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Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

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hangar abbandonati e alle basi aeree deserte ricoperti di ustioni da radiazioni beta: le<br />

lesioni cutanee causate dall’avvelenamento radioattivo di cui avevano sofferto moltissime<br />

persone e animali a Hiroshima e Nagasaki dopo la guerra. Fu sempre in questo periodo<br />

che si verificarono rare violazioni dello spazio aereo ristretto sopra l’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>. Il 28 luglio<br />

1957 un pilota della Douglas Aircraft Company di nome Edward K. Current fece quello che<br />

definì un atterraggio di emergenza sull’ex pista di volo degli U-2 9 nei pressi del Groom<br />

<strong>La</strong>ke. Il signor Current disse ai funzionari dell’Atomic Energy Commission che lo<br />

interrogarono che stava compiendo un volo di prova da una parte all’altra del paese<br />

quando si era perduto e aveva finito il carburante. Fu trattenuto per una notte e poi<br />

rilasciato. Il giorno dopo, contrariamente alle sue abitudini, la Nevada Test Organization<br />

emanò un comunicato stampa affermando che un pilota privato era atterrato per errore<br />

sulla «pista di Watertown». Il signor Current non parlò mai pubblicamente della sua<br />

strana visita e rimane l’unico civile che, oltre a essere atterrato non invitato all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong> su<br />

un aereo privato, è sceso e se n’è andato in giro.<br />

Nel frattempo, a Washington, Richard Bissell aspettava l’approvazione presidenziale per<br />

pianificare altri voli con gli U-2 che stazionavano in basi segrete della CIA oltreoceano. E<br />

sulla West Coast, a Burbank, California, Kelly Johnson della Lockheed era impegnatissimo<br />

a disegnare progetti per il nuovo aereo spia. Se Johnson fosse riuscito ad assicurarsi il<br />

contratto della CIA cui stava lavorando insieme a Bissell, probabilmente la Lockheed<br />

avrebbe passato il decennio successivo all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>. Ma quello di cui Johnson aveva<br />

davvero bisogno a quel punto era un mago dell’area equivalente radar.<br />

Era il settembre 1957 e Edward Lovick era 10 alla postazione di pattern d’antenna della<br />

Lockheed impegnato in prove con gli echi radar quando fu avvicinato da Kelly Johnson<br />

che voleva parlargli. Lovick, che all’epoca aveva 38 anni, era noto fra i colleghi come<br />

l’uomo radar. <strong>La</strong> tecnologia radar era ancora piuttosto recente, ma all’epoca Lovick ne<br />

sapeva più di chiunque altro alla Lockheed.<br />

«Le piacerebbe lavorare su un progetto interessante?» gli chiese il capo. Nei suoi otto<br />

anni e mezzo alla Lockheed, Lovick non aveva mai visto Kelly Johnson. Il progetto sul<br />

quale gli stava chiedendo di lavorare, disse Johnson a Lovick, sarebbe durato sei<br />

settimane. Invece andò avanti 32 anni. Sebbene all’epoca Lovick non ne avesse idea, lo<br />

stavano invitando a entrare nel gruppo classificato della Lockheed, denominato<br />

ufficialmente Advanced Development Projects (Progetti di sviluppo avanzato), ma<br />

ribattezzato Skunk Works. Nel 1957 il suo principale cliente era la CIA.<br />

Lovick ottenne l’autorizzazione top-secret e venne informato riguardo all’U-2. Seppe<br />

della morte di Robert Sieker all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>, avvenuta solo quattro mesi prima. «Il mio primo<br />

compito alla Lockheed era diretta conseguenza di quella tragedia» ricorda Lovick. <strong>La</strong><br />

morte di Sieker giocò un ruolo inaspettato nell’invenzione dell’applicazione militare più<br />

significativa del ventesimo secolo e fece sì che Ed Lovick divenisse celebre come il padre<br />

dello stealth 11 . Quello che il gruppo di Boston aveva tentato – aggiungere caratteristiche<br />

di invisibilità a un aereo esistente per mezzo di una speciale vernice – si era dimostrato<br />

inefficace. Ma presto Lovick e la sua squadra scoprirono che l’invisibilità si poteva<br />

ottenere se la si progettava fin dall’inizio.<br />

«Lo scopo dello stealth, o tecnologia antiradar» spiega Lovick «è di impedire al nemico

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