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Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

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esposti al plutonio, tra i cespugli di ginepro e gli alberi di Giosuè furono parcheggiati auto<br />

e camion. Mentre si avvicinava il giorno zero, Mingus vide intensificarsi i preparativi.<br />

Enormi palloni per la raccolta di campioni d’aria furono ancorati al suolo e sospesi a varie<br />

altezze sopra l’<strong>Area</strong> 13; alcuni erano a 15 metri da terra e altri a 300 metri, e davano la<br />

sensazione di stare al circo. 9 asinelli, 109 cani, 10 pecore e 31 topi bianchi furono messi<br />

in gabbie davanti al luogo dell’esplosione. Le fotocamere rapatronic della EG&G avrebbero<br />

immortalato la nube radioattiva fin dalle prime frazioni di secondo della detonazione. A<br />

poche centinaia di metri dalla postazione di Mingus fu eretto un edificio in legno per la<br />

decontaminazione. Non era nulla di che, solo una baracca di legno «piena di<br />

equipaggiamento per le radiazioni e abbigliamento protettivo 26 , cubicoli per le docce […]<br />

con uno scaldabagno da milletrecento litri e uno spogliatoio con panche e ganci per gli<br />

abiti». Pochi giorni prima della data prevista, gli operai installarono «una passerella di<br />

legno larga settanta centimetri» e la ricoprirono di carta da pacchi.<br />

Il giorno dell’esplosione arrivò e se ne andò <strong>senza</strong> che succedesse nulla. Tutte le<br />

detonazioni nucleari dipendono dalle condizioni meteorologiche; era Madre Natura ad<br />

avere l’ultima parola sull’ora zero, non i funzionari dell’Armed Forces Special Weapons<br />

Project del Pentagono. Nel caso del Progetto 57 ci fu un problema di condizioni meteo via<br />

l’altro. Era aprile nel deserto, il che significava venti forti, pioggia battente e spesse<br />

nuvole. Per parecchi giorni il cielo minacciò neve. <strong>La</strong> seconda settimana di aprile il vento<br />

soffiò così forte che un dirigibile ancorato 20 chilometri a sud, alla Yucca Flat, si schiantò<br />

al suolo e si afflosciò. Il 19 aprile uno dei palloni del Progetto 57 si disancorò 27 ,<br />

costringendo il generale Starbird a mandare un telegramma a Washington per avvertire<br />

di una possibile catastrofe di immagine pubblica. «Un pallone di sette metri che si<br />

trascina dietro sessanta metri di cavo d’acciaio spesso tre millimetri è stato trascinato via<br />

dall’<strong>Area</strong> 13 alle 22.55 del 19 aprile u.s.» si leggeva nel laconico memorandum di<br />

Starbird. <strong>La</strong> sua «miglior stima è che il pallone si romperà da solo e cadrà all’interno dei<br />

confini del poligono di tiro di <strong>La</strong>s Vegas» e di conseguenza passerà inosservato. Ma il<br />

generale Starbird e tutti quelli coinvolti nel progetto sapevano che se il pallone fosse<br />

uscito dai confini del poligono, l’intera operazione Plumbbob sarebbe stata a rischio di<br />

cancellazione. Fortunatamente per Starbird, il pallone si schiantò al suolo all’interno del<br />

Nevada Test and Training Range.<br />

L’idea di servirsi di palloni nei test nucleari fu adottata per la prima volta in questa<br />

operazione. Nella tredicesima delle trenta esplosioni di Plumbbob previste nella<br />

primavera e nell’estate del 1957 un pallone avrebbe portato l’ordigno nucleare lontano<br />

dal suolo. In precedenza per alloggiare la bomba venivano costruite costose torri<br />

metalliche dalle quali le guardie come Richard Mingus passavano ore a lanciare<br />

aeroplanini di carta. «Avevi bisogno di qualcosa per tenere occupata la mente e<br />

distoglierla dal pensiero che la bomba cui facevi la guardia era viva e avrebbe potuto<br />

cancellare una città» dice Mingus. Per portare gli ingegneri come O’Donnell a quell’altezza<br />

– le torri in genere erano alte 90, 150 o 210 metri – in modo che potessero cablare la<br />

bomba occorreva costruire rudimentali montacarichi, anch’essi molto costosi. Una<br />

detonazione per mezzo di un pallone era molto meno dispendiosa e inoltre produceva<br />

una quantità assai inferiore di radioattività rispetto al metallo vaporizzato. Per l’opinione

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