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Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

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Il gruppo di discussione dello Psychological Strategy Board voluto da Bedell Smith stabilì<br />

che l’opinione pubblica americana era eccessivamente incline al «comportamento isterico<br />

di massa» 16 e che la predisposizione a credere agli UFO era una minaccia per la sicurezza<br />

nazionale che aumentava di anno in anno. Da un punto di vista psicologico, la credulità<br />

degli americani probabilmente si sarebbe rivelata «pericolosa per l’autorità costituita».<br />

Qualunque ulteriore simulazione di UFO da parte di Stalin avrebbe potuto provocare lo<br />

stesso caos suscitato dalla trasmissione radio de <strong>La</strong> guerra dei mondi.<br />

L a CIA di Bedell Smith disse alla National Security Council che per questa ragione la<br />

paura dei dischi volanti doveva essere screditata. L’unico modo per contrastare ciò che<br />

Bedell Smith era convinto fosse «propaganda ostile intelligente» dei russi era che la CIA<br />

intraprendesse azioni coperte. L’agenzia suggerì di mettere in atto una campagna<br />

educativa cooptando elementi dei «mass media quali televisione, cinema e articoli<br />

popolari». <strong>La</strong> CIA propose anche di coinvolgere pubblicitari, lobby degli affari e «persino la<br />

Disney per diffondere il messaggio». Uno dei progetti era presentare in tv storie reali di<br />

UFO e poi dimostrare che erano false. «Come nei giochi di prestigio» dissero i membri del<br />

gruppo «lo smascheramento avrebbe per effetto un calo di interesse del pubblico nei<br />

confronti dei dischi volanti», analogamente a ciò che succede quando viene svelato il<br />

trucco a chi crede nella magia.<br />

Quale azione abbia realmente messo in atto la CIA rimane ancora coperto da segreto,<br />

nel 2011, ma uno dei problemi inaspettati che si presentarono all’agenzia di Bedell Smith<br />

fu il fatto che la stampa americana si mostrò del tutto disinteressata ad assecondare i<br />

suoi piani. I media avevano altri programmi. Le storie di UFO facevano vendere i giornali e<br />

nella primavera del 1952 gli editori della rivista «Life» 17 stavano preparandosi a<br />

pubblicare un importante scoop sui dischi volanti. I giornalisti della testata aveva saputo<br />

che l’aeronautica militare aveva fascicoli top-secret sugli UFO nonostante le continue<br />

smentite al riguardo. Era una notizia sensazionale che probabilmente avrebbe fatto<br />

andare a ruba le copie della rivista. Una settimana prima dell’uscita dello scoop,<br />

l’aeronautica militare scoprì casualmente cosa bolliva in pentola e, con una mossa intesa<br />

a minimizzare la portata della rivelazione di «Life», decise di ribaltare la politica tenuta<br />

per cinque anni e di partecipare a sorpresa a un convegno sugli UFO a Los Angeles, in<br />

California.<br />

Per comprendere quanto fu radicale il voltafaccia dell’aeronautica è necessario sapere<br />

come si era comportata nei cinque anni precedenti, da quando aveva avviato le<br />

campagne simultanee e contraddittorie del progetto Sign (per svolgere indagini sugli UFO)<br />

e del progetto Grudge (la campagna di pubbliche relazioni intesa a convincere la nazione<br />

che l’aeronautica non aveva alcun interesse per gli UFO). Degli 850 avvistamenti riferiti dai<br />

mezzi d’informazione nel mese di luglio del 1947, almeno 150 avevano preoccupato gli<br />

ufficiali dell’intelligence militare al punto che furono trascritti in rapporti e mandati agli<br />

agenti della Technical Intelligence Division (Divisione tecnica dei servizi segreti)<br />

dell’aeronautica di Wright Field per essere analizzati. Sei mesi dopo, nel gennaio 1948, il<br />

generale Nathan Twining, capo del Technical Service Command (Comando del servizio<br />

tecnico) dell’aeronautica, avviò il progetto Sign: originariamente denominato progetto

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