Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

Derby perché «era uno dei pochi posti aperti alle cinque del mattino». Da lì gli uomini
attraversavano in auto il Cahuenga Pass sulle colline di Hollywood, diretti all’aeroporto di
Burbank, dove si imbarcavano su un aereo della Lockheed che li avrebbe portati alla base
segreta. «All’epoca non sapevamo del coinvolgimento della Lockheed nel progetto»
chiarisce Stockman. «Anche questo ci veniva tenuto nascosto. Ci chiamavano gli “autisti”.
Per un mucchio di ragioni. Non credo che nessuno di noi capisse davvero il perché, ma
sostanzialmente eravamo quello, per la miseria, autisti. Non eravamo eroi.» Le uniche
informazione strettamente necessarie per gli autisti riguardavano come pilotare l’aereo.
Una volta Stockman chiese ai suoi superiori come avrebbe dovuto comportarsi nel caso
fosse stato abbattuto e catturato. «In effetti, ci dissero che se fossimo stati catturati
avremmo potuto star zitti oppure dire tutto. Dato il nostro basso rango di “guidatori” non
sapevamo granché.» Disse che durante l’addestramento «non veniva pronunciato
nemmeno il nome Groom Lake».
Dall’altra parte del pianeta, i russi erano impegnati a mettere a punto la loro forma di
spionaggio. Se esisteva un doppio comunista dell’Area 51, questo era una remota
installazione top-secret 65 chilometri a nordest di Mosca chiamata NII-88 7 . Qui uno
scienziato missilistico di nome Sergej Korolëv, il Wernher von Braun dell’Unione Sovietica,
lavorava a un progetto che presto avrebbe inferto un duro colpo alla scienza militare
americana e avrebbe dato un impulso decisivo alla corsa agli armamenti e alla gara per
la conquista dello spazio. Temendo che la CIA potesse assassinare lo scienziato chiave del
progetto sovietico, Stalin dichiarò che il nome di Sergej Korolëv era un segreto di stato 8 ,
segreto che fu mantenuto fino alla morte di Korolëv, avvenuta nel 1966. A lui ci si riferiva
sempre come al Capo Progettista, in modo analogo a come Richard Bissell era conosciuto
solo come il signor B al di fuori della CIA. E se gli addetti ai lavori chiamavano l’Area 51 il
Ranch, così l’NII-88 era noto a chi vi lavorava come l’Ufficio. Al pari dell’Area 51, nemmeno
l’NII-88 compariva sulle mappe. Prima della Rivoluzione russa, l’NII-88 era stato un piccolo
villaggio chiamato Podlipki, esattamente come la zona del Groom Lake un tempo era una
piccola area mineraria denominata Groom Mine. Entrambe le installazioni all’inizio non
erano che gruppi di tende e magazzini, accessibili solo a una ristretta élite governativa.
Entrambe sarebbero diventate basi da milioni di dollari dove sarebbero stati realizzati e
testati sistemi di spionaggio da miliardi di dollari 9 , ognuna con l’unico scopo di
sopravanzare tecnicamente quello che veniva fatto dall’altra parte.
Nel 1956 la CIA sapeva solo che l’NII-88 era il luogo dove la Russia teneva decine degli
scienziati tedeschi catturati dopo la guerra costringendoli a lavorare senza risparmiarsi su
progetti segreti. Si trattava della versione sovietica degli scienziati dell’operazione
Paperclip 10 e tra questi uomini vi erano anche i quattrocento esperti di missili che erano
stati fatti ubriacare e poi prelevati nel cuore della notte, proprio come aveva detto l’ex
pilota della Messerschmitt Fritz Wendel.
L a CIA venne a sapere dell’esistenza dell’NII-88 alla fine del 1955, quando i sovietici
decisero di aver spremuto abbastanza gli ex scienziati del Terzo Reich e iniziarono a
rimandarli a casa. Quando la CIA scoprì il programma di rimpatrio, colse al volo