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Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

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pochi passi dal Cremlino. Quando fu informato che mentre lui festeggiava il giorno<br />

dell’indipendenza americana con l’ambasciatore, un U-2 volava altissimo sopra la Russia,<br />

si sentì umiliato. «Gli americani si fanno beffe della nostra impotenza» disse al figlio<br />

Sergej 25 , che aveva ventun anni e aspirava a diventare progettista di missili. Ma oltre<br />

all’affronto personale a Chrušcëv, il volo dell’U-2 aveva messo in grandissima difficoltà la<br />

macchina militare sovietica. I MIG non riuscirono nemmeno ad avvicinarsi all’aereo spia<br />

che volava chilometri sopra la quota massima consentita ai caccia russi, proprio come<br />

aveva previsto il colonnello Leghorn. Nel 1956 i missili terra-aria sovietici non avevano<br />

gittata sufficiente a colpire un aereo che viaggiava praticamente nella stratosfera. L’aereo<br />

spia americano aveva volato impunemente sopra la Russia. E se si fosse venuto a sapere,<br />

l’Unione Sovietica sarebbe parsa debole.<br />

Soppesando le alternative – mettere in difficoltà il proprio esercito, mettere in<br />

imbarazzo il presidente americano o tacere – Chrušcëv optò per il silenzio, almeno per<br />

quanto riguardava la stampa internazionale. Di conseguenza, le prime missioni degli U-2<br />

rimasero un segreto tra i due paesi. Ma logoravano un rapporto già fragilissimo.<br />

Eisenhower intimò alla CIA di sospendere tutti i voli nello spazio aereo russo fino a nuovo<br />

ordine. Peggio ancora, il presidente disse a Richard Bissell che aveva «perso entusiasmo»<br />

per il programma di spionaggio dai cieli dell’agenzia 26 .<br />

All’<strong>Area</strong> <strong>51</strong> Richard Bissell aveva i suoi grattacapi. Preoccupato che il presidente stesse<br />

per cancellare il progetto U-2, ingaggiò una squadra per analizzare 27 le probabilità che i<br />

sovietici abbattessero un aereo spia. Le notizie erano scoraggianti: i russi stavano<br />

aggiornando la tecnologia dei missili terra-aria così rapidamente che nel giro di diciotto<br />

mesi sarebbero stati in grado di farli arrivare a 21.000 metri di quota. Bissell decise che<br />

l’unico modo per mantenere attivo il progetto era rendere l’U-2 invisibile ai radar sovietici<br />

inventando un qualche genere di vernice radar-assorbente. Bissell ne parlò con Kelly<br />

Johnson della Lockheed, il quale gli disse che verniciare l’U-2 era una pessima idea 28 . <strong>La</strong><br />

vernice avrebbe appesantito il velivolo e l’U-2 riusciva a volare a quote così alte solo<br />

perché era molto leggero, gli spiegò Johnson. Il peso aggiuntivo rappresentato dalla<br />

vernice avrebbe comportato una perdita di altitudine pari a 460 metri. Bissell non volle<br />

sentire ragioni, sicché si rivolse al consigliere scientifico del presidente, James Killian, e<br />

gli disse di formare un gruppo di esperti in grado di mettere a punto una vernice radarassorbente<br />

per la CIA. Gli scienziati, che lavoravano all’università di Harvard e al Lincoln<br />

<strong>La</strong>boratory del MIT ed erano noti come il “gruppo di Boston”, dissero a Bissell che<br />

potevano dargli quello che voleva. Era un’idea radicale mai sperimentata prima.<br />

Nell’estate del 1956 Richard Bissell aveva un altro problema serio, ovvero il generale<br />

LeMay. Impressionato dalle prestazioni dell’aereo spia, adesso LeMay tramava per avere<br />

il controllo dell’U-2. Sotto l’egida di un progetto denominato Dragon <strong>La</strong>dy, LeMay ordinò<br />

una flotta di 31 U-2 appositamente per l’aeronautica militare. Per tenere segreta la cosa<br />

al Congresso, l’aeronautica militare trasferì il denaro alla CIA 29 , il che significava che<br />

mentre tentava di tener testa al tentativo di usurpazione di LeMay, Bissell doveva<br />

contemporaneamente fare da tramite tra l’aeronautica e la Lockheed per gli U-2<br />

leggermente modificati. Insieme ai nuovi aerei destinati all’aeronautica ci fu anche la

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