. «Il naso del<br />

modello veniva puntato verso il basso in modo che il radar vedesse la pancia dell’aereo,<br />

nello stesso modo in cui l’avrebbero vista i sovietici. Era un procedimento elaborato che<br />

portava via un sacco di tempo» continua Lovick. «Il modello che veniva sottoposto a test<br />

doveva essere tenuto in un hangar alla base lontano almeno un chilometro e mezzo. Lo<br />

portavano avanti e indietro usando speciali carrelli.»<br />

Sul finire del 1959, la CIA non sapeva quanto fosse avanzata la tecnologia satellitare dei<br />

sovietici e se fossero già in grado di scattare fotografie dallo spazio. <strong>La</strong> preoccupazione di<br />

essere spiati complicava ulteriormente il lavoro all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>. Ogni membro del gruppo di<br />

Lovick 20 teneva in tasca un piccolo diagramma con i passaggi del satellite sovietico, il che<br />

spesso significava lavorare a ore strane, talvolta di notte. «Voleva anche dire un mucchio<br />

di tecnici che correvano qua e là» spiega Lovick. «I satelliti ci passavano sopra la testa<br />

spesso. Mettere un aereo sul pilone del test radar richiedeva diciotto minuti. Altri diciotto<br />

ce ne volevano per tirarlo giù. Rimaneva una finestra temporale ben definita per colpirlo<br />

con il fascio radar e annotare i dati.» Non appena i tecnici avevano finito, tiravano giù<br />

l’aereo e lo riportavano in tutta fretta nell’hangar.<br />

A parte il lavoro, la cosa che Lovick ricorda in maniera più vivida del periodo passato al<br />

Ranch era quanto fossero estreme le condizioni meteo. Di notte, gli uomini erano<br />

costretti a indossare pesanti cappotti e cappelli di lana. Ma durante il giorno si potevano<br />

toccare i quarantotto gradi. «Una volta vidi un coyote dare la caccia a un coniglio:<br />

entrambi camminavano» racconta Lovick.<br />

Nel dicembre del 1959, il presidente fu aggiornato sullo stato dell’A-12. Ansioso di<br />

andare avanti, Eisenhower era anche consapevole dell’assegno da centinaia di migliaia di<br />

dollari che avrebbe dovuto staccare per la Lockheed prelevando il denaro dai suoi fondi<br />

discrezionali per una flotta di dodici aerei spia. Eisenhower disse a Richard Bissell che<br />

aveva deciso di chiedere alla Lockheed di mostrargli i risultati di un ultimo test<br />

concentrato particolarmente sulla tecnologia di elusione radar. Bissell era stato informato<br />

che l’A-12 della Lockheed sarebbe apparso ai radar nemici più grosso di un uccello ma più<br />

piccolo di un uomo. Tuttavia non gli era ancora stato detto di un problema che Lovick e la<br />

sua squadra non riuscivano a risolvere mentre provavano il modello all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>. Spiega

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